Il sabato mattina è uno dei rari momenti sinceri della settimana: se incontrate qualcuno sveglio in giro per le strade, siete sicuri che è sfigato.
Sfortunatamente, lui può dire la stessa cosa di voi.
Noncurante del detto popolare, anche quella mattina Grumo si alzò regolarmente alle dieci, per fare colazione.
L'imperativo era evitare a tutti i costi di incontrare il Capo, perché va bene il piacere di lavorare, va bene il divertimento di vendere magliette, va bene l'autismo, ma era SABATO MATTINA! KAAAAASTROX!!!
E così, appurato che nel budello c'era sempre il Capo, Grumo imboccò felice e sicuro il lungomare.
E beccò il CAPO.
IN MACCHINA!!!
Tutto il resto non fu che una logica conseguenza: Grumo finì in magazzino a raccattare magliette e passò l'intera mattinata a consegnarle in giro per Laigueglia.
"Ah... dimenticavo... - disse il Capo - C'è una festa alle 12! Dillo anche a Marok!"
"Sìsì!"
L'IMPREVISTO
Era divertente prendere per il culo Grumo... però alle undici e mezza anch'io ero sveglio ed avevo anche già sfornato un'opera d'arte!!!
Ebbene sì: finalmente avevo dato al mio cesso un valido motivo per essere otturato.
La frutta fa miracoli.
Fiero del mio prodotto interno lordo, scesi in spiaggia a vedere il
fitness, tornai in albergo per posare la macchina foto prima di buttarmi in acqua... e notai una chiamata sul telefonino.
Erano gli Ossi Duri.
Quella sera ci sarebbe stata la finale a tre: gli Ossi Duri avrebbero sfidato il Merlino Acid Trio e Dario Congedo.
Gli Ossi Duri avrebbero avuto una sola possibilità di vittoria: portare il MAIALE.
Richiamai gli Ossi, magari sarei riuscito a convincerli.
"Ciao Marok! - dissero - C'è un problema: abbiamo SPACCATO LA MACCHINA IN AUTOSTRADA!"
Fico.
Che avessero dato un passaggio ai Nafrika?
"Ah... e quindi?"
"E quindi non veniamo più!"
Perfetto.
"Ma come non venite più? Venite in treno, minchioni!!! Al limite non portate la marimba!"
"La marimba è già là, perché il Vidjo si è fermato a Laigueglia"
"E allora dove minchia sta il problema??? La batteria ve la diamo noi, che cazzo dovete portare?"
"Eh... c'è una chitarra, un basso, una tastiera..."
"E capirai... chiamate il MAIALE!"
"MAROK, MA VAAAAAAAFFANKULO!!!"
Anche questo è amore.
LA FUGA
Il pomeriggio prometteva fatica, sclero, lavoro ed ancora lavoro... così mi imboscai in spiaggia, assieme a Grumo, Massimo e Uollano.
Il lato divertente era che dovevamo scappare contemporaneamente dal Capo, da Angelo e dal Pastrano, che cercava disperatamente Uollano perché gli avevo detto che era esperto di Cubase.
Uollano ancora non lo sa... per fortuna non legge marok punto org.
Il lato drammatico era che in acqua c'era MERDA con contorno di MEDUSE.
La spiaggia era CALDA, piena di SFIGATI e faceva SKIFO.
Però nel resto del paese c'era il LAVORO... ci potevamo accontentare.
Alle tre ci concedemmo il lusso di uno spuntino da Diversamente Mariasole, e fu allora che telefonò il Pastrano: "Marok, mi serve assolutamente Uollano all'anfiteatro, che c'è da lavorare!".
"Non so dov'è! - risposi - Appena lo becco te lo mando!".
"Ok! Mi raccomando!!! Prima possibile!!!"
"Tranquo!"
Uollano era di fianco a me, ma beveva birra... mi spiaceva disturbarlo.
Subito dopo, mi chiamarono gli Ossi Duri: "Marok! Abbiamo trovato una macchina che ci passa a prendere! Veniamo!!!"
"Ok... - commentai - ma portate il maiale!"
"MAROK, MA VAAAAAAAFFANKULO!!!"
Anche questo è amore.
