-----Messaggio originale-----
Da: Marok
A: Handicap@wc.net
Data: venerdì 7 dicembre 2001 3.07
Oggetto: I PUFFI, UN KOLCHOZ COMUNISTA?
I PUFFI, UN KOLCHOZ COMUNISTA?
IL PIU' GRANDE PROGETTO MEDIATICO PER CONVERTIRE AI
PRINCIPI DEL MARXISMO-LENINISMO LE GIOVANI
GENERAZIONI OCCIDENTALI.
Per molti anni il cartone animato "Il villaggio dei Puffi" è stato trasmesso dalle televisioni di
tutto il mondo con un enorme successo, creato nel 1958 da un autore di cartoni animati di
origine belga, Pierre Cuillford (detto Peyo, nato nel 1928, morto nel 1992) ha per molto
tempo monopolizzato i palinsesti, diventando negli anni ottanta un vero fenomeno cult per
i giovani telespettatori.
Il target a cui erano diretti i puffi comprendeva quella fascia di età 5-12 che nell'età
successiva al boom demografico ed industriale costituiva una larga fetta della platea
televisiva, soprattutto nei paesi occidentali.
Il cartone animato narrava la storia e le vicende degli abitanti di un villaggio, i puffi, delle
strane creature blu comandate da un grande vecchio chiamato Grandepuffo.
I modelli di comportamento trasmessi dal cartone animato erano pregni di messaggi che
richiamavano esplicitamente al marxismo-leninismo, inoltre numerosi messaggi subliminali
inseriti nelle varie puntate trasmettevano un'idea di utopico mondo governato dalle regole
del socialismo reale.
Probabilmente, i Puffi sono stati un tentativo mediatico di indottrinamento politico a favore del modello di
vita comunista e sovietico in particolare.
E' difficile definire chi sia stato l'artefice di ciò, sicuramente la tattica comunicativa ricorda
lo stile dell'intelligence sovietica che dai tempi dello Zar con i "Protocolli dei Savi anziani di
Sion" aveva dimostrato di sapere utilizzare molto bene i mezzi di comunicazione per i
propri scopi.
Lo scenario geopolitico e geostrategico degli anni ottanta aveva fatto emergere tutte le
pecche del modello socialista, i ragazzi del sessantotto adesso erano genitori e le nuove
generezioni di bambini erano molto più facili da raggiungere con la TV che non con altri
mezzi.
Il crollo del regime sovietico non era previsto dagli analisti di entrambe le parti non prima di
venti o trenta anni e ancora non era iniziata l'era Gorbaceviana di disgelo.
Con quale scopo sono stati creati i Puffi è davvero un mistero, molto azzardato sostenere
che il cartone animato fosse un lento attacco alle basi del sistema capitalista per penetrare
nelle menti delle future classi dirigenti occidentali instillando idee socialiste.
Daltro canto è vero anche il fatto che le teorie sulla comunicazione (Teoria dell'ago
ipodermico-proiettile magico e Teoria della coltivazione) erano ancora fortemente legate
alla Scuola di Francoforte; da ciò sicuramente non può che nascere un sospetto...
Nelle pagine che seguiranno sono raccolti alcuni elementi che avvalorano questa ipotesi, il
lavoro e la raccolta dei dati è stato realizzato grazie al lavoro di Cristian Fineschi e di
Christian George Guiggiani ®
GRANDE PUFFO
Egli è il capo indiscusso del villaggio, ha il potere decisionale in ogni ambito della vita
sociale della comunità.
Non è eletto ma si trova nella sua posizione forse perchè è il membro più anziano della
comunità, il suo potere è incontestabile dai puffi, l'unico che alle volte si contrappone a
Grandepuffo è Quattrocchi ma con scarsi risultati
Il capo supremo fa rispettare le leggi del villaggio e determina la vita sociale ed economica
dello stesso, regolando di conseguenza tutte le attività che i puffi svolgono.
Le sue fattezze così particolari non possono far si che venga paragonato Carl Marx,
autore de "Il Capitale" e capostipite dell'idea socialista in cui il popolo sovietico e
comunista (i puffi) si riconoscono e credono ciecamente.
A Grandepuffo-Marx i puffi si rapportano quasi come ad un idolo, un duce supremo
onniscente. Egli è venerato, infallibile e nelle avversità riesce sempre egregiamente a guidare la
comunità di cui è capo fuori dai guai.
