LA DEFINIZIONE
In un tempo molto lontano, gli Elii decisero che avrebbero radunato tutte le Fave del reame e le avrebbero spalmate in un luogo incantato. E poi piacere, solo piacere.
Queste memorabili orge si sarebbero dovute ripetere annualmente con precisione svizzera, assumendo il nome di "CONVENTION".
La prima fu nel 1998, nel 1999 ci fu la seconda ed anche l'anno 2000 ebbe la sua convention, solo che fu fatta nel 2001.
Subito dopo gli Elii dissero che, per problemi organizzativi, la convention del 2001 sarebbe slittata al 2002.
"Nessun problema - dissero le fave - aspettiamo con gioia!".
E fu così che, a due anni di distanza, le Fave ancora aspettavano la convention del 2001 e tutto il suo bianco carico di simpatia.
L'IMPREVISTO
Come sapete, in tutte le favole c'è un principe azzurro che ad un certo punto sbuca dal nulla e mette le cose a posto.
Come sapete, in ogni storia da Fava, c'è sempre almeno un individuo anencefalo che ad un certo punto sbuca da un angolo marrone e sconvolge ogni evento macrocosmico, innestando un'inarrestabile reazione a catena che finisce per sconvolgere, se non la faccia, almeno il culo dell'orbe terracqueo.
E fu così che, un bel giorno, Ivan Piombino disse: "Se gli Elii non organizzano la convention, la organizzo io!!!"
Sono cose che fanno pensare.
PER UNA BUONA CONVENTION
Per una buona convention delle Fave occorrono almeno:
un locale
le Fave
gli Elio e le Storie Tese
ma soprattutto...
tanta pheega.
PUNTO UNO: IL LOCALE
Le menti squilibrate hanno superpoteri ai più ignoti e, in condizioni estreme, riescono ad eccellere sulla media delle altre persone raggiungendo traguardi inimmaginabili per l'essere umano.
Tutte le menti squilibrate.
Tutte tranne una, quella di Ivan Piombino, unico caso di handicap puro senza effetti collaterali, che di locali da adibire alla convention non ne possedeva, in nessuna parte d'Italia.
Di fronte a questo primo ostacolo, le Fave pensarono di potersi mettere il cuore in pace: non si sarebbe fatto un cazzo.
Purtroppo però gli handicappati non vengono mai da soli, tranne quando RASPANO. Così tal Don Diego, in arte
Smegman, intervenne: "Conosco un PRETE che ci metterebbe a disposizione una stanza nel suo ORATORIO... non sarà il massimo ma è abbastanza grande e costa un cazzo... ed è a Milano, quindi gli Elii sarebbero di casa... può interessare?"
La sistemazione pareva sufficientemente squallida e la Missione Convention by Ivan Piombino poté avere ufficialmente inizio.
PUNTO DUE: LE FAVE
Le Fave.
Un migliaio di individui di sesso prevalentemente sottoutilizzato, dei quali la maggior parte, di fronte all'invito di Ivan Piombino, reagì con la massima classe: "Ivan Piombino vaffankulo!".
A sorpresa, fece eccezione (udite udite!) proprio il
Favone Grassone,
la cui risposta fu molto più colorita: in pochissimi vocaboli, riuscì ad elencare tutti i fluidi del corpo umano e a rapportarli uno per uno con il contenuto cavo della scatola cranica di Ivan Piombino, condendo il tutto con bestemmie a profusione "... e poi comunque non ho neanche un giorno di ferie l'anno ed il mattino dopo mi alzo alle CINQUE! VAFFANKULO! SBORROH!"
Le poche, timide adesioni erano pervenute solo da una ventina di disperati, la maggior parte dei quali erano neofave che non avevano mai conosciuto Ivan Piombino. Unica luce in questa devastazione fu il profeta: Alan Magnetti! Le Fave erano il suo pubblico, non poteva mancare.
Perfetto, si poteva passare al...
PUNTO TRE: GLI ELII
"Ciao
Elio
- disse Ivan Piombino - se organizzo una convention a Milano tu vieni?"
"Mah... non lo so... ho molte cose da fare... specialmente quel giorno..." rispose il cantante, per poi schizzare via a velocità supersonica prima che Ivan Piombino arrivasse a concludere la comprensione del testo e gli chiedesse QUALE giorno avesse da fare.
