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Capitolo 7 - Dialogo tra intellettuali - Domenica 17/6/2018
Quella domenica mi alzai mezz'ora dopo l'alba, Yawn... buongiorno!erano le 12:30, avevo dormito DA DIO... e tutto era PERFETTO.

Choo era già sveglia, anzi: non aveva chiuso occhio perché dei GAGNI si erano messi ad urlare al mattino presto, poi la signora Corallo si era messa a parlare con GRUMO dietro alla nostra porta... e IO non avevo sentito un CAZZO!!!
Alééééé!!!
Era uno splendido inizio per una splendida giornata.
Quindi, convinsi Choo a correre subito in spiaggia a posare i "salviettoni", senza che muovesse la minima obiezione.

"CAFFÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉÉ!!!"
Dottor Marok style
IN SPIAGGIA CON GRUMO
Assunta all'Albatros la necessaria dose di caffeina, ci avvicinammo alla spiaggia con cautela, perché ci venne incontro uno sciame impressionante di pheega... che se ne andava.
Camminavano in fretta, tra l'altro! Io ero differente.

Mantenendo uguale direzione ma verso opposto e copiosa lentezza, trovammo GRUMO balnearel'autistico GRUMO... che era circondato dall'unico spazio VUOTO di TERRA BRUCIATA di tutta la spiaggia.
Quindi, ne approfittammo al volo... grazie, GRUMO!

Per la cronaca, l'acqua era ancora SKAGERRAK... però, finalmente, era anche SPORCA.

Yeeeeeeeee!!!
Mai che da queste parti si possa fare il bagno in santa pace...
L'ULTIMO ELLADE
Alle due, andammo a pranzo da Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega.
Nel 2018, invece, un grande televisore stava proiettando una gara di moto... ma non ci dava fastidio, anzi: il televisore era uno di quelli moderni e costosi, quindi aveva gli altoparlanti nel CULO ed all'aperto non si sentiva assolutamente una minchia.

Anche per questo, dovevamo ringraziare il target femminile: i televisori con gli altoparlanti frontali erano passati di moda perché NON sono BELLI.
I maaaaski accettavano con la consueta pacifica rassegnazione (cantando: "l'han deciso i ricchioni e io devo accettarlo") e l'acquisto di altoparlanti esterni di cui prima nessuno aveva mai sentito il bisogno, dando il colpo di grazia al mercato.

La logica pheega friendly affossava ogni ambito della tecnologia... e a noi toccava stare a galla.
A casa, ho ancora una TV con gli altoparlanti frontali: buona finché dura.
Per videoregistrare, ho un decoder TS4000, che copia senza ricomprimere: buona finché dura.
Per le foto, ho la G1X Mark II, che ha un segnale pulito, uno zoom accettabile, entra in una tasca e ha tutti i comandi manuali: buona finché dura.
Marok.org, invece, sta a galla perché è inutile: se leggete queste righe, è durata!

Mentre pensavo a tutto questo, Christian Meyer PARTIVA: arrivammo all'Albatros carichi di speranze... e lui non c'era più!

Lettori dell'ultimo capitolo della recensione: -1000%.

Per la precisione, mancavano anche altre cose: non c'era gente che ballava, non c'era gente che ascoltava, non c'era neanche la BATTERIA... sì, insomma, non c'era un CAZZO, a parte la pheega che urlettava e si baciava in strada! Che schifo... ma ve ne parlo meglio dopo.

Per il momento, c'era Ellade Bandini che beveva nel dehors, DA SOLO.

"Siamo in ritardo..." disse il Maestro
"Ah... in ritardo di quanto?"
"Eh... boh..."


L'autistico GRUMO ritornò in spiaggia, mentre a me toccò ritornare al Corallo a lavarmi, perché andavo in giro con la pheega.
A proposito, Arnyka non pervenuto: probabilmente, era con Christian Meyer!

Ritornai all'Albatros alle cinque ed il maestro Ellade (che si era spostato in piazza) stava già finendo.
Peccato.
Ellade Trio
L'ULTIMO PALOMBINO
Salutato il Maestro, andai in piazza Libertà a sentire il mitico Palombino: ero curioso di sapere come finiva quella cosa della salsa cubana e se fosse ancora da girare in 12 ottavi!

