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Capitolo 1 - Martedì 26/6/2007 - LA BUONA NOVELLA

Nel 2007 le stagioni avevano fatto pacco: dopo un inverno caldo e senza neve, a giugno c'era stato un tempo di merda, quattro settimane ininterrotte di pioggia che avevano fatto saltare tutti i concerti, compresi quelli a cui non era andato Grumo.
L'ecosistema era a livelli svedesi, però senza la pheega.

Da quando ero su questo pianeta, non avevo mai visto un'estate del genere... eppure ero là, chiuso in una giaccavento che sgocciolava bestemmie, anima in pena tra le tante in coda alla biglietteria della stazione, perso tra facce incazzate ed ombrelli bagnati, con la consapevolezza che solo un completo coglione quel giorno sarebbe potuto partire per un paese di mare ed una settimana di concerti all'aperto.
Ed io stavo andando a Laigueglia.
Al PERCFEST!
PiombinoKastrox.

I PACCHI

Passai il viaggio in treno a pensare che l'unico a non avermi fatto pacco era GRUMOGRUMO.

Christian Meyer ed Elio erano stati i primi a dire soka, nonostante quest'anno fossero liberi da concerti per 4 giorni su 6.
FotoAldo ormai non aveva più il negozio a Laigueglia, quindi anche lui ci aveva inviato un rapido ed insindacabile vaffankulo.
La cosa più sconvolgente però era che persino il Pastrano, la colonna obliqua del festival, quest'anno avrebbe fatto pacco!!! Non riuscivo ad immaginare un PercFest senza di lui!

Gli altri handicappati della Cumpa non erano stati da meno, però avevano avuto un pizzico di fantasia in più: Francy ci disse che avrebbe dovuto studiare (tutta la settimana!), Don Diego ci disse che sarebbe andato a vedere Elio (tutta la settimana!) ed infine Grip, Joco e Killer proprio quella sera avevano un impegno (tutta la settimana!). Solo MiOpiO non ci aveva detto nulla... probabilmente non aveva visto che c'era il PercFest.

Anche stavolta, comunque, l'unico vero ARTISTA DEL PACCO fu il Kompagno GilletteKompagno Gillette.

KG: "Quest'anno non riesco a venire al Percfest! Non mi danno ferie a giugno!"
M: "Minchia vaffankulo cazzo, se parti venerdì sera ti fai tutto il weekend!"
KG: "No, è troppo stressante..."
M: "Stressante??? Per NOI magari! Tu fai un cazzo e dormi tutto il giorno!"
KG: "Eh ma il problema è che gli altri anni venivo di martedì, e quindi avevo un'intera settimana per abituarmi a poco a poco a stare in piedi fino a mezzanotte! Invece quest'anno dovrei partire sabato mattina... e quindi sabato notte MI VIENE SOOOOOONNO!!! E pure domenika! Quindi paaaaaaaacco!"
M: "Ma che cazzo stai a fare tutta la settimana a Torino???"
KG: "Minchia... ci sono i FINLEY!"

Dopo quella risposta, avevo bannato il Kompagno Gillette dalla mia vita.

Le uniche tre voci fuori dal coro furono quella di Massimo della Panchineria, new entry dell'anno precedente, quella di Comecazzosichiama, che avrebbe riprovato il concorso per la terza volta con il terzo gruppo diverso, e quella di Uollano, che però sarebbe venuto solo per DUE GIORNI: al lavoro avevano smesso di dargli ferie da quando si erano accorti che non aveva la chiocciola.

BANCHETTO SÌ BANCHETTO NO

La presenza di Massimo e Grumo, per quanto handicappati, faceva la differenza: senza di loro sarei rimasto per una settimana da solo al Banchetto del Percfestbanchetto del merchandising ed il soggiorno a Laigueglia sarebbe stato un mastodontico grattugiamento di coglioni.

Il banchetto era l'unico neo in un disegno altrimenti perfetto.
E dire che tutto era nato da un MIO errore!!!

