IL DUBBIO
Elio live in Asti, 18 euro, 12/7/2008.
Afterhours, Massimo Volume, Christian Coccia e soprattutto Patti Smith, sotto casa mia, GRATIS, 12/7/2008.
Che fare?
Dove andare?
E, soprattutto, perché?
Da un lato c'era il finale del
Traffic, centomila persone con una ragguardevole percentuale di pheega che fa del suo meglio per non arrivare al lunedì. Alla Pellerina. Gratis!
D'altra parte, però, non si poteva dire di NO ad un concerto di Elio che cadeva proprio il giorno del compleanno di Paolone Feiez! Avrebbero suonato l'impossibile!!! Skizzoh.
Certo, costava 18 euro... ma tanto saremmo entrati a cazzo, col pass di Alan Magnetti!
Insomma, Torino o Asti? Era una scelta troppo difficile... non ce la potevo fare.
Almeno, non da solo!!!
Mai come in questi casi una telefonata allunga la vita.
"Ciao
Joco,
come va?"
"Ohu... bene... - rispose - sono appena uscito da lavoro..."
Erano le nove. Perfetto.
"Ma lavori ancora a Leinì?"
"No, ho deciso di andarmene... ma il nuovo posto è PEGGIO!"
Grande!
"Ottimo! Però stasera pheega!"
"Pullula! No, però forse vedo
Killer..."
Invidia.
"Fico! Che fai di bello sabato?"
"Vado a fare un'IMMERSIONE! Vuoi venire?"
Joco sapeva stupirmi, sempre.
"Sì! - continuò - Ho PAGATO per fare un corso di sub per tutto l'anno, con costume e tutto, e non sono ancora andato una volta... e SCADE a fine mese..."
"Ma sei capace?"
"Boh... ma sì... che ci vuole... imparo! E tu?"
"Mah... c'è Patti Smith alla Pellerina, gratis, con gli Afterhours... sennò c'è Elio ad Asti..."
Joco ci penso un po' su, poi disse: "MA VA'! Patti Smith ancora ancora... MA ELIO FANKULO!!!"
IL DADO È TRATTO!
Feci il biglietto per Asti: JOCO = PACCO!
Sempre.
Altrimenti, non ci saremmo mai conoscuti: il primo giorno di informatica, Joco aveva scelto di far parte del GRUPPO PEGGIORE DELLA SCUOLA! Modestamente, il mio.
Poi aveva comprato l'Amiga, la
casa col tetto all'incontrario... ed il resto è storia.
A favore di Asti, giocarono anche la presenza della
Cate, di
Foniuglia,
e di due new entry del prestigioso
forum di Elio e le Storie Tese.
Il primo si chiamava
QiQQo
ed aveva esordito scrivendo: "Anche se non ve ne frega una ceppa fritta... io ad asti ci sarò! L’altro giorno un’auto
mi ha messo sotto mentre ero in bici, il giorno dopo
sono finito in prima pagina insieme agli elii, che culo!!"
Il secondo si chiamava Helium e si era presentato così: "Solo 6 giorni alla data del 12: quella di Asti a due passi da casa mia! Evvai!"
Avevo prontamente risposto: "...e dopo il concerto... TUTTI A CASA HELIUM!!!"
E lui: "Per me
va bene: devo comprare qualcosa da bere?"
Quei due, sommati, avrebbero raddoppiato l'handicap dell'intero Fave Club.
SI PARTE!
Alle ore 16:20 il regionale più lento del mondo incrementò la mia derivata in direzione sudest.
I capelli rossi e ribelli di Foniuglia mi mettevano di buon umore... era adorabile, serena, passava il tempo contando tutti i lividi che si era fatta nella notte picchiandosi da sola. Mi piace quando fa così.
Del resto è sempre felice, quando partiamo... poi incontra handicappati e sclera. E poi ritorna, sempre. Vuol dire che le piace.
Dietro a
Foniuglia, in diagonale rispetto al mio punto di osservazione, fiorivano tre meravigliose fanciulle.
"MaRok, mi sono rimessa a dipingeRe..."
"Mh!"
Le ricoprivano pochi atomi di stoffa colorata.
"MaRok, l'altRo gioRno non mi paRtiva il computeR..."
"Mh!"
Ridevano e giocavano a baciarsi e farsi foto.
Col telefonino. Controluce.
Due more, una bionda.
Sborroh, skizzoh, spruzzoh, spermoh... ed aggiungo TOZOO!!!
"MaRok..."
"Mh..."
"FIGA CULO TETTE!"
"Eh? Dicevi?"
"No... niente..."
"Mh!"
Scesero prima di Asti... peccato.
E FINALMENTE LO POSSIAMO DIRE... CIAO ASTI!
Alle cinque sbarcammo nella patria del Barbera, del Palio, della Torre Troyana, di Paolo Conte, della Locanda delle Fate e, soprattutto, dei
Farinei dla Brigna! In altre parole, Asti.
"MaRok - disse Foniuglia - C'è un supeRmeRcato! Andiamo a pRendeRe da beRe?"
"Ma vaffankulo, dobbiamo arrivare fino in piazza della Cattedrale!"
"E se poi non tRoviamo più un supeRmeRcato?"
"Ma soka! È in ceeeeeentro!"
Più ci avvicinavamo alla nostra meta, meno negozi si vedevano in giro.
"BRutto poRco! Lo sapevo! Dovevamo faRla in stazione la spesa!!! Ma peRché io do sempRe Retta ai Rottinculo con la meRda nel ceRvello? PeRchéééé???"
E fu allora che ci intercettò
Klàpač.
"Potaaaaaaaaaaaaaaaa! Ma ciaooooooooooooooo!"
Assieme a lei un personaggio misterioso, che si qualificò come
Rockman.
Foniuglia mormorò un "ciao" depresso.
