Il secondo lunedì del PercFest comporta sempre due gravi inconvenienti.
Il primo, il più grave, è che non c'è più il PercFest.
Il secondo è la levataccia: per lasciare la camera dell'hotel, Choo ed io avevamo puntato la sveglia alle 11!
Era presto, prestissimo... ma anche inevitabile.
Con lentezza, portammo di sotto le mille valigie di Choo, incontrando l'autistico GRUMO e la signora Corallo che ci aspettava impaziente: eravamo gli ULTIMI... e doveva andare a mangiare.
"Allora, è andata bene quest'anno?"
"Alla grande! - risposi - È stata una bellissima edizione!"
"Sono contenta... Bene, pagate col bancomat o in contanti?"
"Eh??? Si può... pagare... col.. BANCOMAT?"
"Sì, non ve l'avevo detto? Da quest'anno ci siamo organizzati col POS!"
E io avevo rischiato di farmi TRITARE la tessera dal bancomat fantasma...
PiombinoKastrox!
Saldati i debiti e stampata la ricevuta, la signora Corallo ci disse che, anche quest'anno, potevamo lasciare i bagagli nella hall, se volevamo farci un ultimo bagno... tanto c'era spazio.
"Un attimo... - commentai - dove sono i FAGIOLI?"
"Eh?"
"Le borse di lattine di FAGIOLI, che erano qua all'ingresso..."
"Ah... quelle!"
La signora Corallo scoppiò a ridere.
"La ragazza mi ha chiesto se c'era qualcuno a Laigueglia che potesse prendersi l'incarico di portarle a Ventimiglia... e io, non sapendo che fare, le ho dato il numero della CROCE ROSSA! E lei ha chiamato davvero! E poco fa è andata a portargliele. Ma sul serio!"
Nessuno riuscì a trattenere una risata... la situazione era paradossale.
Poi la signora Corallo prese fiato.
"Ma sentite... davvero quella ragazza è venuta da LECCE con cinque borse piene di LATTINE di FAGIOLI?"
"Eh..."
"Ma cos'hanno quelli di Laigueglia? Non le piacciono?"
"Ah... i fagioli di Lecce! Sono tutta un'altra cosa!"
"Oh, mamma mia!"
"Ma, soprattutto, ci sono probabilità che quelli della Croce Rossa perdano davvero tempo a spedire cinque borse di lattine di fagioli a Ventimiglia?"
La signora Corallo rise di gusto e ci salutò: eravamo simpatici, ma era ora di andare a mangiare. Non aveva mai pranzato così tardi... e dalla cucina arrivava un invitante profumino! Di fagioli.
L'ULTIMA SPIAGGIA
Parcheggiata in atrio la nostra merda, ci incamminammo pigramente per il budello, incrociando gli
Angelo & Friends.
E fu bello vederli, perché stavano FATICANDO.
Però Angelo ci anticipò che QUASI SICURAMENTE l'anno prossimo non ci sarebbe stato il PercFest.
L'aveva detto TUTTI GLI ANNI... quindi, era un ottimo auspicio.
Una volta in spiaggia, beccammo Rese: aveva comprato
"La Repubblica" per poter leggere su
"Affari e Finanza" le quotazioni di borsa dei BOND GRECI... così preparammo insieme le supercazzole di alta economia da raccontare a Milla.
La conversazione raccolse ben presto notevoli risultati: tutta la pheega scappò dalla spiaggia, tranne Choo, che era troppo impegnata a pronunciare parolacce contro la trasparenza della mia crema solare.
Poi, ci buttammo tutti in acqua tranne UNO, l'autistico GRUMO, perché poi non avrebbe potuto fare la doccia.
Anche stavolta, GRUMO era riuscito nell'impossibile:
ANNULLARE
la pheega dicendo di volersi lavare!
Probabilmente, fu la PEGGIORE acqua di SEMPRE: per la prima volta era contemporaneamente FREDDA e SPOOOOORKA.
