Il 30 maggio 2003, l'album Cicciput sarebbe uscito nei negozi.
Il 30 maggio 2002, tutti se n'erano già fatti un'idea precisa senza averlo mai ascoltato: per qualcuno era un capolavoro, per tutti gli altri era una merda.
A prescindere.
Le mie giovani orecchie, titillate dal
prestigioso preascolto di febbraio,
nutrivano buone speranze sul nascituro.
Anche il singolo
"Shpalman"
non mi dispiaceva: sul Lato B c'era
"Budy Giampi", ovvero la bizzarra canzone sulla pena di morte. Certo, mi avevano cassato il mio bellissimo titolo
"Rondò della forca" e il testo era passibile di miglioramento, ma il ritmo era una figata e c'era pur sempre la versione karaoke, che mi rendeva felice.
Il 30 maggio 2003, dicevamo, l'album Cicciput sarebbe stato in vendita ovunque.
In più, si vociferava di una possibile
anteprima per le fave, il
mercoledì 28.
Ma chi poteva essere coglione da andare fino
a Milano solo per sentire un disco che tanto due giorni dopo sarebbe uscito nel negozio sotto casa?
Care Fave vicine e lontane,
il giorno delle decisioni irrevocabili è prossimo. Cicciput®, il nuovo prestigioso longplaying degli Elio e le Storie Tese in uscita il 30 maggio è pronto a spiccare il volo verso la masterizzazione selvaggia. Il 28 maggio 2003 lo presenteremo ad una ristretta e prestigiosa selezione di giornalisti presso il Caffè Ventaglio di piazza Piemonte a Milano, di fianco al teatro Nazionale; nella stessa occasione gradiremmo farVelo ascoltare nella sua intierezza, così come qualche mese fa ve lo proponemmo nella sua parzialità. Perciò Vi invitiamo, qualora voleste intervenire, a prendere contatto con la splendida Silvia Bolbo che Vi illustrerà tempi e modi dell'incontro. La convocazione è per le ore 14.30, ma suscettibile di modifiche successive. L'incontro sarà di un'ora circa. Farete conoscenza con il Cicciput® globale,
completo del brano X che purtroppo NON troverete sul cd nei negozi in quanto una cricca di editori stronzi ci ha negato (com'era peraltro nel suo diritto) il nulla osta alla pubblicazione.
Ma bando alle malinconie. Vi attendiamo numerosi, e lo stesso speriamo di Voi.
I Vostri unici amici
Elio e le Storie Tese
ON THE ROAD
Il treno per Milano era quasi vuoto; e comunque, se anche fosse stato pieno,
Ivan Piombino l'avrebbe svuotato.
Per prevenire l'ecatombe demografica,
Max Kava
ed il porko sottoscritto decisero di scendere a Santhià e di proseguire il resto del viaggio a bordo della macchina del
Favone Grassone.
Il primo motivo per cui l'obeso tricoleso aveva accettato di caricarci in macchina era che gli avevo promesso la cassettina con una
"traccia X" censurata dal disco. Aveva persino rinunciato a chiedermi come minchia cazzo l'avessi avuta.
Il secondo era la soddisfazione di aspettare la domanda di Ivan Piombino:
"Mi lasci la cassetta?" e rispondere:
"NØ!" tra grasse, succulente bestemmie e risate.
HANDICAP RELATIONS
L'appuntamento al
Caffé Ventaglio sarebbe stato alle due e mezza... prestissimo!
Per fortuna, nonostante il percorso a nodo scorsoio traverso temperato ideato dal Favone Grassone, eravamo in anticipo e pensammo bene di appofittarne per un breve spuntino insieme alle altre fave handicappate.
Intanto, dentro al locale si teneva la conferenza stampa riservata ai giornalisti.
A loro veniva regalata una copia del disco, più cartella stampa, più lauto banchetto con manicaretti e champagne. A noi un equino e durissimo cazzo.
E va be', in fondo non era così male stare ai giardinetti, almeno c'era il sole.
Poteva andare peggio!