Questa scena ciclò ricorsivamente per un numero di volte tendente ad infinito, sia con Elio sia con tutti gli altri del simpatico complessino, così l'handicappato decise di prendere il coraggio in mano e fissò una data, in modo assolutamente arbitrario: sabato 22 gennaio 2005.
PUNTO QUATTRO: LA PHEEGA
"Oh, Marok - mi disse un giorno Ivan Piombino - alla fine la convention si farà! Saremo un FOTTIO DI GENTE, ci saranno SICURAMENTE ANCHE GLI ELII!!! Vieni anche tu?"
"C'è pheega?" chiesi.
"Minchia, è pieno!" rispose.
Perfetto, saremmo stati solo handicappati. Era un po' che non scrivevo un racconto... non potevo mancare.
ORGANIZZAZIONE
Visto il numero esiguo, decidemmo di raggrumare la tratta Torino-Milano in una macchinata unica e di fare guidare il più lucido: Ivan Piombino. Appuntamento all'una in Piazza Sofia, un posto in culo al mondo vicino a casa sua.
"Massima puntualità! - aveva insistito Piombino - non posso arrivare in ritardo!"
"Tranquo - gli avevo risposto - appena Foniuglia arriva qua veniamo subito da te!"
IL GRAN GIORNO!
Ore 11, la sveglia di CasaMarok mi diede il buongiorno, ed il telefonino mi propose il primo sms della giornata: "Non vengo.
Foniuglia".
Eh no! Chi avremmo torturato tutto il giorno, chi avremmo fatto ubriacare e sclerare, chi avrebbe picchiato Ivan Piombino???
Telefonata di rito:
"Risponde la segRXXXXXKKKKHSSSSZZZZZsciate un messagSSSSSJJKKKKHHH!"
"Yawn... ohu Foniuglia... rispondi!"
"BuongioRno dottoRe!"
"Ciao vecchia! Perché non vieni?"
"PeRché sono oRRenda!"
"Sì, lo so. Novità?"
"Oggi sono Riuscita ad usciRe dal mio oRganismo e guaRdaRmi allo specchio e ho visto che sono oRRenda! Non posso faRmi vedeRe. Poi non mi sono lavata i capelli..."
"Sono le undici, hai un'ora per lavarti i capelli..."
"Ma stamattina devo anche LAVARE PER TErrA!"
"Perché?"
"PeRché è spoRco..."
"E che ti frega? Hai ospiti?"
"No..."
"E allora?"
"E alloRa devo anche faRe la spesa..."
"Stamattina!"
"Sì, peRché domani sono chiusi i negozi..."
"E che ci va, cinque minuti..."
"Ma scheRzi? Io ci metto almeno mezz'oRa!!! Devo decideRe cosa compRaRe!!!"
"Decido io: alcool!"
"Ce l'ho già!"
"Ah... va be', allora non comprare niente..."
"Ma... ci sono gli Elii?"
"Certo che ci sono!"
"E c'è anche Elio?"
"Sì!"
"Sì? Te l'ha detto lui???"
"Sì! L'ho sentito ieri, ha detto che c'era sicuramente!"
"DavveRo?????"
"Certo!"
"Ma io pensavo non ci fosse... se no mi lavavo i capelli..."
"Ti ASSICURO che c'è Elio! Sono le undici e un quarto, hai tre quarti d'ora di tempo per lavarti sti cazzo di capelli!"
"Va be', inizio a lavaRmeli e poi ti chiamo..."
Perfetto, saremmo arrivati da Piombino con un'ora di ritardo. Come minimo.
Gli mandai un sms: "Arriviamo in ritardo di dieci minuti!"
Risposta: "Cacchio, sbrigatevi!"
Richiamai Foniuglia dopo una mezz'ora, mi disse che si stava asciugando i capelli e che ci andava ancora un'altra mezz'ora, ma comunque era QUASI sicura di venire.
La aspettai alla fermata del pullman fino all'una e un quarto (l'appuntamento con Piombino in culo al mondo era all'una), poi mandai un altro sms a Piombino: "Tardiamo altri dieci minuti!"
"Ma siete pazzi??? SBRIGATEVI!!!"
"Sì, tranquillo, STIAMO ARRIVANDO!"
Foniuglia arrivò all'una e mezza, incazzata perché Piombino non era passato a prenderci.