"Ma potaaaa Foniugliaaaaa - disse Klàpač - Sei già incazzata a quest'oraaa? Ma cosa succedeee?"
"Questo poRco non mi ha fatto faRe la spesa... e qua non ci sono supeRmeRcati!"
"Come no? Potaaa ne abbiamo visto uno primaaa, venendo in quaaa! Non è lontano, daiiiiiiii!"
Da allora, Foniuglia ebbe un solo scopo nella vita: arrivare al supermercato.
Per questo andammo nella direzione opposta, cioè in piazza.
E lei continuò a sclerare.
PIAZZA DELLA CATTEDRALE
La piazza era un incantevole rettangolo di medioevo dal fondo marrone, sul quale spiccavano
Dagarlass,
Jobby, il suo amico Marco,
Christian,
Ladygara,
Pinna Nobilis e
la Cate...
più un paio di perfetti sconosciuti.
Urlai: "QiQQo!!! Helium!!!"
Non si girò nessuno.
Peccato.
La Cate era davvero una bella visione.
"Ciao Marok! - disse Christian - Ciao Foniuglia!"
"Mh...".
Anche la borsa era minorenne e colorata. Una di quelle che non hanno senso, perché ti cade tutto. La Cate saltellava di qua e di là, facendola ondeggiare, mentre rideva al telefonino... poi era bionda, quindi TOZOO!
"MaRok... - mormorò Foniuglia - PeRché quel Ragazzo sa chi sono?"
"Mh..."
"FIGA CULO TETTE!!!"
"Eh?"
"PoRco! Come mai quel Ragazzo sa chi sono?"
Foniuglia sarebbe una brava ragazza, ma è terrorizzata dall'idea che qualcuno la
riconosca tramite Internet. Chissà perché poi...
"Ti ha vista alla
TROIA!
- risposi - Non vedi che ha ancora la maglietta?"
"E peRché non lo RicoRdo?"
"Perché eri ubriaca..."
Funziona sempre.
Comunque, c'era davvero una bella luce per fare le foto alla Cate... era bello quando i capelli biondi le cadevano sulle tette.
"È teRRibile... ma mi vuoi diRe come si chiama???"
"Mh..."
Foniuglia cercò risposta altrove,
invano: "Dai, bRutti Rottinculi! Mi volete diRe come si chiama???"
"Mh..."
"StRonzi!!! BastaRdi!!!"
Poi arrivò Klàpač: "StRonziiiiiiiiiiii! BastaRdiiiiiiiiiii!"
Un ibrido Foniuglia-Bergamasco.
Agghiacciante.
E non era finita... Foniuglia si mise a prendere per il culo la sua imitatrice che la pigliava per il culo: "Potaaaaaaaaa! Che bello RompeRe il cazzoooooo a Foniugliaaaa! Daiiiiiiiii!"
Parlavano nello stesso modo.
"PoRciiiiiiiii! MeRdeeeeeeeee! RRRottinculooooooooooooo!!!"
PiombinoKastrox.
Prenotai il brulé,
poi dissi a Foniuglia che sarei stato disposto ad umiliarmi accompagnandola al suo cazzo di supermercato, pur di porre fine allo strazio.
E ci seguirono TUTTI.
"POTAAAAAAAAAA!"
"StRonziiiiiiiiiiiiiii! BastaRdiiiiiiiii!"
Per tutte le vie di Asti così.
"FRociiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!"
"ROTTINCULOOOOOOOO!"
Non solo Klàpač non sapeva la strada, ma si sbagliava anche nel CAPIRE le indicazioni dei passanti, peraltro complicatissime: "ANDATE A DESTRA!".
"Ma potaaaaaaa non capisci un cazzoooooooooooooo!"
"Ma non è colpa miaaaaaaa, sono quegli stRonziiiiiiiii! BastaRdiiiiiiiiiiiii!"
"Cazzo diciiiiiiiiiiiiiiiii?"
"MA VAFFANKULOOOOOOO!"
L'agonia durò una ventina di minuti, forse mezz'ora.
Poi capitammo per caso davanti ad un minuscolo DiPerDì... la salvezza!
E Foniuglia smise di sclerare. Peccato.
CIÉK: LA PHEEGA RISOLVE
Al nostro ritorno, la piazza si era riempita di personaggi stavaganti: gli Elii.
Rocco Tanica cantava il vitello di balsa, allegro e spensierato, di fronte a
Foffo, incazzato nero: c'era eco ovunque, misurabile in minuti, giorni, ere geologiche... se ripasserete in piazza della Cattedrale oggi,
,
sentirete ancora un po' di soundcheck.
È raro che l'acustica faccia così schifo in uno spazio aperto.
Del resto, il biglietto parlava chiaro: 18 euro.
Per legge, un concerto si sente bene solo quando è GRATIS.
Ed ora, mentre Klàpač e Pinna Nobilis si concentravano sul soundcheck, l'una a sinistra e l'altra al centro, io mi concentrai sul problema principale: metterla nel culo ad AstiMusica e fare entrare tutti a scrocco.
Avevamo i
pass di Alan Magnetti...
ma sarebbero bastati?
Radunai la Cate e Foniuglia e mi posizionai con loro sotto il
Civas... non ci fu bisogno di dire una parola: aveva già capito tutto.
"TRE ACCREDITI!" disse.
"Grande!!!"
Ripetemmo l'esperimento con
Christian e Rocco, con identico successo.
Alla fine gli omaggi non sarebbero bastati per tutti, però avevo il pass ufficiale... la Cate era pheega... ce la saremmo cavata con pochi euro a testa... tutto è bene quello che finisce bene!!!
Forse.
A CENA CON... FONIUGLIA!
Ridendo e scherzando, si era fatta ora di cena... e non sta bene dire di no ad una signora scalinata che implora un contatto coi nostri appetitosi culi.