All'improvviso si rannuvolò.
"Vuol dire che sta arrivando
Grumo
- mi disse
l'
anale Pelodia
- prima viene il tempo di merda, poi arriva
Grumo, prende una cosa dallo zaino e te la dà! Succede sempre così!"
Ci voltammo, era arrivato
Grumo.
Il sole sparì del tutto.
Grumo aprì lo zaino.
E mi disse:
"Tieni, ti regalo una cartina di Milano! Perché state ridendo?"
"No, niente!"
Il livello di handicap era più che soddisfacente, ma non bisogna mai accontentarsi.
"Visto che siete belli, vi offro dei biscotti! - dissi -
A patto che la confezione la apra
Gnapppo!"
Passai la mezz'ora successiva a contemplare le mosse della Formica di mmmerda che, sommando la forza dei suoi sei arti, NON riusciva ad aprire una confezione di Ringo, mentre le altre fave facevano la fila per farsi una
foto con Ivan Piombino.
Il livello di handicap era eccellente, ma si può sempre far di meglio.
"Scusate..."
Ci voltammo,
una signora sulla trentina ci stava osservando con fare incuriosito.
"Scusate, Ragazzi..."
Aveva una meravigliosa "R" abnormofonica... decidemmo di rispondere.
"Sì?"
"Sapete se qua intoRno c'è il caffè Ventaglio?"
"Sì, guarda! - esclamai
- È laggiù!"
"Lo so che è là!!!" rispose, stizzita, e se ne andò.
Per un po' regnarono il silenzio e lo stupore, poi Piombino iniziò a sparare cazzate ed il mondo ripiombò nello sciopero neuronale più completo.
LASCIATE OGNI SPERANZA...
Alle ore 14:30, vedemmo
la Bolbo
fare capolino dalla porta e ci avvicinammo cautamente all'ingresso.
L'incantevole capofava ci fece entrare uno alla volta, facendo l'appello come a scuola e regalandoci una ghiotta sorpresa: nell'elenco c'era anche la signora squilibrata di prima, quella con la eRRe.
"Ma tu... sei fava???"
"Sì, peRché?"
"Potevi dirlo subito!"
"E io come facevo a sapeRe che voi eRavate fave?"
Una decina di handicappati con maglietta di Elio che parlano solo di Elio cantando canzoni di Elio davanti al posto in cui c'è l'anteprima del disco di Elio con in mano dischi di Elio e la cui foto è su mezzo internet alla voce
'Elio',
"E io come facevo a sapeRe che voi eRavate fave?".
E va be', l'handicap c'era, poteva entrare a pieno titolo nel club.
Passammo subito alle presentazioni, ma la tipa aveva un nome talmente strano che nessuno era stato in grado di memorizzarlo.
Fu la fantasia del Favone Grassone a darci l'ispirazione: da quel giorno la bizzarra creatura si sarebbe chiamata
FONIUGLIA.
Tutto è bene ciò che finisce bene.
PENETRAZIONE
Il luogo della presentazione si rivelò il set ideale per una romantica orgia a base di sesso, droga e rock and roll: luce soffusa, divanetti morbidi, tavoli semitrasparenti,
sostanze alcoliche dietro il bancone e maxischermi dappertutto.
Però, prima il dovere poi il piacere: da quest'anno, ero il serissimo responsabile del concorso
Percfest
di Laigueglia, riservato ai Percussionisti Creativi e dedicato a Naco, quindi consegnai a Christian il cd delle votazioni.
"TU??? - urlò il batterista elvetico
- TU SEI DAVVERO DIVENTATO IL RESPONSABILE DEL PERCFEST???"
"Ehm... sì..."
Christian rimase muto per qualche interminabile secondo... e poi, con un fil di voce ed il viso intriso di terrore e tristezza, mormorò:
"Siamo nelle mani di un PAZZO!"
"Be', dai, Christian... - commentai
- poteva andare peggio..."
