"DAIIII! ANDIAMO A VEDERE IL FITNESS???"
Dischiusi un occhio e tre quarti e guardai l'ora: erano le undici e mezza.
"Hm... boh... ok. Vai..." risposi a Choo, girandomi dall'alta parte.
A mezzogiorno, la giovane donna si decise a scendere dal letto.
Quindi, aprì la porta e trovò GRUMO che la fissava, nella penombra, in assoluto silenzio.
Poi l'autistico prese la parola... e disse: "È FINIIIITO!"
E se ne andò.
Peccato.
"Va be', dai... - mormorai - È mezzogiorno, è l'alba... mi potrei anche alzare. Andiamo in spiaggia?"
"Prima prendiamo un CAFFÈ?"
"NØ! Andiamo subito a posare i salviettoni! Sarà pieno, è SABATO e c'è il SOLE!"
"CAFFÈèÈéÈèÈè!"
"S A L V I E T T O N I"
"CAFFÈèÉèÈéÈ⋵ÈêÈèËèÈèÈєÈε∃èÈℯÈèÈèÈèÈè€èÈ𝔼ÈⅇÈèÈ!!!"
MISSIONE SKAGERRAK
Dopo esserci dopati di caffeina al chioschetto dei Grossi Colpi, che peraltro abbondava di
porcija,
arrivammo in spiaggia che era quasi l'una!
La densità abitativa era parecchio allarmante: era tardi per trovare aree vergini. Quindi, dichiarammo guerra al territorio okkupato da Milla, MiOpìO, Mariangela e un loro amico, che tanto era tedeeeesko... problema risolto.
Se non altro, il tempo era splendido... quindi ci facemmo coraggio e ci buttammo nello
SKAGERRAK!
Per quanto fredda, l'acqua era molto limpida e, finalmente,
riuscimmo a provare la macchina foto subacquea che avevo regalato a Choo per il suo compleanno.
Era una
Olympus TG-4, stile Emilio Fede, molto compatta e leggera, con una buona ottica (f/2.0) ed un sensore tuttosommato passabile, nonostante il numero esorbitante di megapixel.
I comandi manuali erano un po' cervellotici, però al posto di
"bambini o animali" c'era la modalità
"pesce" che, sott'acqua, funzionava benissimo... come potete osservare nelle seguenti diapositive!
LO SKAGERRAK COLPISCE ANCORA!
All'una e mezza, finalmente, arrivarono anche Len e Franz Crack!
"Com'è l'acqua?" chiese Franz Crack.
"Mah... è pulita... perché?"
"Eh, non sopporto l'acqua fredda..."
"Fredda? Nonò... traaaaaaaaanquo! È CAAAALDA!"
Franz Crack si buttò davvero in acqua... e noi, con le mani dietro la schiena, lo contemplammo gridare la sua pena ed il Suo nome: "SKAAAAAAAGERRAK!!!"
Subito dopo, quando avrebbe solo avuto voglia di scappare in spiaggia, scongelarsi e dimenticare l'incubo, Len lo obbligò a restare in acqua a giocare a palla.
Dulcis in fundo, provarono a fare lo stesso con GRUMO... e non furono scene edificanti, come raccontano le seguenti diapositive.
QUANTE CAZZO DI ISOLACCE
Restammo in spiaggia a prendere per il culo Franz Crack fino alle ore 14:30... poi ci spostammo da
Diversamente Mariasole,
perché nel 2006 c'era pheega.
Sull sfondo,
intravedemmo Rese che fluttuava per il lungomare, sempre scrutando il cielo.
Poi Dio da lassù indicò il nostro tavolo... e Rese prese una birra con noi.
Subito dopo, arrivarono Milla e MiOpìO... e squadrarono Rese con aria severa, quasi inquisitoria.
"Rese! - disse Milla
- Ma tu non avevi smesso di bere?"
"Sì... ho smesso di
bere... - rispose Rese
- Questo non è alcool: è birra!"
In tutto ciò, Len stava cercando di costruire TORRI di OGGETTI di fronte a GRUMO, che SCLERAVA.