DIVERSAMENTE GRUMO
Da Diversamente Mariasole incontrammo anche Spranga e
MiOpiO, che prendevano l'ombra in mezzo ai bambini ed ai veeekki.
Tempo di sparare due stronzate e si fecero le quattro: Grumo avrebbe dovuto montare il banchetto... ma purtroppo non fu possibile.
All'apparenza, c'erano tutte le condizioni per farlo: il tempo era splendido, il magazzino era aperto, la merce era pronta... e poi, sul più bello, accadde l'imprevisto.
Un imprevisto fatale, un evento incredibile, che avrebbe rivoluzionato e sconvolto tutta la storia di Laigueglia e del PercFest, per SEMPRE!
Ebbene sì, per la prima volta da quando era nato, GRUMO NON AVEVA VOGLIA DI LAVORARE.
"No! - disse - Io adesso mi nascondo e mi faccio i cazzi miei! Fankulo!"
"Ma non ti piaceva stare al banchetto?"
"Sono stanco!!! È da stamattina alle dieci che smisto magliette!!!"
Incredibile... persino Grumo era un essere umano.
Grumo si alzò per darsi alla fuga.
"Se mi cerca il Capo, dì che non sai dove sono..."
"Ah... va bene... - commentai - Ma dove sei?"
"Boh..."
Ce la potevo fare.
Cazzeggiai con Uollano e Massimo in giro per Laigueglia, vedendomi un po' di seminari e masterclass, tra cui quella ottima di
Riccardo Lombardo
e
Federico Paulovich
all'anfiteatro. Chissà alla fine dove avevano dormito...
E va be', poi comprai qualche altra cartolina, feci un po' di foto alla pheega, senza mai incontrare il Capo né Angelo né il Pastrano... probabilmente erano tutti attorno a Grumo e lo stavano inculando.
Poi, alle cinque e mezza, decisi che era tempo di antivirus: feci un salto in piazza.
I concorrenti c'erano già quasi tutti: il Merlino Acid Trio, Dario Congedo ed il Vidjo, il tastierista degli Ossi Duri.
"E gli altri Ossi Duri?"
"Eh... sono in AUTOSTOP... non so se arrivano..."
Perfetto.
IL DVD OBLIQUO
Rimasi in piazza con i concorrenti per cinque lunghissimi minuti... forse sei.
Poi, compiuto fino in fondo il mio dovere, mi spostai all'anfiteatro, dove c'era il seminario di Luca Capitani e dove il Pastrano aspettava Uollano.
"Marok! - esclamò il Pastrano, in preda al panico - Dov'è Uollano? L'hai trovato???"
"No... - risposi - È sparito..."
"Ascolta, se ti pago un'ora di connessione, puoi andare all'internet point a scaricarmi un driver? Sono nella merda!"
"Ma sì, dai... va bene... di che si tratta?"
"Te l'ho scritto qua: ALEXIS MULTIMIX 16 DRIVER ASIO! Tu inizia a cercare ed aspettami là, poi arrivo io!"
"Ok!"
Non entravo in quel cazzo di Internet Point dall'agosto dell'anno prima... considero i giorni del PercFest una disintossicazione dal www. Però in questo caso pagava il Pastrano... potevo strappare la regola.
Con "Alexis" non trovai un cazzo, ma google mi suggerì Alesis... era lui.
In cinque minuti avevo già scaricato il driver e l'avevo copiato sul mio lettore mp3, il Pastrano arrivò dopo mezz'ora.
"Marok! Aspetta ti do una mano..."
"No, grazie - risposi - L'ho appena trovato..."
"L'hai GIÀ trovato? Ma SEI UN GRANDE!!! Adesso, riesci a trovarmi Uollano?"
"Farò il possibile!"
Faceva parecchio caldo, così mi incamminai per il budello per andare a prendere una granita.
E, neanche a farlo apposta, beccai Uollano.
"Ciao Uollano! Che fai da queste parti?"
"Ho comprato delle pesche noci! Vuoi?"
Be', le pesche noci non facevano cagare, però erano buone... mi potevo accontentare.
Dopo la merenda, Uollano si sentì operoso... così decise di passare con me all'Anfiteatro, per salutare il Pastrano.
Il Pastrano era indaffaratissimo, stava sclerando... era il momento PERFETTO!
