Le ragazzine correvano, ridevano e si schizzavano, sul bordo della spiaggia. Poi la rossa saltò addosso alla bionda e si rotolarono nella sabbia, eccitate dai riflessi del nuovo giorno e dal profumo inebriante della notte.
Era un ottimo modo per ingannare l'attesa... ma ormai era questione di poco.
Una alla volta, si aggiunsero le altre amichette, saltellando e urlettando, impazienti.
Poi la luce rossa si accese, tra cielo e mare... e le ragazzine mi ammiravano, emozionate, mentre impostavo i comandi manuali della macchina foto.
"Iso 80, 1/160, f/5.7, 20x... - dissi - ...e messa a fuoco MANUAAAAALE!"
"Oooooooh! WOW!!! Marok! Marok! Marok! Aléééééééé!!!"
Volevano saltarmi tutte addosso, contemporaneamente... ma si trattennero dallo sfiorarmi, per paura di darmi fastidio mentre scattavo le prime foto all'alba. Meno male, dovevo fare in fretta...
"YEEEEEEEEEEEEEE!!! - urlarono le ragazzine - QI GONG!!! QI GONG!!!"
La sacerdotessa era puntuale.
Guardò con aria vogliosa le ragazzine, poi si sfilò il lungo mantello marchiato ANUBI e si girò verso di me.
Avevo già finito di sistemare la macchina sul cavalletto, così mi bastò premere REC ed il filmato poté iniziare.
La sacerdotessa se ne accorse e mi fece un cenno d'intesa.
Le ragazzine fremevano.
Chiuse gli occhi e sorrise... ma, ad un tratto, li spalancò, impallidì, il suo sguardo divenne severo ed il suo volto invecchiò, di colpo.
E disse: "Se riesce a SBRANDARLO, rifaccio la stanza per la fidanzata!"
Di fronte, apparve l'autistico GRUMO: "Eh, ma sta ancora dormendo..."
Aprii gli occhi, di scatto... ero solo, nella stanza del Corallo, ma le interferenze nei miei sogni erano reali e provenivano da poco più in là, da quel mondo che si ostinava a svegliarsi prima dell'alba, al di là della porta e del corridoio.
Inutile cercare di riaddormentarsi: ormai il TERRORE aveva preso il sopravvento. Così, contemplai per l'ultima volta l'adorabile CASINO accumulato per una settimana nella mia metà stanza e, con un pizzico di nostalgia, raccolsi tutti i vestiti buttati per terra, scopando involontariamente le dune di appiccicume sabbioso che incrostava le piastrelle e liberando il pavimento ai mezzi di soccorso.
Non mi azzardai a guardare che ora fosse, perché avevo paura... preferivo l'ignoranza.
Qualche minuto più tardi, l'autistico GRUMO entrò in camera, sorpreso che fossi sveglio.
"STANOTTE ARRIVA LA PHEEGA! - urlai - YEEEEEE!"
L'autistico annuì e, per un attimo, si fermò a guardarmi, con le mani dietro la schiena... poi divenne troppo anche per lui e andò affankulo.
Terminato il DEFRAG e compresso in valigia il mio skiiifo con la MASSIMA perdita di qualità possibile, lasciai la stanza nelle capaci mani della signora Corallo, notando però una cosa strana: la camera 9, quella di Marta e Sara, aveva la porta spalancata e la tapparella abbassata.
Mi venne una mezza idea di entrare dentro, accendere la luce ed urlare: "EHI, EHI, STAMATTINA ALLE SETTE L'AVETE VISTO IL QI GONG??? QI GONG!!! QI GOOOOOOOONG!!!".
Poi rinunciai all'idea, mi sapeva fatica.
Comunque, grazie alla sveglia della signora Corallo, anche oggi feci in tempo a vedere il finale del fitness: 6 giorni su 7! Record!
DIVERSAMENTE BAGNATI
Le buone notizie non erano finite: in piazza Marconi,
il VEEEEKKIO stava di nuovo mandando a palla Radio Maria, perché Zazà l'aveva denunciato e lui voleva che tutti sapessero che se ne sbatteva il CAZZO!
