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Percfest 2016 - Capitolo 1 - SAMBOOKA

Giovedì 9 giugno 2016: LE PREMESSE
"L'alba è l'ora di andare a letto, per gli uomini ragionevoli. Certi vecchi invece preferiscono alzarsi a quell'ora, fare un bagno freddo e una lunga passeggiata a stomaco vuoto... e mortificare la carne in altro modo" (Ambrose Bierce).

"Ammirare l'Albaalba è una poesia preistorica!" (Homer Simpson).

Seduti al tavolo, i veeeekki davano le spalle al mare, al sole e alle meraviglie della natura, ma non potevano nulla contro l'impertinenza dell'alba: trovava sempre il modo di rompere i coglioni.
L'alba era ovunque. Riusciva a riflettersi nello sporco delle lenti da vicino e persino sulle pieghe del "Secolo XIX", il giornale che certifica che non sei piemontese!
Per rispetto del pubblico internazionale, i successivi dialoghi saranno purgati e tradotti in italiano.

"Visto? Abbiamo vinto... - gracchiò il vecchio numero 1 - Dalle 22 alle 6 del mattino, c'è il divieto di bere all'aperto!"
"Cough cough... sai quanto me ne frega se non bevono all'aperto!
- rispose il numero 2 - Se non potranno fare baccano all'aperto, lo faranno al chiuso. Sotto le nostre finestre! Sotto le nostre case!!!"
"Ma va'...
- commentò il vecchio numero 3 - I locali si fan chiudere in fretta... Te lo ricordi Sirò? Gli è piaciuta la visitina, eh? Voglio proprio vedere se ha ancora voglia di stare aperto la notte ed ospitare il jazz!"
"NO!!! NON MI PARLATE DEL JAZZ!
- urlò il Veeeekkio - A metà giugno, quelli ricominciano! Ma io GLI TIRO LA TESTA!!!"

I veeeekki scossero il capo: il PercFest era l'incubo numero uno, come per Cesare il villaggio gallico di Asterix.
Nel giro di vent'anni, i veeeekki avevano trionfato: il turismo era stato decimato in ogni angolo della Liguria, la metà degli alberghi aveva chiuso e gli unici a farsi ancora vedere erano i vecchi che avevano comprato la casa negli anni '60... che, va be', sì, facevano schifo perché erano piemontesi, però comunque erano vecchi! Al limite con nipotini al seguito. E sicuramente non uscivano dopo le nove di sera.
Quindi, nel 2016dC (45dF), tutta Laigueglia era okkupata dai veeeekki?
No! Per una settimana l'anno, gli irriducibili invasori continuavano a resistere ai veeeekki di Laigueglia... e facevano musica dal vivo!!!
Si chiamava PercFest... e, dopo vent'anni, esisteva ancora, contro ogni pronostico e contro ogni logica!!!
Qual era la pozione magica che lo rendeva invincibile?

Immerso in queste mille domande, scesi dal metrò ed entrai in stazione.
Avevo scelto un bel giorno fare il biglietto del treno: il compleanno di MeemmoW, giovedì 9 giugno!
E portava bene: SPUTO fermava di nuovo a Laigueglia!!!

Saputa la notizia, a Berluskoni venne un attacco di cuore... ma poi tornò a posto.
Cose che capitano.
Domenica 12/6/2016: TECNOLOGIA RIBELLE
Quella domenica mi alzai come sempre all'alba, mezzogiorno: era tempo di mettere in valigia E adesso quale mi metto?le cose importanti!
Esatto: il portatile più piccolo, per fare il backup delle foto.

Oh, è una gran figata, grazie per avermelo chiesto: Toshiba NB200, compatto, leggero, veloce, con 2 giga di ram su XP e la batteria che durava anche 9 ore, a differenza dei vostri cazzi!
In otto anni di vita, mai un problema: zero rumore, zero sporco... e non aveva fatto storie nemmeno quando me l'ero portato in Inghilterra!

"Ciao NB! - esclamai - Domani si parte di nuovo! Contento?"

E lui si mise a piangere!

Proprio così: schermata blu.
Forse era rimasto traumatizzato dall'Inghilterra? Boh...

