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Capitolo 4 - Basiliquito

Finalmente mi svegliai all'alba, mezzogiorno.
La fronte non bruciava più, però la striscia viola Angelo ti ascolta c'era ancora e faceva veramente SKIFO.
E tutto perché mi ero tagliato i capelli.
Ogni tanto invidio il Favone Grassone ed Ivan Piombino, che non hanno di questi problemi.

Comunque, per quanto tardi mi fossi alzato e per quanto lentamente e pigramente mi fossi avviato in spiaggia, non potei fare a meno di vedere per intero il fitness: anche stavolta lo facevano sotto il mio albergo ed anche stavolta erano in ritardo oltre l'inimmaginabile.
Non c'è più religione.
CIÉK
Dopo un veloce bagno in mare ed uno spuntino da Diversamente Mariasole, mi trascinai stancamente verso la piazza per il soundcheck.

Il duello del concorso Percfest quella sera sarebbe stato tra Dario Congedo, percussionista, e Tommaso BergamoTommaso Bergamo, batterista.
Alle tre erano entrambi puntualissimi sotto il palco!

Finora avevo trovato veramente dei concorrenti modello: puntuali, precisi, non avevano bisogno di nulla... davvero una pacchia...
"MAROK! - disse Dario - C'È UN PROBLEMA!".
Perfetto.

"Dimmi tutto!"
"Io devo fare qua adesso il soundcheck, vero?"
Fonici "Sì..."
"Ma c'è il sole..."
"Eh..."
"E la mia roba si FONDE al sole..."
Questa era nuova.

"Marok, non possiamo fare tra un paio d'ore?"
"Temo di no..."
"Non puoi fare nulla? Dai, prova a chiedere... se no, veramente, è un casino!"
"Ok, farò il possibile"

Mi incamminai verso il fondo della piazza per prendere un gelato, quando incrociai Angelo.
"Ma sono già lì i concorrenti?"
Dario Congedo "Sì - risposi - Quest'anno sono puntualissimi! Figo, vero?"
Angelo sbuffò.
"Abbiamo le batterie occupate... è un casino... senti, gli puoi dire di tornare alle 17:30?"
"Non la prenderanno bene - risposi - Comunque ci penso io, non ti preoccupare!"

Tornai dai concorrenti.
"È stata DURISSIMA ma ce l'ho fatta! - annunciai trionfante - Il soundcheck è posticipato alle 17:30! Venite con me che andiamo a bere!!!"
"Alèèèèèèèèèè!" risposero.
Il dottor Marok risolve.
CAZZEGGIO
Il ciék iniziò regolarmente alle 17:30 e proseguì senza intoppi... a parte che Dario Congedo Dario Congedosuonava la batteria con un archetto per violino, ma nessuno è perfetto.

Angelo, intanto, stava iniziando a sclerare, perché non funzionava niente. Era raro vederlo così già di giovedì!

Era il momento giusto per parlargli dei Nafrika, i due che l'indomani sarebbero arrivati in ritardo di ore, se non giorni.

"Per domani - gli dissi - ci sono quei due che arrivano alle cinque e mezza..."
"Ma sì, facciamo anche domani alle 17:30... così non abbiamo problemi con le batterie!"
Il dottor Marok risolve.

E fu allora che mi chiamarono proprio loro, i Nafrika.
"Ciao Marok! Noi arriviamo domani alle cinque e mezza... purtroppo non ce la facciamo prima... riesci a non farci avere la penalità?"
"Sarà dura - risposi - Ma contate pure su di me... I signori Rese vedrò di far spostare il soundcheck alle cinque e mezza... apposta per voi!"
"Grande! Sei un mito! A domani!"
Il dottor Marok risolve.

In piazza arrivarono anche MiOpiO e Spranga, che usarono tutta la loro potentissima arte retorica per distogliermi dal mio compito e trascinarmi verso il peccato.
"Vieni a bere con noi?"
"Sì!"

Nel budello ed incontrammo anche Rese con la sua nuova ragazza.
Non era cambiato di una virgola, sembrava in coma etilico permanente... un grande!
Bere con lui fu una soddisfazione.
CONCORSO PERCFEST
Non appena i La giuria prende postogiurati ebbero finito di piazzarsi in prima fila, Dario Congedo venne da me... sembrava molto preoccupato.

"Marok, ho un problema!"
"Dimmi tutto!"
"All'inizio io mi registro e poi mi rimando in loop per il resto del brano!"
"Sì..."
"Però se qualcuno del pubblico fa rumore all'inizio, si sente fino alla fine!"
"Sì..."
"Riesci a FARLI STARE ZITTI?"

Eravamo IN UNA PIAZZA.
"Farò il possibile!" risposi.
"Grazie!"

Il primo a suonare fu Tommaso BergamoTommaso Bergamo.
Non c'era tanto casino in piazza, era presto, la gente era ancora a mangiare... ma Tommaso lanciò nel microfono un urlo soffocato, di dolore.
Era inquietante.
Nella piazza scese il gelo.
Subito dopo, iniziò il solo di batteria... era anche bravo, ma aveva delle espressioni allucinate che facevano paura. La gente era ammutolita. Avrebbe anche potuto vincere il Percfest!

