Un quadro opaco, poi un intreccio di ombre sfocate ed infine fu la luce.
Il display mi rivelò che erano appena le undici e mezza... eppure, non avevo più sonno: mi sembravano secoli che non riuscivo a dormire così bene.
Già. Solo chi per lungo tempo ha desiderato, senza successo, l'abbraccio delle divine braccia di Morfeo sa apprezzare fino in fondo il valore del sonno, l'incanto del sogno ed il gusto del naturale risveglio. Sospirai e provai pena per gli amanti della veglia forzata... e pietà per quegli SFIGAAAAAATI che TROOOOOOMBANO.
Mi guardai intorno, anche fuori dal letto ero SOLO: l'autistico GRUMO era già in giro a far foto al fitness in spiaggia.
Mi alzai pigramente destinazione CESSO, quando mi accorsi che stavo camminando su due gambe, un po' come gli esseri umani!
Incredibile... era un miracolo!
Era tempo di festeggiare... corsi fuori per urlare la mia gioia al mondo, ma soprattutto alla pheega!!!
Trovai GRUMO. Ed iniziò a piovere.
DIVERSAMENTE MARIASOLE
Come ampiamente previsto, GRUMO aveva fatto pacco al Qi Gong.
La novità era che il fitness aveva fatto pacco a GRUMO: era saltato!
Così, senza un perché.
Decidemmo di consolarci con un panino da Diversamente MariaSole, perché nel 2006 c'era pheega.
Avrei dato un chilo di libri di Ivan Piombino per trovarla ancora là, la bella MariaSole, ora che anch'io le avrei finalmente potuto dire: "
TRENTAQUAAAATTRO!", se mi avesse chiesto l'età.
Invece, era solo un ricordo lontano.
In compenso, ad un tavolo vicino al nostro facevano bella mostra di sé alcune fanciulle,
belle, giovani e con i capelli inzuppati d'acqua... erano una gioia per gli occhi.
"
CAPUUUUURRO!"
"
BORRAAAAAAAGINE!"
"
MAIONEEEEEEEEEEESE!"
"
SKAAAAAAAAAGERRAAAAK!"
"
UBUUUUUUUUUUUUUUUUUNTU!"
"
SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACCO!"
Toh... non c'erano più.
All'arrivo dell'alcool, apparve anche Rese.
Lo riconobbi perché i suoi occhi, come sempre, guardavano in cielo: era ottimizzato per la pheega volante!
Bastarono un paio di urla bovine e maaaaaskie perché si accorgesse di noi.
Comunque, era un bravo ragazzo, Rese. Tempo di finire mezza pinta di birra e riuscì a condurre al nostro tavolo un esemplare vivente e analogico di pheega: una sua amica che non aveva mai visto prima d'ora il PercFest. Non le diedi più di un giorno di resistenza.
MEMORIE MARRONI
Alle tre, finalmente, il cielo smise di skaricare e Rese andò al suo campeggio, per recuperare
la macchina foto.
Avevamo talmente e disperatamente un cazzo da fare che decidemmo di seguirlo.
Per fortuna era il campeggio di San Sebastiano, e non quello affankulo in cima all'ultima montagna in cui andava sempre KG, e dal quale Re Nerd spediva VIA RADIO immagini PORNO a un altro diversamente figato a Noli.
Era la prima volta che mettevo piede lassù, e mi accorsi che stava sopra alla mia prima casa di Laigueglia... è sempre bello rivedersi, dopo tanto tempo.
Erano i mitici anni 70, ed avevamo scelto quella casa perché il balcone
dava su un cinema all'aperto, e potevo vedermi tutti gli spettacoli gratis.
Adoravo alla follia la cultura, soprattutto se prendeva la forma di Bud Spencer e Terence Hill.
Una sera, pur di non perdermi il finale di un loro film, mi ero CAGATO ADDOSSO... era stato divertente! I miei non la pensavano allo stesso modo... e questo rendeva la cosa ancora più divertente.
Il progresso poi avrebbe portato la pubblicità, le videocassette, i dvd... e sempre meno gente si sarebbe cagata addosso pur di vedere la fine di un film di Bud Spencer.
Annusando bene l'aria, mi sembrava ancora di sentire l'odore di quella merda... così sana, genuina, autentica.
Che meraviglia, gli anni 70.
Per la cronaca, il cinema c'era ancora, ma era CHIUUUUUUSO.
Probabilmente, da parecchio e per sempre.
Peccato.
A CACCIA DI JAZZ
Alle ore 16, spostammo i nostri culi all'Albatros: secondo il programma, c'era un
seminario del maestro Ellade Bandini,
invece trovammo gli Angelo & Friends, intenti a SCARICARE, MONTARE e FATICARE nel dehors.
