Anche stavolta, mi svegliai prima dell'alba: erano le undici e mezza.
Meglio andare al cesso o tornare a dormire?
Alzai la tapparella, con il dovuto timore: fuori era mattino e non ero abituato.
Già era strano trovare il sole, a quell'ora, figuriamoci prendere delle decisioni...
Poi mi voltai di nuovo verso la camera... era bellissima: la luce sottolineava il TRIONFO del CASINO nel mio piccolo regno, c'era SKIFO, SPORCO e SABBIA ovunque, mentre l'altra metà stanza, quella di GRUMO, brillava di ordine autistico.
E, nel mezzo,
DUE fette di torta: la signora Corallo aveva di nuovo pensato a me! E GRUMO non aveva ancora fatto colazione... probabilmente, era al cesso.
Sarebbe stato bellissimo mangiare entrambe le fette e scappare via, lasciando a GRUMO un bigliettino con scritto
"GNAM GNAM SOOKA!", rigorosamente nella sua metà di tavolino... ma tutto questo richiedeva una dose incredibile di fatica.
In compenso, GRUMO aveva lasciato sul comodino un numero di Focus e decisi di portarmelo al CESSO... per leggerlo o per pulirmici il culo.
Non necessariamente in quest'ordine.
Col culo sulla TAZZA, aprii Focus ad una pagina a caso... e venne fuori un articolo che parlava del VENERDÌ: secondo l'autore, è il giorno in cui si è più magri, perché si tende ad ingrassare durante il weekend.
Ma soprattutto:
"attenti alle figlie adolescenti: proprio oggi è il giorno in cui la loro attività sessuale è massima!".
E, casualmente,
oggi era proprio venerdì... ma tu guarda i casi della vita!
Ricco di nuovi stimoli intellettuali, seguii l'autistico GRUMO sul tetto e feci colazione... e non perché a quell'ora avessi fame, ma per il gusto di ingrassare durante il weekend.
Il tempo stranamente era ancora bello, ma
sulle nostre teste passò un canadair, uno di quegli aerei piccoli e gialli che prendono l'acqua dal mare e la buttano sugli incendi.
Mentre GRUMO lo fotografava ad
un QUATTROMILLESIMO di secondo,
per evitare che le eliche si vedessero mosse, gli spiegai che si trattava di un'esercitazione:
il pilota era il VEEEEKKIO e si stava allenando per buttarci l'acqua addosso durante il concerto.
Quindi, dovevamo stare fermi e guardare verso l'alto, con la bocca aperta.
Tutta la mattina così.
GRUMO preferì andare al fitness... strana persona.
FITNESS, CHE RITMO!
Il fitness era sotto il molo, il punto più lontano in cui poteva essere... almeno finché non inizieranno a spingersi anche dall'altra parte.
Comunque, nonostante la lentezza, la pigrizia ed il ritardo fisico e mentale, eravamo arrivati in tempo per vedere Gilson Silveira e Marco Fadda che giocavano a lanciarsi una GRANATA, travestita da percussione.
Col fatto che faceva rumore quando la prendevano al volo, la gente si convinse che fosse tutto uno scherzo e che si trattasse di una normalissima maraca... in realtà era una VERA bomba, un residuato bellico della guerra che il VEEEEKKIO aveva sganciato sulla spiaggia col canadair.
Se anche solo una volta Gilson o Marco Fadda avessero fallito la presa e la bomba avesse toccato terra, saremmo morti.
Tutti.
E quella del VEEEEKKIO sarebbe stata una bella recensione.
SPIAGGIA, GRUMI e ANTIGRUMI
Terminato il fitness, GRUMO tornò in albergo a posare la macchina foto.
Eravamo dalla parte opposta della spiaggia, ci avrebbe messo un bel po'... e la pheega lo SAPEVA!!!
Ebbene sì: uno sciame femminile, sorridente e colorato, invase la spiaggia, attirato da una piccola compagnia di maaaaski palestrati, iperabbronzati e tamarrissimi. Erano animali da discoteca... erano
ANTIGRUMI!
