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POTA NAVI - 25/4/2008
Per ogni italiano, grande a piacere, il 25 aprile è uno straordinario volo tra le immutabili e leggere ali della storia: è l'anniversario del live in PIOMBINO.

Un bel regionale di soli maaaaaski mangiava il binario per Piacenza, quel giorno. Ed un magliale sorrideva all'idea di essere andato laggiù per il QUINTO concerto UGUALE, spinto solo dal bisogno malato di un'acustica degna del suo nome, anziché la solita a cazzo sburrato di cane.

Nel 2008, come ampiamente previsto, tutti i concerti erano CARI, e ciò nuoceva all'addome dei palati fini del rock: gli esperti sanno che, a questo mondo, più si paga e peggio si sente! E meno ti diverti.
Se i teatri sono la grande piaga, secondi solo a palasport e stadi, l'unico vero ambiente che ripaga di mille flessioni a novanta gradi è quello GRATIS: una strada, una bella spiaggia, un parco, un angolo di città, di campagna od una piazza... come quella sera, a Parma.
Se poi ci fosse stato maltempo... be', saremmo stati nella merda. Ma, da quando aveva trovato pheega persino l'autistico Grumo, il cielo sembrava averci perdonato!

Forse.
I PACCHI
Fino alla vigilia del concerto, l'organizzazione sembrava perfetta: M__nuel avrebbe messo la casa, Dagarlass la macchina.
E a mezzanotte Dagarlass disse: "Ti ricordi che domani dovevo venire a Parma? Fankulo!"
PiombinoKastrox.

Il pacco rimase a lungo insoluto, finché i media non rivelarono la storia triste e dolorosa di mesi di umiliazioni subumane a cui Dagarlass si era sottoposto pur di attirare l'attenzione di una pheega che non lo considerava sessuale. Tra le mille torture degradanti, ricordiamo un corso di equitazione atto a spacciarlo per esperto di cavalli ed un'installazione di Windows - scusate la parola - Vista.
Dopo innumerevoli tentativi andati a vuoto, la tipa in questione aveva concesso a Dagarlass una sola possibilità, la più atroce: SCHIFARE ELIO per uscire con lei, la sera del 25 aprile.
Fu così che Dagarlass scelse la pheega!
E la pheega, già a metà serata, l'aveva mandato affankulo.

L'annullamento di Dagarlass era stato un duro colpo per tutti: senza una macchina eravamo fottuti.
Ma, cari amici, la pheega prende e la pheega dà... e, quando tutto sembrava perduto, la giovane Klàpač seppe risolvere: "Va be', daaaai, potaaaaaa, a questo punto prendo io la maacchinaaaaaaa... però vaffankuloooooooooooo!"
Seguirono 42 minuti di applausi.

La PotaMobile aveva già risolto tutti i nostri problemi... ma la bella Francy non volle essere da meno: "Marok, ti va di venire da me così poi andiamo a Parma assieme? Dai, non ho voia di andare da sola...".
La mia mente corse al live in Bologna e la mia risposta fu dolce e gentile: "Ma COL KAZZO che passo da MILANO per andare a Parma! Fankulo!"
"Che noglioso che sei... e se ti pìo a Piacenza?"
"Boh... ok..."
"Alèèèèèèèèèèèèèèè!"

E poi, alle ore 16:00, quando il Piemonte era ormai obsoleto, Francy mi inviò un messaggio: "Non riesco a venire a Piacenza perché ho perso il treno perché non è passato il pullman! Riesci ad arrivare a Parma in treno?"

Rilessi il messaggio più volte, poi rinunciai a capire.
Ma soprattutto... sì, ok proseguire fino a Parma... ma il biglietto?
Cazzo dovevo fare? Scendere al volo a Piacenza, correre alle macchinette e poi risalire sul treno?
E, soprattutto, ne avevo voglia?