Alla fine, l'unico posto privo di CASINO era il mare: in acqua non c'era quasi NESSUNO, perché la temperatura era ancora SKAGERRAK.
La spiaggia, invece, era affollata. Per fortuna,
Marta e Sara
avevano tenuto un po' di spazio... non credo l'avessero fatto per noi, ma l'essenziale era il risultato.
Prima frase:
"Ciao Marok! Dov'è RESE?"
"E lo chiedete a me? Sarà in campeggio..."
Cioè, fosse dipeso da lui, Rese sarebbe stato dentro la sua macchina... era Marta che lo obbligava a dormire in campeggio.
"No... - mi corresse Marta -
due notti fa abbiamo dormito in campeggio! Stanotte è stato con noi in albergo!"
Quindi, ricapitolando, Rese dormiva una notte in macchina, una in campeggio e una in albergo. Alla quarta saliva su una palma o ricominciava da capo?
"Non so dove sia in questo momento - risposi -
Ma, se vi può aiutare, ho notato che la porta della vostra camera era aperta e la tapparella era chiusa!"
"CHE COSA??? - esclamò Marta
- Ma allora È RITORNATO A DORMIRE!!! E ha lasciato la porta APERTA!!!"
Rese era un grande. Al suo confronto non ero NESSUNO.
EMERGENZA SBARCHI
Ottimizzando i
"salviettoni", riuscimmo a trovare spazio per una nuova ondata di profughi, formata dalla coppia più CIECA del mondo e da, udite udite, KG!
Adoravo
il
Kompagno Gillette:
aveva deciso di venire a Laigueglia solo perché i GENITORI erano in vacanza ad Andora, il paese di fianco... era un attaccamento che rasentava la PERSECUZIONE.
Un po' come la VESPA con GRUMO, quando metteva la protezione CINQUANTA, per BAMBINI e VEEEEKKI.
Infine, arrivò
GRIP, in spiaggia, col TROLLEY. Aveva lo sguardo FULMINATO, era sudato fradicio e trascinava la valigia sulla sabbia, fissando il nulla e ripetendo:
"BESTIAME! Era un CARRO BESTIAME!!!"
Ebbene sì:
aveva avuto la brillante idea di prendere il treno del mare di sabato mattina!
E si era fatto QUATTRO ORE E MEZZA IN PIEDI, schiacciato in mezzo a corpi maaaaski, grassi, unti, sudati e VEEEEKKI.
Fino ad Alassio.
Poi aveva aspettato la corriera, non era passata... e si era fatto un'altra mezz'ora a piedi.
Adesso, però, stava per andare PEGGIO: GRUMO notò che il suo trolley era marchiato
"Reply" ed iniziarono a parlare di LAVORO!
Per la disperazione, mi ributtai in acqua: SKAGERRAK batte LAVORO un milione a zeeeeero.
MANÆ BUCATIS
All'una e mezza, l'istinto di sopravvivenza ebbe la meglio, così spostammo i nostri culi da Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega.
Nel 2014, ogni forma di gioventù femminile si sarebbe POLVERIZZATA, perché GRIP e GRUMO stavano ANCORA parlando di LAVORO.
E MiOpiO aggiungeva ad ogni frase un po' di umorismo involontario:
"In queste cose bisogna VEDERCI CHIARO!",
"Sono cose che non VEDO di BUON OCCHIO!" e, soprattutto,
"Dovete entrare nell'OTTICA!"
Come sempre, l'unico che diceva cose interessanti era
KG, che
fantasticava sulle donne che si eccitavano sessualmente quando il VEEEEKKIO mandava a palla RADIO MARIA.
E lo faceva SOLO PER QUELLO.
Tutto il resto (il soundcheck, il festival, il Capo, Zazà...) erano eventi casuali, un disturbo di sottofondo insignificante, a cui il VEEEEKKIO neanche badava: li lasciava FUORI dalla sua finestra. E, comunque,
SOTTO era sempre NUDO. Con in mano una MINCHIA TANTA.