Finirono per essere il NUCLEO della spiaggia: le ragazzine si concentrarono attorno a loro, ad anello, e gli altri maaaski, bassi, grassi, pelati, bianchicci, sudati e VEEEEKKI, formarono un ulteriore corona circolare, più esterna, nella speranza di confinare con la pheega. Se non altro per aggiornare il proprio database.
Era una vera fortuna che noi fossimo superiori a queste cose.
Rese, per esempio, si era PARALIZZATO, rimanendo perfettamente immobile, seduto per terra, col busto eretto e le gambe incrociate... sembrava in crisi mistica.
Vicino a lui, c'era la presenza costante di
Marta,
che lo controllava a vista, per evitare che si ficcasse nei guai.
Appena più in là, c'era una new entry: la giovane
Sara, vice sorvegliante di Rese.
Erano bellissime, sembravano due badanti assegnate a un handicappato dai servizi sociali.
Per loro fortuna, all'una
ritornò l'autistico GRUMO, si stese esattamente tra Rese e la pheega e la protezione fu IMMEDIATA, AUTOMATICA e TOTALE.
I SEMINARI DEL POMERIGGIO
Dopo una breve tappa da Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega, ritornammo subito in spiaggia, a consolare una creatura femminile che si era sentita tantissimo sola... mi riferisco, naturalmente, alla vespa di GRUMO.
Dopo un po' di sano cazzeggio, guardai l'ora per vedere se fossero già le tre... ed erano le quattro e mezza!
Roba non crederci... quindi, Ellade soooooka! Peccato.
Decisi comunque di fare un giro per il budello, seguito a ruota dall'autistico GRUMO, che a stare ancora in spiaggia temeva di scottarsi.
Con la crema protezione CINQUANTA, che attirava le VEEEESPE.
In piazza Libertà, beccammo per caso un seminario di
Walter Calloni e Giorgio Palombino,
dedicato agli Earth Wind & Fire.
Bello... in particolare l'ultimo brano,
"September".
"Ariaaa! Urna funeraaaaria!"
No... non era un sogno... qualcuno la stava cantando davvero: era uno degli Angelo & Friends!
"Ariaaaa! - risposi -
Urna cineraaaaria!"
"Grande Marok! - commentò -
L'avevano fatta qua a Laigueglia! Che spettacolo... C'eri anche tu?"
Sospirai e poi ammisi la verità:
"Era il 2000, ero a NAJA."
Il giovane si commosse con me. C'era molta empatia, ma le differenze tra noi erano abissali: la sua maglietta, per esempio,
era CORROTTA nella PALETTA,
tipo le vecchie schede TSENG.
E poi, soprattutto, andò via di corsa: doveva LAVORARE!
Brrrr... paura!
Potevo ritornare in spiaggia.
"Marok? - esclamò Marta -
Ma non eri via?"
"Beh... - risposi -
È finito..."
"Ma è durato così poco?"
"Poco? Sono stato via UN'ORA!"
Marta diede un'occhiata all'orologio e sbiancò: certa gente perde veramente la nozione del tempo.
Joco, per esempio: a scuola lo parcheggiavamo al computer dopo pranzo e passavamo a riprenderlo alle otto di sera, perché i bidelli dovevano chiudere l'aula. E pensava DAVVERO di essersi appena seduto al computer... e, anzi, si stupiva che fuori improvvisamente fosse buio! Era incredibile QUANTO la gente potesse essere handicappata.
Ad un tratto, vidi ritornare l'autistico GRUMO.
"Di nuovo in spiaggia? - chiesi
- non hai paura di scottarti?"
"NØ! - rispose
- perché sono le SEI E MEEEZZA!
Controllammo tutti l'orologio... era vero.
Eravamo riusciti a buttare TUTTA la giornata nel cesso.
Aléééééééééé!!!
