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Percfest 2017 - Capitolo 1 - La danza dei cucùLunedì 12/6/2017

LE PREMESSE
Ci abbracciammo con tenerezza, felicità e, soprattutto, skiiifo: eravamo PEGGIORATI ancora!

Sputo aveva superato i massimi livelli di ribellione alle leggi della fisica: si reggeva ancora in piedi.
Evidentemente, la ruggine preistorica che lo teneva insieme era mutata in struttura molecolare, generando l'antigravità... era la spiegazione più semplice SPUTO che mi potesse venire in mente.
Mentre sonnecchiava sui binari di Porta Nuova, Sputo regalava allegria ad una frenetica festa di insetti, a cui versava pinte di liquido giallastro, con venature marroni... e sembrava piacesse molto!

Anche noi, comunque, ci sapevamo divertire!
Quell'anno mi avrebbero tenuto compagnia otto diversamente figati: Milla, MiOpìO, Schopenhauer, Choo, GRUMO, MeemmoW, Franz Crack e Len. Un bel numero!
E nelle ultime carrozze, intanto, il liquido continuava a colare.

La sincronia degli zampilli coi tanti rumori ferrosi ricordava i rubinetti del governatore dell'isola di Phatt, quindi la ricetta mi incuriosiva... ma non potevo fermarmi ad assaggiare: non avevo tempo.

Non che fossi in ritardo, per i parametri umani, ma per me e Sputo il tempo scorreva diversamente: nel nostro universo di riferimento, avevamo passato la vita nei nostri primi cinque o sei PercFest, poi un lampo ed eravamo qua.
Nello spazio-tempo terrestre, invece, erano passati 16 anni dal 2001.
Era impressionante.
Io però ricordavo tutto: IUM, il G8 di Genova, il sito della Biba, le vacanze in Croazia, le Torri Gemelle, il fanclàb dei Farinei dla Brigna, la marcia di Assisi, il ritorno a Nizza, l'addio alla lira, GRUMO, KASTROX, SERSD, LPPP, i South A Phoss, il sito del PercFest, Sistemi2, Cicciput, la finale sarda, la Frappa, la laurea, la notte del black out nazionale, i quadri di Foniuglia, la A80 ed il passaggio al digitale, i cd brulé, Alan Magnetti, il sito degli Ossi Duri, la fine del Fave Club, i dvd del PercFest, il Mazzantini, le vacanze in Bretagna, il sito dei South a Phoss, Piombino che inventava le convention autogestite, Uollano, i Motivi, la rinascita della Cumpa, la laurea di Matricola88, il sito della Drummeria, la finale con Marco Iannetta, la S2 che "12 per 3 e 20", la SOKA, le Olimpiadi a Torino, il metrò, MusicaperBambini, la finale con Lorenzo Gasperoni, la TROIA, la finale con Federico Paulovich e Nicola Angileri, Studentessi con la mia registrazione di "Single", la finale con gli Ossi Duri, Davide Merlino e Dario Congedo, il Google Developer Day, la SX10, i GROSSI COLPI... e poi forse era successo qualcos'altro e doveva essere stato intenso, perché adesso avevo male dappertutto! Boh... ma sì, chissenefotte.

Sputo mi esaminava pensieroso, mentre, con due mani, alzavo la valigia per trascinarla sull'ultima carrozza, quella in cui si spera che non salga mai nessuno. Il collo mi faceva un male bastardo, ma ero comunque in vena di sforzi fisici estremi: provai a tirare giù il finestrino.

Sì... grande Sputo, I FINESTRINI SI APRIVANO ANCORA!!!
Sputo era l'ULTIMO TRENO rimasto al MONDO in cui i finestrini si aprivano fino alla fine... lo abbracciai di nuovo, se lo meritava! Solo in un secondo tempo, mi accorsi che sul vetro c'era scritto: "Il messaggio di benvenutoVOGLIO SUCCHIARE RAGAZZO", con tanto di CAZZO disegnato di fianco.
Grande Sputo, era una ghiotta citazione!

Il lettore mp3, intanto, passava i Fratelli di Soledad: "Manca l'aria, manca un grido, manca un Dio. Sulla strada solo io. La miseria dei cervelli del fair play mi vorrebbe come lei..."