Ci sedemmo in un posto a caso per vederli SUDARE... il lavoro è sempre uno spettacolo meraviglioso, passerei ore a guardarlo.
Una volta che la batteria ebbe preso forma, ci spostammo al tavolo più vicino.
A poco a poco, alle nostre spalle si radunò una piccola folla di musicisti ed intenditori... era fantastico essere in prima fila ad uno spettacolo del quale presumibilmente saremmo stati gli unici a non capire un cazzo.
Alle ore 16:30, gli Angelo & Friends SMONTARONO in tutta furia
la batteria e la rimontarono DENTRO all'Albatros.
Tutta la gente che avevamo intorno si precipitò all'interno del locale e noi ci ritrovammo IN FONDO ALLO SCHIFO, senza riuscire a vedere e sentire un CAZZO.
Il seminario poteva iniziare.
Rimanemmo in fondo per un paio di minuti, poi sgattaiolai davanti per fotografare quelli che facevano le foto ed infine uscimmo all'aperto, perché stare al chiuso quando si è al mare è da sfigaaaaaaaaaaaati.
Nel dehors del Pignuin, ad esempio, c'era il seminario di
Luca Capitani.
Era bello, perché era all'aperto!!!
E ricominciò a piovere.
Ritornammo all'Albatros ed il maestro Ellade Bandini aveva già terminato.
Avevamo azzeccato la peggiore combinazione di mosse possibili... gli unici messi peggio di noi erano gli Angelo & Friends, che adesso avrebbero dovuto correre in piazza Marconi a montare il palco per il concerto, prendendosi addosso tutta l'acqua del mondo.
Dopo averli fatti faticare un po', il Capo si accorse
che stava piovendo e decise di far spostare TUTTO all'Albatros.
La decisione aveva i suoi lati divertenti, ma un po' ci spiaceva... e non tanto per lo spazio, che era un buco, quanto per il veeeeekkio di piazza Marconi: non saremmo riusciti a rompergli i koglioni, da laggiù, ed era lo scopo principale per il quale eravamo al PercFest.
Alle ore 19, quando gli Angelo & Friends avevano smontato tutta piazza Marconi sotto la pioggia e l'avevano rimontata all'Albatros per la pioggia, smise finalmente di piovere.
Purtroppo, era troppo tardi per rimontare in piazza Marconi.
Ed ero sicuro che non avrebbe più ricominciato a piovere fino alla fine del concerto.
I RIFORNIMENTI
Alle ore 19:30, lasciai l'autistico GRUMO nel dehors a tenermi un posto in prima fila
ed entrai all'Albatros per prendermi un panino.
Il signor Albatros mi rispose che non facevano da mangiare... e lo disse come se nella sua religione fosse PECCATO.
Mi voltai, tutt'intorno a me c'era SOLO gente che stava mangiando.
"
Ah... - chiesi -
è troppo tardi?"
"
No, non facciamo proprio panini!"
"
Capisco... - mormorai... poi presi coraggio -
E gli altri come hanno fatto?"
"
Quali altri?"
"
Be'... tutti quelli che stanno mangiando..."
Il signor Albatros si incupì.
"
Ma quelli... - esclamò -
Quelli... non sono panini... sono TOAST!!!"
Trattenni il fiato per qualche secondo, resettai, poi sorrisi e dissi: "
Ciao, vorrei un toast!"
"
Ah, be', allora sì... - rispose il signor Albatros, serio e stupito -
Come lo vuoi?"
Ritornai nel dehors ostentando trionfante una birra ed un diversamente panino, e diedi il cambio all'autistico GRUMO, che entrò per ordinare.
Poi uscì fuori.
E disse: "
Non fanno panini, vado da Zazà!"
Prima che potessi fare in tempo ad interloquire con lui, era già partito.
Peccato.
QUELLI CHE ASPETTANO
Alle ore 20, GRUMO riapparve e disse: "
Allora, dove ci mettiamo?"
Fissai l'autistico con un velo di stupore e poi risposi: "
GRUMO, siamo già in prima fila,
perché vuoi spostarti?"
GRUMO indicò una tipa che posava degli strani fogli con scritto "
RISERVATO" sulle sedie alle nostre spalle, avvicinandosi sempre più pericolosamente ai nostri culi.
Urlai: "
SAAAAAAAAAAAAKKO!"
La tipa si allontanò skifata... funzionava sempre.
"
Dai - disse GRUMO -
tra poco ci cacciano, andiamo dietro!"
"
GRUMO! - risposi -
Hanno riservato ANCHE i posti dietro, è inutile! Se permetti, preferisco essere cacciato
dalla prima fila che dall'ultima!"
GRUMO non era convinto e posò il suo zaino in ultima fila, in maniera da occupare due posti.