Alle ore 17:21 arrivai a destinazione, con il volto che dispensava sorrisi ed in tasca qualche euro di nonna EffeEsse in più: tutto merito della pheega.
WELCOME TO PARMA
A Parma cielo blu e caldo porco, era ufficialmente estate... ottimo motivo per investire i fondi della cassa comune Trenitalia in una buona birra ed una cartina: alla peggio, me la sarei fumata.
La stazione era giusto al confine nord della mappa, io dovevo andare nel centro, piazza Garibaldi, ed in mezzo c'era Parma, il PARADISO: niente auto, tanto verde, tanta gente, tanti giovani, tanta pheega!

In dieci minuti avevo già attraversato mezza città a piedi ed ero arrivato a destinazione.
Se qualcuno di voi un giorno farà una raccolta firme per l'espansione di Parma, sappia che mi troverà consenziente ed alfabeta: in dieci minuti avevo incrociato più pheega di quanta ne avessi vista dall'inizio di aprile NEL MONDO.
Poi osservai la piazza del concerto di Elio... e c'erano solo due categorie di persone: Fave e Maaaski!

Per la precisione: ATMB, Choolaudia, Don Diego, Evaristo, Flo, iGrumi, Ivano, Klàpač, La Cate, Mapo_Sae/2, MITCHMitch con due amici diversamente figati già ubriachi alle sei di sera, Nunziatella, Pelodia, Quetzal, Propoli, Robycagliari e, dulcis in fundo, Samantola.

In compenso non c'era traccia di M__nuel... e questo non era bello, visto che avremmo dovuto dormire da lui.

Bisognava al più presto fare qualcosa di intelligente per risolvere la situazione... per questo Samantola ed Ivano passarono il tempo a fotografarmi mentre filmavo la pheega.
I RIFORNIMENTI
Ivano quando faceva le foto era uno spettacolo: aveva una cazzo di Canon A550 che non gli lasciava scegliere tempi più brevi di UN SECONDO, a meno di non andare in automatico.
E lui l'aveva comprata per i concerti.

"Marok - disse - Le foto mi continuano a venire mosse... che posso fare?"
Non feci in tempo a pronunciare la lettera "M" di "Ma vaffankulo!" che un PICCIONE si fermò esattamente sopra la sua testa, prese la mira e Buon appetito Ivano!gli CAGÒ ADDOSSO.

Quel momento, da solo, valse i dieci euro del biglietto del treno.

Comunque, anche stare tre ore sotto ad un palco vuoto senza fare un cazzo era bello.
Si poteva ascoltare gente sexy ma stonata che cantava canzoni di Elio, si poteva osservare Mitch che si ubriacava di birra croata, si potevano collezionare cadaveri adesivi di zanzare, si potevano fare le foto L’Uomo Macroall'UOMO MACRO. Insomma, mi divertivo talmente tanto che, dopo dieci minuti, decisi di andarmene affankulo a cercare pheega, birra e porcate da mangiare, tanto il posto in prima fila me lo tenevano gli handicappati.

Dopo un incontro ravvicinato con una strana roba chiamata "gnocco fritto", alcuni rumori indistinti mi richiamarono frettolosamente in piazza. Falso allarme: sul palco c'era un dj cagaminchia ed il rumore era la gente che lo mandava affankulo.

Non tutto il male, comunque, veniva per nuocere: Come ci vedono i nostri cazzi - #1 lungo la strada incontrai la giovane Francy.
Non provai nemmeno a chiederle spiegazioni per il pacco del treno, altrimenti avrei poi dovuto farmi spiegare le spiegazioni, e poi farmi spiegare le spiegazioni delle spiegazioni... mi accontentai di guardarle le tette.
Erano belle, mi ricordavano lo sfondo di windows xp.

Allo scoccare dell'ottavo rintocco, decisi che era tempo di farsi una posizione e mi svaccai in prima fila... una bella posizione: dietro di me c'era il Colonnello Nunziatella e ce l'aveva LUNGO, l'obiettivo, ed era anche NERO.
E va be', il mio era grigio, ma non per questo inferiore: in tre anni l'unico progresso della Canon era stato rinominare l'iso per far credere ai rincoglioniti di avere un segnale pulito.

