MENU:

Marok.org > Elio > Biografia | Recensioni | Midi | Video ed mp3 | Disegni | Foto | Links | Discografia | Dizionario | Ghiotti scambi

LOADING...
Sei in: Home >Elio >Recensioni > Inzago




Inzago - MA KAAASTROX!!!
LUNEDÌ 20/5/2002 - LE PREMESSE
Secondo i Pitagorici, le Fave sono gli esseri più abietti, in cui si reincarnano gli individui più schifosi. Perciò, era proibito mangiarle.
Questo, almeno, è quanto sosteneva un Bignami di storia che avevo trovato sul banco, prima di cazzeggiare a lezione. Che cazzo ci facesse un Bignami di storia ad Informatica solo il cielo lo sa... forse era un segno del destino: sarebbe stata una bella annata per le Fave.

Una volta a casa, trovai MammaMarok insolitamente agitata.

"MA VOI VI MANGIATE???" mi chiese la Voce della mia Coscienza.

Una giusta dose di anamnesi chiarì la situazione: l'aveva chiamata mia zia dicendole di avere visto a Studio Aperto un servizio in cui si parlava di concerti death metal, di sacrifici umani e di una setta che praticava cannibalismo... ed era preoccupata che noi, ai concerti, ci mangiassimo.

"No mamma, le Fave non si mangiano! - risposi - Pitagora non vuole!"

La Voce della mia Coscienza non capì, ma io sì: era un secondo segno del destino.

E va be', accesi il computer, scaricai la posta e trovai un messaggio dello staff di Elio e le Storie Tese!!! Ero emozionato: dal 1998, cioè da quando esisteva il sito, era la prima volta che mi scriveva direttamente lo staff...

"per favore, togli dal tuo sito il seguente brano:
http://www.marok.org/Elio/Dalvivo/litfiba.mp3
grazie"

Perfetto... era decisamente una bella giornata.
E va be', levai il file, inutile sclerare per così poco: non ero né a scuola né a lavoro! Anzi, avvisai anche gli altri che l'avevano pubblicato. Però era strano... gli Elii avevano sempre apprezzato lo scambio dei live, era una parte fondamentale della loro storia! Evidentemente, il problema era in quel particolare brano... ma perché???
Era un estratto del live in Bologna del 4 di maggio, si chiamava "Litfiba tornate insieme" ed era un inedito e commovente tributo ai Litfiba dopo la scissione Ghigo/Pelù.
Forse non gli era andato a genio il suono (l'audio era scarsino: la canzone aveva dei cori meravigliosi e nell'mp3 non si sentivano per un cazzo!) e temevano fosse una promozione negativa; del resto, avevo fatto del mio meglio, ma l'acustica era veramente una merda e il mio minidisc non poteva fare miracoli!
Oppure, forse, era proprio colpa dei Litfiba: magari gli avevano cagato la minchia. Ah, questi Litfiba!
E va be', chissenefotte.
MARTEDÌ 21/5/2002 - L'HANDICAPPATO
Nella vita, c'era di peggio di Pitagora, di Studio Aperto e dei Litfiba.
Molto di peggio.
Quel pomeriggio, per esempio, ero in giro con Joco, Grip e Killer.
E c'è di peggio anche di questo: squillò il telefono, numero sconosciuto!

"Màròòòòòòòòk!"

Voce maschile: non era la Caiazzo... pericolo scampato! Però aveva un accento piemontese da paura, da vecchio barotto che cala dalle montagne con la pipa, il bastone, la toma e il pintone di vino... chi cazzo poteva essere?

"Sono Kastrox’s angelsRinco!!!"

Perfetto.

Rinco Starr era un diversamente figato che Grumo ed il sottoscritto avevano conosciuto al concerto di Ruggeri al Barrumba; era l'unico handicappato ancora in grado di sorprendermi per quanto fosse handicappato, ma aveva un pregio: nello stile, assomigliava un po' ad Ivan Piombino, la Fava storica che da due anni era sparita perché aveva trovato una tipa. E ci mancava tantissimo! Forse.

"Ciao Rinco!"
"Dì, senti un po'... io non mi voglio più chiamare Rinco!"
"Ma dai! E perché?"


L'avevamo chiamato Rinco Starr perché suonava la batteria, gli piacevano i Beatles e, ovviamente, perché era diversamente coglionito.

"Non mi piace più... dai, cambiami nome..."

Mi voltai verso Killer, che nel frattempo stava sparando stronzate.

"Handicappato, dì qualcosa!" esortai.

Killer per qualche secondo fissò il nulla, poi urlò: "KAAAAASTROX!!!"
"Eh? E che cazzo vuol dire?"
"Boh..."


Ripresi il telefono in mano.

"Ok, da oggi, tu ti chiamerai KASTROX. Per sempre!"
"Bello mi piace!!!"


Problema risolto.

"Senti un po' - continuò - ma te quando ci vai a vedere Elio?"

Forse problema non risolto.

"Ma alla fine ti piace Elio? - obiettai - L'altra volta mi avevi detto che non lo cagavi..."
"Non lo conoscevo! -
rispose - Ma ora ho sentito un pezzo che è una figata: LA MUGLIERA ORGASMAAAAAAA!!!"
"Ah..."
"Poi, ce n'è un altro che dice CARA TI AMO, è bellissimo!!!"


Kastrox viveva nell'89, il mondo era nel 2002. Spettacolare.

"Dai, Marok, quando vai a vedere Elio mi chiami?"

Problema definitivamente irrisolto.
MERCOLEDÌ 22/5/2002 - L'ERRORE
Lessi sul sito dell'amico coglione che quel sabato ci sarebbe stato un concerto di Elio in un posto del cazzo chiamato Parco Aquaneva, nientecaccadimenoché ad Inzago, un paese sfigato in Lombardia: i casi erano due, o macchina o soka.

Il giovane Iko mi aveva prontamente risposto di andare affankulo. Il Favone GrassoneFavone Grassone ad Inzago ci sarebbe anche andato, ma, nella migliore delle ipotesi, mi avrebbe scaricato alle tre di notte a Santhià e poi sarebbero stati cazzi miei vaffankulo sborroh.

Faceva caldo, ma non abbastanza da passare la notte all'aperto a Santhià: la cosa più ragionevole sarebbe stata paccare il concerto e vaffankulo.
Non sarebbe stato poi un dramma, ero stato a Bologna pochi giorni prima (e il mio culo a Santhià si era già congelato abbastanza) e, sì, è vero, si vociferava che ad Inzago avrebbero fatto un altro inedito, ma tanto me l'avrebbero passato le fave milanesi, ormai registravano tutti, chissenefotte.
Il vero problema, però, era un altro: LA GUERRA APERTA. Tra me ed il Favone. Per stabilire chi di noi due sarebbe stato la Fava più presenzialista dell'anno!

Avevamo iniziato questo bel gioco nel 1999 ed eravamo arrivati pari: a fine anno, quota 8 per entrambi. Quell'anno, i concerti avevano fatto mediamente cagare, ma noi ci eravamo divertiti perché potevamo prendere per il culo Ivan Piombino.
Nel 2000 aveva stravinto il Favone, perché io ero a Naja: me n'ero fatti solo 4 normali più Missione Campione... il Favone almeno il doppio. E quel tour che mi ero perso era stato meraviglioso, indimenticabile, uno dei migliori da quando ascolto Elio e le Storie Tese. Ogni volta che c'era una data vicina a casa e io non potevo andare, mi mangiavo le palle, poi mi telefonava il Favone e mi raccontava tutto il concerto per filo e per segno, ridendo come un disperato... e io sboccavo le palle per poi mangiarmele di nuovo.
Nel 2001 invece avevo vinto io, ma di misura: 13 a 12... ero andato apposta fino a FIRENZE per metterla nel culo al Favone. Il tour 2001 era stato una via di mezzo: poca improvvisazione, però molto rock. Ma sì, via, alla fine era stato bello, ci eravamo divertiti.

