Capodanno.
L'incubo stava per bussare un'altra volta alle nostre porte, con tutta la sua carica di marrone simpatia. E noi eravamo lì, ruttanti e scorreggianti spettatori del mondo, insofferenti dell'ineluttabile biodegradarsi del nostro destino come schizzi di sborra che si liberano, si perdono e si rincorrono nel vento.
Quattro sono i preziosi alleati che aiutano l'handicap a fronteggiare la disperazione: pheega, alcool, fumo ed una casa da sfasciare. Ogni anno li abbiamo cercati, ogni anno ce la siamo sempre, rigorosamente, presa nel culo. Quest'anno non poteva esser da meno: iniziava la missione CAPODANNO!
L'ORGANIZZAZIONE
L'anno precedente non era andata poi così male: s'era pisciato dal balcone, sboccato in ogni angolo della casa, svegliato i vicini per chiedere se sopra c'era il tetto... insomma, rispetto alla media era stato un buon Capodanno. Anche il padrone di casa
JJ
lo ricorda con molto affetto, o almeno queste sono le notizie che ci arrivano dall'arcipelago polinesiano in cui si è rifugiato.
Quest'anno invece la situazione era veramente drammatica: tutti i potenziali donatori di case avevano letto il racconto dell'anno scorso e si erano vaccinati contro il Capodanno.
Io però non mi persi d'animo e feci un veloce sondaggio tra gli handicappati, ottenendo le seguenti proposte:
Joco: "Vieni con Grip e Spranga in CAMPER a PRAGA? Forse viene anche la PESTOPATATA!"
Killer: "Andiamo a Vienna con MiOpiO e Zool? Dai, SI VA A PUTTANE!"
Kompagno Gillette: "Vado a Venaus, dove c'è il presidio AntiTav! Dai che se va bene ci becchiamo le MANGANELLATE! Figata!!!"
Ivan Piombino: "Vado a vedere il concerto di Elio e le Storie Tese in PIAZZA a Modena!!! Vieni?"
Mai prima d'ora avevo assistito ad un tale livello di disperazione... ok il camper a Praga con la Pestopatata, ok le puttane di Vienna, ok persino le manganellate in Val di Susa, ma andare fino a Modena a congelare in piazza per il decimo concerto di Elio e le Storie Tese in meno di un anno... veramente ci poteva andare solo un imbecille.
"Marok, che fai a Capodanno? - dissero Francy e Daiconan - Noi andiamo a vedere il concerto di Elio e le Storie Tese a Modena! Vieni?"
MISSIONE MODENA!
La Missione Modena prometteva bene: la pheega c'era, l'alcool si comprava, il fumo anche, mancava solo la casa da sfasciare.
La meta più vicina era casa Pelodia a Rolo, ma l'Anale era stato con noi lo scorso Capodanno, quindi sapeva tutto... eravamo fottuti.
L'idea più sensata sarebbe stata quella di tirar l'alba in qualche locale del cazzo vicino alla stazione, devastarlo completamente e poi tornare indietro col primo treno, tanto sapevamo tutti che trombare non avremmo trombato uguale... ma l'anale Pelodia mi disse che nel centro di Modena di notte non c'è un cazzo, nè nei giorni normali nè a Capodanno.
"Strano..." pensai... e telefonai alla pro loco di Modena.
"Salve, vorrei sapere se in centro ci sono locali aperti la notte di Capodanno!"
"NO!"
"Ma!... nemmeno un bar del cazzo?"
"NO!"
"Ma almeno la stazione rimane aperta?"
"NO!"
"Quindi la notte non c'è nessuna cazzo di merda di PiombinoKastrox di cosa aperta in tutto il centro di Modena?"
"Esatto!"
"Ah... grazie!"
Dev'essere bello abitare a Modena.
La prima proposta sensata arrivò da Samantola, giovane fava marchigiana: "Ho prenotato una camera singola in albergo, perché non ci andiamo tutti quanti?"
Non si sa bene cosa lei intendesse dire, ma l'idea di pagare una camera singola, andarci in trenta persone, spaccare tutto, pisciarci, cagarci, sboccarci, sborrarci e skizzarci sopra era fantastica.
In un impeto di generosità prenotammo addirittura qualche posto in più, lasciando però un unico nome:
IVAN PIOMBINO.
SI PARTE!