Non è possibile avere la
certezza che l'intento di Peyo
nella raffigurazione di
Grandepuffo, fosse quello di
avvicinare i giovani spettatori del
cartone animato al padre del
Socialismo.
Il fatto che la rassomiglianza tra
le fattezze dei due soggetti sia
così evidente sembra però
rafforzare la Nostra ipotesi.
Ipotesi che verrebbe confermata anche dal ruolo che Grandepuffo ricopre
all'interno della vita sociale del villaggio... quella di un "grande
compagno" (dal fatto che abbiamo stabilito che nel linguaggio dei Puffi la
parola puffo denota l'individuo ma connota "compagno").
Dopo avere stabilito che Grandepuffo-Marx sia un inequivocabile richamo
alle idee socialiste passiamo ora ad analizzare gli altri puffi. Personaggi
per i quali vi sono altrettanto inquietanti analogie politico/partitiche.
I PUFFI
I puffi sono delle creature di colore blu, indossano tutti un berretto bianco, tranne il
capovillaggio che ha un berretto rosso.
La loro età non è ben definibile, diciamo che ci sono un anziano (grandepuffo) ed il resto
della comunità sembra essere composto da individui adulti ma ancora relativamente
giovani, ciò ha notevoli ripercussioni anche nella vita sociale del villaggio e nei rapporti tra
gli individui che analizzeremo in seguito.
Nelle versioni successive vengono introdotti nuovi personaggi, un pittore, un poeta, un
anziano e tre bambini, non a caso ciò coincide con l'avvio della glasnost di Gorbacev
Mihail Sergeevic, probabilmente anche nel mondo dei cartoni animati la "pubblicità" stava
modificando le cose.
Il genere sessuale è altrettanto indefinibile dai tratti somatici che sono uniformi per tutti i
puffi, lo si intuisce dai comportamenti sociali. La mancata differenziatione tra i sessi e tra
gli individui sicuramente ci riporta all'idea comunista di società egualitaria senza barriere
tra i sessi e tra gli individui .Ciò crea una omologazione ad un modello fisico tipo di tutti gli
abitanti del villaggio, un'inquietante somiglianza con uno degli aspetti più biechi dei regimi
comunisti che spersonalizzavano l'induviduo annegandolo nella massa.
C'è un solo essere femminile all'interno della comunità, si chiama puffetta e si distingue
dagli altri per una fluente chioma bionda.
I puffi si identificano l'uno con l'altro solamente grazie al ruolo che ognuno ricopre nel
processo di produzione, il loro nome è dato dalle abilità specifiche e dai compiti che
assumono nel ciclo produttivo della comunità.
La parola "puffo", che precede la qualifica che contraddistingue i puffi assume perciò una
funzione unificatrice ed identificatrice (sociale) dei membri del villaggio: è naturale il
paragone con la parola "compagno" utilizzata dal partito comunista per identificare i
membri dell'apparato e tutti cittadini.
ANALISI DI ALCUNI PERSONAGGI
Quattrocchi
E' forse il personaggio più interessante dopo grandepuffo, il suo ruolo sociale all'interno
della comunità è quello del contestatore.
Si contrappone a Grandepuffo nelle scelte da prendere per la vita villaggio e la sua
pedanteria molto spesso scade nel ridicolo. Il suo ruolo attanziale è quello di un leader
nell'ombra.
Anche le caratteristiche fisiche del personaggio Quattrocchi sono molto particolari, porta
gli occhiali ed assume sempre un'aria ed una posa da saccente nei confronti dei suoi
"compagni". Grandepuffo non sembra dare molto peso al Quattrocchi ma se
improvvisamente il villaggio si trovasse senza la guida dell'anziano despota, l'occhialuto
puffo sarebbe il successore naturale.
Facendo un paragone con la storia dell'Unione
delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS)
questo personaggio sembra richiamare alla
memoria il compagno Lev Davidovic Trockij
(pseudonimo di Lejba Bronstejn) ucciso dagli
emissari di Stalin(pseudonimo di Iosif Vissarionovic
Dzugasvili) in Messico il 20 Agosto 1940.
All'interno della vita del villaggio quindi si riproporrebbe lo scontro
tra la linea dura ed russocentrica di Grandepuffo/Stalin, contro
quella rivoluzionaria e contestatrice di Quattrocchi/Trockij.
Non mancano episodi peraltro dove Quattrocchi viene allontanato
dal villaggio ed espulso dalla comunità dei puffi che si ribellano
contro le continue contestazioni.