Avevo davvero bisogno di aria fresca, in tutti i sensi... ed era solo l'inizio: stava arrivando l'estate!!!
Sputo tossì.
Un misto tra una risata e l'ultimo respiro.
Poi uno scossone, un altro, ancora un altro... e, vibrando, partì.
Adorabilmente lento, come sempre!

E fu così che volai nel mondo dei sogni, tra le chiazze appiccicose, il vento ed il miraggio del mare.
E FINALMENTE... LAIGUEGLIA
Fu un viaggio meraviglioso: non c'era davvero NESSUNO... e comunque Sputo riuscì ad arrivare in ritardo di mezz'ora! Ero fiero di lui.

Dalla stazione si vedeva già il mare, piatto come una tavola.
Mi precipitai di sotto, il profumo di quella sabbia mi riconciliava con la vita, quasi quanto la speranza di vedere un po' di pheega!
C'erano solo maaaaski.
Però veeeeekki... di quelli che, anche da fermi, indossavano una goffaggine che metteva allegria: c'erano i panzoni con la testa piccola e le zampette sottilissime, c'erano quelli che leggevano il giornale con gli occhiali da sole appoggiati sugli occhiali da vista, ma il migliore era un tizio che era bianco fosforescente su tutto il corpo e, al tempo stesso, si era colorato le braccia e la faccia di un orripilante fucsia. Sì, esatto: era GRUMO on the beachl'autistico GRUMO, in splendida forma!
Gli urlai un "SOKA!" e tirai dritto verso il Corallo, perché vaffankulo.

Dopo dieci minuti passati a trascinare il cazzo di trolley, i nervi del collo mi inviarono un monologo di Germano Mosconi in alfabeto morse: era il loro modo per ricordarmi che ero arrivato.
Grazie, ben gentili!
Quindi, girai in via fratelli Musso, ricambiai il sorriso della signora Corallo e, facendo il massimo casino possibile, trascinai il trolley fino al secondo piano.
Il mio obiettivo era fare sbattere il manico del trolley anche contro i cartelli che dicevano di fare silenzio quando si salivano le scale... solo che erano alti e non ce la facevo. Comunque, ero già riuscito a lasciare una leggera scia di sabbia, quindi ero contento.

La camera era la mia preferita: la numero 8!
Mi piaceva perché guardava a Sud, verso il municipio, ed assegnava le risorse più sensibili (porta, armadio e lavandino) alla metà dell'autistico GRUMO... che, quindi, non avrebbe mai dovuto sconfinare!
Altrimenti, avrebbe rischiato di portare ordine.
Anche involontariamente.

Purtroppo, non avevo tempo di peggiorare la stanza: la Crai stava per chiudere! Feci appena in tempo a prendere l'acqua e le PRUGNE per STURARMI il CULO, poi beccai l'autistico GRUMO che ritornava dal mare e andammo al Pescatore, perché era lunedì.
PENSIERO STUPESCE
Anche dopo il tramonto, faceva un caldo assurdo, sembrava il 2015 o il 2003... ed il dehors del Pescatore era STRAPIENO.
Di lunedì sera!!!
Niente panico: l'autistico era autistico ed aveva prenotato.

"Ehi! - disse il signor Pescatore - ARRIVANO STANLIO E OLLIO!"

Ricambiammo i saluti, intonando la Danza dei Cucù... mentre il signor Pescatore giurava e spergiurava: "Ho detto SALE e OLIO! SALE e OLIO!"

Troppo tardi, ormai avevamo in testa i Cucù e gli Asini volanti ed esisteva un solo modo per tapparci la bocca: riempirla di peeeesce!
E così fu.
Un decennio di involuzione non era riuscito ad intaccare quell'angolo di Paradiso: il Pescatore era rimasto abnorme in quantità, qualità e, soprattutto, cazzeggio!

Dopo cena, per concludere in bellezza, puntammo al gelato di Saravà... che era già CHIUUUSO.
PiombinoKastrox!
Così, con un lieve anticipo, andammo a trovare i signori Sirò.
SALUTI DA TORINO
"Marok! - dissero i signori Sirò - Abbiamo appena finito di leggere!"
"Eh? Che cosa?"
"La tua recensione dell'anno scorso! SEI FUORI DI TESTA!!!"


