LE DOVEROSE PREMESSE
Ci abbracciammo con tenerezza, felicità e, soprattutto, skiiifo: eravamo ancora così giØvaNi!!i¡1ᴉ!
Era bello veder sorridere quel ragazzaccio di
Sputo:
era tornato dal festival dei treni d'epoca nella vecchia dyscårjka!
C'erano le carrozze da sei con la porta che dava direttamente sul binario, c'erano l'allegria del fumo e la melodia del vapore, si giravano le cartine delle prime mappe ferroviarie!
Era un'epoca meravigliosa.
Quanto avrebbe desiderato vivere in quegli anni, povero Sputo... invece, era nato elettrico!
Ognuno ha i suoi problemi.
Su alcune questioni di principio, però, Sputo teneva duro:
i finestrini si aprivano ancora. Tutti!
Gli
"amici" giù al Deposito lo prendevano per il culo: tu non capisci la modernità, quanto è bello respirare l'aria del progresso... o, come dicono quelle trendy,
"condizionata".
Poi Sputo li vedeva fermi in stazione, per un guasto banale o una nevicata, e sorrideva:
"Mi DISPIAAAAAACE che siete costruiti di MEEEEERDA!".
Anche oggi, Sputo avrebbe regalato profumo, dalle Alpi Marittime al mare; avrebbe cantato il suo rantolio rauco, arrancando per le curve di montagna recitando formule magiche antiche:
"controllore" anziché
"train manager",
"vagone ristorante" e non
"BISTRÒ"; infine, avrebbe confermato il primato:
Torino-Laigueglia in TRE ORE (più ordinari ritardi!) ed erano 160 chilometri, andava in media ai
CINQUANTATRÉ all'ora!!!
Tuttavia,
l'arma definitiva per annullare la gioventù era sconfiggere il pulito! Ovunque si posasse lo sguardo, a bordo di Sputo si coglieva SPORKO: nelle chiazze unte ed appiccicose sui sedili, nella cataratta artificiale dipinta sui vetri, per non parlare degli universi nascosti nei posacenere riconvertiti a cestino. Nessuno sarebbe mai riuscito a disinfettare Sputo... neanche
BORGHEZIO!
Eppure, Sputo continuava a sentirsi in esilio in un'epoca straniera... e lo capivo, anche per me era lo stesso:
eravamo troppo GIOVANI!
Ad esempio, io ho scoperto Internet solo nel 1993! Fossi arrivato prima, sarei stato tra
i mitici architetti della grande Rete...
invece, ero partito con marok.org solo nel 1998, appena vent'anni fa.
Anche le mie prime immagini su uno schermo sono ultramoderne: già a colori, con il sonoro! Ho conosciuto il cinema con
Guerre Stellari
(che adesso si chiama
"Episodio 4"), la TV con
"Scacciapensieri",
"Drive in",
"Avanzi",
"Mai dire TV",
"Cielito Lindo",
"Tunnel"...
tutta roba moderna, insomma!
I grandi classici erano già tramontati.
E poi c'era
la musica: adoravo
i concerti anni '80 di Elio e le Storie Tese, ma non li ho mai visti dal vivo: all'epoca ero solo un bambino. Figurati se i miei genitori mi portavano al concerto di Elio e le Storie Tese! Sono TALMENTE GIOVANE che
ho visto il mio primo live solo nel '94 ed è stato un miracolo se ho fatto in tempo a conoscerli in formazione originale, con Rocco Tanica e Feiez.
Solo nel 2000, cioè l'altro ieri,
gli Elii mi avevano finalmente rivelato l'esistenza del PercFest... ma quell'anno ero a NAJA! PiombinoKastrox.
Quindi,
sono approdato al PercFest in epoca ultra-recente,
nel 2001, e solo quest'anno sarò finalmente
MAGGIORENNE di PercFest!
Sì, vi giuro,
col 2018 compirò SOLO DICIOTTO PERCFEST! È gravissimo!!!
Dai, gridalo con me, Sputo:
"CHE MERDA ESSERE GIOVANI!!!"