Ok, a questo punto tutta la pheega si dovrebbe essere annullata... quella eventualmente rimasta può osservare Macro GRUMOquesta foto. Gli altri possono continuare a leggere.

Visto che il Colonnello ed io ce l'avevamo lungo, ci mettemmo d'accordo per filmare, a turno, l'intero concerto. Sapevamo già che ci saremmo arresi al terzo brano... ma era giusto così.

Di M__nuel e dei suoi folli compari, invece, nessuna traccia. Un po' ero veramente curioso di sapere dove cazzo avremmo passato la notte... ma forse era meglio non sapere.
ROCK
Un breve discorso introduttivo del sindaco di Parma, la signora Mirka, lasciò spazio ai primi accordi di Plafone, che mi riconfermarono che avevo ben speso i miei dieci euro di treno. Quel concerto era veramente di "qualità gratis": l'acustica era PERFETTA.
L'unico problema serio era la voce di Nunziatella a venti centimetri dal mio orecchio... non era esattamente tarato per il canto.

Seguiva Ignudi tra i nudisti. A metà brano si alzò un vento porco, che scompigliava capelli e parrucche... era un bell'effetto, ma l'assenza di corpi ignudi femminili annullò la maggior parte del divertimento.
IGNUDI TRA I NUDISTI
(live in Parma 25/4/2008)



Skarica in MP4 (119.8 Mega)
I brani erano intervallati dai nuovi tormentoni del 2008: "Amedeo Minghi dice che la musica non si applaude!".
E tutti, rigorosamente, applaudivano.

Ogni tanto Elio pigliava per il culo i Baustelle, che non ho mai capito chi cazzo fossero ma, sulla fiducia, vaffankulo.
Poi Gargaroz, Parco Sempione e TVUMDB, dedicata a "quel cicciobombo dei Frenké"... o qualcosa del genere.
T.V.U.M.D.B.
(live in Parma 25/4/2008)



Skarica in MP4 (142.7 Mega)
Quando la splendida voce dell'artista completo Mangoni ebbe valorizzato a sufficienza la struggente Gimmi I, Elio si prese il tempo di celebrare doverosamente il ritorno di un grande artista, che mancava dalle scene da ben 14 anni: Rocco Tanica.
Tutti urlarono: "NUDO! NUDO!".
Noi urlammo: "YUZO! YUZO!".
E non ci si inculò nessuno.

La scaletta proseguì in modalità standard: Tapparella, El Pube, il metamedley tra il Medley Dance (Pipppero/La Chanson/Discomusic/Born to be abramo) e Fossi Figo, Suicidio a sorpresa, ed infine SuperGiovane, di cui potete apprezzare la seguente diapositiva.
SUPERGIOVANE
(live in Parma 25/4/2008)



Skarica in MP4 (257 Mega)
Finale in bellezza con Heavy Samba ed una superba Largo al Factotum interamente dedicata all'altro più grande mistero dell'universo: la pheega.
FIGAro
(live in Parma 25/4/2008)



Skarica in MP4 (140.7 Mega)
E poi, dulcis in fundo, i bis: Il mio amico, tributo a il_merda.jpg, ed Il congresso delle parti molli.
Forse per l'acustica perfetta, forse per lo scenario splendido della piazza, forse per i giochi del vento, forse per la pheega... era stato proprio un gran bel concerto. Insomma, bravi e belli tutti quanti!
Unico neo: Mangoni non aveva fatto danno... un vero peccato.
Pubblico rock - destra

Sette corpi

Pubblico rock - sinistra
BACKSTAGE
Spento il rock, si poneva un problema non da poco: M__nuel.
Avremmo dovuto dormire a casa sua. Tutti.
E lui non c'era.

Però intravidi il Manzo, una macchia di allegria in mezzo ad una folla di soli maaaaski. E gli corsi incontro.

