-----Messaggio originale-----
Da: Marok
A: Handicap@wc.net
Data: Lunedì 21 novembre 2016 4:50
Oggetto: Ciao Ale
Cari diversamente figati,
so che qualcuno di voi ha avuto la fortuna di conoscere Ale, la presidentessa del fans club dei Farinei dla Brigna... e qualcun altro no. Ahimé, si è spenta pochi giorni fa, mercoledì 16, all'ospedale di Chivasso.
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Sabato pomeriggio, alla chiesa di Volpiano si è radunata una folla immensa, un'umanità eterogenea che aveva incontrato Ale nei tempi, luoghi e contesti più disparati... ed ognuno di noi era ugualmente stupito nel ritrovarsi tessera così piccola di un mosaico così grande: il numero di attività in cui si lanciava Ale durante ogni giornata faceva venire le vertigini, così come la carica di energia, genialità e buon umore con cui affrontava il casino. Assurde le premesse, che erano le peggiori possibili, sempre. Sorprendenti i risultati: ogni volta, non solo tutto le riusciva bene... ma le riusciva in un modo migliore di quello che ciascuno di noi avrebbe mai immaginato come "modo migliore".
Ai concerti, Ale era una sorpresa continua... chi era questa cinquantenne con le treccine bionde, sempre vestita di viola (una roba che non si dovrebbe fare MAI, sotto il palco!), che cantava e ballava tutte le canzoni?
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E, soprattutto, che ci faceva dai Farinei?
Va bene l'età, pazienza i colori... ma era DONNA! Dai Farinei!!! Ma basta là!
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Ogni serata vissuta con lei è stata indimenticabile: era estro, fantasia, ironia, intelligenza e voglia di prolungare emozioni e cazzeggio fino all'ultimo respiro!
Attorno a lei, tutti si sentivano bene, perché riusciva a cogliere il lato buffo in ogni cosa... persino quando sembrava impossibile! Per esempio, quando le è toccato l'ingrato compito di gestire il fanclàb dei Farinei.
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Decisamente, l'impresa richiedeva doti fuori dal comune.
Ed era davvero impossibile non affezionarsi a questa piccola adorabile scheggia impazzita e piena di energia, che aveva pazienza con tutti, manteneva sempre la calma e cercava in continuazione di risolvere i guai che combinavano i Farinei ed i loro fan.
Allegra e pienissima di vita, Ale faceva in continuazione le boccacce alla morte: non solo si vestiva di viola, ma collezionava portachiavi e pendagli a forma di bara, come la vecchia Maude.
"Ale! - le dicevo - Per caso hai visto un film chiamato Harold e Maude?"
"Oh, non credo proprio..."
"Dai, ti duplico la cassetta!"
"No, che tanto poi non lo guardo!"
Era esattamente la risposta che avrebbe dato la mitica Maude... infatti sul telefonino l'avevo memorizzata così: "Ale Maude".
E così è rimasta da allora, anche perché non ho mai cambiato il cellulare.
Gestire il fanclàb dei Farinei, dicevo, è un'impresa fuori dal comune... e non solo per via dei disagi mentali della band e dei suoi fan, o del senso di responsabilità nel gestire somme così immense di denaro... di cui abbiamo una diapositiva:
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(nota per le minorenni: si chiama "500 lire" e si inserisce nell'apposita feritoia)
Semmai, il problema è che i Farinei suonano nei posti più inculati, irraggiungibili e sconosciuti del Piemonte.
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Si tratta perlopiù di paesini incantevoli, sperduti in mezzo alle colline, in cui si mangia e si beve da Dio!
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Sono luoghi in cui la gente - udite udite - è CONTENTA di avere la musica in piazza fino a mezzanotte... e anche dopo. Vecchi compresi! Fantascienza, vero?
Comunque, negli anni in cui i calendari erano più fitti, seguire per intero i tour dei Farinei era un'impresa insostenibile per chiunque.
Per fortuna, ad Ale piaceva guidare... e se la cavava molto bene!
