SABATO 3/3/2012: IL GRAN GIORNO!
Il risveglio a casa Marok fu dolce e piacevole. La prima voce che mi capitò di ascoltare fu quella di Klàpač, che, con grazia ed armonia, sussurrava: "POTAAAAA!
PASQUALEEEEEEEEE!
RUSSAVIIIII! FANKULOOOOOOOO!!!"
Ed eravamo solo in sette... la prossima notte saremmo stati UN NUMERO INCALCOLABILE!
Alééééé!!!
Per fortuna, all'una meno cinque eravamo già a Porta Nuova... e sembrava ancora in ordine: non c'erano i NO TAV, non c'erano cariche della polizia, non c'erano esplosioni, non c'era casino ed i treni sembravano tutti in orario! Non era mai successo prima, non me ne capacitavo... finché non notai un particolare.
"Màrog - disse Cops - Ma ghe è 'sda sdòria ghe gge sda duddo avvilà lliscio? Siam bunduàli, niende gadàglismi, niende NO DDAV... ghe ge sda suggedèndo?" "Cops - risposi - Guarda bene il tabellone dei treni in arrivo!" "Eh... lo sdo agguardà 'l dabellòne... nun ge sdà in ridardo nemmeno un dreno, me bare la berveziòne..." "Sì... è vero... - commentai - Ma non ci sono nemmeno treni in arrivo da Milano!"
Il presidente, incredulo, controllò il tabellone: solo treni regionali provenienti dal mar Ligure o dalle montagne... NIENTE che arrivasse dal resto d'Italia. Ecco perché non c'erano ritardi: mancavano proprio i treni!
Doveva essere successo un ARMAGEDDON FERROVIARIO!!!
Finalmente, Cops era contento: sarebbe stata una bella recensione.
Purtroppo, era solo un problema di grafica; di lì a poco, i favetréni comparvero sia in formato testo sia in analogico... e corremmo loro incontro zompettando ed urlando: "PiombinoKastrox alé alé alé!"
La polizia avrebbe voluto arrestarci, ma non poteva: non stavamo ancora facendo foto.
ARRIVANO LE FAVE!
Alle ore 13:05, fu assegnato il premio viaggiatori dell'anno: andò a
Uollano,
GRUMO
e Sippo,
che erano stati convinti da
Daiconan e Francy
a prendere il FRECCIABIANCA con loro, spendendo il TRIPLO (30 euro anziché 10), per arrivare in stazione CINQUE MINUTI PRIMA e passare quei cinque minuti FERMI ad aspettare gli altri.
Tutti e tre avevano pagato anche un SUPPLEMENTO, perché avevano cambiato biglietto in treno, ma SIPPO dovette anche umiliarsi e fare PIETÀ al controllore, perché aveva comprato il vecchio biglietto con un'offerta online e quindi, in teoria, NON avrebbe potuto cambiarlo.
Per la cerimonia, okkupammo una tavolata dello Chef Express, così Meemmow poté mettersi a disegnare mentre gli altri facevano casino.
Alle ore 13:10 sarebbe dovuto arrivare Frash, che NESSUNO aveva mai visto
né in analogico né in digitale, a parte le foto in cui era travestito da
Luigi di SuperMario.
Per fortuna, fu Frash a riconoscere noi (dice di averci visto su Internet...) ed era un errore di sistema, perché in mezzo alle fave sembrava l'unico normale: alto, magro, senza occhiali, giovane, capelli castani, corti... poi iniziò a parlare di roba a 8 bit e Commodore 64 e fu TERRA BRUCIAAATA.
Il secondo errore di sistema fu la distribuzione dei biglietti: i miei giornalieri non bastavano e COMUNQUE ne erano arrivati altri all'edicola! Giovedì mi ero fatto un'ora di coda per un CAZZO!
PiombinoKastrox.
Meemmow, però, mi seppe consolare con la sua arte: aveva disegnato l'incontro in Paradiso di due celebrità a caso: Lucio Dalla e Germano Mosconi.