"Manzooooooooooo!"
"Marok! - rispose, sorpreso - Ma ci sei anche tu?"
"Minchia! - sintetizzai - Ma sei qua da solo?"
"No, sto con dei miei amici... non so se ti ricordi..."
Il Manzo mi fece una decina di nomi mai sentiti prima, tutti rigorosamente maaaaaski, e nessuno di questi si chiamava M__nuel.

"Per caso hai visto M__nuel?" chiesi
"Ma sì, era qua prima... poi è andato a bere qualcosa..."
Perfetto.
"...ma vedrai che lo troviamo!"

Il Manzo si rivelò un segugio eccezionale: per trovare M__nuel risalì il flusso degli ubriachi fino alla sorgente, l'alcool.

"M__nuel!!!"
"Marok! Ciao! Dov'eri?"
"Eh... al concerto... in prima fila..."
"In prima fila? Ma che palle!"
Vicino a M__nuel sorrideva Johanna, la splendida Biancaneve delle sue fiabe. Nulla da obiettare.

Dopo essersi fatto fare una foto con Biancaneve, avermi offerto una birra ed aver radunato tutti i suoi amici sparsi per il centro, M__nuel mi seguì nel backstage ed il suo esercito fece altrettanto.
Fu bello farli entrare: mostrai il pass e giurai sulla testa dei figli di Berluskoni che erano Fave. Tutti. Dal 1995. È stato divertente.

Nel backstage comunque c'era una bella marmellata di Fave. Prevedevo una cosa del genere... per questo mi ero portato il banner di KAASTROX. I risultati nelle seguenti diapositive.
Klàpač KAAASTROX! Uomo KAAASTROX!
Elio KAAASTROX! Lorenzo KAASTROX!
Come ci vedono i nostri cazzi - #2
BAUSTELLE
Rimanemmo un bel po' a cazzeggiare sotto i portici della piazza, fieri di rompere i coglioni a quelli che avevano la sfiga di essere i nostri eroi.

I due più in vena di minchiate erano Paola Folli e Lorenzo, l'assistente XXL ottimizzato per Schopenhauer. Non lo vedevamo da un annetto e ci era mancato parecchio il suo potere: è l'unico che sa trasformare i backstage in realtà.

"Dove sei stato in tutto questo tempo?" gli chiesi.
"Dai BAUSTELLE!" rispose.
Fine della parte credibile della recensione.

In quel momento, i volti di tutte le Fave si illuminarono ed il vento si placò... avevamo scoperto il segreto dei Baustelle: Lorenzo era il loro assistente!
Inutile dire che fu condannato a raccontarci tutti i perché ed i per come della sua doppia vita, turpi storie che non possiamo riferire per rispetto del comma 6 dell'articolo 21, finché un messaggero invisibile piovuto dal cielo non gli disse che era giunta la nostra ora... e Lorenzo ci cacciò FUORI. Dal FUORI.

Era il primo fave=fankulo all'aperto della storia: eravamo stati CACCIATI DA UNA PIAZZA!
Era il più alto traguardo che fossimo riusciti ad ottenere in tutta la storia del Fave Club.
Propoli - tapparella style SAE si dissocia GRUMO - tapparella style
STIMOLI DA UN MONDO ANALOGICO
Ridendo e scherzando, si erano fatte le due. La notte era ancora giovane e vergine come un nerd a settant'anni e, di fronte a noi, c'era una meravigliosa città da esplorare, piena di luci, di colori e di pheega.
Fu a quel punto che GRUMO ci salutò: assieme alla Gruma, Don Diego, Propoli e Choolaudia, l'autistico fece ritorno a Milano.

Furono i primi cinque caduti, ma era solo l'inizio. Da lì a poco anche tutti gli altri handicappati sparirono, inghiottiti dal Nulla, e le Fave si ritrovarono in sette, come i vizi capitali: Klàpač, Ivano, Mapo_Sae/2, Mitch, i suoi due amici handicappati ed il sottoscritto.
La lussuria andò a suicidarsi.

