Il sole sorge presto a Laigueglia: alle sei del mattino spunta dal mare ed illumina il campanile della chiesa, poi i tetti e poi l'intero paese, abbarbicato sulle colline.
Erano lontani i tempi in cui cazzeggiavamo in spiaggia fino al mattino, con due chitarre, cantando la canzone di GRUMO, tutti rigorosamente maaaaski... chissà se quest'anno sarei riuscito a fare l'alba almeno una volta...
Comunque, c'erano cose che continuavano a girare nel verso giusto: Grumo, per esempio, si alzava sempre alle dieci, per fare colazione prima del fitness.
Gli piaceva quell'unico momento di libertà, prima di iniziare il lavoro.
Al tempo stesso, odiava i rompicoglioni che gli chiedevano soldi sul lungomare... per questo faceva sempre il budello.
Era più fresco, più tranquillo, i forni, le creperie ed i bar profumavano di brioche e caffé... piaceva a tutti il budello... infatti, quella mattina, c'era anche il CAPO.
"GRUMO! - disse - Mi servono QUARANTA magliette per il Comune! Puoi andare in magazzino a prenderle?"
"Eh... va bene..."
"Poi devi andare a consegnarle in giro, ripassa da me che ti do gli indirizzi!"
E fu così che GRUMO passò l'INTERA MATTINA A CONSEGNARE MAGLIETTE in giro per Laigueglia.
C'era moltissima poesia in tutto questo.
FITNESS
Arrivai al fitness di buon mattino, a mezzogiorno e mezza... ed eravamo tutti un po' sclerati.
Grumo, perché si era fottuto l'intera mattinata a consegnare magliette.
Gli Angelo & Friends, che litigavano tra loro perché le stesse batterie dovevano essere montate contemporaneamente in tre o quattro punti diversi di Laigueglia e volevano capire di chi fosse la colpa.
Ed io, nel mio piccolo, non avevo ancora cagato da quando ero arrivato a Laigueglia... son problemi.
Nell'angolo opposto del fitness c'era
Rese,
con la sua tipa e la sua nuova macchina foto.
Canon Powershot A640.
Era davvero una ferita al cuore vedere un gioiello del genere in mano a Rese, che la usava solo e rigorosamente in automatico... possibilmente controluce... ma la vita è così.
Anche i nerd, del resto, sono nati con un cazzo.
Piccolo, per qualcuno.
Sprecato, per tutti.
CAZZEGGIO
La giornata era destinata a regalarci grandi soddisfazioni: subito dopo il fitness ci buttammo in mare... e l'acqua era, finalmente, sporca.
Era il primo weekend dell'estate: iniziavamo a ragionare.
In spiaggia c'era parecchia pheega... per questo ce ne andammo quasi subito: ci aspettava Diversamente Mariasole, che ci avrebbe portato
tre birre ed un'estathé.
E fu allora che squillò il telefono.
Il display non lasciava dubbi: era il CAPO!
Tolsi la suoneria al telefono e lo rimisi in tasca.
"Marok, ma che succede?"
"Eh... era il Capo..."
Non ci fu bisogno di aggiungere altro.
Da quel momento, l'imperativo fu uno solo: FUGGIRE DAL LAVORO.
In caso di fallimento, la pena sarebbe stata quella di montare la batteria PIÙ GRANDE DEL MONDO ed addobbare la PARETE PIÙ GRANDE DEL MONDO con i poster PIÙ PICCOLI DEL MONDO.
Tutti, rigorosamente, maaaaaski.
Ce la potevamo fare.
CIÉK
Uscimmmo allo scoperto alle quattro... e la prima vittima fu Massimo: nel giro di pochi secondi venne intercettato da Angelo ed obbligato a montare e smontare pezzi di batteria, per tutto il pomeriggio, sotto il sole, per poi trascinarli da un capo all'altro di Laigueglia.
Il secondo fu Grumo, che alle cinque aprì il banchetto.
E poi, alle cinque e mezza, arrivò la mia ora: passai in piazza per controllare che fosse tutto a posto.
E non era a posto assolutamente un cazzo.
O, meglio, il Merlino Acid Trio era arrivato puntualissimo e stava facendo regolarmente il soundcheck senza intoppi... però non c'era traccia dei Nafrika! Erano riusciti ad arrivare IN RITARDO persino col soundcheck POSTICIPATO DI DUE ORE E MEZZA!!!
Ed Angelo era pericolosamente incazzato.