Due secondi più tardi, piombò su di noi
Ivan Piombino
ed
obbligò l'incolpevole batterista a guardare tre o quattro album di sue fotografie (non foto con gli Elii ma SUOI autoscatti,
la stessa visione forzata che aveva imposto ad Elio a Cordialmente),
aggiungendo ad ogni foto una mezz'ora di spiegazione verbale e sottoponendolo anche a numerose domande a trabocchetto per verificare che fosse attento.
Abbandonai ben presto i due piccioncini al loro destino e tornai nel reparto handicap, dove ci aspettava il menu riservato alle Fave (acqua Fiuggi) e, da bravi abbonati, il nostro posto in prima fila.
Fu allora che gli Elii esercitarono una diplomatica pressione sul tasto play... e la presentazione ebbe inizio!
CICCIPUT (prima parte)
L'intro la conoscevamo bene: era un pezzo di una cassettina di
Gennaro D'Auria, di quelle che la dislessica
Manovella MorLaiSt
aveva fornito al simpatico complessino e che da anni andavano in rotazione a Cordialmente; conteneva una telefonata che diceva, pressappoco:
"Cicciput, aiutami tu!"
L'acustica del luogo era ciò che, tecnicamente parlando, si definirebbe UNA
MERDA: in tutte le altre sale orge della mia vita, l'audio era decisamente migliore... però comunque minchia cazzo vaffankulo.
Anche la seconda traccia era arcinota:
"Budy Giampi", uguale al singolo.
La prima sorpresa fu
"Gimmi I". Era completamente inedita e non si capiva un CAZZO... insomma, ci stava simpatica. E gli schermi proiettavano il faccione dell'ospite vip:
Ike Willis.
"Ma queste immagini le avremo mai?" chiese qualcuno dall'animo ingenuo.
"Magari un giorno faremo un DVD..." rispose Rocco.
Nel 2001.
Seguivano le nostre vecchie conoscenze:
"FOSSI FIGO", con ospite Morandi,
"CANI E PADRONI DI CANI",
"LA FOLLIA DELLA DONNA" e
"SHPALMAN", con nientemenoche
Max Pezzali.
CICCIPUT (seconda parte)
E finalmente fu la volta della misteriosa traccia X, con X diverso da dieci.
Titolo
"Al mercato di Bonn", già nota alle fave come
"Tanti auguri a te".
Gli Elii l'avevano ribattezzata
"traccia X" perché
quelli grossi gli avevano VIETATO di pubblicarla: conteneva un frammento della canzone - udite udite -
"Tanti auguri a te", che era depositata da gente che SI SKIFAVA a farla cantare agli Elii.
Nello spiegare lo stesso concetto, gli Elii usarono termini molto più coloriti; purtroppo, la vostra religione mi impedisce di ripeterli.
Ospite della traccia X, la bella
Paola Cortellesi,
ahimé presente solo in audio.
Il Favone dovette consolarsi
in altro modo.
Seguiva la seconda sorpresa della giornata:
"La Chanson".
Protagonisti giovani uomini che, contro ogni previsione, si scoprono quarantenni. Cosa fare, cosa non fare... si va in discoteca, come da ventenni, con la differenza che si tromba.
Insomma, è un pezzo di fantascienza.
Il tutto era condito da un francese maccheronico, nella prima parte, e da insulti in serbo-croato, nella seconda.
Faso ci spiegò che il finale della canzone era la trascrizione di tutto ciò che il suo portinaio slavo (il sciur Gallio) urlava a lui e a suo figlio quand'erano bambini e rompevano i coglioni. Bellissimo!
E fu la volta dell'ottima
"Pagàno", già
"Un dito nel culto": fin dal prestigioso preascolto mi faceva sburrare assai. Tuttora,
,
lo considero uno dei brani migliori che abbiano mai secreto quei mattacchioni di Elio e le Storie Tese. Mi piacciono quando fanno così.
Seguiva la terza ed ultima sorpresa:
"Abate Cruento", un brano veeeeeekkio (1994) che però non conosceva nessuno di noi.
Gli inediti esistevano ancora, alla faccia porca nostra!
