Una delle abilità che un vero fancazzista deve sviluppare, nel corso degli anni, è la capacità di memorizzare i rumori d'ambiente ed annullarli. Questo è fondamentale soprattutto al mattino... altrimenti è difficile dormire di gusto fino a mezzogiorno.
La giovane Choo non aveva questa abilità... e così, alle nove del mattino, mi disse:
"Marok! Sveglia! Sveglia! Si sente il Qi Gong!"
"No - mormorai, SENZA SVEGLIARMI
- È il Compa che suona!"
Choo si girò dall'altra parte e riprese a dormire.
Alle ore 11, mi disse:
"Marok! Sveglia! Sveglia! C'è il fitness!!!"
"No - mormorai, SENZA SVEGLIARMI
- È il Compa che suona!"
Alle ore 11:30, Choo mi disse che si alzava per andare al cesso.
"No - mormorai, SENZA SVEGLIARMI
- È occupato!"
Choo fece attenzione ai rumori... e si accorse che era vero.
Dieci minuti più tardi, SENZA SVEGLIARMI, le dissi:
"Sarà libero!"
Choo mi guardò e vide che stavo dormendo... però si alzò, andò al cesso ed era libero.
Tornò... e stavo ancora dormendo.
Si rimise a dormire anche lei,
finché a mezzogiorno non suonò la sua sveglia... ed a quel punto mi convinse ad uscire dal letargo.
Mi raccontò tutto quello che avevo fatto mentre dormivo, così fui costretto a spiegarle la verità: dentro di me c'era una persona intelligente, rinchiusa dentro a un handicappato.
Per tutta la giornata, comandava l'handicappato... solo quando dormivo, la creatura intelligente era libera! Lo
"scambio" avveniva poi al mattino, quando mi risvegliavo.
Choo ascoltò col massimo interesse, poi ritornò al cesso.
E va be'... stropicciandomi gli occhi con le stesse dita con le quali mi ero appena grattato i coglioni, controllai il telefono, per vedere se ci fossero notizie di SCHOPENHAUER: era la sorpresa per Choo!
E invece niente... trovai solo messaggi e chiamate senza risposta di FOTOALDO, di GRUMO e della CAIAZZO, a partire dalle NOVE del MATTINO!
Essersi ricordati di togliere la suoneria è un piacere che non ha prezzo... per tutto il resto c'è la pheega.
HANDICAP ON THE BEACH
Arrivammo alla spiaggia libera che si erano fatte le 13: grazie alla pheega stavo finalmente recuperando il mio fuso orario abituale.
Là beccammo Rese, Marta, il Compa, Mariangela e, poco più avanti,
GRUMO...
da SOOOOLO!
Era bellissimo.
Per fortuna, c'era spazio anche per noi... e questo la diceva lunga sul successo che stava avendo l'edizione 2011 del PercFest.
Feci un cenno a GRUMO, che ci raggiunse, e, per non rompere i coglioni, stesi l'asciugamano parallelo agli altri, anche se avrei preferito orientarlo verso il sole.
Choo mi osservò e disse:
"L'anno scorso lo facevi meglio!"
"Che cosa?"
"Il SALVIETTONE!!!"
Tutta la gente attorno a noi avrà pensato alle peggio porcate... e la cosa mi rendeva felice.
Di Schopenhauer non c'erano ancora notizie, ma non se ne sentiva la mancanza: il Compa cantava, a squarciagola, ed era bravo con la voce come con la chitarra e le percussioni: stava MASSACRANDO
"Light my fire", dei Doors. Forse era la prima volta che la sentivo senza che nessuno, attorno a me, si fumasse una canna... stavo veramente invecchiando.
"Ascolta! - dissi al Compa
- Posso chiederti una cosa?"
"Eh? Dimmi"
"Ma il QI GONG???"
Gli handicappati, anche quella mattina, avevano fallito.
Peccato.