Il 2002 era appena iniziato e le premesse erano uno schifo. Prima di tutto, stava andando a troie il Fave ClubFave Club, perché gli Elii avevano deciso di cancellare tutti i vantaggi dell'abbonamento e di introdurre un rinnovo annuale, la qual cosa aveva scatenato una rivolta armata.
Ma, soprattutto, la prima data, il live in Bologna, era stata brevissima (90 minuti scarsi) e con una cazzo di scaletta che era un sottoinsieme di quelle dell'anno prima! L'unica nota positiva era proprio stata Litfiba, per il resto era da flebo: nutrivo buone speranze che il Favone si sarebbe arreso per disperazione, gliel'avrei messa nel culo anche quest'anno!!!
Però non mi potevo permettere il lusso di saltare Inzago: il Favone me l'avrebbe rinfacciato per sempre! Come fare?

In effetti, Kastrox aveva una sola cosa positiva: la macchina. Non sarebbe neanche dovuto arrivare ad Inzago, bastava Santhià... poi ci sarebbe stato il Favone.

"Ciao Kastrox!!!"
"Màròòòòòòk! Lalalalalà el pubééé!!! Ahahahahahahah!!! La mugliera orgasmaaaaaaa!!! Ahahahahahahah!!!"


Uoddiu.

"Sì! Che fai sabato?"
"Diu fa', sai che faccio sabato? Sabato faccio come Bagliòni: mi gratto i cogliòni!!!"
"Be', c'è un bel concertone di Elio! Vuoi venire?"
"Alèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèèè!!! El pueblo eiaculaaaaaaaaaa!!!"


Kastrox ricominciò a cantare ed io lo lasciai così, chiedendomi se non sarebbe stato più saggio regalare al Favone una sana e meritata vittoria.
GIOVEDÌ 23/5/2002 - COME SE FOSSE ANTANI
Mi svegliai come sempre di buon mattino... era appena passato mezzogiorno.
E squillò il telefono.

"Màròòòòòòk! È atterrààààto el pubeeeeeeeee!!!"

Era la mia settimana fortunata, decisamente. KastroxKASTROX andò avanti a cantare per un bel po', mentre il mio telefono giaceva sul tavolo: era la versione maschile della Caiazzo.

"Màròòòòòòk! Mi è venuta un'idea fantààààstica!!! Mi son fatto una magliètta!!! Ma sai cosa ci ho scritto sòpra???"
"Mmm. No, cosa?"
"Ho scritto COME SE FOSSE ANTÀNI!!!"
"Ah! E come mai?"
"Ma no, ti spiego, c'è un film che HO SCOPERTO L'ALTRO GIORNO, si chiama AMICI MIEI, e praticamente..."
"Ehm... sìsì, mi sembra di averlo visto..."
"E non ti ricordi??? COME SE FOSSE ANTÀNI!!! Blinda la supercazzola con doppio scappellamento a destra!!! O a sinistra? Ahahahahahahah!!!"

Gelo.

Era pazzesco, KASTROX aveva la mia età, anzi, meno, eppure era come se non fosse mai stato giovane: sembrava Alberto Angela che scopriva da adulto i giochi dell'asilo, nella parodia di Neri Marcoré. A parte l'accento da vecchio di campagna, si stava appassionando a livello maniacale, nel 2002, a tutte le cose che il mondo si era stancato di adulare nei vent'anni precedenti: era come se l'avessero rapito gli alieni quando aveva tre anni e, per disperazione, l'altro ieri l'avessero liberato! Elio... Amici Miei... chi sarebbe stato il prossimo? Il tenente Colombo? Star Trek?

"E allora niènte! - disse - Sabato al concèrto mi metto la magliètta COME SE FOSSE ANTÀNI!!! E la muglièra orgasmaaaaaaaaa!!!"

Ed era tutta colpa del Favone!
VENERDÌ 24/5/2002 - FORZA PANINO!
Mezzogiorno, alba, telefono, KastroxKASTROX.

"Maroooooooooooooooook! Cara ti amo mi sento confusa cara ti amo voglio stare un po' da sòlaaaaaaaaa..."
"Sì?"


Non era così male il suicidio, in fondo.

"Mi è venuta un'idea per domàni!!! Senti che figàta: uno STRISCIÒNE!!!"
"Ah..."
"Con su scritto FORZA PANÌNO!!!"
"Apperò... originale! Ma come ti è venuto in mente?"
"Eh ti spiego, praticamente, sai quella canzone... Tapparélla? Ecco, ci sono i cori che dicono FORZA PANÌNO!!! E allòra l'ho scritto sullo strisciòne!!! È una figàta, ci sono anche le àste per tenerlo su!!!"
"Mmm... e, dimmi, chi pensi che le tenga le aste?"
"MA DIU FA'! IO E TE! PICIU!!!"


Gelo.

"Azz... - risposi - Mi piacerebbe tantissimo, ma devo già tenere la macchina foto ed il minidisc per registrare..."
"Allòra GRUMO!!!"
"Sì, mi sembra una buona idea! Se no, c'è anche un altro nostro amico che vedrai domani, si chiama Favone Grassone! Puoi anche provare a chiedere a lui, sicuramente sarà contento..."
"Alèèèèèèèèèèèèèèèèè!!! Cara ti amo, mi sénto confusaaaaaaaaaaa..."
SABATO 25/5/2002 - SI PARTE!
Kastrox e il porko sottoscritto si erano dati gancio in piazza Massaua, a pochi passi dalla tana delle cazzate di marok.org, il PalaBorghezio. Come soluzione era valida, perché Kastrox stava dalla parte opposta di Torino: Barriera di Milano, periferia nord, un posto in cui c'è il divieto d'accesso ai piemontesi e il dialetto più settentrionale che si sente parlare è il foggiano! Come Kastrox avesse fatto a venir su con quell'accento, Diu solo lo sa.

Vederlo però mi mise di buon umore, anche perché si era tagliato i capelli come gli attori dei film porno tedeschi: medio-corti sopra ed ai lati, lunghi dietro, con un ciuffo folto che raccoglieva in un codino biondo. E poi, naturalmente, basettoni. Spettacolare.

In cambio del passaggio, regalai a Kastrox un cd col live in Bologna del 4 maggio, il bootleg "proibito".
L'autoradio di Kastrox andava a cassette, ma non c'era problema: l'handicappato si era procurato un aggeggio assurdo che emulava un lettore cd; era una vera e propria cassetta che terminava con un cavo audio. Collegando il cavo ad un lettore cd portatile a pile, la cassetta risputava in diretta, sull'autoradio, il segnale del cd sul nastro. Non avevo mai visto nulla del genere, era geniale ed allucinante al tempo stesso. Le casse poi erano tutto un programma, erano minuscole e posizionate in modo assurdo.

"Il concerto di Bològna! - disse Kastrox - Ma sei un grànde, diu fa'! Dai che lo ascoltiàmo!"

Vi ho già raccontato che il cd non si sentiva un granché: al Paladozza c'era un'eco pazzesca, è uno dei posti peggiori in cui io abbia mai ascoltato e registrato un concerto. L'avevo migliorato un casino, con filtri audio ed altre porcate, ma non ero riuscito a fare miracoli.
Kastrox mise il cd nel suo lettore, lo collegò all'autoradio col suo sistema da terzo mondo, mise in play, e... si sentiva PERFETTO! L'eco era completamente sparita! Meglio che a casa mia sul mio stereo e, soprattutto, molto meglio che dal vivo!!!
Ma, soprattutto, Kastrox era ESPLOSO!
Urlava TUTTE le canzoni. Era uguale agli adolescenti maschi di dieci anni prima, solo un po' meno intonato. Spettacolo.

Nel live in Bologna, c'era un tormentone: la "BAS-CIÀS-CIA". In realtà era la "Baščaršija", un quartiere di Sarajevo che Ruggeri citava nel suo brano di San Remo: "Primavera a Sarajevo".

"Ahahahahahahahah LA BAS-CIÀÀÀS-CIA!!!" disse Kastrox.
Lo "s-cià" è tipicamente piemontese: "s-ciancà", "s-ciairé", "s-ciupà"... rendeva bene con la parlata di Kastrox.
"BAS-CIÀS-CIA! BAS-CIÀS-CIA! BAS-CIÀS-CIA!!!"