Ogni tanto, mi dimentico che qualcuno mi legge ancora... anche nel 2017.
Boh... finché non mi chiedono i danni, nessun problema.

"E SCHOPENHAUER??? Quand'è che ce lo riporti?"
"Arriva, arriva! Non so quando, ma arriva!"


In effetti, Schopenhauer rappresentava un incremento del 2000% del PIL di tutti i locali di Laigueglia che vendevano alcool... il consiglio comunale dovrebbe metterlo a bilancio.

"E a Torino, che si racconta? Come va con la Sindaca?"
"Come immaginavo...
- risposi - Senza infamia e senza lode..."

Il giorno in cui aveva vinto l'Appendino, eravamo qua, al PercFest.
Tutti gridavano all'Apocalisse, alla morte di Torino, pensavano che avrebbe chiuso i Festival, i musei, la seconda linea del metrò... invece non ha chiuso nulla! Ha semplicemente PEGGIORATO un pochino ogni singolo progetto, ma la città ha retto... un po' come il PercFest.

Anch'io sognavo la riconferma di Fassino, ma figuriamoci: aveva in fronte il marchio d'infamia, "PD".
Senza l'Appendino, avrebbe finito per trionfare la destra, che avrebbe rasato via i Festival, i musei, i bus notturni, le isole pedonali e i Centri Sociali; ed avrebbe imposto il coprifuoco, vietando di bere e mangiare la sera in strada... come in Lombardia.
In subordine, avrebbe riempito Torino del male assoluto: i Centri Commerciali.
La Sindaca, invece...

"SENZA INFAMIA E SENZA LODE? Ma non ha combinato il disastro in piazza San Carlo?"
"Eh?"
"Mille feriti, senza neanche l'attentato!"
"Va be', non ho detto che è un genio... può capitare..."


Non pensavo che il casino di piazza San Carlo avrebbe avuto risonanza, al di fuori di Torino. Del resto, a Laigueglia tutti leggevano "La Stampa"... però di nascosto, per non essere scambiati per piemontesi.

Era successo tutto il 3 giugno: giocava la Juve e la Sindaca aveva ficcato un maxischermo in piazza San Carlo, come ai tempi di Fassino.
Il problema è che stavolta non c'era personale, quindi fu allestito il "firewall di Windows": transenne ai due lati della piazza, lunghissime perquisizioni ai varchi regolari e nessuna sorveglianza lungo il resto del perimetro... né all'interno!
La gente poteva tranquillamente comprare bottiglie di vetro dai negozianti della piazza, perché Sindaca e prefetto si erano dimenticati l'ordinanza antivetro... e, anche se ne fossero ricordati, non c'era nessuno a controllare che venisse rispettata.

A metà partita, poi, un gruppo di pirla si era messo a spruzzare gas urticante e sparare petardi, urlando che c'era l'ISIS.
In condizioni normali, non se li sarebbe inculati nessuno... ma nell'ultimo anno, in Europa, c'erano stati SETTE attentati VERI dell'ISIS: Nizza, Saint-Étienne-du-Rouvray, Londra, San Pietroburgo, Stoccolma, Parigi e Manchester. Quindi, i tifosi (che già di loro non brillano) sono schizzati verso le vie di fuga, che però erano CHIUSE dal firewall di Windows: le cazzo di transenne!
Non erano alte, quindi i più agili riuscirono a saltarle e si misero in salvo. Gli altri, invece, le trascinarono giù e terminarono la serata calpestati, in mezzo ai cocci di bottiglia.
Non era così grave e non era morto nessuno, per carità... però i signori Sirò avevano ragione: si parlava di un MIGLIAIO di feriti, SENZA l'attentato dell'ISIS!

A gettare benzina sul fuoco, poi, le dichiarazioni odiose dei Cinque Stelle: "I dati riportati dai media sui presunti feriti a Torino in piazza San Carlo sono farlocchi. Tutto questo per infangare il buon lavoro dell'amministratore, di prefettura e questura".

