La camera dell'hotel Corallo andava lasciata alle ore 10: era così da sempre, da quando esisteva il PercFest!
E voi sapete quanto ci tengo ai regolamenti.
Consapevole di ciò, la bella Choo aveva messo la sveglia alle 10:30, quindi ci alzammo alle 11 e scendemmo giù per le
undici e mezza, con la massima calma.
GRUMO era già partito, perché aveva paura che gli chiudessero un'altra volta la VALIGIA dentro all'ALBERGO perché è handicappato. Però in treno aveva trovato pheega... ed era stato SKIFATO perché è VEEEEKKIO.
Ci piaceva ricordarlo così: in suo onore, mollammo i bagagli al Corallo e ce ne tornammo in spiaggia.
Il tempo era splendido, ma l'acqua era ancora SPOOOORKA, perché il mare è come i trentenni: gli serve almeno una giornata per riprendersi dopo il weekend.
Così andammo a fare in culo sul molo, dove c'era GP, che finalmente stava vivendo il suo attimo di libertà.
Choo lo guardò e mi disse:
"Ieri sembrava più giovane..."
"Già... - risposi
- Poi ha fatto un PercFest!"
Alle ore 12:30 andammo a pranzo da Diversamente Mariasole...
era il primo pranzo delle 12:30 nella storia del PercFest!
Ne approfittai per dare un tocco di colore alle cartoline, usando un UniPosca rosa che qualche pheega minorenne, forse bisessuale, aveva dimenticato sul tavolo di fianco.
CHE NOIA CHE BARBA CHE BARBA CHE NOIA
La giovane Choo passò un quarto d'ora ad osservarmi disegnare e colorare cazzate su cartoline che già sboccavano di altre cazzate, poi esclamò:
"Che palle! Oggi non succede niente..."
Furono le sue ultime parole, poi prese la macchina e ripartì in direzione Bologna.
Una decina di minuti più tardi, arrivò un
CanadAir
ed iniziò a fare la spola tra le montagne e il mare.
Pensai ad un'esercitazione, perché non vedevo incendi da nessuna parte, poi squillò il telefono... era Choo:
"Sono in coda prima di Albenga! L'autostrada è bloccata... sarà un incidente!"
"Ah... - esclamai
- allora c'è davvero un incendio!"
"CHE COSA??? Non posso stare in coda!!!"
"Perché?"
"Perché ho MAL DI STOMACO!!!"
Sono belli questi giorni in cui non succede un cazzo.
LA VIA DEL RITORNO
Alle ore 18:26, il mio treno fermò a Laigueglia e ripartì... era in ritardo di
otto minuti, per la media ligure si poteva definire
"anticipo".
Nello scompartimento non c'era nemmeno l'ombra di una pheega, e gli unici giovani erano due tarri tatuati.
Poi arrivò il controllore, che era maaaaaaskio e veeeeekkio.
"Biglietto, prego!"
Uno dei tarri, senza togliere i piedi dal sedile, rispose:
"Cortesemente, si potrebbe avere il verbale?"
Il controllore, senza scomporsi, prese la penna ed il blocco delle multe.
"Da dove arrivate?"
"Ventimiglia"
Fessi... potevano dire una stazione più vicina.
"Dove andate?"
"Torino"
Idioti... passavano da Savona per andare da Ventimiglia a Torino.
"Ma perché avete preso questo treno? - disse il controllore
- Con la linea diretta ci mettevate la metà..."
"Questo costa meno..."
"Ma no, costa di meno l'altro: è sempre un regionale, ma fa meno chilometri..."
I tarri pagarono la multa e rimasero in silenzio.
Ogni tanto mi fissavano, ma ero tranquillo: Choo dice che è impossibile che io piaccia ai ghei.
Poi uno di loro si fece coraggio... e disse:
"Tu sai trovare la roba su Internet?"
Persino LORO avevano capito che ero NERD.
"Dipende... - risposi
- Che cosa cerchi?"
Ero pronto a tutto... dal porno con mutilazioni di animali minorenni ghei a Gigi D'Agostino.
"Cerco LE SOLUZIONI AI QUIZ DELLA LEGIONE STRANIERA!"
Venne fuori che i due handicappati erano appena stati
SKARTATI dalla LEGIONE STRANIERA per mancanza di INTELLIGENZA!
Erano un FALLIMENTO completo, su tutta la linea... fantastico.
"Noi vogliamo fare la GUERRA!"
"Fico... - risposi -
Comunque, sì, credo di poterli trovare!"
"Sul serio?"
In fondo, i due tarri mi facevano pietà, non volevo loro male al punto da augurargli di passare il quiz e fare da scudi umani in legione straniera (anche se Darwin avrebbe approvato), così mi limitai
a prenderli per il culo per tutto il resto del viaggio.
Raccontai loro che lavoravo per il ministero della difesa italiano: ero responsabile dei dati informatici.
Senza dire nulla di sensato e parlando sempre sottovoce, feci loro capire che avevo le mani in pasta: se volevano far carriera nelle forze armate italiane, anziché nella legione straniera, potevano contare su di me, che ci pensavo io.
La paga era buona, e cercavano gente con le palle... brava e sveglia... come loro.
Controllai che il loro cellulare non andasse su Internet, poi mi inventai un indirizzo email, che ormai non ricordo neanche più, e gli dissi di scrivermi il prima possibile, perché quello era il momento giusto.
Non importa per fare cosa... era il momento giusto.
Il treno ci scaricò puntuale a Torino Porta Nuova, ci salutammo e ci abbracciammo... non avrei avuto più loro notizie per il resto della mia vita.
Peccato... erano divertenti.
Anche per loro, come per il resto del mondo, l'indomani sarebbe arrivato il giorno più LUNGO dell'anno... ma a loro sarebbe entrato dritto nel culo.
Io, invece, ero pronto per la mia ennesima estate handicappata: il PercFest era stato un buon trailer, breve ma intenso!
Ci sono emozioni che vanno e vengono, ed altre che durano per sempre... e sapevo che mai avrei potuto dimenticare i veri eroi di quest'ultima avventura: il tetto pagato miliardi dal Capo, il computer di Giorgio Palombino, il conto in banca di mamma e papà Pastrano e, soprattutto, il gabbiano impiccato del veeeeeekkio!
Le altre catastrofi le avremmo scoperte solo vivendo.
Adesso, però, andate tutti affankulo.