Ogni Percfest ha sempre un ultimo giorno... e nemmeno in quello si tromba!
Così pensavo, mentre l'abbraccio di Morfeo si allentava e le lusinghe del mare, del sole e della pheega attiravano il mio giovane corpo verso la spiaggia.
Ero persino arrivato in tempo per il fitness!!!
Non pensate male di me, non mi ero alzato presto: erano i musicisti ad essere paurosamente in ritardo.
Li amavo anche per questo.
Quel giorno le percussioni da spiaggia furono dominate da
Luca Capitani ed
Alex Battini de Barreiro,
entrambi in gran forma! E dire che era appena passato mezzogiorno... come facciano a suonare in quel modo già alle prime luci del mattino rimarrà un mistero! Io comunque vorrei essere amico del loro pusher.
Da notare, poi, la partecipazione straordinaria di un
fotografo obliquo
e di un
eroico bambino
che si era impossessato di una bacchetta e di un tamburo ed andava perfettamente a tempo.
Un grande!
PRIORITÀ
La domenica sarebbe comunque dovuta essere un giorno tranquillo, almeno per me:
il concorso era finito, al banchetto c'era Grumo, avrei potuto consacrare la giornata ad un santo e doveroso cazzeggio!!!
Forse.
Non altrettanto bene sarebbe andata agli Angelo & Friends.
Per i loro corpi la domenica del Percfest è il massacro definitivo: sul palco suona IL MONDO!
E poi, quando il mondo ha finito, arriva la Great Naco Orchestra: una ventina di elementi, secondo la questura, duecentocinquanta, secondo i manifestanti.
E gli Angelo & Friends sarebbero stati gli UNICI responsabili di TUTTO.
In questi casi la priorità era una ed una sola: FUGGIRE, prima che a chiunque al mondo potesse venire in mente di farmi fare qualunque cosa.
Così mi tuffai in acqua ed uscii solo quando fu ora di mangiare.
L'appuntamento, come sempre, era da Non Mariasole.
IL PACCO PIÙ BELLO DEL MONDO
Era l'ultimo pranzo a Laigueglia, l'ultima occasione per cogliere quei frutti proibiti che si desiderano da sempre e dai quali il tempo, il destino, le circostanze od i limiti stessi dell'handicap ci avevano sempre allontanato.
Io, per esempio, passai il tempo a fotografare
MASSIMO,
DON DIEGO e GRUMO.
Poi, tutti assieme andammo dall'Artigiano del freddo, anche noto come il "gelataio che allontana la pheega" perché
fuori dal locale ha esposto il pinguino di Linux e dentro c'è un
monitor con scritto "root".
L'unica cosa positiva del nostro pomeriggio fu il seminario di
Paulo La Rosa all'anfiteatro.
La serata però prometteva molto bene: il programma annunciava che ci sarebbe stato ELIO!
Tutti sapevamo da almeno SEI MESI che in un ridente paesino chiamato Cittiglio, vicino a Varese, quella sera ci sarebbe stato un live di Elio e le Storie Tese. E sarebbe stato ben strano se avessero suonato senza Elio!
Eppure nessuno aveva ancora smentito la presenza di Elio al Percfest... il Capo non ci aveva detto niente, Angelo & Friends non ne sapevano nulla e GP, il fonico, aveva persino scritto il nome "ELIO" su un canale del
mixer!
Era la vera sublimazione del pacco, quello più autentico, quello che non era causato da imprevisti o cambi dell'ultim'ora, non era partorito dall'errore o da un pneumatico bucato... era un parto voluto, desiderato, ricercato.
Ed era il TERZO ANNO DI FILA in cui capitava la stessa cosa!
Non appena fu sera, ci appollaiammo a lato della piazza: eravamo ansiosi di vedere come il Capo ne sarebbe uscito.
Il Capo era talmente geniale che da lui ci potevamo aspettare di tutto, anche che mandasse qualcuno sul palco travestito da Elio!!! No be', non esageriamo...
Ad un tratto le luci si abbassarono e sentimmo la voce di Elio.
"CIAO LAIGUEGLIA!!!"
Ok, era registrata.
O, al limite, era al telefono.
Le luci si riaccesero e sul palco vedemmo il Capo che teneva davanti alla faccia un
CARTONATO CON LA FACCIA DI ELIO.
Quando Elio parlava, il Capo si muoveva, assecondando coi gesti l'enfasi del discorso.
