Con un vento del genere, camminare in spiaggia era un po' come volare.
Era divertente infilarsi nelle nuvole di sabbia, fare capriole e schivare i proiettili di schiuma più veloci, che salivano dal mare.
Con due agili salti sulle rocce, balzai sul molo... e per poco non mi scontrai con tre ninfe che, urlettando, danzavano nell'aria.
Due di loro si guardavano negli occhi, pronte a baciarsi.
La terza si accorse di me... e gridò: "MA TU SEI MAROK DEL SITO DI MAROK!!! YEEEEEEEEE!!!"
Era troppo tardi per scappare: il tris di pheega mi saltò addosso... quando, all'improvviso, un'enorme porta nera apparve nel cielo.
In un attimo, il sole si oscurò e scese il buio.
Svanirono il mare, il sole, la pheega... che cosa stava succedendo?
"Chiedo scusa... ma sono le UNDICI, dobbiamo rifare la stanza! Oggi arriva la Sua fidanzata, no?"
Salutai la signora Corallo, mi presi il tempo necessario a contemplare il CASINO della mia metà stanza al naturale... e poi andai a cagare, perché finalmente era giovedì.
FITNESS, CHE RITMO!
Uscii dal cesso soddisfatto: giovedì è sempre giovedì.
Sul tetto, invece, qualcuno perdeva colpi:
l'autistico GRUMO stava ancora facendo colazione... ed era gravissimo! Era ora di fitness in spiaggia!!!
E così, ci precipitammo sul molo, lenti come due discariche... perché GRUMO aveva le
ginocchia ed io un palo di vecchiaia piantato nel culo.
In realtà, i giorni di mare mi stavano facendo bene, ma era un +epsilon impercettibile, rispetto al delta che mi separava dalla razza umana.
Ma tanto anche il fitness era in ritardo, perché
quel giorno compiva VENT'ANNI... ed i ventenni non si alzano presto, tranne quando zampillano di sborra (lo scrivo per annullare la pheega, non posso sempre parlare di codec video!). Ed
il cielo stesso ispirava pigrizia: era GRIiIiIGIO, CUPO, TRISTE e SKIFOSO!
Quest'anno, GRUMO stava superando se stesso.
In tutto ciò, il fitness non era affatto male: i ragazzi del Samba formavano un cerchio alle spalle del
maestro Ellade...
ed avevano un ottimo tiro!
Peccato solo per l'assenza di Gilson Silveira: era la prima volta che si perdeva un fitness in spiaggia. Strano!
"GRUMO, il cielo fa schifo, però non c'è più vento! Sei scarico?"
"No! - rispose l'autistico GRUMO
- Il vento ha finito il suo compito, cioè ha portato le nuvole sopra Laigueglia. Ora può riposare!"
Il ragionamento non faceva una piega.
Al termine, ci aspettava il dolce:
contemplare il lavoro degli Angelo & Friends,
che dovevano riportare in magazzino gli strumenti più pesanti del mondo.
Per aiutarli, ripetevamo che ai nostri tempi non si faceva mica così, che non c'erano i cellulari eppure si faceva prima... e, soprattutto, quando lo staff era degno di questo nome, indossava la maglietta del PercFest, anziché quella strana roba che stava indossando Angelo, che era inguardabile!!!
Ad un più attento esame, capimmo che era
la nuova maglietta del PercFest.
LA STRANA COPPIA
La spiaggia era deserta ed il sole era un'utopia, quindi stendemmo i "salviettoni" vicino al molo e facemmo quattro passi sul bagnasciuga, per assaporare il fascino del mare d'inverno.
Fu una bella esperienza: le uniche presenze femminili erano le MEDUSE SPIAGGIATE, di gran lunga più numerose degli esseri umani.
Al nostro ritorno, però, era sbocciata pheega ai bordi di una panchina, okkupata per i tre quarti da una cessa obesa.
Davvero una strana coppia: Stanlio e Ollio al femminile!
Quindi, GRUMO mi propose di baccagliare la pheega dicendole: "Ciao, quell'altra è tua mamma o fa solo SKIFO?".