Foniuglia non si era arresa, voleva proprio sapere il nome di Christian.
"MaRok, mi vuoi diRe come si chiama? Dai!!!"
Fu in quel preciso istante che portai a termine il mio CAPOLAVORO: un RUTTO formato MAGNUM, poderoso, potente, di quelli che fanno tremare l'aria, il terreno, i vetri delle finestre e persino le casse sul palco!
Klàpač si girò di scatto: "CHI È IL MAIALE?"
"QUANTI NE VEDI?" rispose Foniuglia.
Mi voleva bene, in fondo.
Per risollevarsi il morale, Foniuglia aprì il sacco dei panini, quello delle bottiglie, poi mi fissò con gli occhi dipinti di inquietudine, ansia, paura, teRRoRe.
E disse: "MaRok, hai tu la maionese, veRo?"
"No - risposi - Non è nei sacchetti?"
Foniuglia si paralizzò... occhi e bocca spalancati... sembrava quasi
Andreotti.
E poi ESPLOSE.
"Ma bRutto Rottinculo faccia di meeeeRdaaa!!!"
"Che c'è?"
"Hai lasciato sul banco la MAIONEEESEEE!!!"
"C'eri anche tu al negozio... sei TU che non l'hai presa!"
"TU!!! TU dovevi metteRe la Roba nelle boRse! IO eRo alla cassa a pagaRe, TU dovevi faRe solo UNA cosa, UNA cazzo di cosa! Uomo di meRda, poRco, Rincoglionito, bastaRdo, Rottinculo, StRRRRRonzo! E stRonza IO che continuo ad uscire con gente di meRda!!! Uno che non mi vuole nemmeno diRe come si chiama... l'altRo che è un poRco!!!"
Foniuglia iniziò un lungo, indimenticabile monologo di parolacce piene di eRRe. Era bellissima, tutti volevano la foto di fianco a lei mentre sclerava!
Qualcuno ha anche rischiato la vita... ma ne è valsa la pena.
Un'oretta dopo, Foniuglia si era quasi calmata... e Rockman andò da lei.
Con in mano un panino.
Lo aprì e disse: "Guarda qua, nel mio panino c'è MAIONEEEESE!"
Ed iniziò a mangiarlo.
"Nooooooooooooo! Ti pRego! Facciamo cambio? Scambiamo solo il sopRa del panino? Solo il sopRa... mi basta quello..."
Foniuglia non fece in tempo a finire la frase che il panino fu ingerito e deglutito con la massima eleganza, a pochi centimetri dalla sua faccia.
Ben più critica la fase digestiva, causa violenza femminile.
FAVE=FANKULO
Di fronte a tanto spettacolo, arrivò un tizio della sicurezza.
Quale uomo potrebbe fermare una donna che sta picchiando qualcuno? Con che cuore, con che coraggio?
"Voi! - disse - FUORI!"
Purtroppo non diceva ai due litiganti... diceva a tutti.
"Ma... abbiamo gli accrediti..." risposi.
"Ah sì? Bene! Venite con me e controlliamo!"
Il gorillone ci accompagnò fino alla cassa.
E gli accrediti NON C'ERANO.
PiombinoKastrox!
"Ma... CONTROLLATE BENE! - dissi - Siamo nella lista accrediti di Elio e le Storie Tese!"
"Non ci hanno portato nessuna lista!"
Perfetto!
Era successo come a Tavagnasco: Lorenzo era andato a cena, portandosi dietro la lista accrediti!
SanfruCaiazzoSchopenhauerPiombinoKastrox!
La situazione era tutt'altro che rosea... oserei dire marrone: all'ingresso si iniziò a radunare gente, munita di regolare biglietto.
Sarebbero SICURAMENTE entrati per primi, sarebbero SICURAMENTE finiti in prima fila e NOI DIETRO DI LORO, a SOKARE.
Soluzioni: ZERO!!!
Oddio, una soluzione in realtà ci sarebbe stata: i pass di Alan Magnetti!
Questa volta però era davvero troppo rischioso: li avevamo tenuti al collo, sempre, anche quando imploravamo di entrare per pietà!
A quel punto TUTTI, persino i buttafuori più rincoglioniti, avevano capito che eravamo dei MINCHIA.
Questa volta era meglio lasciar perdere... o non saremmo arrivati a casa. Vivi.
PENETRAZIONE
Alle otto in punto i gorilloni spalancarono il pertugio ed un gruppo di ragazzi corse verso il palco.
Mostrai il mio pass, quello ufficiale, gli oranghi mi fecero entrare... e PRIMA FILA FU!
Presi dalla disperazione, gli altri COMPRARONO I BIGLIETTI!!!
Tutti, tranne quattro lodevoli eccezioni: Rockman, Jobby, Klàpač e Foniuglia.
Klàpač riuscì ad entrare quasi subito, mostrando un pass "Amico", una roba che non c'entrava un cazzo ma era bella. Gli altri rimasero fuori a sokare.
Non facevo che pensare a loro, mentre contemplavo la
Cate,
felice col suo biglietto in mano...
"Scusa - le dissi - mi fai vedere il biglietto?"
"Ma certo!" rispose.
Fosse così facile anche con le tette...
Il biglietto era ancora intero!
"Ma non te l'hanno strappato?"
"Boh... a quanto pare no!"
Corsi fuori con il biglietto della Cate in tasca e lo passai di nascosto alla fava più vicina all'ingresso: Foniuglia.
Il sistema funzionò: i gorilloni la fecero entrare!!!
Pochi minuti dopo, inaspettatamente, anche Jobby superò la barricata.
"Come cazzo hai fatto ad entrare?"
"Ho usato IL PASS DI ALAN MAGNETTI!"
"Che cosa???"