"Noi tre ripartiamo in treno! - disse Mitch - Però dobbiamo fare le quattro... andiamo a bere qualcosa?"

Accadeva raramente che un'idea partorita dalla mente di Mitch fosse così ragionevole. Anche l'allegro M__nuel approvò, tantopiù che a Parma conosceva un bellissimo locale, l'Highlander: c'era dell'ottima birra e rimaneva aperto fino a tardi.

"Fico! - esclamai - Andiamo!"
"Ma sì! - rispose M__nuel - Però prima vado a prendere la macchina che sta da tutt'altra parte... ci vediamo là?"
"Ma il locale dov'è?"
"Eh... guarda... vai sempre dritto di là... poi giri... a sinistra... no, anzi... a destra... e poi vai dritto, fino a che non vedi il ponte... attraversi il ponte e poi giri... sin... cioè... destra... Manzo, ti ricordi la via del locale? No? Ma aspetta fammi pensare... com'era già che si chiama quella via che va... quella che parte... Via dei Mille! Sicuro, via dei Mille!"
"Ah... è tanto lontano?"
"Ma no... a piedi saranno... diec... quindic... venti mi... Vengo! Vengo! Ok, dai, ci vediamo là!"

M__nuel è un bravo ragazzo, ma stargli dietro era veramente impossibile: prima che potessi opporre un qualunque tipo di monosillabo, lui ed il suo esercito erano già dei puntini all'orizzonte.
"QUANDO SEI DAVANTI AL LOCALE - urlai - MI MANDI L'INDIRIZZO PRECISO?"
M__nuel con la mano fece OK... e sparì.
PiombinoKastrox.
MISSIONE HIGHLANDER: NE RIMARRÀ SOLTANTO UNO
Ad essere sinceri, il percorso che mi aveva indicato M__nuel non l'avevo capito proprio benissimo... però avevo ancora la cartina e la mia cazzo di cartina diceva che c'era un "viale dei Mille" al confine ovest di Parma.
Ma noi avevamo la PotaMobile... che era al confine est.
Perfetto.

La PotaMobile aveva sette posti, quindi anche Mitch ed i suoi due amici handicappati, che avevano priorità zero, poterono venire con noi.
Riassumendo: eravamo in sette e l'unica donna era al volante.
Eravamo Fave.

"Ma hai capito dov'è il locale? - mi chiese Ivano - Non è meglio chiedere a qualcuno?"
"Quasi quasi sì... - risposi - MITCH, pensaci tu!"
E Mitch fermò la persona giusta: un tossico ubriaco che stava parlando con il Dimmi che male c'èmonumento al diverso amore.

"Ciao! - disse Mitch - Sai come si arriva all'Highlander?"
"Eh... boh... - rispose il tossico - è un casino... cioè, va' in là, poi..."
"Ma è in viale dei Mille?"
"Boh... non mi pare... io me lo ricordo in via Spezia..."
Perfetto.

"Via Spezia? Me la indichi sulla mappa?"
Il tossico fissò la cartina a lungo... doveva essere la prima volta che ne vedeva una non arrotolata. Poi concluse: "Boh, non la vedo, starà fuori... comunque va' di là... e poi al limite chiedi..."

Ok, non ci saremmo arrivati. Mai.

"Ma potaaaaaaaa daiiiiiii - disse Klàpač - Non vi preoccupaaaateeeee! Ho il navigatoooreeee!"
Perfetto.

Impostato su viale dei Mille, il PotaNavi ci fece fare un giro incredibile, che terminò in una deliziosa stradina alberata coi giardinetti in mezzo... scenario ideale per un omicidio.
Secondo il PotaNavi, quello era viale dei Mille... però il tizio che aveva scolpito il nome agli angoli della strada aveva scritto "viale Vittoria".
Chi aveva ragione? Il PotaNavi o il mondo reale?