"Ehi - urlai - noi siamo qua!!! Dicci cosa dobbiamo fare!!!"
"Eh... non ora, adesso devo..."
Via!
Missione compiuta!!!
"Vedi? - esclamò Uollano, esplodendo di gioia - Il metodo Antivirus funziona! Sempre!!!"
In quel preciso istante si scontrò fisicamente contro Valeria, la fonica del palco.
"Uollano! - disse - Tu non hai niente da fare, vero?"
"Ma... veramente..."
"Bravo!!! Vieni con me all'anfiteatro, mi serve qualcuno che GIRI I MICROFONI!"
Ero commosso... scene come quella si ricordano per tutta la vita.
Dopo un po', all'anfiteatro arrivò anche Grumo.
Effettivamente era il posto migliore per fare un cazzo, perché non funzionava NIENTE... e tutti davano la colpa al PASTRANO.
Era una figata.
Il pc del Pastrano si era inchiodato a pochi minuti dall'inizio della registrazione, così il campionamento multitraccia era andato a TROIE.
Ed il Pastrano non riuscì in alcun modo a farlo ripartire.
A quel punto, decise di registrare monotraccia su
dat.
Nel caso mi leggesse qualcuno che tromba, spiego che i dat sono nastri digitali, simili alle normali audiocassette... solo un pochino più quadrati.
"Uollano! - disse il Pastrano - Vieni qua! Quando te lo dico io, premi contemporaneamente PLAY e REC sul dat!"
Uollano smise per un attimo di girare i microfoni, abbassò il tasto play ed il tasto rec, ed il nastro SI AGGROVIGLIÒ SU SE STESSO!
"NOOOOOOOO! - urlò il Pastrano - CHE COS'HAI FATTO???"
"Ho premuto play e rec, come mi hai detto..."
Minuto dopo minuto, attimo dopo attimo, il delirio si ingigantiva.
Grumo si mise a RIAVVOLGERE il nastro CON UNA PENNA BIC.
Uollano fu obbligato a GIRARE I MICROFONI, anche se nessuno stava registrando.
Ed il Pastrano iniziò a rovistare ovunque per cercare cose indefinibili... cose che avrebbero salvato la sua registrazione... la sua vita... il mondo... e che però NON C'ERANO.
"Marok! Mi servono dei cavi che ho dato ad Ellade!"
"Ah - risposi - e dove sono?"
"Non lo so..."
Perfetto.
Mi allontanai per una decina di minuti facendo finta di andare a cercare i cavi, guardandomi bene dal chiamare Angelo perché mi avrebbe COME MINIMO ucciso.
Poi tornai indietro, sicuro che nessuno avrebbe fatto caso alla mia presenza.
Dopo mille scleri, il Pastrano si autoconvinse di avere messo a posto tutto e diede il via per registrare.
E scoppiò il FINIMONDO.
Quattro cani si misero ad abbaiare, quattro bimbi scoppiarono a piangere, ed un'infinità di ragazzine iniziarono ad urlare.
Era il Paradiso.
"Se solo avessimo un
cavalletto..." disse il Pastrano.
Tirai fuori dalla tasca il mio cavalletto portatile.
"Va bene questo?"
Il Pastrano sgranò gli occhi.
"Marok! Ma SEI UN GRANDE!!! Hai salvato il filmato del PercFest!!!".
E fu così che tutte le riprese del dvd furono realizzate usando il MIO cavalletto portatile, pagato 5 euro alla FNAC.
Forse adesso costa anche meno.
Il dottor Marok risolve.
QUELLI CHE ASPETTANO
Il check in piazza, intanto, andava avanti per i cazzi suoi: avevo stabilito che non me ne strafotteva una minchia.
Alle sette, Grumo si era deciso ad aprire il banchetto, ma tutta la roba era CHIUSA nel magazzino ed Angelo era sparito.
Con le chiavi.
Idem Uollano: in un attimo di distrazione collettiva, si era volatilizzato.
Alle otto e mezza, gli unici presenti in piazza erano gli Ossi Duri, cioè quelli che non ci sarebbero dovuti essere.
Persino i giurati, per la prima volta, avevano TUTTI fatto PACCO.
Alle nove meno un quarto si presentarono gli altri concorrenti.