"Ho fatto vedere il pass di Alan Magnetti e mi hanno fatto entrare..."
"DAVVERO HA FUNZIONATO???"
"Sì..."
"MA SEI UN GRANDE!!!"
Incredibile: tante paranoie ed invece era così facile...
RockMan ci raggiunse un'oretta dopo, ultimo degli stronzi.
"Pass di Alan?" gli chiesi.
"No, accredito! Finalmente sono arrivati!"
Ok, col senno di poi tutto fu chiaro: aspettare gli accrediti sarebbe stata una stronzata, saremmo finiti in fondo alla piazza. E l'unico ad aver avuto buon senso era stato Jobby: saremmo dovuti entrare TUTTI gratis, col
pass di Alan Magnetti. Avevo peccato di prudenza, la prudenza del coglione... dovrei fidarmi di più nella vita... rischiare!!!
E fu allora che vidi un'ombra.
L'ombra inquietante di un gigante, che camminava deciso, aprendo la folla.
Era Lorenzo.
In tanti anni, era la prima volta che lo vedevo incazzato.
E guardava ME.
Beh... magari non guardava proprio me... magari guardava qualcuno dietro...
"MAROK!"
Perfetto.
"Glub!" risposi.
Lorenzo mi si avvicinò, ma non troppo, in modo da potermi guardare negli occhi ruotando in basso la testa di soli quarantacinque gradi.
"Marok - disse, serio e scuro in volto - tu LA DEVI FINIRE CON I PASS DI ALAN MAGNETTI!"
Scese il silenzio.
Ero nell'esatto baricentro di un gruppo di dieci fave che tenevano il pass di Alan Magnetti al collo.
E il bello è che avevano PAGATO!
"Basta! - mi disse - QUESTA STORIA DEVE FINIRE!"
Era veramente incazzato.
A lavoro ogni tanto capita di essere gli unici responsabili di una catastrofe.
Unica soluzione: la tattica dell'empatia.
Primo: contraddire l'istinto. Non giustificarsi, ma AUMENTARE il livello di coinvolgimento. Fingere non solo che ve ne fotta qualcosa, ma che il danno abbia completamente distrutto la vostra vita. Ostentare dolore, angoscia!
"Che cosa è successo?" chiesi, allarmato.
"È successo - rispose Lorenzo, con tono fermo ma pacato - che quelli dell'organizzazione sono venuti da me a dirmi che qualcuno di voi è entrato esibendo un pass che poi è risultato falso. E questo non va bene!"
Be', in realtà non era un pass falso: era un pass autentico, di Alan Magnetti.
Secondo: far credere al cliente che lo scopo della vostra vita è risolvere il suo problema... e SOLO VOI ce la potete fare! Se vi uccide, ci rimette lui.
"Porca troia! - mormorai, serissimo ed agitato, muovendo le mani in modo nervoso - Abbiamo fatto una gran figura di merda... Adesso è un casino... dobbiamo fare qualcosa... Subito! Possiamo andare là e..."
"No, non c'è bisogno - rispose Lorenzo, con tono quasi paterno - Adesso ho messo a posto tutto io, con la lista accrediti..."
"Oh, meno male!" risposi, fingendo sollievo. Le mani di fronte al naso, gli occhi socchiusi.
Terzo: rassicurare il cliente in modo che si allontani. A quel punto, potete darvi alla FUGA finché il reato non cade in prescrizione. Consiglio l'URUGUAY.
"Comunque, davvero, scusaci... - aggiunsi - Non so cosa ci è preso..."
"Ma perché siete entrati col pass di Alan Magnetti? Eravate accreditati!"
"Hai ragione... abbiamo fatto una gran cazzata... ci hanno detto che la lista accrediti non c'era... e la gente ha iniziato a passarci davanti ed occupare la prima fila... ci siamo agitati... abbiamo perso la testa..."
"Un'altra volta aspettatemi, comunque. Se ricapita, alla peggio vi faccio stare a lato del palco. Ma sì, anche al di là delle transenne, non c'è problema! Ma non voglio più vedere fave col pass di Alan Magnetti. Altrimenti vi butto fuori! Intesi?"
Dieci teste di fava annuirono, serie ed accigliate, sempre col pass di Alan Magnetti al collo... e Lorenzo si allontanò soddisfatto.
Quarta ed ultima fase: LA PRESA PER IL CULO.
Senza farvi beccare, naturalmente.
Lorenzo, allontanandosi, si mise a parlare da solo: "Ma poi... CHE CAZZO C'ENTRA ALAN MAGNETTI CON ELIO E E LE STORIE TESE???"
Tutti scoppiarono a ridere, FORTISSIMO!
Per la prima volta, ebbi PAURA.
Per fortuna Lorenzo non si girò e tirò dritto... pericolo scampato.
Il dottor Marok risolve.
QUELLI CHE ASPETTANO
Terminata la
foto commemorativa,
feci i complimenti a Jobby: con la sua mossa, aveva ucciso il pass di Alan Magnetti. Però... diciamocelo... era stato bello!
Prossimo spregio: il "Lorenzo Pass All Areas" per Collegno.
Così, Alan Magnetti avrebbe detto: "Che cazzo c'entra Lorenzo con Elio e le Storie Tese?". E sarebbe stato il
trionfo.
Fu allora che il telefono squillò... era
Furio Terzapi.
"Ciao handicap!"
"Ciao! - rispose Furio - Come va la pioggia?"
"Pioggia? Qua è sereno - risposi - Non c'è una nuvola..."
"A Torino c'è l'APOCALISSE! - disse - Un NUBIFRAGIO!!! Sta venendo giù di tutto, tuoni, fulmini, mi sono barricato in casa..."
Quindi, se fossi rimasto a Torino a vedere Patti Smith, mi sarei beccato il DILUVIO! Joco è veramente INFALLIBILE.