Forse avrebbe funzionato... ma, in quel preciso istante, ci chiamò Len: era appena arrivata a Laigueglia!
"Brava! Hai portato i FAGIOLI?"
"No, però ho Franz Crack..."
"Se fa scorreggiare va bene lo stesso!"
Finalmente era PercFest.
LA CARICA DEI DIVERSAMENTE FIGATI
Alle ore 13:20 arrivarono in spiaggia i nostri eroi,
suonando la chitarra, cantando "I Delfini" e animando un pupazzo che sembrava
TENTACOLO VERDE!
All'istante,
la "strana coppia" si alzò dalla panchina e se ne andò: Franz Crack aveva vinto.
Era il chitarrista che annullava la pheega!
Così, ci spostammo da
Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega.
E la cosa più incredibile fu che
Len ordinò un'insalata nordica come la mia!
"Non sono più vegetariana..."
"Sul serio? E come sei guarita?"
"Me l'ha ordinato il dottore!"
"Beata te... - commentò Franz Crack
- Il mio fisioterapista mi ha ordinato di fare un sito in Joomla!"
Ognuno ha i suoi problemi.
Per esempio, la scaletta del pomeriggio iniziava con un
seminario di Gilson Silveira in
biblioteca, quella che l'altro giorno avevamo trovato per sbaglio.
"Nø! - obiettò GRUMO
- Il programma parla chiaro, Gilson è alla
biblioteca SEYMOUR!
Non sappiamo dove sia, ma comunque non è la stessa!"
"Minchia, GRUMO! Quante CAZZO di biblioteche vuoi che ci siano a Laigueglia?"
"NØ! La biblioteca che abbiamo visto ieri si chiama PAGLIANO. Quindi NON si può chiamare anche SEYMOUR!"
"Scusate... - disse Len
- Ma volete andare nella biblioteca che c'è vicino alla CROCE ROSSA?"
"Perché?"
"È DOVE HO MOLLATO I FAGIOLIIiIiII!i!i!!!"
Per aiutare i giovani lettori, ripercorriamo le tappe salienti della turpe vicenda:
- Nel 2015, Len si era presentata a Laigueglia accompagnata da un tossico, che portava cinque borse piene di lattine di fagioli.
- Abbiamo poi scoperto che le lattine del tossico in realtà erano di Len: se le era portate dietro dal Salento per darle ai profughi di Ventimiglia, che erano bloccati alla frontiera francese.
- E il tossico? Stava sulla sua panchina, alla stazione di Savona... finché non ha visto Len che seminava fagioli dalle borse rotte e le ha dato una mano a raccoglierli e caricarli sul treno! Solo che poi è rimasto bloccato a bordo: Len aveva rapito un tossico dalla stazione!!!
- La vera domanda però era: perché Len aveva portato i fagioli dal Salento, a 1200km di distanza, anziché comprarli a Ventimiglia? Erano fagioli particolari tipici pugliesi? No! Erano normalissime lattine che si potevano comprare in qualunque supermercato! Però Len pensava che a Ventimiglia gli scaffali dei negozi fossero vuoti, perché tutti regalavano il mangiare ai profughi. IN LIGURIA!!!
- Alla fine, Len aveva rinunciato a portare i fagioli a Ventimiglia... e li aveva mollati alla Croce Rossa di Laigueglia, che aveva promesso di farne buon uso. Nessuno ha mai voluto sapere quale.
E adesso che eravamo arrivati là, di fronte al palazzo della Croce Rossa e della
biblioteca,
Len si nascondeva dietro una siepe e l'autistico GRUMO non voleva entrare, perché
"PAGLIANO" !=
"SEYMOUR".
"Guarda là, GRUMO! - urlò FranzCrack -
C'è scritto SEIMUR!"
Alzammo lo sguardo.
Esisteva davvero una scritta
"SEIMUR", però non c'entrava un cazzo:
era un circolo che, per combinazione, stava nello stesso palazzo della biblioteca!
Quindi, nel programma, avevano scritto
"biblioteca SEYMOUR" perché erano handicappati!!!
Perfetto.
AFRORITMO
Trascinata dentro Len e salite le scale, trovammo finalmente
Gilson Silveira...
con un braccio fasciato:
si era sminchiato una SPALLA nella doccia!