No, adesso no... arriva gente. Che palle.
Come sempre, avevo scelto l'ultimo scompartimento (quello di testa), nella speranza di essere L'UNICO viaggiatore... invece salirono due persone.
Per fortuna, mantennero le distanze: non sarei mai riuscito ad alzare la mia valigia, perché sono troppo giovane.
No, nemmeno incastrarla sotto i sedili è una buona soluzione: rischio di dimenticarla, perché sono troppo... esatto, giovane!
Le mie due
compagne di viaggio, loro sì, erano fortunate: avranno avuto
160 anni in due, come i chilometri che ci separavano da Laigueglia!
Che meraviglia!!!
Quanta invidia per tutto quel VERO ROCK che doveva aver condito la loro gioventù e per quelle gemme di saggezza che sicuramente germogliavano copiose dal loro boschetto dei ricordi!
Pendevo dalle loro labbra... ed iniziarono a parlare.
ALLA VEEEKKIA NON PIACE IL PEEESCE
"Io son Veneta, sa? - esordì la Veeekkia1, presentandosi
- Però vivo da tanti anni in Val d'Aosta!"
"Ah sì? E com'è?"
"Eh, cosa vuole, abito in una villetta. Però mio genero mi ha preso due ALANI, sa? Due ALANI contro i NEEEEEEGRI!"
Ok. Lo zaino era già aperto, tirai fuori la cartellina verde, un foglio bianco e una penna.
"Ha fatto bene!" commentò la Veeekkia2.
"Però stamattina alle cinque e mezza ho sentito alla radio che han BLOCCATO una NAVE! Meno male!"
"Ahahah! Tanto io non mangio PESCE!"
Le due Veeekkie si riferivano ai profughi che tentavano la traversata del Mediterraneo: si stimavano almeno 3000 morti l'anno, affogati.
Nella notte precedente, una nave oceanografica di
"Medici senza frontiere" chiamata
"Aquarius" aveva salvato 600 naufraghi da morte certa... ma adesso NON poteva farli scendere a terra perché
Salvini aveva detto che i porti italiani erano CHIUUUUSI!
"Che tempi, signora mia! - continuava la Veeekkia1
- Si stava meglio sotto ai tedeschi, che ai prigionieri gli davano persino il TABACCO! Ma noi non si scappava quando c'era la guerra!"
"Mica vero che scappano... e non è vero che sono miserabili! Vengono qua perché li manteniamo noi!"
"Mia figlia sta a Cosenza. Cosenza città. Tutti i bambini col computér sul banco. Tutti! Col computér! E le case popolari FINITE e BELLE le han date ai ROM! FINITE e BELLE! E a noi cosa ci hanno regalato? Eh? Povera Italia!"
"Gli italiani tra vent'anni non ci saranno più: tutti neri!"
Il dato più interessante era che le due veeekkie NON si conoscevano: si erano trovate per caso. Del resto, erano lo specchio fedele della maggioranza che governava il Paese.
"E queste BOMBE D'ACQUA?"
"Eh! Sono tutte quelle BOMBE che tirano sul Medio Oriente!"
"Sarò ignorante, ma quando sono andati sulla Luna, che hanno SMOSSO l'atmosfera, è da lì eh!"
"E
in Giappone quattro anni fa?"
"Eh! E mia figlia mangia SUSHI! Ma le dico io, ma sei scema eh?"
"Ma certo, il MERCURIO!"
Ed anche i NEEEEGRI, oserei dire... però non potevo restare seduto là, cazzo: non riuscivo a vederle bene in faccia! Quindi, mi alzai, finsi di andare al cesso e tornai indietro.
La Veeekkia2, quella che si limitava a dare corda, aveva i capelli crespi, colorati di un rosso acceso, e dal fondo degli occhiali sbucavano due occhi azzurri beffardi: ricordava vagamente Beppe Grillo.
