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POKA: La konvention autogestita
LA DEFINIZIONE
In un tempo molto lontano, gli Elii decisero che avrebbero radunato tutte le Logo Fave ClubFave del reame e le avrebbero spalmate in un luogo incantato. Poi un lieve scalpiccìo, alle loro spalle, ed infine piacere, solo piacere.

Queste memorabili orge si sarebbero dovute ripetere annualmente, con precisione svizzera e col nome di "CONVENTION".

La prima nacque nel 1998, nel '99 ci fu la seconda, mentre quella del 2000 arrivò che era già il 2001 (dannato millennium bug!).
Una gran figata, in tutti e tre i casi.
Subito dopo, gli Elii annunciarono che, per problemi organizzativi, la convention del 2001 sarebbe slittata al 2002.

"Nessun problema - risposero le Fave, pazienti, fiduciose e diversamente figate - Aspettiamo con gioia!".

E fu così che, a qualche anno di distanza, le Fave ancora aspettavano la convention del 2001, col suo candido e umido carico di simpatia.
L'IMPREVISTO
Come sapete, in tutte le favole c'è un principe azzurro che ad un certo punto sbuca dal nulla, sfodera lo spadone e mette le cose a posto, regalando ad ogni buco la giusta dose di felicità.
In ogni storia da Fava, invece, c'è sempre un picco di handicap che ad un certo punto sbuca da un forellino marrone e innesta un'inarrestabile reazione a catena, che finisce per sconvolgere, se non la faccia, almeno il culo dell'orbe terracqueo! Ed infine piacere, solo piacere.

E fu così che, in una luminosa notte d'inverno, l'artista poliedrico Ivan Piombino training autogenoIvan Piombino infranse la quiete pappettosa della nostra materia digitale ed annunciò: "Se gli Elii non organizzano la convention, la organizzo io!!!"

I soliti disfattisti fecero notare a Piombino che, per una buona convention delle Fave, occorrono:
  1. un locale
  2. le Fave
  3. gli Elio e le Storie Tese
  4. regali e gadget
ma soprattutto...
  1. tanta pheega.
Ivan Piombino assicurò che, tranqui, avrebbe pensato a tutto lui! Perfetto.
PUNTO PRIMO: IL LOCALE
Alle menti squilibrate, talvolta, si accompagnano superpoteri ignoti ai più e possono eccellere verso traguardi inimmaginabili per l'umano normodotato.
E poi c'era Ivan Piombino: di locali da adibire alla convention non ne possedeva, soldi neanche, ganci nemmeno! Così, le Fave pensarono di potersi mettere il cuore in pace, era ovvio che non si sarebbe fatto un cazzo.

Purtroppo però gli handicappati non vengono mai soli, tranne quando RASPANO. Così, tal Don DiegoDon Diego intervenne a sorpresa: "Conosco un PRETE che ci metterebbe a disposizione una stanza nel suo ORATORIO. Be', non sarà il massimo, ma è abbastanza grande e costa un cazzo. E poi è a Milano, quindi gli Elii sarebbero di casa... può interessare?"

La sistemazione pareva sufficientemente squallida.
Inoltre, in quei pochi incontri dal vivo con Don Diego, mi era sempre sembrato il penultimo al mondo a cui affidare la logistica di qualcosa: l'ultimo era Piombino.
Erano perfetti!
PUNTO SECONDO: LE FAVE
Le Fave.
Un migliaio di individui di sesso prevalentemente sottoutilizzato, dei quali la maggior parte, di fronte all'invito di Ivan Piombino, seppe reagire con classe: "Ivan Piombino vaffankulo!".

A sorpresa, fece eccezione (udite udite!) proprio il Favone Grassone, la cui risposta fu molto più colorita: in pochissimi vocaboli, riuscì ad elencare tutti i fluidi del corpo umano e a rapportarli uno per uno con il contenuto cavo della scatola cranica di Ivan Piombino, condendo il tutto con bestemmie a profusione "... e poi comunque non ho neanche un giorno di ferie l'anno ed il mattino dopo mi alzo alle CINQUE! VAFFANKULO! SBORROH!"

Unica luce in questa devastazione fu il profeta: Alan MagnettiAlan Magnetti!

Le Fave erano il suo pubblico, ci promise che non sarebbe mancato!

La presenza di Alan Magnetti attirò le prime, timide adesioni.
Si trattava perlopiù di una decina di disperati, per la maggior parte neofave che avevano in comune il fatto di non avere idea di chi fosse Ivan Piombino.