Alle NOVE, finalmente, arrivarono tre giurati: Luca Capitani, Pippo Panenero ed il maestro Ellade Bandini.
Ne mancavano solo altri SETTE!
Perfetto.
LA FINALE DEL CONCORSO PERCFEST
Pur di iniziare in tempo utile, il Capo radunò un po' di probi viri
e scelse tra loro sette nuovi giurati, a cui dovetti spiegare in un minuto scarso tutto il funzionamento del concorso.
Poi la finale poté iniziare.
Nonostante tutte le sfighe della giornata, gli Ossi Duri fecero un'ottima prova. Lo stesso, però, si poteva dire del Merlino Acid Trio e di Dario Congedo... quel giovane uomo spaccava, di brutto.
Al termine della finale, ritirai i fogli delle votazioni e mi eclissai, come sempre,
sul lungomare.
Come tutti gli altri anni, rifeci tre volte le medie, seguendo tre ordini diversi.
Per me era quello il momento peggiore di tutto il Percfest: se avessi sbagliato, anche di poco, avrei mandato a puttane l'intero concorso Percfest.
Quest'anno, però, c'era un problema in più: se avessero vinto gli Ossi Duri e fosse venuto fuori che erano miei amici, prima o poi qualcuno mi avrebbe rotto il cazzo... quindi avrei dovuto conservare, come prova, i fogli scritti dai giurati fino alla fine dei miei giorni.
E va be', ero pronto a correre il rischio.
Rifeci i conti quattro volte, per sicurezza... e poi verdetto, unico ed inequivocabile, fu:
DARIO CONGEDO 70, MERLINO ACID TRIO 65, OSSI DURI 63.
Gli Ossi Duri erano arrivati ultimi... nessuno mi avrebbe accusato di averli favoriti, però peccato... mi spiaceva soprattutto per il Maiale.
Consegnai il prezioso foglio al Capo e poi mi gustai i
DOCTOR 3:
Danilo Rea (piano), Enzo Pietropaoli (contrabbasso), Fabrizio Sferra (batteria). Davvero un bel sentire.
Poi, finalmente, ci fu la proclamazione dei vincitori.
Dario Congedo era emozionatissimo e felice.
Anche il Merlino Acid Trio aveva preso bene il suo secondo posto.
Gli Ossi Duri invece erano incazzati. Neri.
"Ve l'avevo detto - dissi - Dovevate portare il Maiale!"
"MAROK, MA VAAAAAAAFFANKULO!!!"
Anche questo è amore.
LA FEBBRE DEL SABATO SERA
Subito dopo la premiazione, il mio lavoro era ufficialmente terminato... così me ne andai un po' a zonzo per il paese.
Era veramente PIENO di pheega, il DOPPIO della sera prima... ed era OVUNQUE... uno spettacolo!
Riccardo Lombardo, però, mancava... probabilmente l'avevano ucciso.
L'unico punto vuoto di Laigueglia era l'Internet Point ed il Pastrano era un bastardo: quel pomeriggio aveva interrotto per sempre la mia indipendenza da Internet!
Inutile dire che saltai dentro e scrissi sul ghestbuk il seguente messaggio:
28.06.2008, 23:15
Dottor Marok da Laigueglia
Vince il Percfest 2008 DARIO CONGEDO.
Secondi: MERLINO ACID TRIO.
Terzi: OSSI DURI.
Quindi, Comecazzosichiama è stato SEGATO in semifinale da quelli PIU' SEGATI in finale.
Quanta poesia in tutto questo...
PS: Mentre scrivo questo messaggio, GRUMO è al banchetto che lavora. E tutto intorno c'è pheega. Tranne nella piazza del Percfest. Ok, sbocco un po' di codice. Fankulo.
Subito dopo, tornai al banchetto a vedere Grumo che sclerava.
Con lui c'erano anche Massimo ed un suo amico, entrambi rapiti dalla musica.
"Che fine avevi fatto?" sclerò Grumo.
"Perché?"
"La premiazione l'han fatta mezz'ora fa... dove sei stato tutto questo tempo?"
"Eh... ci ho messo un casino ad arrivare, non mi facevano passare..."
"Ah..."
Avrei pagato per vedere la faccia di Grumo, il giorno che avesse letto il messaggio sul ghestbuk.