Kastrox non smise di ripetere "Bas-ciàs-cia" per tutto il resto del viaggio... non vedevo l'ora che incontrasse il Favone.
FAVONE CONTRO KASTROX - ATTO I
Per una volta, il gancio col Favone Grassone non fu a Santhià: il Favone mi aveva spiegato che, venendo in macchina, era più fico trovarsi a Carisio. Eravamo in ritardo di solo una mezz'ora! Poco o nulla se rapportata all'infinità del cosmo, ma sufficiente a far grondare di sudore un corpo grasso e pelato... yum yum!

"Ciao, frocio!"
"Ciao, stronzo! Ti presento KASTROX!"


KASTROX scese dalla macchina con le aste dello striscione in una mano, guardò il Favone, sorrise, gli tese l'altra mano e gli urlò: "BAS-CIÀS-CIAAAAAAAA!!!"

La faccia del Favone era uno spettacolo: un misto di fastidio, scazzo, sofferenza ed odio.

"Ehi, quanto entusiasmo! - commentò - Sembra che sia il tuo primo concerto di Elio..."
"Be', sì... -
rispose Kastrox - perché?"
"Perché per noi andare a vedere Elio è un LAVORO!"


Mi chiesi se non fossi ancora in tempo per tornare a casa.
Mi guardai intorno: eravamo in autostrada.
La risposta era NØ.
FAVONE CONTRO KASTROX - ATTO II
In realtà, il viaggio fu piacevole: l'odio del Favone verso Kastrox cresceva, chilometro dopo chilometro, minuto dopo minuto.

"Làà làà làà la mujèra orgàsmaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
"Sgrunt!"
"Cara ti amo voglio stare un po' da sòlaaaaaaaaaaaaa!"
"Sgrunt!"
"Come se fosse Antàni!"
"Sgrunt!"
"Il pueblo ejàculaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!"
"BASTAAAAAAAAAAA!!!"
"Fòrza Paninooooooooo! Clàpclap clapclàpclap!"
"Sgrunt!"


Il Favone accelerava a tavoletta, nel disperato tentativo di minimizzare il tempo di coabitazione, ma il viaggio NON fu breve: traffico a parte, Inzago era in culo, il parco Aquaneva era più in culo di Inzago e il palco era più in culo del parco.

Inzago Map

Unica nota positiva, gli splendidi manifesti sui quali trionfava la scritta: "CANTAMILANO".
Se non avevo capito male, sarebbe dovuto essere il gruppo di apertura. Già mi immaginavo Kastrox che ripeteva "Cantamilano" fino all'ultimo dei nostri giorni.
FAVONE CONTRO KASTROX - ATTO III
Una volta a terra, la prima forma di vita che incontrammo fu l'autistico GRUMO.
Kastrox saltò giù dalla macchina e gli volò addosso, urlando. Erano bellissimi.

Ed il Favone mi si avvicinò.
Mi guardava con gli occhi iniettati di odio.

"Ascolta Marok..."

La voce era stranamente pacata.

"...io posso capire che tu quando vai ai concerti chiami ME, perché tanto so benissimo che lo fai solo perché HO LA MACCHINA! Posso capire che tu chiami uno come GRUMO, perché sai che poi ti fa le copertine dei cd. Al limite, posso persino capire IVAN PIOMBINO... perché, sì, è un coglione, un imbecille, una testa di merda, uno schifo, un handicappato... però in fondo è nato col Fave Club, sono anni che lo pigliamo per il culo ed a modo suo fa parte della storia di Elio e le Storie Tese... ma... KAAAAAAAAAAAASTROX!!!!!!!!!!!!"

La faccia del Favone mentre urlava KAAAAASTROX era l'ottava meraviglia del mondo: in tanti anni non l'avevo mai visto così irritato e schifato nemmeno quando stava vicino ad Ivan Piombino! Sembrava proprio che avesse una sanguisuga attaccata alle palle.

"Ma dai! - azzardai - Magari poi col tempo ti starà simpatico..."

Il Favone sputò nella mia direzione, centrando il posto che occupavo un attimo prima di saltare all'indietro, e si incamminò verso il palco: voleva essere il primo a toccare la transenna.
QUELLI CHE ASPETTANO
Come ogni forma di vita sottosviluppata che si rispetti, eravamo i primi: non c'erano altre Fave e gli Elii dovevano ancora iniziare il soundcheck.

La prima forma di diversamente vita Elica che incontrammo fu Jantoman, il Favone gli corse incontro.

"Ciao Uomo!" disse l'obeso.

Come sempre, Jantoman guardò prima il cielo, poi il terreno, poi ci pensò un po' su, ed infine mormorò: "Ciao!".
"Ma senti un po' - continuò il Favone - Chi è che ha deciso di farvi suonare così in culo ai lupi?"
"Ah, guarda -
rispose Janto, sconsolato - non dirlo a me..."

E se ne andò: ognuno è il KASTROX di qualcun altro.
E va be', però era stato battuto il record massimo di parole che Jantoman ci avesse mai regalato in una stessa frase, almeno da quando era parte del gruppo! Peccato mancasse un notaio per omologarlo.

Il meglio, comunque, doveva ancora arrivare: stavamo per imbatterci in due nuove entità.
La prima era un Volantinovolantino della serata, che confermò ciò che avevo intravisto fuori: il gruppo di apertura della serata si chiamava CANTAMILANO! Per la precisione, il nome completo dello spettacolo era: "GIGLIOLA e MORENO Musica e allegria e tecno-osteria con i CANTAMILANO!".
Alti livelli.
Chissà per quanti anni sarebbe andato avanti a menarcela KASTROX.

La seconda entità era la Silvia Bolbo, che è sempre una visione meravigliosa.
Aveva in mano le nuove tessere del Fave Club, non più viola ma gialle, e con la foto!
Avevo già insultato gli Elii a sufficienza per quell'acrobatica inculata che era stata il cambio di gestione, così sorvolai sul fatto che la Bolbo si era fatta mandare da noi le foto STAMPATE per poi PRENDERLE ALLO SCANNER e RISTAMPARLE sulla tessera; però la stampa risultante era sfocata e i colori facevano schifo.
Erano meglio quelle del Bin Laden Fans Club

Fava Grumo


"Ti piacciono?" mi chiese la Bolbo.
"Belleee!!!" risposi.

Berlusconi sarebbe stato fiero di me.

"E non è tutto! - continuò la Bolbo - C'è anche il cd in regalo!"

La Bolbo ci consegnò un misterioso disco giallo, chiamato "Fave StrapazzateFave Strapazzate".
La custodia era semicircolare, il che è sempre molto ergonomico, però la tracklist appariva reticente...

"Cosa c'è sopra?" domandai.
"Sorpresa!!!" rispose.

Come ampiamente previsto, era un mezzo pacco.
Mezzo, perché di bello c'erano il sorgente dell'intro di via Margutta ed il video di Tapparella (però in qualità discutibile).
Pacco, perché tutte le altre tracce erano solo frammenti di prove che duravano pochi secondi, neanche un brano intero.
Per la cronaca, il video di Tapparella era compresso in due formati diversi, totale 300 mega (quasi mezzo cd!), entrambi a 320x240! TERZO MONDO!!!
In MENO spazio l'avrebbero potuto salvare almeno in qualità DVD!!!
Io però questo ancora non lo sapevo e, felice, tenevo il mio disco semicircolare tra le mani.

"Che cos'è quella ròba lì?" chiese Kastrox.
"È una figata! - risposi - È il disco che hanno regalato con il rinnovo del Fave Club!"
"Rinnòvo? Ma non mi dicevàte che si pagàva una volta sòla nella vita e pòi non si rinnovava mài?"
"Eh, è cambiato da poco. Adesso si rinnova ogni anno! Oh, comunque son poi venti euro, quaranta carte l'anno, neanche troppo dai..."
"Diu fa'... l'altra vòlta mi dicevate che era 70 càrte una vòlta nella vita!"


Kastrox non era così handicappato come sembrava.
Oppure, eravamo noi fave a far apparire normale persino KASTROX.