"Ma che figata! - dissi - Saranno contenti al concerto!"
"Tantissimo! - rispose l'handicap - Sta GRANDINANDO! Ma ho una bella notizia: il tg3 ha detto che la tempesta si sta spostando a sudest! E sai cosa c'è a sudest di Torino? AAAAAAAASTI!"
PiombinoKastrox.
Parecchia gente in piazza stava ricevendo telefonate dello stesso tipo. I tecnici corsero a coprire gli strumenti, poi caddero le prime gocce.
Avevamo DUE ombrelli ed eravamo in DIECI, perfetto!
E va be', tirai fuori l'arnese, l'accarezzai e poi lo drizzai, fiero, verso il cielo.
Christian mi guardò, sorrise e tirò fuori il suo.
Era lunghissimo, enorme, duro... era il DOPPIO del mio!
PiombinoKastrox.
Non l'avevo presa bene... ma fu la salvezza: il cielo diventò nero in un istante e pioggia fu.
Niente lampi né tuoni né grandine... solo fottutissima, normalissima pioggia.
L'ombrello di Christian bastava a ripararci tutti, ma faceva sgocciolare un'adorata pioggia sui capelli di Foniuglia.
"Mi vuoi diRe come ti chiami??? - disse Foniuglia - Ti devo insultaRe!!!"
Sono momenti che valgono una vita.
ROCK!
Alle dieci la pioggia diminuì di intensità: gocce lente, pigre, un po' noiose... come la vostra sborra.
I fonici schizzarono sul palco, strapparono via i panni e le casse vibrarono di piacere.
Poi si accesero le luci, rosse. Ed apparvero gli Elii!
La folla iniziò a gemere e ad urlare.
Non era approvazione.
Non era follia.
Non era disperazione.
Erano tutte urla di VAFFANKULO ed avevano un solo obiettivo: CHRISTIAN.
Non Christian Meyer, l'altro: il suo ombrello enorme, lunghissimo e duro copriva la visuale a tutti quelli che stavano dietro... e non sembravano apprezzare.
Per tutta la durata di
Plafone ed
Ignudi tra i nudisti l'ombrellone rimase aperto, con buona pace delle retrovie.
In compenso, l'audio faceva schifo.
A metà
Gargaroz, però, smise ufficialmente e definitivamente
di piovere... e Christian non chiudeva l'ombrello.
"Perché non lo metti via?" gli chiesi.
"Piove!"
Christian non fece in tempo a coniugare un secondo verbo compatibile con un soggetto: cinque o sei mani gli strapparono via l'ombrello e lo lanciarono dietro.
Là morì, calpestato da maaaaaski.
Anche questo è amore.
Le sorprese però non erano finite: alle prime note di
Mio Cuggino, il bel tempo incoraggiò fotografi ed operatori.
Presero le loro brave macchine enormi e si piazzarono TUTTI davanti ad una persona a caso: FONIUGLIA!
"StRonzi! BastaRdi! Su peR il CULO quelle telecameRe! Pezzi di meeeRda!!!"
Era uno spettacolo che meritava tutti i 18 euro del non biglietto.
Per il resto, il concerto scorreva via fin troppo veloce, senza troppe battute né intermezzi:
T.V.U.M.D.B.,
El Pube,
Amico Uligano,
Fossi Figo,
Disco Medley,
Parco Sempione.
La dose di cazzeggio era asintoticamente nulla, non c'erano nemmeno i siparietti di Rocco Tanica... anni luce indietro rispetto alla prima a Cuneo, tanta nostalgia di Aleppe!
Fuori dal cd brulé,
Supermassiccio,
Heavy Samba,
Suicidio A Sorpresa,
Uomini Col Borsello e
Tapparella, SENZA una cazzo di dedica a Paolone.
E va be'... probabilmente, dopo la pausa, ci sarebbe stato un gran finale! Cambiai scheda alla macchina foto: volevo filmare TUTTO.
Il primo bis fu
Oratorium. Aspettavo questo momento: Christian Meyer basso, Faso batteria, Rocco Tanica chitarra, Ghidoni sax e Comoglio tromba.
Non ripeto mai le stesse battute.
Comunque, beato lui!
A Cuneo, il secondo bis
era stato
Il congresso delle parti molli. Stasera però era il compleanno di Paolone... sicuramente avrebbero stravolto la scaletta.
Il mio sogno sarebbe stato
Verso l'ignoto, con Paola.
Oppure,
Non dire mai uei,
Pignorava,
Single!
Gli Elii si alzarono e si avvicinarono al bordo del palco. Non ci stavo capendo nulla.
Poi si inchiarono e... se ne andarono.
Quindi, non solo non avevano fatto NULLA per festeggiare il compleanno di Feiez, non solo non avevano nemmeno NOMINATO il fatto che fosse il compleanno di Feiez, ma avevano persino SEGATO UN BRANO dalla scaletta!
E noi eravamo tutti lì apposta.
Perfetto.
FAVE=FANKULO.
BACKSTAGE: LA PENETRAZIONE
Non avrei scommesso un libro di Ivan Piombino sul backstage. Ed invece Lorenzo arrivò quasi subito... con buone notizie.
"Marok! Raduna le Fave alla sinistra del palco, vi faccio entrare tra dieci minuti!"
Guardai a sinistra del palco... era aperto e stava entrando CHIUNQUE.
E NESSUNO controllava.
Noi però non eravamo CHIUNQUE: noi eravamo FAVE!
"Ma adesso LoRenzo voRRà sapeRe i nostRi nomi?" mi chiese Foniuglia.
"Certo che sì! - risposi - Deve verificare che siamo fave!"
Non era vero: Lorenzo ci conosce... però era bello far preoccupare Foniuglia.
"Oh... meno male... sia RingRaziato il cielo!"