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Restava il problema dell'orientamento, che da quelle parti veniva messo seriamente a dura prova, ma sul cruscotto c'era l'asso nella manica: il "navigatùr".
Ed Ale, col "navigatùr", finiva sempre, regolarmente, in mezzo ai prati.
A questo punto, immagino di non dovervi spiegare com'è andata a finire: dottor Marok, professione navigatore!
Yeeeeeeeeeeee!!!
E così, per anni, abbiamo girato per i posti più inculati del Piemonte, a caccia degli introvabili concerti dei Farinei... finendo sempre, rigorosamente, in mezzo ai prati.
In queste zingarate on the road, Ale era un fiume di racconti in piena: non riuscivo davvero a capacitarmi di come facesse a gestire tante cose tutte assieme, dove trovasse le energie e, soprattutto, il tempo... qual era il suo segreto?
Contemporaneamente, Ale non riusciva a capacitarsi di quanto io fossi piciu.
Se coi Farinei Ale era infermiera, psicologa, badante ed assistente sociale, col sottoscritto cercava di essere Lourdes, senza grossi risultati: aveva persino cercato di intercedere per me con della pheega... che poi nel 100% dei casi mi aveva sempre rigorosamente skifato.
Una volta, mi aveva trascinato a un concerto alla Sagra del Pisello, in un paesino chiamato Villamiroglio, in mezzo ai prati... e chissenefrega se era maggio, dovevo finirla con questa allergia al polline, tutte balle, non ci credeva nessuno!
Quella sera, non avevo fatto in tempo a scendere dalla macchina che mi era venuta una delle peggiori crisi di allergia della mia vita: non riuscivo neanche a tenere gli occhi aperti. E Ale mi guardava con una serenità invidiabile: ma dai, qualche starnuto, che sarà mai?
Nel giro di poco tempo, mi ero vendicato attaccandole il morbo della fotografia... e guardate qua:
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Quando l'allieva supera (e di gran lunga!) il maestro: una foto scattata da lei ce l'ho ancora appesa in camera da letto!
Ale fumava parecchio... e anche per questo, per essere una donna, aveva una voce estremamente profonda.
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In più, non aveva mai studiato praticamente nulla, men che meno musica: ai concerti cantava a squarciagola, ma era dietro al banchetto e nessuno ci faceva caso.
Poi, un bel giorno, i Farinei hanno avuto la bella idea di lanciare il B-Factor: volevano registrare le voci dei fan ed includerle nel nuovo album. Così, di buon mattino siamo tutti andati in sala prove, ad Isola d'Asti, per imparare la nuova canzone: "Va che la vita va" (all'epoca era inedita, nessuno di noi l'aveva mai sentita prima...).
Quattro o cinque ore di fila ad ascoltare e ricantare la stessa canzone, era stato un vero incubo per tutti: la base confondeva tantissimo e quasi tutti, prima o poi, finivano per stonare. E poi, soprattutto, c'era da imparare la dizione corretta piemontese, che per me era incubo: grazie ai Farinei, ormai il dialetto lo capivo abbastanza bene... ma parlarlo in maniera corretta, con le vocali giuste, era davvero un casino.
Insomma, il B-Factor era stato un incubo per tutti... tranne che per una persona: Ale.
Di arrivare al mattino se n'era FOTTUTA: era arrivata tranquillamente alle cinque di pomeriggio, aveva ascoltato UNA volta la canzone e... l'aveva SUBITO cantata TUTTA GIUSTA, senza errori di pronuncia né di intonazione!
Credo sia stata L'UNICA a non aver dovuto fare una seconda registrazione: le veniva davvero bene tutto al primo colpo, qualunque cosa facesse.
Buona la prima, così, perché vaffankulo.
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Potete sentirla nell'audio che i Farinei mi manderanno nel giro di pochi giorni (come mi hanno promesso a maggio del 2009), oppure nel mio corto girato col culo:
www.youtube.com/watch?v=szFJ419YNlw
...oppure potete giocare a riconoscere la voce di Ale nella traccia del cd!
