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Capitolo 5 - CON LE MANI DIETRO LA SCHIENA - Venerdì 16/6/2017

Ero all'apice del sonno, quando inciampai e caddi in un abisso di realtà. Per fortuna, era morbido.

Aprii un occhio con circospezione e vidi Choo, già sveglia, che faceva colazione.
Chiusi immediatamente l'occhio, li riavviai entrambi, aspettai che si Anche al contrario conserva intalterata la sua bellezza riaprissero del tutto e poi, quando avevano finito di caricare, controllai di nuovo: Choo era ancora là.
Perché???

"Mi sono alzata alle 9:45!"
"MA PERCHÉ???"
"Boh!"
"Cazzo di ora è?"
"Sono le undici..."


PiombinoKastrox.

Mi girai dall'altra parte e ricominciai a dormire, ma il protocollo era obsoleto: non era più supportato dalla nuova versione della realtà.
Tantovaleva compiere scelte estreme, quindi mi alzai e me ne andai a vedere il Fitness.

In corridoio, però, incrociammo l'autistico GRUMO... quindi, ci precipitammo giù dalle scale per salutare la signora Corallo... PRIMA DI LUI!!!

La signora Corallo sgranò gli occhi. Prima controllò bene che fossi io, poi guardò Choo e le chiese: "Com'è possibile???"

In assenza di risposte convincenti, ci salutò e andò a mangiare: era in ritardo per il pranzo! Erano quasi le undici e mezza.
FITNESS SUL MOLO
Un secondo miracolo increspò la quiete pappettosa di quella stessa assurda giornata: Choo rinunciò a prendere il caffé prima del fitness... quindi arrivammo in tempo! Anzi, sembrava che avessero appena iniziato.

Stavano suonando sul molo, di fronte alla spiaggia libera... e, davanti a loro, NESSUNO stava facendo fitness!
Forse, solo il sole... che infatti era in splendida forma! Per questo, Choo passò l'intero fitness a lamentarsi di avere dimenticato il cappello a Bologna.

Anche l'acqua, là sotto, era SPETTACOLARE: bellissimi colori, temperatura eccezionale e tantissimi pesci, nonostante fosse venerdì.
Effettivamente, c'era meno gente degli altri anni: tutta la pheega aveva imparato che c'era GRUMO.
Gilson, si contenga!

Ol tugheder

Choo subacquea
VENTO D'ESTATE
Alle ore 13, andammo da Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega. Nel 2017, invece, c'era... udite udite... GP!
In ricordo dei vecchi tempi, era venuto a fare un salto a Laigueglia, per il gusto di guardare il lavoro dei nuovi fonici con le mani dietro la schiena. Adesso aveva cambiato TRENTASEEEEI lavoro: faceva specchiere digitali!

"Siamo arrivati ad un buon livello di effetti speciali..." disse GP.
"Riesci a farmi sembrare normale?" chiese l'autistico GRUMO.
"No... a questi livelli no!"

GRUMO batte la tecnologia. Peccato.

Dopo un po', arrivò anche Len, orfana di Franz Crack che quel giorno ci skifava per il live in Monza dei RadioHead. La giovane donna non era molto in sé, ma il colpo di sole era passato: tutto il resto era natura.
Però riuscì a convincere il signor Diversamente MariaSole a farle il "caffé in ghiaccio". Sono soddisfazioni.
Len meets Caffé in ghiaccio Salvatela!!!
PHEEGA E CAPPELLI
In tutto questo, Choo si continuava a lamentare del suo cappello, che era rimasto a Bologna. Così, mosso a pietà, la acccompagnai per il budello a cercarne uno: da aggiungere alla lista "cose da fare alla Nostalgia del lavoro?pheega".

"Questo sarebbe perfetto... - commentò la giovane donna, ammirandosi riflessa in un vecchio specchio analogico, con un normalissimo cappello di paglia - ...solo che è largo, ho paura che mi voli via!".
"Boh...
- risposi - Da lunedì non c'è mai stato un filo di vento..."