"Eh? E perché???"
"PeRché almeno sapRò COME SI CHIAMA quella faccia di meRda!!!" disse, indicando Christian.
Poesia.
Lorenzo arrivò dopo un quarto d'ora e ci fece subito entrare... senza chiederci i nomi.
Foniuglia soka.
Tutto è bene quello che finisce bene.
Forse.
Alle nostre spalle, un gruppo di sconosciuti si qualificò come fava e Lorenzo iniziò pazientemente a verificare i loro nomi, uno per uno.
Di fianco a loro, entrava IL MONDO... senza controlli. Era bellissimo.
Ad un tratto, la coda si bloccò: il nome di un ragazzino e di sua mamma non risultava nell'elenco.
Sembrava la scena iniziale di "L'aereo più pazzo del mondo": la vecchietta col treppiede che viene fermata e perquisita al check-in come una terrorista, mentre nella fila a fianco passano indisturbati guerriglieri armati di mitra, kalashnikov e bombe a mano. Spettacolare.
I due rimasero bloccati per qualche minuto, poi finalmente il loro nome saltò fuori, il ragazzino entrò dentro, mi vide e disse: "CIAO MAROK! SONO
HELIUM!"
Cioè... QUELLO ERA HELIUM!
Il tipo che sul forum INVITAVA A CASA SUA UN INTERO SITO INTERNET e COMPRAVA PURE DA BERE, nella vita reale era un ragazzino che andava al concerto con la mamma!!!
Il mondo è la cosa più bella che abbiano mai inventato.
"Grande! - risposi - Allora, hai preso da bere? Guarda che stasera veniamo tutti a casa tua!"
Stranamente, mammaHelium non sembrava d'accordo.
E dire che sembriamo tanto dei bravi ragazzi...
BACKSTAGE: L'AMORE
Al backstage c'era veramente TUTTA ASTI... e la più contenta era Foniuglia: lei AMA la folla.
Specie quando sono GIOVANI.
"L'infeeeeeeeRno! Siamo all'infeeeeeeeeeeeeeeeRno!!!"
Avvicinarsi agli Elii era un massacro, ma Foniuglia volle a tutti i costi andare a ringraziare Cesareo per gli accrediti che NON avevamo usato.
Era meno pericoloso assecondarla.
Forse.
"Ciao Foniuglia! - disse il Civas - Come va?"
"Non ti ho ancora Ringraziato per gli accRediti..."
"Eh?"
"Cosa vuoi che faccia peR te? Vuoi che PICCHI QUALCUNO?"
Il Civas si guardò intorno cercando Ivan Piombino... ma non c'era.
Così diede l'unica risposta possibile: "PICCHIA TE STESSA!"
E Foniuglia SI TIRÒ UN CEFFONE.
FORTISSIMO!
Tutti rimasero a bocca aperta... Cesareo compreso.
"MA NOOOOOOO! - urlò - SCHERZAVO!!!"
Fu il miglior backstage della storia del Fave Club.
Poi gli Elii salirono sulle macchine e misero in moto, zigzagando tra la folla con manovre improbabili che gettarono nel panico tutta la popolazione sobria.
Quindi, solo Klàpač e la famiglia Helium.
A quel punto era inevitabile andare affankulo.
A CAZZO!
Per non farci rivivere l'odissea, Lorenzo ci lasciò uscire dal passo carraio sul retro, assieme alla macchina degli Elii... l'ho sempre detto che è un brav'uomo.
Ora, il programma mio e di Foniuglia si articolava in due punti:
- girare a cazzo fino alle 4:30
- prendere il treno
L'idea piacque a tutti: La Cate, Rockman, Dagarlass e Klàpač ci dissero FANKULO e ripartirono per Milano!
Perfetto.
Solo Ladygara e Christian si unirono alla zingarata.
La più contenta era Foniuglia: "Ecco!!! Di due maschi uno è un poRco e l'altRo non so nemmeno come si chiamaaaa... è teRRibile!!!"
Asti è nota nel mondo per la sua vita notturna: l'evento più famoso è il Palio e questo la dice lunga sul resto. Svoltai l'angolo pronto al peggio.
E mi trovai in PARADISO!
Asti, che veniva SCHIFATA dal resto d'Italia, era MERAVIGLIOSA: era PIENA di locali aperti, c'era folla ovunque, in strada, nei dehors... tanti giovani, tanta pheega, tanti culi, tante tette... e qualcuna era anche bionda! Sborroh, skizzoh, spruzzoh, spermoh! Ed aggiungo TOZOO!!!
"C'è uno vestito da Jack Sparrow!!!" disse Ladygara.
"Mh..."
"L'infeRno! - disse Foniuglia - Siamo all'infeeeeeeeeeeeeRno!"
"Mh..."
"Non è possibileeee! Siamo all'infeRno... e a questo poRco gli piaceeeeee!!!"
Christian e Ladygara dissero che ci avrebbero portato in un bel locale.
Per fortuna non avevano dubbi su come arrivarci, solo certezze.
Il problema è che le certezze di uno erano opposte a quelle dell'altra.
"Dobbiamo andare a destra!" diceva Ladygara.
"Ma no! - rispondeva Christian - A sinistra!"
Nello zaino avevo la cartina, ma mi guardai bene dal tirarla fuori: erano bellissimi.
"Ok, adesso giriamo a sinistra!"
"No, a destra!"
Ogni tanto finivamo al fondo di una via chiusa.
"Dovevamo andare a destra!"
"No, a sinistra!"
Poi cercavamo di tornare indietro, e non ritrovavamo mai il punto di partenza.
"Siamo arrivati da sinistra!"
"No, da destra!"
Ad un tratto Ladygara si fermò, guardò Christian ed urlò: "MA CAZZO! Mai una volta che mi dai retta!!!"