Ebbene, non aveva nemmeno iniziato: anche Palombino vantava un ritardo non Bevi tanta birra e da grande diventerai come il dottor Marok! quantificabile ed era ancora al soundcheck.

"SI SENTE?" urlò dal palco.
"NØ!" rispose una voce.

Ci voltammo e capimmo che proveniva da uno dei negozi della piazza, "LUNA STRASS".
Vendeva vestiti, quindi non ci ero mai entrato.

"Ok... risuono da capo e..."
"NO, PER CARITÀ! -
strillò la signora Luna Strass, uscendo di corsa dal negozio - TU SEI IN CUFFIA E NON SENTI... BEATO TE!!!"

Benvenuti in Liguria!

Visto il travolgente successo del soundcheck, Palombino presentò subito gli ospiti d'onore: i "timbales" (che in italiano sarebbero i "timpani"), che "han dato il nome al genere che noi chiamiamo SALSA!"
Tutto chiaro?

"A Cuba, la salsa si chiamava SONGO... ma stiamo parlando degli anni '70 di Changuito e Los Van Van. Oggi, si chiama TIMBA!"

Se cercate conferma su Internet, occhio all'ultima vocale: in caso di errore, togliete l'audio... come su MTV!

Al momento del dolce, Palombino servì il "Ritmo di Comparsa" (il Carnevale Cubano), quello di "Cascara" (che sarebbe la "buccia" dei timbales) e "l'odiato Mozambique", che "fu imposto alla radio dal regime cubano! Però piace a NOI, a Steve Gadd ed a Simon & Garfunkel!"

Come sempre, i retroscena più interessanti dei racconti di Un Palombino un perchéPalombino riguardavano la cultura degli schiavi: se erano costretti a suonare di nascosto, perché CAZZO cantavano in SPAGNOLO, la lingua dei padroni?
Semplice: gli schiavi NON avevano una lingua madre comune. e NON si capivano tra loro!
La schiavitù a Cuba fu abolita nel 1886 (in anticipo, rispetto al Brasile) e lo spagnolo rimase la lingua ufficiale della loro musica. Curioso, no?

Signore e signori, Giorgio Palombino vi ha appena spiegato perché gli operai della FIAT, che arrivavano dal Sud, che odiavano Agnelli e che odiavano il Nord, tifavano tutti rigorosamente JUVE!

Non gli dite mai una cosa del genere... quantomeno, non gli dite che l'ho pensata io... e NON pubblicatela su Internet!

Intanto, Palombino ci salutò: per il 2018 era tutto... all'anno prossimo!
L'ULTIMO GILSON
In piazza Cavour, intanto, era iniziato l'ultimo seminario di Gilson vs pubblico jazzGilson Silveira: per una volta che noi eravamo in ritardo, lui era puntuale! Severo ma giusto.

"Fino al 1914... - raccontava Gilson - il Samba in Brasile era VIETATO!"

Curioso: a Laigueglia sarà vietato dal 2019.

"Per questo, il primo samba registrato ufficialmente si chiama 'PELO TELEFONE' (cioè 'Per Telefono') e racconta di una soffiata arrivata per telefono: 'Andate là a fare Samba, perché non c'è la polizia!'"

Fin qua, tutto bene. Gilson iniziò il brano accompagnato dalla bravissima Valbilene vs GilsonValbilene Coutinho, che aveva una voce splendida... però non ricordava le parole a memoria, così leggeva il "Samba per Telefono"... DAL TELEFONO!

Altro dettaglio divertente, lo strumento di Gilson era stato inventato da Gilson: era una specie di pandeiro "alternativo" assemblato con materiali di recupero, l'aveva chiamato PANZÀ.

"È bello usare materiali di recupero, così potete suonare sempre... e la musica FA BENE! - spiegò Gilson - Ascoltate sempre musica, anche quando cucinate... e viene più saporito! E, se ai vicini non piace, alzate il volume! I VICINI VANNO EDUCATI!!!"

Era adorabile.

