C'era una volta un re, c'erano vassalli, valvassini, valvassori e c'erano una volta i
Servi della Gleba.
Giovani in balia della vita e della geometria, resi desaparecidos dal miraggio di forme triangolari impenetrabili, un bel giorno sparivano dall'orbe terracqueo, lasciando nella propria compagnia un insperato senso di liberazione.
Poi, a volte, ritornavano; handicappati sì, più di prima forse, ma con un bagaglio in più alle loro spalle.
Anzi, sotto.
E fu così che, alla domanda:
"Perché, dopo tre anni di assenza, è tornato
Ivan Piombino?",
il 100% degli intervistati, consultati vari volumi di epistemologia comparata, etichetta feudale moderna e, soprattutto, handicap applicato, fu alfine in grado di rispondere, senza ombra di dubbio alcuno:
"Boh... L'AVRÀ MOLLATO LA TIPA!"
Eh sì.
Il resto è storia.
PARTIMMO UN LUNEDÌ IN DIREZIONE EST
Quale modo migliore di festeggiare il ritorno della fava squilibrata se non compiere un'allegra gitarella a
Radio DJ?
Ad ogni Fava, d'altronde, spettava il diritto di godersi dal vivo una puntata di
Cordialmente con gli Elii una volta l'anno,
Ivan Piombino mancava da tre anni: aveva almeno tre puntate da recuperare!!!
Eravamo sicuri che l'avrebbero buttato fuori dopo dieci minuti. Forse cinque. Ma anche zero.
Come nelle migliori scritture, l'appuntamento con il Cherokee verde del
giovane Iko
era al benzinaio di piazza Massaua, ore 18:30, Torino.
Ivan Piombino mi avvisò che, probabilmente, non ce l'avrebbe fatta, era davvero troppo presto!!!
Azz.
Vestito d'umana sembianza, risposi:
"Noi partiamo, se non ci sei ti attacchi al cazzo!".
Alle 18:20, mi telefonò dicendomi che era già arrivato: gioventù perspicace.
Rivederci dopo tre anni, fu comunque un'esperienza fantastica.
"Minchia ma ti sei ingrassato!"
"E tu ti sei pelato!"
È sempre bello rincontrare i vecchi amici.
Il giovane Iko invece arrivò verso le 19, più o meno l'ora alla quale avevamo appuntamento con il
Favone Grassone
al casello di Carisio, il luogo della puzza di merda.
Tantissima merda.
E, attenzione: vi ricordo che
anche il Favone, adesso, aveva il telefono cellulare!
- 19:05 - Stavolta non c'è puzza di merda ma ci sono le troie. Dove cazzo siete?
- 19:10 - Se è uno dei tuoi scherzi di merda...
- 19:18 - Le troie mi hanno abbandonato. Però è pieno di zanzare.
- 19:28 - Porco DXX Bastardo Cane Madonna Impostora Gesù Bocchinaro Merda Cazzo Culo Puttana Troia Eva Vacca Il Cristo Marcia La Sborra Lurida Impestata Di Tarzanelli Del Culo Di Bagascia Kastrox
- 19:29 - Ah, ho dimenticato "Testa di cazzo!"
ED IL VIAGGIO CONTINUA!
Arrivammo all'appuntamento con l'obeso tricoleso verso le otto meno un quarto, con calma, tanto non c'era fretta.
Appena avvistato Ivan Piombino, il Favone Grassone bestemmiò contro le divinità di tutte le religioni passate, presenti e future, e, non contento, fondò anche nuove religioni per il gusto di bestemmiare il loro Dio. Solo quando si rese conto che nemmeno così sarebbe riuscito a far incenerire da un fulmine la Ikomobile ed i suoi passeggeri, decise di neutralizzare i suoi cinque sensi ed isolarsi dal mondo, comunicando con noi solo via sms.
Ve ne regalo solo uno:
"LO COMPATISCO MA LO ODIO!"
Il Piombino della Gleba, intanto, ci raccontava cose interessantissime sulle sue ferie e sulle sue improbabili avventure amorose, esibendoci un pacco di album con
tre anni di foto della sua ex.
Le foto parlavano chiaro: all'inizio almeno era discretamente pheega, dopo un anno di convivenza con Piombino era già diventata una larva umana. Vi lascio immaginare lo stadio finale.
Il diversamente figato ci disse anche che, da quando la tipa l'aveva mollato, se la spassava alla grandissima, aveva conosciuto bianche, nere, maggiorate, minorenni, ninfomani, più un tizio che gli aveva confidato di avere il dono della predizione del futuro e gli aveva rivelato, testuali parole:
"Ivan Piombino, tra pochi giorni qualcuno ti picchierà!".