Nelle immagini che ho riportato è possible coglire questa
inquietante analogia. Tutto ciò non fa altro che orientare la vita del
villaggio su un modello non solo comunista, ma addirittura
staliniano!
Puffetta
Altro personaggio di straordinaria rilevanza all'interno della comunità è Puffetta.
Puffetta è l'unico essere femminile nel villaggio (fino a quando non ne viene introdotto un
altro in una serie successiva), i modi di fare e il campo di azione del personaggio Puffetta
sono identici a quelli di tutti i componenti maschi della comunità. La distinzione tra i ruoli
dei personaggi non è dovuta al genere quindi ma solamente al ruolo che ogni individuo
ricopre nel processo di produzione.
Puffetta arricchisce di mistero la vita del villaggio contribendo a dare alla comunità un
elemento di rottura dal punto di vista socio-sessuale; il villaggio senza Puffetta sarebbe
solo una grande comunità maschile.
Da ciò nascono numerosi interrogativi che ad un pubblico adulto non possono sfuggire:
E' Puffetta la madre dei piccoli puffi che nascono nel corso del cartone animato?
Come si riproducono i puffi?
Gli organi genitali e l'apparato riproduttivo dei puffi come sono fatti?
Hanno stimoli sessuali?
Se si come avviene il rapporto sessuale?
Se i puffi hanno rapporti sessuali, allora Puffetta essendo l'unica donna del villaggio, si
presta (evidentemente a turno) a questa attività in puro spirito di condivisione totale delle
risorse.
Una teoria di interpretativa sostenuta da Guiggiani identifica Puffetta come un elemento di
rottura della famiglia patriarcale che vedeva la donna emarginata e posta in secondo piano
nei rapporti di valore, interpersonali, sessuali e sociali.
Probabilmente l'elemento Puffetta attribuisce una maggiore idea di uguaglianza sociale ad
i membri del villaggio che non risentono assolutamente della presenza di una sola
femmina all'interno del gruppo. Anzi è proprio Puffetta che si erge al disopra del ruolo del
maschio occidentale trasformando la propria emancipazione in quella di tutte le donne
comuniste che si pongono nella vita, nella produzione e nella vita sessuale allo stesso pari
dell'uomo.
Forzuto
Ogni società ed ogni comunità attribuisce a qualche soggetto il monopolio della violenza
legittima, nel villaggio dei puffi questo ruolo è di pertinenza di forzuto.
Forzuto è il braccio dell'esecutivo (grandepuffo) egli ha potere di coercizione, in quanto la
propria forza fisica lo rende istituzionalmente preposto a gestire l'ordine della comunità.
Non è un caso se in molti episodi è Forzuto che regola le espulsioni coatte dal villaggio o
lotta con il nemico comune Gargamella.
Il ruolo ricoperto da Forzuto lo inquadra come un tipico agente di sicurezza sovietico, anzi
in molti episodi in vera e propria funzione di spia dell'Nkvd (poi Kgb, adesso Fsb).
Vanitoso
Anche il puffo vanitoso rientra a pieno titolo nella categoria di puffi che hanno un enorme
peso sociale nella vita del villaggio.
I modi di fare e gli atteggiamenti di vanitoso lo qualificano con certezza come un
omosessuale, nonostante questa evidente diversità egli è accettato a pieno nella
comunità.
Vanitoso è la riprova che il villaggio dei puffi è basato sui principi di uguaglianza sessuale.
Poeta/Pittore
Puffo Poeta e puffo Pittore sono l'esempio che nel villaggio trovano spazio anche voci del
dissenso che non vengono tollerate dal sistema vigente in URSS.
I due personaggi infatti vengono introdotti con l'avvento della glasnost, ed in vero clima di
disgelo contribuiscono ad arricchire una società che fino ad allora era solamente orientata
alla produzione e all'applicazione dei principi marxisti-leninisti all'interno del villaggio.
SMURF
Il titolo originale delle tavole di Peyo era "La Flute à Six Schtroumpfs". Nella
commercializzazione è stato modficato a seconda della lingua di programmazione del
cartone animato (ci sono 25 versioni fino ad oggi):
Olandese - Smurfenin
Tedesco - Smurfen
Francese - Schtroumpf
Spagnolo - Pitufos
Danese - Smols
Afrikaans - Smurfies
Serbo-Croato - Strumps
Giapponese - Cumafu
Ungherese - Torpèk
Ciò che ci interessa era il titolo con cui il cartone animato veniva proposto ai bambini
angolofoni: SMURF
Apparentemente il titolo non ha legami con il mondo reale ed è una pura fantasia, alcuni
studiosi di questo fenomeno mediatico invece hanno provato a dare una interpretazione
anche alle motivazioni per le quali è stato scelto questo nome bizzarro.