Milla, nel frattempo, ordinò il dolce più caro che c'era nel menu... e MiOpiO non la prese bene: era evidente che avrebbe pagato lui.
Pedalare i cazzi tuoi.
"Io la chiamo MANE BUCATIS!" disse MiOpiO.
"Latinorum sokaaaatis!" commentai, quasi sovrappensiero.
"Perché??? - rispose MiOpiO
- Come si dice, scusa?"
La risposta di MiOpiO mi spiazzò: non stava scherzando, era serio!
Era un po' come declamare:
"Ciù gust is megl' che uàn!" ed incazzarsi se qualcuno mette in dubbio il tuo inglese.
Un po' ci ero abituato: all'università, MiOpiO sosteneva che la Jamaica fosse in Asia e che i Normanni fossero Arabi, perché erano stati in Sicilia... e non accettava di essere preso per il culo. Diceva:
"Io non so un cazzo di storia... e allora? Non è vero che i Normanni sono stati in Sicilia?"
Lasciava senza parole... perché nessuno di noi ovviamente sapeva un cazzo della storia della Sicilia, né di quella dei normanni, né di quella degli arabi, né di storia in generale, né fino ad allora ce n'era mai fottuto un CAZZO... ma QUANTOMENO avevamo letto Asterix!!!
"Beh? - continuò MiOpiO
- Tu che hai fatto il CLASSICO... come si dice?"
Avrei potuto rispondere QUALUNQUE COSA, anche
"goatse ergo sum",
"scappellamentula ad dextram" o
"cani bukkake" e MiOpiO ci avrebbe creduto... ed ovviamente i maaaski avrebbero retto il gioco. Ma Milla? Finora era rimasta zitta ma, col culo che avevo, poteva essere pure laureata in lettere.
E Marta e Sara? Chi poteva dirlo?
Ci volevano genio e faccia da culo... ricordavo che si diceva
"brevi manu", quindi mano doveva essere
"manus", maschile, seconda declinazione, il plurale era
"mani"... ok. Fin qua ci sarebbe arrivato anche un agricoltore. Ma
"bucate"? Ovviamente non potevo avere la MINIMA idea di come si dicesse davvero, quindi dovetti inventare al volo qualcosa che fosse credibile per un ignorante e divertente per il resto della popolazione, per poter fingere di avere sparato apposta una cazzata.
"Be', non credevo fosse difficile - risposi, con la massima tranquillità
- Si dice 'mani forati', è una frase ricorrente... maschile, seconda declinazione!"
Per un attimo, non parlò nessuno... poi MiOpiO disse:
"E va be', c'è anche chi non ha fatto il classico eh!"
Mi avevano TUTTI preso sul serio, era incredibile! Col senno di poi, avrei potuto davvero rispondere:
"Catsum in culum!".
"Ma sì... - commentai -
Del resto anche i migliori sbagliano: PIOMBINO voleva chiamare il suo disco 'DIES IRAE' perché pensava che volesse dire 'L'IRA DEGLI DEI'..."
Pausa. Silenzio. Non rise nessuno.
Poi finalmente, qualcuno parlò... era Milla:
"Perché, scusa... che cosa vuol dire?"
Per la prima volta, mi sentivo DAVVERO imbarazzato... ok, lei non aveva colpe, magari era cresciuta in strada e si era diplomata alle serali pulendo cessi... ma tutti gli altri? Voglio dire... non ero certo un esperto di Verdi o Mozart o testi sacri in generale, ma non ero neanche abituato ad essere circondato da gente COSÌ TANTO più ignorante di me... non sapevo come si faceva... mi sentivo dentro
Idiocracy.
Alla fine, risposi con un filo di voce:
"Beh... 'dies irae' vorrebbe dire 'i giorni dell'ira'... è un modo per chiamare il giorno del giudizio... l'Apocalisse..."
A quel punto, tutti scoppiarono a ridere, tranne una persona:
Milla
Fu MiOpiO a spiegarmi la ragione:
era DAVVERO laureata in lettere.
Da quel giorno, forse non mi avrebbe VISTO di buon occhio... peccato.