E Lucio Dalla cantava: "Piacere sono Dioooooooooooooo!"
Ero commosso.
La più skifata dal disegno sembrava Anita; solo in seguito, avremmo scoperto che negli ultimi giorni Meemmow si era sparato una maratona di Germano Mosconi su Youtube col volume a palla e a lei toccava soffrire, in silenzio.
UN TRAM CHIAMATO HANDICAP
Per andare da "Sorsi e Morsi" si prende il 4... e la cosa mi rendeva felice, perché è uno dei tram più surreali che abbiamo a Torino.
Sul 4 non ci si annoia mai: c'è gente che suona, canta, balla, beve, fuma (e spesso offre), si picchia a sangue (ma sempre con la massima ironia) e, forse, persino tromba... ma non quando c'eravamo noi, perché siamo Fave.
Il buon gusto vietava solo una cosa: fare il biglietto!
Lo diceva la tradizione: sul 4 a Torino si viaggia GRATIS.
Dopo DECENNI, il Comune aveva deciso di reagire, pagando UN CONTROLLORE FISSO per OGNI vettura del 4... e si era scatenato il finimondo.
La gente andava dai GIORNALISTI a dire: "È una vergogna: adesso ci OBBLIGANO a FARE IL BIGLIETTO! In tempo di crisi! Ma come si fa?".
I pendolari si erano riversati in massa sulle linee parallele... ed il comune le aveva SOPPRESSE TUTTE: era GUERRA!
Da allora, "el pueblo unido" opponeva resistenza passiva al controllore... e la cosa assurda era che funzionava: il controllore passava, chiedeva il biglietto e la gente lo mandava affankulo, ognuno nella propria lingua, toccando più o meno tutti i continenti tranne forse Oceania e Antartide.
Fare multe a TUTTI sarebbe stato impossibile, così la maggioranza la faceva franca... ma anche gli altri, perché dicevano di chiamarsi Christian Meyer.
Era destino che le Fave stravolgessero anche questo piccolo mondo: salimmo sul 4 in massa, tutti dotati di biglietto, e ci affollammo attorno alla macchinetta, pronti a timbrare. Ed il resto del mezzo, controllore compreso, implose.
Noi fave non ce ne rendiamo conto, ma, visti dall'esterno, sembriamo una minoranza etnica di gente "tutta uguale", come i negri, gli ingegneri, gli scout, le donne nude o i cinesi... con la differenza che nessuno ci ridurrà mai in schiavitù, perché siamo inutili.
Un veeeekkio, però, si era appassionato a due persone a caso:
Pasquale e Ciro8911.
Li studiò per bene e poi disse a Pasquale: "Tu! Tu sei di BERGAMO!" "Sì... so' 'e Bergamo..." rispose l'handicap, tranquillo, senza nemmeno fingere un accento del nord.
"Voi RUMENI, puah! - continuò il veeeekkio - Vi siete fatti inculare tutto il letame dai pipistrelli! Avete Dracula. Avete la mafia albanese!"
Pasquale, che era rumeno perché era di Bergamo, quindi albanese, ascoltava tutto il discorso serissimo, dando sempre ragione al veeeekkio, mentre Ciro8911 chiedeva informazioni in portoghese e l'autistico GRUMO trascriveva tutto sul
bloc notes.
Sono incontri che fanno bene allo spirito.
Il veeeekkio scese a Porta Palazzo, svanendo tra i colori e la babele di lingue del "mercato più grande d'Europa"; il 4 invece proseguì la sua rotta verso nord, portandoci nel quartiere di Barriera di Milano: dando retta alla stampa, sarebbe la zona PEGGIORE in cui vivere al mondo.
Grigia, senza essere ordinata; inquinata, trafficata e priva di parcheggio, senza essere vicina al centro; priva di Piemonte, senza il fascino dei quartieri arabi di Aurora e San Salvario; sporca, senza essere felice.