Perfetto, si poteva passare al livello successivo, ovvero...
PUNTO TERZO: GLI ELII
Invitare gli Elii forse non sarebbe stato così problematico, se non fosse che la fonte dell'invito era Ivan Piombino.

"Ciao Elii! - annunciò Piombino - Se organizzo una convention a Milano, venite?"

"Mah... non lo so... - rispose Elio soddisfattoElio - ho molte cose da fare... specialmente quel giorno!"

Quel giorno che nessuno, ovviamente, aveva specificato.

Questa scena ciclò ricorsivamente per un numero di volte tendente a infinito, con Elio e con tutti gli altri membri (ahahah!) del simpatico complessino.
Così, l'handicappato decise di prendere il coraggio in mano e fissò una data, in modo assolutamente arbitrario: sabato 22 gennaio 2005.

Poteva essere l'avvento dell'Apocalisse.
PUNTO QUARTO: REGALI E GADGET
Dell'intera logistica, quello dei regali sembrava l'elemento più a portata di diversamente figato.
La poca audience sarebbe stata composta da neofave, che avrebbero spiccato salti mortali per mezzo bootleg della vecchia rete dei "Ghiotti Scambi", che Piombino poteva anche duplicare da solo, a costo zero.

Per combinazione, invece, era appena uscito dalle stampe un libro di poesie, chiamato "Ho vistoHo visto", con omonimo cd allegato.
Indovinate chi è l'autore!

Quindi, Ivan Piombino ebbe il colpo di genio! Solo per i partecipanti alla convention, megaofferta: 10 euro per il suo libro e il suo cd!

Era tutto pronto, con carta e penna.
Sarebbe stato il rotolo di un successo.
IL QUINTO ELEMENTO: LA PHEEGA
"Oh, Marok! - mi annunciò un giorno Ivan Piombino - Alla fine la convention si farà! Saremo un FOTTIO DI GENTE, ci saranno SICURAMENTE ANCHE GLI ELII! Vieni anche tu?"
"C'è pheega?"
domandai, conoscendo già la risposta.
Errore "Minchia, è pieno!" confermò.

Perfetto, alla convention sarebbero stati solo cazzi, però pochi e diversamente figati.

Scherzi a parte, era un bel po' che non scrivevo un racconto su una catastrofe vera, colossale e deliziosamente autentica!
E poi era gennaio, non c'era veramente un cazzo da fare... ma sì, aggiudicato.
ORGANIZZAZIONE: GLI ULTIMI DETTAGLI
Visto il numero esiguo, decidemmo di raggrumare la tratta Torino-Milano in una macchinata unica e di fare guidare il più lucido: Piombino al volanteIvan Piombino!
Era un modo come un altro per non arrivare vivi ai trent'anni.

Appuntamento all'una in Piazza Sofìa, un posto vicino a casa sua, quindi in culo al mondo.
Yeeeeeee!!!

"Massima puntualità! - insisteva Piombino - non posso arrivare in ritardo!"
"Tranquo! -
risposi - Non appena Foniuglia arriva, veniamo subito da te!"

Persino Ivan Piombino si ammutolì e, per una volta, aveva ragione: era la peggiore minaccia possibile.
IL GRAN GIORNO!
Ore 11, la sveglia di CasaMarok mi diede il buongiorno, ed il telefonino mi propose il primo sms della giornata: "Non vengo. FoniugliaFoniuglia".

Eh no! Chi avremmo torturato tutto il giorno, chi avremmo fatto ubriacare e sclerare, chi avrebbe picchiato Ivan Piombino???
Per fortuna, ero abituato al protocollo.