Lui però non credeva a queste cose, era troppo intelligente per cascarci.
Pochi secondi dopo la fuoriuscita di questa frase dalla sua deforme cavità orale, il telefono di Ivan Piombino squillò. Era la voce di
un gentile signore che
cortesemente gli comunicò che, se non avesse lasciato in pace la sua donna, gli avrebbe spaccato la faccia.
Seguì un lungo applauso, unito a premi in denaro per un rapido svolgimento della vicenda, alla quale ci auguravamo di poter assistere con tanto di telecamera e popcorn.
Intanto, Zio Piomby continuava a telefonare a tutte le donne che aveva trovato sull'elenco del telefono.
Però, a parte gli scherzi, bisogna riconoscere che l'amico in fatto di donne ci sapeva veramente fare.
Vi ricordate di
Marzia,
no? Questo il suo dialogo con lei:
"Ohu, sei a Milano oggi? No? Be', dai, quando torni dimmelo che PIGLIO UNA BOTTIGLIA e VENGO A CASA TUA!"
Stranamente, l'approccio non riscosse il successo sperato.
Tra le diecimila telefonate che aveva fatto invitando cani e porci in radio, l'unica giovane donna che non lo aveva prontamente mandato affanculo era
una certa
Sara.
Deducemmo fosse un caso clinico, tipo l'omonima CAIAZZO. Poi ne avemmo la conferma, quando il Piomby ci comunicò che lei era stata la prima donna della sua vita e lui era stato il primo uomo della sua.
Convenimmo che, dopo un trauma simile, lei non poteva che essere diventata lesbica oppure monaca di clausura. Non vedevamo l'ora di incontrarla per verificare.
La fedele autoradio, nel frattempo, ci avvisò che, poche vie dietro la sede milanese di Radio DJ,
un pazzo dalla sua finestra stava sparando a tutti quelli che passavano per la strada.
"Ma tanto non ci passiamo davanti! - assicurò il giovane Iko, con l'aria di chi la sa lunga
- È nel quartiere Fiera!"
Non appena usciti dalla tangenziale, ci accorgemmo di avere sbagliato strada e di essere finiti nel quartiere Fiera.
Subito cercammo di fabbricare un bersaglio da attaccare alla faccia di Ivan Piombino, nel caso che la sua faccia da sola non fosse sufficiente.
Purtroppo, prima di riuscire in questo lodevole intento, il giovane Iko ci aveva già portati in corso Sempione, all'angolo con Via Massena 2.
VIA MASSENA 2
Per una volta eravamo abbastanza puntuali, così decidemmo di non aspettare l'autistico Grumo (anche perché, se no, avrebbe iniziato a piovere!) e penetrammo prontamente nell'edificio.
"Quinto piano!" recitò la voce al citofono.
E, sorpresa: l'ascensore era guasto.
L'unica consolazione nel colmare a piedi un dislivello di una ventina di metri fu che il campione di forma fisica Ivan Piombino rantolava già al primo piano ed ogni scalino che faceva era un passo in più che lo portava verso il coma.
Il Favone Grassone, invece, ad ogni piano cercava di convincerci che fossimo già arrivati al quinto; quindi, apriva tutte le porte che vedeva ai pianerottoli per dimostrarci che conducevano a Radio DJ.
In effetti, non aveva tutti i torti: le porte conducevano a Radio DJ.
Ai magazzini però.
D'altronde, nella vita basta accontentarsi.
Una volta arrivati in cima, Ivan Piombino era in coma profondo. Proprio allora, il suo telefonino squillò: era la sua amica Sara, che gli disse di scendere giù, perché a salire da sola si annoiava e voleva che l'accompagnasse lui.
Piombino obbedì, senza opporre resistenza.
Un giorno avrà un monumento sul pianeta Glebas.
IL QUINTO ELEMENTO
Pochi minuti più tardi, arrivò anche il nostro quinto elemento:
GRUMO.
Qualcuno forse obietterà che, nell'omonimo film, il quinto elemento era una pheega, ma la realtà è sbagliata.
"Me l'hai portato il cd?" mi domandò l'autistico, con
la sua unica espressione facciale.
"Quale cd?"
L'autistico non cambiò espressione. Che palle.
Non c'è gusto a fare incazzare uno che poi non bestemmia.