Un viaggio in treno con Ivan Piombino è sempre un'esperienza: stavolta non si limitò a svuotare il treno, ma ruppe i coglioni a tal punto da costringere un handicappato a comprare il suo cd ed a FARSI FARE UNA
FOTO MENTRE LO COMPRAVA,
ed una tipa a barattare il proprio NUMERO DI TELEFONO con una copia del suo libro.
Unici diversivi le telefonate di Daiconan (a me) e di Schopenhauer (ad Ivan Piombino): arrivavano sempre e rigorosamente assieme, così
li facevamo parlare tra loro!
Ma noi non avevamo il viva voce, quindi non si sentiva niente!!! LE MATTE RISATE!!! Noi sì che ci sappiamo divertire.
Arrivammo all'albergo che saranno state le cinque, incontrando una sola presenza, però femminile: Daiconan. SBORROH!
"E gli altri?" chiesi in un raro momento di distrazione.
"Sono al soundcheck!" mi rispose lei, con aria rassegnata.
Al SOUNDCHECK. Alle cinque. Con zero gradi. A Capodanno. Con la pheega in albergo! Ma vaffankulo! Sborroh.
Approfittammo del momento di cazzeggio per salire di sopra, amarci, fare un rapido censimento dell'alcool a disposizione e concludere che era ora di andare a fare la spesa.
I RIFORNIMENTI
Eravamo in centro, a due passi dalla stazione, e non c'era un KAZZO di negozio di alimentari, nè un supermercato. Bello abitare a Modena.
La gente in strada era poca, però cordiale e disponibile. Alla domanda "sapete dove c'è un cazzo di negozio che venda roba da bere?" ottenemmo nell'ordine le seguenti risposte: "Non sono di Modena!", "Sono straniero!", "Sono qui per lavoro!" e "ZHKXSXZWGH!".
Unica eccezione un cinese, che patriotticamente ci disse: "Tornatevene a casa vostra!"
Trovammo il primo buco solo dopo un quarto d'ora di giri alla cazzo, era un cesso di merda ma ci recuperammo un fottio di birra, succo all'arancia, vermouth e spumante, rigorosamente della peggior specie.
Poi la coda. Ivan Piombino guardò la cassiera e disse: "Salve!"
Si abbassarono le serrande, le porte si bloccarono e la cassiera urlò: "CHIAMO LA POLIZIA!!!"
Per una volta l'essere umano non ce l'aveva con Ivan Piombino: i colpevoli erano tre marocchini che si erano imboscati un po' di alcool nella giacca. Due avevano fatto appena in tempo a darsela a gambe, mentre il terzo, il più handicappato, era rimasto dentro come un coglione.
"Allora - disse la cassiera - paghi per tutti o chiamo la polizia?"
La cassiera era un donnone energico dall'aria abbastanza pericolosa, non mi sarebbe stupito se di lì a poco avesse tirato fuori una mitraglietta nascosta nel buco del culo.
Sarebbe stato molto bello stare lì tutta la sera a vedere l'epilogo della vicenda, tanto più che faceva caldo... purtroppo avevamo il nostro bel da fare, quindi istigammo Ivan Piombino a rompere il cazzo finché non ci fecero uscire.
Per poi scoprire che aveva appena iniziato a piovere.
A PIOVERE A CAPODANNO!
Era un evento SCIENTIFICAMENTE impossibile!!!
Inviammo un sms con scritto: "Complimenti!" a Grumo, che immaginavamo solo sotto il palco vuoto, e ritornammo in albergo. Se non avesse smesso saremmo rimasti dentro, concerto fankulo e PiombinoKastrox.
L'INCONTRO
L'albergo era ancora in piedi e di questo un po' ci vergognavamo.
Il corridoio però si era adornato di un pregevole elemento architettonico: svaccato su una sedia, l'ultimo handicappato che avremmo pensato di trovare:
SCHOPENHAUER.
Al collo aveva un bavaglio con la faccia di un maiale, in mano custodiva una chitarra giocattolo ed era già completamente ubriaco.
"Ciao amici!" ci disse, prima di riconoscerci.
Lo trascinammo in stanza, dove collaudammo i nostri primi acquisti alcoolici contemplando Daiconan che preparava cocktail con consumata perizia etilica, ma soprattutto constatando che eravamo in quella camera da neanche un'ora e l'unica parte che si salvava era il balcone, adibito a frigo per le bottiglie.