Telefonata di rito:
"Risponde la segRXXKKHSSZZsciate un messagSSSSSJJKKKKHHH!"
"Yawn... ohu Foniuglia... rispondi!"
"BuongioRno dottoRe!"
"Ciao vecchia! Perché non vieni?"
"PeRché sono oRRenda!"
"Sì, lo so. Novità?"
"Oggi sono Riuscita ad usciRe dal mio oRganismo e guaRdaRmi allo specchio e ho visto che sono oRRenda! Non posso faRmi vedeRe. Poi non mi sono lavata i capelli..."
"Sono le undici, hai un'ora per lavarti i capelli..."
"Ma stamattina devo anche LAVARE PER TErrA!"
"Perché?"
"PeRché è spoRco..."
"E che ti frega? Hai ospiti?"
"No..."
"E allora?"
"E alloRa devo anche faRe la spesa..."
"Stamattina!"
"Sì, peRché domani sono chiusi i negozi..."
"E che ci va, cinque minuti..."
"Ma scheRzi? Io ci metto almeno mezz'oRa!!! Devo decideRe cosa compRaRe!!!"
"Decido io: alcool!"
"Ce l'ho già!"
"Ah... va be', allora non comprare niente..."
"Ma... ci sono gli Elii?"
"Certo che ci sono!"
"E c'è anche Elio?"
"Sì!"
"Sì? Te l'ha detto lui???"
"Sì! L'ho sentito ieri, ha detto che c'era sicuramente!"
"DavveRo?????"
"Certo!"
"Ma io pensavo non ci fosse... se no mi lavavo i capelli..."
"Ti ASSICURO che c'è Elio! Sono le undici e un quarto, hai tre quarti d'ora di tempo per lavarti sti cazzo di capelli!"
"Va be', inizio a lavaRmeli e poi ti chiamo..."


Perfetto, saremmo arrivati da Piombino con un'ora di ritardo. Come minimo.
Gli mandai un sms: "Arriviamo in ritardo di dieci minuti!"
Risposta: "Cacchio, sbrigatevi!"

Richiamai Foniuglia dopo una mezz'ora, mi rispose che si stava asciugando i capelli e che ci andava ancora un'altra mezz'ora, ma comunque era QUASI sicura di venire.
La aspettai alla nostra fermata del pullman fino all'una e un quarto (l'appuntamento con Piombino in culo al mondo era all'una), poi mandai un altro sms a Piombino: "Tardiamo altri dieci minuti!"
"Ma siete pazzi??? SBRIGATEVI!!!"
"Sì, tranquillo, STIAMO ARRIVANDO!"


Foniuglia arrivò all'una e mezza, incazzata perché Piombino non era passato a prenderci.

"Che problema c'è? - le dissi - Tanto appena lo vedi lo meni, come sempre..."
"Ma poi deve guidaRe..."
obiettò.

Che donna premurosa.

Stranamente il 62 passò quasi subito e così, per le due meno un quarto, eravamo già in piazza Sofìa, con solo tre quarti d'ora di ritardo. Praticamente, eravamo in anticipo.
In compenso, gli altri passeggeri erano volti ben noti, ovvero I passatempi di KastroxKastrox e (udite udite!) Alan Magnetti: in viaggio con l'Infinito!

Fu allora che mi chiamò il Colonnello Nunziatella.

"Oh, noi siamo quasi arrivati all'autogrill di Novara, voi l'avete già passato?"
"Siamo quasi lì! -
risposi - Questione di minuti! Aspettateci!"

È bello rallentare il mondo.

E così, verso le due, l'equipaggio composto da Ivan Piombino alla guida meccanica, i cinque io di Alan Magnetti alla guida spirituale, Kastrox, Foniuglia ed il dottor Marok all'handicap, poté decollare. Aveva inizio la MISSIONE CONVENTION!
L'INCONTRO
Eravamo in autostrada quando il cartello "Novara" ci fece saltare alla mente l'immagine del Colonnello Nunziatella, che ci aspettava nell'autogrill da quaranta minuti. E così, visto che tanto eravamo in anticipo, decidemmo di fare una sosta ed entrare, per vedere se fosse ancora là.
Incredibile... c'era!

Per fortuna (sua e della convention), il Colonnello non era solo: lo accompagnavano tre individui, dei quali uno pareva di sesso femminile sottotrentenne e infatti non ci rivolse mai la parola; il secondo idem, però oltretutto era rigorosamente maaaskio; il terzo, invece, si presentò come Bobo e sembrava più al nostro livello, nel senso che era completamente pazzo.

"Ma tu sei Marok del sito di Marok??? - esclamò - Facciamoci una foto!!!"

Nel giro di un picosecondo, arrivò la rompicoglioni di turno a dirci che "Non si possono fare foto! Non sapete che blablablabla legge sulla privacy blablabla autorizzazione blablàblablabla blà gnegnègnegne gnè!".

"Agli ordini!"
risposi, pensando che con certa gente è inutile sprecare il fiato.
Poi tolsi il flash per fotografare tutto, lei compresa, ma il telefono squillò.

Handicap all'autogrill Kastrox contro Bobo

Era SNAFU, la Nikon con il grasso intorno: "Ciao Marok, io verrei alla convention oggi, ma, ehm... non ho dietro la tessera delle Fave... POSSO ENTRARE LO STESSO?"