A GRUMO, però, dicemmo che era fantastica... quindi, non mettetelo su Internet.
Verso l'una, arrivò finalmente
Len, senza fagioli: CE L'AVEVA FATTA!!!
"Sì, la Croce Rossa li ha presi - disse -
Ci pensano loro!"
"Oooooooh... che bello!"
Avevamo il terrore che Len si pentisse della scelta: per la teoria dei quanti, esisteva un universo parallelo in cui ognuno di noi portava una BORSA di FAGIOLI fino al CONFINE più lontano del MONDO.
Ed un girone dell'inferno in cui l'avrebbe fatto TUTTI I GIORNI... per SEMPRE!
Invece, Len aveva con sé
una cravatta, che decise di regalare a Rese.
"Qualche anno fa ERO NEL MIO PERIODO DAVID BOWIE! - spiegò
- E LUI SI VESTIVA DA DONNA! QUINDI, IO MI VESTIVO DA UOMO..."
Rese ascoltò con la massima attenzione, approvò la logica di fondo e commentò:
"Ma io non ho mai avuto una cravatta... non so fare il nodo... Chi mi insegna?"
Il finale fu il MENO EROTICO POSSIBILE: il nodo glielo fece GRUMO!
E poi andammo a mangiare: era il lunedì del PercFest, ci aspettava il pranzo al Pescatore.
DIVERSAMENTE PESCATORE
Nei pochi metri che ci separavano dal ristorante,
facemmo in tempo ad incrociare Milla e MiOpiO.
"Mi presti la Repubblica?" disse Milla a Rese.
Rese gliela consegnò senza opporre resistenza: era chiaro a tutti che Milla voleva studiare
"Affari e Finanza", per controllare le quotazioni dei BOND GRECI, ma l'avevamo fatto prima noi! Ahahahahah!
"E adesso che cosa me ne faccio della cravatta? - chiese Rese -
Quando la metto?"
GRUMO rispose d'istinto, senza pensarci su:
"A LAVORO..."
Rise l'intera piazza. Risero il Pescatore, i passanti ed i gabbiani. Risero persino i FAGIOLI! Probabilmente, era la miglior battuta pronunciata al Pescatore dalla prima volta che ci avevamo messo piede, a giugno del 2002.
Al momento delle ordinazioni, scoprimmo una cosa sconvolgente:
Len,
oltretutto,
era persino VEGETARIANA!
Fu una sorpresa bellissima: mangiare dell'ottimo pesce è già di per sé una soddisfazione... ma mangiare dell'ottimo pesce di fronte a qualcuno che mangia dell'INSALATA, peraltro separando gli ingredienti in base al colore, è uno dei maggiori piaceri della vita.
Per recuperare credibilità,
Len ci raccontò di un giochino che faceva con le sue amichette, ai tempi del liceo. Quindi, pochi anni prima.
Si chiamava
"CANE, LIMONE e LUBRIFICANTE", anche detta la
"TRIADE MAGICA", e
consisteva nel progettare l'inserimento di oggetti ed animali nel CULO della gente... e non solo cani o limoni, ma anche LAMPADINE!
Rese rimase molto colpito... così, ci raccontò di un'amica a cui, per uno spasmo, si era INCASTRATO un CAZZO nella FIGA. Presumibilmente, con tutto il resto del maaaaaskio ancora attaccato. E così, per risolvere, le avevano ficcato un DITO nel CULO, in maniera da rilassarla... ed aveva funzionato.
Passammo il resto del pranzo ad immaginare quanto sarebbe stata più bella l'intera storia se anche il dito le fosse rimasto incastrato nel culo!
I genitori di GRUMO arrivarono alle 16:30 e ci trovarono ancora così, in piena discussione.
Come gli altri anni, il Pescatore intanto aveva CHIUSO e ci aveva affidato l'autogestione del dehors, ripagandoci per il disturbo con un'intera bottiglia di limoncello.
Babbo e MammaGRUMO apprezzarono e ci dissero che avevano un posto libero fino a Milano.