Comunque, nonostante fosse sabato, in piazza c'era meno gente che nei giorni prima... effettivamente era giusto così, perché il concerto era splendido.
Sul palco c'era il
JEREMY PELT ACUSTIC QUINTET: Jeremy Pelt alla tromba, Danny Grissett al piano, Jd Allen al sax tenore, Dwayne Burno al basso e Nicola Angelucci alla batteria. Erano dei grandi, suonavano da paura. Normale che non attirassero nessuno.
Le magliette, in compenso, erano finite.
E Grumo, invece di essere contento, era incazzato: gli avevano tolto il lavoro.
"Non ho più magliette da vendere! - diceva - Che palle!"
"Quindi chiudi il banchetto?"
"No, beh... ho la scatola di cd che mi ha dato Mario Caccia! Quello dell'altro banchetto, ricordi?"
Il Capo non sapeva che Grumo aveva quei cd.
Il Capo non sapeva nemmeno che ESISTEVANO quei cd.
Chiunque altro avrebbe imboscato i cd in magazzino e chiuso il banchetto... invece GRUMO era CONTENTO di venderli!!!
Contro ogni previsione, Grumo non era cambiato di una virgola... meno male!
Altrimenti avrei dovuto riscrivere il profilo su marok.org.
MACALUPENTE
Terminato il concerto, Massimo ci disse che voleva andare a tutti i costi a vedere la jam.
Gli augurai buona fortuna e me ne andai a bere da Mayflower.
Grumo fece altrettanto.
Il Mayflower era pienissimo, tutti i tavoli da quattro ospitavano almeno dieci persone, quelli da dieci ne ospitavano una ventina.
In uno di questi tavoli, però, c'era Uollano, accompagnato da tre amici toscani.
Due maaaski ed una pheega.
Tutti ubriachi persi.
Senza nemmeno sfiorare da chilometri di distanza l'approssimazione di una qualunque forma, per quanto vaga, di civiltà ed educazione, ci svaccammo al loro tavolo, senza dire nulla, ed ordinammo da bere.
Remo ci ricompensò portandoci una
crépe a forma di cazzo.
Sono soddisfazioni.
I toscani erano deliziosamente fulminati. Uno di loro, altissimo e magrissimo, continuava a ripetere sempre la stessa parola: MACALUPENTE.
"MACALUPENTE! MACALUPENTE!"
"Beh... sono d'accordo! - dissi - Ma così, per curiosità... cos'è un macalupente?"
"MACALUPENTE è DIO!"
"Ah... in che religione Macalupente è Dio?"
"In tutte! MACALUPENTE è MAIALE, CANE, LUPO e SERPENTE! MACALUPENTE!!!"
Era un grande.
Dovevo assolutamente presentarlo a Klapac.
Anzi, meglio, dovevo fargli scrivere una
lettera d'amore.
Tirai fuori le cartoline dallo zaino, una penna dalla tasca e misi tutto sul tavolo, davanti a Macalupente.
"Macalupente! - dissi - Ti do carta bianca! Fanne ciò che vuoi!"
Macalupente iniziò a generare arte, ed altrettanto fecero tutti i suoi amici.
I risultati furono a mio avviso eccezionali, come dimostrano le seguenti diapositive.
Fu allora che mi arrivò un sms di GRUMO.
Un sms di GRUMO che era seduto DI FRONTE a me!
E che aveva PAGATO per scrivere l'sms che potete leggere nella seguente diapositiva.
Fantastico.
Se Grumo non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
DIVERSAMENTE BAGNO DI MEZZANOTTE
Ad un tratto, la pheega che era con loro disse: "Dai, andiamo a fare il bagno di mezzanotte?"
In sette anni di PercFest, era la prima volta che sentivo questa frase pronunciata da una pheega.
Era la prova che esisteva un Dio.
"Io non ho il costume... - mormorò Grumo - Devo andare in albergo a prenderlo..."
Nessuno si scompose: era Grumo.
"Già, neanch'io ho il costume!" disse la pheega, sorridendo.
"Ok... - commentai - Iniziamo ad andare verso la spiaggia, poi io faccio un salto in albergo a posare lo zaino, magari prendo anche un asciugamano, e vi raggiungo!"