Dopo un attimo di imbarazzo, risposi, con voce serissima: "Guarda, non si potrebbe, ma darò istruzioni ai buttafuori di farti passare perché sei amico mio. Se per caso avessi problemi, chiamami che mando uno della sicurezza a prenderti e ti faccio entrare!"
"Oh... grazie..."
rispose lui, commosso.

Sono cose che fanno pensare.

Ci rimettemmo in marcia verso Milano, rinfrancati anche da Alan Magnetti che ci diceva di non preoccuparci per il ritardo, perché lui è Infinito e nell'Infinito non c'è tempo.

Metaphoto (Lato A) Metaphoto (Latobi)

Per la cronaca, arrivammo trionfalmente sul luogo convenuto alle ore 14:30, orario terrestre, fuso Roma-Berlino.

Fu una vera sorpresa scoprire che il fantomatico oratorio dentro al quale eravamo in procinto di radunare il nostro handicap era lo stesso in cui avevamo girato il video di Discomusic sei anni prima, il famoso video in cui c'è la mia faccia e nessuno lo sa, perché sono vestito da Zorro. I casi della vita. Si stava meglio quando si stava peggio. Non ci sono più le mezze stagioni. Una volta qua era tutta campagna. Con l'euro è tutto più caro.
L'ORGANIZZAZIONE
Di fronte all'oratorio, ci aspettava un piccolo assaggio gourmet di Fave, tra cui Don Diego e il friulano Mitch. Se questo nome non vi dice nulla, vi ricordo che la CAIAZZO aveva cercato di torturarlo e rapirlo al Teatro Colosseo, perché si faceva chiamare "Carambola" (sì, se l'era ampiamente meritato).

Tempo di scendere dalla macchina e l'organizzatore Ivan Piombino urlò: "PER CASO QUALCUNO DI VOI HA DA MANGIARE E DA BERE?"
Era serio.
La realtà stava superando le mie previsioni.

Visto che nessuno aveva un cazzo, la folla fece una rapida colletta ed incaricò me e Foniuglia di andare al supermercato più vicino a recuperare vettovaglie, perché i nostri gusti ed inclinazioni personali ispiravano fiducia.

Dopo un lieto calumet della pace nel giardino davanti all'oratorio (essenziale per raccogliere le idee), decidemmo che avremmo comprato solo ed esclusivamente alcoolici.
Arrivati alla cassa con in mano due borse La spesa! piene di bottiglie di vino, birra, crema di whisky, limoncello e qualche bicchiere di plastica, Foniuglia obiettò: "Ma da mangiare non prendiamo niente niente?"
Raccolsi un pacchetto di pop corn e uno di patatine da uno scaffale.
Potevamo andare.

Tornati davanti all'oratorio, incontrammo una figura inconfondibile: il chitarrista Cesareo.
Passeggiava nel cortile guardando la porta, indeciso se entrare o, finché era in tempo, scappare.

"Ciao Cesareo! Ho portato l'alcool e la pheega!" urlai esibendo la borsa ed indicando Foniuglia.

Cesareo ci seguì oltre il portone. La convention poteva iniziare.
CONVENTION!
Una volta dentro, notai come fossimo riusciti, contro ogni aspettativa, a riempire completamente il locale: era una stanza grande al più una trentina di metri quadri.

La prima figura nota fu La Piccola Cate fiammiferaiala piccola Cate, che mi accolse porgendomi una scatola di fiammiferi: aveva letto le poesie di MeeMMoW (a pagina 13 del nostro guestbook) e forse voleva applicarle, dandoci fuoco.
Anche questo è amore.

Poi, sbucò Fata Morgana, che mi salutò con la seguente frase, testuali parole: "Marok, ma sei ingrassato!!!".
Quanta poesia in tutto questo.

Infine, Marzia, ovvero la metà bionda delle Quattro Tette.
È sempre una bella visione, infatti scappò quasi subito.

Altre due giovani new entry femminili mi vennero a salutare: la prima si chiamava Klàpač, era di Costa Volpino come Ermes Rubagotti e parlava esattamente come lui, dicendo "POTA!" ogni due parole.
Aveva una sua musicalità! Forse.

La seconda era un'amica bionda della piccola Cate, si chiamava La Cate, Fata Morgana e FloFlo (come la moglie di Andy Capp!), ma era come la Bolbo: Argentina!
Gran bella nazione, ci dovrò andare, prima o poi.