"Se vuoi, possiamo portare te! - dissero a Len
- A patto che non ci siano FAGIOLI!"
Len si illuminò... ad averci pensato prima!
Sì:
in un mondo perfetto, sarebbero stati i genitori di GRUMO a dover portare i fagioli a VENTIMIGLIA, da LAIGUEGLIA... per poi riportare tutti a MILANO! Peccato.
Per ultimo, arrivò anche MiOpiO, però senza Milla: si era addormentata in spiaggia!
Tanto studio di economia per niente.
GLI ADDII
Nessuno aveva fretta di ripartire, anzi, avremmo tutti avuto voglia di fermarci un giorno in più.
Io non avevo grossi problemi: una volta arrivato ad Alassio,
avevo un treno per Torino ogni due ore... ed ero intenzionato a prendere L'ULTIMO.
I guidatori invece si trovavano di fronte a un lungo viaggio! Così, lentamente, ci alzammo e ci avviammo verso il Corallo... percorrendo, credo, tre metri. Forse quattro. Poi GRUMO si accorse che
Sirò era APERTO: erano le cinque!
Anche i signori Sirò erano molto curiosi di sapere che fine avessero fatto i FAGIOLI! Quando seppero che erano parcheggiati alla Croce Rossa di Laigueglia e che REALMENTE Len pensava che qualcuno, alla Croce Rossa, si sarebbe preso la briga di portare cinque borse piene di lattine di fagioli fino a Ventimiglia, scoppiarono a ridere così forte che, per un attimo, ci sembrò di sentire i vicini che urlavano:
"BASTAAAAA!!!", come durante le jam.
O forse era stata la nostra immaginazione.
Comunque, spiegammo a Len che i signori Sirò stavano scherzando... altrimenti, i genitori di GRUMO erano SPACCIATI.
"Adesso dobbiamo andare, dai! - dissi -
Ci vediamo l'anno prossimo!"
"Noooo! Marok! Non ti fermi? Non sai cosa c'è stasera a Laigueglia?"
"No... cosa c'è?"
"LA FAGIOLATA!!!"
Iniziammo a ridere da Sirò e non riuscimmo a smettere finché non arrivammo all'hotel Corallo: là, ci aspettavano le CINQUE valigie di Choo da caricare in macchina.
"Ok, siamo arrivati...- dissi a BabboGRUMO -
Voi dove avete la macchina?"
"Qua!"
"Come qua?"
Sì,
la macchina dei genitori di GRUMO era perfettamente parcheggiata in uno dei parcheggi più introvabili di Laigueglia: quello sotto al municipio, di fronte all'hotel Corallo!
"Ma siete sicuri che non sia riservato? - chiesi
- Avete controllato?"
"Certo! - rispose BabboGRUMO -
È gratuito dopo le 13!"
Meritavano il premio NOBEL per il PARCHEGGIO!
E tutti, d'istinto, ci voltammo verso MiOpiO, che era quello che, due giorni prima, NON era riuscito a VEDERE nessun parcheggio in tutta Laigueglia ed era tornato a posare la macchina ad ALASSIO.
Ed apparve Milla.
"ASPETTATE! ASPETTATE! VI VOLEVO SALUTARE!!!"
Tutti tolsero i piedi... ma sotto sotto invidiavano Milla e MiOpiO: sarebbero rimasti là fino a mercoledì.
La
GRUMOMobile
dei genitori di GRUMO, invece, ripartì subito, con GRUMO e Len.
Noialtri andammo a prenderci un caffé al chioschetto dei GROSSI COLPI, perché era il posto migliore in cui terminare la settimana... poi recuperammo la Choomobile in collina e la bella Choo mi accompagnò fino ad Alassio.
Là, finalmente, mi accorsi che avevo PERSO il penultimo treno!
Per un minuto... forse meno.
Peccato.
FOTOALDO
Decisi di utilizzare le due ore a mia disposizione per andare a salutare FotoAldo, che aveva il negozio poco distante.