Per la cronaca, della canzone non si era capito un cazzo, però bella.
Il resto del disco lo ben sapevamo già:
"Pilipino Rock" e
"Litfiba Tornate Insieme" (che qualcuno aveva messo online già un anno prima... mah...).
L'ultima traccia era la traccia karaoke di
"Pagàno".
Se qualcuno riesce a cantarci sopra a tempo non è umano, Elio ci canta sopra a tempo, Elio non è umano. I sillogismi tornano.
E comunque porca troia, era davvero un bel disco.
Mi ritornarono alla mente le parole di
Piombino,
che per tutto il viaggio aveva ripetuto che, secondo lui, gli Elii ci avrebbero regalato il cd.
Non so cosa gli entrasse in tasca dal convincere noi, né come facesse a considerare l'impresa plausibile; in ogni caso, finimmo col dargli ragione, perché la ragione si dà agli handicappati e perché nella vita bisogna essere ottimisti: gli Elii magari avrebbero anche regalato il cd.
Magari anche a tutti.
Ma non a lui.
L'INSULTO FINALE
"Fave! - dissero gli Elii
- Prima che ve ne andiate, un piccolo regalo!"
Era il momento tanto atteso da Piombino.
"Abbiamo tre copie del cd da regalare. Ne regaleremo una alla fava col numero di tessera più piccolo, una alla fava col numero di tessera più grosso, e una alla fava che viene da più lontano!"
Piombino è la fava numero 31.
Le fave sono più di 1400.
Le probabilità che in quel momento fosse presente una delle uniche 30 fave che vantano un numero di tessera minore del suo era dunque inferiore al 2.21%, verificate con la calcolatrice.
"Una è per me!" sentenziò sicuro
Silvio Bisi,
fava numero 2
(dopo avere verificato che non era presente Aversa Gabriele, la fava numero 1).
Peccato, Ivan Piombino se l'era presa nel culo, vittima solo del proprio cognome: le prime 50 fave, fino a Cristina Zanola, erano state numerate in ordine alfabetico.
E lui nasce Piombino, che cosa ci vuoi far?
Ci prodigammo nel consolarlo.
"AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH SOOOOOOOKA!"
"L'altra è per me!" esclamò il forestiero
Gnapppo,
vantando il suo status di grottagliese.
In realtà, la Formica di Mmmmerda era partito da Ferrara (Emilia Romagn), non da Grottaglie (Puglia), ma l'omertà regnò sovrana!
Ok. Numero di tessera più piccolo: andato.
Fava che arriva da più lontano: andata.
Ma... il numero di tessera più grande?
Mi misi il cuore in pace, ero troppo stagionato per l'ultima gara.
Al di fuori dei confini del mio vecchio corpo, invece, si scatenò un'intensa guerriglia armata, individui che fino a ieri convivevano come fratelli riversarono l'uno addosso all'altro viscere di rancori ancestrali, giovani corpi si riplasmarono come poltiglia in un marasma informe, facendo trombette dei propri culi e Stratocaster delle proprie cazzate, finché qualcuno non si accorse che anche il terzo premio era già stato assegnato.
Ed era andato all'ultima persona a cui avremmo pensato:
Foniuglia!!!
Ebbene sì: nonostante l'età, si era appena fatta fava.
Quindi
il numero di tessera maggiore era il suo: 1387!
Quindi, ci aveva fatto a tutti quanti l'amore nel sedere.
Breve ma intenso.
Era la prima volta nella mia vita che andavo ad un raduno degli elii e non vincevo un cd: c'è sempre una prima volta per prenderla nel culo.
Fu mentre pensavo questa frase che vidi scappare il Favone Grassone in direzione macchina urlando:
"Muovete il culo o andate tutti quanti a piedi fankulo sbooooorroooooh!".
Seguì il conio di dieci nuove bestemmie rivolte a Ivan Piombino per ogni minuto di strada (media 180km/h, a voi il conto), ma alla fine il viaggio finì... e finalmente ci potemmo mandare tutti quanti affankulo.