La Veeekkia1, invece, si era colorata i capelli di un biondo pallido, che si fondeva magistralmente con l'orrenda chierica che le disboscava il centro della testa. La severità degli occhiali era perforata da uno sguardo energico e difensivo, due occhiacci grigi che lasciavano trasparire contemporaneamente capacità di comando e paura.
Riconobbi quello sguardo, era il tratto comune di un certo tipo di persone, tra cui Borghezio e
Daniel François Malan,
l'inventore dell'Apartheid... anzi, la somiglianza con quest'ultimo era impressionante.
"Io non sono RAZZISTA... - spiegava la Veeekkia1, mentre tornavo a sedermi
- Ma da noi i meridionali si riconoscono..."
Parlava di me? Boh... in effetti, ero mezzo terrone.
"L'assistenzialismo! - l'appoggiò la Veeekkia2 -
Vogliono quello!"
"E la regione LI PAGA! Ti muore una MUCCA, porti un ORECCHIO... e TE LA PÀGÀNÒ LÀ MUCCÀ! E adesso la regione Val d'Aosta è più indebitata della CÀLÀBRIÀ!"
A Savona, la Veeekkia1 scese: doveva aspettare un altro treno, perché andava a Varazze. Per arrivare a destinazione, da casa sua,
ci metteva quasi 12 ore... e poi si ritrovava in LIGURIA!
Era la giusta punizione divina.
E FINALMENTE... LAIGUEGLIA!
Sputo arrivò alle 18:15, con appena un quarto d'ora di ritardo... ed anche quest'anno, finalmente, LAIGUEGLIA!!!
Il tempo era discreto, infatti l'autistico GRUMO non si vedeva da nessuna parte.
La signora Corallo, in compenso, era di umore apocalittico:
si era appena presa una multa perché aveva parcheggiato nel posto degli handicappati.
Quindi? Non aveva diritto? Certo che ce l'aveva: possedeva il contrassegno! Solo che... si era DIMENTICATA di esporlo!
E va be', cose che capitano... se non fosse che il vigile che le ha fatto la multa LA CONOSCEVA e comunque SE N'ERA FOTTUUUUUUTO!
Così, l'indomani avrebbe perso l'intera mattinata in Comune, col suo bel contrassegno, a GRIDARE per farsi togliere la multa.
Non riuscivo a togliermi dalla testa il Favone Grassone: quando aveva chiesto ai vigili il permesso per consegnare i giornali nella ZTL, si era sentito rispondere che era inutile perché tanto lo conoscevano e
"non facciamo la multa alla gente che lavora!".
Subito dopo, un vigile gli aveva notificato la sua bella multina, perché
"IO LEGGO I CARTELLI!".
Il Favone si era sfogato raccontando la sua disavventura sul giornale locale... e quello stesso vigile l'aveva DENUNCIATO PER DIFFAMAZIONE!!!
Quindi, il Favone aveva dovuto PAGARE prima la multa e poi le spese legali.
E va be'... per non ridere, pensai alle cose più tristi del mondo, tipo il LAVORO, finché la signora Corallo non mi diede le chiavi della stanza:
eravamo nella 11.
Non era male: dalla finestra, si vedeva il
"Tre Stelle"
senza l'asse del cesso in cui avevo il privilegio di dormire quando ero nello staff del PercFest.
Comunque, mollai lo schifo nella mia metà, andai alla CRAI a prendere l'acqua e le prugne per sturarmi il culo, tornai in camera... e, come premio, trovai
l'autistico GRUMO.
E
si lamentava già del CASINO!!!
Tutto a posto, potevamo andare a cena.
VEEEEKKIO E PIÙ VEEEEKKIO
Al Pescatore non mancavano le novità... e non erano da poco: il signor Pescatore non c'era più, la gestione era cambiata.
Paura eh?
Tranquilli, si mangiava sempre da Dio: pasta fresca con ragù di pesce di primo, spada di secondo... fino a scoppiare!
Quindi, facemmo rotta verso il mitico
Mayflower,
solo che c'era un problema:
era stato raso al suolo!
Scattai una foto attraverso la finestra, per poi guardarla il meno possibile: avevano cancellato una pagina di storia.
