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Capitolo 7 - Le rivelazioni

La bella Choo aveva un problema: prima di addormentarsi, puntava sempre la sveglia... come se di sera fosse possibile PREVEDERE l'ora a cui si avrà VOGLIA di alzarsi al mattino.

Quando la suoneria ruppe il silenzio, infatti, era appena mezzogiorno... però la pheega dimostrò riflessi invidiabili: riuscì a spegnerla prima che il "PiombinoKastrox!" arrivasse alla x.

Restammo a letto fino all'una, poi spalancai la porta della camera.
Dall'esterno, rimbombava un nulla surreale: le camere erano tutte aperte e vuote, tranne la nostra e quella di SAAAAKKOMAN.
Rese, il Compa, Marta, Mariangela, Ruggeri, Silvestri, cani, porci, puttane e vaffankulo erano già via!
E adesso?

"GRUMO ci aspetta in spiaggia! - disse Choo - Io vado a fare colazione all'Albatros! Scegli pure liberamente!"
IL MOMENTO DELLA VERITÀ
Lasciammo l'Albatros che erano le due.
La spiaggia era un troiaio, ma non ci volle molto ad identificare l'GRUMO on the beachautistico GRUMO, unica creatura zebrata bianco-fucsia e lentigginosa con libro, berretto ed occhiali, in mezzo ad una rete di bambini e veeeekki talmente fitta da non lasciar intravedere nemmeno un granello di sabbia.

Fare il bagno a quell'ora, per loro, è peccato, quindi in mare non c'era nessuno... ma l'acqua era comunque SPOOOOOORKA, perché il mare di domenica è una buona approssimazione dell'INFERNO.
Così andammo a purificarci da Diversamente Mariasole, perché nel 2006 c'era pheega.

Stavolta, provai anch'io l'insalatina femminile e subito dopo entrai dentro, per andare al CESSO.
C'era coda, l'insalata era piaciuta, e fu una fortuna: appeso alla parete, notai un quadro a cui non avevo mai fatto caso prima: era il VEEEEEEEKKIO, quello della piazza... col suo inseparabile gabbiano.
Chiamai subito gli altri: "Handicappati! Qua dentro c'è una foto del Il VEEEEEEEKKIOVEEEKKIO!"

Grumo e Choo si precipitarono dentro.
"IL VEEEEEEEEKKIO!"

Il signor Diversamente Mariasole era perplesso per la nostra attenzione ed il nostro entusiasmo.
"Eh sì, - rispose - quello è Giorgio!".

Dalla risposta, era evidente che i due erano amici... dunque bisognava fare la massima attenzione a non offenderlo! Sapete che io sono molto sensibile a queste cose!

"Eh... - commentai - ...si vede anche il suo inseparabile gabbiano!"
"Già...- rispose il signor Diversamente Mariasole - ma non c'è più... l'hanno impiccato!"
"Chi?"
"Il gabbiano!"

Per parecchi secondi, fu silenzio.
Poi silenzio... e poi ancora silenzio.
E poi, in coro: "Il gabbiano impiccato... È QUELLO DEL VEEEEEEEEEEEEEEEEEEKKIO!!!!!!!!"

Ancora non ci potevo credere... un finale del genere era troppo geniale per marok punto org!

Il signor Diversamente Mariasole Choo ti vede ci spiegò che quel gabbiano stava sul cazzo a molti, perché faceva casino e odiava i bambini... insomma, era un gabbiano adolescente maaaaaskio. Da tempo, gli altri veeeeeekki del paese non vedevano l'ora di farlo fuori e qualcuno, evidentemente, era passato alle vie di fatto!

Una GUERRA tra VEEEEEEEEEEKKI!
Era lo SPREGIO definitivo!!!
Da un lato era divertente, dall'altro mi spiaceva: qualcuno era riuscito a fare incazzare il VEEEEEEEEKKIO più di noi, ed io ci tenevo ad avere il primato... Peccato.
IL POMERIGGIO PIÙ INUTILE DELL'ANNO
La domenica del PercFest ha i suoi riti: il gelato da Linux, prima di tutto, e poi le cartoline... ne comprammo una decina e andammo a scriverle in spiaggia, perché era il posto più scomodo in cui farlo.