"No, ma tranquilli ragazzi, suono lo stesso!"
Mal che vada, Franz Crack avrebbe fatto un secondo sito in Joomla.
Comunque, Gilson si tolse davvero la fascia e si mise a suonare. Era sempre un ottimo oratore ed il seminario
era interessante: spiegava
come insegnare il SAMBA ai batteristi.
Tutto ricordava le prime lezioni di informatica:
"Quelli che sanno già programmare, Pascal, C... dimentichino tutto! Qua impariamo un nuovo modo di pensare... chi non ha mai programmato è avvantaggiato. Tabula rasa! Si riparte da zero!"
In entrambi i casi, NON era vero: tutti gli altri avevano alle spalle anni di preparazione e capivano al volo, mentre a noi arrivava sì e no il 10%.
Tuttavia, nel discorso di Gilson i concetti generali erano chiari: alcuni intervalli non erano fissi ma casuali... dove
"casuali" voleva dire che si basavano sull'orecchio del musicista, quindi di casuale non c'era un cazzo.
Perciò non bisognava
"contare", ma basarsi sulle sensazioni e sul gusto e... ok, noi non ce l'avremmo fatta. Mai.
DIVERSAMENTE ELLADE
Alle ore 16:30,
Gilson decise di far riposare la spalla e
ci salutò.
Così, ci incamminammo verso l'Albatros, dove stava per esibirsi il maestro Ellade, nello spettacolo che quest'anno si chiamava
"Il cappello a cilindro di Ellade Bandini"
Nel budello, però, incrociammo
Marta e
Rese,
che erano appena arrivati e stavano andando nella direzione opposta.
"Ma benvenuti! - esclamai
- Dove andate di bello?"
"A vedere Gilson in biblioteca!"
Perfetto.
Alla fine, ci seguirono all'Albatros... e
Rese ci raccontò di avere appena trovato
una cura miracolosa per sturarsi le orecchie: un liquido che si spara dentro con una siringa.
"Vuoi provare, Marok?"
"No, grazie, ho già cagato... è giovedì!"
Poi iniziò a piovigginare... ma il
maestro Ellade
non sembrava curarsene, visto che tanto era al coperto.
Ma i nostri
"salviettoni" no!
PiombinoKastrox!!!
Corremmo in spiaggia.
Dieci minuti più tardi, eravamo già di ritorno... ed Ellade aveva GIÀ FINITO!!!
Perfetto.
Però nel dehors vidi il Capo con Andrea Palmucci, uno dei fotografi delle ultime edizioni del PercFest... e sembrava che avesse da dirmi qualcosa di molto importante.
AAC H264
"Marok! - disse il Capo
- Lui è Andrea Palmucci!"
"Ma ci conosciamo" risposi, dandogli la mano.
Era paradossale: per una volta che mi ricordavo di qualcuno, me lo presentavano.
"Dai pure a lui i video! - disse il Capo
- Ci pensa lui!"
"Ok..." risposi, tirando fuori dallo zaino la scheda SD col video compresso in AAC H264: me l'ero portato dietro persino in spiaggia!
"Oh... no... - commentò Andrea Palmucci
- I televisori non hanno l'ingresso per la SD... non hai una chiavetta usb?"
Sospirando, andai in tabaccheria a comprare
la chiavetta di Speedy Gonzales...
e poi al Corallo a fare la copia.
Si stava facendo tardi ed iniziavo ad essere stanco, quindi, la pioggia aumentò... e, dal nulla, apparve
MiOpìO!!!
"Son qua da ieri sera! - disse
- Ma oggi ho passato il giorno a pulire casa..."
Avevamo problemi in comune... che i maaaaski single non possono capire.
"E adesso che fai?"
"Corro! Sono venuto di corsa da Alassio! Se non corro qua, che ho tempo..."
"Eh... come ti capisco. Però adesso arriva un temporale... vieni con me all'Albatros! Ci beviamo qualcosa e cerchiamo un ombrello!"
"No, dai, torno ad Alassio! Sono venuto di corsa e torno di corsa! Ciao!"