Comunque, non c'era tempo di approfondire né di porre rimedio: chiamai A200, il suo fratello maggiore.
Era più ingombrante e la batteria non teneva un cazzo... ma pazienza!
L'essenziale è aver annullato tutta la pheega che avrebbe potenzialmente potuto leggere il resto della recensione!!!
Missione compiuta.
Lunedì 13/6/2016: SI PARTE!
Quel lunedì mi alzai come sempre all'alba, mezzogiorno. Quindi, zoppicai fino a poterlo toccare... ed urlai: "SPUUUUUUUUTOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Qualcuno mi guardò male.

Del resto, era difficile capire l'etimologia di quel nome, da quando il SPUTOgraffito originale non c'era più! Però Sputo era ancora più sporco e più scassato: era il mio alter ego formato treno.

Facendomi largo tra le chiazze, zoppicai fino alla prima carrozza di testa (la più deserta!) ed abbassai il finestrino: su Sputo si poteva ancora!
E, come un re, mi svaccai nel mio paradiso di mosche cimiiite e cessi fuori servizio, a contemplare nell'unto dei vetri il riflesso della mia forma fisica perfetta.

Sputo non riusciva a crederci: dall'ultima volta che ci eravamo visti, ero riuscito a peggiorare... ancora! Non solo il collo non era mai andato a posto, ma adesso, al posto dell'anca destra, avevo un palo di vecchiaia che mi entrava nel culo.
Però avevo ancora tutti i capelli e non mi servivano gli occhiali per leggere gli sms sul mio Nokia 2600! Quindi, squillò: era l'MacroGRUMOautistico GRUMO.

"Marok! Sei ancora a casa???"
"Eh? No, sono sul treno... perché?"
"C'è qua il CAPO, ti chiede di portare vecchi video del PercFest!"


Ormai era tardi.
L'unica soluzione era andare da Anime Salve a scaricare i MIEI video da ME STESSO a qualità Terzo Mondo... però PAGANDO!
Ma gli faceva schifo avvisarmi prima???
PiombinoKastrox.

E si erano fatte le 14:35.
Sputo decise che dieci minuti di ritardo potevano andar bene: sbuffò, cigolò, si diede uno scossone e, con la massima lentezza, partì.
Il tempo era splendido, il vagone era vuoto ed ero su Sputo... che cosa potevo desiderare di più?

Dopo dieci minuti, arrivammo a Torino Lingotto... e salì il MONDO!
Di fronte a me si piazzò un veeeekkio, di fianco un ragazzo sui vent'anni... ed era difficile stabilire chi dei due fosse PEGGIO.
Il veeeekkio parlava di organi di chiesa, ininterrottamente... perché li riparava lui; in tutto il Piemonte e in tutta la Liguria; ma li riparava bene, eh!
Il giovane, che si chiamava Mike, era appena stato assunto come animatore a LoAno... ed era un misto tra Villaggio Calipso e KASTROX. Riusciva a parlare per decine di minuti senza mai prendere fiato, era sempre sdolcinato e sorridente e, non appena riuscivi ad annullarlo e pensare ad altro, se ne accorgeva e ti faceva una domanda! Non poteva andare peggio.

Quindi, mi arrivò da GRUMO il seguente SMS: "Ha cominciato a PIOVERE?"

No, la pioggia non avrebbe rotto i coglioni: accesero l'aria condizionata.
GHIACCIATA!
Spalancammo i finestrini ed aspettammo il controllore, Sento le campane di Laigueglia per intimargli di spegnere la Groenlandia: era la nostra unica speranza!!!

Alle ore 17:30, nessun controllore aveva ancora messo piede nella nostra carrozza, però mi arrivò un messaggio dalla bella Choo: Palombino stava pubblicando IN DIRETTA il video di un concerto di samba in piazza Libertà!

"Che bello! - scriveva - Sento le campane di Laigueglia!!!"

Ed io ero ancora sul treno... a CONGELARE di fronte al vekkio che parlava di organi di chiesa! PiombinoKastrox.
ESCOLA DE SAMBA
Alle ore 18 in punto, Sputo fermò... e mi ritrovai direttamente nella stazione di Laigueglia: un sogno che diventava realtà!!!
Fuori c'era un sole caldissimo, ero passato dalla Jacuzia all'Africa in meno di un minuto, ma non persi tempo a spogliarmi: zoppicai in tutta fretta verso piazza Libertà, nella speranza che E adesso quale mi metto?Giorgio Palombino ci fosse ancora.

Ebbene, c'era... e stava FILMANDO con un TABLET!
Quindi, feci ciò che era giusto fare... e le mie fan andarono in VISIBìL10!1!i!

I risultati nelle seguenti diapositive.
Meanwhile on facebook...