Tutto il resto era già un unico e melmoso porcile, Schopenhauer non aveva smesso un attimo di urlare e noi tre stavamo ancora ridendo come coglioni.
Ok, ci eravamo giocati l'albergo di Modena. Potevamo essere fieri di noi. L'handicap vince!
SOUNDCHECK
Verso le sette smise di piovere, così facemmo un salto in piazza. Non che ce ne fottesse qualcosa del soundcheck, ma ci tenevamo parecchio a prendere per il culo gli handicappati.
La piazza era bagnata, deserta e poco illuminata. Ad un estremità i tecnici, che si stavano montando lo stand del brulé, dalla parte opposta il palco, teatro del sublime amore tra cavi maschi e cavi femmine, congiunti e piegati con violenza e passione.
In mezzo alla piazza loro, quei bizzarri sottoprodotti di vita che i più definiscono handicappati e che i meglio informati sanno essere Fave: stavano congelando da più di due ore di fronte ad un palco vuoto e ci corsero incontro al grido di "FAVEEE!!! FANKULO!!!"
Rivedere gli handicappati fu una vera emozione, c'eravamo tutti, al gran completo, tutte le facce da cazzo con cui avevo passato uno degli anni più belli della mia zozza e dannosa vitaccia. C'era Francy, più pheega che mai, e c'era persino la Minorenne Flo: i tre Motivi del dottor Marok erano finalmente riuniti!
Degno controcanto di tanto splendore l'handicap di ATMB, Dagarlass, Don Diego, Grumo, Klàpač, Mitch, Palmira, Poppo e Samantola.
Unico grande assente Uollano, rimasto in Puglia. Cazzi suoi.
Però c'era il suo migliore amico:
Evaristo, bello come lo scorso Capodanno.
Dietro di lui due dei suoi più grandi ammiratori: Ivan Piombino e Schopenhauer.
"CIAO!!!" gli dissero in coro, festanti, tendendogli la mano.
Evaristo vide l'handicap, non fece una piega, sospirò e si rigirò dall'altra parte, come se nulla fosse successo. Fu un momento stupendo.
Le sorprese però erano appena iniziate: una
giovane donna travestita da Shrek mi venne incontro e mi disse: "Marok, ma sei più basso dell'ultima volta!"
"È l'umidità! - le risposi - Ma dimmi, perché tu sei ancora più bassa di me?"
"Perché ho 20 anni!" mi disse.
Il discorso non faceva una piega.
"Marok hai capito chi è?" mi disse Evaristo, che si sorprendeva del fatto che mi stessi sorprendendo dell'handicap.
"Assolutamente no!" risposi.
"È FUSA!"
Solo allora la mente ritornò ad una gioiosa sera di un anno prima. Aspettavo San Daniele Luttazzi al teatro Colosseo ed una giovane donna dall'aria un po' svanita mi era venuta incontro e mi aveva detto: "Ciao ALE!"
Io ero completamente bevuto, la fissai a lungo interrogando i suoi lineamenti per capire chi cazzo potesse essere una tipa che mi chiamava Ale (elementari? medie? asilo?) ma i suoi lineamenti mi rispondevano sempre e solo SOKA.
"Oh ciao! - le avevo risposto - Da quanto tempo! Sai, sono un po' bevuto... e tu?"
"Eh... io sono fusa..."
Chiederle: "Chi cazzo sei?" spiaceva, del resto se non la vedevo da tanti anni avrebbe potuto essere chiunque... fossi stato lucido avrei potuto sottoporle domande di rito, del tipo:
"Hai più visto GLI ALTRI?", "Com'è andata poi?", "Sei ancora LÀ?" ma corse via quasi subito lasciandomi solo tra i miei perché.
Quando poi riuscii a scoprire che il suo NOME era FUSA, che non ci eravamo MAI VISTI PRIMA e che lei, semplicemente, frequentava marok.org... mi si era aperto un mondo. Nel culo. Ora potevo finalmente dirle "Soka!" e tornare dai Motivi.
Il soundcheck vero e proprio iniziò verso le sette e mezza e per spregio i Motivi ed io ce ne andammo al bar della piazza, al caldo.
Ritornammo con tutta calma verso le dieci e ci insediammo stabilmente in prima fila, vicino agli altri che ormai avevano assunto la sembianza di stalattiti. Dovendo scegliere una posizione consona, mi collocai tra Daiconan e la Minorenne Flo: era una porca posizione, ma qualcuno la doveva pure occupare.