Per dimenticare, andammo a prenderci un gelato da Saravà: era l'unico che ci potesse raccontare come andavano le cose a Laigueglia... a patto di fargli domande intelligenti.
"Allora! - dissi
- Come sta il Veeeekkio di piazza Marconi?"
"Quale dei due?" rispose Saravà, spiazzandomi.
"Eh? Ma... il solito... quello che ha la finestra sopra il palco del PercFest, quindi piazza sul davanzale le casse dello stereo e spara a palla Radio Maria, per rompere i coglioni..."
"Ah, quello? Ma no, è inoffensivo. Adesso c'è l'altro, che è molto più pericoloso..."
Adesso
oltre al Veeeekkio esisteva il Più Veeeekkio? Perfetto!
Questo tizio, che Saravà chiamava
L'ARCHITETTO, si era comprato un grande appartamento che si affacciava sulla piazza... e TIRAVA OGGETTI A CASO su chiunque passasse di sotto e facesse casino.
"Una volta ha tirato L'ACIDO, sapete?"
Non credetti neanche a MEZZA parola, era evidente che ci prendeva per il culo... comunque, andammo a chiedere lumi alle persone giuste: i signori
Sirò.
Anche quest'anno, avevano letto l'ultima recensione e vi salutano tutti... a cominciare da
"Rockefeller", cioè Schopenhauer... che quest'anno, ahimé, avrebbe fatto pacco.
"Nooo! Niente Rockefeller?"
"Ci SKIFA! Paccano pure Franz Crack e Len: quest'anno niente fagioli. Ma l'Architetto?"
"Eh? E chi cazzo è?"
"Hai presente il Veeeekkio di piazza Marconi? Questo è PIÙ VEEEEKKIO!!!"
"Ahahaha... no, ci basta il signor Basta! Ricordi?"
Come no! Il signor Basta era il vicino di Sirò, durante le jam si affacciava dalla finestra e gridava:
"BASTAAA!!!".
Poi chiudeva, però fortissimo... come
"L'Urlo"
di Claudio Bisio.
Si trattava quindi di uno squilibrato sostanzialmente innocuo?
NØ: non era innocuo.
Prima di tutto, era riuscito a far ABORTIRE le jam da Sirò.
In subordine, si era messo a lanciare il GHIACCIO in testa a tutti quelli che passavano di sotto, perché tanto non lasciava impronte digitali.
Adesso, aveva scoperto la scrittura: ogni mattina,
il signor Basta consegnava ai signori Sirò delle lettere col RIASSUNTO di tutti i colloqui dei clienti della sera precedente... precisando nel finale che, però, a LUI non FOTTEVA UN CAZZO ed avrebbe SOLO voluto DORMIRE!
C'era del genio in tutto questo.
Comunque, dopo un po' arrivarono anche gli AntiCristi, cioè Barbara e Felix... inseguiti, loro malgrado, da
una compagnia di 2000, allegre ed urlettanti!
Qualcuna forse era anche una 2001: l'anno del mio primo PercFest!
La percentuale di pheega si aggirava intorno al 90%... ed era un vero peccato che noi fossimo superiori a queste cose: passammo il tempo a guardare video trash sullo smartphone.
Di Barbara.
Perché noi avevamo il Nokia: io il
2600 originale
e GRUMO il
nuovo 3310, l'aveva ricomprato UGUALE!
Le 2000 resistettero alla nostra presenza per un tempo complessivo di una ventina di minuti, poi corsero via urlando testuali parole:
"ANDIAMO A DORMIRE SUL MEMORY DELLA NONNAAAAAA!!!"
Ci aspettammo di vederlo scritto nella prossima lettera del Signor Basta... che ben volentieri avrei promosso a collaboratore di marok.org.
Del resto, di tempo ne ha fin che vuole: non dorme, no?
E così, fino alle tre restammo da Sirò a brindare all'imminenza dei miei diciotto PercFest ed all'originalità estrema dell'ultima nostra azione della giornata: quella di andare bastardamente affankulo.