E va be', tornai in piazza Cavour con la chiavetta di Speedy Gonzales, però AAC H264, e Palmucci mi portò nel gabbiotto dei misteri.
"Marok! - disse
- Qua ci sono i televisori, ognuno ha l'ingresso USB. Non sono ancora riuscito a far funzionare NESSUNO degli
altri video!
Buona fortuna!"
Perfetto.
I televisori erano una ventina, tutti appesi sulle quattro pareti: ne scelsi uno a caso ed attaccai la chiavetta all'ingresso USB.
Poi presi il telecomando, scrollai il menu, che era in qualche lingua tipo ungherese o polacco, selezionai l'input e...
la chiavetta veniva letta!!!
"Sì, sì... - disse Palmucci
- Anche la mia viene letta... ma poi i video non partono!"
Selezionai il mio file... e ANDAVA!
E si vedeva pure bene:
AAC H264!!!
Palmucci sgranò gli occhi.
"Come hai fatto?"
"Ho compresso l'audio in AAC ed il video in H264... Tu che codec stai usando?"
"MP4..."
"No, dicevo il codec..."
"In che senso?"
"IL CODEC!!! Mp4 non vuol dire nulla, è solo il contenitore... Quale codec hai usato? H264, H265, XVID... Poi bisognerebbe controllare anche il resto... non tanto la risoluzione o il frame rate... quanto il bitrate! Ad esempio, il decoder che ho a casa si pianta,
se sparo divx a più di 4000... perché non ce la fa a gestirli. A quanto ti sei tenuto di kbps?"
Palmucci mi guardò come se fossi un alieno.
"Non lo so... - rispose
- il computer lo vede!"
Mi indicò il
"computer"... era un Mac.
No, non dissi nulla!
Comunque, risvegliandosi,
il Mac Soka chiese una password.
"Oh cazzo! - disse
- È bloccato con la password! Questa non ci voleva..."
"Ah, ma non è tuo?"
"Me l'han prestato!"
"Beh, chiedi a quello che te l'ha prestato..."
"Ma adesso è via..."
"Aspetta, c'è un bigliettino!"
Su un postit rosa attaccato alla base del Mac, compariva un messaggio misterioso:
12345678 <-
"A prova di ladro..."
"Già..." rispose lui, digitando
"12345678".
La password era errata.
Palmucci riprovò una seconda volta, anche se era piuttosto improbabile che
avesse sbagliato a scrivere... infatti, il risultato non cambiò.
"Però... - azzardai
- Vedi quella freccia verso sinistra? Scrivi la password al contrario: 87654321!"
Avevo molti clienti anziani, che usavano quel trucco idiota perché non volevano rinunciare a scrivere le password su qualunque cosa, compreso il bancomat... e pensavano che girare il codice al contrario fosse un metodo sicuro.
"NON CI POSSO CREDERE... FUNZIONA!!! - urlò Palmucci
- MAROK!!! Fai funzionare i video, fai funzionare le password... TI ODIO!!!"
Sorrisi, urlai
"AAC H264!" e scappai fuori, prima che Palmucci mi prendesse a colpi di MAC!
IL DILUVIO UNIVERSALE
Adesso, avevo bisogno solo di una cosa:
lavarmi... perché
stava per arrivare la pheega!
Quindi, mi incamminai verso il Corallo... e scoppiò finalmente il
temporale.
Grazie!
Cercai riparo sotto il dehors di Zazà, assieme a GRUMO ed altri diversamente figati.
"Quello che rompe davvero i COGLIONI - disse l'autistico
- è questa bici appoggiata al muro sotto il dehors! Chissà chi è lo STRONZO che l'ha lasciata qua..."
"Ma buttala sotto l'acqua, pisciaci, cagaci, sboccaci e sborraci sopra, cazzo te ne fotte!"
L'autistico preferì limitarsi all'invettiva, che continuò ininterrotta come la pioggia, fino all'arrivo dei dispersi: Len, Franz Crack e - finalmente -
Choo!
Tutti e tre erano FRADICI... con la differenza che Choo, perlomeno, aveva una giaccavento... mentre
Len e Franz Crack erano in maglietta!