"Dì, ma cosa dànno poi? Una fanzine?"
"Non più! -
risposi - La fanzine non c'è più. Però ti danno la maglietta gialla, sconti vari, e la possibilità di andare a Cordialmente, la trasmissione che fanno su Radio Dj!"
"Ah... ma gli incontri ai concérti?"
"Eh, quelli c'erano prima. Da quest'anno, invece, soka..."


Persino KASTROX era SCHIFATO.

"Quindi per incontrarli c'è solo più Cordialménte? Diu fa'..."
"NOOOO! -
intervenne la Bolbo - Oggi lo facciamo il backstage!!!"
"Sul serio?"
"Sì!!! Prima del concerto, non dopo! E c'è una sorpresa, solo per le Fave!!!"


Apperò! Il brutto non è così cacca come lo si dipinge!
SOUNDCHECK
Gli Elii iniziarono il soundcheck con un inedito. Si chiamava "Pilipino Rock". A sentirlo così non mi faceva impazzire, ma non me ne preoccupai: delle volte, il primo ascolto soka.
Intanto, il cielo si stava rannuvolando: ovvio, c'era GRUMO!
Il palco per fortuna era coperto, noi però stavamo nel centro di un parco ed il riparo più vicino era il NULLA! Non un chiosco, non un lurido e nemmeno un cesso. Se avesse piovuto, saremmo stati fottuti a sangue.

Civas "Dì, Grumo! - disse Kastrox - Non è che ci porti il tempo di merda come l'altra volta, neh?"

Grumo era venuto due volte a Torino. La prima volta aveva portato una nebbia allucinante, mai vista prima in città, la seconda aveva piovuto tutto il giorno.
Persino Kastrox aveva imparato la lezione.

Quando gli Elii attaccarono l'inedito "proibito", "Litfiba Tornate Insieme", per spregio tirammo fuori i testi stampati ed iniziammo a fare karaoke.
NON fu un bel momento: la somma delle nostre voci generava il suono più schifoso che madre natura avesse mai scorreggiato... un aborto acustico senza precedenti. Ecco perché gli Elii non volevano che girasse l'mp3!

All'orizzonte, intanto, si iniziarono a vedere i primi lampi. Sul palco, gli accordi di un altro brano che non avevo mai sentito.
Era bellissimo. Un ritmo storto e regolare al tempo stesso, sembrava disegnasse una spirale, era ipnotico. Poi, Elio iniziò a cantare, ma il testo non mi diceva un granché. Sì, era contro la pena di morte, ma sembrava grezzo. La musica però era fantastica. E, per una volta, c'era anche una buona acustica!

Se non fosse diluviato, forse la registrazione di quella sera sarebbe stato il mio primo cazzo di bootleg perfetto. Era da un anno che inseguivo quel sogno, cioè da quando avevo abbandonato le cassette ed ero passato al minidisc.
La prima volta, a Manerbio, era stata una catastrofe: per errore avevo tenuto ad "high" la sensibilità del microfono e la saturazione aveva mandato tutto a troie. Le volte successive, avevo impostato l'entrata a "LOW" ma, per il resto, mi continuavo a fidare dei settaggi automatici. Ed era una stronzata: sì, non c'era saturazione, ma il software sporcava, con una sorta di singhiozzo, i picchi di volume. Marok continuum Poi avevo scoperto i comandi manuali per regolare il volume di registrazione, mi ero costruito una custodia da legare al collo per alzare il minidisc da terra, ed avevo finalmente concluso di essere vittima di una maledizione: più imparavo a registrare bene e più il contesto andava a troie.
I concerti si sentivano sempre peggio, gli impianti facevano sempre più schifo e, da mesi, non ero più riuscito a beccare un posto in cui registrare in modo decente, ora che avrei saputo farlo! Quella sarebbe potuta essere la volta buona!!! Forse.

Dopo la canzone della pena di morte, gli Elii ricominciarono a suonare "Pilipino", però con la variante "soltanto una camicia vaffankulo sotto un forno a microonde", che mi mise di buon umore, anche perché non ricordavamo assolutamente quale fosse il testo originale. Infine, passarono a "classici", che non mi interessava registrare... così, per risparmiare batteria, spensi il minidisc e lo posai sullo zaino, che teneva il posto sotto al palco.

"Ehi tu!"
Alzai lo sguardo, era uno dei tizi che montavano gli strumenti.
Difficilmente stava chiamando me, non lo cagai.

"Ohu, dico a te!"
"Io?"
"Sì, non fare finta di niente!"
"Eh? Dimmi!"
"Che fai con quel microfono?"


Pensavo scherzasse.

"Eh, m'han detto che PORTA PHEEGA!"
"Fa' poco il furbo! Se te lo becco ancora, te lo prendo e te lo do alla fine!"
"Eh? Sìsì!"
risposi, supponendo che fosse un malato di mente, quindi innocuo.

Dai, potevo capire che i Litfiba gli avessero cagato il cazzo agli Elii per l'altro brano, anche se nessuno si era degnato di comunicarmi i dettagli del problema... ma cagare il cazzo a chi faceva i bootleg proprio ai concerti di Elio e le Storie Tese era veramente troppo! Erano NATI con le cassettine! Quello là doveva essere l'utimo arrivato... Boh, fankulo.
IL POTERE DI GRUMO
Il minidisc, comunque, lo misi via. Non tanto per lo stracciamarroni del cazzo, quanto per un curioso fenomeno atmosferico: una goccia, poi un'altra e poi un'altra ancora.
Tirai fuori l'ombrello dallo zaino, Grumo fece altrettanto, il Favone invece l'ombrello ce l'aveva in macchina e corse verso il parcheggio.
Kastrox gli andò dietro, sperando che il Favone in macchina avesse due ombrelli! Grumo Power Ne aveva solo uno. Peccato.
Erano bellissimi.

Gli Elii intanto, sotto la pioggia, provarono "Largo al Factotum" dell'amico Gioachino Rossini, meglio nota al grande pubblico come "FIGAro".

"Ah, ma È DEGLI ELII QUÈSTA???" commentò KASTROX.

Era serio.
Il Favone, però, non fece neanche in tempo a sputare: in quel preciso istante, il cesso del cielo si capovolse. E noi zitti, sotto.

"FAVE!!! SOTTO IL PALCO!!!" urlò la Bolbo, impietosita.
Con l'ombrello in mano (tutti tranne KASTROX!), corremmo in massa per il prato, che nel frattempo stava diventando una sola immensa pozzanghera di fango.

"DENTRO, FAVE!!! - urlava la Bolbo - PRESTO!!!"
"Eccoci!!!"
"Eccoci!!!"
"Eccoci!!!"
"Èccoci!!!"
"No, tu NO!!!"
disse la Bolbo a KASTROX.

Il Favone scoppiò a ridere, ma di un gusto potente, estremo, grasso, un senso di sollievo che gli traspariva dal volto, un sorriso che diventava piacere.
Era uno spettacolo.

"Perché io nò?" chiese Kastrox, mentre si lordava sotto l'acqua.
"Perché non sei Fava!"
"Come faccio a diventare Fava?"
"Devi pagare un bollettino e..."


La Bolbo e Kastrox stavano discutendo al confine esatto della zona coperta: la Bolbo chiacchierava amabilmente da sotto la tettoia, flemmatica, tranquilla, asciutta e pulita; Kastrox era appena fuori e gli stava piovendo addosso tutto lo schifo del mondo. Ed era senza ombrello.

"...e poi lo devi mandare al conto corrente postale che trovi su Internet..."
"Ma io non ce l'ho Ìnternet!"
ragliava Kastrox, sotto il diluvio.
"E allora lo chiedi a loro, che hanno Internet!"

Di noi quattro handicappati, io ero l'unico ad avere contemporaneamente Internet ed il telefonino. Non sapevo se esserne contento. L'unica cosa certa era che nessuno di noi, comunque, quella sera avrebbe trombato.
Intanto, Kastrox si stava buscando tutta la pioggia del mondo.

"Ma se pago adèsso? In contànti? Posso stare sotto il pàlco? Èh?"
"No! Devi fare il bollettino postale!"
"Ma diu fa', senti, ti GIURO che lo fàccio! Lo fàccio! Ma mi fai stare là sòtto? Eh?"
KASTROX È ENTRATO NEL GRUPPO
Alla fine la Bolbo provò pietà e Kastrox salì sul palco con noi.
Nonostante fuori stesse piovendo l'impossibile, il tetto del palco era talmente ampio che gli strumenti stavano perfettamente all'asciutto. I cavi un po' meno, comunque il mixer in quel momento era spento.