Anche Ale, naturalmente, aveva i suoi difetti... ma niente di grave: aveva semplicemente delle "lievi" divergenze con l'informatica. All'inizio non era in grado di inviare email, il che non era male, dovendo dirigere un fanclàb! Poi le ho insegnato ed era diventata brava: aveva anche imparato a nascondere gli indirizzi nel CCN senza fare casino (quindi, 1 a 0 rispetto alla Bolbo e allo staff dell'Hiroshima!).
Invece, non è mai stata in grado di copiare i file da macchina foto a computer: ad ogni concerto, mi portava fisicamente la scheda con le foto di quello prima... e io poi gliela riportavo vuota, con le foto caricate su web e salvate su cd: non c'era altro modo. Alla fine, ci avevo fatto l'abitudine.
E poi, come tanta gente che abita fuori città, Ale guidava volentieri per tutte le strade più assurde del Piemonte, ma attenzione: NON ne voleva sapere di entrare in Torino, perché c'era casino.
E così, per andare ai concerti ci beccavamo a Chivasso, che era comoda per entrambi... tutto bene.
E poi, Ale mi mollava là anche al ritorno, solitamente appena in tempo per ammirare la partenza dell'ultimo treno dell'1:47, con tanto di macchinista che mi guardava e mi faceva sooooka... e la stazione, subito dopo, veniva CHIUSA!
Nelle notti d'estate, fare da soli l'alba a Chivasso era divertente: i portici medievali del centro hanno il loro perché e le panchine sono un'ottima compagnia, assieme ad una bottiglia piena, tanta musica in cuffia ed un buon libro.
L'essenziale era non alzare lo sguardo, altrimenti si potevano avere dei miraggi... tipo il monumento allo HOBBIT:
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...per il resto, tutto bene.
Con l'arrivo della stagione fredda, Ale si muoveva a pietà e mi invitava a passare la notte nella sua casetta, al piano terra di un'antica e deliziosa cascina nel centro storico di Volpiano. Sapeva che, per passare la notte, mi bastava una coperta, un divano e un po' di genepy, in attesa dell'alba e del primo treno per Torino!
Nella cucina di casa Ale si stava davvero bene: c'erano i gatti!
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Ogni tanto, ci abbiamo anche fatto dei raduni del fanclàb... tipo questo:
www.marok.org/Farinei/f06_cena1.htm
...ma il più delle volte, semplicemente, aspettavo che sorgesse il sole e poi uscivo nel giardino, a fotografare le piantine grasse, un attimo prima di prendere il treno.
Inutile dire che queste foto finivano quasi sempre in chiusura di pagina, con una didascalia a caso: "Fankulo"!
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Risultato: Ale aveva davvero chiamato la sua pianta grassa "FANKULO"!
E mi aggiornava sempre sul suo stato di salute: "Marok, FANKULO È FIORITO!"
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Insomma, con Ale, tutto era genialità, irriverenza e serenità.
E io adoravo quella vecchia casetta di Volpiano, a due passi dalla stazione... anche se Ale mi avvisava: "Guarda che al mattino ti devi svegliare presto, perché si alza mio marito e poi mio figlio e poi..."
"Tranquilla, Ale! - rispondevo - Io non vado neanche a dormire... mi metto qua, al calduccio, coi gatti, aspetto l'alba e poi vado a prendere il treno!"
In realtà, qualche volta ero così stanco che mi sono addormentato... in particolare, dopo una delle epiche cene con i Farinei!
Avevamo mangiato fino a scoppiare... e il piatto forte, naturalmente, era il più tipico del Piemonte, cioè la bagna cauda: aglio, olio e acciughe, vera delizia per il palato!
E poi, naturalmente, tanto vino e tanto genepy!!!
E insomma, non appena Ale aveva chiuso la porta della cucina, mi ero addormentato sul suo divano come un sasso.
