Mi svegliai di ottimo umore: oggi tra i concorrenti avrei avuto un duo di marimba e vibrafono, che sono tra gli strumenti peggiori al mondo da trasportare, montare e smontare, per cui avrei passato il giorno a vedere gente che lavora... sublime.
E così mi incamminai verso il mare allegro e felice, allietandomi del sottofondo di una sommossa anti-Percfest ormai organizzata e pronta a colpire.
"Ma proprio qua devono venire a rompere i coglioni sta gente?"
"Ma non possono andare a far fracasso a casa loro?"
"Ma possibile che il giorno dopo questi qua non hanno da lavorare?"
"Ma almeno facessero musica... invece di quella merda!"
Poesia pura.
E va be', dopo un breve salto al fitness, uno in spiaggia, uno in acqua e, soprattutto, uno al bar della pheega, mi sedimentai in piazza ad ascoltare i ragazzini che giocavano a "ChicazzoeFràncy!" "AHAHAHAH!", sotto gli occhi vigili dei vecchi che borbottavano che era tutta colpa delle donne, del tempo, del governo e del Percfest.
Là mi aspettava il primo concorrente,
Carlo Furini, con la sua
giovane donna.
E, poco più in là, il
Power Duo:
Marco Bianchi e
Matteo Mascetti.
"Marok, abbiamo un problema!"
"Sarebbe?"
"Tenere gli strumenti al sole è rischioso..."
Avrebbero dovuto fare l'intero soundcheck al sole.
"Ma come facciamo a suonare che stasera ci sono i Mondiali?"
Già... i mondiali in Germania! Mai più senza! Forza Azzurren!
"Che partita c'è?"
"Italia-Ucraina!"
"Boh... chissenefotte!"
Il dottor Marok risolve.
I concorrenti erano tutti giovani e simpatici. Marco Furini era romano fuori e dentro, un portento della natura. I due ragazzi percussionisti di primo impatto avevano l'aria un po' Nerd, ma in loro sonnecchiavano due personaggi sublimi: basta dire che facevano parte di un gruppo demenziale, chiamato LE STUPIDE CREATURE. Erano al nostro livello.
Parlando del più e del meno, Grumo tirò fuori un delizioso racconto di
KASTROX.
Sir Nessbeth
A
KASTROX
STORY
- Non ci credo! - disse Diego - Non ci posso credere.
- Eppure è vero. Strano fin che vuoi, forse incredibile, ma tutto rigorosamente vero - rispose Alessandro
Era proprio così. Era successo che tutti noi, stufi di sapere che Stefano a venticinque anni era ancora vergine, avevamo pensato di fare una colletta e di portarlo in un club privè.
Era dentro da più di un'ora e lo stupore si disegnò sui nostri volti già fortemente segnati da fumo ed alcool.
- Cazzo, - disse Andrea - quello è un mostro. Sembrava tanto schizzinoso, menefreghista, allontanafiga ed invece è con quella bagascia da una vita.
- Seeee, al massimo giocheranno a carte! - sentenziò Ivan
- Minchia, ma sei sempre il solito stronzo! - dissi - in fondo è un uomo, il cazzo gli cresce se vede figa, ed è normale che voglia recuperare il tempo perso.
- Per me quello ci crepa d'infarto - intervenne Davide
- Ma stai zitto! - lo bacchettò Giuseppe - Scopare non ha mai fatto male a nessuno.
- Tranne che a Lapo Elkan - prontamente sdrammatizzò Alessandro
- Tu leva il trans e la coca e ne riparliamo - gli rispose Giuseppe
Stefano intanto continuava a restare nascosto, a celare il suo segreto mentre Davide mescolava le carte ed iniziava a riempire il piatto per non farlo piangere troppo.
La combriccola era così divisa: Stefano a scopare, Davide, Giuseppe, Diego ed Andrea a giocare a Poker, Ivan a farsi i suoi viaggimentali nel complicato mondo delle nudità astratte incorniciate sui muri del locale ed io ed Alessandro a giocarci l'ennesima tequila sunrise a scacchi.
Le bestemmie di Andrea per un piatto mancato ci destarono dal torpore dell'attesa e dalla regina che bloccava la torre
- Ma porco *io, un full di jack e non porto a casa il piatto perché quello stronzo di Giuseppe ha un full di donne. Ma come cazzo si fa. *io bastardo, 'sto stronzo sta barando.
- E non farla lunga, cazzo. Adesso ho un full di donne io, dopo ce lo avrai tu.
- Dopo un cazzo. E' tutta la sera che mi superi di poco. Guarda che se scopro che bari ti gonfio come i coglioni di Stefano oggi pomeriggio.
- Ma smettila, cazzo. E' mai possibile che devi sempre pensare che io...
In quel momento si aprì la porta.
- STEFANO!!!!! - urlammo tutti
- Cazzo ragazzi che scopata. Minchia che cosa mi sono perso fino ad ora.