Fu allora che arrivò l'sms di M__nuel: finalmente avremmo saputo l'indirizzo preciso! Alèèèèèèèèèè!!! Era Tr__nqui!via dei mille 51.

Obiettai che, nel mondo reale, quell'indirizzo non esisteva, M__nuel però mi disse di non preoccuparmi: "Tra un attimo vi chiamo e vi dico la strada!"

A quel punto, Klàpač spense il PotaNavi e fece inversione. E ci ritrovammo... in viale dei Mille!

LA VIA CAMBIAVA NOME DA UN LATO ALL'ALTRO: guardando verso nord, il lato destro era viale Vittoria, il sinistro viale dei Mille. In nessuna città del mondo ho mai visto una cosa del genere.

Ma soprattutto... del locale non c'era traccia.

Klàpač parcheggiò la PotaMobile al centro di viale Vittoria dei Mille, mentre Sae si avvicinò ad un gruppo di ragazze appena scese da una macchina per chiedere informazioni.
Le ragazze videro Sae.
E risalirono in macchina.

Il secondo tentativo andò meglio. Erano maaaski.
"Alla rotonda, la prima traversa a destra e siete arrivati! Non potete sbagliare!"
La prima traversa a destra si chiamava VIA SPEZIA.
Il tossico aveva TRIONFATO: l'Highlander stava là, in tutto il suo splendore... in VIA SPEZIA NUMERO 51.


Entrammo nell'Highlander con fare sicuro... e fu allora che squillò il telefono: era M__nuel.
"Alòra - disse - ti passo uno di Parma che ti dice la strada!"
"Grazie!" risposi.
M__nuel mi fece parlare con un tizio mezzo ubriaco, che iniziò a darmi indicazioni deliranti. Tenni acceso il telefono fin quando non fui ad un metro da M__nuel.
"Uè ciao - gli dissi - C'è uno che ti vuole parlare, te lo passo!"

Fu necessario qualche secondo prima che M__nuel realizzasse che stava PAGANDO per parlare con lo sconosciuto di Parma che aveva in mano il suo telefono e che nel frattempo non era più di fianco a lui ma era sparito.
Col suo telefono.
Si preannunciava una bella serata.
Come ci vedono i nostri cazzi - #3
ANCHE IN BIRRERIA... FAVE=FANKULO!
M__nuel aveva ragione: l'Highlander era veramente carino.
Highlander92, per l'esattezza: era nato nel 1992, 21 dF, 4aG!
Farebbe tantissima audience, se fosse una pheega.

Notevoli anche i motti del locale, Il mondo aspetta la nostra birra - #1 tra cui l'orrendo "Tieni stretto il tuo panino, che il folletto è qua vicino!" e, soprattutto, "I panini col trifoglio son per noi il nostro ORGOLIO!".
Era un capolavoro di letteratura: l'autore aveva rinunciato alla rima perfetta, pur di non compromettere l'ortografia.

Comunque, poesia a parte, avevo una sete porca ed anche una discreta fame, visto che l'unico mio pasto della giornata era stato lo gnocco fritto delle sette e mezza.
Anche gli altri sembravano afflitti dal medesimo disagio spirituale... e c'era solo una risposta possibile: PANE E BIRRA PER TUTTI!
I panini arrivarono subito, ed erano SALATISSIMI.
Birra un cazzo... sembrava quasi di avere chiesto la pheega.

Più passavano i minuti, più la sete era tutto.
Alle due e mezza era una tortura lenta e dolorosa.
Alle due e quaranta era una coverband che suonava i Finley, senza la pheega.
Come ci vedono i nostri cazzi - #3 Alle tre meno dieci il signor Highlander spense la musica e passò al nostro tavolo per ribadire che alle tre il locale avrebbe chiuso.

"Ah... e le birre?"
"Cazzo è vero! Mi ero dimenticato..."