SALUTI DA ELLADE
Le buone notizie non erano finite: Dedé Ceccarelli era riuscito ad arrivare a Laigueglia e stava facendo il
soundcheck in piazza Marconi.
E poi, soprattutto,
c'erano i MONDIALI di CALCIO, alle 19 giocava l'ITALIA... e NESSUNO mi obbligava a guardarla!
SBORROH!!!
E fu così che, mentre l'autistico GRUMO sclerava perché si era fatto tardi, io mi incamminavo con la massima calma verso l'hotel Corallo, osservando i dehors che si riempivano di teleschermi, impazienza, previsioni e, soprattutto, cazzi.
Arrivato di fronte al
chioschetto dei "grossi colpi",
incrociai una coppia di perfetti sconosciuti che mi salutarono con testuali parole:
"Ciao fonico del suono che Ellade si incazza!"
Questa frase poteva avere una sola interpretazione:
all'Albatros doveva essere capitato il finimondo, il maestro Ellade mi aveva invocato, come si fa coi supereroi, e io me n'ero FOTTUTO perché CAZZEGGIAVO in SPIAGGIA.
E adesso probabilmente all'Albatros c'era un cartello con la mia faccia e la scritta:
"Ricercato vivo ma soprattutto MOOORTO!"
Quanta poesia in tutto questo.
LA LEGGENDA DEL CORALLO
All'hotel Corallo, il televisore era monopolio della parte maschile della famiglia, nonno e nipoti, ipnotizzati dalla partita.
La signora Corallo, invece, andava e veniva con passo nervoso dalla cucina, infastidita dagli orari sballati a cui avrebbe dovuto preparare la cena.
"Ah, proprio LEI cercavo! - disse - Allora, domani arriva la sua fidanzata?"
"Eh sì! - risposi - Ma arriverà tardi... vuole segnarsi già adesso i dati?"
Da quando veniva al PercFest, Choo prometteva che l'anno successivo sarebbe arrivata "il giorno prima". E poi, regolarmente, arrivava sempre più TARDI, partendo sempre da più LONTANO.
Prima Milano, poi Bologna e adesso di nuovo Bologna ma passando per LECCO: era bloccata ad un matrimonio fino a metà di sabato pomeriggio... nella migliore delle ipotesi, sarebbe arrivata alle NOVE della sera.
"Oh, no, non si preoccupi per i documenti... - rispose la signora Corallo - Me li può dare anche domenica... piuttosto, dovremo pulire un po' la stanza, non crede?"
Quindi, il mio livello di CASINO era diventato LEGGENDARIO... qualcosa di cui si stava preoccupando l'intero staff dell'albergo!
Tutti tranne uno, l'autistico GRUMO, che era impegnato ad asciugarsi i capelli con il fon, perché era SFIGAAATO.
ALLE SETTE DELLA SERA
Per fortuna, non c'era fretta di prendere i posti in piazza, l'intero paese stava guardando la partita... con quattro eccezioni: le prime due eravamo noi, la terza era l'Assessore, che preferiva misurare le sedie col righello, e la quarta era Zazà, che preferiva raccontare a CHIUNQUE la sua telefonata alla POLIZIA.
"Perché la deve smettere! - diceva - È disturbo della quiete pubblica!!! Non si deve permettere!!!"
Solo dopo una lunga e divertente serie di insulti, il signor Zazà chiari il soggetto della frase: era il VEEEEKKIO!
A quanto pare, il nostro amico aveva ricominciato a sparare a palla Radio Maria, con le casse fuori dalla finestra, per rompere il cazzo ai fonici che facevano il soundcheck... e Zazà l'aveva DENUNCIATO per "disturbo della quiete pubblica".
Era una delle notizie più belle che mi avessero dato da quando esisteva il PercFest... ma ce n'era un'altra ancora più divertente: l'Italia aveva PEEEEEERSO!
E, tra l'altro, non era neanche una finale o una semifinale, ma una squallidissima partita di qualificazione!