Le iniziali di Smurf infatti potrebbero essere riferite a:
Socialist
Men
Under a
Red
Father
Per me ed il Mio Collega ciò sembra una forzatura alla ricerca, probabilmente viziata dalla
Tesi di partenza.
Tuttavia non è da escludere che sia l'ennesimo messaggio subliminale nascosto nei livelli
di lettura profondi del cartone animato. In fin dei conti era soprattutto il mondo anglofono
(USA-GB) il principale nemico del comunismo.
Viste le innumerevoli sorprese che ci ha riservato questo studio non possiamo trascurare
che sia possibile leggere il titolo del cartone animato come:
"uomini socialisti sotto un padre rosso"
IL LINGUAGGIO
Elemento di fondamentale importanza che riconduce "Il
Villaggio dei Puffi" ad un cartone animato di chiara
matrice politico\paritica è il linguaggio.
Innanzitutto i nomi dei personaggi, che come abbiamo già
riportato indicano il ruolo che il soggetto assume nel
processo produttivo e non sono stabiliti alla nascita come
avviene nella normale prassi. Da un punto di vista
semantico inoltre, la parola "puffo" si sostituisce molte
volte al normale frasario (ad esepio verbi come "fare",
sono tradotti come "puffare") ma viene anteposta al nome
dell'individuo per qualificarlo (puffo inventore, puffo poeta,
et.).
Da ciò è possibile dedurre che "PUFFO significa
COMPAGNO"!
Pertanto come tra i membri del Partito Comunista, anche
i Puffi tra di loro si chiamano compagni.
In secondo luogo le canzoni che i puffi cantano durante le attività lavorative, ad esempio la
famosissima "la la lala lala la lalalala..." (con una vaga somiglianza all'inno dell'URSS).
Nel regime sovietico le canzoni che i lavoratori cantavano erano composte appositamente
dall'intellighenzia e trattavano temi sociali, inneggiando al proletariato e alla produzione.
Anche nel villaggio, l'attività lavorativa viene scandita dal ritmo di canzoni che servono per
incitare i Puffi nel loro lavoro.
E' tipica la scena in cui i Puffi si incamminano in fila indiana (capofila ovviamente è sempre
l'omnipresente Grandepuffo) per recarsi a lavorare e cantano canzoni per incentivare la
produzione.
Oltre a questo le canzoni determinano l'appartenenza dei membri della comunità dei Puffi,
con lo stesso ruolo delle note dell'Internazionale socialista.
Durante le attività lavorative, è immancabile la coordinzione e la supervisione di
Grandepuffo, lo stesso vale quando i Puffi suonano, infatti è Grandepuffo a dirigere
l'orchestra.
IL VILLAGGIO DEI PUFFI
La struttura del villaggio è molto particolare, le abitazioni dei Puffi sono fatte a forma di
fungo, sono composte da un unco locale, infatti le dimensioni sono molto limitate
(elemento tipico dell'edeilizia popolare sovietica).
I colori esterni sono sgargianti a dispetto di un interno molto scarno e spoglio.
Le case del villaggio sono predisposte in modo che non ci siano "posizioni migliori" tra le
abitazioni, anche la casa di Grandepuffo è mimetizzata in mezzo alle altre.
Il villaggio è collocato in una vallata, non molto lontano c'è la magione del nemico dei Puffi,
Gragamella che vive in una casa decadente e malmessa.
Gargamella
Egli è il nemico giurato dei Puffi, un uomo di mezza età, brutto,
pelato e soprattutto molto cattivo.
Gargamella è un mago di scarse capacità, ha un obbiettivo nella vita
che è quello di catturare i Puffi al fine di trasformarli in oro.
E' certamente il nemico numero uno dei Puffi, dal quale diffidare
sempre perchè malvagio e infido.
Gargamella non è altro che la raffigurazione umana del capitalismo!
Il fatto che voglia trasformare i Puffi in oro (e quindi in mercato) non
è casuale.
Altro elemento d'interesse può darcelo il libro di formule magiche
adottato dal perfido mago, che altro non sarebbe se non un richiamo
alla pochezza della cultura occidentale.