Da oltre due secoli, la città chiamava quel quartiere "Barriera di Milano", o semplicemente "Barriera", perché a metà ottocento c'era un ingresso doganale, che poi aveva fatto l'upgrade a casello dell'autostrada... il che la diceva lunga su tutti gli altri punti di interesse. Io, invece, l'ho sempre chiamata "zona PiombinoKastrox", dal nome dei miei due abitanti preferiti.
In realtà, vivere in Barriera non mi sarebbe affatto dispiaciuto: prima di tutto, c'erano gli incidenti stradali causati da Ivan Piombino, che sono sempre epici. Poi c'erano le minchiate di KASTROX, che, in 25 km² di Barriera, era il SOLO giovane a parlare piemontese e quindi era libero di dire qualunque cazzata, tanto non lo capiva nessuno... come Manovella, però nella vita reale.
Poi c'era una grande area verde, chiamata "Parco Sempione", in cui la gente suonava i bonghi... però il comune voleva asfaltarla per lasciare spazio al passante e alla linea 2 del metrò... secondo me, sarebbe un tema interessante per una canzone.
Infine, ci sono tre locali spettacolari: il
Café Liber,
lo
United Club
e
lo Spazio 211,
dove a giugno si fa il NoFest, che è un'esplosione di musica, di creatività e di cazzeggio, una meravigliosa piccola Woodstock, completamente ignorata dagli abitanti del quartiere!
E noi, scesi dal 4, ci incamminammo, decisi, dalla parte OPPOSTA, imboccando Largo Sempione.
SORSI E MORSI
Alle ore 14:05 eravamo già davanti a "Sorsi e Morsi"! Non eravamo mai stati così puntuali
nella storia delle convention autogestite.
Mancavano all'appello solo Mapo_Sae, Jobby e Sanfru, cioè quelli che sarebbero dovuti arrivare in macchina. Però Uollano ci presentò una ragazza, dicendo: "Lei è Laura!"
Lo ammetto, non eravamo preparati sulla vita sentimentale di Uollano (colpa nostra eh!) e quindi, complice il nome di battesimo al posto del nick, tutti demmo per scontato che questa misteriosa "Laura" fosse la sua nuova tipa!
Ci vollero diverse ore per chiarire l'equivoco: Laura era una normalissima fan di Elio (per quanto un fan di Elio possa essere considerato "normale") che veniva da un paesino sperduto nel Canavese ed era là perché aveva letto le news - udite udite - SUL SITO DEGLI ELII!
Stava veramente finendo il mondo.
E va be', saremmo anche stati MENO di SEMPRE, ma avevamo riempito il locale: l'ambiente era adatto a noi, nella taglia, nella forma e nel colore, perché le pareti erano di un bellissimo blu. Non a caso, le fave si addensarono attorno all'unico angolo bianco, dov'era appeso lo SPECCHIO QUADRIDIMENSIONALE:
i disegni di Meemmow!
Nessuno, in tutta la vita, si era mai visto così normale.
Mancava solo una cosa per rendermi felice: Aaron11, il figlio di Piombino!
Era un peccato, perché volevo sapere se era entrato nella Cumpa, cioè se in un anno di vita aveva pisciato, cagato, sborrato o sboccato su papàPiombino!
Il barista poliedrico sull'argomento era reticente, perché troppo impegnato a contemplare la folla... poi mi chiese: "Ma di Torino, a parte te, non c'è NESSUNO?" "NØ! Però dopo, se ti va, andiamo da KASTROX..."
Piombino capì e tirò fuori le pizze, tra cui c'erano quelle "minimaliste" ottimizzate per Choo, senza melanzane, gorgonzola, peperoni, piccante e funghi non porcini, e poi c'erano quelle per esseri umani... che erano SEMPRE, RIGOROSAMENTE OTTIME.
La giovane Mariana avrà gusti originali in fatto di uomini, ma, sulle pizze, niente da dire!
Semmai, non c'era un CAZZO da bere... e la situazione precipitò quando Piombino portò dell'ARANCIATA e della COCA COLA!
La festa delle medie poteva iniziare.
