-----Messaggio originale-----
Da: Marok
A: Handicap@wc.net
Data: Sabato 8 aprile 2023 02:34
Oggetto: Buona Diversamente Pasqua!
Cari diversamente figati,
contro-ordine: a quanto pare il Limonte non si farà! Peccato.
Era troppo avanti, un po' come i "coccodrilli" su Berluskoni.
E quindi, questo numero della niusletter è dedicato alla sorpresa di Pasqua di CINQUANT'ANNI fa!
In realtà non era ancora Pasqua, correva l'8 aprile 1973 e siamo nelle strade di Torino Ovest e cintura, dove già dominava il PalaBorghezio!
Io però non c'ero ancora, perché sono giovane.
Sembrava un luminoso pomeriggio d'aprile fino alle quattro di pomeriggio, quando un po' di appartamenti, qua e là, hanno PRESO FUOCO.
Così, da soli, senza apparente ragione.
Perché? Combustione spontanea?
Sappiate che:
- gli appartamenti non erano comunicanti (anzi, distavano parecchi km tra loro, si va da Borgo San Paolo a Collegno!).
- gli esseri umani che li abitavano non erano comunicanti (anzi, diversi appartamenti erano vuoti).
- nessuno ha appiccato il fuoco dall'esterno.
- non c'erano ordigni a tempo.
Paura eh?
E quindi?
Oh, quanta fretta. Godetevi prima un po' di cronaca, copiata dalle mie porche manine dall'articolo di Mario Bariona dalla prima pagina di "Stampa Sera" di Lunedì 9 aprile 1973.
"Alle 16 circa in via Mollières 8 bis, terzo piano, il primo scoppio.
Due coniugi, che stanno uscendo, accendono la luce. Non si accorgono che l'alloggio è saturo di gas. Una vampata di fuoco, un boato. Sono investiti dalle fiamme, spogliati degli abiti, ustionati in tutto il corpo. Sono i due feriti più gravi che registra la cronaca.
Mentre corriamo verso via Mollières 8 bis, ci precede di pochi metri un'autopompa dei vigili del fuoco, che si ferma in corso Peschiera 297, davanti ad uno stabile di otto piani. I militi scendono e corrono su per le scale. La segnalazione è che c'è un alloggio invaso dal gas. Le proporzioni del fenomeno non sono ancora note. Come entrano nell'appartamento, per il probabile riattaccarsi del frigorifero che funziona automaticamente, una scintilla fa esplodere la miscela di gas ed aria. La casa ci scoppia davanti agli occhi, una pioggia di vetri. Infissi, pezzi di intonaco si rovesciano in strada. Un gatto sparato fuori da una finestra ci finisce quasi sui piedi. Allora è il panico.
La gente che si era raccolta in strada fugge in tutte le direzioni, grida isteriche di donne che corrono con i bambini in braccio invocando soccorso. [...]
Scoppia in via Brissogne un altro appartamento: è al primo piano, vi abita la famiglia Curtis, ma fortunatamente non c'è nessuno in casa. Si può ringraziare che fosse domenica e che la città fosse semivuota per le gite in campagna, per la partita, per il cinema. In qualunque altro giorno si sarebbe rischiata una strage. Scoppia tutta una fila di appartamenti in piazza Massaua 5. Altro panico, altra folla che fugge, grida, fiamme. Poi esplodono in corso Brunelleschi 7 gli appartamenti dell'interno 9: terzo quarto quinto sesto piano, tutti devastati dalle fiamme. La città sembra impazzita. Dall'alto un elicottero sorvola i tetti e coordina lo smistamento dei mezzi segnalando i punti di ingorgo. Vigili urbani, stradale e carabinieri cercano di smistare la marea delle auto: ci si avvicina all'ora del rientro e si incomincia a non capire più bene quello che sta capitando, quali sono le proporzioni del fenomeno; ci si chiede quando finirà la catena delle esplosioni. Dopo un'ora un altro scoppio nello stabile accanto, l'interno 11. Soltanto in questi due edifici duecento persone restano senza alloggio. Con i volti lividi dal freddo, pioviggina ed un vento tagliente trapassa gli abiti (e qualcuno è in camicia perché è fuggito così per salvarsi la pelle), uomini, donne, vecchi e bambini sostano davanti alle loro case distrutte. Sono sbigottiti. Negli occhi hanno la paura e lo stesso sguardo sgomento dei giorni del terrore dei bombardamenti: molti ricordano quei tempi di paura e di angoscia. Uno scoppio in via La Thuile. Ma è roba da poco al confronto del resto: due scaldabagni che non hanno retto all'aumento della pressione. Un altro allarme in via De Sanctis. Il capitano Frascarolo dei carabinieri sfonda a calci una finestra per dare aria all'alloggio. Sui campanelli e sui citofoni compaiono fogli con la scritta: « Non suonare; pericolo ». Arriva la segnalazione che a Collegno è crollata una casa davanti all'ospedale psichiatrico.Si lanciano messaggi con altoparlanti e radio: « Non accendere i fornelli, né gas né luci né sigarette. Tenere le finestre socchiuse. Al primo sintomo di fuga di gas abbandonare l'alloggio e chiamare i soccorsi ».
In corso Brunelleschi al 26 scoppiano due contatori al primo ed al terzo piano. Per prevenire distrazioni pericolose in chi rincasa, si sospende l'erogazione della luce. Imbrunisce e la città sembra immersa nell' oscuramento. Si rafforza quell'impressione di « tempo di guerra ». Esplosioni non gravi, di proporzioni ridotte, boiler, contatori, tubature un po' dovunque nella zona compresa tra corso Peschiera all'attacco di via Bardonecchia, corso Francia, corso Lecce e su verso Rivoli. Poi, alle 19 circa, la situazione si normalizza. La corrente elettrica viene erogata di nuovo. Le luci si riaccendono. La città ritrova un po' di normalità. Ma la paura resta."
