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Capitolo 2 - 14 giugno 2012: È IL RESTO DEL MONDO CHE È MERAVIGLIOSO

Non era ancora l'alba: il cellulare indicava mezzogiorno meno venti!
Mi sentivo a disagio, non ero abituato a svegliarmi così presto.

Per fortuna, non c'erano testimoni: l'autistico GRUMO era uscito.
Il panorama però era comunque handicappato: metà stanza era formattata con ordine autistico, mentre l'altra, dopo solo UNA notte, era già INCASINATA da fare SKIIIIIFO! Modestamente, era La mia metàla mia metà.

Mi alzai, mi grattai il culo, spalancai la finestra e fui TRAFITTO dalla luce... non ci potevo credere: FUORI c'era BEL TEMPO!
Evidentemente, GRUMO era al coperto.

Ok, era tempo di fare l'amore col sole! Prima però bisognava proteggersi... ed io avevo fatto le cose per bene: avevo addirittura ricomprato la crema solare!

Sì, perché la mia era scaduta e quella dell'autistico GRUMO non potevo fotterla, perché usa la protezione 50, per bambini e veeeeekki.
Comunque, tirai fuori la crema dallo zaino e vidi che non skizzava, perché c'era ancora su il preservativo di plastica... così tirai, perché era duro... tirai, tirai e tirai... e VENNE FUORI TUTTO!

Il preservativo.
Il tappo.
Il sottotappo.

E LA CREMA DEFLAGRÒ, SKIZZANDO OVUUUUUNQUE!!!

Tutta la stanza diventò uno SKIIIIIFO, era pieno di MAAAAAKKIE BIAAAAANKE, sembrava SBORRATA da un BRANCO di CINGHIALI.
Pregustando la faccia di GRUMO, lasciai tutto lo skiiiiifo così com'era ed uscii fuori, fischiettando, come se niente fosse successo.
FITNESS
A parte il leggendario Qi Gong delle nove e mezza di mattina, il primo appuntamento della giornata era il fitness in spiaggia!
Ore 11, secondo gli organizzatori, mezzogiorno, secondo la realtà.

In questi casi, il Dottor Marok stylelook è tutto: costume da bagno arancione, maglietta bianca del due di picche e macchina foto S2... l'unica al mondo che ormai non avevo più paura di scassare.

Beh, fu un bel fitness: c'era il maestro Ellade Bandini, c'era Giorgio Palombino, c'era GRUMO e, vicino a lui, c'era Angelo, che, stranamente, sembrava di buon umore... sono questi i momenti in cui è GIUSTO avere PAURA.

"Buongiorno Angelo! - dissi - Come va?"
Angelo mi indicò i musicisti e mi disse: "Indovina chi è L'INTRUSO!"
Tra tutti, spiccava un tipo col berretto verde che suonava due legnetti fuori tempo, facendo un casino assurdo.
Il sosia del Liga seguì il mio sguardo divertito ed esclamò: "Ecco, esatto!"

L'intruso era commovente, perché era SERISSIMO nel cannare TUTTO... suonava MALE DA DIO... e andò avanti anche DOPO il fitness, da SOLO! Saremmo rimasti ore a guardarlo!!!
Per questo, ritornammo in albergo.
Indovina chi è l´intruso
L'INGIUSTIZIA
Ad ogni passo, pregustavo la faccia dell'GRUMO after fitnessautistico GRUMO quando avesse visto che la camera era SBORRATA di SKIIIIFO... TUTTA, compresa la sua metà.
Quindi, girai la chiave nella serratura, aprii la porta... e rimasi DI SASSO!

"CHE SKIFO!!!" urlai.
"Che succede?" rispose GRUMO, spaventato.
"Hanno PULITO!!!"

L'autistico fece finta di aver capito e mi seguì: era l'una, tempo di buttarsi in acqua.
PUNTI DI DOMANDA
Il mare era freddo, ma sembrava piiiiiscio rispetto allo SKAGERRAK del giorno prima... e poi era pulitissimo!
GRUMO mise un piede in acqua e rinunciò... e fu un bene, perché arrivò la pheega.

"Bella maglietta! - disse Vale, indicando il mio due di picche - L'hai fatta tu?"
"Sì, l'ho stampata io nel 1993... facevo l'università... sai, informatica... ma non l'ho disegnata io, è la copertina di una cassetta... di ELIO!"
Sfido voi ad Pheega in fuga: arriva il PercFestannullare di più la pheega in così poche parole.