No... decisamente, non eravamo nelle mani di gente simpatica.

Per combinazione, però, quella stessa notte, ci fu un VERO attentato dell'ISIS, a Londra, con otto morti.
Di riflesso, il finto attentato sembrava scivolato nell'oblio persino da noi a Torino: era surreale che se ne ricordassero i signori Sirò!

"Marok, ma... a proposito di idioti... tu ti sei perso l'ultimo capitolo della saga di Molinari e dell'ARISTON!"
"Eh? Ma... Molinari è morto e l'Ariston l'hanno demolito... no?"


In quel momento, arrivarono anche Barbara e Felix... che non credevano ai loro occhi: eravamo ESATTAMENTE come ci avevano lasciato un anno fa, cioè stavamo ANCORA parlando dell'ARISTON di Andora!

Ordinammo di nuovo da bere.
L'Ariston di Andora
FURGONI FRATRICIDI
L'Ariston era il "grande" hotel in cui aveva lavorato mio padre, che quindi mi regalava il mare d'inverno; oggi però non esisteva più: in sua assenza, una piacevole area verde ospitava eventi all'aperto.

"Ma non dicevate che quel posto era sempre allagato dal fiume?" domandò l'autistico GRUMO.
"Il torrente Merula! Sì, ma gli eventi in Liguria sono roba per i torinesi... che sono abituati ai Murazzi!"
"Ah, ok..."


L'inaugurazione era stata il 2 giugno (la vigilia di piazza San Carlo!), con un concerto di Roy Paci sponsorizzato dalla Redbull.
Sembrava una cosa bella... finché un tizio non disse che doveva prendere il furgone, perché lo mandava la Suerte.

La Suerte è la discoteca di Capo Mele, famosa nel mondo perché i clienti tarri dormivano in campeggio e tiravano i gavettoni a KG quando usciva dalla tenda.
Era quantomeno "improbabile" che la Suerte chiedesse in prestito al comune di Andora il furgone della Redbull, con tanto di lattina gigante adagiata sul tetto... poi qualcuno riconobbe il soggetto: era MOLINARI junior, il figlio del signor Ariston!

"Ok! - commentarono i gestori - Stai buono qua e facciamo una telefonata!"
"Ma certo!
- rispose Molinari Junior - Vi capisco! Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio! Ehehe!"

Dall'altro capo del telefono, il signor Suerte NEGÒ ogni legame col NEGATO, che però nel frattempo era sparito.
Anzi, no... era sul furgone.
E stava PARTENDO!
Sì: i gestori erano riusciti a farsi FOTTERE le CHIAVI del furgone... dal FIGLIO di MOLINARI!!!

"FERMA! FERMA!!!"

Di fronte ai loro occhi, il furgone partì a palla e puntò dritto verso la sbarra che chiudeva l'uscita.
Il furgone SFONDÒ la sbarra che chiudeva l'uscita.
E sparì.

"Chiamiamo la polizia! SUBITO! - urlò uno dei gestori, preso dal panico - Finché sta all'aperto, lo ritroviamo! Non passa inosservato, è un furgone della Redbull!"
"Chiamiamola anche con calma...
- rispose l'altro - A bordo c'è un ANTIFURTO SATELLITARE! Lo ritroviamo OVUNQUE!"

Il furgone fu recuperato nel giro di mezz'ora: il negato l'aveva parcheggiato ad Imperia.
E va be', comunque, è stato un bello scherzo... no?
Niente, i signori Redbull non hanno riso... e l'hanno denunciato.
Peccato.

Nel racconto, troppe cose non tornavano: che cazzo se ne poteva fare Molinari Junior del furgone della RedBull?
Pensava davvero di poterlo rivendere? O di poterlo usare? E come aveva potuto pensare di non essere riconosciuto... ad ANDORA?

La mia impressione era che Molinari Junior volesse, semplicemente, finire sul giornale.
Oppure su Facebook.
Insomma, era figlio di questo tempo... oltre che del questore Molinari.

E così, restammo là da Sirò a prenderlo per il culo fino alle tre... e poi ce ne andammo affankulo.