MENS INSANA IN CORPORE FAVICO
La gente tirò fuori gli strumenti,
GRUMO tirò fuori il cazzo
e Frash tirò fuori vodka e succo d'arancia, che "lo volevo alla mela ma non ce l'avevano...".
Eravamo belli!
Soprattutto un tizio comparso dal nulla, che mi guardava come se mi conoscesse da tutta la vita... e io non avevo idea di chi CAZZO fosse.
E va be', preparai le domande di rito: "Com'è andata poi?""Hai più visto gli altri?"... ed invece fu lui a parlare e mi si presentò con un nome facile:
"Ocramuak".
"Marok - diceva - che figata questa festa! Oltretutto, io ho vissuto per qualche tempo in Barriera, poco lontano da qua..." "Eh no! - obiettai - Non abiterai mica a Torino? C'è il divieto!" "Nonò - rispose - Da anni ormai
vivo a Trofarello... e poi sono sardo! E poi, dai, non mi puoi cacciare, sono anche ALLERGICO alle FAVE!"
Ok, c'era handicap a sufficienza... Ocramauk poteva restare.
Però peccato: se fosse arrivato un po' di anni prima (tipo DIECI!), il
favismo
gli avrebbe fruttato la tessera delle Fave GRATIS.
"Allergico alle FAVE? - commentò il Tracca - Ma sei iscritto al Buko?"
"Be', no... - rispose l'Ocra, quasi imbarazzato - Non ho ancora avuto tempo... ma vi leggo sempre..."
"No. Non basta..." sentenziò il
Tracca,
che tirò fuori l'iPhone e gli intimò: "Adesso ti iscrivi!"
Il giovane Ocramuak eseguì l'operazione con successo... e fu una bella notizia: il mio codice supporta i dispositivi mobili!
Persino quelli Apple!!!
Le soddisfazioni della vita.
In tutto ciò, Frash stava suonando il flauto delle medie, Uollano l'ukulele, Daiconan un "flautone" versione XXL e Klàpač una splendida chitarra normodotata.
Erano persino troppo bravi... per questo decisi di PEGGIORARLI col suono PIÙ SKIFOSO al mondo: quello della mia diamonica! E cacofonia fu.
IL SUONO DEL CORPO MENTRE CAMBIA
L'unica voce fuori dal coro era quella di Sippo, che suonava il SILENZIO: non aveva ancora detto UNA parola da quando era sceso dal treno. Il fenomeno più inquietante però era
Frash,
che, col flauto delle medie, era un Dio: andava a orecchio ed era velocissimo. Facevo fatica a stargli dietro con la diamonica, che è da handicappati.
"Come ti invidio, Marok! - disse - Vorrei imparare anch'io a suonare la tastiera..." "Perché? - risposi - Tu che strumento suoni?" "Il flauto..." "Ah... il flauto traverso?" "No, questo flauto qua!" "Frash... tu ti sei fatto quell'orecchio e quell'agilità suonando SOLO il flauto delle medie?" "Be'... sì... non ho mai studiato musica... però so fare le pernacchie soffiando nelle mani... e sono intonate, guarda!"
Le sapeva fare sul serio... sapeva fare SCALE di pernacchie!
Marok.org, la sagra dei talenti sprecati.
E fu così che la giovane Daiconan decise di prendersi cura dell'educazione musicale del piccolo Frash insegnandogli i fondamenti della musica:
suonare il flauto col naso.
E lui le fece un corso accelerato di pernacchie.
Ci piace ricordarli così.
Nel frattempo, la popolazione aumentava: apparve
Jobby,
il nostro corrispondente da Dogliani, patria del dolcetto... ed ovviamente si presentava a mani vuote.
Lo seguivano i gemelli
Mapo_Sae
(quelli dell'unico indirizzo email che si manda affankulo da solo), accompagnati dalla ragazza di Sae, Elena... bisognerà trovarle un nick, prima o poi.
Frash corse subito da loro, perché ci teneva a dimostrare di essere vero,
anche se non c'erano video su di lui.