E poi, per completare l'opera, ci fece ascoltare dal telefono della roba in
"griko", che sarebbe un dialetto di origine greca che parlano in Salento.
Per
MiOpìO, fu un invito a nozze:
"I GRECI in SALENTO??? Ma che CAZZO
c'entrano i GRECI col Salento? Semmai i LATINI, scusa!"
Lo conoscevo, era serio.
Di fianco a lui, Milla annuiva lieta, convinta, rassicurante, serena, orgogliosa e soddisfatta.
Nel resto del tavolo regnò un imbarazzato silenzio... persino il tedesko li guardava allibito! Poi, di fronte a tanto, Len decise che era giunta la sua ora e
sarebbe morta lì,
così, perché era bello! E si sdraiò nel centro della piazza, aspettando che la natura facesse il suo corso.
Comunque, è curioso: il Salento è stata l'unica zona non sismica della Magna Grecia... eppure, è anche l'unica zona in cui nessun tempio è rimasto in piedi intero.
I templi greci sono riusciti a sopravvivere persino in Sicilia... il che è tutto dire!
Che cazzo avevano combinato in Salento per disintegrare le costruzioni più solide dell'Europa antica?
Visto che non la cagava nessuno compresi i gabbiani, Len ritornò al nostro tavolo e ricominciò a costruire
torri di oggetti davanti a GRUMO... e
crollarono TUTTE!!!
Avevo avuto la mia risposta... grazie.
POLIRITMICA
Alle ore 16, appurato che quel giorno l'Italia non aveva in mente di rompere i koglioni, due trentacinquenni ed un porko si spostarono verso l'Albatros, dove il maestro
Ellade
stava regolarmente tenendo il suo seminario di batteria:
"Il cappello a cilindro di Ellade Bandini".
Come sempre, il Maestro era in gran forma anche al di là della batteria: le sue storie erano un gran bel sentire!
Però Choo ed il porko sottoscritto non restarono fino alla fine, perché volevamo salutare
Davide Merlino: teneva un seminario chiamato
"Poliritmica", in piazza Libertà.
L'autistico GRUMO, invece, rimase fedelmente al suo posto.
Dovremmo seguire più spesso i consigli di GRUMO: in piazza Libertà c'era
Davide Merlino in piedi, da solo, sotto il palco... e fissava il NULLA.
"Oh, finalmente! - esclamò Merlino -
Marok! Sei il primo che vedo oggi dello
staff! Posso mettere io giù le sedie? Altrimenti non si ferma nessuno..."
Nel giro di mezzo femtosecondo, calcolai la strategia migliore per minimizzare il rischio di fare fatica.
"Ma certo! - risposi
- Fa' pure! Se ti chiedono, dì che autorizzo io!"
"Oh, grazie Marok! Se vedi Angelo, però, gli chiedi anche un microfono per la voce? Non riesco a trovarlo..."
"Farò il possibile..."
Neanche a farlo apposta, una volta girato l'angolo, beccammo Angelo Albani in persona!
Risposta:
"CAZZO, È VERO! MERLINO INIZIAVA ALLE QUATTRO!!!"
E così, con le mani dietro la schiena, contemplammo la corsa dei backline verso piazza Libertà... ed il risultato finale: NESSUNO aveva portato il microfono.
Davide Merlino, comunque, iniziò lo stesso: un'ora di ritardo poteva bastare.
Per la cronaca, il seminario era notevole: il nostro amico riusciva a suonare il vibrafono sbattendoci sopra qualunque cosa, da un archetto per violino alla carta stagnola.
L'unico neo era che la voce si sentiva poco: al posto suo, avrei usato un microfono.
Incredibilmente, dopo una decina scarsa di minuti,
il microfono per la voce arrivò sul serio... e finalmente la voce si sentiva bene!
Quindi, Davide Merlino si voltò verso di me, che ero di fianco al palco, e disse:
"Grazie, Marok!"
Il dottor Marok risolve.
IL NON COMPLEANNO
Verso le cinque e un quarto, al pubblico rock si aggiunse un ospite d'eccezione: l'autistico GRUMO.