Per ognuna delle canzoni che suonavano, Adeus, Valbilene!Gilson e Valbilene raccontavano MONDI!

La mia preferita fu "Incompatibilidade de Gênios", di João Bosco ed Aldir Blanc, in cui un marito sfigaaato raccontava al giudice i dispetti che gli combinava la MOGLIE.

Anche stavolta, però, ci perdemmo il finale: dovevamo schizzare in piazza Marconi... anzi, era tardi, erano già le sette e mezza! Gilson, se leggi queste righe, ci fai un riassunto? Grazie.
In cambio, lascio il video del Samba del Metatelefono.

PELO TELEFONE
(Samba Per Telefono)
Gilson Silveira feat. Valbilene Coutinho

Riprese by MAROK

LA BATTAGLIA FINALE
Per quella sera, ero terrorizzato: l'ultima disfida di piazza Marconi era stata sanguinaria ed atroce: da sempre, la GUERRA della domenica è la fase PEGGIORE del PercFest!
Ci sono meno persone rispetto al sabato, in realtà: anche noi eravamo solo quattro (erano spariti Furio Terzapi, Manquinho e Jimmy Sambuca, ma era ricomparso Arnyka!), eppure, chissà perché, quella poca gente è INCAZZATA NERA!

Se non altro, il Guardia di Porta non ebbe nulla da eccepire e ci fece entrare dall'uscita: il potere della Coenda funzionava ancora.
In piazza non c'era ancora nessun altro, a parte il Gambetta vs Ellade - ciék - repriseMaestro Ellade che, per coerenza, stava finendo in ritardo anche il soundcheck.

"Ma dai! - insisteva il signor Coenda - La situazione è tranquilla. Siete sicuri di volere i bicchieri di plastica? Lo dico nel vostro interesse, in quello di vetro ce ne sta di più e costa uguale..."

Io dissi PLASTICA.
Choo disse VETRO.
Quindi, il signor Coenda ci servì la birra nei bicchieri di vetro... con Arnyka che mi guardava e rideva, perché lui NON beveva.

Una volta che avevamo il panino in una mano ed il bicchiere di vetro nell'altra, il VARCO fu aperto.
IN ANTICIPO... ma TANTISSIMO!

Posammo tutto alla cazzo di cane e corremmo verso le sedie, incrociando un flusso di VEEEKKI INDEMONIATI e riuscendo a fatica ad occupare quattro posti laterali in settima fila... però senza sboccare.
Oddio, il panino un po' mi ritornò su, ma niente di grave.

Curiosamente, la piazza si placò in un attimo: dal gate d'ingresso, non arrivava più nessuno, Piazza Marconi: la quiete prima della tempestaeravamo davvero in pochi... le ultime file erano tutte libere!

Ne approfittammo per fare la spola per la Coenda, recuperare i panini e le birre e farcele versare in bicchieri di plastica, bevendo la parte in esubero alla goccia, con tanto di rutto finale.

Però avevamo allargato i nostri culi uniformemente in tre su quattro sedie, in modo che NON si vedesse che, a rotazione, ce n'era una vuota (avevo imparato a dividere il quattro in tre all'esame di teoria e solfeggio... sapevo che prima o poi sarebbe tornato utile).

E così, superato il primo impatto, sembrava regnare la pace: oltre alle prime cinque o sei file, che erano Pubblico di un certo livello riservate, ai bordi della piazza si contavano ancora numerosi posti vuoti (un po' sfigati, ma vuoti!) ed era un dato assolutamente inedito!
Durò poco.

Gli anziani arrivarono tutti assieme, come se avessero viaggiato stipati in una corriera frigo, come i viaggi delle pentole ad Andora.
Superato il collo di bottiglia del gate, schizzarono ovunque, sembravano schiuma di Coca e Mentos. Le sedie si saturarono in un attimo e la poca gente che stava tenendo il posto per qualcuno che era al cesso venne ASSALITA, prima dai nuovi veeekki e poi dalla polizia.
Per fortuna eravamo già tornati ai nostri posti di combattimento.