CONCERTO!
L'unica aspettativa che avevo dal concerto era saltare sulla pheega surgelata e, bisogna dirlo, le note di CASSONETTO furono propizie.
Poi JOHN HOLMES, IL VITELLO, EL PUBE, SHPALMAN, FOSSI FIGO... insomma, ridendo e scherzando si era fatta mezzanotte.
L'applausometro assegnò alla Mezzanotte il secondo posto sul podio della vita, esattamente tra la pheega ed il pene.
Questo fu di ottimo auspicio, il conto alla rovescia di fine anno fu affidato nientepopodimenoche al Sindaco di Modena in persona: "5, 3, 2, 1!" e, contro ogni aspettativa, fu 2006!
Valeva la pena festeggiare il Buon Anno Nuovo sulle note di BUON ANNO NUOVO, struggente cover di Soleado magistralmente interpretata dalla nuova coppia musicale dell'anno: Mangoni ed il sindaco di Modena. Avevano la voce praticamente uguale, però il sindaco era intonato.
Dopo la mezzanotte era il momento degli sms di auguri. Rimpiangevo gli anni in cui i ripetitori andavano a puttane, ormai funzionava tutto benissimo e quindi me ne arrivarono come sempre una ventina al minuto... il più sintetico quello del Favone Grassone: "BUON ANNO, TESTA DI CAZZO!". Anche questo è amore.
A seguire DISCOMUSIC, CARA TI AMO, SERVI DELLA GLEBA, UOMINI COL BORSELLO, SUPERGIOVANE e, subito fuori dal brulé, la chicca della serata:
una divertente NÈ CARNE NÈ PESCE con il testo riadattato al Nuovo Anno.
Poi PIPPPERO, LA TERRA DEI CACHI, GIMMI I. ed il finale classico con TAPPARELLA.
"Però facciamo in fretta perché dobbiamo smettere all'una!" disse Elio.
Già. Fece bene a ricordarlo: all'una esatta la corrente fu staccata dal palco.
Nessuno fu in grado di capire se fosse una gag, un guasto, o se veramente i vigili avessero staccato la corrente. In ogni caso dopo un po' fu di nuovo luce, gli Elii ricominciarono a suonare, poi fu il buio, i soka, i fottiti, i vaffankulo, i PiombinoKastrox, e agli Elii non rimase che salutare e scendere dal palco.
BACKSTAGE
Finita la musica, la maggioranza della gente se ne andò affankulo, compresi Dagarlass e Palmira che partirono per ghiotte e succulente avventure.
I superstiti erano pochi, ma tutti handicappati: "Marok! Dove si va per fare il backstage??? Dai, diccelo!!!"
Mentre dispensavo consigli, vaffankuli e PiombinoKastrox in broadcast, pensavo all'ovvietà del fatto che non ne sapevo un benemerito cazzo e, soprattutto, tra tutte le persone presenti in quella piazza ero sicuramente quello a cui fotteva di meno di fare backstage, forse a pari merito solo con Elio e le Storie Tese. Se avevo un cazzo di desiderio era quello di andare in una qualunque merda di posto riscaldato ed assumere alcool.
Per fortuna non ci fu backstage, nè probabilmente ci sarebbe stato ai tempi in cui esisteva il Fave Club. Però Elio, che cercava di fuggire in macchina, venne obbligato da Ivan Piombino a prendere il suo ultimo cd. Fantastico.
PRIMI BOLLORI
Ok, la pheega c'era, l'alcool c'era, l'handicap c'era, la camera da sfasciare c'era, Evaristo aveva incontrato Ivan Piombino... cosa mancava per iniziare bene il 2006?
Semplice: EVARISTO e UOLLANO dovevano farsi gli auguri!
Detto fatto, chiamai Uollano e gli passai Evaristo... la maschera della morte gli si stampò sul volto e, dopo un minuto scarso di sublime conversazione, ripresi il telefono.
"Hai un ultimo desiderio?" chiesi a Uollano.
"Mah... mi passi un po' di pheega?"
In quell'istante Francy e Daiconan scapparono via, perché Francy doveva cercare una sua amica e le giovani donne vanno sempre in coppia.
"Ok... - dissi a Uollano - adesso ti passo la pheega!".
Lo feci parlare, nell'ordine, con GRUMO, DON DIEGO, MITCH ed ATMB. Sarebbe stato un bel Capodanno per tutti.