E pantaloncini.
"Ma voi davvero non avete altro per stanotte?"
"No... perché?"
Avevano conosciuto Laigueglia nel 2015, sarebbero morti congelati... peccato.
Sfidando la pioggia, uno dopo l'altro arrivarono tutti i nostri eroi: Marta, Rese,
Milla
e MiOpiO!
Ed infine, udite udite...
il TAPPO!
Sì, proprio lui... quello che aveva fatto scoppiare la rissa all'Albatros nel 2015! Ed
era il PROPRIETARIO DELLA BICI!!!
Per fortuna, andò subito affankulo.
Comunque, alle ore 21 smise di piovere. Quindi,
Franz Crack, che
stava letteralmente CONGELANDO,
ritornò di corsa al Corallo a prendere abiti pesanti per lui e per Len, mentre il porko sottoscritto chiese a Zazà della carta per
asciugare le sedie.
Risposta:
"NØ!".
Quindi, andai in bagno a FOTTERGLI un ROTOLO di carta da culo... a spregio! E poi gli ripassai davanti, sempre sorridendo.
Infine, consegnai la carta a GRUMO ed alla pheega, aspettai con le mani dietro la schiena che finissero di asciugare e di pulire... ricordando che, però, ai miei tempi si asciugava e si puliva meglio!
In tutto questo cataclisma, apparve anche il
Pastrano... e sarei andato molto volentieri a salutarlo... se non fosse che era al telefono. Sotto il palco, Obliquo.
E poi sparì.
E FINALMENTE... JAZZ!
Incredibilmente, il concerto iniziò alle
21:30 spaccate... come se niente fosse successo!
In vent'anni non erano mai stati così puntuali.
La prima formazione si chiamava
Il mondo del Samba ed era un trio di percussioni capitanato da
Serrinha Raiz,
Chris Quade Couto e
Marco Catinaccio.
Sul palco, in realtà, c'era mezzo mondo... quindi più o meno tre miliardi e mezzo di persone. Ed erano
belli, colorati e allegri... fu uno splendido inizio di PercFest!
Poi, fuori programma, apparve
Danila Satragno
e ci regalò un'ottima cover di
"Come rain or come shine".
In un mondo perfetto, sarebbe ricominciato a piovere.
Invece c'era solo un vento maiale... ed il VEEEEKKIO non aveva ancora chiuso la finestra! Probabilmente, non era in casa. Quindi il temporale gliel'avrà allagata almeno un po'?
Non l'avremmo scoperto mai.
Infine, il
TRIO KÀLA, con
Rita Marcotulli al piano,
Ares Tavolazzi al basso ed
Alfredo Golino alla batteria.
Ad introdurli fu il Capo con la frase:
"È un TRIO composto da TRE PERSONE! Ehehe!"
GEEEEEEEEEEEEEEELO!
Il Trio Kàla era fenomenale!
Anche la natura apprezzava:
un RATTO ENORME iniziò a camminare sui TUBI della facciata della casa del VEEEEKKIO... che
aveva ancora la finestra APERTA!
Un po' tutti sperammo che gli ENTRASSE DENTRO... invece alla fine scappò e se ne andò via:
anche il ratto aveva una dignità.
Il trio, intanto, spaccava di brutto... specie sul finale!
Tra le tante citazioni macinate e frullate in una ghiotta e succosa marmellata jazz, la mia profonda e radicata ignoranza non mi impedì di riconoscere
"I'm calling you",
"Sunny" ed
"Anima", di Pino Daniele.
Ed a mezzanotte in punto, con puntualità svizzera, il concerto finì.
Ci potevamo alzare soddisfatti.
JAM
Senza perdere tempo, ci precipitammo all'Albatros,
nella speranza di riuscire a trovare una posizione privilegiata dalla quale osservare la jam!
In realtà, tutti i posti erano già okkupati... e la jam stava spaccando di brutto.
Al piano c'era
Dario Carnovale ed al basso
Lorenzo Conte, mentre alla batteria si alternavano
Alfred Kramer ed
Ellade Bandini: grandi!!!