Pensando ai nostri comuni amici lontani, mi ricordai di tutti gli intellettuali che, da programma, Choo ti vede sarebbero dovuti essere lì con noi: Schopenhauer, che avevo dato per disperso; la Ferilli, che dopo i traumi dell'altra sera non avremmo rivisto mai più; Uollano, che non poteva più venire perché non aveva la chiocciola; e, soprattutto, il DONDI, che quel giorno avrebbe dovuto raggiungere Donda e Dondini a Laigueglia!

Col Dondi ce la dovevo assolutamente fare, perché trascinare nel tempio del jazz un metallaro che suonava nei Farinei dla Brigna sarebbe stata una soddisfazione che non aveva prezzo... così provai a chiamarlo, ma era okkupato.
Non il telefono, lui!
Col GAAAAAAGNO.
Ci sono forme di vecchiaia che mettono tristezza.

Alle sei ritornammo in albergo, poi l'autistico Il mondo beve la mia birraGRUMO corse in piazza a prendere i posti ed io rimasi là con la pheega.

Io e lei, soli.

TUTTE LE CAMERE DEL PIANO erano APERTE e VUOTE, a nostra completa disposizione.

E la bella Choo disse: "Ho mal di testa!"

E voleva un MOMENT!
A Laigueglia, alle 19:30.

Da quando stavo con la pheega, la mia vita si era riempita di oggetti prima sconosciuti: fazzoletti di carta, succo di pompelmo, biscotti dolci, biscotti salati, caffettiere... ma col MOMENT mi aveva Il mondo beve la mia birra colto alla sprovvista.

"Non ce l'ho il MOMENT..." risposi.
"Allora un OKI!"
"Non ce l'ho l'OKI..."
"Vallo a comprare!"
"La farmacia sarà chiusa..."
"GRUMO ne ha sempre uno nel MARSUPIO!"
"GRUMO è in piazza a tenerci i posti..."
"Va' in piazza da GRUMO e torna qua a portarmi l'OKI!!!!"

Era seria.

Risposi "Sìsì!", scesi di sotto e chiesi alla signora Corallo se, per pietà, avesse un OKI.
Per un po' mi fissò basita, poi mi chiese che cazzo fosse l'OKI.
Una persona normale, finalmente.
Le spiegai che è "OKI" è semplicemente il Drum circle modo in cui i giovani chiamano l'Aulin, sono la stessa identica cazzata, ma non si poteva dire perché nel 2011 l'Aulin faceva male, l'Oki ancora no.

La signora Corallo andò nel ripostiglio per cercare un Aulin, venne fuori la figlia con un Brufen, che era un altro sinonimo per dire la stessa cazzata.

Ringraziai e salii le scale.
"Ecco l'Oki!" dissi.
"Di già? - esclamò Choo - Ma come hai fatto? Bravo!!! E GRUMO che cosa ha detto???"
Il dottor Marok risolve.
Mi raccomando, non mettete niente su Internet.
DIVERSAMENTE CONCERTO
Alle ore 20:00 fummo in piazza, dove era RICRESCIUTO l'handicap: oltre all'autistico GRUMO, ci aspettavano Rese, il Compa, Marta, Mariangela e, di fianco a loro, una sagoma obliqua: il PastranoPASTRANO!

Ebbene sì: l'obliquo aveva deciso di PACCARE il SUO STESSO PACCO e c'era! Sembrava di essere tornati indietro di n-mila anni, come ai tempi d'oro... era bellissimo!!!

È appena andato in onda: "vecchi nostalgici trombati dal PercFest".

Alle ore 21:00 l'eroico Gianni Branca provò a fare il suo ultimo Drum Circle... e sarebbe stato l'ultimo atto della TRAGEDIA, almeno per il 2011. Avrebbe avuto un anno per riprendersi... forse.

Alle ore 21:30, finalmente, la piazza si animò: erano arrivati i MAGICABOOLAMAGICABOOLA, la brass band del 2009! Li adoravo, perché suonavano camminando SOTTO LA FINESTRA DEL VEEEEKKIO, che SCLERAVA. Pura poesia.

Poi il Dondi mi telefonò perché stava scappando di casa... e decisi che il resto del concerto poteva andare affankulo.

Lasciai la macchina foto all'autistico GRUMO, il cavalletto al Pastrano, e corsi incontro al nuovo arrivato con un'idea ben precisa: convincerlo a sentire il jazz!
Il Dondi però mi fece una proposta che non potei rifiutare: alcool. Gratis!
E la vita è una questione di priorità.