DIVERSAMENTE MARIASOLE
Alle ore tre, GRUMO mi disse che aveva fame.
"Ah... - risposi -
Dove vuoi andare a mangiare?"
"Diversamente Mariasole!" rispose l'autistico.
"Perché?"
Tre... due... uno... in coro!
"PERCHÉ NEL 2006 C'ERA PHEEGA!!!"
Il resto della spiaggia ci guardò in modo strano... chissà perché.
Da Diversamente Mariasole nel 2011 c'era soltanto
un veeeeeeekkio dietro al bancone. Ci vide, ci venne incontro, pulì il tavolo e se ne andò, senza portarci il menù né chiederci che cazzo volessimo bere o mangiare.
Dopo un po', entrai e reclamai birra e panini.
Il veeeeekkio mi guardò stranito e rispose:
"Non pensavo che voleste mangiare... A QUEST'ORA!"
Sono sempre soddisfazioni.
Visto l'andazzo, Choo disse che avrebbe rinunciato alla sua insalatona femminile, perché era più lenta dei nostri panini e non voleva rallentare il mondo.
Le risposi che era giusto così, perché è pheega... e lei la ordinò.
Dopo un paio di minuti, il veeeeeeekkio ritornò... con l'insalata della pheega: i nostri panini sarebbero arrivati un'ERA geologica dopo, perché eravamo diversamente figati.
Per disperazione, risposi persino a FotoAldo... però non alla CAIAZZO: a tutto c'era un limite.
CAZZEGGIO POMERIDIANO
Alle ore 16, FotoAldo apparve, in tutta la sua bellezza.
"Marok! Ti ho cercato tutta la mattina! Dov'eri?"
"Eh... qua col festival è un casino... scusa ma sono impegnatissimo!"
Funziona sempre.
Anche quest'anno, FotoAldo aveva disperato bisogno di aiuto informatico di altissimo livello: doveva registrare un dominio.
Mi armai di pazienza, salutai handicap e pheega e andai con lui da
"Anime Salve", pronto a buttare il pomeriggio nel cesso.
Invece, terminammo in fretta... e potemmo andare a fare in culo per il paese.
Il povero FotoAldo non riconosceva più nulla, perché era cambiato TUTTO, dall'ultima volta che era venuto... e non era passato neanche un anno.
"Ma che cazzo è successo? - mi diceva
- Hanno BOMBARDATO?"
"Anche a me ha fatto lo stesso effetto. - risposi
- Lunedì sera si è pure IMPICCATO un GABBIANO, pur di non vedere questo skifo. Paradossalmente, l'unica roba che è rimasta è il PercFest,
cioè la prima roba che vorrebbero CANCELLARE i veeeekki del paese!"
FotoAldo sorrise e ripartì, mentre io ritornavo all'anfiteatro a recuperare la pheega.
Alle ore 18, passammo in albergo... e sentimmo le voci.
Arrivavano dall'aldilà della nostra porta ed erano femminili... e non erano né Marta né Mariangela. La spiegazione non poteva che essere una: RUGGERI
e SILVESTRI erano pheeghe!!!
Choo non era contenta... peccato.
E va be'... la vita è una questione di priorità: lasciai Choo in stanza e corsi fuori, per fare quello che chiunque di voi avrebbe fatto!
Ovvero, raggiunsi GRUMO in piazza, e gli diedi il cambio per tenere i posti.
Sì, avrei anche potuto chiamare Schopenhauer... ma mi sapeva fatica. E poi ormai era evidente che avrebbe fatto PAAAAKKO.
Comunque, ci eravamo messi spontaneamente in fondo alla piazza,
così almeno non ci avrebbero cagato il cazzo... e funzionò, anche se fummo costretti a partecipare al
Drum Circle.
Anche questa sera, fu una TRAGEDIA: erano passati CINQUE giorni e NESSUNO aveva imparato ad andare a tempo... eravamo la decadenza della civiltà occidentale.