DIVERSAMENTE SPIAGGIA
Alle ore 14:30, l'arrivo della giovane Mariangela completò la compagnia genovese: anche lei avrebbe dormito in camera con Marta, Rese e Sara.
Quindi, sarebbero stati in QUATTRO in una camera DOPPIA, già adattata a tripla per disperazione... tanto nessuno avrebbe mai contato Rese come essere umano.
Accantonate le lingue morte, ingannammo il tempo in spiaggia, buttando giù qualche progetto per l'estate.
Nelle grandi città, i VEEEEKKI avevano fatto chiudere quasi tutti i festival, perché la notte è fatta per dormire. Così, in un paesino chiamato Barolo, a metà strada tra Laigueglia e Torino, il comune pagava ai VEEEEKKI un viaggio premio, purché per cinque giorni di fila andassero FUORI DAI KOGLIONI. Nel frattempo, facevano un festival rock, chiamato
"COLLISIONI".
L'anno precedente c'era stato
Elio,
quest'anno c'erano i
Deep Purple, Elisa, Suzanne Vega, Caparezza e Neil Young.
Sapevo che Rese ci sarebbe sicuramente andato, ma non erano cose da raccontare in giro.
"Ma che figata! - disse Milla
- Dai, andiamo!"
"È a BAROLO! - rispose MiOpiO
- È lungo ad andare... ma soprattutto a TORNARE!"
Grip ci pensò un po' su e disse:
"Sarà uguale..."
MiOpiO sbuffò ed io rimasi di sasso: era la prima cosa sensata che Grip diceva nella vita.
"Ma comunque... - continuò -
com'è che si chiama? CONNESSIONI?"
Ok, aveva subito recuperato, per fortuna.
Ma bando alle cazzate: stavolta
non mi volevo perdere Ellade, alle tre.
"Qualcuno sa che ora è?" chiesi.
"Sono le sei..." rispose
l'autistico GRUMO.
"Spiritoso... - risposi -
Dai, che ora è?"
"Le SEI!" ripeté GRUMO, infastidito.
Mi mostrò l'orologio, effettivamente segnava le sei. Poteva averlo manomesso, ma il sole era davvero sopra le colline, come cazzo aveva fatto a spostarlo?
Ok, tecnicamente era possibile, ma era un casino, chissà quanto costava...
Ravanando nello schifo del mio zaino, trovai il telefonino... segnava le sei.
Pazienza l'orologio autistico, pazienza il sole... ma il mio
Nokia 2600
non poteva ingannarmi! E quindi?
Mi rassegnai all'evidenza: nella spiaggia c'era un buco nero che si mangiava il pomeriggio... il primo giorno qualche minuto, poi un'ora, poi due, poi tre... se avessimo continuato a farlo crescere, si sarebbe mangiato tutta l'estate!
Mi alzai di scatto.
"Ma che fretta hai? - disse MiOPiO
- Mica devi lavorare!"
"Quello MAI! - risposi
- ma sta per arrivare Choo... devo LAVARMI!!!"
LE GRANDI MANOVRE
Arrivai all'Hotel Corallo nel tempo record di dieci minuti.
La camera era irriconoscibile: la signora Corallo doveva aver chiamato la DISINFESTAZIONE STALLE per MAIALI e tutto lo sporco incrostante che avevo accumulato in una settimana era un lontano ricordo: adesso BRILLAVA come se l'avessero appena costruita.
E così, mentre buttavo culo, palle e cazzo sotto la doccia,
l'autistico GRUMO si preparò a traslocare nella camera 12, quella di
SAAKKOMAN.
Il suo metodo era sempre lo stesso: misurava i comodini delle due stanze, per essere sicuro che occupassero lo stesso spazio, poi li sollevava, li portava a spasso nel corridoio e li scambiava. Così non doveva tirar fuori la roba dai cassetti, che era posizionata al millimetro, con precisione autistica. Siccome però non poteva andarsene dall'albergo lasciando qualcosa fuori posto, alla partenza li scambiava di nuovo.
E non capiva perché tutto questo facesse ridere.