Che SCHIFO, sei L'UNICO in giacca!   Cazzo ti metti a maniche lunghe?

I commenti della regia

I commenti della regia

I commenti della regia
HNDCP FEDELI ALLA LINEA
Alle sette della sera, salii i due gradini e spalancai la porta, facendo tintinnare un campanellino... ma la signora Corallo non ci fece caso: stava conversando amabilmente col nipote prediletto, l'autistico GRUMO.

"Sembrano così belli, questi concerti... ma sono TARDI, iniziano alle 21:30!"

Potevo entrare in scena: salutai, lasciai il mio documento d'identità, zoppicai fino al secondo piano ed Sei APPENA arrivato e hai GIÀ fatto casino???iniziai a PEGGIORARE la nostra stanza!

Al resto dell'albergo invece provvedeva un gruppo di turisti inglesi, che aveva okkupato TUTTI i CESSI.
Sì: hotel Corallo PIENO di STRANIERI di LUNEDÌ SERA!!!
Cose strane.
Comunque, la CRAI stava per chiudere e dovevo comprare l'acqua e le PRUGNE per sturarmi il culo, in modo da poter cagare giovedì... quindi skizzai fuori, seguito a ruota dall'autistico GRUMO.

"GRUMO, dopo dove andiamo a cena? Hai idee?"
"Che domande...
- rispose l'autistico - è lunedì, quindi si va al Pescatore! Ho prenotato..."
"Minchia ma cazzo prenoti che è lunedì! Saremo gli unici pirla..."


Alle ore 20 di quel lunedì sera, il Pescatore era PIENO: se non avessimo prenotato, ce la saremmo presa nel culo.
Comunque, cenammo da Dio: spada per l'autistico GRUMO, Il mondo abusa dei miei crostaceifritto misto per il porko sottoscritto... e poi facemmo a metà. Una meraviglia per il palato.

Per continuare a seguire il protocollo, alle ore 22 ci incamminammo per il budello e andammo a salutare il signor Saravà, il nostro gelataio di fiducia.
Come sempre, squadrava i passanti con un'aria tetra, imbronciata e minacciosa, che non mancava di allontanare CHIUNQUE. Poi ci vide, sorrise e ci invitò ad entrare: era l'esatto l'OPPOSTO della pheega.

"Ragazzi, proprio voi cercavo! Siete informatici, no? Mi spiegate come funziona Trip Advisor?"
"In che senso? Ti interessa la strategia che sta dietro all'algoritmo?"
"Non lo so... mio figlio NON RIESCE ad usarlo..."
"Perché?"
"Eh, non CAPISCE come funziona..."
"Ma... cosa c'è da capire? Tuo figlio è piccolo? Che scuola fa?"
"Fa il MODELLO in THAILANDIA!"


Ok, tutto chiaro. Nessun'altra domanda, Vostro Onore.
UNA SAMBUCA DA SIRÒ
Terminato il gelato, andammo a salutare Il mondo vede le mie carte i signori Sirò... che si lagnavano perché a Laigueglia c'era il deserto e in giro non c'era NESSUNO.
Sì, erano seri!

Barbara e Felix se la ridevano, mentre ingannavano il tempo giocando a carte. Quest'anno avrebbero visto almeno cinque minuti di PercFest?
Nel dubbio, GRUMO ordinò del whisky, prima un "Oban" e poi un "Balvenie": si era dato alla perdizione, da quando aveva passato i TRENTAQUAAAATTRO.
Io invece scelsi il Facciamoci riconoscere!birrificio della Granda, per far sapere ai veeeekki che ero piemontese.

"Un brindisi a Laigueglia! - esclamai - E, se vi lamentate che non c'è vita, pensate a chi sta ad Andora!"
"Eh, noi ci siamo NATI ad Andora..."
commentarono i signori Sirò.
"Ah sì? Magari ci siamo pure incontrati... Mio padre lavorava all'Ariston e..."
"L'AAAAARISTON???"


L'avevano urlato tutti... tranne GRUMO.

"MAROK! TU sei stato dentro l'ARISTON?"
"Ehm... be'... sì... un bel po' direi..."
"Ma hai IDEA di cosa capitava?"
"Idea? Potrei scriverci un libro..."
"Ma sai che sta per essere demolito? Lo tirano giù mercoledì!"