- Racconta, bastardo. Racconta
- Allora, sopra, sotto, mi ha tirato un pompino che non si capiva... mi ha infilato il goldone con la bocca ed ha iniziato a succhiare in una maniera che... minchia, sono distrutto.
- E poi?
- E poi ha aperto le gambe e mi ha messo la testa in mezzo... ho iniziato a leccargliela e più leccavo più urlava
- E com'è?
- Una strisciolina di pelo corto a completare la lunghezza della riga. E poi buona. Salmastra, pulita, profumata... cazzo, come era eccitante.
- E poi?
- E poi ho iniziato a scoparla. Missionario e via a fottere. Poi si è messa sopra; smorza candela e via. Ma il massimo è stato quando si è messa a "pigrecomezzi"
- Cioè?
- Avete presente il pi greco? Tagliato a metà verticalmente viene fuori un angolo di novanta gradi. E via a chiavarmela a pecos.
- Pure!
- Certo. E poi l'ho tirato fuori e l'ho infilato nel culo, e mentre la inculavo avevo la mia mano completamente nella sua figa. Oh, l'ho fatta anche sanguinare
- Sanguinare?
- Certo. Venite un attimo di la e vedrete.
Lasciammo tutto in sospeso: le carte, i nudi alle pareti e gli scacchi ed andammo nella stanza separata. Vedemmo un corpo sdraiato su un letto con un enorme alone sul lenzuolo.
- E' sangue assorbito dal materasso. - disse Stefano
La visione del corpo nudo interamente coperto di sangue ci lasciò basiti e, per un attimo, quasi inorriditi. La troia giaceva supina sul letto con le gambe allargate ed un profondo taglio che partiva dalla figa ed arrivava fin in mezzo alle tette. Il sangue rappreso l'aveva riempita di croste ed un odore acre aveva impregnato le pareti.
- Stefano - dissi io - ma che cazzo hai fatto?
- Ragazzi - rispose - voi mi avete offerto una scopata, io vi offro la cena. Buon appetito.
Poi si girò e guardò per un attimo il volto semi deforme della ragazza.
- peccato, però. - disse - Scopava veramente bene.
Kastrox
IL MORBO DI KASTROX
Conoscevamo bene il racconto di KASTROX, aveva fatto il giro della Cumpa.
Il fatto che il protagonista fosse Grumo era plateale ma, per quanto abbia dell'incredibile, avevamo perso anni di vita a decifrare gli altri nomi.
"Ad esempio - disse Grumo - nessuno riusciva a capire chi è Alessandro!"
"Ma siete sicuri di essere voi? - chiese il Kompagno Gillette - I protagonisti sembrano abbastanza anonimi... non hanno tratti particolari..."
Ci voltammo verso KG e lo guardammo come se fosse un alieno.
"Non hanno tratti particolari? Ma stai scherzando??? Cosa ci volevi? L'obliquo? Dai, Andrea si incazza con tutti e bestemmia, Alessandro spara cazzate, Ivan guarda le immagini porno..."
"...e, soprattutto, il protagonista è uno che non tromba - aggiunse Grumo - chi vuoi che sia?"
"Ma CHIUUUUUNQUE!!!" urlò il Kompagno.
Fu un momento stupendo.
KG si sentiva incompreso, così ci abbandonò e se ne andò fare un giro per il paese.
Nel frattempo però il racconto aveva fatto una vittima: Don Diego. Da quel momento venne colto da un raptus ed iniziò a scrivere dappertutto KASTROX, persino sul "bloc notes delle cose serie", innestando in Massimo una strana forma di curiosità scientifica ed in Grumo una reazione autistica a catena. Era ufficiale: Don Diego era diventato pazzo e le sue mani si erano trasformate in distributrici automatiche di Kastrox... avevamo rovinato una creatura.
Dopo un'oretta il Kompagno fece ritorno. Vide il banco pieno di KASTROX, disse: "Tozoo!", tirò fuori dallo zaino un grosso libro ed iniziò a leggerlo.
"Che cazzo è?" gli chiesi.
"Non lo so, però costava un euro e l'ho preso!"
"Ah..."
"Adesso lo leggo e poi vi dico!"
Il titolo era
Megatrends 2000,
l'autore si chiamava John Naisbitt.
Nella foto, la metamorfosi dopo il passaggio del libro nelle mani di Don Diego.
Tra gli altri, fecero la loro comparsa in piazza due vecchie conoscenze: Riccardo Lombardo e Stefano Incani.
Era parecchio che non li vedevo, avevano vinto il Percfest il primo nel 1999 ed il secondo nel 2003, ora suonavano assieme e stava per uscire il loro primo album!
Ero contento per loro, anche perché se un giorno fossero diventati ricchi, famosi e pieni di pheega, sarebbe stato solo ed unicamente merito mio! Già, perché se alle medie Riccardo non avesse avuto ME come insegnante di flauto, non l'avrebbe mai mollato per suonare la BATTERIA.
Il dottor Marok risolve.
I due avrebbero dovuto suonare insieme in un Masterclass nel tardo pomeriggio.
"Marok, puoi mica venire a farci un filmato?"