"Ehilà! Com'è andata da Ellade?"
"Bene! Ha offerto del prosecco... era il suo compleanno!"
"Ah sì? Dai... mi sembrava fosse nato a luglio!"
"Evidentemente no! Boh, io torno in spiaggia, voi che fate?"
"Mah, ci sarebbe Marco Iannetta alle cinque e mezza... sai com'è, par condicio: se ho visto Merlino, devo guardare anche gli altri ex concorrenti!"
"...e allora io vado in spiaggia con GRUMO!" disse Choo.
Promemoria: Marco Iannetta annulla la pheega.
Comunque, alle cinque e mezza mi incamminai verso il palco di Iannetta in piazza Cavour, quando incrociai Franz Crack, che vagava da solo senza meta, cercando di capire dove fosse piazza Cavour.
Per punizione, lo portai con l'inganno nel gabbiotto a guadare
i filmati di marok punto org a qualità terzo mondo...
perché era giusto così.
Il seminario di Iannetta, per la cronaca, tardava ad iniziare.
Così, entrai all'Albatros per andare al cesso: avevo un legame particolare, ci ero affezionato!
Neanche a farlo apposta, anche stavolta la porta del cesso era ostruita, perché gli Angelo & Friends stavano ancora smontando la batteria del
maestro Ellade, che li guardava con le mani dietro la schiena.
"MA ALLORA OGGI È IL TUO COMPLEANNO! - esclamai
- AUGURI!!!"
"Ma va... - rispose, sorridendo
- Faccio gli anni il 17 luglio!"
"Ah... ma... mi han detto che hai festeggiato..."
"Marok, ogni occasione è buona per bere del PROSECCO!"
Ero tentato di rispondere come ai tempi del Mazzantini:
"CENTO di questi giorni!".
Poi pensai che il Maestro avrebbe potuto NON cogliere l'ironia.
LA PROFEZIA
La signora Albatros, intanto, non faceva che ripetere a tutti la stessa frase:
"Stasera PIOOOOOOOOOOOVE!"
"Mi sembra un po' improbabile... - obiettai -
In cielo non c'è neanche una nuvola!"
"Adesso. Ma stasera PIOOOOOOOOOOVE!"
Assecondai ed uscii fuori, a godermi il seminario di
Iannetta: nulla da dire, era un genio.
Anche stavolta, come
nel 2005,
l'ex concorrente aveva una mega batteria composta da percussioni inesistenti in natura... ed il risultato era assurdo.
E dire che era stato un caso se il PercFest si era accorto di lui: alla prima selezione,
era arrivato sesto... e, fino ad allora, per regolamento,
venivano convocati solo i primi quattro!
Ero stato io a convincere il Capo ad
aumentare il numero, perché nel 2005 avevamo più giorni! Tutto il resto era rimasto identico, compreso il divieto di passare alla giuria informazioni sui candidati (Paese di provenienza, numero di componenti del gruppo, età, foto, video, strumenti suonati...) e l'iscrizione era rimasta gratuita.
Così,
nel PercFest 2005 c'erano state tre semifinali: il terzo
avrebbe sfidato il quarto, il quinto avrebbe sfidato il secondo... ed il PRIMO avrebbe sfidato il SESTO, che quindi era predestinato a prendersela duramente ed aspramente nel culo.
Ebbene, quel giovedì 23 giugno, niente andò come previsto.
Marco Iannetta arrivò con la macchina fino al magazzino e chiese agli Angelo & friends di poterla portare sotto il palco. Risposta: non abbiamo i permessi, fankulo.
Quindi, chiese se gli potevano prestare il carrello per caricare la roba e portarla fino al palco. Risposta: il carrello ci serve, fankulo.
Così, dovette portarsi tutta la sua roba A PIEDI DA SOLO... e radunò sotto il palco, nel metro quadro che aveva a disposizione, una quantità di ferramenta che sarebbe bastata per costruire il ponte di Messina.
Poi, sempre DA SOLO, iniziò ad assemblarla in modo
assurdo... e nessuno ebbe nulla da ridire, perché l'unico a faticare era lui!