"Che problema c'è? - le dissi - Tanto appena lo vedi lo meni..."
"Ma poi deve guidaRe..." obiettò.
Che donna premurosa.
Stranamente il 62 passò quasi subito, così per le due meno un quarto eravamo già in piazza Sofia, con solo tre quarti d'ora di ritardo. Praticamente eravamo in anticipo.
Fu allora che mi chiamò il
colonnello Nunziatella.
"Oh, noi siamo quasi arrivati all'autogrill di Novara, voi l'avete già passato?"
"Siamo quasi lì - risposi - questione di minuti! Aspettateci!"
È bello rallentare il mondo.
E così verso le due l'equipaggio composto da Ivan Piombino alla guida meccanica, i cinque io di Alan Magnetti alla guida spirituale,
Kastrox, Foniuglia ed il dottor Marok all'handicap, poté decollare. Aveva inizio la MISSIONE CONVENTION!
L'INCONTRO
Eravamo in autostrada quando il cartello "Novara" ci fece saltare alla mente l'immagine del Colonnello Nunziatella, che ci aspettava nell'autogrill da quaranta minuti. E così, visto che tanto eravamo in anticipo, decidemmo di fare una sosta ed entrare, per vedere se fosse ancora là.
Incredibile... c'era!
Non appena un suo amico mi vide e gli fu confermato che ero Marok del sito di Marok andò in fibrillazione e, tutto emozionato, mi fece una foto. Immediatamente arrivò una rompicoglioni a dirci che "Non si possono fare foto! Non sapete che blablablabla legge sulla privacy blablabla autorizzazione blablàblablabla blà gnegnègnegne gnè!".
"Agli ordini!" risposi, pensando che certa gente dovrebbe leggere di più le mie faq.
Poi tolsi il flash e, per spregio, iniziai a fare foto a palla a tutto quello che mi circondava, oggetti animati, inanimati e handicappati compresi.
Si preannunciava una bella giornata.
Fu più o meno allora che mi chiamò
SNAFU, la Nikon con il grasso intorno, e mi disse: "Ciao Marok, io verrei alla convention oggi, ma non ho dietro la tessera delle Fave... POSSO ENTRARE LO STESSO?"
Dopo un attimo di imbarazzo risposi, con voce serissima: "Guarda, non si potrebbe, ma darò istruzioni ai buttafuori di farti passare perché sei amico mio.
Se per caso avessi problemi chiamami che mando uno della sicurezza a prenderti e ti faccio entrare!"
"Oh... grazie..." rispose lui commosso.
Sono cose che fanno pensare.
Ci rimettemmo in marcia verso Milano con Alan Magnetti che ci diceva di non preoccuparci per il ritardo perché lui è infinito e nell'infinito non c'è tempo.
Arrivammo sul luogo convenuto alle due e mezza, orario terrestre, fuso Roma-Berlino.
Fu una vera sorpresa scoprire che il fantomatico oratorio dentro al quale eravamo in procinto di radunare il nostro handicap era lo stesso in cui avevamo girato il video di Discomusic sei anni prima, il famoso video in cui c'è la mia faccia e nessuno lo sa perché sono vestito da Zorro. I casi della vita. Si stava meglio quando si stava peggio. Non ci sono più le mezze stagioni. Una volta qua era tutta campagna. Con l'euro è tutto più caro.
L'ORGANIZZAZIONE
Di fronte all'oratorio c'erano una decina di Fave, volti per lo più sconosciuti.
Tempo di scendere dalla macchina e l'organizzatore Ivan Piombino urlò: "PER CASO QUALCUNO DI VOI HA DA MANGIARE E DA BERE?"
Tutto secondo copione.
Visto che nessuno aveva niente, la folla fece una rapida colletta ed incaricò me e Foniuglia di andare al supermercato più vicino a recuperare vettovaglie seguendo i nostri gusti ed inclinazioni personali.
Fu un'ottima scelta. Dopo un lieto calumet della pace nel giardino davanti all'oratorio, per raccogliere le idee, decidemmo che avremmo comprato solo ed esclusivamente alcoolici.
Arrivati alla cassa con in mano due borse piene di bottiglie di vino, birra, crema di whisky, limoncello e qualche bicchiere di plastica, Foniuglia obiettò: "Ma da mangiare non prendiamo niente niente?"