Al contrario, nell'esatto istante in cui Dario CongedoDario Congedo iniziò a suonare, si levo il bordello più incasinato della terra... un'ondata di decibel che lui aveva inevitabilmente campionato e che gli sarebbe ritornata in loop fino alla fine del brano... era un macello!!!
E nessuno si accorse di nulla.
Il dottor Marok risolve.

Comunque, mi piaceva il suo stile: suonava i piatti della batteria con un archetto, riusciva ad abbinare il timbro delle percussioni etniche a porcate elettroniche... ed il risultato era fenomenale.
MA COME FANNO?
Sul palco saliva il Trio di Roberto Gatto, "In this timeIn this time": Daniele Scannapieco al sassofono, Julian Oliver Mazzariello all'organo e Roberto Gatto alla batteria.
A me però spettava l'arduo compito di fare le medie... PiombinoKastrox: perdere Roberto Gatto è sempre una sofferenza, quell'uomo è un Dio.
E va be', certificata la vittoria di Dario Congedo con 59 contro 51, misi via i fogli e ritornai verso la piazza... vedendo l'impossibile: pheega.

Una decina di ragazzine stavano dietro il palco, mangiando il gelato.
Era incredibile... non avevo mai visto pheega così vicina al jazz.
Che fossero sorde?
Ad un tratto, una di loro esclamò: "MA COME FANNO A PIACERE MINCHIATINE DEL GENERE?"
Si riferivano, naturalmente, al trio di Roberto Gatto.
E se ne andarono.
Il mondo era salvo.

Al di là del palco, la piazza era pienissima: Pubblico rock tutti aspettavano il quintetto di Rossana Casale.

Prima di lei, il Capo annunciò i vincitori: "Vince Dario Congedo per 59 contro 51!"

Poi salì il ROSSANA CASALE JAZZ QUINTET: Rossana Casale alla voce, Roberto Regis al sassofono, Luigi Bonafede al piano, Aldo Mella al contrabbasso e Francesco Sotgiu alla batteria.

Ed io potei tornare al banchetto di Grumo, ad abbioccarmi.

Aldo Mella riflessivo Probabilmente, ero uno dei pochi a cui la voce della Casale non piaceva... però il gruppo era fenomenale.
Il mio preferito era il batterista, Francesco Sotgiu: era completamente pazzo. Entrava in controtempo e sparava dei soli micidiali... del tutto fuori sync col resto. Mi piaceva un casino.

A dieci minuti dalla fine del concerto, contro ogni previsione, arrivò Uollano.
Ed usò tutta la sua arte retorica per trascinarmi verso la perdizione.
"Marok! Andiamo a bere?"
"Sì!"
AFTER
Uollano ed il sottoscritto si piazzarono a bere in piedi davanti al banchetto di Grumo, che sclerava.
Era sempre una nuova emozione.

Tutti chiedevano a Grumo il cd della Casale e Grumo non ce l'aveva... così, per ripicca, non compravano un cazzo.
Poi, lentamente, la piazza si svuotò... e ci sedemmo da Zazà a bere mentre Grumo rimetteva la roba negli scatoloni per portarla nel magazzino, che comunque era chiuso.
Il nostro tavolo era composto da intellettuali: Uollano, Massimo, MiOpiO, Spranga ed il sottoscritto.
Ed arrivò il Capo.

"Marok! - mi disse - Io non ho capito..."
"Cosa?"
"Tu mi hai fatto dire che i voti erano 59 contro 51!"
"Sì..."
"Ma mi ha fatto notare MIO FIGLIO che 59 e 51 sono più di 50!"
"Sì..."
"E quindi?"

Al tavolo scese il silenzio.
Tutti si sforzavano di non ridere, ma era veramente difficile.
Capire il Capo, spesso, era impossibile... ma ce la dovevo fare a tutti i costi, come le altre volte.

"Perché ti crea problemi il fatto che 59 sia maggiore di 50?"
"Ma scusa, Marok, i voti sono da uno a dieci..."
"Sì..."
"E ci sono cinque categorie..."
"Sì..."
"Quindi, il voto massimo è 50! Come fa a fare 59?"

Era al di fuori di ogni schema logico...
Massimo si alzò perché non ce la faceva a non ridere.
Io invece dovevo a tutti i costi mantenere la calma.
"I giurati stasera erano undici, non uno! - risposi - Quindi il voto massimo è 550, non 50. Chiaramente, lo rapporto in centesimi... quindi il voto massimo è 100!"

Il Capo mi guardò atterrito.
Non aveva capito NULLA.

"Sì - disse Uollano - il voto di ogni concorrente sta a 550 come x sta a 100!"

Il Capo si guardò intorno e vide che tutti avevano capito tranne lui.
Così, disse: "Ah... ok..."
E se ne andò.
Ero sicuro che avrebbe continuato a pensarci per tutta la notte... ma in fondo anche quello era il bello del PercFest.

Noi invece schifammo la jam, perché c'era folla persino FUORI dal locale, e ci trasferimmo direttamente da Mayflower.
Là incontrammo il signor Basiliquito, cioè il Mojto col basilico, e l'ennesima crepe a forma di figa.

Sarebbero davvero state le uniche che avremmo visto in tutto il PercFest?
Lo scopriremo solo vivendo!
Noi sì che ci sappiamo divertire.
Anche per questo, ci mandammo tutti affankulo.