Quel raduno improvvisato, forzato dal maltempo, si trasformò in una figata: gli Elii c'erano tutti ed iniziarono a firmare libretti e fare foto con le fave! Sembrava che la lancetta del tempo ci avesse riportato indietro di tantissimo, cioè sei mesi.
Presenti all'appello SNAFU, il Colonnello Nunziatella e Dj Fix, che si era anche lui comprato il minidisc. Un Sony, come il mio. Non che ci fosse molta scelta: l'unica altra marca era la Sharp e Grumo, che aveva preso uno Sharp, si lamentava in continuazione perché saltava e perché la batteria non gli durava un cazzo.

Nonostante le apparenze, lo spazio non era tantissimo e si iniziava a stare stretti. Soprattutto, muoversi metteva parecchia soggezione, perché ad ogni cazzo di passo potevamo fare danni per miliardi. C'erano cavi che correvano dappertutto, pulsanti ovunque... era peggio che a Cordialmente! Una mossa falsa e ci avrebbero picchiato in duecento.

"Marok!"

Mi voltai, era il maestro Rocco Tanica.

"Vieni che ti devo dire una cosa!"

Non so perché ma, dal tono, avevo un brutto presentimento...

"Riguardo a quell'mp3! - continuò il tastiere - Quello di Litfiba tornate insieme..."

ANCORA?????????

"Eh? Ma l'ho tolto!"
"Sì. Ok. Però!"
- pausa - "Non abbiamo ancora depositato la canzone in SIAE, quindi non deve girare su Internet perché, se no, qualcuno la può registrare al posto nostro!"

Pazzesco...

"Azzarola... ma... lo potevate dire..."
"Eh, è così anche per gli altri pezzi nuovi che facciamo stasera! Mi raccomando, non c'è niente di male nella diffusione, ma questi per un po' di mesi non devono andare su Internet!"


Il discorso era completamente privo di senso. Stavano per fare un concerto davanti a qualche migliaio di persone, in un parco all'aperto, sapendo PER CERTO che buona parte della gente avrebbe registrato. Era EVIDENTE che l'indomani mattina i tre inediti sarebbero già stati su eDonkey & co, tra l'altro in buona fede, perché nessuno poteva immaginare che loro NON avrebbero voluto vederli in rete! Oltretutto, una volta approdati sul p2p, gli Elii non avevano la minima speranza di far rimuovere i brani: mica tutti si chiamano Marok! Non avrebbero certo potuto fare causa AL MONDO! L'intero ragionamento non aveva un filo logico... cosa si può rispondere in questi casi?

"Va bene Rocco! - risposi - Spargo la voce!!!"
"Ok, grazie Marok!"


Intanto, l'autistico Grumo aprì lo zaino per farsi autografare un libretto da Cesareo.

"Che cos'hai nello zaino? - chiese il Civas a GRUMO, spaventato - Un MASTERIZZATORE?"

Eravamo alla follia pura.
Avevo il terrore che l'autistico Grumo rispondesse: "Nonò, è un minidisc, sebbene i dischi durino 74 minuti o, al più, 80, come quelli dei cd, la tecnologia che usa è differente, per registrare i concerti dal vivo è l'ideale e..." o qualcosa del genere.
Invece, l'autistico fece finta di niente e tirò fuori un libretto analogico, fatto di sola carta... per fortuna.

"Fave! - disse la Bolbo - Venite che c'è una sorpresa!"

La sorpresa era che gli strumenti degli Elii sarebbero stati a disposizione di tutte le Fave che fossero state in grado di suonarli!
Era la prima figata dall'inizio del 2002!

Si partì con la batteria, probabilmente perché poteva funzionare anche ad impianto spento, ed il primo a provare fu il Favone. Non sapevo che fosse capace, andava addirittura a tempo. Di conseguenza, il secondo fu KASTROX BATTERISTAKASTROX. Che è batterista!
A me non sembrava che stesse facendo particolari danni, però i tecnici fecero delle facce terrorizzate e lo fermarono quasi subito.

Probabilmente, la vera ragione era che il vento stava rendendo la pioggia pericolosa, così coprirono tutto con dei teli e ci cacciarono di sotto.

"Tutto ciò è bellissimo! - esclamai, di fronte alla Bolbo - Ma lo farete sempre?"
"Forse sì!"
mi rispose.

Da queste parole, era evidente che non l'avrebbero MAI PIÙ FATTO in nessun altro concerto.
Quindi, le uniche due fave ad aver suonato la batteria di Christian Meyer sul palco di Elio e le Storie Tese sarebbero stati il FAVONE e KASTROX. Che non era neanche Fava. Perfetto.
FAVE - THE MOVIE
Il temporale durò poco: un'oretta scarsa e ritornò il sereno. Ed il Favone era così contento di aver suonato la batteria di Christian Meyer che sembrava quasi non fare neanche più caso alle minchiate di Kastrox.

"COME SE FOSSE ANTÀNI!!! COME SE FOSSE ANTÀNI!!! COME SE FOSSE ANTÀNI!!! - ripeteva l'handicap, saltellando in giro per il parco - SCAPPELLAMENTO A DÈSTRA!!! AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH"
"Certo che ti piace proprio Amici Miei eh?"
"Blinda la supercàzzola!!! Con scappellamènto a dèstra!!! Dì, Favòne! Andiamo una volta in staziòne a tirare gli schiaffi a quelli che pàrtono?"
"Sì vabbe' -
commentò Grumo - Con te va a finire come in Amici miei atto terzo!"
"Èh?"
"Con te va a finire come in Amici miei atto terzo!"


Kastrox si fece curiosamente serio.

"Cioé?"
"Ma come? -
insisteva Grumo - Non ti ricordi? Dai, in Amici Miei atto terzo!"
"Diu fa! Ma perché, ce n'è più di uno? -
rispose Kastrox - IO DI AMICI MIEI NE HO VISTO SÒLO UNO..."

Sono frasi come queste che risollevano una giornata.

Kastrox aveva rotto il cazzo per un giorno intero con Amici Miei ed aveva visto solo IL PRIMO!!!
Scoppiammo tutti a ridere, Kastrox compreso, perché non capiva, ma assecondava.

Grumo iniziò a raccontargli qualcosa degli altri due episodi, mentre il Favone si prodigava in discorsi più generali sul declino del cinema in Italia, che lui considerava morto e sepolto.

"...e comunque la colpa è soprattutto di voialtri che siete ignoranti e non capite un cazzo!"
"Sarà! -
risposi - Eppure, secondo me, l'unico cinema che sta morendo è il porno!"
"E perché mai?"
"Perché per il porno commerciale è impossibile tenere testa al porno amatoriale! -
spiegai - L'amatoriale libero lo scarichi da Internet senza pagare un cazzo e trovi tipe più pheeghe, più giovani, più vere, le troiette della porta accanto. Sono QUELLE che ti fanno sborrare, non le pornostar! E poi trovi anche molte più porcate!"
"Bah, anche senza la tua cazzo di Internet da froci, ne trovi finché vuoi di porcate! Se proprio ti va, puoi anche fare il pieno di film in cui si vedono troie che mangiano merda..."
"Io ce ne ho uno così a casa!"
intervenne GRUMO.

Panico!
L'autistico GRUMO aveva in casa un film con delle tipe che mangiano merda... E IO NO!!!

"Si chiama 'Salò o le 120 giornate di Sodoma'! - spiegò Grumo - È l'ultimo film di Pasolini. Fa vedere un gruppo di gerarchi fascisti che rapisce delle ragazzine di 15 anni, le tiene segregate per 120 giorni e le obbliga a mangiare CHIODI e MERDA! Ce l'ho in divx!"
"Ok -
conclusi - Sai cosa portarmi la prossima volta che ci vediamo!"

Il Favone, intanto, grugniva.

"Voialtri, tra Internet e telefonini, avete la merda nel cervello! - brontolava - E neanche tanta!"