E così, uscendo dalla doccia, vidi GRUMO affannato che correva a prendere le sedie in piazza e, dall'altra parte, Marta che doveva ancora entrare in bagno a fare la doccia. Tra i due estremi, mi sentivo quello normale.
LA GUERRA
Nonostante tutto, arrivai in piazza in tempo per aiutare l'autistico GRUMO in quella che era
la grande sfida: annientare il VEEEEKKIO?
No...
okkupare i posti.
Il copione del sabato era sempre uguale: non appena posizionate le sedie, una MANDRIA di distinti signori di mezza età riscopriva il proprio istinto animale e CARICAVA sulle giovani e vergini seggioline tutto il proprio peso, inteso come culi, giacche, borse e marsupi vari ed insultando a MORTE chiunque entrasse in contatto con ogni loro componente, sedia compresa.
Un attimo dopo scendeva la pace, rivelando buchi vuoti e, persino, abbandoni.
A quel punto, senza alcun preavviso, lo staff RISERVAVA alcune file già occupate... e gli occupanti venivano
"gentilmente" convinti ad alzarsi.
Quindi riprendeva la GUERRA ed il ciclo ricominciava da capo.
Da autentici veterani, GRUMO ed io conoscevamo la procedura in ogni suo aspetto, dal più turpe al meno umano. Eravamo solo in due, eravamo handicappati, ma
avevamo un talpa nel sistema: l'Assessore!
Così, riuscimmo ad okkupare cinque sedie in settima fila... eravamo diventati bravissimi!!!
Oppure, dei concerti del PercFest non gliene fotteva veramente più un cazzo a nessuno.
Una volta stabilizzato il capitale umano, all'orizzonte apparve
RESE,
o ciò che ne faceva le veci.
Si doveva essere alzato da poco, era ROSSO come un gambero, tipo GRUMO nei suoi anni migliori, e stava in CANOTTIERA e BERMUDA. Però aveva anche una collana da ricchione, di quelle che piacciono alla pheega.
Tenendo gli occhi fissi al cielo, ci fluttuò davanti un paio di volte, senza vederci. Probabilmente, era stato mandato da Marta a prendere i posti in piazza... la persona giusta nel posto giusto.
Per fortuna di Rese e delle sue badanti, senza alcuna motivazione plausibile, all'improvviso dietro di noi si liberarono quattro sedie... le occupammo al VOLO, un attimo prima che arrivassero Marta, Sara e Mariangela.
"Alla buon ora! - dissi
- abbiamo dovuto SPUTARE LACRIME E SANGUE per tenervi queste sedie!"
"Marok!!! Grazie!!! Ma... avevo detto a Rese di prendere i posti... dov'è?"
Aprii le braccia e rivolsi lo sguardo al cielo.
Le giovani donne capirono, sospirarono e si sedettero dietro di noi.
Solo a quel punto, rivedemmo Rese: stava fluttando nella piazza, con una birra in mano, senza meta né destinazione.
Marta, comunque, non lo cazziò perché non aveva tenuto i posti.
Lo cazziò perché stava BEVENDO.
Sembravano sposati... persino il
VEEEEKKIO
li guardava dalla finestra con aria skifata.
Accesi la G1X per fotografarlo mentre ci indicava alla gente e mimava il TAGLIO della GOOOOLA, ma la batteria era quasi scarica. Così misi su quella di ricambio, bestemmiando perché erano molto meglio le vecchie stilo.
Nel mentre, mi si avvicinò un bambino, vide che ero indaffarato, capì che era il momento giusto per rompere i koglioni... e mi chiese:
"Posso provare le batterie?".
Ci misi un po' a capire che non parlava delle batterie della macchina foto, ma di quelle sopra e sotto il palco. Mi guardai in giro, cercando CHIUNQUE ALTRO a cui
inoltrare gli scassamenti di MINCHIA del GAGNO di MERDA... ma c'era solo Palombino.
Meglio di niente.
"Chiedi a lui! - dissi, indicandolo
- Comanda lui! Dappertutto!"