Quella sera, però, quando iniziò a suonare, la gente rimase a bocca aperta:
tutti i giurati votarono per lui!
Terminata la gara, in separata sede, mi ero poi permesso di rivolgere ai dieci saggi una domanda innocente:
"Molti di voi sono gli stessi che avevano fatto arrivare Iannetta SESTO nei demo... condannandolo a non partecipare. Adesso l'avete fatto vincere contro il primo classificato. Perché?"
La risposta fu disarmante: ascoltando il cd,
non erano stati in grado di CAPIRE che era DA SOLO!
Due giorni più tardi,
Iannetta aveva vinto anche la finale, quindi era diventato il vincitore del Concorso PercFest 2005. E adesso, nel jazz italiano, era una celebrità!
E tutti gli altri concorrenti del 2005 hanno una foto della mia faccia appesa in sala prove... e ci giocano a freccette. Peccato.
QUELLI CHE ASPETTANO
Verso le sei, sokai Iannetta e mi diressi a raccattare i giovani trentacinquenni in spiaggia: era tardi, avevamo una scaletta da rispettare!
Là incrociai
Rese... e mi disse che
ritornava a Genova.
"Eh, Marok, belin... ho un amico che si sposa..."
"Bòòòò fà 1 pò il kazzo ke T pare!".
Una volta al Corallo, lasciammo Choo alle attività femminili e ci precipitammo velocemente in piazza a prendere i posti, da soli, per tutti.
E invece NO! In piazza
erano già arrivati Len e FranzCrack!
Fantascienza!!!
"Ah, è già ora di prendere i posti? - dissero
- Dobbiamo ancora passare al Corallo! Poi torniamo!"
Perfetto.
Comunque, eravamo arrivati appena in tempo:
alle sette della sera, la piazza era già strapiena!
Nel giro di pochi minuti, restarono vuote solo alcune sedie delle prime file, perché erano riservate e sorvegliate con cipiglio militare; e poi c'erano le tre di fianco a noi, che la gente osservava come un veeeekkio in bici guarderebbe un tris di pheega.
A tenerci compagnia, però, c'erano le
ottave dell'accordatore.
Ai primi anni, l'accordatore ci stava sulle palle, poi ci eravamo affezionati... o rincoglioniti, a seconda dei punti di vista. Comunque, erano diventate evocative di quel mondo che esisteva solo a Laigueglia, tra le sette e le nove della sera.
Il vecchio sole rapiva la fretta e
scompariva con lei dietro la collina, a strofinarsi sulle foglie delle piante, laddove non si usa il bidé.
E tutto rallentava.
Si accendevano le luci, si animavano i locali e si alzava il vento freddo.
La pelle iniziava a scottare, l'aria fresca riempiva i polmoni e la folla rompeva i coglioni:
"Son liberi quei posti, vero? Ma tutti? Eh, ma siete sicuri? Eh? Eh?".
E le campane della chiesa si mettevano a suonare, creando dissonanze con l'accordatore... che, imperterrito, continuava.
E tutto questo mi venne in mente già alla prima ottava.
"GRUMO! - dissi -
Che ne pensi di mollare la macchina foto da qualche parte e filmare l'accordatore per un'ora di fila? Poi lo acceleriamo! Così si vede la piazza che si riempie... la luce che cambia... sarebbe bello, no?"
"Ma quando CAZZO arrivano?" rispose GRUMO.
Peccato. Eppure non era male, come idea...
Alle ore 19:30, il colpo di scena:
Len e Franz Crack ci scrissero che sarebbero arrivati tardi... e quindi
RINUNCIAVANO ai posti.
Subito dopo, arrivò Choo.
"Che facciamo? - chiesi
- Li diamo subito via i due posti?"
"Assolutamente sì! - rispose GRUMO -
Immediatamente!"
"No, aspettiamo... - suggerì Choo
- Arriveranno Marta e gli altri, no?"
In quel momento,
arrivarono Milla e Mariangela... così
offrimmo i due posti a loro! Ci risposero che
NON SAPEVANO SE LI VOLEVANO, perché aspettavano MiOpiO ed il tedeeeesko.