Quando fu arrivato anche
nonno SNAFU,
cioè la Nikon con il grasso intorno, l'handicap fu finalmente al gran completo.
Di fronte alla gigantesca reflex del vecchio SNAFU,
il quasi coetaneo Iko ci teneva a dimostrare la superiorità della sua
macchina foto digitale che andava a floppy: non solo scattava le foto, attenzione, ma
faceva anche i video! Così, si mise a filmare l'autistico Grumo, cercando di fargli cambiare espressione (
"Poter registrare al massimo quindici secondi e farne buon uso!").
Alle loro spalle, intanto, il dj
Linus
scappava dal Favone Grassone urlando:
"Aiuto! È arrivato il rompicoglioni!".
E, finalmente, avvenne l'inenarrabile: dopo tre anni di astinenza,
l'incontro ravvicinato tra Elio e Ivan Piombino.
Elio passò di sfuggita in fondo all'atrio e il tempo di esposizione della sua immagine sulle nostre retine fu meno di un secondo. Nella penombra. Eppure,
l'Ivan Piombino a cui nulla sfugge prese la rincorsa e gli si buttò fisicamente addosso, mentre il cantante atterrito cercava di divincolarsi con improvvisati colpi di karate.
Pochi minuti e Zio Piomby, tutto contento, venne da me e mi disse:
"Ohu, hai fatto la foto?"
Alla vista di tanto scempio, il buon
Rocco Tanica
provò pietà e ci diede modo di riscattare i nostri peccati, proponendoci
un rapido test: non ricordava se avessero già mandato in radio un foglio pieno di stronzate e ce lo fece leggere per chiederci se ne sapessimo qualcosa.
Il giovane Iko e l'autistico Grumo non avevano più ascoltato Cordialmente da un anno a questa parte, ovvero dall'ultima volta che eravamo stati a Radio Dj. Ivan Piombino era appena uscito dalla Servitù della Gleba, perciò da tre anni non gli era stato consentito accendere la radio a meno che ci fossero i Lunapop. Io ne avrò ascoltato sì e no cinque o sei puntate, ma sempre, rigorosamente, facendo tutt'altro. Il Favone Grassone invece l'ascoltava sempre, ma non si ricordava assolutamente un cazzo... però decise di giocarsi un aiuto.
"Telefono a casa di uno che lo sa!"
Questo
"uno che lo sa"
era il
Caciorrone,
dotto individuo che rispose con fare sicuro:
"Mah... boh... forse no..."
"Ok, non l'avete mai fatta!" annunciò al buon Rocco, che prese per buona la notizia, con animo sereno.
QUELLI CHE ASPETTANO...
Come sempre, la prima mezz'ora di trasmissione gli Elii ci fecero stare fuori dallo studio, perché entrare subito non è bello.
E così, per ingannare il tempo,
il Favone Grassone indusse la Bolbo a cercare velocemente un terminale di teletrasporto;
subito dopo, rimasto solo, chiese conferma del test mnemonico di Rocco al suo amico chitarrista Andy che gli rispose, conciliante:
"Piciu, quella stronzata l'hanno letta la settimana scorsa!".
Peccato che ormai fosse troppo tardi per entrare dentro ad avvisarli.
Ivan Piombino intanto stressava l'orbe terracqueo con frasi tipo:
"No, io non resisto, quando entro e rivedo Elio, URLO!!!".
L'autistico
Grumo, che sembrava quello normale, ci svelò che
l'unico in tutta la storia di Radio Dj al quale avessero chiesto i documenti per fotocopiarseli era LUI. Il suo livello di sfiga era oltre l'umano.
Insomma, davvero non sapevamo più cosa fare per ingannare il tempo, finché... primo break pubblicitario, Rocco uscì dallo studio.
"Complimenti! - disse al Favone Grassone
- Sai quella cosa che mi avevi detto che non avevamo mai fatto? Be', l'abbiamo appena ascoltata noi ora, nel corto della
scorsa puntata!"
Fu un bel momento.
Finalmente le porte dello studio si aprirono. Il fatto che fossimo in otto fave in una stanza predisposta ad accoglierne cinque e, soprattutto, il fatto che uno di noi occupasse tre posti e sudasse per sei, assestava gravi colpi alla nostra stabilità mentale.
Per fortuna, non era il caso di Ivan Piombino: ormai era completamente impazzito.
AGAMENNONE
Eravamo tutti un po' curiosi di sentire il nuovo singolo.