Il bambino mi guardò per un po' con aria incredula, poi mi disse che
era la STESSA frase che Palombino gli aveva appena detto, indicando ME.
Palombino alzò lo sguardo, si accorse che lo stavamo osservando, scoppiò a ridere e si nascose alla Cuenda... adesso capite perché penso che sia un genio?
Comunque, alla fine, il GAGNO se ne andò affankulo.
Probabilmente, avevamo stroncato un potenziale
genio della batteria...
era tempo di festeggiare!
Corsi verso la Cuenda con aria trionfante!!!
Ed era finito. Tutto.
Le tartine... la pasta... la carne... la verdura... l'aperitivo... Tutto.
E sapete chi aveva mangiato l'ultima cucchiaiata? PALOMBINO!!!
PiombinoKastrox.
L'ARRIVO DELLA PHEEGA
Di cenare, per fortuna, non me ne fotteva un cazzo: mi bastavano le due olive e le tre cagate che, più per divertimento che per fame, avevo fottuto dal piatto di uno sconosciuto, probabilmente tisico e lebbroso... anche se il mio ideale sarebbe stato fottere la roba dal frigo del VEEEEKKIO.
Alle ore 21:20, però, arrivò Choo: la visione della pheega da vicino!
"Appena in tempo! - dissi - E ogni anno sempre più tardi! Come va?"
"Sono stanca morta... - rispose la pheega - mi sono fatta una tirata unica... da LECCO!"
In un raro moto di pietà, sorvolai sui tanti possibili doppi sensi della frase e le chiesi, semplicemente: "Ti va di cenare?"
In caso di risposta affermativa, non avevo previsto soluzioni.
"No... - mormorò - Adesso no... non ho le forze... mi basta un caffé!"
Rientrammo alla Cuenda, dove la macchina del caffé si era appena SKASSATA.
E va be'... c'era Zazà Blues!
E NON facevano NEANCHE il caffé.
A metà tra la Cuenda e Zazà Blues c'era un ristorante, il Pignuin... era l'ultima chance!
Per fortuna, ebbe compassione: aveva capito che il caffé era per la pheega.
JAZZ!
Alle 21:30 si scatenò la finale del concorso PercFest. Poi salirono sul palco i Colibrì, un duo argentino formato da un ottimo pianista,
Natalio Mangalavite,
e dal nostro sassofonista preferito,
Javier Girotto, degli Aires Tango.
Come sempre, sembrava una BOMBA in procinto di esplodere... e chissà che un giorno non sarebbe successo!
Quella sera, per esempio, durante un assolo... BANG!
Schizzi di cervello spappolato che volavano ovunque, sulle sedie, sulle teste, sulle giacche, sui bicchieri e sui piatti dei dehors e su, su, fino a centrare perfettamente la finestra del VEEEEKKIO.
Anche il gruppo successivo era notevole, il progetto si chiamava
"SONATA DI MARE"
ed erano in NOVE:
Roberto Taufic alla chitarra,
Rosario Bonaccorso al basso,
Marco Fadda,
Gilson Silveira,
Dado Sezzi,
Giorgio Palombino,
Lorenzo Tucci ed
Ignazio Bellini alle percussioni e
Fabrizio Bosso tromba.
Va be'... non è che posso scriverlo anche questa volta... ho una mia dignità!
Comunque, beato lui.
In tutto ciò, il Capo era in gran forma:
"Leggo che ha chiamato questa canzone ACJ! Ma che? Hai chiamato l'ACI? No, è A. C. Jobim. Ehehe!"
E anche stasera... GEEEEEEELO.
JAM!
Nonostante fosse il penultimo giorno, il concerto finì a mezzanotte spaccata: ormai avevano il TERRORE delle denunce.
Così, puntammo direttamente verso il
Mayflower... che
era VUOTO.
"Ma CAZZO! - urlai al signor Mayflower
- Non mi dire
che hai GIÀ smesso di fare le jam!"
Il giovane mi guardò, sospirò e disse:
"Dovrebbero arrivare... forse..."
"Ho capito... - risposi -
porta l'alcool e beviamoci su!"
