Venerdì 13 febbraio: LE PREMESSE
Da 14 anni a questa parte, l'autistico GRUMO passava gli inverni a cercare di scoprire per primo le date del PercFest, facendo compulsivamente refresh sul
sito:
bisognava prenotare in tempo l'albergo, PercFest uguale Sold Out!
Quando
il sito del PercFest era gestito dalle porche mani del sottoscritto,
gli scleri di GRUMO regalavano nuove motivazioni alla mia lentezza, investendola di un fine epico, nobile, aulico e rigorosamente inutile! Poi, però, prevaleva il lato nerd... ed alla fine, ad ogni inizio primavera, mi rassegnavo a perdere quei cinque minuti in dodici mesi ed aggiornavo l'homepage.
Adesso, invece, le date venivano pubblicate sempre PIÙ TARDI... e GRUMO sclerava sempre di più. Era BELLISSIMO.
"No ma io devo prenotare! Quando le pubblicano le date? Devo prenotare! Devo prenotare! Devo prenotare! È APRILE!"
L'autistico GRUMO non capiva che i tempi erano cambiati:
i veeeekki del comitato AntiPercFest erano stati bravi, coraggiosi e tenaci nel combattere la battaglia CONTRO ogni forma di turismo che non prevedesse altri VEEEKKI e relativi BAMBINI, ed alla fine
avevano vinto molte battaglie. Nessuno più faceva pubblicità al Festival, le forze dell'ordine erano continuamente invocate ad ogni minimo sforamento di decibel e quasi nessun locale voleva più ospitare le jam notturne, per via dei cagamenti di cazzo.
Nonostante tutto questo,
il PercFest resisteva! Tenace e coriaceo, conservava la sua magia inalterata, quasi eterna, per i pochi che ancora amavano ritornare... ma erano, per l'appunto, pochi.
Ogni anno, provavo a spiegare tutto questo all'autistico GRUMO... però col massimo tatto.
"GRUMO! Il PERCFEST non se lo INCULA PIÙ NESSUUUUUNO!!!"
Forse ero un po' criptico... per questo, magari, non capiva.
Comunque, quest'anno, finalmente, l'autistico GRUMO si era messo l'anima in pace: non avrebbe più controllato con regolarità il sito del PercFest... tanto che senso aveva ormai?
Venerdì 13 febbraio 2015, Choo scrisse:
E così, per la prima volta nella storia, GRUMO non era stato il primo a trovare le date: si era fatto battere in autismo.
Ma soprattutto...
QUATTRO GIORNI al posto di SEI?
Il PercFest non durava quattro giorni dal 2004... sicuramente, le date erano sbagliate!
Comunque, dissi all'autistico GRUMO che poteva prenotare l'hotel.
L'ORGANIZZAZIONE
Per l'autistico GRUMO, decisamente, era un anno difficile.
Non solo NON aveva trovato le date per primo.
Non solo era stato CONFERMATO che
non c'era nessun errore ed il PercFest sarebbe davvero andato in onda in edizione limitata, per venire incontro alle nostre capacità mentali.
Il vero SPREGIO era che GRUMO
NON avrebbe avuto NEANCHE UN GIORNO di ferie per TUTTO il mese di GIUGNO: la sua ditta doveva finire un lavoro che andava consegnato proprio la settimana del Percfest!
SPREGIO nello SPREGIO, era un lavoro sul quale GRUMO non era direttamente coinvolto, ma COMUNQUE non gli avrebbero dato ferie: se non potevano averle i colleghi, era GIUSTO che non le avesse anche lui.
Quindi, nella MIGLIORE delle ipotesi, si sarebbe fatto solo il weekend.
E neanche tutto: non poteva mica pretendere di uscire presto di venerdì!
La bella Choo, invece, era contenta: col fatto che l'edizione era limitata a quattro giorni, finalmente avrebbe visto un PercFest per intero! Erano ANNI che coltivava questo sogno ed ogni volta le capitava qualcosa che la faceva partire sempre PIÙ TARDI e sempre da PIÙ LONTANO.
L'anno precedente aveva realizzato il capolavoro: si era svegliata a BOLOGNA, era partita per LECCO, si era vista un MATRIMONIO ed era arrivata a Laigueglia alle NOVE del PENULTIMO giorno, il sabato sera.
Questa volta, invece, niente e nessuno la poteva fermare!
Poi il suo capo la guardò... e disse:
"TU... vai...
IN INGHILTERRA!
Fino alla fine di giugno!"
"Beh, cerca i lati positivi... - le dissi
- Musicisti a parte, NESSUNO è mai venuto al PercFest da così lontano! MeemmoW e Giuppi1996 si erano limitati al volo da Palermo, appena 1000km... tu farai il record dei record!"
Per i mesi successivi, una delegazione di parolacce femminili avrebbe bussato quotidianamente alla mia porta... era bello non sentirsi soli!
Comunque, per non saper né leggere né scrivere, stavolta l'hotel Corallo lo chiamai io.