Eravamo OLTRE, immensamente OLTRE al massimo che avrei saputo immaginare.
Era stupendo... il pacco più bello del mondo.
Purtroppo il collegamento telefonico durò solo qualche minuto... ma fu indimenticabile.
Una delle classiche scene da raccontare ai nipoti.
Altrui.
L'ULTIMO CONCERTO
L'ultima serata del Percfest non si scorda mai, ed infatti sul palco fu un rincorrersi di emozioni: sullo sfondo gli Angelo & Friends che scleravano, in primo piano la
Pegasus Brass Band
di New Orleans e lo show di
Alessio Guadagnoli,
giocoliere della batteria. Dall'ultima volta che l'avevamo visto era quadruplicato non solo nella bravura, ma anche e soprattutto nella massa corporea. Il jazz risolve.
Poi, come ogni anno i
Takabanda,
cioè gli allievi del corso Hey Ci Siamo Anche Noi di Marco Fadda e Dado Sezzi.
Ed infine la premiazione dei vincitori del concorso Percfest, cioè i nostri amici
Suduoku: Federico Paulovich e Nicola Angileri.
I Suduoku se l'erano davvero meritati quei cazzo di premi: avevano stravinto sia in semifinale che in finale! E poi, a parte le telefonate deliranti, non mi avevano mai dato un grattacapo... erano stati puntuali, precisi... concorrenti modello, insomma!
Tutto stava filando liscio, troppo liscio, la premiazione fu veloce e brillante, Federico e Nicola scesero dal palco con i loro premi in mano e, dal pubblico, Pippo Panenero iniziò a fare cenni strani.
Era bello vederlo sclerare, da solo.
Dopo un po' capii che ce l'aveva con ME!
Ed era pure incazzato!
Sisì, la domenica era un giorno tranquillo.
PiombinoKastrox.
Per quanto mi impegnassi, non riuscivo assolutamente a capire che cazzo mi volesse dire...
Pensando di essere io l'handicappato, chiesi a Max ed agli altri che erano vicino a me di aiutarmi ad interpretare il labiale di Pippo... nessuno riuscì a capirci qualcosa.
Mandai a Pippo un sms, ma lui non rispondeva... probabilmente aveva il telefono spento: del resto a che cazzo servono i telefonini se non a fare le foto?
Pippo continuava col labiale... riuscivo a capire che nella parola che cercava disperatamente di dirci c'erano una F e una B, od una P, ma più di così... il vuoto.
E va be', non mi persi d'animo e gli andai incontro, camminando su un tappeto di organi umani. Fu divertente. Alla fine arrivai ad un METRO dalla sua cavità orale e sentii quello che mi stava dicendo da una decina di minuti: "UFIP! UFIP! UFIP!"
UFIP.
Era una ditta di strumenti musicali... e quindi?
"E che stracazzo vuol dire UFIP???"
"I premi UFIP!!! - disse Pippo - Il Capo si è dimenticato di consegnare ai concorrenti i premi UFIP!!!"
Ritornai dietro al palco ricalpestando gli stessi organi che avevo calpestato all'andata però in ordine inverso. Cercai il Capo, che per fortuna non stava suonando, e gli esposi il problema.
"Nessun problema! - rispose - Facciamo una seconda premiazione!"
Nessun problema.
Peccato che i concorrenti, nel frattempo, fossero andati chissà dove.
"Marok, cercali tu! - disse il Capo - Il concorso è responsabilità tua, no?"
Sìsì... era decisamente una serata tranquilla.
Federico e Nicola ovviamente non rispondevano al cellulare... ovvio: mica servono a quello i telefoni! Li hanno inventati per filmare tette e culi, mica per parlarci dentro!
Salii su un muretto e li intravidi nella penombra, in mezzo alla folla, dalla parte opposta della piazza.
Calpestai la parte di organi che mancavano all'appello, gli andai incontro e gli spiegai tutto. Alla notizia che ci sarebbero stati altri premi, Federico e Nicola mi seguirono di corsa, ricalpestando tutti gli organi che sappiamo, sempre zitti, sotto.
Sul palco, intanto, si stava esibendo un gruppo di flamenco, gli
Amudena.
Era un gruppo composto da sole donne, cinque ballerine.
Non era una brutta visione.