I Puffi si trovano sempre a combattere contro Gargamella e sempre
riescono brillantemente a sopraffarlo, ciò è segno dell'incompatibilità tra il sistema
socialista e quello capitalista che come previsto da Stalin avrebbero finito inevitablmente
per scontrarsi tra loro.
Birba
Gargamella possiede un gatto di nome Birba.
Il gatto è cattivo come il padrone e dall'aspetto molto ripugnante.
Anche Birba caccia i Puffi (ma per mangiarli) e nutre un odio viscerale
contro il popolo blu.
Nella versione originale del cartone animato, Birba si chiamava Azreal,
tipico nome di origine ebraica, quindi probabilmente il gatto
rappresenta l'altro grande nemico del regime sovietico, gli Ebrei.
Birba/Azreal potrebbero rappresentare un incitamento ai pogrom
oppure contribuire a rafforzare la diffidenza nei confronti degli Ebrei
(basti ricordare Stalin e la congiura dei medici).
L'ECONOMIA DEL VILLAGGIO
Forse l'aspetto economico è uno dei più interessanti elementi a supporto dell'ipotesi che è
sostenuta in queste pagine.
L'economia del villaggio è pianificata e centralizzata sul modello socialista reale.
Grandepuffo è l'artefice dei "piani" economici (di impostazione staliniana), non è possibile
rintracciare attività private volte a fini di lucro nel villaggio.
La N.E.P. sembra una chimera per i poveri Puffi, costretti a lavorare per vedere poi la
produzione redistribuita secondo criteri egualitaristici stabiliti da Grandepuffo; per cui chi
produce in maniera disomogenea si vedrà retribuito uniformemente, anche rispetto a chi
ha prodotto più (o meno) di lui.
Il mercato all'interno del villaggio è inesistente, anche la moneta non
esiste; tutto avviene per principi redistributivi stabiliti e pianificati
dall'alto.
Lo scambio o il baratto non vengono praticati perchè i bisogni dei Puffi
sono tutti identici dato che i Puffi sono "perfettamante uguali tra loro"
anche nelle necessità.
Infatti nella società dei Puffi non ci sono classi sociali, non esiste una
borghesia in quanto i mezzi di produzione appartengono al popolo; i
Puffi sono un proletariato che si è emancipato dalla schiavitù
borghese e vive applicando le idee del socialismo reale.
E' Grandepuffo che stabilisce che cosa serve, in che quantità e quando deve essere
prodotto o raccolto.
La conformazione del villaggio sotto il punto di vista economico perciò è quella di un
Kolchoz sovietico.
Questa inquietante analogia con i principi (soprattutto con i modi di attualizzazione) del
marxismo-leninsmo è la riprova della faziosità del cartone animato.
E' possibile anche identificare un'oligarchia comunista
che si è soppiantata agli eventuali Kulaki preesistenti nel
villaggio. Come sosteneva Milovan Gilas nei suoi scritti
sull'oligarchia nel regime comunista (la c.d.
Nomenklatura) anche nei puffi ci sono individui che
godendo del favore del capo si arricchiscono alle spalle
del popolo. Un esempio di ciò è Puffo Goloso, che
infischiandosene dell'equa redistribuzione del cibo,
approfitta della propria posizione per soddisfare la sua fame alle spalle degli altri Puffi.
IL RUOLO DI MOSCA
Dopo tutto ciò ci avviciniamo alle conclusioni.
La prima domanda che sorge spontanea dopo tutto ciò è:
Chi è stato a pogettare i Puffi con questi intenti?
Probabilmente l'Intelligenzija sovietica non ha lasciato al caso i dettagli di quella che
potremmo definire "operazione Puffo", ovvero come conquistare e plagiare le giovani
menti occidentali (come abbiamo visto soprattutto i bambini anglofoni) per sconvolgere
così le future classi dirigenti del sistema capitalista grazie ai mezzi di comunicazione di
massa.
Ovviamente il primo soggetto che potrebbe essere chiamato in causa per l'ispirazione dei
Puffi è l'omipresente K.G.B. (Komitet Gosudarstvennoij Bezopasnosti - Comitato per la
sicurezza dello Stato).
La disinformazione era una delle armi migliori dell'Intelligence sovietica che aveva capito
molto bene l'importanza dei mezzi di comunicazione (come in tutti regimi in cui era negata
la libertà d'espressione).