In un attimo, tra sedie e "posti in piedi", la piazza raggiunse la capienza massima consentita dalla legge... cioè un CAZZO.
Quindi il gate d'ingresso venne CHIUSO!
Di conseguenza, la popolazione BANNATA dalla piazza iniziò a gridare parolacce alla polizia, ma il problema principale era un altro: Choo stava malissimo, vicino a noi, perché sosteneva che la sua maglietta fosse blu, mentre le nostre erano nere! Allego una Divergenze cromatichetestimonianza fotografica e lascio a voi il giudizio.

Non contenta, Choo decise di SFIDARE IL SISTEMA e ci annunciò che sarebbe ritornata alla Coenda a prendere del GIN TONIC.

Però con "Panarea Island", perché fankulo.

Avevo due certezze: primo, sarebbe successo qualcosa; secondo, sarebbe stata colpa mia.
Terzo, si aprì la porta di fianco alle nostre sedie... ed uscì Il Capo vs il Veeeekkioil Veeeekkio!

Aveva la faccia ancora più incazzata del solito, puntò dritto verso il Capo ed andò a fargli il CULO... perché la dovevamo smettere di combinare CASINO!

Proprio così, glielo disse in faccia... a pochi passi da noi.

Subito dopo, non contento, andò a cazziare anche l'Assessore, i fonici, i backline, lo staff e persino Il Comune vs il Veeeekkioi tizi del Comune!

Non saprei dire che problemi sviluppasse nella gente di Laigueglia la domenica sera.
Forse era stare tutto il giorno in casa con la moglie.

Oppure, tifavano per una squadra che perdeva sempre?
Boh...

Comunque, nell'indifferenza generale, un tizio con una calligrafia da gagno stava dipingendo sopra il palco la scritta ❤ = 1 / cM = E ❤2.
Interessante!
Quindi (dando per scontato che M = m), risultava ❤ = 1/c.
Da tenere presente.

E quindi, il 90% della piazza combatteva la GUERRA, il 9% guardava il Veeekkio, i restanti guardavano ❤ = 1/c, e Choo riuscì a tornare a sedersi, col suo gin, nel bicchiere di VETRO, senza che NESSUNO le rompesse il cazzo!
Aveva imparato l'arte di Arnyka: avevamo rovinato una creatura.
Il pubblico falso del PercFest
JAZZ atto primo: BEPPE GAMBETTA
Alle ore 21:30, il Capo salì sul palco assieme ad Allegria!una tizia giovane ed effervescente, che ci tenne a descrivere un progetto artistico di cui non si capì esattamente tutto, ma è pur vero che la curva dell'attenzione si adagiò sulle ascisse nel giro di un Δt tendente a ZEEERO.
Però rivendicò la formula del cuore: "È l'equazione di Albe Steiner!"

Ok, grazie.
Adesso dopo me lo segno.

Un attimo più tardi, il palco fu conquistato da un chitarrista, chiamato Beppe Gambetta vs Ellade BandiniBeppe Gambetta.

Quello che il programma presentava come un solo di chitarra lungo UN'ORA (pessimismo e fastidio!) stava per dare vita al MEGLIO del mio diciottesimo PercFest!

Era bravissimo, era allegro, suonava un folk trascinante ed era completamente pazzo.
Dopo aver introdotto un brano di Giuseppe Verdi, si fermò ad accordare la chitarra, raccontando minchiate in inglese per coprire il tempo morto. Tra le altre cose, decantava le lodi di un altro compositore, chiamato Joe Green... e solo alla fine capimmo che aveva semplicemente tradotto la biografia di Giuseppe Verdi in inglese... nome compreso!
Quindi, giustamente, una signora dalle prime file si alzò e se ne andò.

"Non se ne vada signora! - urlò Gambetta - Il prossimo è un brano EROTICO!"

La signora si rivelò immune, ma Gambetta non si perse d'animo e miscelò brani di De André con mazurke e barzellette.

"Cos'hanno in comune il banjo e la bomba a mano? Quando li senti è TROPPO TARDI!"
"Sapete perché in Guerre Stellari non c'è la fisarmonica? Perché è ambientato nel futuro!"
"NON È VERO! -
urlò Choo - È AMBIENTATO NEL PASSATO!!!"