Il primo anno di Percfest, ero stato assunto come responsabile del concorso, non c'entravo un cazzo con il merchandising.
Però, il primo giorno del primo anno, il Capo era venuto da me e mi aveva detto: "Avresti voglia di stare per una MEZZ'ORA qua in piazza a guardare il banchetto delle magliette? Non c'è nessun altro, oggi siamo un po' nei guai..."
"Ah be'... - avevo risposto - se è solo per mezz'ora..."

Da allora il banchetto era esploso come un blob, diventando un'occupazione a tempo indeterminato. Nei primi giorni stare al banchetto era sempre divertente: i clienti erano pochi ed il cazzeggio regnava sovrano. Alla fine del Festival, invece, diventava un INFERNO... c'erano scleri continui, la roba spariva, i conti andavano a troie, tutti mandavano affankulo tutti, uno schifo... ne avevo veramente le palle piene, quell'anno avrei PAGATO per non fare il banchetto.

Così pensavo, quando il telefonino, vibrando, turbò la quiete pappettosa del treno.
Poteva essere pheega, infatti era GRUMO!
"Sono già a Laigueglia, ho incontrato il Capo, mi ha detto che quest'anno al banchetto non ci siamo noi: lo fa la Croce Bianca!"
Ma PiombinoKastrox! Grumo pensava davvero di potermi prendere per il culo così??? Le stronzate sono il mio pane quotidiano: il mio fiuto non mi inganna mai!
"Sì, e stasera trombo!" risposi, mentre scendevo dal treno e, come gli altri anni, percorrevo a piedi l'Aurelia nel lato senza marciapiede pur di non incontrare nessuno: avrei ucciso qualunque forma di vita che si fosse frapposta tra me ed il primo tuffo in acqua!
Tanto più che, per quanto assurdo potesse sembrare, a Laigueglia c'era il sole.

MARE, SOLE E PHEEGA

Nel cielo di Laigueglia non c'era neanche una nuvola, però l'acqua era ghiacciata ed il livello del mare era talmente basso che la scala del molo, generalmente sommersa, terminava a mezz'aria... particolari trascurabili.

L'incontro con l'autistico Grumo comunque fu divertente: continuava a ripetermi la palla che il banchetto non l'avremmo dovuto fare noi! Ed era così coglione da pensare che ci avrei creduto... tanto più che me lo ripeteva da incazzato: "Io al banchetto mi divertivo! IO ERO QUA PER LAVORARE! E adesso CHE CAZZO FACCIO TUTTO IL GIORNO? Che palle!"
Per raccontare minchiate bisogna saperci fare... Grumo era proprio negato... dovrebbe prendere ripetizioni da Berlusconi.

Anche Massimo era già arrivato. Non ci vedevamo da un anno ma era identico a come l'avevamo lasciato: nuotava avanti ed indietro come un pazzo e suonava sull'acqua gli assoli della Drummeria. Da dove prendesse tutta quella energia rimarrà un mistero.
"Oggi dove andiamo a mangiare?" chiese, mentre percuoteva le onde ghiacciate.
"MariaSole!!!" risposi.

Maria SoleMariaSole era una giovane donna che l'anno precedente faceva la cameriera in un locale sul lungomare. Nessuno di noi si ricordava quale fosse il nome del locale, ma tutti ci ricordavamo benissimo di MariaSole... soprattutto da quando il Kompagno Gillette, davanti ai nostri occhi, era riuscito ad avere con lei un RAPPORTO ORALE: i due si erano parlati.

"Quanti anni hai?" gli aveva chiesto MariaSole.
Lei avrà avuto al massimo vent'anni.
"TRENTAQUAAAAAATTRO!" aveva risposto KG.
MariaSole era sbiancata.
"Anche il padrone del locale ha 34 anni... - aveva risposto la fanciulla, visibilmente imbarazzata - Ma lui... è sposato... ed ha una figlia!"
Fine.

Il Kompagno Gillette si vantava con tutti di questa cosa, contento del fatto che la pheega l'avesse schifato perché era VECCHIO e non perché era HANDICAPPATO.