Contro ogni previsione, Vale sorrise e rispose: "Hai mai pensato a fare magliette con delle domande?"
"In che senso?"
"Domande... ad esempio... mi piace il mare o la montagna?"
"Eh?"
"Ho gli occhi chiari? Dove sto andando? Posso fare il bagno?"

Ne avevo trovata una più fuori di me... ed il bello è che era convinta: voleva lanciare la moda delle magliette interrogative.

"Vale! - esclamai - Se tu stamperai le domande, io stamperò le risposte!"
"Le risposte? Cioè?"
"Stamperò su una maglietta la risposta fondamentale dell'universo a tutto quello che di me pensa la pheega, interrogativo o affermativo che sia!"
"Cioè? Che cosa vuoi scrivere?"
"È IL RESTO DEL MONDO CHE È MERAVIGLIOSO!"


Vale scoppiò a ridere... ed invece io ero serissimo: NESSUNO si poteva permettere di delirare più di me!
Dovevo solo aspettare le tre e mezza... e poi l'impresa sarebbe riuscita.
HANDICAP SENZA CONFINI
Alle ore 14, Vale si arrese e se ne andò, lasciandomi da solo con l'Lo specchio dell´animaautistico GRUMO; ed il sole, finalmente, sparì.
Così, ce ne andammo a pranzo da Diversamente Mariasole, perché nel 2006 c'era pheega.

Nel 2012, invece, c'era un vento talmente PORCO che io al confronto sono una farfallina variopinta che si posa su un fiorellino candido di montagna.
E così, sokammo il dehors ed entrammo dentro. Con l'asciugamano addosso, come i VEEEEEKKI. Ci saremmo anche messi delle bretelle e dei calzini color anziano sotto le ciabatte, ma purtroppo li avevamo lasciati in albergo.

Verso le tre, tornammo in stanza a prendere le mute polari, ma la signora Corallo ci intercettò: "Ragazzi, vi devo dare una notizia!"
Mi fa sempre effetto, quando qualcuno chiama ME e GRUMO "ragazzi".

"Da venerdì, ci sarà LA COLAZIONE OMAGGIO tra le 8:30 e le 9:30 DEL MATTINO! Che cosa gradite?"

Risposi che fare colazione era contrario alla mia religione e corsi su per le scale, mentre GRUMO non fu abbastanza pronto e venne catturato.

"Non vuole la colazione? Ma è proprio sicuro? Ma perché? Guardi che è buona... la faccio io! Con le mie mani! C'è la torta di mele..."

In cima all'hotel Corallo, c'è uno splendido terrazzo con vista su mare, colline e "Tre stelletre stelle" senza l'asse del cesso.
Era il posto ideale per suicidarsi... però, se uno era davvero disperato, poteva anche stendere e fare il bucato!

Tranquilli, non sarei mai arrivato a quel livello di sfiga: mi bastava svaccarmi a contemplare gli uccellini che cantavano "UBUNTU" e guardare il cielo, che era come uno specchio, cioè faceva sempre più skiiifo: il potere di GRUMO si stava per esprimere in tutto e per tutto, stava per arrivare un temporale.
Scesi in camera a prendere l'ombrello e trovai l'autistico GRUMO avvolto in un asciugamano.
Era fucsia fosforescente... non l'asciugamano, GRUMO!
Ricordo ai più distratti: usava crema protezione 50.

"Allora - chiesi - Com'è andata con la signora Corallo?"
"Mah... - rispose GRUMO - è un po' dispiaciuta per la colazione... ma piuttosto, hai un phon?"
"Ma SOOOOOKA! Il phon è più da FROCI della colazione... però meno del Mac!"
"Ah... e come li asciughi i capelli?"
"Ma me ne FOTTO, io ho UBUNTU!" urlai, indicandomi il cazzo.
"E asciuga?"
MUTA D'ACCENTO
L'autistico GRUMO, colorato di FUCSIA e con i capelli BAGNATI, si rassegnò a seguirmi nel mio vagabondaggio inutile per il paese, e per la precisione per il budello... unica strada di Laigueglia in cui eravamo sicuri di non trovare vento.
Ero sempre ammirato da quella via in apparenza simile alle altre, ma costruita in modo da essere impenetrabile a tutti i venti che flagellavano Laigueglia.
Gli antichi liguri erano dei GENI dell'architettura... per questo, i contemporanei Il gabbiano KAAAASTROX tiravano su le peggiori merde del mondo: questione di equilibrio universale.

In piazza Libertà, arrivai finalmente al negozio che stampava t-shirt.