Foniuglia sgranò gli occhi.
"ECCO COME TI CHIAMI! - esclamò - CAZZO!!!"
"Eh?"
"Ho scopeRto il tuo nome, bastaRdo! Ti chiami CAZZO!!!"
Effettivamente, Christian aveva un po' la faccia da CAZZO.
"NON MI CHIAMO CAZZO!!!" urlò
CAZZO.
"ORmai ti ho scopeRto! - disse Foniuglia - E devo dire che hai veRamente un nome del Cazzo!"
"NON MI CHIAMO CAZZO!!!"
"CAAAAAAAAAAAAAAAAAZZO!!!!!!"
Continuammo a girare per strade del CAZZO, seguendo la navigazione del CAZZO, finché non trovammo il locale del CAZZO: una vineria.
"Mi piace il locale del Cazzo!"
"NON MI CHIAMO CAZZO!!!"
"Bravo, CAZZO!"
Il locale si chiamava Red qualcosa... ed aveva una caratteristica invidiabile: c'era posto.
Il signor Red Qualcosa ci venne incontro e disse: "Cosa vi porto?".
"MAIONEEEEEEESEEEEEEEEEEEEEE!" urlò Foniuglia.
"Eh?"
"TAAANTA MAIONEEEESEEEEE!!!"
"Ehm... boh... ok... per caso... volete anche delle patatine insieme?"
Fu così che ci ritrovammo sul tavolo un enorme contenitore di maionese, un po' di patatine, un'aranciata del CAZZO e tre Guinness scure.
Non avevamo potuto ordinare birra bionda, perchè a Ladygara le bionde stanno sul cazzo.
Diversamente Tozoo.
L'ANGELO BIANCO
Prendete l'orgasmo più forte che avete provato, moltiplicatelo per mille, neanche allora sarete vicini a quello che prova Foniuglia quando incontra lei: LA MAIONESE.
Era felice, una felicità isterica, esplosiva, adorabile.
"Ma che beeeello che è questo posto... ma che bella seRata... ma guaRdatevi intoRno... qua ad Asti è tutto bello, la gente, i locali... voglio viveRe ad Astiiii! Oh, è già finita la maionese... posso chiederne altRa?"
"Ma certo!"
"MAIONESEEEEEEEEEEEEEEE!"
La violenza femminile sembrava un ricordo lontano, così riposi nello zaino la fedele macchina foto.
Però c'era qualcosa che non tornava.
Molto spesso, l'inconscio capisce prima di noi... legge le immagini che arrivano alla nostra retina e le elabora in background, mentre noi pensiamo ad altro.
E poi ci manda un alert, un allarme, un qualcosa che noi avvertiamo come un senso di disagio impalpabile... un'inquietudine dai contorni sfocati.
Spesso mi capita quando dimentico qualcosa in giro... così mi toccai nelle tasche: chiavi di casa, portafoglio, telefonino, macchina foto, scheda, ombrello... c'era tutto... eppure mancava qualcosa.
Ne ero sicuro, me lo sentivo... ma cosa?
"Come vi è sembrato il concerto?" chiese Cazzo.
"Non eRa male! - rispose Foniuglia - PeRò a Cuneo mi eRano piaciuti di più!"
"Ma la scaletta era la stessa?" chiese Cazzo.
"Sì, Cazzo!" rispose Foniuglia.
"NON MI CHIAMO CAZZO!" disse Cazzo.
"Comunque tutto uguale tranne il Congresso!" risposi.
"Beh, non possono cambiare troppo! - disse
Ladygara - Devono rispettare la scaletta del brulè..."
Din.
Don.
Dan.
Diu.
Fa.
Brulè.
Riaprii lo zaino di scatto.
Dentro non c'era il brulé!
Eravamo usciti dal retro, mi ero dimenticato di prenderlo!
E l'avevo PAGATO!!!
PiombinoKastrox.
Per fortuna i miei amici mi seppero consolare: "AHAHAHAHAH! Coglione! Handicappato! Sfigaaaaaaaaaato!"
Sono soddisfazioni.
Alle tre, rosse tendine menù prezzo fisso, Ladygara e Cazzo ci salutarono.
Li aspettavano chilometri e chilometri di strade secondarie, fino a Milano, perché Cazzo si rifiutava di prendere l'autostrada.
"NON SERVE! - diceva - ALLUNGHI SOLO E BASTA! FACCIAMO LE STRADE PROVINCIALI! LE CONOSCO TUTTE!!!"
Ladygara annuiva con la testa, triste e rassegnata... erano belli insieme, sembravano sposati... una vera famiglia del Cazzo.
"Ciao LadygaRa! Ciao Cazzo!"
"NON MI CHIAMO CAZZO!!!" urlò CAZZO.
Ci piace ricordarlo così.
Ed intanto Foniuglia rideva, scherzava, giocava con la maionese.
"Guarda che dobbiamo andare! - le dissi - Sono le quattro!"
"Di già? Si sta così beeeeneeeeeeee..."
Dall'infeeeeeeRno al paradiso, grazie alla maionese.
L'INSULTO FINALE
Di fronte alla stazione non c'era nessuno, solo qualche puttana. E Foniuglia non ne voleva sapere di entrare.
"Dai, MaRok, mancano ancoRa venti minuti... andiamo a faRe un giRo?"
Ci incamminammo lungo i portici di corso Einaudi, di fronte a piazza Campo del Palio.
E fu là che Foniuglia ebbe l'apparizione: un
distributore di latte fresco.
"MaRok! Ma guaRda... è fantastico!!!"
"Eh?"
"Ma l'hai mai vista una cosa del genere a ToRino?"
"Beh... no, non l'ho mai visto a Torino ma..."