"Ok!!! Yeah!!!"
Ci avviammo lentamente verso la spiaggia.
Gli amici di Uollano non riuscivano a camminare diritto, barcollavano, erano fradici, marci... ne ero sicuro, quella sera ci sarebbe scappato il morto. Forse, avrei di nuovo scritto una recensione degna di questo nome.
Arrivati sul lungomare, Uollano ed i suoi amici crollarono sulle sedie di un dehors chiuso, stecchiti.
Erano belli.
Dopo qualche minuto, Macalupente si sdraiò sul muretto a pancia in su.
Mormorava qualcosa di incomprensibile, per noi comuni mortali.
Probabilmente, stava dialogando con Dio.
Anche Uollano non stava benissimo, ma la più preoccupante era la pheega... sembrava qualunque cosa, tranne che un essere animato.
"E il bagno di mezzanotte?" azzardai.
Qualcuno di loro mormorò qualcosa... che iniziava con FAN e finiva con ULO.
Non riuscii a decodificare la risposta, ma la presi come un "NO!"
"Boh... va be'... - commentai - Io torno a bere da Mayflower! Ci vediamo dopo!"
"Eh? Bere? Uuuuuuuh..."
Qualcuno di loro provò ad alzarsi, ma senza risultato... li abbandonai stecchiti sul lungomare.
Peccato, però, mi stavano simpatici.
Contro ogni previsione, anche Grumo si incamminò con me verso Mayflower: voleva salutare Remo prima di andare a dormire.
Nessuno di noi due parlava... eravamo troppo presi dai nostri pensieri.
Ad un tratto, me ne venne uno intelligente.
Lo scacciai subito via e dissi: "Minchia, vaffankulo, cazzo! In sette cazzo di anni era la prima cazzo di sera che potevamo farci il cazzo di bagno di mezzanotte con una pheega... e invece fankulo!"
Grumo mi guardò con aria di sufficienza.
E disse: "Marok, quella ragazza non avrebbe mai fatto il bagno con noi... NON AVEVA IL COSTUME!"
Fu la frase più bella dell'intero Percfest.
AFTER
Al Mayflower trovammo Massimo ed il suo amico, reduci dalla jam.
Mi sedetti con loro a bere e sparare stronzate, mentre Grumo ci salutava e Remo ci guardava con aria compassionevole e divertita.
Alle quattro, se ne andarono anche loro... ma io non mi arresi e continuai a bere e sparare stronzate con Remo fino alle cinque.
Poi, persino il Mayflower chiuse.
Rimasi al tavolo per il tempo di un sms "Buongiorno!" al Favone Grassone, poi salutai Marina e Remo e tornai in albergo: avevo una mezza idea di andare a dormire... per fortuna mi passò subito e schizzai di nuovo fuori, per girovagare senza meta per Laigueglia. Era l'ottava meraviglia del mondo.
Tutti i muretti erano tappezzati di corpi ubriachi che dormivano... tra cui Macalupente, che era rimasto stecchito nell'esatto punto in cui l'avevo abbandonato.
In tutto il resto del paese, la percentuale di pheega si aggirava intorno al novanta per cento.
Tutti i cestini straboccavano di bottiglie di birra.
C'era un casino di gente che faceva il bagno, aspettando l'alba sul mare.
Era una figata, uno spettacolo, il paradiso.
Alle sei sorse finalmente il sole, rossisissimo, enorme.
Era un'alba spettacolare... un po' rimpiansi di non avere con me la macchina foto, ma era giusto così... alcune cose vanno viste solo da ubriachi.
Una volta sobrio, non sarei stato degno di posare gli occhi su tale e tanto spettacolo: da ubriachi i corpi cambiano, nella forma e nel colore... l'unica cosa che resta è l'handicap.
Rientrai in albergo a malincuore.
Sarei rimasto là fuori per sempre, ma ormai era giorno... e ben presto sarei stato circondato da gente - scusate la parola - normale.
Una volta in stanza, però, mi addormentai di botto anch'io, stecchito come un Macalupente, mentre l'alba illuminava il mio viale del tramonto.
Finalmente potevo dirlo a gran voce: dopo tutti questi anni, ero ancora il solito coglione.
Ma soprattutto, fankulo.