Con la massima lentezza, arrivarono prima le birre, poi i figli dei musicisti, poi i panini, poi le percussioni ed infine, finalmente, i musicisti:
Dado Sezzi,
Marco Fadda e tanti altri... anche stavolta, mancava solo una persona, Rese.
Marta ci spiegò che era già ubriaco e l'avevano scaricato nel letto del Corallo prima che potesse ricominciare a bere... peccato.
Una volta saputo che Rese stava già dormendo, il
Kompagno Gillette
esultò, perché non avrei potuto scrivere nella recensione che era lui il primo ad addormentarsi di sabato sera.
Subito dopo, si addormentò sul bordo del tavolo... almeno finché GRUMO non iniziò a bombardarlo col flash.
Noi sì che ci sappiamo divertire.
Comunque, fu un'ottima jam, con un'impennata verso la fine: il signor Mayflower, che temeva gli apriculi, aveva ordinato a tutti di smettere alle due... quindi tutti andarono avanti fino alle tre, sbattendosene i coglioni.
ALBATROS E ALTRI UCCELLI
Terminata la jam, restammo in cinque: due coppie e l'autistico GRUMO.
Così, ci incamminammo verso l'Albatros, con la massima lentezza possibile.
"Albatros come il gruppo musicale! - disse Milla -
Li ascoltavo sempre!"
La risposta fu un coro unanime:
"CHI???"
"Gli Albatros! Quelli di AZ504!"
"Ah, be', allora..."
"Dai! Ma come fate a non conoscerla? Sono arrivati terzi a San Remo, non li avete visti? Dai, erano gli anni SETTANTA! Non guardavate San Remo?"
Ogni frase moltiplicava il livello di imbarazzo alla precedente... persino MiOpiO non sapeva più come aggiustare la situazione.
"Uffa, basta! - sbottò lei
- Possibile che tra voi non ci sia NESSUNO della mia età?"
Tre.
Due.
Uno.
"NØØØØØØØØØØ!"
Fu un coro unitario, liberatorio, potente ed armonioso... che nulla aveva da invidiare ai decibel della notte dei Tamburi e in cui la voce che più di tutte spiccava era quella di MiOpiO.
Ero fiero di lui... fu un momento meraviglioso.
Per la cronaca, comunque,
gli Albatros erano il primo gruppo di TOTO CUTUGNO,
all'Albatros la jam era FINITA e Sirò era VUOTO... la decadenza di Laigueglia stava accelerando vistosamente... dovevamo correre più forte!!!
Quindi,
ci precipitammo sul molo a fare le foto sperimentali come
quelle che faceva Mazzu,
con un aggeggio costruito dall'autistico GRUMO per reggere un vetro colorato davanti al flash: ADESSO era DAVVERO sabato sera!!! Alééééééééé!!!
LA MORTE ANTICIPATA
Terminati i test, l'autistico GRUMO osservò il campanile e commentò:
"Guarda,
un'audiocassetta!"
Erano solo le tre e venti (dodici per) e non avevamo bevuto neanche troppo... ma era decisamente ora di andare a dormire.
Una volta in camera, però, venni assalito dal rimorso... davvero non avrei fatto l'alba? Stavo tradendo lo spirito del PercFest? Il Nulla avrebbe ingoiato anche quel piccolo ultimo angolo di Fantasia? E Pasquale sarebbe rimasto l'unico al mondo ad avere visto il Qi Gong?
Mi consolai pensando a Rese, che era andato a dormire TRE ORE E MEZZA prima di me, sorvegliato a vista dalle tre badanti.
Chissà, forse l'indomani mattina avremmo trovato un fiume di SBOCCO che COLAVA da sotto la porta chiusa della stanza numero nove... e la signora Corallo, aprendola, sarebbe stata TRAVOLTA dal FLUIDO MALEDETTO, come in Blob o in Shining? E, una volta diventata zombie, sarebbe andata in piazza Marconi a mordere il VEEEEKKIO?
L'avremmo scoperto solo vivendo.
Per il resto, vaffankulo.