"Marok! - esclamò, stizzito - Digli che se non arrivano entro dieci minuti non fanno il soundcheck! Io non ne voglio sapere! Chiaro?"
Annuii serio, come se la cosa mi turbasse nel profondo dell'anima.
"Ma io non capisco! - continuò - Perché non sono partiti prima???"
"Eh... - risposi - Avevano un esame..."
"Ah be', capirai... ma che esame era? Università..."
"No, credo fosse un concorso... mi hanno detto che era un esame di stato..."
"Boh, comunque non è affar mio... non ci si comporta in questo modo! Arrivano subito oppure saltano il soundcheck!"
Fu allora che vibrò il telefono... erano i Nafrika.
"Marok! È successo un casino..."
Come ampiamente previsto.
"Dove siete?"
"A Torino!"
A Torino... per andare da Bari a Laigueglia. Perfetto.
"Ditemi, cos'è successo?"
"All'aereoporto hanno PERSO la nostra valigia con gli strumenti dentro!!!"
Tutto superava le mie più rosee previsioni.
I Nafrika pretendevano che io andassi in magazzino a cercare roba assurda, nomi impronunciabili che non riuscivo nemmeno a trascrivere... ma NON c'era problema: Angelo aveva CHIUSO il magazzino.
Il dottor Marok risolve.
La cosa migliore sarebbe stata passare i Nafrika direttamente ad Angelo, perché si parlassero tra loro... ma Angelo correva da una parte all'altra di Laigueglia come un indemoniato ed al solo sentire pronunciare il nome "Nafrika" sclerava.
"Angelo... ci sarebbero i Nafrika al telefono che chiedono..."
"NON FANNO IL SOUNCHECK. BASTA!"
"No, ma sarebbe solo..."
"MA STANNO ARRIVANDO? DOVE SONO ADESSO?"
"A Torino..."
"CHE COSA???"
Angelo incazzato ha quella vena hard rock che manca a Ligabue... era davvero uno spettacolo.
CUBASE
Mentre giravo per il budello ruttando e cazzeggiando, incontrai il
Pastrano
con la sua figliola, l'Obliquina che però era dritta.
"Marok - disse - Ho assolutamente bisogno di una mano!"
"Di che si tratta?"
"Domani devo fare delle riprese per un dvd, mi serve qualcuno che stia al computer a controllare l'audio con CUBASE! Tu conosci CUBASE?"
Cos'è il genio?
È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione!
"CUBASE? No, io non lo conosco... ma so che lo sa usare benissimo
UOLLANO!"
"Uollano? Sul serio?"
"Sì, è espertissimo di CUBASE!!!"
"E dov'è Uollano?"
"Non lo so... cercalo..."
Osservai il Pastrano mentre si catapultava in modo obliquo verso destinazioni casuali, camminando a zig zag.
Era pittoresco.
Subito dopo mandai un sms a Uollano perché, da vero amico, volevo avvertirlo del pericolo: "Il Pastrano ti cerca per farti LAVORARE. Sappilo!"
Passai un'oretta a cazzeggiare, pensando a
Uollano
ed al Pastrano che si rincorrevano per Laigueglia, di fronte a Massimo che montava e smontava batterie ed a Grumo che sclerava al banchetto.
È in questi momenti che la vita sa essere speciale.
Poi, all'improvviso, beccai il Capo.
Aveva delle chiavi in mano.
"Marok, c'è sempre da tappezzare di poster la stanza, ho qua le chiavi..."
"Quali poster?"
"I poster del Percfest!"
"Ah... dove sono?"
Prima che il Capo mi potesse rispondere e lasciarmi le chiavi, arrivò da dietro uno sconosciuto ed iniziò a parlargli.
Il Capo si allontanò in disparte con lui...
"Scusa Marok, torno subito!"
Due secondi dopo ero già dalla parte opposta del paese.
L'INCONTRO
Alle sette, arrivarono finalmente i Nafrika!
Meno male... non c'era da chiamare "Chi l'ha visto".
I Nafrika erano due ragazzi grandi e grossi, avranno avuto tra i venticinque e i trenta, li guardai con entusiasmo: erano la mia Antinaja.
E poi mi stavano simpatici: erano in ritardo oltre ogni limite, si erano fatti FOTTERE tutti gli strumenti dalla valigia, avevano saltato il check, si sarebbero beccati una penalità sul voto, sarebbero stati SEGATI al novanta per cento, eppure sembravano felici.