Choo comprò il cappello e, da QUELL'ISTANTE, si alzò il vento!
E così, una sinfonia di parolacce femminili ci avrebbe accompagnati fino in spiaggia... ma anche oltre! Per tutta la vita.

"Stare un po' in spiaggia è bello...- continuò Choo - Ma alle 15:30 andiamo a vedere Ellade all'Albatros? Eh?"
"Ma certo!"
risposi.

Lasciammo che Choo dormisse fino alle ore 16, poi la svegliammo e andammo al seminario del Maestro Ellade Bandini.
CAZZEGGIO IN PIAZZA CAVOUR
Trovammo Ellade alle prese col "Fiume Sand Creek" di De André, però senza GRUMO che si prendeva a schiaffi... peccato.
Poi, come sempre, fece provare la batteria a qualche neofita A scuola di batteria! ed infine continuò con Crêuza de mä.

Alle ore 16:30, Ellade terminò, noi ci voltammo verso l'uscita e notammo che, sul palco là di fronte, c'era Gilson Silveira.

Sulle prime, sembrava che stesse facendo uno spettacolo... poi capimmo che stava semplicemente montando il palco... infine, arrivammo alla verità: per lui, non faceva differenza.

Infatti, mentre montava le percussioni, spiegava vita, morte e miracoli di ogni singolo pezzo... ma non solo: montando il Gilson Berimbauberimbau iniziò a parlare di Capoeira... perché "gli Africani non sanno fare niente senza musica".
Non me n'era mai fottuto un cazzo della Capoeira fino a quel momento, anche perché in fondo sono maaaaskio, ma sentire qualunque cosa raccontata da Gilson era una figata!

Quando vide che la folla che lo ascoltava aumentava di volume, Gilson si fece collegare un microfono... e continuò a raccontare TUTTO di ogni strumento che montava: partendo dalle percussioni fatte coi tappi delle bottiglie, iniziò un lunghissimo discorso sul riciclo... e così via!
Andò avanti così per UN'ORA... poi si ricordò che era lì per fare un seminario, quindi MISE VIA IL MICROFONO.

"Il microfono mi intimidisce - spiegò - Preferisco parlare senza!".

Sì, decisamente una strana persona.

Senza microfono, Gilson iniziò una canzone chiamata "Donna Mària", sulla quale continuò a tirar fuori strumenti stranissimi, dai semi di zucca ad un tubo di metallo chiamato "Reco-Reco", o qualcosa del genere... fino ad una una peretta che sembrava un clistere.
Ebbene, udite udite... sul clistere apparve finalmente lui: Il VEEEEKKIO is not amused!il VEEEEKKIO!!!

Spuntò fuori così, a bordo del palco, come se niente fosse, e sembrava ancora più incazzato degli anni scorsi... era bellissimo!

Per lungo tempo, fissò Gilson con disapprovazione mista a schifo... e speravamo un po' tutti che dicesse qualcosa, eravamo pronti a filmare!!!

Alla fine, semplicemente, se ne andò sbuffando: a quanto pare, non eravamo degni. Peccato, però: si era perso la guest star di Gilson, cioè Valbilene Coutinho, per un finale spettacolare!!!
C´era una volta la gamma dinamica... Vi salirò su palmucci punto org Posso cantare anch´io?
IL SEGNO SU INTERNET
Dopo di loro, salì sul palco Mino Cinelu ed iniziò a fare il check, ma sembrava serio... non era divertente.
Al contrario, il check in piazza Marconi era bellissimo, perché a lato palco, seduto ai tavolini della Coenda, c'era GP osserva i lavori in corsoGP... e guardava DAVVERO i lavori in corso, con le mani dietro la schiena!
Non saprei dire cosa avesse bevuto e quanto, ma mi fissò per qualche istante e commentò: "Marok... Tu hai lasciato il segno! Su INTERNET!"

Sono cose che fanno pensare.

Alle ore 18:30, facemmo un salto in piazza Libertà, trovando Ivan Bridon, il compare cubano di Riccardo Lombardo.