Il suono dei tamburi, però, aveva il suo perché; era un delirio indistinto, è vero, ma aveva una funzione sociale: faceva incazzare tantissimo il veeeeekkio... e questo era sempre molto divertente.
CONCERTO
Alle ore 21 in punto, iniziò la
finale del concorso PercFest... e qualcun altro, finalmente, stava sclerando al posto mio.
Gli sfidanti erano in tre, quindi erano quattro, quindi ne conoscevo solo uno:
Cisco.
E spero di essere stato chiaro.
Gli altri erano un singolo e un duo... bravi, ma io tifavo Cisco! Quindi, anche stavolta sarebbe stato SEGATO.
Poi iniziò la grande serata, il Capo salì sul palco e disse:
"Ve lo chiedo SENZA GENTILEZZA: fate un applauso a Laigueglia!"
GEEEEEEEEELO.
Il primo gruppo della serata era un quartetto italoamericano con
Dena De Rose
alla voce e al piano,
Piero Odorici al sax,
Alessandro Maiorino al contrabbasso ed
Alessandro Minetto alla batteria.
Erano belli e bravi... ma la tiravano leggermente per le lunghe: avevamo accumulato un ritardo di
90 minuti rispetto al programma.
Niente di grave, eravamo appena all'inizio.
Alle ore 23:20, salirono sul palco tre individui completamente incapaci di generare musica.
Il primo
era
assessore a CERVO, il secondo a
BORGIO VEREZZI, il terzo era un
politico ligure.
Provarono a fare i simpatici, a dire battute, a sdrammatizzare... ma
vennero STRAMANDATI AFFANKULO da CHIUNQUE.
In un mondo migliore, a quel punto sarebbe arrivato Alan Magnetti... peccato.
Alle ore 23:30, ancora niente musica: c'erano da annunciare i
risultati della finale del concorso PercFest.
I voti seguirono l'ordine cronologico di apparizione sul palco: primo
Matteo Scarpettini,
secondo Cisco, terzo il duo.
Cisco stava diventando il nuovo Comecazzosichiama: era il secondo anno di fila che veniva SEGATO.
E si erano fatte le 23:35.
Il veeeeeekkio si affacciava alla finestra e rideva: non avendo più sentito musica, si doveva essere convinto che il concerto fosse terminato in anticipo!
Poi il secondo gruppo salì sul palco in tutta calma, si presentò ed iniziò a suonare.
FORTISSIMO.
Guardai verso il veeeeeeekkio e risi... ma lui aveva già richiuso la finestra.
Peccato.
Il gruppo spaccava di brutto... erano in cinque ed erano fenomenali:
Gegé Telesforo alla voce,
Max Ionata al sax,
Alfonso Deidda al pianoforte,
Dario Deidda al basso elettrico,
Amedeo Ariano alla batteria.
Il progetto si chiamava
"So cool", ma il cantante disse che il vero nome sarebbe dovuto essere
"Fan cool", perché era più bello.
Era al nostro livello.
Tra un brano e l'altro, sotto scroscianti applausi, il Capo uccideva la libertà e presentava i musicisti.
"Alfonso Deidda aspetta il secondo figlio! - disse
- Nascerà a Codroipo!"
Fu il momento migliore della serata: per sapere quanti nerd ci fossero nella piazza, bastava contare la gente che si era messa a ridere.
"E al battesimo? - mi disse GRUMO
- Inviteranno Klàpač?"
"Ci vado vestito da ANUBI!"
"Per me lo chiamano MACALUPENTE!"
"Speriamo che lo portino al BIOPARCO!"
"Quale BIOPARCO? ORTO MIO?"
La bella Choo, che stava in mezzo a noi due, sospirò.
Ancora adesso, probabilmente, la gente normale si starà chiedendo che cazzo avessimo da ridere così tanto.
Tutti abbiamo dei segreti... che non diremo a nessuno.