C'era però un'altra persona ancora più felice di loro: Riccardo Lombardo.
Genio della batteria, vincitore del Percfest1999, completamente fuori di testa, stava in piedi nel centro della piazza, con aria assente... quasi sognante...
"Ciao, Riccardo! - dissi - Come va?"
Lui mi guardò, quasi smarrito.
E poi disse la sua prima frase del 2009: "Minchia che figa!"
Subito dopo, sparò una serie di bestemmie allucinanti, che avrebbero fatto impallidire un veneto ed un toscano l'attimo dopo un incidente stradale.
Era meraviglioso.
"Scusa - disse Grumo - Puoi ripetere?"
"Eh... perché?"
"Devo scrivere un messaggio ad una persona e cerco ispirazione..."
"Ah..."
Riccardo Lombardo per diversi minuti sfornò bestemmie davanti a Grumo, che le trascriveva sul telefonino.
Poi, Grumo inviò il tutto ad una persona a caso: Klàpac.
E Klàpac rispose: "Perché me le mandi? Lo sai che mi incazzo!"
E Grumo: "Appunto!"
Loro sì che si sanno divertire.
L'ESAME
Riccardo Lombardo fu poi raggiunto da Federico Paulovich, giovane talento, già vincitore del percfest 2007.
Entrambi non avevano idea di dove avrebbero dormito... però avevano tante idee geniali... tipo DORMIRE SUL PALCO!
"Bella idea! - dissi - Avete chiesto a GP se è d'accordo?"
"Ma sì... figurati... GP, possiamo dormire sul palco stanotte?"
E GP rispose fankulo.
Peccato.
Insomma, Riccardo e Federico iniziarono ad implorare posti letto a chiunque, di fianco ai Nafrika che imploravano pietà ai musicisti, nella speranza di trovare qualche strumento per suonare.
Alla fine, l'unico ad ascoltare i Nafrika fu Giorgio Palombino.
"Ma che esame avete fatto stamattina?" chiese.
"Un esame di stato..." risposero.
Anche a me avevano sempre detto la stessa cosa.
Che cazzo voleva dire "esame di stato"... poteva essere tutto o niente... Avvocato? Commercialista? Notaio? Finanziere? Carabiniere?
"Boh... va be'... - mormorò Giorgio - che cos'è che avete perso?"
I Nafrika elencarono una serie di strumentazioni strampalate che nemmeno Giorgio Palombino, percussionista da decenni, aveva mai sentito nominare. Alla fine gli prestò un doppio pedale... che secondo me non gli avevano neanche
chiesto.
"Però, mi raccomando! - esclamò - Fate piano, è delicato!"
Non esagerate, è appena appena bagnato.
"Sì! Senz'altro! Grazie!!!"
Alla fine, quei due mi stavano simpatici... parlai con i giurati per cercare di fargli revocare la penalità, ma non ne vollero sapere.
"Ma così, per curiosità... - disse Ellade - Che esame hanno fatto stamattina?"
"Mi hanno detto che è un esame di stato... - rispose Palombino - Ma non ho capito per cosa..."
"Ah, ma al conservatorio?"
"Non credo - azzardai - secondo me è un concorso..."
"Marok, falli venire qua, glielo chiediamo!"
"Ok..."
Portai i Nafrika al cospetto della giuria... grandi e grossi com'erano, sembravano due buttafuori che stavano per cacciare tutti. Bella scena.
"Ragazzi! - disse Ellade - Allora, cos'avete fatto stamattina?"
"Un esame di stato..."
Non si volevano proprio sbilanciare.
"Di che si tratta? Un concorso?"
"No, è un esame che si fa l'ultimo anno del liceo..."
Pausa.
Silenzio.
Stupore.
"Cioè... voi stamattina avete fatto LA MATURITÀ???"
"Eh? Be', sì..."
Quei due omoni, che sembravano adulti, erano in realtà due cazzo di ragazzini sfigati che avevano fatto LA MATURA quel giorno. A BARI. E lo dicevano SOLO ORA!!!
Li feci allontanare e poi ritornai dalla giuria.
La discussione non fu una passeggiata ed alla fine non tutti i giurati furono d'accordo... comunque, la maggioranza decise di revocare la penalità... ce l'avevo fatta!
I loro avversari, il Merlino Acid Trio, quelli che si erano sbattuti per arrivare puntuali, mi avrebbero odiato per qualche decennio... ma pazienza.
È una questione genetica: sono sempre dalla parte degli sfigati.