Il Favone aveva il peggiore rapporto possibile con la tecnologia: odiava tutto quello che non sapeva usare, cioè tutto, ed accettava la tecnologia solo quando il suo ruolo era completamente passivo. Guardare un dvd: bene. Usare un telefonino: schifo. Usare un computer: schifo al quadrato.

"A proposito, vai ancora a Melzo?" chiesi al Favone.
"Certo, io ho la macchina! Mica come te, schifoso!"

La cosa del Favone che va al cinema a Melzo mi fa sempre molto ridere.
Melzo è un paesino sfigato alle porte di Milano, dove una multinazionale affiliata alla Lucas aveva costruito l'Arcadia, un maxicinema con sale e schermi immensi, in cui i film venivano proiettati in digitale, con un impianto audio da concerto. Ed il Favone, che ODIA la tecnologia, quando vuole andare al cinema prende la macchina, parte da Biella, fa 120 chilometri (!!!) e va a MELZO, perché è più fico. E non lo fa ad ore normali: spesso ci va di notte, prenotando prima per telefono, perché altrimenti non trova posto.

"Prenoti per telefono? - gli chiesi - Ma funziona?"
"Be', sì... perché?"
"Metti che arrivi là ed hanno perso la prenotazione, che fai, torni a Biella?"
"Taci, una volta mi è successo che sono arrivato là a mezzanotte e mezza ed ho trovato uno stronzo seduto al mio posto! E non si voleva alzare!!! Allora ho chiamato il frocio con la pila ed abbiamo capito che quello stronzo aveva prenotato quel film, a quell'ora, in quella sala, ma DEL GIORNO SBAGLIATO: non aveva pensato che, essendo mezzanotte e mezza, cambiava la data! Ho dovuto farlo alzare a calci in culo!"


Mentre il Favone raccontava la scena, immaginavo KASTROX seduto al posto del FAVONE, con la maglietta "Come se fosse ANTÀNI", che cantava "El Pube" e "Cara ti amo" e non si voleva alzare. Sarebbe stato bellissimo.

"Comunque, spettacolo! - proseguiva il Favone - L'altro giorno ho visto SpiderMan, proprio là a Melzo. Voi non capite un cazzo perché siete ignoranti, ma è stato sorprendente. È un'altra cosa rispetto alla pellicola degli anni settanta, la parte digitale è assolutamente innovativa, Raimi è un genio, ma anche le musiche di Danny Elfman..."
"MA DIU FA'! -
esclamò Kastrox - PARLA CHIARO! TI È PIACIUTO O NO???"

Per qualche istante fu il silenzio.
Poi il Favone si avvicinò a Kastrox fissandolo con odio, si indicò le labbra e, scandendo lentamente, disse: "B-E-L-L-O!"
Fu un momento meraviglioso.
QUELLI CHE ASPETTANO (reprise)
Col cielo sereno, a poco a poco, la gente iniziava ad arrivare. Intorno a noi, si insediò lo zoccolo duro: il Colonnello Nunziatella, Dj Fix e, udite udite, Viviana, la metà mora delle quattro tette. Forse era una mia impressione, ma mi sembrava che al Favone stesse più simpatica di KASTROX.

SNAFU, invece, aveva il pass e stava al di là delle transenne con la macchina foto cubitale: la Nikon con il grasso intorno. Boh. Farà foto splendide, per carità, ma il giorno che avrò voglia di andare a spasso con un affare che occupa mezzo metro cubo mi metterò una protesi al cazzo.

"Marok, ma alla fine cosa ti aveva detto Tanica?" mi chiese l'autistico Grumo.
"Mi ha detto che non vogliono che gli inediti che suonano stasera vadano su Internet, perché hanno paura che qualcuno li registri in SIAE prima di loro!"
"Ma veramente?"
"Eh, cazzo ti devo dire..."
"Mmm. Ma dici che ci cagheranno il cazzo per registrare?"
"Gli Elii? Ma figurati! Sono vent'anni che lo facciamo... Tranquo!"


È bello avere delle certezze nella vita.
QUASI ROCK
Tra le tante attività ingrate che possono compiere degli esseri umani, c'è quella di salire sul palco mentre la gente aspetta Elio e le Storie Tese, per venire odiati e schifati da tutto il pubblico rock.

Questa sera, però, i diversamente intelligenti di turno mi fecero sinceramente pena.
Salirono sul palco a parlare della festa della cooperazione e il pueblo unido cooperò regalando loro aulici cori di vaffankulo, sfogando sui loro incolpevoli corpi tutta la tensione accumulata nell'ora di attesa.
Nemmeno Berlusconi in un circolo di Rifondazione avrebbe suscitato un decimo dell'odio che si stava riversando contro quelle persone... a suo modo, era uno spettacolo commovente.

Tra i tanti che salirono sul palco, c'erano due o tre sfigati che rappresentavano una "Cooperativa degli Architetti"... o qualcosa del genere. Pensando di captare la benevolenza del pubblico, si misero ad elogiare l'operato di un architetto di cui non possiamo fare il nome, MANGONI, chiamandolo sul palco... Fu l'unica volta in tanti anni in cui PERSINO MANGONI mostrò un minimo d'imbarazzo. Alla fine fuggirono tutti quanti, inseguiti da stormi di vaffankuli.

Per un po' fu il nulla. Prima ancora che gli Elio e le Storie Tese, però, io aspettavo i CANTAMILANO: ero curioso di vedere se avrebbero fatto presa su KASTROX. Sarebbero arrivati davvero?
ROCK!
La risposta era NØ: Cantamilano soka! Nell'aria, riecheggiarono le classiche canzoncine pre-concerto e, finalmente, Momenti rock le note di "Me L'ha Detto Michele", noto al mondo come l'armonicista pazzo.

Era il secondo concerto del secondo anno che iniziava così: gli Elii stavano sviluppando una capacità di improvvisazione pari a quella di un impiegato alle poste. Sarei stato tentato di andare al mixer e rigargli il cd, pur di obbligarli a cambiare quel cazzo di inizio.
E poi, di nuovo, "Cassonetto".
"PORCA TROIA, SIAMO NEL 2002!!! Cambiate QUALCOSA! - urlai al cielo - QUALUNQUE CAZZO DI COSA!!!"

Il cielo mi ascoltò e a Cassonetto venne agganciata, in medley, "Nudo E Senza Cacchio". Ci stava bene! È uno dei classici brani che si skippano dagli album in studio per poi adorarli quando vengono eseguiti dal vivo: ha proprio un ottimo tiro.
Non a caso, dietro di noi alcuni rincoglioniti diedero il via al pogo ed alla conseguente emissione urlata di vocali sconnesse.
La nostra fila era relativamente tranquilla, ma l'autistico Grumo aveva pensato bene di cedere la transenna a Viviana, così si trovava in bilico tra la prima fila, sul legno, e la seconda, sull'erba bagnata. Era bello vederlo ondeggiare mentre Kastrox gli urlava nelle orecchie le peggio troiate del mondo.

Kastrox a parte, l'audio comunque era buono. Sarebbe stato il mio primo bootleg perfetto... forse: poteva ricominciare a piovere, potevano scassarsi il registratore minidisc, il disco, la batteria, o, più semplicemente, mi poteva venire di fianco qualche ubriaco ad urlarmi nel microfono per tutto il concerto.

Comunque, ero in buona compagnia: nonostante fossero passati tanti anni dall'era della febbre del bootleg, era ancora parecchia la gente che registrava, tra cui un paio di ragazzi con la telecamera. Ascelle inquinanti A fine concerto, sarebbe stato bello organizzare un ghiotto scambio con loro, oltretutto le luci erano ottime.
Avevo avuto una mezza idea di comprarmi anch'io una mini telecamera, anni prima, poi avevo rinunciato per eccesso di rottura di coglioni: dover passare tutto un concerto tenendo alzato qualcosa che non fosse il mio cazzo rasentava il concetto di lavoro.

"Benvenuti a questa meravigliosa FESTA DELLE COOPERATIVE! - esclamò Elio - Un applauso alle COOPERATIVE!"

Dal pubblico rock partì un coro che assomigliava molto al ritornello di Faro.