"Ciao Frash! - rispose Sae - ti presento la mia ragazza!" Frash guardò Elena e, senza pensarci un attimo, esclamò: "Ciao! Tu saresti MAPO, giusto?!?"
Da quel momento in poi, avremmo chiamato Elena "Mapo2".
E, probabilmente, non l'avremmo rivista mai più.
Intanto, ci eravamo messi a suonare un po' di tutto, da Monkey Island a De André ad Oratorium, fino ad ideare la sfida finale: guardare il dvd dello Sbiancamento Anale e giocare ad accompagnare in diretta quello che passava sullo schermo.
Una volta facevo la stessa cosa con Videomusic e con la radio... ed ottenevo più o meno gli stessi risultati: una CATASTROFE!
E così, il pubblico rock a poco a poco posò gli strumenti e si mummificò di fronte al televisore, in religioso silenzio.
L'INFINITO - ATTO I
Saremmo potuti andare avanti così per tutta la vita, se non avessimo ricevuto la chiamata dalla guardia medica interstellare: l'Infinito
Alan Magnetti
era finito in corso Giulio! Sarebbe voluto arrivare da noi, ma i suoi cinque io suggerivano cinque strade diverse e nessuna esisteva, quindi non era in grado.
Pur non avendo un camice bianco, corsi in corso Giulio giulivo e a braccia aperte e l'Infinito era là, al massimo del suo splendore: tutto nero, perché era un colore mancato, con gli occhiali scuri, perché la luce è puttana, e con la solita aria assente di chi si è appena illuminato d'immenso... ma di quello buono! Se fosse passata la polizia, l'avrebbe caricato al 100 per 100... ed era l'unica possibilità che aveva di uscirne vivo.
Alan mi salutò dicendomi che ormai aveva chiuso con la musica, perché nelle canzoni "ci sono troppi limiti": avevo avuto gli stessi problemi con Analisi1.
Comunque, riuscii a convincerlo a cantare "Il volo della fenice" a cappella!
Fu un bel momento.
ALAN MAGNETTI
IL VOLO DELLA FENICE (a cappella)
(live allo Sbiancamento Anale 3/3/2012)
L'INFINITO - ATTO II
Non contento, Alan si offrì di leggere un frammento di uno dei suoi quindici romanzi... e fu un'esperienza ai limiti del paranormale, perché fino alla sera prima erano quattordici.
Aveva anche portato una base, ma il drive di Piombino si rifiutò di caricare il cd! Poco male, perché il titolo era: "Fuori soltanto silenzio".
Buona visione.
ALAN MAGNETTI
FUORI SOLTANTO IL SILENZIO
(live allo Sbiancamento Anale 3/3/2012)
L'INFINITO - ATTO III
Il racconto era suggestivo... si sentiva che era dedicato ai cazzoni come noi, che si accendono di notte, quando la "vita reale" si spegne
e i deliri trovano finalmente tempo, spazio ed infinite dimensioni.
Volete comprare il libro? Tranquilli, tutti i romanzi saranno pubblicati assieme al disco.
Per quanto assurdo potesse sembrare, per molti quello era il primo incontro con Alan Magnetti... cioè, lo vedevano per la prima volta il giorno in cui annunciava che avrebbe SMESSO.
Mi ricordava quella notte in cui avevo scritto al Culto del Monociglione per proporre il gemellaggio col mio sito... lo ricordo come se fosse ieri, era il 3 dicembre del 1998; anziché rispondere a me, il Culto del Monociglione aveva risposto al MONDO, dicendo che quel giorno aveva CHIUSO. Per seeeempre.
L'EROE DELLA SERATA
Quando l'ordine, la pace e la serenità si furono ristabiliti, irruppe nel locale un
VEEEEEEEEKKIO,
che URLAVA e lanciava coriandoli, perché in fondo era ancora carnevale.
Credo di non dover aggiungere che sotto la maschera c'era
SCHOPENHAUER,
l'ANTI-ElioeleStorieTese... e fu un momento BELLISSIMO, perché tutto si ubriacò di colore!