"Ma stiamo scherzando? - sclerò GRUMO
- Io adesso non posso alzarmi e andare a prendere il gelato perché queste qua non sanno se vogliono i nostri posti o meno?"
Facemmo andare l'autistico a prendere il suo cazzo di gelato da Saravà. Al suo ritorno,
arrivò finalmente MiOpiO.
"Quindi? Li volete i posti?"
"NØ! Stiamo IN PIEDI!"
GRUMO non era contento.
Richiamai Franz Crack e lo avvisai che, a causa di Antani che blinda, i posti c'erano ancora.
"Sicuro che non li volete?"
"Sì, Marok... devo ancora fare la doccia! Lasciali pure liberi!"
Ripetendo in modo metallico ed ossessivo:
"Lo dicevo io! Dovevamo liberarli SUBITO!", l'autistico GRUMO sgomberò i detriti dalle tre sedie di fianco a lui.
Contemporaneamente, un altro tizio che era seduto vicino a noi si alzò, lasciando la maglia sulla sedia... ma senza dirci nulla.
Il risultato fu che
una famiglia occupò i nostri posti più il suo... sedendosi sulla sua maglia e sbattendosene i koglioni. E GRUMO non disse nulla, perché la mamma era gnocca ed aveva posato il culo di fianco a lui!
E comunque, se fosse tornato lo sconosciuto, cazzi suoi.
Le bizzarrie della natura.
JAZZ!
Contro ogni logica, il concerto iniziò in anticipo: alle 21:15!
"Iniziamo in anticipo, perché stasera danno pioggia!" disse il Capo.
Di nuovo questa storia... c'era parecchio vento, sì... ma era sereno, cazzo!
Lo assecondammo.
La prima formazione si chiamava
I could write a book
ed era un duo composto da
Scott Hamilton al sax tenore ed
Andrea Pozza al piano.
Bravi, ma forse un po' troppo soft, come incipit del concerto in piazza.
Comunque, la cosa più sconvolgente era che GRUMO si ritrovava ancora di fianco alla MILF... non riuscivo a capacitarmene: che il suo potere non funzionasse con le mamme? Oppure stava guarendo?
La resistenza durò un quarto d'ora: lascio decidere al gentile pubblico se la responsabilità fosse del duo oppure dell'autistico GRUMO.
Comunque, propenderei per la seconda ipotesi.
Così, alle ore 21:30, il posto vicino a GRUMO venne okkupato da un'altra persona.
Il tizio che aveva dimenticato la maglia sulla sedia?
No, peggio: una VEEEEEEEEKKIA!
Il mondo aveva ritrovato il suo equilibrio.
Alle ore 22:20, a sorpresa, salì sul palco
Tullio De Piscopo!
Non avrebbe suonato, purtroppo... ma presentò la seconda formazione, un settetto chiamato
"Billy Cobham & Italian All Star":
Francesco Lento alla tromba,
Francesco Gimignani al sax,
Alessio Menconi alla chitarra,
Dado Moroni al pianoforte,
Rosario Bonaccorso al basso,
Giorgio Palombino
alle percussioni... e, naturalmente, il buon
Billy Cobham alla batteria!
"ANDIAMO AVANTI FINCHÉ NON PIOVE!" urlò il Capo.
Si erano tutti fissati con questa cosa della pioggia... il cielo era ancora sereno!
Ma cos'avevano in testa?
Comunque, la musica cambiò completamente registro: erano a dir poco ESPLOSIVI!
Billy Cobham era una delle tante cose che mi ero perso nel 2000, quando ero a Naja... era tempo di recuperare!
Comunicava un entusiasmo travolgente, conservando un ottimo feeling con tutto il resto della band, senza mai
"coprire" nessuno.
Ridendo e scherzando, dopo Merlino e Iannetta,
Palombino era il terzo ex vincitore del concorso PercFest ad esibirsi oggi: era
la rivincita degli EX!
Poi, verso le 23:30, il Capo prese la parola e disse:
"A domani!"
Ed
iniziò a PIOVERE.
Ma TANTISSIMO!!!