Lasciammo che l'esibizione arrivasse alla sua naturale conclusione, poi i
Suduoku
salirono nuovamente sul palco, però con due ospiti di eccezione: Pippo Panenero, che se l'era cercata, e
FOTOALDO,
che non c'entrava un cacchio ma che era pur sempre assessore e non lo si poteva contraddire.
E fu così che tutti vissero felici e contenti.
Persino io potevo finalmente riposare in pace!
Forse.
Subito dopo, il palco fu occupato dai Sabor Brasil, cioè
Gilson Silveira
ed i Taufic Bros. Una volta saliti, non scesero più: vennero inglobati dal gruppo successivo, il piatto forte del festival, l'unico che non fece pacco, ovvero... The Great Naco Orchestra!
Il supergruppo non delude mai, tutti i musicisti del Percfest insieme sullo stesso palco, un impatto sonoro ed emotivo fenomenale! E, come sempre, l'ultimo atto fu DREAM, l'ultimo regalo del grande Naco che anche quest'anno chiudeva il Percfest.
THE END
Ogni cosa ha un inizio ed una fine... ed era proprio la fine il momento più terrificante del Percfest: occorreva chiudere i conti, facendoli quadrare con acrobazie che avrebbero fatto impallidire persino Tremonti, circondati da gente che ti rompe i coglioni.
Quest'anno però al posto mio c'era GRUMO.
Cazzi suoi.
Ben presto notai che la situazione stava rapidamente sfuggendo di mano:
nessun essere umano ce la poteva fare in quelle condizioni.
E capii che a quel punto sarebbero stati anche ed abbondantemente amarissimi CAZZI MIEI: se tutto fosse andato a troie, il Capo non avrebbe neanche perso tempo con GRUMO ed avrebbe fatto il culo direttamente A ME!!!
Era tempo di mossa antivirus: presi abusivamente a prestito un tavolino da Zazà, lo ficcai dietro al mixer e dissi a Grumo di andare a fare là i suoi conti, mentre Don Diego ed il sottoscritto lo aiutavano con le calcolatrici e Massimo faceva da bodyguard per abbattere i rompicoglioni. Tanto erano tutti rigorosamente maaaaski.
Il lavoro di squadra funzionava bene. L'unico problema era che Grumo, in quanto autistico, voleva verificare tutto il bilancio della settimana con controlli incrociati: si lamentava perché si era ritrovato in tasca 400 EURO IN PIÙ rispetto a quanto aveva stimato sul suo cazzo di bloc notes e voleva a tutti i costi scoprire DOVE avesse sbagliato!!!
Così facendo, non avremmo finito prima dell'indomani mattina.
Fu allora che ci passarono davanti Angelo & Friends: per loro il peggio era finito e stavano tirando il carrello per portare la roba in magazzino.
"Portiamo dentro questa roba e poi chiudiamo - disse Angelo - Per sempre!"
"Aspetta - disse Grumo - dobbiamo ancora contare se..."
Prima che Grumo potesse finire la frase, lo obbligammo a caricare sul carrello tutta la roba che era rimasta, completamente alla cazzo. Quello che non stava sul carrello lo portammo a mano, fine.
"Ma dobbiamo ancora verificare se..."
"Fankulo!"
Era tempo di bere birra: il dottor Marok risolve.
Alla fine, Grumo si era rassegnato a chiudere i conti alla cazzo, ma per lui rimaneva l'ultimo divertimento della serata: girare per le strade di Laigueglia con più di un migliaio di euro in tasca. Li avrebbe dovuti consegnare al Capo, che nel frattempo naturalmente era sparito!
Il fatto che non rispondesse al telefono è talmente scontato che fa persino un po' schifo ricordarlo.
Accompagnammo Grumo fino da Pacàn.
Il Capo era là, ma stava suonando: bisognava aspettare che terminasse la jam per mollargli i soldi... e nessuno sapeva prevedere QUANDO avrebbero smesso! Le due, le tre, le quattro...
Era veramente troppo.
Massimo, Don Diego ed io ci guardammo negli occhi, ci voltammo verso Grumo e gli dicemmo: "Condoglianze! SOKA!". Poi ci incamminammo per il budello, chi per andare a bere, chi per andare a sentire le jam e chi, semplicemente, per scappare dal lavoro.
Fu un bel momento.
Nel budello incontrammo gli Angelo & Friends, che ci dissero che si sarebbero radunati nella piazza davanti alla Taverna dei Saraceni. Ci aggregammo a loro ed iniziammo a bere e mangiare come cammelli e maiali, mentre aumentavano le sedie e, di conseguenza, i culi, generando un inaspettato flash mob.