Grazie al
preascolto Fave-Only,
a grandi linee conoscevamo già tutti i brani e il titolo provvisorio: se la traccia era quella che pensavamo noi, era
"Shpalman".
Però, correva voce che la nuova versione la cantasse Max Pezzali.
No, invece un cazzo, tutto cannato: il titolo definitivo era
"AGAMENNONE".
Siete curiosi? Se avete l'audio, ve la potete sentire qua, gratis!
(ve la potete anche skaricare
qua in mp3 e pesa solo 752k: mezzo floppy)
LA VISIONE FORZATA
Ebbene sì, il primo singolo era una burla in stile "Seppioline", però peccato: Agamennone un po' ci piaceva.
Poi, finalmente, arrivò "SHPALMAN"!
Si chiamava ancora "SHPALMAN", era pressoché identica alla versione beta che avevamo sentito a febbraio e persino la voce era ancora quella del maestro Rocco Tanica.
La notizia che il cantante di Shpalman sarebbe stato Max Pezzali era dunque da ritenersi infondata?
"No! - ci risposero, a microfoni spenti - Max Pezzali la canterà nell'album!"
Sarebbe stato epico... se non fosse che ci stavano prendendo per il culo.
Intanto, ero stupito di come Ivan Piombino dopo ben dieci minuti da quando era entrato nello studio, non avesse ancora trovato il modo di nuocere all'esistenza di Elio e di Radio Dj.
Rimediò prontamente alla grave lacuna estraendo dal suo zaino la sua arma segreta: i terrificanti tre album di foto di lui con la sua ex.
Quando non si vedeva la ex, erano suoi autoscatti.
Tre album, uno per ognuno dei tre anni in cui era rimasto lontano da Elio e le Storie Tese.
Inutile dire che obbligò Elio a guardarseli tutti.
DISAGIO TERMONUCLEARE GLOBALE TOTALE
Cercai di contrastare il virus con l'unico antidoto possibile: l'alcool.
La prima volta che eravamo andati a Cordialmente, ormai quattro anni prima, avevamo portato in studio una vodka al miele chiamata
"Krupnik", che aveva fatto CAGARE a tal punto da diventare uno dei tormentoni della stagione '99-2000 (lo stesso nome della trasmissione, per un po' di tempo, era diventato:
"Cordialmente Krupnik").
Questa volta, invece, recavo in dono il degno figliolo della Krupnik, alias
"Myrtillo",
la famosissima grappa al mirtillo!
L'unico obiettivo raggiunto fu quello di stendere l'analcolico GRUMO.
Fu in ogni caso un buon risultato.
Il Myrtillo avrebbe comunque sortito curiosi effetti secondari; passi per
le scene di sano amore,
che fanno sempre bene, ma non avrei mai immaginato che sarei riuscito a veder comparire
e-mail allucinogene e addirittura sentire Rocco Tanica pronunciare dai microfoni di Radio DJ testuali parole:
"Tra le fave presenti, gradite ospiti in studio, c'è sia Gigi D'Alessio che Rocco Siffredi nella stessa persona: salutiamo il ritorno di Ivan Piombino!"
Ivan Piombino sarebbe evaporato per molto meno, infatti impazzì del tutto; la cosa tuttavia non dispiacque, perché tentò di suicidarsi a testate contro la tastiera.
Prima che questo tentativo potesse portare alcun frutto, Elio gli diede la botta finale aprendo per il mondo la rubrica
"Casa Piombino": aveva rinunciato a sposarsi per seguire Elio e le Storie Tese... che uomo.
Faso decise di puntualizzare:
"Anche perché magari sposandosi avrebbe dovuto rinunciare all'attività di traghetti per l'Elba!"
Ebbene sì: all'insaputa di Piombino, Piombino era il vero nome di una ridente cittadina di mare da cui partivano, inconsapevoli, i traghetti per l'isola d'Elba! Gli Elii lo ben conoscevano, perché Cesareo ci andava in vacanza (e quindi, ogni volta, prima di imbarcarsi, leggeva
"PIOMBINO").
Il sogno di Piombino, da quel momento, fu un concerto degli Elii a Piombino, per leggere sui manifesti:
"ELIO live in PIOMBINO!"
Quel giorno, sarebbe finito il mondo.
Intanto, i deliri non erano finiti, perché di lì a poco un altro squilibrato di nome Stefano chiamò in radio per far sentire la
suoneria di Shpalman, creata al momento: era una merdata totale, non andava neanche a tempo, ma venne acclamata come la meraviglia dell'anno.