Accompagnati da un paio di birre, i due veeeekki amici iniziarono a girare per il paese, Gilson Silveira chi parlando dei suoi nuovi gruppi e chi pensando che tanto non sarebbe riuscito ad andarli a sentire mai.

Il più assurdo dei progetti del Dondi erano le cover di ROCK SVIZZERO, che secondo lui meritava tantissimo.
Era serio.
Voleva che il gruppo si chiamasse "Retzonics", dal mito di Mai dire Gol (quelli che parlano come Klàpač)... un nome un perché.

"Beh... - risposi - puoi scriverlo RED SONICS... o RATS SONICS".
"Nah... - disse lui - Ci sono già i rats..."

La risposta mi lasciò basito: al mondo esisteva qualcuno oltre a me che conosceva i Rats!
Bisognava festeggiare.

Portai il Dondi da Sirò e gli dissi: "È quasi mezzanotte... io torno un attimo al concerto, ci vediamo qua tra un quarto Rosario Bonaccorso d'ora?"
Naturalmente era una stima a cazzo: nessun essere umano avrebbe potuto prevedere a che ora sarebbe finito il PercFest! Comunque, il Dondi disse sì.
Era praticamente ovvio che non l'avrei rivisto mai più.

Al mio ritorno in piazza, Giorgio Palombino e Valerio Galla suonavano "Trunkatu", l'incipit della Drummeria.

Tutto il resto seguì il copione prestabilito, inciso sulla roccia milioni di anni fa, quando cercando su google "Brunetta" veniva ancora fuori della pheega. Prima la premiazione del concorso PercFest, poi la Great Naco Orchestra ed infine l'ultimo brano di tutti i PercFest, Dream.

Anche stavolta sapevo che mi sarebbe rimasta in testa per i prossimi dodici mesi... ed era la mia unica ancora di salvezza, l'unica arma che avevo per scacciare dalla mia memoria il ritornello di "Meno male che Silvio c'è".
LO PAGANO I MIEI
Il PercFest 2011 era ufficialmente terminato... ma la notte era ancora giovane e tanta, come il CULO che si sarebbero fatti Angelo & Friends l'indomani a caricare sui CAMION le batterie più GRANDI e PESANTI del mondo.

Il cielo ci avvolgeva come una coperta di stelle e la piazza, svuotandosi, scoprì il corpo maaaaaaaskio del Pipppero, completamente ubriaco.

Delirava.
Ed era meraviglioso, perché i suoi deliri erano sempre uguali, da n-mila anni a questa parte, ed ai veeeeekki questo piace; voleva ancora parlare agli abitanti di Laigueglia, uno ad uno, per spiegargli che il PercFest era bello e non dovevano più boicottarlo, voleva cambiare il mondo e portare la musica nelle strade e nelle piazze e poi, soprattutto, "grazie ragazzi per tutto quello che fate per il PercFest".
Prego, è sempre un piacere.

Ci rifugiammo da Sirò, dove ci sarebbe dovuta essere la jam, o almeno il Dondi, Alcool o magari Schopenhauer, e invece non c'era un cazzo di nessuno.
Ed il Pastrano iniziò a parlarci della sua vita, dopo il PercFest.

"Io mi diverto a liberare gli animali! - disse - Quando scopriamo che ci sono piccoli animali chiusi in gabbia, li liberiamo nei boschi!"
Con il GABBIANO IMPICCATO non aveva funzionato... peccato.

Comunque, la liberazione degli animaletti teneri e pelosi in gabbia è una roba che fa colpo sul 99.9% della pheega, soprattutto se si aggiungono parole chiave come "cuccioli" o "panda": ci vorrebbe davvero TALENTO per beccare l'UNICA che si incazza.
"Ma stai scherzando??? - disse Choo - Questa cosa è GRAVISSIMA! È un attentato all'ecosistema!!!"

Basito per la dose INCREDIBILE di SFIGA, il Pastrano cercò invano di correggere il tiro... ma ormai era tardi.