Cazzo! Bombardavano un pezzo della mia gioventù!!! Un pezzo che mi somigliava, tra l'altro: era sporco, scassato, skifato dal mondo ed impregnato di cazzate.
La mappa di Laigueglia e Andora
ARISTON AMARCORD
L'Ariston aveva una sola cosa positiva: Il mare visto dall´Ariston la posizione! Era l'unico pezzo di Andora che "sporgeva" oltre l'Aurelia, perché poggiava su un promontorio sul mare.

D'estate non ci andavo mai, perché mi sarebbe toccato dormire con mio padre, che si alzava alle cinque del mattino e rompeva i coglioni a tutti.
Durante l'inverno, invece, sembrava l'Overlook hotel: era TUTTO MIO, compresi la spiaggia ed il giardino! E di giorno era sempre estate: era un angolo di Sud a due passi da casa.

Il paese, in compenso, faceva cagare... Andora non aveva un centro: era la sezione distaccata di Mirafiori! Però senza il divertimento, cioè tossici e puttane.
Quindi, di pomeriggio battevo "Rollo Colla" ed altri sentieri e andavo a caccia di Le strade di Rolloborghi medievali abbandonati su per le colline... finché non tramontava il sole, quando Laigueglia era all'ombra da almeno due ore.

Subito dopo, premevano l'interruttore, si alzava un vento porco, finiva la festa e cominciava la GROENLANDIA: un'escursione di quindici gradi in quindici minuti.
Ed il freddo, di notte, rompeva i coglioni più che a Torino.

Il riscaldamento all'Ariston andava e veniva, quindi accendevamo le stufe elettriche... e saltava la corrente.
Così, per scaldarmi esploravo i corridoi deserti, affrontando apparizioni ripugnanti (che, il più delle volte, si rivelavano semplici specchi!), e facendo luce con la mia pila tascabile ogni volta che saltava la corrente.
Ah, non vorrei spoilerare troppo... ma mi sembra evidente che in nessuna parte del racconto comparirà mai pheega. Neanche per sbaglio.
Però c'era il signor Ariston: "Un pezzo grosso!" diceva mio padre... con timore e rispetto!
Ed io pensavo alle cose più tristi del mondo per non ridere: mi sembrava un vecchio obeso rincoglionito L´Ariston visto da Rollo (è TUTTO il promontorio!) che sapeva a malapena trovare la porta di camera sua.

Tutto il personale era stato selezionato dal signor Ariston... e NESSUNO era capace di fare qualcosa.
I migliori però erano i muratori russi, che bevevano tutto il giorno e fingevano di lavorare da Dio! Del resto, non credo avessero una paga: gli bastava un tetto, dell'alcool e un piatto di minestra.

Io, personalmente, mi sarei accontentato dell'alcool: Andora vista dall´Ariston quella dell'Ariston era la cucina più pazza del mondo!
Però campava sui "viaggi delle pentole": greggi di pensionati che non volevano spendere per andare al mare, quindi partivano all'alba dai loro paesi sfigati, passavano tre ore sul bus ed il resto in una stanza chiusa (però vista mare!), davanti a un tizio stile Baffo che gli mostrava delle pentole. Ed erano contenti, perché respiravano aria buona!
Alcuni quelle porcate le compravano davvero ed a carissimo prezzo, spendendo molto di più che in una vacanza normale... però per cena erano a casa.

Ad Andora, l'Ariston era l'unico albergo sempre aperto... così, capitava che all'improvviso la cucina si La punta di Pina Mare riempisse di veeeekki, coi russi ubriachi che li guardavano, alzavano le bottiglie, biascicavano roba incomprensibile e ridevano.

Una notte, però, si presentò la grande occasione: il signor Ariston intercettò un gruppo di un centinaio di spagnoli, diretti in qualche splendido angolo d'Italia... e li portò a mangiare all'Ariston!!!
Senza sapere che, nel frattempo, si era rotta la cucina e il diversamente cuoco se n'era andato.
Così, perché aveva le palle girate.

E quindi, una cena per un centinaio di persone fu preparata con un sistema distribuito di fornelletti da campeggio, accesi in parallelo in tutte le camere vuote e manovrati Andora vista da Rollo dai russi ubriachi mediante passaparola, attraverso la tromba delle scale.
Immagine dell'Italia all'estero: -1000%.

Col passare degli anni, i pochi abitanti di Andora ci raccontarono che persino il TERRENO su cui sorgeva l'Ariston era fatto a cazzo: quel promontorio non esisteva in natura, era un pezzo aggiuntivo di Liguria copiaincollato buttando a mare gli scarti degli scavi delle gallerie dell'autostrada, perché tanto vaffankulo.