BUDY GIAMPI
Subito dopo, la sorpresa che nessuno di noi si aspettava: i singoli che avrebbero fatto sentire quel giorno in radio erano (udite udite) due!
Era il nostro giorno fortunato.
Il nuovo, per la nostra gioia, era la
"Pena di morte", che però come sappiamo era il titolo provvisorio; il definitivo era:
"BUDY GIAMPI",
seconda traccia del singolo (per i matusa:
"Lato B").
L'arrangiamento, rifatto da zero, era spettacolare!
Soprattutto, potevo finalmente constatare come il mio suggerimento di chiamarla
"Rondò della Forca", dal nome della famosa piazza dell'impiccagione, si era definitivamente incamminato nei condotti idraulici di casa Elio e le Storie Tese.
Alla fine, tuttavia, l'applausometro decretò comunque il successo di Agamennone, non c'erano cazzi.
Il resto della puntata scivolò diarroicamente via grazie al sempre suggestivo
Karaoke di Mangoni.
Il brano era il famosissimo
"In da club" dei 50 cents!
Se non l'avete mai sentita neanche nominare, ritenetevi fortunati.
Come non citare, inoltre, qualche email di handicappati che chiedevano se avessero potuto rimettere il singolo perché loro erano arrivati tardi e non se l'erano registrato?
Gli Elii decisero di accontentarli.
Esatto, rimandandarono in onda l'unica vera hit della serata, Agamennone, regalando così un degno finale a tale e tanta puntata.
AFTER
Una volta fuori dallo studio, Ivan Piombino propose di andare a festeggiare il suo ritorno nel beato mondo del Fave Club con una bella pizzata, visto che lui non aveva ancora cenato.
Gli Elii schizzarono via a razzo in tutte le direzioni contemplate dalla cartografia, più qualche punto cardinale non ancora esplorato.
Grumo si volatilizzò dicendo che doveva cercare le rotaie del tram, perché quella sera le avevano spostate.
Persino la giovane Sara schizzò via, adducendo scuse puerili del tipo: "Si è fatto tardi, domani mi alzo presto!". Considerava meno pesante il rischio di venire sparata dal pazzo del Quartiere Fiera, rispetto ad un altro quarto d'ora con Ivan Piombino.
E così il giovane MaRoK, il giovane Iko, il giovanissimo SNAFU, l'eterno Favone Grassone e lo squilibrato Zio Piomby si ritrovarono nella pizzeria più cara del mondo, a bere per dimenticare.
"Però in fretta! - disse il Favone - ché domani mattina mi alzo alle cinque SBORROH!"
A mezzanotte eravamo già in autostrada.
"È la prima volta che esco con te e torno a casa prima delle quattro!" constatò Iko, con fare stupito.
"Abbi fede!" gli dissi, con l'aria di chi la sa lunga.
Tempo pochi chilometri e trovammo l'indicazione di "autostrada chiusa per lavori" all'altezza di Novara Est.
"No, ma vuol solo dire che non puoi uscire, ma devi andare dritto!" ci spiegò il Favone, con fare sicuro.
Continuò a spiegarcelo anche quando il cantiere ci obbligò ad uscire a Novara Est e ci ritrovammo in una strada buia in aperta campagna, senza avere la più vaga idea sulla natura del territorio che ci circondava.
Non c'era nessuna traccia di civiltà umana nel raggio di chilometri e chilometri.
Era il luogo ideale per commettere un delitto.
Com'è ovvio, la nostra attenzione si rivolse quindi ad Ivan Piombino, ma stava dormendo: ammazzandolo, avevamo paura di svegliarlo e, svegliandosi, avrebbe ricominciato a rompere i coglioni.
Così, continuammo a girare a vuoto fino alle tre, quando riuscimmo finalmente a raggiungere l'autostrada, a scaricare al casello di Carisio il Favone Grassone "vaffanculo tra due ore mi alzo SBORROH!", a scaricare in Piazza Massaua Ivan Piombino ancora addormentato ed a concludere la serata, alle quattro già passate, nell'unico modo possibile, ovvero con un cordiale, sentito e indimenticabile vaffankulo.
BONUS: IL VIDEO!
Vi siete chiesti che fine han fatto i video del giovane Iko, girati con la macchina foto digitale che va a floppy? Eccoli qua: tutti e 8 di seguito (totale 2 minuti), senza ricompressione, ogni singolo bit è come nei sorgenti mpg, risoluzione 160x112 px, peso 2.7 mega (quindi, per copiarlo vi servono due floppy). Contenti? Buona visione!