Il signor Highlander ci portò le birre alle tre meno un minuto, ma non ebbe il coraggio di farci uscire prima che l'intero contenuto alcoolico si fosse trasformato in grasso, minzioni e minchiate. Tutto è bene quello che finisce bene.

Fu allora che, in un eccesso di zelo, posi a M__nuel una domanda dall'esito assolutamente scontato: "Oh, allora stasera possiamo dormire da te, è tutto a posto, vero?"
E M__nuel disse: "Be', sì, io... due posti li avrei... però... quanti siete?"
"Be'... saremmo quattro... ma ti avevo detto che eravamo cinque..."
"Sì, lo so... ma è che... nel frattempo... ragazzi, qualcuno di voi per caso ha due posti letto per i nostri amici?"

Il locale, fino a quel momento chiassosissimo, si ammutolì.
Per un intero minuto ci fu silenzio, di tomba.
Sguardi bassi fissavano oggetti inesistenti, mentre le dita fingevano di scrivere messaggi sui telefonini e le bocche, cucite, esprimevano la voglia immediata di teletrasporto. Finché una giovane donna, Elisa, timidamente disse: "Be'... se non c'è nessuno che può... io... forse... due posticini ce li avrei..."

Ed il locale ESPLOSE.

Applausi, urla, fuochi d'artificio, trenini dell'amore, foto porno che si rianimavano, baci, abbracci, felicitazioni!

"Però..." sussurrò Elisa.

Gli oggetti che volavano rimasero sospesi, a mezz'aria... e tutti si voltarono verso di lei.

"...potrei sapere... come vi chiamate?"

Ed il delirio potè ricominciare.
POTA NAVI
Elisa ci disse che il giorno dopo si sarebbe dovuta alzare alle sette per andare a lavorare... perciò si raccomandò di non fare giri inutili e di andare subito a casa sua, perché voleva cercare di dormire almeno un paio d'ore.
"Ma sì, potaaaaaaaaaaaaa, arriviamo sùbitoooooo!"

Eiettati in stazione Mitch ed i suoi due amici diversamente figati, M__nuel ci diede appuntamento all'inizio di Carpaneto Piacentino, sulla strada principale. Là poi ci saremmo divisi tra chi sarebbe andato a dormire da lui e chi dalla giovane Elisa.

PotaMobile in action "Oh, ragazzuòli, ci sapete arrivare o vi servono indicazioni?".
"Ma no, pota, daiiii, abbiamo il navigatoreee!!!"
"Ok, mi raccomando però fate presto che Elisa deve andare a dormire!"
"Ma sì, potaaaaaaa, arriviamo prima di voiiiii!"

Klàpač impostò il PotaNavi su Carpaneto.
C'erano due possibilità: autostrada o statale.
"Ma daiiiiiii potaaaaa facciamo la stataleeee!"
"Ma non ci mettiamo di più?"
"Ma va, guardaaaaaa, è molto più cortaaaaaaaaaa!"

I rifornimenti Non appena la PotaMobile imboccò la statale, lo schermo del PotaNavi diventò uno spettacolo.
Il PotaNavi iniziò a disegnare la macchina in mezzo ai campi, ai boschi, alle foreste, sulle case, persino nel letto di un fiume.

"Ma pota daiiiiiiiiii non è colpa del navigatoreee! Si vede che la strada l'han rifatta da pocooo!"
"Va bene - commentai - ma perché un navigatore considera NORMALE che una macchina SCALI UNA MONTAGNA o GUADI UN FIUME?"
Il bello è che sapevo anche chi l'aveva programmato: JOCO.

"Ma potaaaaaaa è che dovrei aggiornare le mappeeee.."
Ivano ci pensò un po' su, poi chiese: "Ma il navigatore lo sa che non stiamo più in TERRITORIO TEDESCO?"
"Ma potaaaaaa vaffankulooooooo!"
Mentre Ivano dipingeva scenari di guerra tra tedeschi, partigiani e Fave, io contemplavo l'idea che il PotaNavi si stava facendo del nostro viaggio... ed invidiavo quella realtà virtuale in cui noi stavamo attraversando fiumi in piena, scalando montagne innevate, volando davvero sopra le case, oltre i cancelli, gli orti, le strade... vivere nel PotaNavi sarebbe stato meraviglioso.
"Ma daiiiii pota stronzoooo! Non è che lo posso aggiornare tutti i giorniiiiiii! Se il navigatore non la riconosce questa strada, si vede che è una strada nuovaaaaaaa!"