Di conseguenza, le mareggiate erano molto frequenti... ma non era un problema, perché avevano costruito in un posto sicuro: di fianco alla foce del Merula, un torrente che ogni tanto si gonfiava e straripava, allagando tutto.
In più, anche d'inverno, Uccelli sul Merula era pieno di zanzare.

Il capolavoro, però, era l'ascensore esterno: il signor Ariston l'aveva fatto costruire ai russi ubriachi... ed il risultato era la TORRE DI PISA!
Nessuno è mai stato così pazzo da provarlo, quindi ho sempre pensato che l'interno fosse VUOTO o che i russi ci avessero piazzato dentro una cabina del telefono. E magari adesso ne stanno ancora ridendo, da qualche parte.

E poi, all'improvviso, mio padre sentì aria di guai... ma guai seri!
Non mi ha mai voluto spiegare... comunque in piena notte era scappato via, caricando tutti i mobili su un furgone, guidato da chissà chi.
Qualche mese più tardi, il signor Ariston MORÌ AMMAZZATO A COLTELLATE... dentro l'hotel.
Ed era solo l'inizio.

Tutti i telegiornali, all'improvviso, iniziarono a parlare del signor Ariston... e MAI come padrone dell'albergo.
Il signor Ariston, che di cognome faceva Molinari come lo sfigato che si prendeva gli schiaffi al Drive In, era sicuramente un questore in pensione, forse un agente Andora after sun segreto, forse uno Zorro o forse una spia non si sa bene di chi, sicuramente iscritto alla P2, sicuramente membro di Gladio, forse sfruttava l'albergo come copertura, sicuramente ne combinava di tutti i colori.

Stando alla cronaca locale, sembrava che attorno a Molinari gravitassero tutti i misteri irrisolti della Liguria degli anni '60, dalla morte di Tenco alla Gladio Bianca.
C'era qualcosa di vero? Non l'avremmo saputo mai!

L'unica cosa certa era che per l'omicidio condannarono un tizio che sosteneva di essere là solo per rubare, però poi si era spaventato... e casualmente aveva in tasca un coltello. Una tesi che faceva impallidire gli alibi di Anna Maria Franzoni.

"Eh, pensa anche a noi, Marok... - commentarono i signori Sirò - Da bambini vedevamo scritto 'FESTA DEI GLADIATORI'... e pensavamo al Carnevale fuori stagione!"
"Beh, almeno potevi dire che c'era qualcosa... adesso ad Andora c'è un cazzo!"
"NON È VERO!!!"
gridò una voce stridula alle nostre spalle.

Non ce n'eravamo neanche accorti, ma si era aggiunta nel locale una presenza femminile.
L'ULTIMA SAMBUCA E ME NE ANDRÒ
La sconosciuta ci fissava con stupore e risentimento... come se avessimo dato a un livornese del pisano.

"Perché dite che ad Andora non c'è niente??? - continuò - Ad Andora ci sono IO!!! Lavoro in un LOCALE ad ANDORA! Siamo aperti TUTTE LE SERE!"

E scese il gelo.

"Ma... come si chiama?"
"LA PALMA. DA EZIO! Via Mazzini 34"


Da quelle parti, dentro alle figure di merda, compariva sempre il numero 34.
Perché?

"Scusa ma... non l'abbiamo mai sentito! Esiste da molto?"
"Abbiamo aperto già da UN MESE!"


Seguì una lunga risata liberatoria... poi la tipa, che sembrava non avere capito nulla, profetizzò il destino dell'umanità: l'avrebbero mangiata i GABBIANI.

"Sì, i GABBIANI: sono gli unici a non poter avere predatori, perché la loro carne fa SCHIFO! E, se vedi un gabbiano ed un piccione, 3... 2... 1... dov'è il piccione?"

E quindi era questo il destino di Andora: solo gabbiani... e gente di un certo livello!
Così, brindammo all'Ariston con una Sambuca Molinari, in onore del Questore, e con un solenne impegno morale: vedere un'ultima volta quell'albergo, prima della deflagrazione globale totale!
Non l'avevo mai salutato come meritava.
Per il momento, però, ci spostammo al Mayflower... che era rigorosamente CHIUSO!

Erano solo le 2:30, cazzo... neanche ad Andora!!!

Quindi, l'autistico GRUMO andò a dormire... ed io per una volta decisi di seguirlo, perché vaffankulo.