JAM DA SIRÒ
Con buona pace del veeeeeeeeeeekkio, il concerto andò avanti fino alle ore 0:45...
noi
però continuavamo a ripetere
"CODROIPO" anche dentro Sirò.
"ANUBI",
"CODROOOOIPO",
"MACALUPEEEEEEENTE",
"BIOPAAAAARCO!",
"ORTO MIO!",
"KLAAAAAAPAČ!".
Dopo venti minuti che andavamo avanti così, dal soffitto si staccò una PIETRA e finì sul tavolino, a pochi centimetri dalla testa di GRUMO.
Era solo un avvertimento... ma per un bel po' decisi che non avrei più associato nomi di animali a nomi di divinità.
Il Compa, intanto, si era unito alla jam suonando un
tamburello. Il suo volume era basso, però nelle pause spiccava, perché era incapace di smettere di suonare in sincrono con gli altri: era tipo Bud Spencer nel coro dei pompieri.
Vidi distintamente che qualcuno dei musicisti gli faceva anche segno di BAAAAAAASTA, nel senso di
"Fuori dai KOGLIONI!", ma lui se ne FOTTEVA.
Era meraviglioso... per me poteva andare avanti così tutta la vita.
Alle ore 2:00, GRUMO ci disse che aveva sonno e ci salutò.
Prima, però, chiese a Choo (e non a me!) se l'indomani sarebbe venuta al Fitness in spiaggia.
Choo rispose:
"A che ora è?"
E Grumo:
"Alle 11..."
La bella Choo si ammutolì... e poi esclamò:
"Eh..."
A GRUMO quel monosillabo bastò: capì ed uscì dal locale.
Fu più o meno allora che la jam si impennò.
Purtroppo, mancava Giorgio Palombino, ma il trio Silveira più Gasperoni più Marco Fadda era eccezionale. Forse, fu la migliore jam che io avessi mai sentito da Sirò... e non mi stancherò mai di ripeterlo né in questa né nelle prossime recensioni del PercFest.
AFTER
Alle 2:45, al signor Sirò scadde la vaccinazione antiapriculi, così la musica terminò e noi ci spostammo
all'Albatros.
Là c'era ancora vita, e la jam era uno splendore: il Capo e Dado Moroni erano palesemente ubriachi e stavano cantando a squarciagola... altissimi livelli!
Smisero verso le 3... e tirai un sospiro di sollievo: finalmente potevo accedere alla porta del cesso.
In realtà, la jam era solo in pausa: sarebbe terminata alle 3:45... ma per me fu tempo di soddisfare le voglie della bella Choo: la portai a mangiare le mozzarelline impanate da Mayflower.
Mentre bevevo una piñacolada femminile.
"...DOOOOOOOOONNA!"
"...lesbica!"
"...SKIFO!"
"...tutte!"
Il sole sorse dal mare alle ore 5:50; era in anticipo, ma dissi a Choo di non preoccuparsi: avevo comunque fatto in tempo ad impostare la macchina foto!
Choo non rise.
Peccato.
Comunque, era la prima alba quasi serena che vedevo da quando la bella Choo guardava l'alba sul mare con me: non faceva nemmeno freddo. Non era così diversa dalla prima che avevo visto a Laigueglia, quando potevo disporre di centinaia di millimetri in meno, sia nel cazzo che nello zoom...
erano gli anni 70, ma in fondo tutto era rimasto uguale: esisteva ancora la pheega.
Alle ore 6:00, quando ormai sarebbe mancato poco al Qi Gong, ritornammo in albergo ridendo e gridando SAAAAAAKKOMAN, proprio come quella sera di un anno fa.
L'unica differenza era che l'autistico GRUMO non era più in camera con noi, così ci mettemmo dietro alla sua porta, contammo fino a tre e poi urlammo
"SAAAAAAAKKOMAN!". E scappammo via.
Noi sì che ci sappiamo divertire.
Però ora, da bravi, andate tutti quanti affankulo.