Per il resto, saremmo stati una ventina; innalzando la soglia dell'età massima (cioè includendo Foniuglia!), si poteva dire che la media di pheega era di una su quattro partecipanti: meglio di Informatica.

Tra gli altri sconosciuti, non mancò di incuriosirmi un personaggio alto e magro con un cespuglio di capelli stile Caparezza: non appena arrivato, mi venne incontro, mi mostrò una bottiglia di Primitivo e mi domandò: "Ne vuoi un po'?"
Finalmente, una new entry che aveva il suo perché.

Il benvenuto Pheega a parte, l'arredamento della stanza era composto da un armadio chiuso a chiave, cinque o sei sedie e due tavolini.
L'armadio non sembrava puzzare, dunque, se c'era un cadavere, era già decomposto, tutto regolare.
Le pareti invece erano un po' spoglie, così appesi al muro un po' di cartelli di benvenuto, con su scritto: "DISCO DELLA BIBA", "DVD DEI LUGANO TAPES" e "BENVENUTI ALLA CONVENTION!".
In altre parole, "BENVENUTI NEL 2001!". Meglio non passare da Genova.

Anche Foniuglia volle rendersi utile, e si preoccupò di addobbare uno dei due tavolini, appoggiandoci sopra tutte le bottiglie e sedendovicisi a fianco, per poi conservare la stessa posizione per tutta la giornata. L'altro tavolino invece venne requisito da Ivan Piombino, che lo adibì a reparto merchandising. Osservate la Il merchandisingfoto e capirete.

Visto che non c'era un cazzo da fare (nel senso che Ivan Piombino non aveva previsto NULLA!), Don Diego e l'altro tizio del Primitivo andarono a ciulare le chitarre dalla sala dell'oratorio e diedero inizio ad un karaoke elico che avrebbe fatto accapponare la pelle ad un bue.

Impietosito, il destino decise di risollevare la giornata, inviandoci, uno dopo l'altro ad intervalli regolari, il batterista Bobo, il bassista Faso e l'artista completo Mangoni.
Non ci potevo credere: Maestro Civasgli Elii c'erano sul serio!!!
Tutte le palle che avevo raccontato a Foniuglia (e che Piombino aveva raccontato al mondo), alla fine erano... VERE!

Il cielo decise che aveva fatto troppo per quella giornata e, prima di annerirsi, ci inviò Grumo. Il giorno divenne notte. L'handicap era al completo.

"Ti avevo detto di avvisarmi se venivano gli Elii!" brontolò l'autistico Grumo.
"Ok. Ci sono gli Elii!" risposi.

Chissà perché non fu soddisfatto.

Da quel momento, Ivan Piombino piazzò una telecamera sul tavolo per riprendere tutto quello che gli Elii avrebbero detto, fatto o pensato e, fin qua, tutto bene.
Il problema è che Piombino cercò in tutti i modi di vendere agli Elii il suo libro a dieci euro (libro che, per la cronaca, nessuna fava aveva ancora comprato!). Finì per regalarne una copia a Christian Meyer e Cesareo, che si erano rifiutati di pagarglielo, mentre Faso gli aveva dato cinque euro e, per questo, sarebbe stato preso per il culo dal Civas per tutta la giornata.

Mentre prosciugavo ad una ad una tutte le bottiglie di vino perché dovevo assolutamente bere più di Foniuglia altrimenti non ero un vero uomo, pensavo che Ivan Piombino era stato lungimirante su almeno un aspetto della giornata: non aveva organizzato un cazzo. E la completa autogestione portò i suoi frutti, visto che anche Cesareo e Faso presero due chitarre in mano e si misero a suonare e cantare assieme a noi, Corso di chitarra per Uollano offrendo ripetizioni gratuite alla piccola Cate ed al diversamente figato del Primitivo.

In tanta pace, il primo attimo di turbamento si ebbe solo quando l'handicappato del Primitivo rivelò a Faso che la piccola Cate, a casa, aveva un basso a sei corde. Come il suo.
Non l'avesse mai detto.

"Ha fatto una completa cazzata!!! - inveì il bassista, incazzato - Non si inizia a guidare comprando una Ferrari, e uno non compra un basso a sei corde se non sa fare un cazzo!"

E va be', a parte qualche dettaglio, tutto sembrava andare per il verso giusto, finché In teMangoni non esclamò: "ANCH'IO VOGLIO CANTARE!!!"