Naturalmente, lui non c'era... però c'erano la moglie e la suocera, che mi accolsero con un'ovazione: "MAROK!!! Ma potevi dircelo che arrivavi!!!"
"Non vi piacciono le sorprese? Come va con le foto?"
Una dozzina di anni prima, FotoAldo mi spiegava come il digitale fosse una moda passeggera. Tutti i professionisti continuavano ad usare la pellicola, e ci mancherebbe, ma prima o poi anche il resto della gente comune si sarebbe accorta che il digitale era un pacco... e tutto il mondo sarebbe ritornato alla pellicola!
Pochi anni più tardi, per DISPERAZIONE, FotoAldo aveva dovuto CHIUDERE il suo negozio di Laigueglia ed era andato a lavorare in quello del suocero, ad Alassio, che nel frattempo era stato riorganizzato per stampare foto digitali.
Adesso, l'ultimo atto: non stampavano nemmeno più le foto digitali, perché NESSUNO voleva più stampare foto, in generale!
Per i pochissimi clienti rimasti, FotoAldo scaricava i file dalle schede e li spediva via Internet ad un tizio ad Imperia, che gliele stampava e gliele rispediva per POSTA. Però venivano bene.
"Ma quindi - chiesi - Se non stampate più, che fate?"
"Ogni tanto facciamo foto per gli eventi, soprattutto d'estate... sai, c'è Miss Muretto... però FotoAldo si è messo a fare il giornalista!"
"Il giornalista? LUI???"
"Sì... - scoppiarono tutti a ridere - scrive per il Secolo XIX!"
Pensare a quali e quanti casini avrebbe potuto combinare FotoAldo in un giornale mi mise di ottimo umore.
"Basta che non lo faccia fuori l'ISIS..." commentai.
"Ahahah! Ma sai che ci ha scritto un articolo, tempo fa?"
"Eh?"
"Sì, un articolo che ha avuto un sacco di successo. Lui ha scoperto che l'ISIS minacciava Laigueglia. L'ha scritto in un articolo, il Secolo gliel'ha pubblicato e poi tutti gli altri gliel'han copiato, ha fatto un sacco di casino quell'articolo, qua da noi! Ma davvero non l'hai letto?"
"L'articolo dell'ISIS che minaccia LAIGUEGLIA è stato scritto da FOTOALDO?"
"Sì, è suo! Tutti gliel'han copiato, non figura a suo nome da nessuna parte, ma è suo, la fonte l'ha trovata lui!"
In quel momento, mi fu tutto più chiaro.
Però salutai i miei vecchi amici, compagni di mille fotografie, e scappai verso la stazione, perché avevo cazzeggiato talmente tanto che rischiavo addirittura di perdere l'ultimo treno.
ADDIO E GRAZIE PER TUTTO IL PESCE
Il treno partì puntuale alle 20:39, con pochissime persone a bordo... per fortuna, uno di quelle era il sottoscritto.
Rimasi l'unico viaggiatore del mio vagone fino alla
stazione successiva, dove molta più gente di quando partiva assaltò il convoglio, col preciso intento di trasformarlo in un carro bestiame.
Forse, fare casino era il modo migliore per esorcizzare il ritorno alla vita reale... comunque, il flusso si divise in due parti uguali: la pheega urlettante da un lato ed i cazzi dall'altro.
Immagino di non dover geolocalizzare la mia posizione.
Comunque, poteva andare peggio: sulla mia carrozza salirono, tutti insieme, i suonatori ambulanti che avevamo visto in spiaggia lo scorso sabato,
la marchin' band autogestita, quella che suonava male da Dio.
Erano allegri e colorati, visti da vicino sembravano zingari, qualcuno cantava, qualcuno suonava, qualcun altro dormiva... non erano male, come compagni di viaggio.
Tirai fuori carta e penna e, lentamente, iniziai a scrivere le ultime pagine della prima bozza della recensione del PercFest. Il treno era talmente lento che feci in tempo a completare la bozza senza grossi problemi.