Era un grande: si sforzava in tutti i modi di convincere la gente a ballare... e la cosa assurda era che CI RIUSCIVA!
Alla fine, gli andarono dietro un po' tutti, fece persino sorridere i veeeekki sul balcone... di cui abbiamo una diapositiva.
Ballate bastardi! Pubblico elevato
QUELLI CHE SCLERANO VICINO A QUELLI CHE ASPETTANO
Feci un salto veloce al Corallo, perché dovevo cambiarmi di macchina foto. Quindi, mi precipitai verso piazza Marconi più velocemente che potevo, ma si erano fatte le sette e mezza... ero drammaticamente in ritardo!!!
Oltretutto, nel budello incrociai Len: era più puntuale di me... ero veramente nella merda.

"Marok!!!- disse - Ti sei perso la mega rissa in piazza Marconi!"
"Noooo...
- risposi - Peccato, cazzo. Ok, uno era il Veeeekkio, ma gli altri?"
"No, non c'era il Veeeeekkio! Una era la cantante di questa sera, Letizia Gambi, e l'altro era il mixerista: lei gli urlava contro perché i suoni facevano schifo, lui gridava che non era vero e, se era vero, era colpa di Letizia Gambi... e sono andati avanti così, GRIDANDO, per quasi un'ora!"
"E, fammi indovinare, per caso al tavolino della Coenda c'era un tizio che li guardava e rideva?"
"Sìììììì! Come fai a saperlo?"


Grande GP! Mi ero perso un bel momento, cazzo... però era contento per lui, un po' di spettacolo ci vuole ogni tanto.

"Dai, adesso andiamo! - dissi - Siamo in ritardo!"
"Per cosa?"
"Per entrare in piazza prima che mettano le transenne..."
"Ma le hanno già messe! Infatti mi hanno mandato via!"


E va be'... per fortuna, nel budello era aperto Safarà, quindi mi feci cambiare un po' di gettoni per il teletrasporto: nel giro di pochi minuti, ci ritrovammo tutti Il Firewallal di là del firewall di windows... per la gioia del signor Coenda, che ci poteva servire da bere.
Grazie alla nuova legge i suoi unici clienti eravamo NOI... barista fortunato.

Ad un esame più approfondito, notai che all'appello in realtà mancava Len!
Non sarebbe arrivata mai.
PiombinoKastrox.
Però, alle otto in punto, spuntò il VEEEEKKIO... col CAAAAAANE!

Non appena lo vide, la guardia che sorvegliava l'uscita, che era di fianco alla Coenda, lo fece entrare senza fiatare.
Mi ero perso parecchie cose in quella giornata, mi sa.

"Hai visto quel cane? - Mi sussurrò la guardia - Tale cane, tale padrone!"
"Perché, povero cane?
- risposi - Che ti ha fatto?"

La guardia scoppiò a ridere... buon segno: un giorno mi avrebbe picchiato di più, ma sempre con la massima ironia.
Quindi, mi voltai per osservare il veeeekkio che saliva le scale... ed invece NON entrò in casa: tirò dritto e andò a rompere i coglioni al guardiano dall'altra parte per USCIRE dall'ENTRATA!
Cioè capito? Non doveva entrare in casa... doveva solo ROMPERE I COGLIONI!!!
Figata!!!
Adesso che eravamo dalla stessa parte della barricata, L´accordatore il Veeeekkio era l'alleato ideale!

Poi l'Assessore entrò nella Coenda.
Temevo che ci volesse cacciare a calci... invece, anche lui era dalla nostra parte: ci diede, in anteprima, l'orario di apertura del varco. Figata!

Alle 20:30 spaccate, come promesso, il varco si aprì!
Scattammo verso le sedie.
Senza Franz Crack, eravamo lenti come ciò che eravamo (cioè veeeekki!), ma riuscimmo comunque ad okkupare quattro posti in QUARTA fila.
Era stato persino troppo facile... VITTORIAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!
NØ.
Vittoria un cazzo.
All'improvviso, il varco si richiuse e l'Assessore venne a cacciare tutti quelli che si erano seduti.
Perché???
Boh...

Prima che arrivasse a noi, eravamo già seduti alla Coenda, pericolo scampato. Ma perché il varco si era richiuso???
Non l'avremmo scoperto mai, nemmeno vivendo.