Allora Faso e Cesareo si alzarono, spiegarono che non sarebbero potuti andare avanti in quelle condizioni e diedero le chitarre in mano alle fave più handicappate, primo fra tutti ovviamente Kastrox.
Don Diego aprì il suo canzoniere su una pagina a caso: "IN TE".
Mangoni lesse con aria attenta e professionale, e poi esclamò: "Ma CHE CAZZO DI NOTA È G???"

Fu un'esibizione stupenda, sentire MANGONI cantare "IN TE" accompagnato da KASTROX nella convention di PIOMBINO fu la realizzazione di un sogno... non avrei mai creduto di poter arrivare a tanto nella vita.
IN TE feat. MANGONI
Live at POKA 22/1/2005



RISVOLTI PSICOLOGICI
Nonostante i miei cinque sensi fossero ormai offesi sia dall'alcool, sia dalla voce di Mangoni, sia dalla chitarra di Kastrox, la mia percezione fu risvegliata da una coppia di signori, marito e moglie, che ogni tanto entravano ed uscivano dalla stanza. Con loro anche un Gemellibambino, probabile parente dello scaricatore di Primitivo, perché erano uguali.

Pensando che fossero persone della parrocchia, non feci la fatica di porre alcuna domanda a chicchessia, finché non seppi la verità: erano i genitori della piccola Cate, che, oltre ad averla accompagnata, avevano deciso di rimanere LÌ perché non si fidavano a lasciarla da sola con Ivan Piombino!
Eravamo oltre l'handicap!

Ad un certo punto del pomeriggio, notai però con immenso stupore che la piccola Cate era scomparsa. E stranamente anche Ivan Piombino. E tutti i suoi libri erano sparsi sul tavolino del merchandising, completamente incustoditi.

Grumo sentenziò: "A casa ho una porta che non rimane aperta, ci vuole qualcosa che la blocchi!" e si mise in tasca un libro di Ivan Piombino.
"Oh, però non si fa così! - obiettai - Si fa che appena arrivi a casa ti fai una foto con il libro in mano, poi me la mandi e la salgo su marok.org, così la vedono tutti e ridono!"
"Ok!"
concluse Grumo.
Ecco i risultati:
Ho visto Ho percepito Ho sboccato
L'INFINITO
Christian Meyer, intanto, soffriva per il fatto di non avere nulla da percuotere, era in astinenza da batteria ed avrebbe voluto anche lui farci sentire qualcosa. Così, ci svelò che il progetto per il primo disco del Trio Bobo era finito ed aveva il master nello zaino.

"Lo volete ascoltare?".
"Minchia!"
rispondemmo in coro.

Peccato che il nostro organizzatore Ivan Piombino non avesse portato neanche un lettore cd (e non ce n'era uno in tutto l'oratorio: solo cassette!). Sono cose che fanno pensare.

Grazie all'alcool, notai come l'handicap di tutte le fave convenute fosse più o meno costante, nonostante la loro età fosse quantomeno eterogenea: Foniuglia aveva esattamente la somma degli anni di Cate e FloCate e Flo.

"Come vorrei avere trent'anni!" sospirò la sedicenne Flo.
La guardai un po' stupito.

"Così non avrò più rotture di coglioni!" aggiunse, resasi conto della perplessità circostante.

Era vero che ognuno di noi vorrebbe essere qualcun altro, io per esempio vorrei rinascere Subsonica.
Qui, però si esagerava: la pheega sedicenne che vorrebbe mandare la natura affankulo e diventare trentenne era un'immagine un po' estrema!
Vinto dalla curiosità, rimasi ad ascoltare imperterrito il suo travaglio interiore, che non riguardava solo l'età, anzi: la minorenne Flo mi rivelò che era venuta alla convention da Verona apposta per incontrare Rocco Tanica e quindi era triste, perché non era ancora arrivato.

"No, Rocco non viene!" rispose Cesareo, impassibile.

Senza fare una piega, la La minorenne Flominorenne Flo decise di suicidarsi; timidamente, obiettai che a sedici anni era un po' presto e di aspettare almeno di farsi qualche anno all'università, perché non aveva senso crepare prima di avere cazzeggiato. Mi rispose che era una scelta difficile e ci avrebbe pensato su.
Invece, la decisione di non darla a nessuno fu istantanea... ma noi, come ben sapete signori della Corte, eravamo superiori a queste cose.