Raccolsi un pacchetto di pop corn ed uno di patatine da uno scaffale. Potevamo andare.
Tornati davanti all'oratorio, incontrammo una figura inconfondibile: il chitarrista Cesareo, con i suoi due bambini.
Passeggiava nel cortile guardando la porta, indeciso se entrare o meno.
"Ciao Cesareo! Ho portato l'alcool e la pheega!" urlai esibendo la borsa ed indicando Foniuglia.
Cesareo ci seguì oltre il portone. La convention poteva iniziare.
CONVENTION!
Una volta dentro, notai come contro ogni aspettativa fossimo riusciti a riempire completamente il locale. Non tanto perché fossimo un folto gruppo di Fave, quanto perché la stanza che il parroco amico di Smegman ci aveva destinato era grande al più una trentina di metri quadri.
La prima figura nota che incontrai fu
la piccola Cate, che mi accolse porgendomi una scatola di fiammiferi: aveva letto le poesie di Meemmow sul mio guestbook e voleva applicarle alla lettera, dandosi fuoco. Anche questo è amore.
Un altro personaggio che non mancò di incuriosirmi fu un tipo alto e magro con un cespuglio di capelli stile Caparezza ed uno sguardo indiscutibilmente handicap che mi venne incontro, mi mostrò una bottiglia di Primitivo e mi disse: "Ne vuoi un po'?"
Finalmente una new entry che aveva il suo perché.
A conti fatti l'organizzazione Piombino aveva radunato in tutto una ventina di persone, tra le quali le uniche giovani donne presenti erano la piccola Cate, la sua amica
Flo,
Manuela "Marok ma sei ingrassato!!!",
Klàpač e
Marzia, ovvero la metà bionda delle Quattro Tette. È sempre una bella visione, infatti scappò quasi subito.
Innalzando la soglia dell'età massima ed includendo quindi anche Foniuglia, si poteva dire che la media di giovani donne era di una su quattro. Mi consolai: era già meglio che ad informatica.
Pheega a parte, l'arredamento della stanza era composto da un armadio chiuso a chiave, cinque o sei sedie e due tavolini.
L'armadio non sembrava puzzare, dunque se c'era un cadavere era già decomposto, tutto regolare. Le pareti invece erano un po' spoglie, così appesi al muro un po' di cartelli di benvenuto, con su scritto: "DISCO DELLA BIBA", "DVD DEI LUGANO TAPES" e "BENVENUTI ALLA CONVENTION!".
Anche Foniuglia volle rendersi utile, e si preoccupò di addobbare uno dei due tavolini, appoggiandoci sopra tutte le bottiglie e sedendovicisi a fianco, per poi conservare la stessa posizione per tutta la giornata. L'altro tavolino invece venne requisito da Ivan Piombino, che lo adibì a reparto merchandising. Osservate la
foto
e capirete.
Visto che non c'era un cacchio da fare, Smegman ed altri due handicappati ciularono delle chitarre dalla sala dell'oratorio e diedero inizio ad un karaoke elico che avrebbe fatto accapponare la pelle ad un bue.
Impietosito, il destino decise di risollevare la giornata, inviandoci, uno dopo l'altro ad intervalli regolari, il batterista Bobo, il bassista Faso e l'artista completo Mangoni.
Poi decise che aveva fatto troppo per quella giornata, e ci inviò
Grumo. Il cielo si rannuvolò. L'handicap era al completo.
"Ti avevo detto di avvisarmi se venivano gli Elii!" mi disse Grumo.
"Ci sono gli Elii!" risposi.
Chissà perché non fu soddisfatto.
Da quel momento, Ivan Piombino piazzò una telecamera sul tavolo per riprendere tutto quello che gli Elii avrebbero detto, fatto o pensato e cercò in tutti i modi di vendere loro il suo libro a dieci euro. Finì per regalarne una copia a Christian Meyer e Cesareo, che si erano rifiutati di pagarglielo, mentre
Faso gli aveva dato cinque euro e per questo sarebbe stato preso per il culo dal Civas per tutta la giornata.
Mentre prosciugavo ad una ad una tutte le bottiglie di vino perché dovevo assolutamente bere più di Foniuglia altrimenti non ero un vero uomo, pensavo che Ivan Piombino era stato lungimirante su almeno un aspetto della giornata: non aveva organizzato un cazzo. E la completa autogestione portò i suoi frutti, visto che anche Cesareo e Faso presero due chitarre in mano e si misero a suonare e cantare assieme a noi,
offrendo ripetizioni gratuite alla piccola Cate ed all'handicappato del Primitivo.