Ci rifugiammo nel dehors di Zazà.
JAM
Choo aveva pensato di non portarsi dietro l'ombrello... perché tanto chissenefotte.
Milla, MiOpiO e tutto il resto della tribù erano scomparsi.
Len e FranzCrack, in compenso, non si erano neanche mai visti.
Così, gli scrissi al volo un messaggio:
"Ma siete ancora al Corallo? Prendete tanti ombrelli!"
Speranze che fossero ancora al Corallo: zeeeeeero.
"E ora... forza e coraggio e andiamo all'Albatros! Abbiamo due ombrelli in tre..."
"No, io non vengo... - rispose GRUMO
- Voglio fare una foto con Billy Cobham!"
"Eh??? Ma sei coglione? Ti pare che si farà le foto sotto al DILUVIO?"
L'autistico GRUMO era serio... quindi lo mandammo affankulo, aprimmo il nostro unico ombrello (che era l'ombrello più piccolo del mondo!) e ce ne andammo all'Albatros, che era strapieno... perché la jam era già iniziata.
I musicisti erano gli stessi delle sere precedenti,
a parte la Cubana col problema del ritorno. Tra il pubblico, però, c'era
Davide Merlino, ma non era utile: non aveva l'ombrello.
Verso mezzanotte, arrivarono finalmente Len e FranzCrack... con la chitarra ed un solo ombrello.
Però piccolo.
"Non siamo riusciti a fotterne altri... - spiegò FranzCrack
- Perché il portone era CHIUSO!"
"Handicappati! Vi siete persi un concerto della Madonna!"
"Lo so... - mormorò Len
- Ma oggi mi sono presa un colpo di sole..."
Era il secondo anno di fila: due su due! E
veniva dal SALENTO!
Perfetto.
Comunque, dopo un po' arrivò anche l'autistico GRUMO, bagnato fradicio: aveva raggiunto davvero Billy Cobham, che sarebbe anche stato disponibile a farsi una foto sotto l'acqua... ma poi era arrivata la MOGLIE DEL CAPO e l'aveva portato VIA!
Billy Cobham, non GRUMO.
Peccato.
Davide Merlino, intanto,
si lamentava perché non c'era più la jam con le percussioni... come ai bei tempi andati.
"Ti sbagli! - dissi
- La jam con le percussioni c'è! È al MAYFLOWER!"
"Sul serio? Figata! E chi suona?"
"TU!!!"
In quell'istante, smise di piovere. Così,
ci trasferimmo tutti da Mayflower... compresi
Len e FranzCrack che
erano convinti che stessimo andando a filmare i Delfini live in Laigueglia!
Di sabato al Mayflower.
Non mi chiedete perché.
"Dai, Marok! Figata! DIECI ANNI DOPO!!!"
"Eh? Boh! Sìsì, ok!"
DIVERSAMENTE JAM
Per la prima volta,
il Mayflower
NON era vuoto: le percussioni erano già OKKUPATE da sconosciuti. Quindi, Merlino rimase in disparte... bisognava fare subito qualcosa!
Gli portai una birra.
E così, col bicchiere pieno ed una bacchetta, Merlino si unì alla jam.
Sulle prime, nessuno dei suonatori se l'inculava neanche di striscio... poi, a poco a poco,
Merlino si impadronì di tutto il resto della strumentazione... e, nel giro di venti minuti,
divenne il DIRETTORE D'ORCHESTRA.
E così,
il Mayflower all'improvviso
si accese e prese vita: sarebbero potuti andare avanti così fino all'alba!
Invece, alle tre il signor Mayflower fece segno di smettere, perché temeva che arrivassero i vigili.
Quindi,
andammo tutti affankulo da Sirò e poi
sul tetto del Corallo, a ricordare i bei tempi andati.
"Perché non facciamo l'alba sul mare? - proposi -
Dai, manca poco!"
E
ricominciò a PIOVERE.
Quindi, alle cinque in punto inviammo l'SMS di
"Buongiorno!" al FAVONE GRASSONE... e poi mandammo tutti quanti ellenicamente e pluvialmente affankulo.