Poi, uno degli zingari venne vicino a me.
Avrà avuto una cinquantina d'anni, ma non sembrava avere alcun problema alle ginocchia. Strano.
"Tu che fai di bello?" chiese.
"Io? Sono un informatico!"
"Bello! E dove abiti?"
"A Torino! E tu?"
"Oh... io sono musicista, no casa. Io dormo spiaggia, stazione, portici, stelle! Bello!"
"Bello, sì..."
"Bello."
"E ce la fai? Voglio dire, d'estate è facile, ma... d'inverno..."
"Oh, no, no. D'estate io suona! D'inverno io vado La Spezia!"
"E che fai a La Spezia?"
"A La Spezia io vado da uomo ricco e lui succhia!"
"Eh????"
"Quando io serve soldi, io vado La Spezia, da uomo ricco, e lui paga e mi dà casa! Lui paga ché succhia!"
"Succhia..."
"Succhia, capito? SUCCHIA CAZZO!"
In tutto questo, una gestualità espressiva e inequivocabile accompagnava il discorso nelle sue minime sfumature, non lasciando alcun dubbio all'interpretazione.
"Quindi, questo tizio di La Spezia paga TE per succhiarti il CAZZO?"
"Sì! Lui PAGA, lui SUCCHIA. Lui piace cazzo! E tu? Vuoi succhiare cazzo?"
"No, grazie... - risposi
- È tutta la settimana che mangio pesce!"
Lo zingaro sorrise e ritornò al suo posto.
E io tornai ad aggiornare la bozza della recensione del PercFest... delle volte, stare dietro alla realtà è veramente difficile.
CASA DOLCE CASA
Una volta a Torino, mi ricordai che era lunedì, la sera in cui la metropolitana faceva letargo.
Così, andai tranquillo a prendere il pullman, come avevo sempre fatto fino a nove anni prima, mentre alla fermata si scatenava il delirio: la metropolitana esisteva da meno di un decennio, eppure era già riuscita a rincoglionire mezza città, che non riusciva più a vivere senza. La gente aveva disimparato la planimetria delle strade, non si ricordava neanche più che la collina stava ad est e non era più in grado di leggere la cartina di Torino, che è la più facile del mondo, dopo quella di Laigueglia.
Troppa gente è impigrita dalla modalità automatica... e non si concentra sulle cose, non le conosce, non presta attenzione. E dire che sono così belli i comandi manuali! Ci vorrebbero più lunedì sera, più creme solari trasparenti e meno live view.
Una volta a casa, salutai il gatto grasso e le piante grasse, accesi il computer, scaricai una valanga di cacca seguita da una valanga di posta, aprii la valigia ed infine la girai al contrario, lasciando che il contenuto debitamente appallottolato si accumulasse vicino alla lavatrice: volevo vedere se, durante la notte, i vestiti avrebbero raggiunto la maturità sufficiente per dividersi in bianchi e colorati ed entrare da soli nell'oblò, senza il bisogno di essere accompagnati.
Del resto, alcune camicie avevano 18 anni.
Poi appoggiai la bozza cartacea della recensione del PercFest vicino al tavolo del computer, sperando che almeno lei avesse imparato a scriversi da sola.
Ed infine, per non disturbarla, andai a dormire.
Appendice: MARTEDÌ 23
Mi alzai come sempre all'alba, mezzogiorno, dopo dodici oneste ore di sonno.
Grattandomi il culo, contemplai la roba appallottolata vicino alla lavatrice: era ancora tutto fuori... bisognava ficcarla dentro usando le mani!!!
Che palle... Ritorno al Futuro stocazzo.
Feci partire la lavatrice, poi misi via le creme solari.
Per una settimana, in spiaggia, avevo usato la stessa
maglietta bianca col due di picche:
qualunque cosa avessi messo, si sarebbe subito insozzata di crema... quindi era inutile lordarne due.
Quell'anno, in realtà, avevo usato la famosa crema trasparente, quindi in teoria non avrebbe dovuto lasciare macchie particolari!