"Boh... vado a farmi la maglietta!" dissi a GRUMO.
"Quale maglietta?"
"Non ti ricordi? È IL RESTO DEL MONDO CHE È MERAVIGLIOSO!"
"Cioè, tu vai a stampare sul serio QUELLA maglietta? Ero convinto che fosse una cazzata..."
"Io? Raccontare cazzate? Ma figurati! Come se avessi un sito..."

Entrai dentro ed esclamai, trionfante: "Salve, vorrei una maglietta nera con una scritta bianca!"
"Bene! - disse il signor stampatore - Che cosa scriviamo?"
"È IL RESTO DEL MONDO CHE È MERAVIGLIOSO! Tutto maiuscolo!"

Lo stampantista non fece una piega, ma scrisse a monitor "E' " al posto di "È".
"Nø - risposi - Anche la 'È' dev'essere maiuscola!"
"Ah... e come si fa?"

Perfetto.
Ed era pure MAAAAASKIO.

Accennai alla magia dei sacri codici ASCII, ma a quanto pare erano troppo complicati: per mettere l'accento sulla "E", il mastro stampantiere preferiva scrivere l'apostrofo di fianco ("E'"), RITAGLIARLO DAL "TRASFERELLO" e SPOSTARLO A MANO SULLA E.

"Pochi minuti ed è pronta!"

Assecondai, salutai ed uscii fuori: c'era un PercFest che mi aspettava.
IL DADO È TRATTO
Al di là della porta, trovai Dado Sezzi in preda alla disperazione: avrebbe dovuto fare il seminario con Palombino, che però era SPARITO.
Ed era il problema minore: ogni volta che Dado proponeva un ritmo, arrivava l'INTRUSO e batteva le mani a cazzo, FORTISSIMO!

La crescita del livello di CATASTROFE del PercFest era sorprendente... ed eravamo solo a martedì, il giorno più tranquillo!
L'unica costante era la fuga della pheega, che regolarmente sbucava sullo sfondo, sentiva due o tre colpi di percussioni, capiva che era jazz e scappava... si chiama "routine", ai veeeeekki piace.

Alle cinque in punto, però, il continuum si infranse: tre giovani meravigliose fanciulle si piazzarono ai bordi del palco, tirarono fuori delle reflex enormi ed iniziarono a scattare foto ai musicisti.
Avevano ragione i Maya: stava veramente per finire il mondo.

Le tre pheeghe fotografavano il palco tenendo le reflex in modo "creativo" ed assolutamente femminile... e TUTTO IL RESTO DELLA PIAZZA iniziò a fotografare loro, compreso Palombino (arrivato all'ultimo da chissà dove).
Quindi, da un lato pheega con la reflex, dall'altro maaaaaski veeeeekki e sfigaaaaati con tablet da 500 euro che fotografano PEGGIO di una Kodak usa e getta degli anni 80.
Grandioso.
Vendesi Dado Sezzi - #1 GRUMO formato desktop
Dado Sezzi - #2 Baco nel continuum Dado Sezzi - #3
L´interesse della cittadinanza per il PercFest Dado Sezzi - #4 Allucinazioni
Dado Sezzi - #5 Scatti significativi Dado Sezzi - #6
E non è controluce! Dado Sezzi - #7 Annullamento
Dado Sezzi - #8 Sarà accesa? Giorgio Palombino - #1
Inquadrature estreme Giorgio Palombino - #2 Ciao! Secondo te ritornerà la pellicola?
LA VITA L'È BELA
L'unico a restare imperturbabile era Angelo, che, anzi, sembrava teso e preoccupato... era proprio il momento ideale per andare a rompergli i coglioni.

"Ciao Angelo! - dissi - Che c'è dopo di bello?"
"Avete un programma, leggetelo! - rispose - E comunque... quello che leggete SALTA, perché tra poco PIOVE!"
"Ah... me ne fotto... - commentai - tanto ho l'ombrello nello zaino!"

Seguì una rapida ritirata, grazie alla quale incontrammo il mitico GP, il nostro mixerista preferito.
Ci disse di essere appena arrivato da La Spezia e di avere trovato PIOGGIA in TUTTA la Liguria... quindi tra poco si sarebbe messo a piovere anche a Laigueglia.

"Ah... me ne fotto... - risposi - tanto ho l'ombrello nello zaino!"

I FULMINI che partivano dagli occhi di GP ci indussero all'ennesimo rapido spostamento... che diede ragione a KG: è la DERIVATA di GRUMO che porta la pioggia.