Grumo arrivò dopo una mezz'ora, finalmente rilassato e contento: aveva mollato i soldi al Capo. Con lui c'era anche Massimo ed era strano vederlo a quell'ora: le altre sere si fermava a vedere le jam...
"Le jam sono finite! - ci disse - Sono arrivati i CARABINIERI ed hanno fatto chiudere tutti i locali del budello perché facevano casino!"
Fantastico... avevano fatto PACCO persino le JAM SESSION!!!
E, soprattutto, il COMITATO ANTIPERCFEST... AVEVA VINTO!
Quindi l'anno successivo non avremmo più avuto le jam?
L'avremmo scoperto solo vivendo.
In tanto sfacelo, mancava ancora un ingrediente: quello obliquo!
Il Pastrano non tardò ad arrivare.
Aveva al collo una macchina foto dalle dimensioni mostruose, era il doppio di quella di Snafu... se avesse avuto l'uccello grande un terzo, avrebbe potuto fare la pornostar.
E ci aveva montato su un obiettivo 27-70... aveva meno zoom di una compatta a pellicola, però era enorme.
Il signore sì che se ne intende.
Il Pastrano si sedette vicino a me e mi fece vedere le sue foto: solo nell'ultima sera ne aveva fatte quasi DUEMILA, ma senza mai variare inquadratura. Scorrendole velocemente sembrava di vedere un filmato muto degli anni 20, con l'aggiunta del colore! Quell'uomo non ha niente di normale, nemmeno le foto.
Però non erano oblique.
Il Pastrano ci chiese che fine avesse fatto Uollano: per pochissimo, una manciata di ore, non si erano incrociati.
"La fine peggiore - risposi - Lavora!"
"Lavora? - chiese - E che cazzo fa?"
"Fa il sottoinformatico! - spiegai - Non programma, ma lavora con Excel e simili... elaborazione dati..."
"Ma che cazzo di scuola ha fatto? - sbottò - La Scuola Radio Elettra?"
"No, la BOCCONI!"
Al suono della parola BOCCONI, il Pastrano sbiancò ed iniziò una lunga serie di insulti contro quella scuola e contro tutti quelli che l'avevano frequentata, concludendo con le testuali parole: "La Bocconi porco cane perché Bin Laden anziché schiantarsi con gli aerei sulle torri non ha fatto schiantare gli aerei sulla Bocconi. PADOA SCHIOPPA è uscito dalla Bocconi e non si è accorto che c'era un avanzo di 35 MILIARDI. E IO PAGO. STRONZO!"
Scrissi tutto sul telefonino e lo mandai via sms a Uollano.
Purtroppo non rispose.
Avrà avuto di meglio da fare...
Era con LOSER.
La nostra serata intanto era appena iniziata, ma a quanto pare era anche già finita: i ballerini si tolsero il trucco, gli obliqui si raddrizzarono ed i miei compagni precocemente invecchiati ritornarono a cominciare a sognare, come diceva il poeta.
Ebbene sì, in tutta Laigueglia l'unico sfigato ancora sveglio alle quattro era il sottoscritto, unico viandante sul lungomare deserto, impegnato a cercare infinite risposte ad una sola domanda: "Perchéve?"
Era la prima volta che non si faceva l'alba, da quando esisteva il Percfest.
Anche l'alba aveva fatto PACCO!!!
PiombinoKastrox.
Non poteva che essere quello l'unico degno finale per l'edizione più pacco che memoria d'uomo ricordi. L'unica in cui però non aveva piovuto mai, alla faccia dell'anno senza estate... e va be', forte di queste profonde considerazioni filosofiche me ne potevo andare a dormire.
E, soprattutto, vaffankulo.
LUNEDÌ 2 LUGLIO: DOMANI È UN ALTRO GIORNO!
Gli anni precedenti mi ero sempre fermato al Percfest qualche minchia di giorno in più: è un peccato dire di no al mare al sole all'alcool ed alla pheega, tanto più che, generalmente, i primi tre non fanno pacco.
Quell'anno però c'era un imprevisto... o, volendo, un'opportunità: il concerto di Elio e le Storie Tese a Collegno, a pochi minuti da casa mia. Era proprio la sera di lunedì 2! Ed io non avevo mai perso un concerto di Elio a Collegno, dal 1998!!! Era troppo presto per iniziare.