"Ma dai, fankulo MariaSole! - obiettava Grumo - Andiamo da Pacàn! Fa le crépe migliori di Laigueglia!"
"No, è pericoloso! - risposi - Sono quasi le tre, da Pacàn di fisso becchiamo il Capo, ci toccherà saltare il pranzo ed iniziare col banchetto!"
"MA NON LO FACCIAMO PIÙ NOI IL BANCHETTO!!! LO VUOI CAPIRE O NO??? - sbottò Grumo - LO FA LA CROCE BIANCA!!!"
"Sì vabbe'..."

Per vedere fino a che punto Grumo avesse intenzione a portare avanti la palla della Croce Bianca, decisi di dargli corda ed andammo assieme da Pacàn. Mal che vada avrei saltato il pranzo.

Non incontrammo il Capo, però Pacàn era CHIUSO: apriva alle 16.
Quest'anno FACEVA PACCO PERSINO PACÀN!

Massimo contemplativo "Nel programma c'è scritto che da Pacàn iniziano a suonare alle 15... - osservò Grumo - è sbagliato il programma oppure è successo qualcosa?"
"Cazzo ne so? - risposi - Sono il webmaster!"

Fuori da Pacàn si stava intanto radunando una piccola folla di gente che cercava i seminari, mi riconosceva e mi chiedeva informazioni ed io rispondevo ad ognuno una supercazzola diversa: "L'hanno spostato!" "Provate dalla parte opposta del paese!" "No, oggi salta tutto!" "Sì, arrivano, sono solo in ritardo! Tranqui!". La migliore risposta di tutte però era sempre: "Chiedete a quello là!", indicando una persona a caso per poi fuggire a gambe levate.

Prima che la situazione diventasse esplosiva, ci rifugiammo nel locale di MariaSole.
La pheega risolve!
Ma anche no: MariaSole quest'anno NON C'ERA!
ANCHE MARIASOLE AVEVA FATTO PACCO!!!
Al suo posto un maaaaaskio.
PiombinoKastrox.

Decidemmo che avremmo comunque mangiato tutti i giorni da MariaSole, perché l'anno prima c'era pheega.

LA BUONA NOVELLA

Allo scoccare dei tre rintocchi, giunse il tempo di compiere la classica mossa antivirus, cioè anticipare il Capo andando spontaneamente in magazzino per prendere le magliette e i dvd.
Il mondo mangia il mio panino "Ma non dobbiamo fare un cazzo!!! - diceva Grumo - Purtroppo!!!"
"Ma cazzo, Grumo, ti pare che credo ad una minchiata del genere? Non sono così coglione e..."
"Ciao ragazzi!"
Ci voltammo, era il Capo.
Era stato più veloce dell'antivirus.

"Ah, Marok, Grumo ti ha già avvisato? Quest'anno non siete voi a fare il banchetto! Mi spiace, ma..."

Non dovevo ridere. Non dovevo sorridere. Non dovevo farmi vedere felice. Dovevo assumere l'espressione triste e sconsolata dell'amante del lavoro a cui un destino beffardo aveva sottratto un incarico. Pensai a tutte le cose più tristi e dolorose del mondo. L'interrogazione di storia alle medie e alle superiori. L'esame di teoria e solfeggio. Il primo giorno di Naja. Il dentista. Le coliche renali. Guardarsi allo specchio al mattino. Un concerto di Gigi D'Alessio. Rimanere bloccato in ascensore con Borghezio. Un anno su un'isola deserta solo con Sanfru, la Caiazzo, Schopenhauer, Piombino e KASTROX. Tutto inutile: sul volto mi si dipinse un indelebile sorriso, mi sentivo più leggero di dieci chili ed un grammo, come se mi avessero amputato la pancia e l'uccello. Era la notizia più bella che mi potesse piovere dal cielo... seconda solo al materializzarsi di tre modelle bisessuali che, per vincere una scommessa, si sarebbero dovute scopare un Nerd handicappato entro la fine della serata... e va be', per il momento mi potevo accontentare: era ora di brindare all'ANTILAVORO!!!

ANGELO IS BACK

Il banchetto sarebbe stato gestito dalla Croce Bianca, ma in giro non si vedevano né la Croce Bianca, né le magliette, né i cd, né i dvd, né il banchetto... naturalmente, mi guardai bene dal lamentarmi e feci un salto in magazzino a prendere per il culo Angelo AlbaniAngelo & Friends, mentre lavoravano.
I backline erano ancora di ottimo umore: ogni anno sono sempre così... il primo giorno.