Potete leggere l'articolo completo e l'intera edizione sul sito della Stampa:
www.archiviolastampa.it/
E le cause?
L'ingegner Bianconi dichiara che dalle prime risultanze si è trattato di una « immissione di alta pressione in condotte a bassa pressione, una cosa apparentemente inspiegabile che soltanto l'inchiesta già in corso potrà chiarire ».
Ah be'. Scorrete avanti nel tempo i numeri della Stampa o degli altri quotidiani, se vi va, ma temo che non troverete mai una spiegazione che non sia una supercazzola e, di sicuro, non avevano lasciato il gas aperto!
Però, leggendo quell'articolo oggi, sorge spontanea la reazione: "Minchia, ma è ovvio, era il 1973, TERZO MOOOOONDO!".
Oltretutto, chi non è di Torino avrà immaginato i quartieri di Torino Ovest e Collegno tipo favelas, con allacci abusivi a cazzo, pantegane che mangiano i cavi elettrici, bombole del gas vicino a gente che spara i fuochi d'artificio col culo e così via! Quindi, mi sembra poco gentile spiegare che i palazzi avevano sì e no vent'anni e gli impianti a metano erano perfettamente a norma.
Invece, preferisco ricordarvi quanto è successo l'ultima volta che qualcuno dei nostri vecchi, per l'ennesima volta, ci aveva raccontato della pandemia di Spagnola... e noi: "Minchia, ma è ovvio, era il 1920, TERZO MOOOOONDO!".
E poi è arrivato il 2020.
E questo 2023?
Boh, più che banali fughe di gas, io invocherei direttamente una civiltà aliena, con le sembianze delle facce di pietra dell'isola di Pasqua.
Magari ci lanceranno solo un avviso bonario: "La dovete smettere di fare casino, noi domani ci alziamo alle sei e mezza!".
Però, ripartendo, vaporizzeranno mezzo pianeta per sbaglio e uno di loro, voltandosi indietro, esclamerà: "Ma no! Di nuovo?".
Sarebbe bello, no?
Questi anni '20 sono iniziati alla grande, ma mi aspetto ancora tanti elettrizzanti colpi di scena!
Magari l'Intelligenza Artificiale ci metterà del suo, ma confido che la nostra deficienza naturale avrà la meglio, sempre.
E quindi... CAZZEGGIO!!!
Buttate la Pasqua nel cesso lanciando METEORITI!
neal.fun/asteroid-launcher/
Dallo stesso autore, consiglio anche le "Meraviglie" di Street View:
neal.fun/wonders-of-street-view/
In alternativa, buttate l'IA nel cesso!
www.ilpost.it/2023/01/03/flatulenze-intelligenza-artificiale
Volete fare un regalo di Pasqua Alternativo e siete stufi dello smartphone? Bravi!
Allora, provate il Nokia N-Gage modello GOATSE!
www.cracked.com/article_34309_nokias-failed-gaming-console-was-designed-to-look-like-goatse-the-worlds-worst-meme.html
Taiwan: come sapete, l'isola teme continuamente attacchi dalla superpotenza più vicina, la Cina! Per questo, si è dotata di uno scudo antimissile estremamente avanzato.
Sfortunatamente, adesso è necessario riparare alcune componenti ottiche, chiamate "teodoliti", che sono prodotte da una nota azienda europea: la Leica.
E la Leica, per la riparazione dello scudo anticinese, ha inviato le teodoliti alla sua sede che ripara cose, che è in... CINA!
www.taiwannews.com.tw/en/news/4770341
Salerno: è nata la batteria di sabbia!
Non è uno strumento musicale, ma può alimentarne parecchi: si chiama MGTES (Magaldi Green Thermal Energy Storage) ed è un sistema di accumulo basato sulla sabbia e pensato per accumulare energia termica, usando solo materie prime disponibili in Italia.
www.dday.it/redazione/45466/la-batteria-di-sabbia-italiana-e-tanto-semplice-quanto-miracolosa
Dragona (Roma): un ragazzo di 35 anni torna a casa in anticipo, senza preavviso... e trova il set di un FILM PORNO!
www.romatoday.it/cronaca/film-porno-in-casa.html
Ah, ultima cosa prima che mi disattiviate: appuntamenti nell'analogico!
9 Giugno, Villa di Verzuolo (CN): Farinei dla Brigna.
www.marok.org/Farinei/nius.htm
Dal 14 al 18 Giugno: PERCFEST a Laigueglia (SV):
www.vivaticket.com/it/Ticket/percfest-sulla-cresta-dell-onda/205132
2 Luglio, Carpi (MO): Elio e le Storie Tese.
elioelestorietese.it/blog/posts/il-ritorno-del-concertozzo/
Lo ben so che siamo solo all'8 Aprile ed è quantomeno prematuro, ma lasciate che vi racconti una meravigliosa barzelletta russa.
Cliente: "Quando potrò passare a ritirare la macchina?"
Negoziante: "Tra 10 anni!"
Cliente: "Ah... mattina o pomeriggio?"
Negoziante: "Perché, scusi? Che cosa le cambia?"
Cliente: "Eh, perché, sa com'è, al mattino ho l'idraulico!".
Ebbene, esiste gente che, alla notizia del concerto degli Elii il 2 LUGLIO, ha commentato: "Ma io quel giorno ho i PANTERA a Bologna!!!".
Ma come cazzo fa la gente a vivere pianificata?
Boh... ma soprattutto... chi cazzo se ne fotte!
Alla prossima e Buona Diversamente Pasqua!
MaRoK
(tnx Andrea/Frash/ZioNe)
www.marok.org
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