Eh sì, era tempo di salutare Laigueglia ed una ghiotta colazione nella stessa piazza in cui mi ero sbronzato la sera prima sarebbe stato il modo migliore per dirle addio!
A quanto pare non ero il solo a pensarla così: c'erano TUTTI, compresi l'obliquo e gli Angelo & Friends.
L'unico a mancare all'appello era Massimo: si era svegliato all'alba e se l'era fatta a piedi fino ad Alassio, per prendere un treno che l'avrebbe portato a casa per pranzo.
Era pazzo, completamente pazzo.
Per questo andava in giro con noi!
Dopo colazione, le dodici fatiche di Angelo & Friends erano ancora ben lungi dal terminare: avrebbero ancora dovuto
caricare pacchi di strumenti e batterie sui furgoni!!!
Era perciò prioritario togliersi al più presto dalla circolazione: era altissimo il rischio di essere investiti da qualche scheggia impazzita di lavoro!
Grumo, Don Diego ed io procedemmo a passo spedito verso la stazione.
Da Laigueglia partiva un solo treno al giorno e quel treno moriva a Savona, quindi era inevitabile fare il viaggio tutti assieme.
Grumo sarebbe poi venuto su con me fino a Torino, per vedere il concerto di Elio.
Don Diego, che era quello pronto a paccare l'intero Percfest per vedere Elio, ci disse che a lui di Elio non gliene fotteva un cazzo: se ne sarebbe tornato a Milano.
Perfetto.
Sul treno, l'unico di noi a non avere sonno era Don Diego: aveva gli occhi spalancati, ma non diceva nulla... quando fa così è parecchio inquietante. Quando il treno si fermò nella stazione di Ceriale, però, sentì che quello era il suo momento.
"Ehi! - disse - Sapete cos'è Som1?"
"No! - risposi, nel dormiveglia - Che cazzo è Som1?"
"È la porta CERIALE!!!" rispose lui, trionfante.
Fu la mazzata finale, la formula capace di annullare la pheega nel raggio di un'intera regione geografica.
La genialità di Don Diego però andava oltre: lui era convinto che il treno avrebbe proseguito fino a Milano senza cambio.
Così, quando il treno fece CAPOLINEA a SAVONA, Grumo ed io portammo a terra i nostri culi, mentre Don Diego rimase su: secondo lui il treno sarebbe ripartito per Milano.
Fermarsi là a guardare il treno che ripartiva all'incontrario e riportava Don Diego a Laigueglia sarebbe stato meraviglioso, però avremmo perso la coincidenza per Torino, quindi fankulo!
Da allora, però, non avremmo più avuto notizie di Don Diego... peccato.
Il nostro viaggio, invece, ci avrebbe condotto lontano, verso terreni selvaggi ed inesplorati. Avremmo speso TRE ORE della nostra vita sul treno più lento del mondo, leggendo fermate dai nomi esotici e sconosciuti tra cui è bello ricordare Ferrania, Bragno, San Giuseppe di Cairo, Cengio, Saliceto, Sale Langhe, Ceva, Lesegno,
Vicoforte San Michele,
Mondovì, Magliano, Crava, Morozzo, Trinità e, soprattutto, BENE VAGIENNA, il cui nome è tutto un programma.
TRE ORE per arrivare da SAVONA a TORINO!!!
Di fatto, stavamo viaggiando ai 40 all'ora... come in pullman!
Ed io ero là, dimenticato dal mondo, imprigionato in un neo della mappa geografica... però non ero da solo: c'era anche GRUMO!
Ancora non sapevo che Grumo aveva cancellato per sbaglio il filmato di Luca Capitani dalla sua scheda, quindi il mitico corso di baccagliamento per diversamente figati non sarebbe finito su marok.org. Autistico e casinista nello stesso tempo... perfetto!
Ancora non sapevo che però quella sera, a Collegno, avremmo incontrato la giovane Francy, e che lei sarebbe stata SEGATA a TUTTI gli esami per i quali aveva paccato il Percfest!
Ancora non sapevo che quella sera avremmo incontrato addirittura due IO di ALAN MAGNETTI: Alan1 ed Alan3!
Ancora non sapevo che quella sera ci sarebbero stati anche SCHOPENHAUER, PIOMBINO e KASTROX!
Una cosa però la sapevo bene: era l'ora dell'ultimo, inevitabile vaffankulo.