Fu a quel punto che lessi un cartello: "ss9".
Per i non pratici di cartografia stradale: la ss9 è la VIA EMILIA!
Una strada nuova... per chi viveva nel 187 avanti Cristo.

Quando arrivammo a Carpaneto Piacentino erano da un pezzo passate le quattro, avevamo accumulato un ritardo superiore ad ogni traguardo ipotizzabile dall'umano. Persone normodotate avrebbero impiegato meno tempo in trattore. Spingendolo.


La macchina di M__nuel era l'unica abbandonata lungo il ciglio della strada. Non c'erano neanche le quattro frecce, tanto non passava nessuno. A bordo c'erano la giovane Elisa, che sonnecchiava, e M__nuel, stecchito.

"Ma che giro avete fatto???" chiese la giovane donna, esibendo una chiara condizione di sofferenza, sonno, pessimismo e fastidio.
Chissà perché poi... si sarebbe dovuta alzare alle sette per andare a lavorare, quindi in fondo aveva ancora due ore e mezza di sonno! Forse.

Elisa era troppo educata per mandarci affankulo, ma i suoi occhi rossi furono assolutamente eloquenti. E ci piace ricordarla così, mentre, imbronciata, partiva con Klàpač e Sae, lasciando ad Ivano ed al sottoscritto il più arduo dei compiti: svegliare M__nuel perché ci portasse a casa sua.
Bisognava usare molto tatto...

"M__NUEL!!! M__NUEL!!! SVEGLIAAAAAAAAAA!!!" urlai.
"Mmmmm... - mormorò - che... g'èèèè?"
"È ORA DI ANDARE A DORMIRE!!!"

M__nuel si lamentò per qualche secondo, poi disse: "Ma dove caaaaazzo xzywmxzzwm?!?", senza aprire gli occhi accese la macchina, mise in moto, guidò fino a casa, aprì la porta, si tuffò sul letto e, finalmente felice, si disconnesse dal mondo.

Per noi invece era tempo di mandare l'sms di "Buongiorno! Saluti dalle Fave!" al Favone Grassone, che prontamente rispose con un messaggio carico di ottimismo e speranza per il futuro.
Tutto quello che accadde dopo lo testimoniano le seguenti diapositive.
Vieni a vedere Elio, che c’è pheega! Iscrivetevi al Fave Club
L'INDOMANI
Ivano ed io ci svegliammo all'alba, mezzogiorno. E la casa di M__nuel era, come sempre, uno spettacolo. Dalla finestra si distinguevano fiori di campo, un silos, una coccinella... chissà, magari un giorno si sarebbe anche vista pheega.

Persi nelle nostre mille speranze, andammo a raccattare gli altri handicap a Carpaneto Piacentino, ridente cittadina famosa nel mondo per avere dato i natali al Manzo ed al Monte. Fu là che i due indigeni ci condannarono a morte, portandoci alla sagra del Gutturnio.
Ol tugheder
Tra pisarei, agnolini e tantissimo maiale, il banchetto fu memorabile. Durò diverse ore, durante le quali nulla di intelligente fu detto, fatto o pensato.

Poi, ahimé, fu il tempo di salutare i nostri amici piacentini e ripartire. La nostra strada era ancora lunga, ci aspettava la sagra del Barbera ad Agliano d'Asti, un concerto dei Farinei ed un altro di Elio, in mezzo alle montagne.
Quelle, però, sono altre storie... ora era solo il momento di pronunciare l'ultimo, doveroso, inevitabile, vaffank__lo.