Subito dopo, invademmo l'unico bar aperto in fondo alla piazza, versammo sostanze marroni sulla pelle e sui vestiti della Minorenne Flo e ci divertimmo ad osservare la loro evoluzione.
"Chiaro caso di coprofilia latente!" avrebbe detto l'anale Pelodia, se fosse stato con noi.
Sull'onda della coprofilia latente, ordinai una bella cioccolata calda. La visione del marrone fumante mi riconciliò con la vita: la cioccolata era lì, invitante e vogliosa... già solo standole vicino stavo lentamente riacquistando una temperatura accettabile... e squillò il telefono.
"Marok, sono Francy, ci stanno degli ubriachi che molestano Daiconan e Klàpač, devono tornare indietro da sole perché io mi fermo qua, aiutateci, correte!"
Perfetto, cioccolata calda fankulo.
E va be', Grumo ed io ritornammo fuori al gelo, tanto le giovani donne erano via da cinque minuti, più di tanto non potevano essersi allontanate.
Attraversammo tutto il centro, chilometri e chilometri di strada al gelo per andare a salvare due giovani donne che l'abbiamo sempre detto che se le giovani donne stanno a casa ai fornelli è meglio, finché, dopo oltre un quarto d'ora di cammino, le incontrammo lungo la strada. Tornavano indietro allegre e fischiettanti.
"Allora, dov'è la banda di maniaci ubriachi?"
"Nonò, sono andati via subito!" risposero, come se niente fosse.
Perfetto.
Ritornammo alla base come frammenti di stalattite surgelata, senza mai sapere come le giovani donne avessero fatto ad attraversare in cinque minuti tutto il centro di Modena. Teletrasporto per Pheega? Repulsione per Grumo? Ai posteri l'ardua sentenza.
"Fino a che ora rimane aperto questo bar?" chiesi tra un brivido e l'altro al tizio dietro al bancone.
"Fino alle due, non di più, per nessun motivo!" mi rispose.
Erano le due e dieci.
Dissi: "Oh... ok!" e ritornai al tavolo con gli handicappati.
RAPPORTI UMANI
Il dramma del Capodanno sono gli sms di auguri. Ne arrivano in dosi da decine al minuto, fino a saturare la memoria, e fanno tutti schifo uguale. Se uno non risponde si sente un po' coglione, se uno risponde si sente parecchio coglione. Quindi alla fine rispondevo solo alla pheega.
L'unico a non avere questo problema era Grumo, visto che a lui non scrive nè telefona mai nessuno. Però gli spiaceva essere il solo non indaffarato con la tastiera del cellulare. Così estrasse a sorte un numero della sua rubrica, quello dello
Sciamannato, gli scrisse un sms di auguri: "AUGURI DI BUON ANNO!" ed aspettò trepidante la risposta.
E la risposta non tardò ad arrivare: "=".
=.
Lo Sciamannato aveva deciso che per Grumo un secondo carattere sarebbe stato sprecato.
Massimo rispetto.
Rimanemmo al bar a parlare del più e del meno, tra gli indovinelli spastici di ATMB e l'handicap di Ivan Piombino, finché non decidemmo che era ora di tornare in albergo.
LA DEMOLIZIONE
Nonostante in quell'albergo stesse entrando il mondo intero, nessuno avesse pagato, solo pochi avessero lasciato i documenti e quei pochi fossero tutti handicappati, il portiere di notte non fece la minima piega. Non si scompose nemmeno quando gli passò davanti EVARISTO. Era Capodanno per tutti.
Entrammo in massa nella medesima stanza, la gloriosa 202, e ci attaccamo alle bottiglie. Naturalmente mi arrivò un altro sms.
"Che palle - pensai - sarà un altro handicappato che mi fa gli auguri!"
In effetti non mi sbagliavo, ma ciò che mai avrei previsto era il testo del messaggio: "AUGURI DA IVAN PIOMBINO WWW.IVANPIOMBINO.ORG"!
Riassumendo, IVAN PIOMBINO mi aveva mandato un sms di auguri ed era DI FIANCO A ME! E aveva scritto WWW.IVANPIOMBINO.ORG nell'sms! Ed era l'unico che non stava bevendo!!!