MERLINO CONTRO NAFRIKA
Prima che la sfida iniziasse, andai dal Capo a spiegargli che i Nafrika avevano fatto la matura quella stessa mattina, a BARI, nel caso avesse voluto dare la notizia dal palco.
"Sì, va bene Marok... - disse - Ti volevo dire, poi, per i poster da appendere..."
"Sì?"
Anche questa volta, il Capo fu interrotto ed io schizzai via, veloce come la luce.
Avrei dovuto resistere ancora due giorni... e poi avrei vinto!!!
I primi a suonare furono i
Merlino Acid Trio. Ed erano davvero bravi... avevano uno stile particolare, un po' intimo, molto affascinante.
Poi arrivò il turno dei Nafrika.
Dal palco, il Capo chiese: "Allora, che cos'avete fatto questa mattina?"
"Un esame di stato..." risposero.
Il Capo non capì e li guardò un po' stupito... poi continuò: "Non avete fatto, per caso, la maturità?"
"Be'... sì..."
"Avete sentito? Un applauso a questi ragazzi, che stamattina A BARI hanno dato la maturità ed ora sono qua, a suonare con noi!"
Il pubblico applaudì a lungo, prima e dopo la loro esibizione: nonostante non avessero NESSUNO dei loro strumenti, avevano comunque dato un'ottima prova... insomma, si erano difesi con onore!
Alla fine, però, la giuria premiò il Merlino Acid Trio, per 65 a 62.
Togliere la penalità era stato inutile: i Nafrika avevano perso, seppure di misura.
Peccato... era stata comunque una bella avventura.
Forse.
NOT IN MY NAME
Sul palco intanto c'era lo show di
"
Marco Cardini cyberartist".
Lo spettacolo consisteva in un proiettore collegato ad un portatile con uno screensaver... frattali, o qualcosa del genere.
Nel frattempo, questo Marco Cardini muoveva le mani in aria.
Chissà, magari, un giorno avrei capito l'arte anch'io... con la benedizione del signor Alzheimer.
E va be', consegnai il verdetto al Capo... e lui storse il naso.
"Fa' venire qua i giurati... - disse - voglio che leggano loro!"
"Va bene..."
Ero tranquillo: comunque fosse andata, nessuno avrebbe potuto dare la colpa a me. Problema risolto.
Andai dai giurati e dissi loro che il Capo sarebbe stato onorato di averli sul palco, per leggere i risultati.
Abboccarono in due: Luca Capitani e Claudio Formisano... e furono tutti felici.
Tutti, tranne, ovviamente, i Nafrika: l'unico premio per la loro partecipazione al PercFest sarebbero stati gli STRUMENTI FOTTUTI all'aereoporto.
Spero che almeno la matura l'abbiano passata... altrimenti si sarebbero dovuti far benedire da un esorcista.
Mi ripromisi di offrirgli da bere.
CONCERTO!
Sul palco, intanto, salivano i
MILESTONES:
Gino Paoli (voce), Enrico Rava (tromba), Danilo Rea (pianoforte), Rosario Bonaccorso (contrabbasso), Roberto Gatto (batteria).
Il gruppo era fenomenale, quattro talenti immensi che, sommati, proiettavano anima e corpo nel Nirvana. Gino Paoli però non mi ha mai fatto impazzire... così, feci un giro sul lungomare a comprarmi un po' di frutta per sturarmi il culo... e vidi il Paradiso.
C'era DAVVERO solo pheega! OVUNQUE!!!
Tranne che nella piazza del Percfest.
Nel budello, per la precisione, c'era solo pheega più due maaaaski.
Uno ero io.
L'altro era Riccardo Lombardo, che vagava senza meta, in mezzo a culi e tette, letteralmente impazzito.
"Ohi! - dissi - Non ti vedi
Roberto Gatto
in piazza?"
"No, Marok... non ce la faccio... guarda che gnocche... guarda che fighe..."
Ogni frase si concludeva sempre con una serie di bestemmie, che non riporto per non turbare la vostra sensibilità. Comunque, pensate alla vecchia fattoria e ricantatela nel nome di Dio.
E va be', comprai la frutta sturaculo e ritornai al banchetto.
Uollano se n'era andato in giro a bere.
Grumo sclerava.
Massimo insultava Gino Paoli.
"Guarda Roberto Gatto - diceva - è un Dio! Ma Gino Paoli... io non so, proprio non lo sopporto... ma guarda, guarda là, quando non deve cantare passeggia, cazzeggia, si fuma una sigaretta, gli altri suonano e lui se ne fotte! Ma come si fa? Ma è un musicista?"