Alle ore 20:45, il varco si riaprì una seconda volta... quindi riokkupammo quattro posti in quarta fila.
Gli stessi. A spregio!
Quindi, Len riuscì ad arrivare un picosecondo prima che l'Assessore ci facesse liberare il posto che le avevamo tenuto, contravvenendo ad uno dei punti cardine del regolamento: è VIETATO tenere posti riservati.
Soprattutto alla pheega.

A quel punto, l'Assessore sparì dalla circolazione... e Choo decise di approfittarne per alzarsi e prendere la maglietta al banchetto.

"È un po' rischioso... - dissi - Cerca di fare in fretta!"
"FACCIO PRIMA CHE POSSO!"
rispose Choo.

Quindi, Choo aprì la borsa, tirò fuori il portafoglio, lasciò la borsa sulla sedia, chiese permesso, corse verso il banchetto, arrivò fin là, prese fiato... e si rese conto che, però, c'era qualcosa di strano.
Niente di grave eh...
Semplicemente, NON C'ERA IL BANCHETTO!!!

L'Assessore in realtà aveva visto tutta la scena, fin dall'inizio. Quindi, venne da noi e ci spiegò che non era neanche più possibile mettere dentro la piazza il banchetto delle magliette: questione di capienza.
Quindi, l'avrebbe fatto portare dentro a concerto iniziato... supponendo che, a quel punto, nessuno avrebbe più avuto voglia di rompergli i coglioni.

Sono cose che fanno pensare.
JAZZ!
Alle ore 21:40, finalmente, il Capo salì sul palco... accompagnato da Parola all´Assessore Angelo, dall'Assessore e da un volontario della Croce Bianca.

Come in "Come se", tutto era uguale al giorno prima: le scuse dell'Assessore per le cazzo di transenne, la lode per l'impegno collettivo e l'invito alla gente a non skifare il PercFest, per via della nuova normativa nazionale.
L'unica differenza era che, stavolta, la Croce Bianca era riuscita ad entrare nella piazza... nonostante la legge sulla sicurezza.

Quindi, salirono sul palco le Donne in 3dDONNE IN 3D: Letizia Gambi alla voce, Elisabetta Serio al piano e Giovanna Famulari al violoncello.
Esatto: proprio quelle che avevano litigato col fonico durante il check.

E sul palco esplose un fischio.
Era fastidiosissimo e NON accennava ad abbandonare l'impianto, per nessun motivo... probabilmente, sarebbe rimasto anche se avessero staccato fisicamente le casse, perché adesso era nell'aria. Volava sulle nostre teste e rideva.

Secondo GRUMO, era il VEEEEKKIO che aveva addestrato un merlo indiano.
Choo Donne in 3d - reprise suggerì che poteva essere un hacker... bravissimo a costruire specchiere digitali.
Comunque, alla fine ci abituammo al fischio: in fondo, era parte dello spettacolo.

Alle ore 22:10, Letizia Gambi annunciò un brano chiamato "Blue Monday", in omaggio al produttore Lenny White, perché "sono appassionata di fisica quantistica e so che facciamo tutti parte dell'universo, siamo tutti collegati e fatti di energia!"
E Choo ebbe l'illuminazione: "È DRAGONBALL!"
Amavo la sua cultura.

Comunque, a parte i concetti "discutibili", le tre grazie mi piacevano molto: i loro brani erano infarciti di citazioni, dall'"Adagio" di Albinoni a "The wall" dei Pink Floyd, toccando diversi superclassici della musica.

Alle 22:30, sul palco tornò il Capo... e disse: "Il fitness sta avendo sempre più successo: Ellade ha perso 25 grammi!"
"È merito di Linda! -
rispose Ellade - Mi fa del cibo VEGANO... e ho una fame! Solo che sua madre mi ha Rosario Bonaccorso vs Dino Rubino detto di mangiare meno: STAI MALE GRASSO!"
Il Capo sorrise e commentò: "Voleva che si sposasse... ehehe!"

GEEEEEEEEEEEEEEELO.