Gambetta fece finta di aver capito ed attaccò "Hard Travelin'" (il duro viaggiare) accompagnato dal Maestro Ellade Bandini... e fu il trionfo definitivo!
Infine, bis con "Sinàn Capudàn Pascià" di Fabrizio De André, che raccontava di un giovane marinaio genovese che si era arreso agli arabi, era stato fatto prigioniero e, per campare libero, si era convertito all'Islam... scoprendo che "la SFIGA è un CAZZO che vola intorno al CULO". Vi regalo una strofa:

A sfurtûn-a a l'è 'n belin
ch'ù xeua 'ngiu au cû ciû vixín
e questa a l'è a ma stöia
e t'ä veuggiu cuntâ
'n po' primma ch'à a vegiàià
a me peste 'ntu murtä
e questa a l'è a memöia
a memöia du Cigä
ma 'nsci libbri de stöia
Sinán Capudán Pasciá.
E digghe a chi me ciamma rénegôu
che a tûtte ë ricchesse a l'argentu e l'öu
Sinán gh'a lasciòu de luxî au sü
giastemmandu Mumä au postu du Segnü

Gli stranieri potranno leggere la traduzione dal genovese cliccando qua (ma non dite che avete cliccato, altrimenti i Liguri penseranno che siete piemontesi).
Per completare l'opera, vi regalo ben DUE video... fatene buon uso!

BEPPE GAMBETTA
"LA CITTÀ VECCHIA" (Fabrizio De André)
"IRIDE" (Pasquale Taraffo)

Riprese by Marok e GRUMO

BEPPE GAMBETTA feat. ELLADE BANDINI
"HARD TRAVELIN'" (Woody Guthrie)

Riprese by Mazzipunk

JAZZ atto secondo: LINEE DI DEMARCAZIONE
Anche stasera, la puntualità fu rispettata al secondo: alle ore 22:40 spaccate fu la volta del quartetto Linee di demarcazioneLinee di Demarcazione, con Hamid Drake (batteria), Antonello Salis (piano), Stefano Cocco Cantini (sax) e Rosario Bonaccorso (contrabbasso).

Erano davvero bravi.
Il pianista, soprattutto, era incredibile... ma il più scenografico era Hamid Drake, che aveva le braccia più lunghe del mondo: la sua batteria sembrava un giocattolo!
Tra le righe della scaletta, riconobbi "Viaggiando" (dall'omonimo cd di Rosario Bonaccorso, che mi ero comprato l'anno prima) ed "Indagine Su Un Cittadino Al Di Sopra Di Ogni Sospetto" (che partiva dalla colonna sonora dell'omonimo film e poi sfociava in un ricco medley firmato Ennio Morricone!).
A tal proposito, il prode Mazzipunk ci regala un altro video... buon ascolto e buona visione!

LINEE DI DEMARCAZIONE
"INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO"
(Ennio Morricone)

Riprese by Mazzipunk

JAZZ atto terzo: THE GREAT NACO ORCHESTRA
A poco a poco, come da tradizione, tutti i musicisti dell'universo invasero il palco... ed Dream ebbe inizio Dream!

Terminava così il mio diciottesimo PercFest, con una delle migliori serate di sempre.
Rosario Bonaccorso aveva perso quasi completamente la voce, ma la sua raucendine non sottraeva nulla alla magia di quelle note che ci sarebbero rimaste impresse fino al prossimo PercFest.
Ecco un prestigioso video del finale, ripreso dalle autistiche manine di GRUMO!

THE GREAT NACO ORCHESTRA
"DREAM" (finale)

Riprese by GRUMO

AFTER IN PIAZZA MARCONI
Pochi anni fa (tipo SEDICI!), Dream finiva con una processione che portava alla spiaggia... ricordate?
Adesso, la piazza era blindata, non si poteva entrare e uscire e, soprattutto, c'erano solo veeeekki!

Tuttavia, quell'anno successe un fatto inedito: la musica non terminò.
Terminò il concerto, quello sì... ma i musicisti, al fondo del palco, continuavano a ballare e suonare in mezzo ai tecnici che smontavano le batterie.
Era la prima volta che capitava una cosa del genere: era il colpo di coda del jazz.