L'azzurro delle pareti ed il nero di Alan Magnetti si persero come silenzi nella tempesta armonica cromatica, ma il colore più bello era quello di Piombino - ripeto, PIOMBINO - che implorava Schopenhauer di NON FARE CASINO!
"Fermati! - urlava Piombino - Altrimenti mi ammazza!!!"
Il riferimento, naturalmente, era a Mariana, che inseguiva per il locale Piombino che inseguiva Schopenhauer, dicendogli: "È amico tuo? Adesso pulisci!!!"
Sono scene per le quali vale la pena vivere.
SCIOPENAUER JI BOCA, PIOMBINO SCOPA
(live allo Sbiancamento Anale 3/3/2012)
METAMORFOSI
Finiti i coriandoli, Schopenhauer tirò fuori da un sacco della spazzatura parrucche, occhiali finti ed oggetti di scena e cercò di travestire tutti da diversamente figati... come se fosse possibile superare la natura.
E Piombino, nel frattempo, puliva.
IL TOCCO DI CLASSE
Dopo aver offerto da bere a qualunque essere vivente gli fosse capitato a tiro, Schopenhauer diede il LA ai canti popolari e alle osterie, abbracciando l'intero repertorio delle medie, compreso "tu ci hai la mamma maiala". Il culmine, però, fu una versione "infinita" de
"L'Uselin De La Comare",
in cui ognuno improvvisava una strofa diversa, così, a cazzo... però contemporaneamente.
L'idillio sarebbe potuto andare avanti per sempre, ma il meglio doveva ancora venire: arrivarono i GENITORI di Ivan Piombino, presero Schopenhauer, gli diedero scopa e paletta e lo OBBLIGARONO a pulire! Era veramente LA FESTA DELLE MEDIE... mancava solo il papà della Cate.
Comunque, alla fine di tutto ciò, arrivò anche
SANFRU,
che nel frattempo si era perso.
Lo so che sembra impossibile, ma, da quando la pheega l'aveva convinto a studiare per laurearsi sul serio all'università e a smettere di bere, era ancora più handicappato di prima.
Con lui c'era un amico, ma non era quello ubriaco... potevamo uscire.
L'ORA DELLA FUGA
Si erano fatte le 18... ed era proprio l'ora PERFETTA per fare una bella sorpresa a KASTROX.
Stranamente, però, la pheega sembrava trovare più interessante
CioccolaTò,
la fiera del cioccolato in piazza Vittorio.
Manila, poi, voleva anche andare in centro a fare shopping.
Qualcun altro voleva passare da casa mia a posare gli zaini.
E quindi, optammo per una QUARTA soluzione, che riuscisse a scontentare TUTTI: il prestigioso "1870 Huntsman Pub" di corso Vittorio, la birreria a forma di anello, però quadrato.
Il più felice era Schopenhauer, che sarebbe voluto venire a bere con noi ed invece fu obbligato dai GENITORI di Piombino a rimanere nel locale a finire di pulire. Ci piace ricordarlo così.
IL POTERE DI GRUMO
Alle sette della sera entrammo al pub e, mentre gli altri si sedevano, mangiavano, bevevano e si divertivano, decisi di espiare una parte dei miei peccati accompagnando all'hotel Marok i possessori di zaino: Uollano, GRUMO, Sippo e Frash.
Solo quand'ero già in metropolitana, notai che con noi c'era anche Ciro8911.
"E tu? - chiesi - Che cazzo ci fai qua? Hai già la roba a casa mia..."
Ciro8911 mi guardò... e rispose: "Booooh..."
Iniziavo ad amare fisicamente quell'uomo.
Comunque, non feci in tempo ad entrare in casa e richiudere la porta, che Frash impazzì: "Marok, ma tu hai un COMMODORE 64!" "È un commodore 16 - risposi - e funziona ancora!"