Quindi, alla prossima, l'Italia rischiava di uscire SUBITO dal MONDIALE... per colpa del COSTA RICA! Figata!!!
JAZZ!
Alle ore 21:30, con o senza cylum, il concorso PercFest ebbe il suo attimo di
gloria: un gruppo di concorrenti eseguiva un brano chiamato
"Mama Juana" ed il Capo lo annunciò a modo suo...
"Presentano un pezzo che è vietato... marijuana! Ah, no... Mama Juana... ehehe".
GEEEEEEEELO.
Subito dopo, fu la volta di
"Romantically Yours",
un progetto con
Enrio Zanisi al piano,
Rosario Bonaccorso al contrabbasso,
Dedé Ceccarelli alla batteria e
Dino Rubino tromba.
No, tranquilli, non dico nulla!
Mica posso ripeterlo ogni volta, ho i miei limiti!!!
Comunque, beato lui.
Il concerto non era male, piacque soprattutto ad un
signore elegante alla nostra destra
ed alla coppia più CIECA del mondo, Milla e MiOpiO, che, ad un tratto, si alzarono e si allontanarono, senza dirci nulla.
Ovviamente, c'era gente in piedi fino alla fine della piazza... quindi, ad intervalli regolari, qualcuno veniva da noi a chiedere se i due posti fossero liberi... e noi, nel dubbio, rispondevamo di no.
Alle 22:30, salì sul palco il supergruppo
"Sette Modi",
con
Stefano "Cocco" Cantini al sax,
Antonello Salis a fisarmonica e tastiere,
Francesco Petreni alla batteria,
Raffaele Toninelli al basso,
Valentina Toni al violoncello,
Aldo Milani sax e flauto,
Enrico Rustici ottavatore (non sono sicurissimo, ma non dovrebbe essere porno),
Jerome Casalonga al violoncello ed
Andrea Lagi tromba. So cosa state pensando... ma vi stupirò: beato lui.
Comunque, erano semplicemente bravissimi. E, per la cronaca, di Milla e MiOpiO nessuna notizia: la serata finì con tantissima gente in piedi e i loro due posti vuoti.
Come spregio, non sarebbe stato male... se non fosse che mezza piazza era incazzata con noi.
LA JAM DA MAYFLOWER
Terminato il concerto, era in arrivo l'evento più importante della settimana: la prima
jam da Mayflower!
Prometteva bene, c'erano Marco Fadda e Giorgio Palombino!
Ed i nostri eroi ricomparvero tutti: Milla, MiOpiO, Marta, Sara e persino il Pastrano!!!
Mancava solo una persona: Rese.
L'handicappato entrò nel locale verso l'una.
Tenendo sempre gli occhi rivolti verso l'alto, fluttuò tra tavoli, sedie e boccali di birra e non ci vide... probabilmente perché non eravamo parte del soffitto.
Milla, però, decise di dare una svolta alla situazione:
"Tranquilli, Rese lo CONTROLLO io!"
Quindi, si alzò e si diresse verso il cesso, INCROCIANDO RESE, che era appena uscito... e NON si videro: Rese guardava solo in alto, Milla non ci vedeva proprio un cazzo.
Una volta ritornata al nostro tavolo,
Milla ci chiese di che cosa stessimo parlando, per ridere così tanto.
"Guarda! - dissi -
Là c'è Rese! Chiamalo!"
Milla urlò, ma Rese non fece una piega. Così, provò ad inseguirlo passando SOTTO IL TAVOLO... restando letteralmente INCASTRATA!
Affidammo il salvataggio alle esperte braccia di MiOpiO, mentre l'intero locale, musicisti compresi, ci guardava e rideva. L'ultimo a voltarsi fu Rese, che, finalmente
si sedette con noi
e, in un attimo in cui entrambe le badanti erano distratte, ordinò una Chimay.
Gravissimo!
"NON DEVI BERE! - urlò Marta
- NON DEVI BEREEEEEEE!!!"