Basta ricordare il famoso precedente dei Servizi dello Zar, l'Ochrana (Ochrannoe
Otdelenie), in questo settore con i "Protocolli dei Savi Anziani di Sion" (libro che sosteneva
la tesi del Complotto Ebraico) che aveva lo scopo di accentuare il pregiudizio nei confronti
degli Ebrei (e giustificare i Pogrom).
In vero stile sovietico è altrettanto probabile che il Kgb,
dopo avere progettato "l'operazione Puffo" ne abbia
delegato la realizzazione a terzi, Peyo appunto, per
evitare coinvolgimenti diretti nella vicenda.
Oggi, nel modo libero, con la fine di quasi tutti i regimi
comunisti queste idee possono fare sorridere; ma nella
lotta a tutto campo durante la guerra fredda ogni arma era
ammessa e gli (apparentemente) innocenti Puffi
potrebbero non avere fatto eccezione.
Chissà se i ragazzi che oggi si riconoscono in partiti
dell'estrema sinistra non siano stati influenzati nella loro infanzia dai Puffi.
LA PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA
In Italia i Puffi vengono trasmessi dalle reti Mediaset, inizialmente da Italia Uno, durante il
programma pomeridiano per bambini Bim Bum Bam.
Nel corso degli anni gli esseri blu hanno sempre fatto parte del palinsesto televisivo dei
programmi per bambini ottenendo degli share altissimi.
I Puffi sono un cartone animato di indiscusso successo non solo in Italia ma in tutta Europa
al di là di ogni logica partitica o politica.
L'evoluzione del cartone animato durante gli anni risente molto del clima
politico/internazionale, questo comporta un inserimento di nuovi personaggi e di nuovi ruoli
attanziali di quetsi ultimi durante gli anni.
Ad esempio come è già stato detto ciò avviene con la politica di riforme attuata nei Paesi
comunisti da Gorbacev.
E' singolare che i Puffi dimostrino una transnazionalità che solo i cartonianimati di Walt
Disney (i quali svolsero la stessa funzione nel campo avverso, esportando il modello di
vita capitalista) avevano avuto prima di allora.
Certamente sono stati molto importanti nell'omologazione culturale dei giovani europei.
Concludendo,
è certo che i Puffi abbiano fallito nel loro intento di plagio (se ciò che ho detto finora ha la
minima veridicità), ciò molto probabilmente è imputabile sia al fatto che gli esempi del
mondo socialista, che il cartone animato proponeva, non reggevano il confronto con la
realtà del mondo capitalista e consumista.
Sia al fatto che le teorie riguardo la comunicazione sulle quali probabilmente il
cartone animato si basava, sono state smentite in questi ultimi decenni
(Cultural Studies, et.).
Ci tengo a precisare che le pagine da me scritte sono basate su alcune ipotesi
interpretative, doverosamente contestabli. Chi le contesta però dovrebbe almeno avere
una minima cognizione della storia degli ultmi decenni.
E' comunque una fortuna che il villaggio dei Puffi per i ragazzi occidentali non sia mai
diventato un villaggio reale.
Chiunque voglia offendermi (o manifestare il proprio dissenso) è libero di farlo nei limiti
della norma ed evitando inutili pesantezze, che come potrete immaginare sono state
"innumerevoli".
E' possibile trovare molti siti che trattano il suddetto argomento in rete,
provate a cercare!
RINGRAZIAMENTI:
Al mio amico Christian
Alla gentile signora e al gentile signore che mi ha fatto notare i miei errori grammaticali, in
particolare apprendo con piacere che "cartone animato" si scrive "staccato" e che
"ogniuno" si scrive senza la lettera "i". Pur studiando l'italiano da molto, ancora non lo
scrivo benissimo, il fatto di essere straniero penso possa essere una scusante ma
cercherò di rimediare.
Al gentile signore che mi ha fatto notare una grande imprecisione dato che inizalmente era
stata battuta erroneamente la nazionalità di Peyo (non francese bensì belga).
***
Tratto da:
http://digilander.iol.it/FineschiCristian/studi.html
Mirror:
digilander.libero.it/falcemar/opere/puffi/puffi1.htm
digilander.libero.it/sgmarsala/puffi.htm
www.sisa-info.ch/modules/mydownloads/cache/files/7bffa102906dc1c4ba18421bdc8b8049-i_puffi.pdf
(tnx Killer!)
MaRoK
www.marok.org
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