Solo dopo parecchio tempo, notai che Il tocco magico di Arnykasul palco c'era anche Arnyka!
Con una mano teneva sempre la sua cazzo di borsa verde, con l'altra suonava il piano... e tutti erano troppo impegnati per accorgersi di lui, quindi NESSUNO gli disse NULLA!
Un genio, cazzo... un fottuto genio.

In un universo parallelo, avrebbe fatto lo stesso con il contrabbasso del Capo, quindi l'avrebbero impalato alla palma più alta di Laigueglia e sarebbe diventato un elemento del paesaggio. Peccato.

Comunque, approfittammo del casino per salutare Beppe Gambetta e poi ci incamminammo verso l'Albatros, senza grosse speranze: di solito la jam di domenica sera è moscia.
Beppe Gambetta incontra l´81
JAM ALL'ALBATROS
L'Albatros non era completamente deserto: i Los "Indovina chi è l´intruso - Jam editionThe Bridge" ci tenevano compagnia anche stasera.

Così, galvanizzato dai precedenti successi, Arnyka perse ogni ritegno e si collocò in piedi dietro la band, attaccato alla parete, pensando di mimetizzarsi con l'arredamento.

Per un bel po', in effetti, nessuno si accorse di lui... era pazzesco!
Solo alla fine, Lorenzo Conte lo notò, gli lanciò uno sguardo diversamente amichevole ed azionò il grande bottone rosso con scritto "EJECT". Peccato.

L'assenza di Arnyka fu bilanciata da Olivia Trummer jamOlivia Trummer, che si sedette al piano, dando il cambio ad uno stremato Matteo Alfonso.

Anche lei, in realtà si fermò solo il tempo di un paio di brani, poi raggiunse gli altri nel dehors... ma quanto ci mise a pentirsene?
Pochissimo: GRUMO la raggiunse e si mise a parlarle in... TEDEEESKO!

Infatti, Olivia era nata a Stoccarda, GRUMO aveva appena terminato un corso di tedesco... e la felicità della giovane donna è rimasta immortalata in una prestigiosa foto ricordo!

Il dato più interessante dell'intera vicenda però era un altro: sappiamo che la gente era uscita nel dehors... e quindi?
Dentro il locale erano rimasti gli strumenti... incustoditi, giusto?
So che non ci crederete, eppure finì esattamente come doveva finire: Arnyka tornò dentro e ricominciò a suonare il piano!!!

Boh... in fondo non suonava neanche troppo male... e tanto ormai era nello staff.
Arnyka jam
AFTER DA SIRÒ
Verso l'una, passammo a salutare i signori Sirò... ma una cosa veloce eh!
Alle QUATTRO eravamo ancora là, a La bevanda CALDA a GIUGNO!scaldarci con bevande CALDE a giugno, come i veeeekki, ed a sparare CAZZATE, perché aspettavamo Anuk!

E Anuk ci fece pacco. Peccato.

E va be', l'indomani, avremmo dovuto lasciare la stanza, quindi non potevamo fare l'alba: l'avevamo fatto nel 2005 e nel 2006 e Murphy dice che non bisogna mai replicare un esperimento riuscito.
Quindi, con lentezza ci incamminammo per il budello verso l'hotel Corallo, finché una voce dall'interno di un locale non richiamò la nostra attenzione!
Ci voltammo ed era lo Svizzero, il padrone di Anuk.

"Ehi! - disse - Andate già via? Non salutate?"

Alzammo lo sguardo e vedemmo Se Anuk non va da Sirò, Sirò andrà da Anuk!Anuk affacciato al balcone, sopra il bar Zurigo, a pochi metri dalla casa incendiata.

Avevano riaperto il balcone! Finalmente!
In effetti, non si sentiva più la puzza dei giorni scorsi: il vento aveva pulito l'aria... e chissà, magari un giorno farà lo stesso con le cazzate.

"CIAO ANUK!!! - urlammo - All'anno prossimoooo!!!".

Anuk sospirò e si appoggiò alla ringhiera, lasciando che la natura facesse il suo corso. E quindi, seguimmo il suo consiglio... e andammo tutti quanti gigantemente affankulo.