Bisognava fare qualcosa per risollevare la situazione... e Mitch sentì che era arrivato il suo momento: si avvicinò ad Ivan Piombino, che era seduto per terra. Il cazzo di Mitch era all'altezza della testa pelata di Piombino. La suspence regnò sovrana... Mitch ce l'avrebbe fatta? Avrebbe mantenuto fede ai patti, avrebbe pisciato su Ivan Piombino, saldando il suo debito con la Cumpa? Guardate il filmato a fondo pagina e lo saprete!
L'EPITAFFIO
Con le testuali parole di Schopenhauer: "PIOMBINO HAI ROTTO IL CAZZO!" la serata sembrava già avere raggiunto il suo apice. Ma si poteva ancora fare di meglio. Squillò il telefono.
"Ciao, sto arrivando in albergo da voi!"
Era l'Anale Pelodia!!!
Due tra le persone dall'aspetto più rassicurante, ovvero Evaristo ed il sottoscritto, scesero nella hall ed aprirono le porte al nostro amico profugo infreddolito e smarrito. Fino ad allora il portiere di notte aveva sopportato tutto senza fiatare, urla, schiamazzi, devastazione, turpiloquio, handicap, ma adesso era veramente troppo.
"Lei dove va?" chiese il portiere all'Anale Pelodia.
L'Anale lo guardò e, come se niente fosse, mormorò: "Devo consegnare una cosa, cinque minuti!". Il portiere non fece in tempo a rispondere che eravamo già saliti su.
E fu così che TRE dei quattro irriducibili del mitico CAPODANNO 2005 si ritrovarono felicemente RIUNITI!
Tante le cose da rimpiangere: la casa di JJ, di conseguenza JJ, poi la maschera della morte, il poliziotto coglione, il treppiede a Berlusconi, il coinquilino gay, Sanfru... insomma, anche quest'anno l'handicap aveva vinto. Alle cinque però l'alcool era già drammaticamente finito e così l'Anale decise di lasciarci, portandosi via anche Evaristo e Fusa, che provavano a prendere al volo il primo treno.
Per un buon addio fu comunque necessaria una mezz'ora di dibattito sulle scale a base di urla, rutti e scorregge.
Con le sole trombette dei nostri culi stavamo piantando un bordello che si sentiva in tutto l'albergo e che avrebbe fatto invidia ad un'intera orda di Ittiti. Solo allora il portiere di notte si decise a salire per aprirci il culo o, in questo caso, chiudercelo.
Era quasi in cima alle scale e stava per passare alle vie di fatto, quando l'Anale Pelodia gli si avvicinò, lo guardò di striscio, gli sussurrò: "Permesso, devo uscire!" e scese le scale, come se niente fosse.
Lo seguirono a ruota Fusa ed Evaristo, lasciando il portiere a bocca aperta. Fece per seguirli, ma Schopenhauer decise che era il suo momento e, mimando la mossa del cavaliere Jedi, si esibì in un prodigioso "CIAAAAAAAAO!" pronunciato con un rutto atomico che fece tremare le pareti e rimbombò in tutti gli angoli dell'albergo.
Corremmo a chiuderci in stanza e depennammo Modena dal nostro atlante.
Ma bando alle ciance: era ora di darsi da fare! Del resto chi non tromba a Capodanno... dalle foto potete gustarvi alcuni estratti dall'incredibile notte di travolgente passione.
LA PRIMA ALBA
Il primo a svegliarsi fu Grumo. Subito dopo iniziò a nevicare.
Nel dormiveglia scendemmo a fare colazione ed a pagare l'albergo dividendo completamente alla cazzo, perché nessuno di noi aveva tenuto il conto di quanti handicappati fossimo stati.
Espletate queste banali formalità, sentimmo che era l'ora di rompere il cazzo a qualcuno, così chiamammo
Dagarlass
per sapere che fine avesse fatto. Ci rispose che era ancora a Modena, all'una sarebbe ripartito con la macchina per scaricare Palmira a Novara ed aveva tre posti in macchina liberi. Lo diceva così, come se niente fosse.
Ivan Piombino, Klàpač ed il sottoscritto gli dicemmo che ci era molto simpatico, occupammo militarmente la sua macchina e partimmo verso nuove avventure.
Una volta a Novara, constatammo come la neve fosse circoscritta con precisione millimetrica alle sole regioni Emilia Romagna e Lombardia, ovvero quelle in cui era passato Grumo.
Non fu che un pretesto, un pretesto umile e semplice, ma sufficiente per inaugurare il 2006 mandandoci definitivamente ed improrogabilmente affankulo!