Frash andò in buffering come youporn il venerdì pomeriggio, sembrava il RonAldo di "non ci posso credere"; ci volle parecchio per riattivarlo... e nel frattempo mi scrisse la pheega.
"PIOVE! - ammoniva Choo - PRENDI GLI OMBRELLI!"
Mi affacciai alla finestra... ed era VERO: si era messo a DILUVIARE!
Era la PRIMA pioggia dell'anno: il potere di GRUMO esisteva ancora!!!
E, se fossimo andati a CioccolaTò, a quest'ora saremmo stati FRADICI, perché NESSUNO aveva l'ombrello!!!
BACK TO 1870
Presi tutti gli ombrelli che avevo in casa e, nel giro di 15 minuti,
fummo di nuovo al 1870.
Eravamo stati relativamente veloci (circa 4979088x, minuto più minuto meno), ma non facemmo in tempo a finire di mangiare che si eran già fatte le 20:30... PiombinoKastrox!
Cantando sotto la pioggia, ci incamminammo di buon passo per via Madama, finché dal nulla non sbucò un 18... sembrava l'università.
Lo rincorremmo, urlando, ci tuffammo dentro, ruttando, ci ammassammo tutti nello spazio di pochi metri, bestemmiando... ed alla fine mi accorsi che c'era da fare solo una fermata.
Però arrivammo puntuali.
Il dottor Marok risolve.
QUELLI CHE ASPETTANO
Nell'atrio del Colosseo c'era un carnaio più allucinante che sul 18, ma gli unici sfigaaati condannati a stare in coda erano Klàpač e Frash, che dovevano recuperare gli accrediti e rivendere a qualcuno di ancora più sfigato di loro il biglietto della fila 31, quello che "Potaaaaaa, Marooooook, mi devi fermare quando faccio queste cazzateeeeeeeee!"...... e mancavano tipo cinque minuti scarsi all'inizio del concerto.
Loro sì che si sanno divertire.
All'accredito di Francy, ovviamente, aveva già pensato il Civas... che cos'avrà in più di noi? Esprimetevi pure liberamente.
Nel frattempo, beccai
Mazzu
e
la dottoressa Formaggio
ed ero IMMENSAMENTE contento di vederli, perché mi dovevano ancora pagare i biglietti. Con loro portai a termine la "mission impossible": avevo recuperato tutti i soldi!!! Evviva!!!
Mancavano all'appello solo quattro persone: Piombino, Schopenhauer, SANFRU e l'amico sobrio di SANFRU.
Insomma, gli intellettuali.
Pensando che si fosse perso come all'andata, telefonai a SANFRU... e mi rispose che STAVA SEGUENDO IL TAXI su cui c'erano PIOMBINO e SCHOPENHAUER.
Beh... poteva andare peggio... poteva guidare PIOMBINO.
"Scusa Sanfru... - obiettai - ma siete in QUATTRO... non ci stavate sulla tua macchina?" "Sì, ci stavamo... ma Piombino e Schope NON sanno la strada!"
Non so se mi spiego, qua eravamo OLTRE l'handicap... era il TERZO concerto che Piombino vedeva nello STESSO teatro della SUA città, e NON sapeva arrivarci, partendo dal SUO locale! Per non parlare poi di Schopenhauer... fantastico.
E va be', erano le nove meno DUE minuti, forse era il caso di entrare nel teatro.
Le luci si stavano spegnendo... però feci in tempo a vedere Frash e Klàpač che si sedevano più o meno in quinta fila... esattamente DAVANTI al Favone!
Era una figata, perché Frash era il più alto della compagnia... e Klàpač era sempre la Klàpač di "Ma potaaaaa! Ma se il Favone sa che le bestemmie mi danno fastidio... perché bestemmiaaaaaaa?"
Alle spalle del Favone si sentì un piccolo scalpiccìo: era lo spirito di Germano Mosconi che entrava in lui... ed il resto fu piacere, solo piacere.
Ed infine, alle nove in punto, anche Piombino riuscì ad occupare il suo posto in prima fila... ed una luce divina illuminò il palco.