Io feci altrettanto col mio, in prima.
Un terzo sconosciuto sistemò delle CONGAS su tutte le altre sedie.
Il risultato fu che,
alle ore 20:30, il pubblico del PercFest era composto da me, GRUMO, un veeekkio ed una cinquantina
di CONGAS.
Pregevole.
Alle ore 20:45, al di fuori del dehors, la piazza iniziò a riempirsi di gente in piedi, più qualche genio che si era portato una sedia da casa.
Alle ore 21, sul palco arrivò Gianni Branca, il batterista disperato che l'anno scorso dirigeva il DRUM CIRCLE, cioè cercava di far suonare la gente in piazza.
Vista la situazione, disse alla folla in piedi: "
NON STATE LONTANI! NON STATE IN PIEDI! PRENDETE POSTO!!!"
Misi il musicista al corrente del problema: tutti i posti erano riservati.
"
SONO RISERVATI... PER NOI!!!" urlò, col meraviglioso sorriso di chi se ne FOTTE e lo grida al mondo.
L'assessore incanutendo accorse e piagnucolò frammenti scomposti di concetti sconnessi: "
No... i posti... sono riservati..."
Fu bellamente IGNORATO: il popolo abbracciò le congas, si sedette dietro di noi ed iniziò a suonare.
Avevamo il nostro posto in prima fila.
CONCERTO!
Lo strazio durò poco: alle 21:30, con incredibile puntualità, concerto fu!
Giovanni Mazzarino piano,
Marco Micheli contrabbasso,
Francesco Sotgiu batteria e
Flavio Boltro tromba.
A differenza degli scorsi anni, non userò facili battute. Comunque, beato lui!
La gente accolse la band con calore.
Poi il Capo disse:
"Suoniamo con un gruppo di siciliani... che però non si chiama GRUPPO MAFIA!"
E fu il GEEEEEEEEELO.
Alle 22:30, cambio della guardia:
Abraham Burton al sax,
Eric McPherson alla batteria,
Dezron Douglas al contrabbasso,
David Bryant al piano e
Franco Ambrosetti TROMBA.
No, tranquilli, sono contrario a ripetere le battute. Comunque, voi NØ.
Quella che all'inizio sembrava una situazione disperata, si rivelò una meraviglia: l'atmosfera era più da jam che da concerto e ci sentivamo palline di lana nell'ombelico della musica, cullati da un calore ed un'energia impensabili nella dispersione di una grande piazza.
Certo, dalle file più lontane probabilmente non si vedeva una minchia... ma era un rischio che noi, dalla prima, eravamo disposti a sopportare.
Il concerto terminò a mezzanotte spaccata: il Capo non volle sfidare i ribelli veeeeekki in una nuova piazza. Peccato.
DA ZERO A INFINITO
Per la jam saremmo tranquillamente potuti rimanere all'Albatros, ma il GRUMO voleva essere nutrito, così ci spostammo da Mayflower... che era completamente VUOTO.
In compenso, iniziò a piovere.
Non una mite pioggerellina di fine primavera, ma un DILUVIO, e non per questo PASSEGGERO: mezz'ora dopo era ancora a potenza MASSIMA e non accennava a smettere.
L'autistico GRUMO disse che lui non sarebbe uscito dal Mayflower finché non avesse smesso di piovere.
All'una, gli dissi che lui poteva restare al Mayflower quanto voleva, ma io me ne andavo affankulo per Laigueglia, sotto la pioggia, a cercare casino.
GRUMO ci pensò un po' su, poi elaborò una terza soluzione che, pur essendo priva di pregi, univa i difetti delle altre due: si sarebbe buttato sotto l'acqua per andare a dormire.
Lo salutai così, mentre svaniva come un'ombra autistica oltre il muro liquido delle avversità.
Ed il Mayflower, alle nostre spalle, chiuse.
Corsi sotto l'acqua fino all'Albatros, dove la jam spaccava tutti i culi, che al 99% erano di maaaaaski fradici ed ubriachi, però simpatici.
L'uno per cento era un CANE ENORME.
Gli dissi: "SAAAAAAAAAKKO!" e non si annullò.
Era ufficiale: anche lui aveva il cazzo.
COMPA IS BACK
Ordinai da bere e mi svaccai in un angolo comodo, asciutto e con vista su Rese.
Era bello guardare Rese che guardava il concerto: il suo sguardo manteneva sempre un offset di una ventina di gradi rispetto al soggetto.
Probabilmente, conosceva a memoria tutti i soffitti di tutti i locali in cui era stato, qualche capigliatura di musicista, per i più alti anche la fronte, al di sotto il buio.
Quando la stanchezza ebbe appesantito a sufficienza il suo bulbo oculare, Rese finalmente mi vide e mi presentò un suo amico, il
Compa.