Caddero i primi goccioloni, pochi e radi, di quelli che preludono alla tempesta.
Ma tanto avevo l'ombrello nello zaino.

Aprii lo zaino, misi dentro la mano, guardai con attenzione... e l'ombrello NON C'ERA!!!
PiombinoKastrox!

Ce la facemmo tutta di corsa fino al Corallo e saltammo dentro, già fradici, un attimo prima del finimondo.

"Vedi? - dissi a GRUMO - Avresti solo perso tempo, con un phon!"

Non trascrivo la risposta, per non turbare la vostra sensibilità.
LA CURA
Il potere di GRUMO fece danno fino alle sette della sera... poi tornammo in piazza Marconi, dove l'accordatore stava suonando al piano la sua melodia fatta esclusivamente di ottave.
Al DODICESIMO ANNO, iniziavo quasi a trovarlo gradevole.
Quasi.

Sul lato opposto della piazza, invece, IL VEEEEEKKIO STAVA DANDO UNA MANO A SPOSTARE LE SEDIE PER IL CONCERTO!
Era lo spettacolo più incredibile che avessi mai visto dopo la pheega, persino GP lo guardava con gli occhi sognanti di un bambino davanti all'albero di Natale. Con un fil di voce, mi sussurrò: "Hanno trovato la medicina giusta..."

Subito dopo, ricominciò a piovere... e l'IRA di DIO si abbatté implacabile su tutte sedie appena spostate dal veeeeekkio.

Alle ore 21, tornò il sereno e ci andammo a sedere nello skiiiiifo, mentre il veeeekkio, borbottando, usciva di casa con un ROTOLO di SCOTTEX ed ASCIUGAVA.
Per completare il quadro di DELIRIO, ci chiamò Massimo, direttamente dal CUSIO.

"Come va al PercFest?"
"Bene... -
urlai - La pheega fa le foto al jazz ed il veeeeekkio pulisce le sedie!"
Poteva essere una figura di merda a 360 gradi, Palco riflessivo invece non c'era più nessuno in giro, né il VEEEEEKKIO, né tantomeno la pheega.

"Ah... - rispose Massimo, facendo finta di avere capito - io forse vi raggiungo domani!"
"Domani? Fico... ma... dove cazzo pensi di dormire?"
"Boh, adesso vedo..."


Ok, sarebbe ASSIDERATO sotto un PONTE... perfetto.

A proposito, iniziava a fare freschino, ma nello zaino avevo giaccavento e maglione... e stavolta c'erano sul serio: non sono come i pirla che vengono a Laigueglia per stare fuori in maglietta e...
cazzo!

LA MAGLIETTA!!!

Feci una corsa dallo stampatore, ma era CHIUUUUUSO.
PiombinoKastrox.
CONCERTO!
Alle ore 21:30, il Capo salì sul palco... e l'enorme telo bianco ripropose la sua immagine, INGIGANTITA.
Il lato più inquietante non era il soggetto, quanto il fatto che l'inquadratura frontale riproiettava in loop la proiezione sul proiettore fuori sync... quindi ogni movimento del Capo dava origine ad una scia, stile video trash anni 80.

Comunque, era il momento della cultura: il Capo si mise a parlare della pheega... e per la precisione dello sciame che, forse, aveva distratto qualcuno al seminario di Dado.
Erano studentesse del liceo artistico di Imperia ed un professore le aveva obbligate a collaborare col PercFest.
Giusto... lo studio, prima di tutto!

Per la cronaca, alle parole "studentesse del liceo artistico", si affacciò alla finestra persino il L´attenzione della piazzaveeeeekkio.

Il Capo però non aveva un'aria felice... eppure, secondo il programma, quella sarebbe dovuta essere una serata molto pittoresca, perché c'era il gran finale sul molo, con Tullio De Piscopo alla batteria ed i fuochi sullo sfondo.
Insomma, un inizio di PercFest scoppiettante!!!

Bene, era saltato TUTTO: la pioggia aveva bagnato i cavi.
Grazie, GRUMO.

I fuochi li avrebbero fatti lo stesso, ma solo dieci minuti e senza la musica di sottofondo... ovvero, non ci sarebbe stato Tullio De Piscopo, che era l'UNICO motivo per il quale la folla aveva sfidato la pioggia e si era riversata in piazza.
Come si poteva addolcire la pillola al pubblico jazz? Serviva una frase ad effetto!
Ed il Capo disse: "Dovremo TIRARE AVANTI col primo gruppo fino alle 23:30"
GEEEEELO!!!
L'audience si annullò e morì.