Anche Elio aveva deciso di darci due di picche, però ce lo comunicò in diretta telefonica, attraverso l'altoparlante del telefonino del Civas: "Carissimi adepti! Non sono con voi con il corpo, ma sono con voi con l'anima!".
Commento ad alta voce di Faso: "Scusa, non ho capito cosa ha-depto!"

Il GELO totale pervase la stanza.

L'handicap era sempre più con noi, infatti alle cinque e mezza arrivarono Snafu e Ilaria.

"Nessun problema all'ingresso, grazie dottor Marok!"
"Il dottor Marok risolve!"


Non saprei individuare un rapporto di causa/effetto in tutto ciò, comunque fu più o meno allora che gli Elii se ne andarono, lasciando un vuoto che solo il grande Alan Magnetti canta Ivan PiombinoAlan Magnetti riuscì a colmare, regalandoci una stupenda versione unplugged della sua hit: "Il Volo della Fenice".

"Non è abbastanza! - obiettai - Tu adesso canterai le POESIE DI IVAN PIOMBINO!"
"Ma... la metrica è tutta sbagliata..."
obiettò.
"Non me ne fotte un cazzo, se sei un artista lo sai fare!"

Presi uno dei libri di Ivan Piombino, aprii una pagina a caso, la porsi ad Alan e si realizzò uno dei sogni della mia vita: assistere in diretta dal vivo ad "ALAN MAGNETTI canta IVAN PIOMBINO!"


AFTER
Dopo un'emozione costante come quella, tutto il resto non avrebbe avuto più senso! Così decidemmo di andarcene fuori dai coglioni.

Le nostre facce incarnavano un biodegrado tale da convincere il prete a rinunciare a riscuotere l'affitto, perché in quanto handicappati era suo compito farci la carità.
Decidemmo che a quel punto era inevitabile festeggiare andando a mangiare da qualche parte tutti assieme o mandandoci direttamente affanculo.

La maggior parte delle Fave optò per la seconda ipotesi: rimanemmo noi torinesi da soli, più Grumo, Snafu, Ilaria, Don Diego e l'allegro mietitore di Primitivo.
Quest'ultimo ci annunciò che conosceva un locale chiamato "Pianeta Luna", in cui si mangiava bene e si spendeva un cazzo e così, handicap per handicap per tre e quattordici, decidemmo di seguirlo.

Eravamo tutti sullo sverso andante, e in alcuni I gemelli ghei casi anche arrivato, ma la parte migliore del viaggio fu la contemplazione dell'etilosintesi di Foniuglia che trasformava tutto l'alcool che aveva assorbito in violenza fisica contro Kastrox ed Ivan Piombino.

Una volta nel locale, invece, mi chiese di prenderla a pugni in testa perché le faceva contatto il cervello.

"Perché ti chiamano Foniuglia?" chiese l'ambasciatore del Primitivo.
"Non lo so... mi hanno detto che siccome sono Fava devo avere un nome handicappato..."
"Ah... ma... anch'io sono Fava!"
commentò lui.

A questa affermazione seguì un attimo di silenzio, poi lo fissai con aria pietosa ed esclamai: "Da oggi sei Uollano UOLLANO!!! Kastrox, battezzalo!!!"

Kastrox gli versò in faccia del liquido non meglio identificato e Uollano affermò che stava vivendo il più bel giorno della sua vita.
Perfetto, l'handicap c'era, era degno di stare nella Cumpa.

Nessuno sa perché, ma, quando un gruppo di Fave si ritrova, iniziano a verificarsi fenomeni strani. Uno di questi è lo scambio di tutti i documenti che uno ha in tasca, si inizia dalla tessera del Fave e poi, via via, alla carta di identità.

"Anno 1981? TU SEI NATO NEL 1981???" chiesero SNAFU ed Ilaria a Uollano, con aria terrorizzata.
"??? Sì... perché???"
"Non è possibile!!! ESISTE GENTE NATA NELL'81!!!"


Anche Grumo e Kastrox confessarono di essere nati nell'81, ma qualcun altro, ben più coraggioso, ricordò al diversamente giovane che la Cate e Flo erano nate nell'88!
La faccia di SNAFU attraversò tutti i colori dello spettro, dalle onde radio al giallo fava ai raggi gamma, ma un giorno gli faremo conoscere Zeola, che è del 1990.

In ogni caso, questo ristorante "Pianeta Luna" sponsorizzato da Uollano non era affatto male ed anche il suo amico che veniva a servirci era simpatico. Facemmo subito amicizia con lui! Specie Alan Magnetti.