Quindi, Choo ed il porko sottoscritto andarono al cesso...
una scelta che avrebbe cambiato per sempre gli eventi di quella parte di PercFest.
Infatti,
la porta del corridoio del cesso era dietro al pianista, che, mentre eravamo dentro, si era
"allargato".
Quindi,
non potevamo uscire!!!
In un certo senso, la postazione privilegiata ce l'avevamo sul serio: eravamo fisicamente alle spalle del pianoforte, col resto del pubblico che ci fotografava e ci prendeva per il culo.
Una ventina di minuti più tardi, il primo brano terminò... quindi scavalcammo e vaffankulo.
AFTER
Per la vergogna, schizzammo in strada: era destino dover scappare dall'Albatros, quando è giovedì! Quindi, andammo di corsa al
Mayflower, seguiti da Rese e dell'autistico GRUMO.
Una volta seduti,
Rese si accorse che NON aveva soldi... quindi se ne andò a fare il bancomat, pronunciando testuali parole:
"Poi torno!".
Ci piace ricordarlo così.
Subito dopo, apparve dal nulla
Franz Crack... e ci chiese:
"Dov'è Len?"
"Se non lo sai te..."
"Boh... ditele che sono al Corallo, vado a prendere la chitarra!"
E se ne andò.
A quel punto,
arrivò Len, con la chitarra di Franz Crack.
E disse:
"Ciao! Dov'è Franz Crack?"
"È andato a prendere te e la chitarra!"
"Oh no!"
E sparì... portandosi dietro la chitarra.
Dopo parecchio tempo, quando ormai avevamo lasciato ogni speranza, arrivarono
tutti assieme: Len, Franz Crack e Rese... accompagnati da
Milla e MiOpiO!
"Marok! - disse Franz Crack
- Sono passati dieci anni dal
filmato sul molo di Laigueglia!
Facciamo la seconda puntata?"
"Boh, va bene... - risposi
- Che cosa vuoi cantare?"
"I DELFINI!"
Facemmo un primo giro di prova, che si rivelò una catastrofe... però Milla iniziò ad avanzare le sue prime rivendicazioni culturali:
"Perché dite che I TONNI non sono CETACEI? Non è possibile, scusa! I tonni SONO cetacei!"
"No, Milla...
i tonni sono PEEEEEESCI!"
"Appunto. Allora sono CETACEI!!!"
Milla non aveva mai dubbi, solo certezze!
Quindi, finimmo per assecondarla... tanto era inutile.
Nonostante fossimo in pochi, stavamo riuscendo a tirar su un bel po' di CASINO: l'unico a non parlare era Rese, che però ingannava il tempo spruzzandosi porcate nelle orecchie con la siringa. Poi però fissò in alto sopra la faccia di Franz Crack e gli disse:
"Oh però sei migliorato!"
"Eh?"
"Sì, dai... sei migliorato alla chitarra! Cioè, NON TI HO MAI SENTITO SUONARE, ma...
sei migliorato!!!"
Nel mentre, il signor Mayflower ci portò le olive ascolane ed un panino, che in realtà nessuno di noi aveva chiesto.
"E il panino? - chiese
- Chi l'ha ordinato il panino?"
Rese ci pensò un po' su, riordinò le idee, guardò ancora più in alto e rispose:
"IO
HO LA SIRINGA!"
E la mostrò, per togliere ogni dubbio!
Il signor Mayflower capì... e andò via.
Peccato.
Verso le 2:30, ci spostammo da Sirò.
Anche stasera, eravamo gli unici clienti a parte Barbara e Felix, che ci convinsero a rinnovare il
brindisi con la sambuca in onore del signor Ariston, il Questore Molinari.
Quindi, siccome Choo, Len, Franz Crack, Rese, Milla e MiOpiO le sere precedenti non c'erano,
mi toccò ripetere tutto da capo...
disegno compreso.
IL TELETRASPORTO
Avremmo volentieri tirato l'alba, da Sirò... ma poi alle quattro arrivò il Tappo, con altri suoi amici diversamente figati... e lo prendemmo come un messaggio dal cielo: era ora di schizzare!!!
Quindi, ci mandammo tutti quanti allegramente, acusticamente e cetaceamente affankulo.