Il primo gruppo, quello che doveva "TIRARE AVANTI", salì sul palco: con quelle premesse, se fosse toccato a me, sarei scappato in Tibet.
Comunque, era un Giovanni Mazzarino Quartetquartetto composto da Giovanni Mazzarino (piano), Max Ionata (sax), Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e Nicola Angelucci (batteria).

Le atmosfere erano intime e "soft", le luci soffuse, i suoni delicati, un po' blues e un po' swing, un sussurro elegante e raffinato... insomma L'ESATTO OPPOSTO di quello che chiedeva il pubblico jazz, che era lì solo per Tullio, per i fuochi e, soprattutto, per il CASIIIIINO.
Alle ore 23, la piazza era praticamente deserta.

Alla fine, quando tutto sembrava perduto, Tullio foreverTullio De Piscopo fece capolino sotto al palco, prese un microfono e si scusò per l'inconveniente tecnico.
Le poche persone rimaste gli urlarono: "SUONA e TACI!"
Tullio scoppiò a ridere, si mise alla batteria e attaccò: "A me mi piace 'o blues".
E il pubblico, finalmente, approvò.

Alle 23:30, infine, il Capo invitò la gente sul molo per i fuochi, ma si CONGELAVA: c'era la GROENLAAAAANDIA!
Mandai tutti affankulo e mi rifugiai da Sirò, dove presi una birra artigianale, di quelle che riscaldano l'anima.

L'autistico GRUMO, invece, rimase stoicamente in prima linea per Fuochifotografare i fuochi.

In un mondo perfetto, li avrebbero annullati... invece scoppiarono regolarmente.
Qualcosina vidi anch'io... e la sorpresa fu che Tullio si mise comunque alla batteria ed iniziò a suonare in playback.
Lo faceva davvero bene: se non avessi saputo che era in playback, e se tutti i fonici non mi fossero continuamente passati vicino ripetendomi che era in playback, e se, non contenti, non me l'avessero continuato a ribadire per tutto il festival, ci sarei cascato persino io.

In un lontano futuro, tipo , sarebbe bello scoprire che si erano messi tutti d'accordo per farmi uno scherzo... e che in realtà Tullio aveva suonato dal vivo!
Nel dubbio, per non sapere né leggere né scrivere, ritornai da Sirò e ricominciai a bere.
AFTER
Questa volta, anche l'autistico GRUMO si era convertito all'alcool.
Avevamo le mani ghiacciate, così ordinammo Irish Coffee ed altra roba simile da veeeeekki e Luna sparammo stronzate fino all'una... poi GRUMO si spense e decise di andare a dormire.

Lo accompagnai per un pezzo, perché volevo andare a sentire la jam all'Albatros!
Una volta là, vidi Ellade che usciva e se ne andava... e dentro una voce diceva: "La jam è finita, andate in pace!"
Perfetto.

Di fronte a tanto, persino l'autistico GRUMO si svegliò... così andammo a bere qualcosa da Mayflower, perché nel 2009 c'erano le crépes a forma di figa.

Uscimmo verso le due, passammo davanti all'Albatros e sentimmo che la jam era ricominciata. Così entrammo dentro, carichi di speranze... e, nell'esatto Fankulo momento in cui tutti e quattro i nostri piedi avevano oltrepassato il confine della porta (proprio quando Killer avrebbe detto: "Ma questo posto FA SKIIIIIFO! Sono tutti SFIGAAAAATI!"), i musicisti dissero: "Buonanotte!!!", posarono gli strumenti e se ne andarono.
PiombinoKastrox.

GRUMO andò a dormire, io mi rifiutai, ritornai da Mayflower e poi, alle 3:30, di nuovo verso l'Albatros... che stavolta aveva appena CHIUSO!!!

Da ubriaco, iniziai ad ABBAIARE ed ULULARE "UBUNTU" fuori dalla porta, i signori Albatros provarono pietà, mi fecero entrare e mi offrirono da bere... e fu una soddisfazione: ADORO sporcare mentre la gente davanti a me PULISCE.

L'unica altra cliente era una signora della Pro Loco, che mi rivelò una verità sconvolgente: le magliette quest'anno le avrebbe gestite LEI, perché non erano più di competenza del PercFest, ma del comune... finalmente una gestione efficiente!
Aléééééééé!!!

Le chiesi quanto costavano.
NON LO SAPEVA.

Perfetto.

E va be', si erano fatte le quattro... tornai in albergo e andai affankulo.