Sia Faso che il Civas stranamente sembravano tollerare tutte le nostre stonature orrende persino quando erano applicate alle loro canzoni. L'unico attimo di turbamento interiore si ebbe quando l'handicappato del Primitivo disse a Faso che la Cate a casa aveva un basso a sei corde. Come il suo.
"Ha fatto una completa cazzata!!! - inveì il bassista - Non si inizia a guidare comprando una Ferrari, e uno non compra un basso a sei corde se non sa fare un cazzo!"
E va be', a parte qualche dettaglio tutto sembrava andare per il verso giusto, finché Mangoni non disse: "ANCH'IO VOGLIO CANTARE!!!"
Allora Faso e Cesareo si alzarono, dissero che non sarebbero potuti andare avanti in quelle condizioni e diedero le chitarre in mano alle fave più handicappate, primo fra tutti ovviamente Kastrox.
Smegman aprì il suo canzoniere su una pagina a caso: "IN TE".
Mangoni lesse con aria attenta e professionale, e poi esclamò: "Ma CHE CAZZO DI NOTA È G???"
Fu un'esibizione stupenda, sentire Mangoni cantare IN TE accompagnato da Kastrox nella convention di Ivan Piombino fu la realizzazione di un sogno... non avrei mai creduto di poter arrivare a tanto nella vita.
IN TE feat. MANGONI
Live at POKA 22/1/2005
RISVOLTI PSICOLOGICI
Nonostante i miei cinque sensi fossero ormai offesi sia dall'alcool, sia dalla voce di Mangoni, sia dalla chitarra di Kastrox, la mia percezione fu risvegliata da una coppia di signori, marito e moglie, che ogni tanto entravano ed uscivano dalla stanza. Con loro anche un
bambino,
probabile parente dell'handicappato del Primitivo.
Pensando che fossero persone della parrocchia non feci la fatica di porre alcuna domanda a chicchessia, finché non seppi la verità: erano i GENITORI della piccola Cate, che, oltre ad averla ACCOMPAGNATA, avevano deciso di RIMANERE LÌ perché NON SI FIDAVANO A LASCIARLA DA SOLA CON IVAN PIOMBINO!!!
Tutto ciò era fantastico... anche questo è amore.
Ad un certo punto del pomeriggio notai però con immenso stupore che la piccola Cate era scomparsa. E stranamente anche Ivan Piombino. E tutti i suoi libri erano sparsi sul tavolino del merchandising, completamente incustoditi.
Grumo mi disse: "A casa ho una porta che non rimane aperta, ci vuole qualcosa che la blocchi!" e si mise in tasca un libro di Ivan Piombino.
"Oh, però non si fa così! - gli dissi - Si fa che appena arrivi a casa ti fai una foto con il libro in mano, poi me la mandi e la salgo su marok.org, così la vedono tutti e ridono!"
"Ok!" disse Grumo.
Ecco i risultati:
Christian Meyer intanto soffriva per il fatto di non avere nulla da percuotere, era in astinenza da batteria ed avrebbe voluto anche lui farci sentire qualcosa. Così ci disse che il progetto per il primo disco del Trio Bobo era finito ed aveva il master nello zaino.
"Lo volete ascoltare?".
"Minchia!" rispondemmo in coro.
Peccato che il nostro organizzatore Ivan Piombino non avesse portato neanche un lettore cd. Sono cose che fanno pensare.
Guardandomi intorno, notavo come l'handicap di tutte le fave convenute fosse più o meno costante, nonostante la loro età fosse quantomeno eterogenea: Foniuglia aveva esattamente la somma degli anni di
Cate e Flo.
"Come vorrei avere trent'anni!" mi disse Flo.
La guardai un po' stupito.
"Così non avrò più rotture di coglioni!" aggiunse.
Capii che era una psicolabile e rimasi ad ascoltare imperterrito il suo travaglio interiore.
Mi disse che era venuta alla convention da Verona apposta per incontrare Rocco Tanica, ed era triste perché non era ancora arrivato.
"No, Rocco non viene!" rispose Cesareo... e la giovane donna decise di suicidarsi.