"È bellissimo!!! Ma è così beeeeella Asti! Ci sono i locali apeRti, tutta la notte! E si può andaRe in giRo, senza pauRa... la gente di Asti è bRava, buona, simpatica... non come quelle meRde che ci sono a ToRino! Ma tu pensa... pensa se fossimo Rimasti a ToRino! Che meeeeeRda! Ci saRemmo beccati il tempoRale!!! PeR vedeRe Patti Smith!!! A quest'ora saRemmo fRadici, bagnati, inzuppati, incazzati... ed invece adesso siamo qua felici! Contenti! Asciutti!!! Non ci siamo pResi NEANCHE UNA GOCCIA!!!"
Chiusi gli occhi di scatto.
Ero stato colpito di striscio da qualcosa.
Sentii una macchina che sgommava, riaprii gli occhi e vidi Foniuglia FRADICIA, COMPLETAMENTE LAVATA.
LE AVEVANO LANCIATO UN GAVETTONE!!!
Una macchina gliel'aveva BUTTATO IN FACCIA e poi era sgommata via!
Foniuglia era INZUPPATA, DALLA TESTA AI PIEDI.
Era la prova che esisteva un Dio.
"FIGLI.... DI... PUTTTTTANA... fRoci... bastaRdi... Rottinculo!!! Pezzi di meeeeeeRda!!! StrRoooooooOoOoOoOOOONZIIIIIIIII!!!"
Finalmente Foniuglia era tornata in sè.
"Ma io vi Rompo il culo!!! ToRnate qua, figli di tRoia! ToRnate, se ne avete il coRaggio! FRoci bastaRdi ASTIGIANI DI meeeeeeeeRda!!!"
Sembrava il gattino annaffiato che diceva dududù dadadà.
Era meravigliosa.
Persino le troie ci guardavano e ridevano, mentre Foniuglia, bagnata ed incazzata, si precipitava dentro la stazione.
"StRonzi, bastaRdi, Rottinculo!!! ASTIGIANI figli di tRoia!!! MAI PIÙ in questa città di meeeeeRda!!!"
Tanto spettacolo mi ripagava dei 9 euro e 60 del non brulé.
LA VIA DEL RITORNO
In stazione ero l'unico maaaskio.
La specie dominante erano le troie di mestiere e poi, in disparte, c'erano due ragazze in picomaglietta, picogonna e zaino colorato, che ascoltavano il walkman con un auricolare a testa. Visione celestiale.
"Ma quelle due... non hanno dei genitoRi? Ma con che coRaggio Riescono a mandaRle a quest'oRa a pRendere il tReno?"
"Mh..."
Si abbracciavano, ridevano e saltellavano... erano alte, molto alte, e le loro tette danzavano in modo meraviglioso... raramente ho visto quattro tette sorridere in quel modo... era pura poesia...
"Ma dai, avRei pauRa peRsino IO ad andaRe in giRo da sola a quest'oRa, con le facce di meRda che ci sono in giRo!"
"Mh..."
Una di loro era mora, con una ciocca di capelli colorati di verde, l'altra era bionda... sborroh, skizzoh, spruzzoh, spermoh. Ed aggiungo TOZOO!!!
"Ma peRché, se fosseRo TUE FIGLIE le lasceResti andaRe in giRo così?"
"Mh..."
"MaRok!"
"Mh..."
"FIGA CULO TETTE!"
"Eh? Quale preferisci delle due?"
Foniuglia mi tirò un cartone e non smise di insultarmi fino a quando non fummo arrivati a casa.
I POSTUMI
A Torino aveva smesso di piovere, ma i segni del nubifragio erano ovunque.
Le strade erano solcate da pozzanghere larghe e profonde come i buchi dei culi di via Cavalli e via Ormea, alcuni rami spezzati si erano infilati nelle corsie dei tram, mentre i cestini gorgogliavano, come cessi ubriachi e ribelli, tra i ricordi della propria gioventù.
In tutto il mondo, c'era solo una cosa più bagnata di Torino: FONIUGLIA.
È bello ricordarla così.
Una volta a casa, scaricato lo zaino, il culo e la posta, mi accorsi per caso del marchio indelebile che portavo ancora al collo: il pass di Alan Magnetti.
L'avrei usato ancora in mille occasioni... e sempre con successo!
Però solo quando non ci fosse stato nulla che avesse riguardato, anche lontanamente, Elio e le Storie Tese.
Esatto: la pheega!
Entrare gratis a Miss Muretto sarebbe sempre stata un'emozione costante.
Per il brulé nulla era perduto: i tipi dello store me l'avevano messo da parte!
L'avrei ritirato a
Sordevolo,
tra le prese per il culo di tutti gli handicappati di Biella e dintorni. Anche questo è amore.
La ricerca di
QiQQo,
invece, si concluse solo due concerti dopo, a
Collegno.
Là avrebbe passato una meravigliosa nottata con Schopenhauer, Piombino, Kastrox e più Kastrox, e ci avrebbe spiegato che ad Asti non ci aveva cagato perché era in incognito: si era travestito da NON FAVA per entrare più in fretta al backstage! Per farsi perdonare, ci avrebbe poi regalato
un giornale che parlava di noi.
Sono soddisfazioni.
E Joco?
Tutta la splendida serata era merito suo: non sarei mai andato ad Asti, se Joco non mi avesse consigliato di rimanere a Torino!
Be'... anche Joco, nel suo piccolo, si era saputo divertire: era andato davvero a fare la sua cazzo di immersione, pur non avendo mai frequentato il corso da sub.
Si era messo la muta, pagata un casino, si era buttato... e si era SPACCATO un ginocchio!!!
Si sarebbe poi operato a settembre... tutto è bene quello che finisce bene.
Forse.
Del resto, niente può finire meglio dell'ultimo, bagnato, sclerato ed infinitamente schizzato cazzo di vaffankulo!!!