Stavo per esprimermi, ma il Compa mi anticipò: "
MA CI CONOSCIAMO GIÀ!!!"
Panico.
"
Ehehe! Vero! - risposi -
Hai più visto gli altri? Com'è andata poi?"
"
Ah... - commentò il Compa -
Alla fine siamo arrivati sani e salvi! Quante risate!"
Non avevo ancora abbastanza elementi per sapere chi cazzo fosse.
"
Eh, ce l'eravamo vista brutta!" dissi, sorridendo.
"
Proprio vero! Rese al volante è un pericolo... se lo facevate guidare, a quest'ora non eravate qua!"
A quel punto, mi ricordai di un "
Compa" incontrato nove anni prima a
Rapallo,
dopo un concerto di Elio e le Storie Tese.
Quella sera, Rese era completamente sverso, a livelli inimmaginabili: un tipo di Massa, Manu, l'aveva convinto a bere una specie di cocktail che aveva preparato lui... e nessuno sapeva che cazzo ci avesse messo dentro.
La casa di Rese era in cima alle montagne, l'unico a sapere la strada era lui,
la macchina era la sua e non voleva cedere il volante a nessun altro.
Saremmo stati FOTTUTI, se non fosse spuntato dal nulla questo Compa, che aveva riconosciuto Rese, l'aveva convinto a mollare i comandi e ci aveva guidato in motorino fino a casa.
Lo osservai attentamente, pixel per pixel: il Compa del 2001 ed il Compa del 2010 non avevano nessun particolare anatomico in comune... a parte, forse, gli occhiali. Non l'avrei riconosciuto mai, nemmeno se non avessi bevuto.
"
COMPAAAAAAAAAAAAAAA!!! - urlai -
GRANDEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!"
"
ALEEEEEEEEEEEEEEE'!!!"
La jam iniziò a suonare più forte... ed ordinammo qualcos'altro da bere.
"
Compa! - esclamai -
Ti piace il PercFest?"
"
Beh... più o meno... - rispose -
Potrebbe essere meglio..."
Lo fissai serio e gli dissi: "
Non ti aspettavi mica di trovare pheega?"
"
No... - replicò lui, senza ostentare il minimo stupore -
...però mi aspettavo un po' di percussioni! In due ore di jam, non ho visto neanche un percussionista... siamo al Percfest... una jam senza percussioni non ha senso! Che pacco!"
Alle due, il Compa e Rese mi salutarono: la pioggia aveva concesso una tregua e ne avrebbero approfittato per ritornare in campeggio.
Io invece, decisi di morire all'Albatros. Mi sembrava un bel posto.
AFTER
Alle due e mezza, il signor Albatros gesticolò ottagonalmente e fu stop: stavano arrivando gli apriculi, bisognava staccare.
Mi spostai nel dehors, a guardare i veeeeekki che guardavano il cane enorme che guardava gli ubriachi che ci provavano con la cameriera, venendo rigorosamente mandati affankulo.
E poi, ad un tratto, arrivò Giorgio Palombino.
"
Ciao! - dissi -
Ma tu una volta non le facevi le jam?"
"
Ho suonato fino ad ora! - rispose -
Poi ci hanno fatto smettere!"
"
Ah... e dov'eri?"
"
Ero alla JAM DELLE PERCUSSIONI, da SIRÒ! Eravamo SOLO percussionisti, abbiamo suonato tutta la notte, ma a vederci non c'era quasi nessuno. Chissà perché... Dai, domani venite, è bellissimo... abbiamo un sacco di percussioni, facciamo suonare tutti..."
Un ultimo bicchiere e me ne andai a fare in culo in spiaggia,
per buttare giù i capisaldi del nuovo giorno.
Primo: scoprire dove cazzo era Sirò.
Secondo: fare in modo che NON lo scoprisse il Compa.
Terzo: disporre ai lati di un quadrato GRUMO, Rese, il Compa ed il sottoscritto, individuare pheega e procedere verso il centro, per vedere da che parte sarebbe scappata.
Ero talmente sverso che iniziai a ridere da solo, come un coglione, mentre vagavo senza meta per il lungomare.
E ad un tratto incrociai tre pheeghe, che stavano sedute su un muretto.
Dissi: "
SAAAAAAAAAAAAAAAKKO!"
Si alzarono e se ne andarono.
Ricominciai a ridere come un disperato, finché non mi ritrovai a letto.
GRUMO si rigirò nel sonno e mormorò qualcosa.
"
GRUMO! - dissi -
È la voce della tua coscienza che ti parla! Domani, alle nove e mezza, Qi Gong!"
GRUMO emise un monosillabo.
Ci pensai un po' su... e poi risposi: "
Fankulo!"