"Ma... non capisco... che c'è di male? Sono in gabbia, stanno per essere torturati... e io li libero..."
"Che cosa ne sai delle conseguenze del tuo gesto? Eh? E se gli animali, una volta liberati, fanno danno? E se sono predatori? Eh?"
"Be', ma... lì... nei laboratori fanno una morte... orribile... li picchiano e..."
"E pensa alla morte orribile degli altri animali del bosco quando vengono cacciati da quelli che hai liberato TU!"
"Ma... sarebbe comunque una morte naturale e..."
"NO! NON È NATURALE! Sei TU che li hai liberati!"

Erano bellissimi.

Cercai di stemperare i toni ricordando un famoso episodio in cui due animali geneticamente modificati, uno verde e uno viola, ingabbiati da uno scienziato pazzo, erano stati liberati da un nerd, e questa liberazione aveva causato un bel po' di casini... ma fu tutto inutile. Saluti da FONIUGLIA

Ed a suonare, intanto, non veniva nessuno.

"Ma qua non ci doveva essere una jam?"
"Cazzo ne so, Marok, lo fai tu il sito!"
"Ehi, non offendiamo! Io non ci metto mano dal 2009 e con la nuova roba in flash non c'entro un cazzo"
"E va be' ma il dominio è sempre quello..."
"Sìsì, ma percfest.com È A NOME TUO... MICA MIO!"

Il Pastrano ci pensò un po' su...

"Cazzo, Marok..."
"Eh..."
"Percfest.com è davvero ancora a nome mio..."
"E quindi lo paghi tu..."
Il Pastrano impallidì.

"Marok... Sai che..."
"Cosa?"
"PERCFEST.COM LO PAGANO I MIEI!"

I quattro gatti che c'erano da Sirò e che avevano ascoltato tutta la discussione, a cominciare dall'ecosistema, si lasciarono andare ad una unica, ricca, fragorosa e grassa risata, il cui impatto in decibel non aveva nulla da invidiare al livello medio della jam.

Eppure, la storia era chiara: nel 1996 (quindi un Giuppi fa!), un Pastrano giovane e cazzone aveva registrato il sito del Percfest, domiciliando il pagamento sul conto dei suoi... probabilmente a loro insaputa.
Nel 2002, aveva passato la gestione a me, e poi si era completamente scordato della sua esistenza.
Dal 2009 eravamo stati entrambi trombati e non avevamo più nulla a che vedere né col sito né col PercFest... ma COMUNQUE, anche adesso che il Pastrano sfiorava i cinquanta, il sito del PercFest era ANCORA MANTENUTO dai SUOI GENITORI!

Era la migliore rivelazione del PercFest 2011, dopo il GABBIANO IMPICCATO al VEEEEEEEKKIO.
AFTER
All'una, il Pastrano ancora sotto shock andò affankulo in direzione Genova, GRUMO andò affankulo in direzione albergo e nel locale rimasero tre forme di vita: una era il signor Sirò, l'altra era Choo ed il terzo era il sottoscritto.

L'ambiente mi piaceva, perché la ratio "pheega:cazzi" era superiore a qualunque altro angolo di PercFest, però c'era troppo silenzio.

"Ma senti un po' - dissi - E se andassimo all'Albatros?"
"Mah..."

Arrivati all'Albatros, trovammo il MONDO: una jam FANTASTICA, c'era gente OVUNQUE, era una figata.

"Sì, bello... - disse Choo - ...però io ho fame! Andiamo da Mayflower?"

Saluti dal FAVONE Restammo al Mayflower fino alla chiusura, poi tornammo davanti all'Albatros.
Erano le quattro, eppure la jam c'era ancora, ed era ancora più viva di prima: fuori e dentro il locale la gente suonava, ballava, faceva festa!

"Andiamo sul lungomare? - disse Choo - È bello!"

Come nella migliore tradizione, ci prendemmo due birre da 66 e ci svaccammo sugli scogli in fondo al molo, aspettando le cinque del mattino per mandare l'sms al Favone Grassone, che si alzava per aprire l'edicola.

Stavolta, non poteva sapere chi ero, perché aveva perso la rubrica!
Qua a sinistra, i risultati.

Insomma, era una bella serata intellettuale, ma il freddo ci convinse a rinunciare ai nostri buoni propositi di fare l'alba: alle ore 5:15, lasciammo il sole ad altri culi e ce ne tornammo al Corallo, per urlare SAAAAAAAAKKOMAN dietro alla porta della camera 12, dove dormiva l'autistico GRUMO.

A quel punto, finalmente, noi potemmo andare a letto... e voi affankulo.