Massimo insultò Gino Paoli per una magnifica, indimenticabile mezz'ora... salvo poi accorgersi che, di fianco a noi, c'era IL FONICO DI GINO PAOLI, che regolava il mixer.
Fu un momento meraviglioso.
L'INSULTO FINALE
Di fianco a Grumo, per tutte le sere del Percfest, c'era sempre stato il banchetto del tizio col trespolo. Non saprei dire se vendesse più o meno di Grumo, però era una bella immagine.
"Ragazzi, ci salutiamo - disse - questo è il mio ultimo giorno!"
"Ah, non rimani?" disse Grumo.
"No... però se vuoi ti lascio da vendere i miei cd!"
"Sul serio? - disse Grumo - Volentieri!"
Ero basito.
"Se ne comprano 1 costa 15, se ne comprano 2 costa 25!".
"Ok, va bene!"
Gli avevano RADDOPPIATO il lavoro... e Grumo era CONTENTO!!!
Non è un essere umano.
Lasciai Grumo in piazza a divertirsi mentre sclerava perché doveva portare i cd del tizio in magazzino ed il magazzino, come sempre, era chiuso, ed andai a farmi un giro.
Incontrando niente meno che... i Nafrika.
"Ciao, ragazzi... - dissi - Mi spiace per la gara..."
"Eh... è andata così... ascolta, Marok, abbiamo lasciato il doppio pedale sul palco..."
"Ah, quello di Palombino?"
"Sì... c'è solo un problema..."
"Quale?"
"Si è ROTTO!"
I due schizzarono via alla velocità della luce, scomparendo nell'iperspazio.
E dire che avrei voluto offrirgli da bere...
Naturalmente non dissi nulla del pedale a Palombino, mi sarebbe spiaciuto privarlo del gusto della sorpresa.
I Nafrika meritavano veramente il premio sfiga dell'anno... un giorno sarebbero entrati nella Cumpa.
AFTER
Subito dopo, incontrai Uollano.
E lui usò tutta la sua arte retorica per trascinarmi in un vortice di vizio e perdizione.
"Marok, andiamo a bere?"
"Sì!"
Ci ritrovammo tutti da Mayflower... e PERSINO LÌ c'era pheega.
Era OVUNQUE non ci fosse JAZZ!!!
Ogni quindici ragazze che passavano, compariva la sagoma di
Riccardo Lombardo
in adorazione mistica.
Dietro di lui c'era Federico Paulovich, che cercava di riportarlo alla ragione.
Erano belli insieme... usai tutta la mia arte retorica per convincerli a bere con noi.
"Bevete con noi?"
"Sì!"
Se un giorno vi capitasse mai di trovarvi seduti all'unico tavolo di soli maaaaaski in mezzo a venti altri tavoli di sola pheega, pregate che Riccardo Lombardo si materializzi dal nulla e prenda posto vicino a voi.
Era uno spettacolo, non sapeva da che parte voltarsi, era impazzito.
"Cosa bevi?" gli chiese Remo.
"Che figa... che gnocca..."
"EHI! COSA BEVI???"
"Eh? Un'acqua naturale!"
"CHE COSA???"
"Acqua naturale..."
Remo scrisse sul menù
MERDACCIA
e se ne andò via schifato.
Ritornò pochi minuti dopo con una merdaccia e tre crépe, rispettivamente a forma di cazzo, sborrata e tette.
Fu tutto inutile: per Riccardo non c'era cura... oltretutto, si concentrava sull'unica pheega che era al tavolo con un ragazzo.
"Basta! - disse - Adesso vado dal tipo, gli dico che amo la sua donna e se vuole una mano gliela do!"
"Se proprio devi morire... - risposi - Prima bevi un po' di birra..."
"Sììì! Brindiamo al calice di Cristo!"
"Ottimo! E poi?"
"E poi voglio SELEN CHE FA POMPINI SULLA LAVATRICE!!!".
Riccardo Lombardo faceva di tutto per farmi sentire normale.
Finita la birra, disse che lui e Federico sarebbero andati a "dormire" sul palco.
"Ma avete chiesto a GP? Guardate che vi tira giù a calci!"
"Sì, sì, tranquo! Minchia che figa! Che gnocca!!!"
Fu quella l'ultima, splendida, immagine della giornata... poi venne il tempo di andare tutti affankulo.