Quant'e' bella giovinezza "Avete un tiramisù?"
"No!"
"Avete un tiramisù?"
"No!"
"Avete un tiramisù?"
"...no..."
"Avete un tiramisù?"
"??? N O !"
"Avete un tiramisù?"
"NOOOOOOOOOOOOOOOO!"
"Ah, scusa, è che HO CINQUE IO e volevano tutti il tiramisù..."


Il cameriere rimase qualche attimo a fissarlo basito, poi se ne andò, senza proferire parola.

E va be'... non appena il tasso alcoolico superò la soglia del dolore, iniziammo a fare casino quanto una Handicap speculare tribù di Visigoti mentre viene macellata.

Solo a fine serata, mi accorsi che avevamo raso al suolo il locale e fatto scappare tutti i clienti. Un po' mi dispiacque, perché era un bel posto. Ma anche questo è amore.

Visto che stavamo tutti benissimo, specie Foniuglia, Kastrox propose di fermarsi a Milano per andare in qualche locale in cui ci fosse un po' musica, così potevamo ricominciare a bere e cazzeggiare fino all'alba.

"Ma se questo beve ancora ci stampiamo sicuro!" obiettai, indicando Ivan Piombino che barcollava su se stesso.

Alan Magnetti ci ricordò che lui era infinito, e l'infinito è invulnerabile.

Decidemmo così di andare in qualche discoteca, per la gioia dell'autistico Grumo: "Io la sera NON ESCO!" e "Sono ALLERGICO alle discoteche!".
Anche SNAFU ed Ilaria erano contenti, perché avrebbero condiviso la serata con gente che avrebbe raggiunto la loro attuale età solo nel 2030.
Restava solo da decidere dove andare. Un gioco da ragazzi.

L'argomento "Dove cazzo andiamo?" piacque molto, infatti rimanemmo a parlare fuori dalla macchina di Piombino fino alle due di notte.
Ogni tanto, i poteri di Alan materializzavano qualche Un indigeno essenza spirituale che ci fissava per poi spegnersi nel buio, mentre Foniuglia tempestava di mazzate Uollano, senza un perché: il clima di gioia e letizia che si era creato sembrava avere fermato lo scorrere del tempo, rendendo la serata eterna ed immortale.

"Ciao, noi andiamo!" annunciarono SNAFU ed Ilaria.
Li osservammo spegnersi come lucciole all'orizzonte, e fu allora che Grumo mormorò: "Già, ma adesso io come torno a casa?"

Sulla Piombinomobile eravamo in cinque in macchina (anzi, nove, contando i cinque io di Alan Magnetti!), così Grumo si ritrovò appiedato. Ma non era da solo: anche Uollano era senza macchina.

"Va be', facciamocela a piedi! - propose Grumo - Ma seguiamo le rotaie del tram, così non ci perdiamo, io faccio sempre così quando torno a casa!".

Uollano sembrò stranamente stupito, ma finì per assecondarlo.
Contemplammo i due pellegrini mentre scorrevano lungo la rete tranviaria fino a scomparire nell'oscurità (da dove avrebbero sicuramente chiamato un taxi) e ci fiondammo in autostrada.

Piombino era completamente bevuto, ma noi eravamo sicuri che non avremmo bocciato, perché in macchina c'era Alan Magnetti che, essendo infinito, ci rendeva invulnerabili.

Dopo una breve tappa all'autogrill di Novara per il gusto di scattare Artisti al cesso le ultime foto, arrivammo a Torino che saranno state le quattro.
Troppo presto.

Così, Piombino, Alan ed il porko sottoscritto andarono a fare uno spuntino dal nostro amico di via Reiss Romoli, mentre Foniuglia emise un lamento per dire che era troppo sversa per scendere dalla macchina e Kastrox ci comunicò che sarebbe rimasto da solo con lei a tenerle compagnia.

Non avemmo nulla da obiettare, anche perché, conoscendo Piombino, eravamo sicuri che avesse una telecamera in macchina: se fosse successo qualcosa, salire il filmato su marok.org sarebbe stato un immenso piacere.

"Però dobbiamo fare le cinque! - mi ricordò Alan - Perché devi mandare l'sms al Favone Grassone!"

Le parole del saggio Alan Magnetti mi commossero, così facemmo le cinque, mandammo l'sms "BUONGIORNO!" al Favone Grassone ed uscimmo dal locale senza avere preso un cazzo, per mandarci ancora una volta, assolutamente, improrogabilmente affankulo.



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