Per tutta risposta,
Rese si alzò, guardò la jam e disse: "Adesso è dritta!".
"Rese! - dissi -
Sicuro di sentirti bene?"
"Certo - rispose lui, senza scomporsi
- Andavo in palestra col Pastrano!"
"Ed era già obliquo?"
"Sìsì..."
"Non come la jam, che è..."
"...dritta!"
Scoppiammo a ridere come due deficienti, mentre Marta, incazzata nera, probabilmente mi stava
blacklistando sulla friend list.
E fu così che, finalmente, ritrovai il caro vecchio Rese, compagno di mille avventure, che
di notte cercava di bere il liquido delle lenti a contatto, perché aveva perso le diottrie.
Non so se sarebbe mai ritornato a spaccarsi la TESTA sugli SCOGLI del molo di Laigueglia, come ai tempi d'oro, per poi
girare due giorni col TURBANTE... ma anche stasera prometteva bene.
Alle due, però, la jam finì... e Rese disse:
"Avevo un asciugamano, quindi prendo questo!"
Era
il maglione dell'autistico GRUMO, quello alla Freddie Krueger, ed il fatto che Rese
pianificasse di pulircisi il culo divertiva tutti... tranne uno.
Lascio il resto alla vostra immaginazione.
"Rese! - dissi -
Ti ricordo che domattina alle SETTE c'è il QI GONG! Non vorrai mancare, vero?"
Rese guardò il soffitto sopra la mia testa, emise due monosillabi e poi fluttuò via, inseguito a ruota dalle badanti. Erano bellissimi.
Anche la jam, comunque, non era stata male... spero di non avervi annoiato coi dettagli musicali.
AFTER DA SIRÒ
Orfani di Rese, ci spostammo da Sirò, rimanendo a sparare cazzate con Barbara e quel cazzone di suo marito.
Sera dopo sera, i nostri argomenti si facevano sempre più culturali: dopo lo sbattesimo ed i film TRASH con i TORNADO di FANTASMI di SQUALI, stasera l'argomento principe fu la commemorazione dei cinque anni dalle ultime
crépes a forma di FIGA,
di
TETTE
e di
CAZZO.
"Oh - dissi -
sapete che domattina alle SETTE c'è il Qi Gong?"
"E che cosa sarebbe?"
"Boh... una roba orientale... tipo chakra, Buddha,
energia biomagnetica..."
"Ah... Marok, tu ci sei?"
"Sìsì, certo!"
"Dai, ci vediamo là!"
Non feci in tempo a contare fino a tre che scoppiammo tutti a ridere come handicappati, compresi i signori Sirò.
A dire il vero, una vaga idea di fare l'alba l'avevo anche avuta, ma persino Sirò stava per chiudere, fuori c'era un vento porco, Marta e Sara avevano BLINDATO Rese e io sarei rimasto solo come uno SFIGAAATO.
Così, andai anch'io affankulo, assieme all'autistico GRUMO: era l'ora migliore per
fotografare la luna
con lo zoom 560mm 20x.
Dopodiché, se l'indomani c'era da fare la tirata, quella notte era meglio riposare.
E se neanche domenica mattina avessi visto l'alba? Se fosse stata QUELLA la VERA notte in cui sarei dovuto rimanere sveglio, per mandare al Favone l'sms di
"Buongiorno!" delle cinque del mattino? E il Qi Gong? Se
Pasquale, unico testimone oculare,
non avesse detto tutta la verità ed il Qi Gong fosse stata la roba più figa del mondo, con tanto di giovani vergini sacrificate ai piaceri dei ricompilatori del Kernel?
Per fortuna, ero superiore a queste cose: l'unica certezza era che l'indomani sarebbe stato il 21 giugno, il giorno più LUNGO dell'anno... ed ero sicuro che mi sarebbe entrato tutto nel culo. Di traverso. Con tantissima SABBIA. Girando. E tutto il resto poteva andare affankulo.