Obiettai che a sedici anni era un po' presto e di aspettare almeno di farsi qualche anno all'università, perché non aveva senso crepare prima di avere cazzeggiato. Mi rispose che era una scelta difficile e ci avrebbe pensato su. Invece la decisione di non darla a nessuno fu istantanea... ma noi eravamo superiori a queste cose.
Anche Elio aveva deciso di darci due di picche, però ce lo disse in diretta telefonica, attraverso l'altoparlante del telefonino del Civas: "Carissimi adepti! Non sono con voi con il corpo, ma sono con voi con l'anima!".
Commento ad alta voce di Faso: "Scusa, non ho capito cosa ha-depto!"
Il gelo totale pervase la stanza.
L'handicap era sempre più con noi, ed infatti alle cinque e mezza arrivarono Snafu ed Ilaria.
"Nessun problema all'ingresso, grazie dottor Marok!"
"Il dottor Marok risolve!"
Non saprei individuare un rapporto di causa/effetto in tutto ciò, comunque fu più o meno allora che gli Elii se ne andarono, lasciando un vuoto che solo il grande
Alan Magnetti
riuscì a colmare, regalandoci una stupenda: "Il Volo della Fenice unplugged".
"Non è abbastanza - gli dissi - Tu adesso canterai le POESIE DI IVAN PIOMBINO!"
"Ma... la metrica è tutta sbagliata..." obiettò.
"Non me ne fotte un cazzo, se sei un artista lo sai fare!"
Preso uno dei libri di Ivan Piombino, aprii una pagina a caso, la porsi ad Alan e si realizzò uno dei sogni della mia vita: assistere in diretta dal vivo ad "ALAN MAGNETTI canta IVAN PIOMBINO!"
Non avevo parole.
AFTER
Dopo un'emozione del genere, tutto il resto non avrebbe avuto più senso, così decidemmo di andarcene fuori dai coglioni. Le nostre facce incarnavano un biodegrado tale da convincere il prete a rinunciare a riscuotere l'affitto del locale, perché in quanto handicappati era suo compito farci la carità.
Decidemmo che a quel punto era inevitabile festeggiare andando a mangiare da qualche parte tutti assieme o mandandoci direttamente affanculo.
La maggior parte delle Fave optò per la seconda ipotesi, rimanemmo noi torinesi da soli, più Grumo, Snafu, Ilaria, Smegman ed il tizio del Primitivo. Quest'ultimo ci disse che conosceva un locale in cui si mangiava bene e si spendeva un cazzo e così, handicap per handicap, decidemmo di seguirlo.
Eravamo tutti sullo sverso andante, e in alcuni
casi anche arrivato, ma la parte migliore del viaggio fu la contemplazione dell'etilosintesi di Foniuglia che trasformava tutto l'alcool che aveva assorbito in violenza fisica contro Kastrox ed Ivan Piombino.
Una volta nel locale, invece, mi chiese di prenderla a pugni in testa perché le faceva contatto il cervello.
"Perché ti chiamano Foniuglia?" chiese il tipo del Primitivo.
"Non lo so... mi hanno detto che siccome sono Fava devo avere un nome handicappato..."
"Ah... ma anch'io sono Fava..." commentò lui.
A questa affermazione seguì un attimo di silenzio, poi lo fissai con aria pietosa ed esclamai: "Da oggi sei
UOLLANO!!!
Kastrox, battezzalo!!!"
Kastrox gli versò in faccia del liquido non meglio identificato e Uollano disse che stava vivendo il più bel giorno della sua vita. Perfetto, l'handicap c'era, era degno di stare nella Cumpa.
Nessuno sa perché ma, quando un gruppo di Fave si ritrova, iniziano a verificarsi fenomeni strani. Uno di questi è lo scambio di tutti i documenti che uno ha in tasca, dalla tessera del Fave alla carta di identità.
"Anno 1981??? TU SEI NATO NEL 1981???????" chiesero SNAFU ed Ilaria a Uollano, con aria terrorizzata.
"??? Sì... perché???"
"Non è possibile!!! ESISTE GENTE NATA NELL'81!!!! SIAMO VECCHI!!!"
Ognuno ha i suoi problemi... un giorno gli farò conoscere Zeola che è nata nel 1990.