Subito dopo, era il turno di una nuova formazione, cioè il "Rosario Bonaccorso New Quartet": al basso Rosario Bonaccorso, al flicorno Dino Rubino, al pianoforte Enrico Zanisi ed alla batteria Alessandro Paternesi e i tic musicaliAlessandro Paternesi... quello dei "tic musicali"!
Era bellissimo!

La prima canzone si chiamava "Come l'acqua tra le dita" e mi piaceva molto: in primo piano c'era un motivo semplice ed orecchiabile, mentre lo sfondo lasciava gorgogliare un bell'intreccio ritmico.

Poi accadde l'incredibile: in spregio a qualunque norma di buon senso, prima che di sicurezza, un veeekkio andò a fottere una sedia di legno al dehors della Coenda e Un vecchio abbonato ha sempre un posto in prima filasi piazzò in prima fila, davanti al corridoio centrale.
Così, perché vaffankulo.
E NESSUNO gli diceva nulla: aveva ostruito la principale via di fuga, ai gate c'erano le guardie schierate in assetto antisommossa... e NON gliene fotteva un CAZZO!
Era meraviglioso.

Secondo, "Der walfisch", che in tedesco vuol dire "La balena". Tipo quella della Bave.
In effetti, nell'edizione dedicata alle donne, poteva essere un titolo politicamente scorretto... ma a Laigueglia il pubblico femminile era di livello superiore.
A poco a poco, il sapore del concerto virò verso toni più soft... il che non era pienamente compatibile Gli addii con l'anzianità di quel pubblico jazz, che, alle undici di sera, solitamente era già a letto.
Quindi, sulle soavi note di "This is for you", parecchia gente si abbandonò alle dolci braccia di Morfeo.

Seguiva "Freddie", canzone più vivace, dedicata al trombettista Freddie Hubbard... ed il Capo, stupito della serietà del pubblico jazz, esclamò: "Siete un pubblico SILENZIOSISSIMO... grazie!"
Era serio.

Alle ore 23:53, l'ultimo bis: "You Me Nobody Else".
Però, sulle prime, avevo capito "Iumìno Badiàs", che era molto più bello.
Peccato.
AFTER
Alle ore 0:10, il concerto era terminato. Così, ci incamminammo per il budello ed incontrammo per caso il banchetto, incastrato GRUMO is not amused in un punto che lo rendeva praticamente invisibile!
Eravamo alla follia pura.

Per la cronaca, all'Albatros non c'era una cippa di cazzo.
Quindi, passammo un'oretta al Mayflower, a bere e a scrivere cartoline, poi ritornammo all'Albatros e comunque non c'era ancora una cippa di cazzo.
Però c'era Milla... e ci disse che era appena finita la migliore jam della storia, con TUTTI quelli del quartetto. E adesso però niente: l'Albatros si era Ciao! Siete in coda per il bagno? svuotato!
Peccato.

Era solo l'una, cazzo! Non era possibile che tutto fosse già finito, non ci potevo credere!

Per esprimere in pieno il mio disappunto, mi svaccai in prima fila... seguito a ruota dagli altri handicappati.
E la jam, all'improvviso, ricominciò: eravamo nel posto giusto al momento giusto!
Alle nostre spalle, in un attimo, l'Albatros si riempì di gente. E la jam si impenna!La tromba ci suonava addosso, tanto che Choo si sentiva in un film porno... però musicale.
Il più bello era Paternesi: aveva una scorta di camicie, quindi ogni tanto se la cambiava, perché sudava tantissimo!

All'arrivo della Satragno, poi, il delirio esplose... era tutto meraviglioso.

Alle tre, la jam terminò sul serio... e così, soddisfatti, andammo a bere un ultimo bicchiere da Sirò.
Len si addormentò quasi subito, io invece mi lanciai in un duetto con Cani e porciAnuk, il cane gigante.
Era simpatico!
Voleva che gli cantassimo di nuovo la canzone dell'Amiga e del tram, ma purtroppo Franz Crack non c'era... mancava la chitarra!
Maledetti Radiohead.

E quindi, ci ricordammo cosa dovevamo fare: mandarvi tutti gigantescamente e, soprattutto, illegalmente in quel di affankulo.