"Marok! - mi dissero - e le magliette?"
"E le magliette SOOOOOOOKA!!!" urlai, raggiante, raccontando a tutti l'accaduto.
"Ma vaffankulo!" mi risposero, in coro.
È sempre bello incontrarsi dopo un anno e salutarsi a suon di soka e vaffankuli... amo questo pianeta.

Terminata la pausa di giubilo, feci leggere ad Angelo il foglio con le richieste del concorso Percfest: era compito suo e dei suoi soci procurare e montare tutta la roba di cui i concorrenti avevano bisogno.
Per la maggior parte chiedevano robe assurde o strumentazioni inesistenti in natura, usando termini incomprensibili che avevo copiaincollato brutalmente dalle email che mi erano arrivate.
La band di Comecazzosichiama chiedeva una distorsione all'ampli perché doveva fare una COVER dei DEEP PURPLE, che in un festival jazz è il massimo. Il migliore di tutti però era un tal Roberto Carnevale, che voleva una qualunque batteria montata in qualunque modo, purché FOSSE TUTTO IN ACERO!
Mi aspettavo che nel leggere un elenco del genere Angelo sclerasse e mi mandasse affankulo, invece non fece una piega, scosse la testa e mormorò: "Vabbe'".
Il dottor Marok risolve.

UN POMERIGGIO DI ORDINARIA FOLLIA

Il primo effetto collaterale della liberazione dal banchetto era il poter andare a zonzo per le vie di Laigueglia senza preoccuparsi di far finta di stare facendo qualcosa: quest'anno non dovevamo portarci appresso alcun oggetto antiNaja.
Era una sensazione strana, finalmente mi stavo vedendo tutti i seminari in santa pace, con Massimo che mi chiariva i dubbi musicali e Grumo che sclerava perché VOLEVA LAVORARE.
Grumo era ALLERGICO ALL'OZIO: tempo prima ci aveva raccontato che si era DIVERTITO persino a PREPARARE L'ESAME DI MATURITÀ, perché c'era tanto da fare e così non si annoiava.

Anche il cazzeggio però stava subendo qualche intoppo, ma si trattava di natura meramente logistica: nessuno suonava nel luogo e nel posto in cui avrebbe dovuto suonare, perché l'inatteso pacco di Pacàn aveva causato un effetto domino catastrofico, mandando in tilt l'intera organizzazione. Nemmeno gli stessi musicisti erano in grado di prevedere se, cosa, dove e per quanto tempo avrebbero dovuto suonare, ed il risultato era che gli Angelo & Friends rimbalzavano da una parte all'altra del paese come palline di un flipper impazzito, con in mano strumenti, casse e quant'altro di più fragile, costoso e pesante esista in natura.

Era la prima volta che li vedevo sclerare già dal primo giorno... tutto stava andando a troie.
E nessuno poteva dare la colpa a me!!!
Meraviglioso.

Verso le sei approfittammo di un buco nel non programma e facemmo un salto da Mayflower. Marina e RemoRemo, i birrai dei nostri sogni, c'erano ancora e ci accolsero a braccia aperte: "Quand'è che venite a trovarci con un po' di pheega?"
Perfetto.

E va be, almeno al Mayflower tutto era rimasto uguale: il bancone sborrava di birra, le pareti mostravano al mondo i puzzle delle nostre foto, e Marina e Remo ci dicevano che era l'ultimo anno che stavano lì perché non si può più lavorare così e blablablablà gnegnegnegné.
Tutto come negli ultimi sei PercFest.
Una sola cosa mancava: la mitica spina multiriflettente... l'avevano cambiata. Peccato.

Fatto il pieno di birra (noi) e di coca (Grumo) ritornammo in piazza: la Croce Bianca era finalmente arrivata.
Erano due signore di mezza età, avevano con sé magliette, programmi del Percfest e fogli di carta su cui segnare i conti.
Grumo le fissava invidioso: "L'anno scorso c'eravamo noi lì... come vorrei esserci di nuovo!"
"Guarda che se ti offri come volontario ti prendono senz'altro!" dissi.
"Eh magari... - rispose - Lo farei al volo!"