In ogni caso il locale sponsorizzato da Uollano non era affatto male ed anche il suo amico che veniva a servirci era simpatico. Facemmo subito amicizia con lui. Specie Alan Magnetti.
"Avete un tiramisù?"
"No!"
"Avete un tiramisù?"
"No!"
"Avete un tiramisù?"
"...no..."
"Avete un tiramisù?"
"??? N O !"
"Avete un tiramisù?"
"NOOOOOOOOOOOOOOOO!"
"Ah, scusa, è che HO CINQUE IO e lo volevano tutti..."
Il cameriere rimase qualche attimo a fissarlo basito, poi se ne andò, senza proferire parola.
E va be'... non appena il tasso alcoolico superò la soglia del dolore, iniziammo a fare casino quanto una
tribù di Visigoti mentre viene macellata. A fine serata mi accorsi che avevamo raso al suolo il locale e fatto scappare tutti i clienti. Un po' mi dispiacque, perché era un bel posto. Ma anche questo è amore.
Visto che stavamo tutti benissimo, specie Foniuglia, Kastrox propose di fermarsi a Milano per andare in qualche locale in cui ci fosse un po' musica, così potevamo ricominciare a bere e cazzeggiare fino all'alba.
"Ma se questo beve ancora ci stampiamo sicuro!" obiettai, indicando Ivan Piombino che barcollava su se stesso.
Alan Magnetti ci ricordò che lui era infinito, e l'infinito è invulnerabile.
Decidemmo così di andare in qualche discoteca, per la gioia dell'autistico Grumo "io la sera NON ESCO! e sono ALLERGICO alle discoteche!" e di SNAFU ed Ilaria che avrebbero condiviso la serata con gente che avrebbe raggiunto la loro attuale età solo nel 2030. Restava solo da decidere dove andare. Un gioco da ragazzi.
L'argomento "dove cazzo andiamo?" piacque molto, infatti rimanemmo a parlare fuori dalla macchina di Piombino fino alle due di notte. Ogni tanto i poteri di Alan materializzavano qualche
essenza spirituale che ci fissava per poi spegnersi nel buio, mentre Foniuglia tempestava di mazzate Uollano, senza un perché, ma il clima di gioia e letizia che si era creato sembrava avere fermato lo scorrere del tempo, rendendo la serata eterna ed immortale.
"Ciao, noi andiamo!" dissero SNAFU ed Ilaria.
Li osservammo spegnersi come lucciole all'orizzonte, e fu allora che Grumo mormorò: "Già, ma adesso io come torno a casa?"
Sulla Piombinomobile eravamo in cinque in macchina, anzi nove contando i cinque io di Alan Magnetti, così Grumo si ritrovò appiedato. Ma non era da solo: anche Uollano era senza macchina.
"Va be', facciamocela a piedi - disse Grumo - ma seguiamo le rotaie del tram, così non ci perdiamo, io faccio sempre così quando torno a casa!".
Uollano sembrò stranamente stupito, ma finì per assecondarlo.
Contemplammo i due pellegrini mentre scorrevano lungo la rete tranviaria fino a scomparire nell'oscurità e ci fiondammo in autostrada. Piombino era completamente bevuto, ma noi eravamo sicuri che non avremmo bocciato perché in macchina c'era Alan Magnetti che, essendo infinito, ci rendeva invulnerabili.
Dopo una breve tappa all'autogrill di Novara per il gusto di scattare
le ultime foto, arrivammo a Torino che saranno state le quattro. Un po' presto.
Così Piombino, Alan ed io andammo a fare uno spuntino dal nostro amico di via Reiss Romoli, mentre Foniuglia emise un lamento per dire che era troppo sversa per scendere dalla macchina e Kastrox ci comunicò che sarebbe rimasto da solo con lei a tenerle compagnia.
Non avemmo nulla da obiettare, anche perché, conoscendo Piombino, eravamo sicuri che avesse una webcam in macchina: se fosse successo qualcosa, salire il filmato su marok.org sarebbe stato un immenso piacere.
"Però dobbiamo fare le cinque - mi ricordò Alan - perché devi mandare l'sms al Favone Grassone!"
Le parole del saggio Alan Magnetti mi commossero, così facemmo le cinque, mandammo l'sms "BUONGIORNO!" al Favone Grassone ed uscimmo dal locale senza avere preso un cazzo, per mandarci ancora una volta, assolutamente, improrogabilmente affankulo.