"È grazie alle cooperative se è stato possibile erigere la Mangoni Tower!!!"

Al ritornello di Faro si aggiunsero le strofe.

"Vergogna! - ribatteva Elio - È l'opposizione che viene calpestata! Esattamente come viene fatto in Italia!!!"

Qua il pubblico esplose in un applauso liberatorio. Poche cose provocano amore nel pubblico rock come gli insulti a BERLUSCONI.

"Marok - sussurrò il Favone - Guarda che il tipino là ti sta fissando!"
"Che???"


Facendo attenzione lo vidi anch'io, era il cagacazzo di quel pomeriggio, quello che mi aveva rotto i coglioni per il minidisc. Era dietro al palco e stava effettivamente guardando nella nostra direzione, ma, di qui a dire che fissasse me, Mangoni dance ce ne passava...

"Ma va, guarderà qualche pheega!" risposi al Favone.
"Per me quello guarda il minidisc che hai al collo e tra un po' ritorna a cagare il cazzo, come oggi pomeriggio!"
"Ma cazzo! -
esclamai - Gli Elii non hanno cagato il cazzo in VENT'ANNI, perché devono farlo proprio stasera?"
"Ma Tanica che ti ha detto prima?"
"Di non mettere su Internet i tre inediti, ma mica di non registrare il concerto... poi ci sono cani e porci che stanno registrando, guarda là, c'è pure gente con la telecamera... figurati se dal palco non si vede..."
"Boh... quello intanto ti guarda... Cazzi tuoi..."


Il buon senso mi diceva che quelle del Favone erano solo paranoie, peraltro abili a farsi rapidamente strada nel cervello umano: a poco a poco, mi convinsi anch'io che lo spappolaminchia stesse fissando proprio me.
Pessimismo e fastidio.
L'unico modo di eliminare il problema sarebbe stato imboscare il minidisc, cioè tenerlo in mano sotto la transenna o andare qualche fila dietro. In entrambi i casi, mi sarei rotto il cazzo per tutto il concerto, la registrazione sarebbe venuta uno schifo, non sarei riuscito nemmeno a fare qualche foto e, soprattutto, mi faceva schifo l'idea di registrare DI NASCOSTO un concerto di Elio e le Storie Tese, dopo otto anni che ci conoscevamo.
Tantovaleva stoppare la registrazione, se e quando fosse stato necessario. Ma poi che cazzo andavo a pensare... erano tutte paranoie del Favone, coglione io che gli davo retta, il cagacazzo stava guardando chissà dove.

Intanto, il rock riviveva nelle note di "Carro", che scatenò un po' tutti ma soprattutto KASTROX: la urlò TUTTA in faccia a GRUMO, che era contentissimo.

Riassumendo, eravamo all'ASSURDO: KASTROX si stava divertendo... e IO NO!!!
Sempre gli stessi brani, nello stesso CAZZO di ordine? E va be', pazienza. Christian Meyer
Ma perché CAZZO, anziché godermi il concerto, pensavo all'ominide dietro al palco?
Solo perché, secondo il Favone, mi guardava???
Ero un coglione: Kastrox vinceva mille a zero.

"Forse, la vera ricetta della felicità sta proprio nel nascere handicappati!" pensai, rapito dai colori delle lampade che giocavano coi piatti della batteria di Christian Meyer.
"SPEGNI!"

Mi girai di scatto, il cagacazzo improvvisamente era davanti a me.

D'istinto, tirai fuori il minidisc dalla custodia che avevo al collo, feci il gesto di premere un pulsante e lo misi giù, posandolo sul legno.
La transenna era alta, lui era grosso ma solo: se avesse allungato le braccia per fottermelo, avrei fatto in tempo a passarlo a qualcuno dietro... forse.

"Spento!" dissi.
"HAI CAPITO CHE NON DEVI REGISTRARE?"
"Sìsì!"
"Bene!"


Il cagacazzo della minchia se ne andò.
Il minidisc stava ancora registrando, ma da quella posizione sarebbe venuta solo merda. Per continuare sarei dovuto andare dietro, dove c'erano i ragazzi con la telecamera... non ne valeva la pena.
Faso Spensi il minidisc, per non consumare la batteria, e lo rimisi nello zaino.

La registrazione l'avrei avuta senza problemi, quella sera c'erano cani e porci.
Persino il video, forse.
Però rimaneva lo scazzo: il fatto che qualcuno venisse a rompere il cazzo a chi registrava i concerti di Elio e le Storie Tese era uno spregio al mondo.

"Marok! - disse il Favone - Rassegnati: è la fine di un'era!"

In realtà, non era detto: quel cagaminchia del cazzo poteva non esserci nelle altre date.
Forse.
L'avremmo scoperto solo vivendo.

Il concerto intanto andava avanti con brani classici: "Servi Della Gleba", con un Kastrox scatenatissimo, poi "Pipppero", "Discomusic" e "Born To Be Abramo".
Incredibilmente, Kastrox aveva un pericoloso rivale, un ubriaco alle nostre spalle, che passava il tempo ad urlare: "SUPERGIOVANEEEE!!!". Ma SEMPRE! Anche in mezzo alle canzoni!
Ogni tanto, Elio consigliava a quelli della protezione civile di aizzargli contro i cani. Mi avrebbe risollevato la serata? Forse sì, ma era nulla in confronto a quanto stava per accadere.

Supergiovane Jantoman fece partire un campionamento: "ARGENTO VIVO!"
La folla esplose.
"SUPERGIOVANEEE!!!"
La terra tremò, l'aria si incendiò e poi... silenzio.
E partì "Burattino Senza Fichi".

Un'orda di barbari si ammutinò; centinaia di corpi sporchi, schifosi e sudati iniziarono a saltare, pogare e latrare come cani in calore.
Ed avevo appena PAGATO per essere Fava!!! Perfetto.

In passato era già successo che Jantoman mandasse il campionamento di "Argento vivo!" dove non c'entrava un cazzo, probabilmente è il primo della sua playlist oppure è il valore di default. In quell'occasione, però; aveva fatto il MASSIMO DANNO POSSIBILE! Se l'aveva fatto apposta, era un GENIO. Altrimenti, era un genio lo stesso... sulla fiducia.

Seguiva "Pilipino Rock", il primo inedito.
Sarà che in quel momento non ero in vena, ma continuava a non dirmi un cazzo.
Poi, finalmente, la tanto invocata "Supergiovane dancingSuperGiovane", di parecchio anticipata in scaletta rispetto al solito.
Fu una gioia: come un unico gigantesco brufolo, la folla scoppiò e sborrò... ed il male ebbe fine.
Forse.

"Siete voi aperitivi?" chiese Elio.
E tutti, sicuri: "NOOO!!!"
"Siete voi aperitaviti?".

E qui la folla capì.

"Lo vedete? - commentò Elio - Non sapete nemmeno più voi cosa siete! Ve lo dico IO cosa siete: da oggi, siete tutti BAS-CIÀS-CIA!!!!"
Supergiovane "BAS-CIÀS-CIA!!!"
urlò la folla.
Kastrox era al settimo cielo.
"BAS-CIÀS-CIAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"
Ormai era chiaro che l'handicappato sarebbe andato avanti a dire BAS-CIÀS-CIA per tutta la vita.

Poi "Cara Ti Amo", la canzone preferita da KASTROX, che dalla gioia abbracciava tutti quelli che aveva attorno, indistintamente uomini, donne ed animali.

Seguiva "Evviva/La Visione", il brano che ormai ascoltavo solo per sentire l'ultima frase di Mc Mangoni: era la nuova Indianata, cioè l'unica oasi di improvvisazione degli ultimi concerti.
La mia preferita forse rimarrà per sempre quella di Firenze: "Ricordatevi di sciacquare i panni in Arno, ma i vostri capelli sciacquateli con la mia piscia e, soprattutto, lavateli con la mia sborra!".
Stasera l'MC disse: "Mi raccomando, siamo nella giornata della cooperativa e dell'amore. finito il concerto, fate una grande cooperativa dell'amore tutti assieme!"
Ma vaffankulo.

Poi "Litfiba Tornate Insieme", che, nonostante tutti i guai, mi piaceva assai.