In quell'istante arrivò il Capo e ci presentò alle signore come i veterani del merchandising.
"Ascolta - dissi al Capo - C'è Grumo che solo per oggi vorrebbe unirsi alla Croce Bianca, per stare al banchetto con loro. È un problema?"
"No, anzi! - disse il Capo - Vai Grumo, insegna loro il mestiere!"
E fu così che Grumo, finalmente felice, ritrovò il suo ambiente naturale.
Fare lavorare gli altri è meraviglioso... il dottor Marok risolve.

GRUMO AT WORK

Quell'anno, i cd dei musicisti avevano i prezzi più idioti del mondo: nessuno terminava con uno zero o con un cinque e dare i resti sarebbe stato uno schifo. Grumo at work I dvd in compenso non erano ancora arrivati e nessuno ne sapeva nulla, nemmeno il Capo! Ciò non era bello: di tutto il merchandising era l'unica cosa che mi interessava.

L'unico che avrebbe potuto chiarire ogni dubbio sarebbe stato Re Federico: i dvd li stampava la Nadir e Re Federico ERA la Nadir! Peccato che quell'anno persino Re Federico avesse fatto pacco...

Però rispose al mio sms: "Quest'anno niente dvd!"

Quindi PERSINO I DVD DEL PERCFEST AVEVANO FATTO PACCO!!!
Perfetto.

Intanto, la reazione a catena innescata dal pacco di Pacàn continuava a propagare ritardi all'intero ecosistema ligure: alle sette della sera sul palco stavano ancora facendo il soundcheck.
Bello, ma nessuno spettacolo poteva essere migliore del lavoro: Massimo meets birraMassimo ed io ci sedemmo a mangiare una birra da ZAZÀ, il locale della piazza, pur di poter mangiare e bere davanti al banchetto di Grumo che sclerava.
Quelle che Uollano chiamava "le crisi autistiche" aumentavano in modo esponenziale, minuto dopo minuto, finché all'improvviso Grumo ESPLOSE, si girò verso il PALCO ed urlò: "BASTA CASINO!!!"

Splendido.
Grumo aveva urlato di NON FARE CASINO ai MUSICISTI che stavano facendo il SOUNDCHECK.
Ero sinceramente commosso.
Avrei conservato quell'immagine come la migliore di tutto il Percfest.

CONCERTO!

Il primo giorno di Percfest il concorso non c'era e fu un bene: tramontato il sole s'alzò un vento gelido che costrinse gli Angelo & Friends ad inseguire fogli e spartiti in giro per Laigueglia.
Di giorno aveva fatto persino troppo caldo, per essere l'anno senza estate.

Comunque, freddo a parte, il concerto fu splendido.
Dapprima un quartetto chiamato Mjq Sounds, composto da quattro fenomeni che rispondono al nome di Andrea Dulbecco (vibrafono), Antonio Farao (piano), Dodo Goya (contrabbasso) e Bruno Biriaco (batteria). Poi una breve esibizione di Alessandra Belloni incentrata sul ballo tradizionale della Taranta e coadiuvata da un grande Gilson Silveira. Ed infine i Five for jazzFive for jazz, quintetto formato da cinque musicisti eccezionali: Flavio Boltro (tromba), Pietro Tonolo (sax), Luigi Bonafede (piano), Marco Micheli (contrabbasso) e Francesco Sotgiu (batteria).
Una serata da brivido... in tutti i sensi, visto che mi stavo ibernando.

L'ultima volta che a Laigueglia aveva fatto un freddo del genere era nel Percfest 2001, quando Elio era rimasto chiuso fuori dall'albergo ed aveva passato la notte all'addiaccio, col Favone che lo prendeva per il culo. Bei ricordi.

Il degno epilogo per tanta serata non poteva che essere l'after da Mayflower. Il più contento fu Remo: ci disse che, se entro la fine del Percfest, non ci avesse visto con un po' di pheega, ci avrebbe regalato un biglietto di sola andata per Lourdes.
E fu allora che per tutti giunse il momento dell'ultimo ed irrinunciabile vaffankulo.