Poi però, nel cuore della notte, mi ero svegliato di sasso: nella casa c'era una puzza terrificante. E che cazzo, Ale... bella casetta e tutto quanto, però che odore schifoso! Ok, avrai tante cose da fare e non avrai tempo di pulire però... minchia! Cioè, cazzo. Vaffankulo!
Poi ho capito: avevo la faccia contro la spalliera del divano.
Quell'odore pestilenziale che mi aveva svegliato... ero IO, dopo la bagna cauda!
Quindi, per la prima volta nella mia vita, mi ero SVEGLIATO PER LA MIA PUZZA!
Quando l'ho raccontato ad Ale, mi ha preso per il culo per un anno intero... sono cose che fanno pensare.
Alla fine, i familiari di Ale non li avevo incontrati quasi mai... li conoscevo solo grazie ai suoi racconti. Tra cui, la scelta del figlio di andare a stare per conto suo, comprando una casa... udite udite... senza cortile.
"Marok, ma come fa questo qua a comprare una casa senza cortile! Come fa?"
"Beh, Ale... non mi sembra così grave..."
"Ma schersa nèn! Ma ti rendi conto? Non ha il cortile, davvero!"
"Non ha il cortile..."
"No! Non ha il cortile! Ma come fai a prenderti una casa senza cortile??? DOVE LO CAMBI L'OLIO DELLA MACCHINA???"
Con il sottoscritto, la forza delle argomentazioni di Ale era paragonabile a quelle di Sky che da anni cerca di vendermi l'abbonamento perché se no potrei perdermi il calcio, la moto e la formula1.
Ale ed io avevamo radici in due mondi completamente diversi... eppure tendevamo entrambi verso il medesimo cazzeggio! Risultato: elisir di lunga amicizia.
Poi è cambiato il decennio e vedevo Ale sempre meno... così nessun viaggio era abbastanza lungo perché potessimo terminare di raccontarci i nostri guai.
E, se i miei li conoscete tutti, i suoi non li capiva nemmeno lei: mi raccontava di malesseri strani, di problemi allo stomaco, di giramenti di testa... non sembravano sintomi gravi, presi singolarmente potevano essere roba da niente, però, per come li descriveva e per quanto erano persistenti, semplicemente non avevano senso.
Ogni medico ed ogni diversamente medico diceva la sua, con maggiore o minore fantasia, ma nessuno era mai riuscito a convincere Ale a farsi una benedetta tac: chissà se a pesare di più è stata la paura del ritiro della patente, di cui parlava spesso, o quella di perdere tempo prezioso. O magari il timore di sapere davvero... ci resterà il dubbio.
La tac è arrivata quest'autunno, quando ormai era troppo tardi. E poi niente, le metastasi sono efficienti e hanno completato in fretta il loro lavoro di merda.
Cara Ale, chissà cosa diresti tu adesso al posto mio... che cosa ti saresti inventata!
A me non viene in mente granché... ma le amicizie vere durano per sempre, anche coi balenghi, come il sottoscritto!
E così, negli anni a venire mi sa che saremo in tanti a dedicarti le nostre serate, cantando ancora con te ai concerti dei Farinei, organizzando raduni o finendo in mezzo ai prati, nelle zingarate in giro per il Piemonte... però sperando di non svegliarci per la nostra stessa puzza. Quantomeno, non sul tuo divano!
E vedrai che Fankulo fiorirà ancora... e chissà come vengon bene le foto, da lassù.
Qua ci stan leggendo qualche centinaio di piciu che non ti hanno mai vista... e, prima o poi, arriveranno anche loro. Quindi, sai cosa devi fare: prepara le nuove tessere del fanclàb!!!
Conoscendoli, andrete d'accordo: con la tua parlantina e la loro demenza, ti prometto che andrà tutto benissimo!
E rideremo ancora di fronte a Linus che si dimentica le parole della Panda e a Paoladaturìn che cerca i Farinei in un paese che ha lo stesso nome... ma è in un'altra provincia!!!
Per adesso, tutto quello che posso dire è... grazie Ale!
Ciao.
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