"Tranquilli, c'è il Pastrano che fa tutto..."
Mentre pronunciavo queste parole, sullo sfondo vidi correre il Pastrano con un angolo di inclinazione di quasi novanta gradi tenendo in mano pezzi di telecamera ed urlando frasi sconnesse a qualche individuo inesistente o quantomeno invisibile ma che comunque non lo stava cagando.
"Basterebbe anche qualche foto..." sussurrarono.
"Vedo che posso fare..."
MASTERCLASS
La Masterclass era di fronte ad una fila di gradinate del cazzo prima dell'inizio del budello, che sul depliant venivano chiamate "anfiteatro".
C'era parecchia gente, ma qualche angolino libero lo si trovava ancora: mi appollaiai in cima, misi in bella mostra due dvd antivirus, e mi godetti lo spettacolo con Gillette e Pippo Panenero.
MUSICA!
Alle sette della sera in giro non c'era più un cazzo di nessuno: la grande massa di rincoglioniti si era attaccata ai televisori, chi in casa propria, chi nei bar, chi affankulo. Incombeva la partita Italia-Ucraina.
Piombino.
In prima fila da Mayflower: il Kompagno Gillette.
Kaaaaaastrox!!!
Anche il concorso Percfest quella sera fu appassionante: la piazza era piena di gente. Girata verso il bar. A guardare la partita.
Sarà che bevo, mi drogo, dico le parolacce, mi faccio le pippe e non ho più neuroni attivi da disintegrare, ma il morbo del calcio su di me ha clamorosamente fallito. Così feci il mio porco lavoro di fare le medie senza alcun rimpianto, poi tornai sotto il palco per dare i risultati al Capo che avrebbe dovuto leggerli ed il mio compito era finito, come tutte le altre sere.
Il Capo naturalmente c'era. Ma era sul palco e stava suonando.
Assolutamente nulla in contrario, al contrabbasso è veramente un grande.
Infatti ero sicuro che tutta la piazza si sarebbe riversata al nostro banchetto e tutti ci avrebbero chiesto i suoi cd! Ma lui, per non fare torto agli altri, non ci aveva dato assolutamente un cazzo.
E va be', aspettai che finisse il primo pezzo di concerto.
Era il supergruppo di
NICK THE NIGHTFLY:
Nick alla voce, Dado Moroni al piano, Ellade Bandini alla batteria e, per l'appunto, Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Proprio un bel sentire.
Poi, cercando di farmi notare dal Capo e non dal pubblico ed ottenendo esattamente l'effetto opposto, iniziai ad esternare gestualmente il fatto che era ora di dare i risultati del concorso Percfest.
Il Capo rimase coerentemente saldo nella sua posizione: avrebbe dovuto suonare anche nell'esibizione successiva, ovvero la ROBERTO GATTO SPECIAL EDITION.
Già.
Peccato che, se non avesse letto i risultati ora, non li avrebbe letti mai più.
Reclutai gli Angelo & Friends perché fungessero da cartelloni umani.
Max si mise a fare la ragazza pon pon, gli altri iniziarono a cantare le osterie, ma non c'era verso: quasi fossimo Fave, il Capo non ci cagava nemmeno di striscio.
Quando dal mixer abbassarono le luci e stava quindi per avere inizio la seconda parte del concerto, classico punto di non ritorno, uno dei giurati decise che era ora di fare qualcosa... uno di cui non facciamo il nome: Pippo Panenero.
Come se niente fosse salì sul palco e si presentò davanti al Capo con il foglio in mano.
"Ah già... il concorso Percfest!"
Il Capo passò il foglio a Nick the Nightfly, che lesse i risultati nel momento esatto in cui l'Italia segnò un gol.
Il POWER DUO di Matteo Mascetti e Marco Bianchi aveva vinto, ma non lo seppe nessuno.
Perfetto.
AFTER
Terminato il concerto, svegliammo il Kompagno Gillette e andammo in giro per il paese, unendoci a tutto il bordello che riuscivamo a trovare. Per un po' anche Matteo Mascetti e Marco Bianchi si unirono a noi, erano talmente contenti che mi regalarono due cd per i due gruppi dei quali fanno parte: uno jazz,
Arma Letale, ed uno delle
Stupide Creature, demenziale.
L'avrei conservato per anni come reliquia: scrivono testi con uno stile estremamente simile a quello degli Ossi Duri.
In giro ci sembrò di vedere persino
RESE,
ma di sicuro sarà stato un miraggio etilico.
Comunque, sarà il fatto che era venerdì sera, sarà il fatto che era il 30 giugno, sarà il fatto che l'Italia aveva appena vinto, ma in strada c'era gente ovunque ed il lungomare era quantomai pieno di pheega. Così dopo un po' dicemmo basta e ce ne andammo da Mayflower, passando il resto della notte tra noi a farci
le foto sperimentali per tenere sveglio col flash il Kompagno Gillette. Alèèèèèèèè!
Noi sì che ci sappiamo divertire. Fankulo.