E, finalmente, il terzo inedito senza nome, quello contro la "Pena di mortePena Di Morte"!
Il titolo, se ce l'aveva, non l'avevo capito... la musica però era fenomenale, bellissima.
Mangoni, bendato e con le mani legate dietro la schiena, ballava il ballo del condannato, mentre Elio si lanciava in un'invettiva contro la pena di morte.
L'unico neo era proprio il testo... grezzissimo, asciutto: un brano del genere si sarebbe prestato a mille spunti, per esempio avrebbero potuto elencare miliardi di tipi di pene di morte tra i più estremi e paradossali, Pena di morte per poi rivelare che in realtà erano stati tutti utilizzati in epoca non sospetta da cosiddetti governi "civili", con Mangoni che, sul palco, veniva ucciso in modo sempre diverso, come Kenny di South Park! Invece un cazzo.

La musica però era godimento puro, seducente, ipnotica...
Confermavo la mia prima impressione: il ritmo storto ma ripetitivo sembrava disegnare una spirale. Oppure, avevo il gorgo del cesso nel cervello.
Riascoltando la registrazione, ci saremmo accorti che il tempo era regolare, in nove ottavi. Pensavo peggio. Comunque, passai l'intero brano ad immaginare KASTROX nella parte del condannato ed il FAVONE in quella del boia... sarebbe stato bellissimo!
Sul crescendo finale, gli Elii provarono ad interagire con gli handicappati facendo battere le mani a tempo dispari. Il pubbico era molto rock e poco prog, e venne fuori uno skifo. Fu commovente anche per questo.

Poi finale classico, con "Figaro" e "TapparellaTapparella". Speravo che l'euforia da "BAS-CIÀS-CIA" avrebbe fatto dimenticare a Kastrox lo striscione "Forza Panino", invece niente: al crescendo dei cori, l'handicap prese le aste, alzò lo striscione e ruppe i coglioni a tal punto che, per evitare guai peggiori, gli presi io l'asta di sinistra e gliela tenni alzata.
Ci odiò l'intera Inzago.
Ed avevano ragione.

Resistetti trenta interminabili secondi, durante i quali il Favone mi diede trenta volte del coglione usando trenta sinonimi diversi. Poi abbassai la mia asta, come fosse un vecchio cazzo, ed a Kastrox non rimase che fare altrettanto.

Chi stava dietro ricominciò a vedere, ma il Favone andò avanti ad insultarmi ugualmente fino alla fine del concerto.

A conti fatti, era stato un live ultra-breve, come a Bologna: 90 minuti scarsi. E dire che eravamo in aperta campagna ed avrebbero potuto tirare avanti fino alle tre... E va be', soka.
AFTER
Sapevamo che l'incontro post-concerto non ci sarebbe stato, ma le tette di VivianaViviana ci seppero consolare da ogni dispiacere. Poi gli Elii li avevamo già salutati prima e, soprattutto, il pensiero di andare dietro il palco e reincontrare lo scassaminchia del cazzo mi irritava entrambi i coglioni.

Fu allora che mi arrivò un sms: "Tim e ministero della salute ricordano che domenica 26 maggio ricorre la 'Giornata Nazionale del Sollievo': STAI VICINO A CHI SOFFRE!"

Presi il messaggio alla lettera e, mentre il Favone bestemmiava contro quelli che hanno il telefonino perché sono tutti facce di merda sborroh, decisi che fare un backstage tra noi Fave sarebbe stato bellissimo lo stesso.

E così, le strofe del dopo-concerto furono la voce monocorde dell'autistico Grumo, che implorava il Favone di riportarlo a casa. Il ritornello era il Favone che lo mandava costantemente affankulo.

"Ma dai Favone! Abito a Milano, a due passi!"
Forza Panino "Fankulo!"
"Ti pago la benzina!"
"Fankulo!"
"Ti offro da bere!"
"Fankulo!"
"È la Giornata Nazionale del Sollievo: STAI VICINO A CHI SOFFRE!"
"Fankulo!"


Ci si poteva improvvisare su una canzone...

Alla fine, fu Viviana ad offrirsi di accompagnare l'autistico a casa, così il Favone poté ripartire verso Carisio.
Felice!
Con a bordo me!
E, soprattutto, KASTROX.

"Beh, ma dai, Favone! - disse Kastrox - Io pròpio a te non ti capisco: Grumo potevi anche accompàgnarlo!"

Il Favone grugnì ed alzò la musica a palla nella speranza di annullare la voce di Kastrox.
Se avesse ficcato qualcosa di Elio nell'autoradio, l'handicappato avrebbe passato il tempo a cantare, era diversamente evitabile. Così, il Favone mise su un disco dei Beatles, la sua seconda grande passione.
Sua del Favone.
Ma anche di KASTROX! L'avevamo chiamato apposta Rinco Starr!!!
Opposti caratteri identiche passioni, come diceva quello là.

Andò a finire nell'unico modo possibile: Kastrox URLÒ, fino alla fine del viaggio, TUTTE LE CANZONI DEI BEATLES.
Nelle orecchie del Favone.

"UÈN AI FÀIND MAISÈLF IN TÀIMES OF TRÀÀÀBLEEEEEE!"
"Sgrunt!"
"MÀDER MÈÈÈRI CÀMS TU MÌÌÌÌ!"
"Sgrunt!"
"SPÌKKING UÒRDS OF UÌSDOM..."
"Sgrunt!"
"...IL PUÈBLO EJÀCULAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"
"BASTAAAAAAAAAAA!!!"
"DÈR UÌLL BÌ EN ÈNSUEEEEEEEER... LÈT IT BÌÌÌÌÌÌÌ!!!"
"Sgrunt!"


Erano bellissimi.

Il Favone tenne una media dei 180 km/h pur di eiettarci a Carisio il prima possibile. Poi sgommò in direzione Biella, ma le bestemmie si sentivano fino a Torino.

Una volta soli, Kastrox era stranamente pensieroso.

"Marok, ma dì un po'! - si confidò - Sicuramente sbaglio... ma stasera ho avuto l'impressione di non stare simpatico al Favone... secondo te è vero?"
"CHE??? -
risposi - MA NOOOOO, FIGURATI! Vedrai che diventerete AMICONI!".
"Mah... sì, forse hai ragione!"
mormorò il diversamente figato, e ricominciò a cantare El Pube e Cara ti amo, mentre io pregustavo un universo di insulti nei secoli dei secoli.

Una breve tappa all'autogrill di turno, una deviazione per il doveroso puttan-tour del sabato sera, e poi salutai l'amico handicappato, che stava ancora cantando di vitelli, alianti, pubi, amori e "BAS-CIÀS-CIA!".

Kastrox era un artista, a suo modo: non si esauriva mai e si divertiva sempre, anche quando gli altri, tutt'attorno, si rompevano i coglioni. Però il bello è che, spesso, gli altri tutt'attorno si rompevano i coglioni proprio perché c'era KASTROX!

Ma, soprattutto, Kastrox stava colmando il vuoto lasciato da Ivan Piombino... almeno nel cuore del Favone Grassone, ma un po' anche in quello di tutti noi.

"BAS-CIàS-CIAAAAAA!!!" urlò Kastrox, prima di ripartire.
"Fankulooooo!!!" risposi.

Nella giornata nazionale del sollievo, era il momento di ritrovare un po' di pace: quella cazzo di settimana era finita.
Ancora non sapevo che la successiva sarei stato giudice in una gara di rutti... ma quella è un'altra storia!

Al mio risveglio, come ampiamente previsto, avrei trovato un'email con i link ai tre inediti in mp3: in meno di 24 ore stavano già su Internet. Autore ignoto, qualità tuttosommato accettabile.
E, come ampiamente previsto, sarebbe squillato il telefono.

"BAS-CIÀS-CIAAAAAAAAAA!!!"
"Ciao KASTROX!"
"Màròòòòòòòk! Quand'è il prossimo di Elio? Cara ti amo mi sento confusa cara ti amo voglio stare un po' da sola il pueblo eiaculaaaaaaaa..."


Ok, il Favone poteva vincere la gara a tavolino: era il momento di pronunciare l'ultimo, irrevocabile, vaffankulo.