All'uscita dalla lavatrice, invece, tutta la roba bianca era rimasta tale, tranne
la maglietta della spiaggia, sporca di crema trasparente, che
era diventata... ROSA!!!
Fu un bel momento.
E va be', per il resto sembrava un giorno tranquillo... poi, alle ore 14:30, il telefono squillò: era SCHOPENHAUER.
"DOTTOREEEE! DOTTOREEEEE!"
"Mh?"
"NON SONO ANCORA ANDATO A DORMIRE!!!"
"Eh? E perché?"
"PERCHÉ NON RIESCO!!!"
"Come mai? Che succede?"
"STANNO FACENDO I LAVORI ALLA FACCIATA, DOTTORE! TUTTE LE MATTINE! ALLE OTTO!!! TRATTATTATTA TRATTATTATTA VRRRRR VRRRRR TRATTATTATTA TRATTATTATTA VRRRRR VRRRRR SGUISHGUISH SGUISHGUISH SGUISHGUISH SGUISHGUISH TRATTATTATTA TRATTATTATTA VRRRRR VRRRRR TRATTATTATTA TRATTATTATTA VRRRRR VRRRRR!"
"Beh, vai a dormire prima..."
"PRIMA??? MA NON RIESCO A DORMIRE, PRIMA, È NOTTE!!!"
"Capisco... ma allora, scusa, vai a dormire al Samara! Di giorno è chiuso, non gli dai mica fastidio. Tu vai lì, PAGHI e gli dici che vuoi solo dormire, tutto il giorno! Per me ci stanno..."
Schopenhauer rispose che ci avrebbe pensato un po' su, ma l'idea gli sembrava ragionevole.
E così, giunse il tempo di scaricare le foto.
Tirai fuori dallo zaino la G1X e vidi che si era staccato il coprislitta del flash.
E va be', cose che capitano, adesso non avevo cazzi di rimetterlo, anzi, lo lasciai lì sul tavolo, vicino alla bozza cartacea della recensione del PercFest: magari si sarebbero parlati, lui si sarebbe rimesso automaticamente e la recensione si sarebbe convinta a scriversi da sola.
Una volta copiate le foto sull'hard disk, decisi una volta per tutte di cercare di risolvere il problema del live view che era andato a puttane.
Presi la G1X, la accesi ed iniziai ad esplorare con calma i menu, per cercare il reset completo.
Anzi, no... prima dovevo fare la foto alla maglietta bianca che era diventata rosa!
Presi la macchina foto, andai nel cesso, impostai la modalità manuale... e il live view ANDAVA!
LA MACCHINA FOTO SI ERA RIPARATA DA SOLA: io non avevo fatto niente!!!
Rimisi il coprislitta del flash, perché altrimenti ero sicuro che l'avrei perso in giro, e ricominciai a fotografare la maglietta... ed il live view NON andava più.
Ok.
Tolsi il coprislitta.
Andava di nuovo.
La spiegazione era INCREDIBILE:
il coprislitta, in modo non comprensibile,
faceva CONTATTO e diceva alla macchina foto che era inserito un FLASH ESTERNO. E la presenza di un flash esterno, per scelta discutibile del programmatore,
disattivava la sincronizzazione della modalità manuale con
il live view, che restava sempre impostato su automatico.
È di fronte a queste cose che uno si rende conto di QUANTO POCO capisce dell'universo... e che la maggior parte delle cose, semplicemente, sono fatte a cazzo. Altrimenti, forse, l'umanità si sarebbe già estinta!
Questo spiega anche come mai
Milla, oggi,
è la donna più ricca del mondo: nessun altro, nel 2015, aveva avuto l'idea folle di investire tutti i risparmi in BOND GRECI! E così, Milla domina un impero finanziario assieme al suo osservatore internazionale, MiOPiO, ed al suo fidato consulente professionale, Rese.
E a voialtri, di conseguenza, non resta che andare tutti direttamente, manualmente e fagiolemente affankulo.