Selezionai il caro, vecchio numero, che conservavo ancora in rubrica, prenotai una doppia per il weekend e, udite udite, una singola per tutta la settimana: anche se quest'anno il PercFest era ritardato, io sarei arrivato lo stesso di lunedì! Perché? Perché vaffankulo!
Lunedì 1 giugno: TERRORE A LAIGUEGLIA
Come ogni anno, avevo invitato cani e porci a venire a Laigueglia... e, come ogni anno, mi avevano fatto pacco TUTTI. Così, mi ero messo l'anima in pace.
Ed invece, contro ogni previsione, il primo di giugno
Schopenhauer
mi scrisse che sarebbe stato dei nostri:
per curare i reumatismi e l'artrosi, per un po' si sarebbe trasferito nella sua casa al mare, a Sanremo... quindi, poteva tranquillamente andare e tornare da Laigueglia in giornata.
In quel preciso istante, tutti i principali quotidiani pubblicarono la stessa notizia: una località sconosciuta, chiamata
Laigueglia, era entrata nel mirino dell'ISIS.
(Notare che ho pubblicato apposta il link a La Stampa, per spregio contro i veeekki di Laigueglia: quando sono in pubblico, loro leggono solo
il Secolo XIX,
per far vedere che non sono piemontesi).
Comunque, l'idea di andare e tornare da Sanremo era una cagata pazzesca.
Così, chiamai GRUMO e gli chiesi se sarebbe stato d'accordo a dividere la camera con Schopenhauer, trasformando la singola in doppia: avrebbero anche speso meno!
"Ma COL CAZZO! - rispose l'autistico
- NON SOLO non divido la camera con SCHOPENHAUER, ma COMUNQUE non voglio IN ALCUN MODO essere ASSOCIATO a LUI! Se vuole prenotare al Corallo è libero di farlo, ma telefona LUI per i CAZZI SUOI: io non voglio rispondere dei casini che fa! Al Corallo, io NON LO CONOSCO!"
La storia si faceva interessante... richiamai il badato anziano, volevo convincerlo a tutti i costi a fermarsi a dormire con noi.
"Dottoreeeeeeee!!! - rispose
- Mai sai la figata? Anch'io ho pensato la stessa cosa! E sai cos'ho fatto? Ho chiamato il CORALLO!!! Aléééééééé!!!"
"Eh? Hai GIÀ CHIAMATO il CORALLO? Ma... come hai fatto a trovare il numero?"
"Su Internet! Sono andato oggi in COPISTERIA a fare INTERNET! Sono andato a leggere le vecchie recensioni, ho trovato il nome ed ho recuperato il telefono! Ho navigato per una ventina di minuti e gli ho mollato un sacco di euro, ma ne è valsa la pena! Ho chiamato l'hotel dicendo che ero amico di GRUMO!!! E mi hanno trattato benissimo. Grande dottore!!!"
"Ma dovresti saperlo, il dottor Marok risolve! Oh, e quindi? Ti sei aggiunto alla camera di GRUMO?"
Sarebbe stata una bella recensione.
"Ma sei fuori? Io dormire con GRUMO? Ma vaffankulo! Io faccio l'alba, dormo di giorno, mica voglio gente che mi rompe i coglioni! Ma poi voi non siete al Corallo! Ho detto alla tipa che sono amico di GRUMO... e mi ha chiesto come mai non avete prenotato, né tu né lui... Avete cambiato? Proprio stavolta?"
Richiamai l'albergo.
La signora Corallo mi rispose che mia prenotazione l'aveva segnata... ma non le risultava quella del nostro amico:
"Qua non ha chiamato nessuno... però, vuol provare a sentire mia figlia? Sa, ultimamente pensa a tutto lei... Le lascio il numero di cellulare! Le spiace?"
Chiamai il cazzo di numero di cellulare.
La figlia della signora Corallo mi rispose con voce gentile e squillante:
"Oh, finalmente! Non vi ho ancora sentiti quest'anno... e giusto oggi mi hanno chiesto la stanza... e, niente, la singola l'ho data via... non sapevo... ma comunque è uno di voi, giusto? Dice che è un vostro amico! E voi? Non venite?"
In tutto l'hotel Corallo, c'erano solo due camere singole: la 6, al primo piano, e la mitica 12, la camera di SAAAKKOMAN. Quest'ultima era nettamente meglio, perché era al secondo piano, dove non facevano le pulizie... o, quantomeno, non le facevano al mattino. Però mi potevo accontentare.
"Io veramente ho prenotato una singola e una doppia - risposi -
Già a febbraio..."
"Ma non è possibile... hai chiamato me? Sicuro?"
"Ho chiamato il solito numero... il fisso... direttamente all'hotel..."
"Ah, ma NOOO! Non devi chiamare il FISSO! Lì risponde mia mamma... che non capisce niente! E, se capisce, si dimentica! Su Internet infatti c'è solo il mio cellulare... come facevi ad avere ancora il vecchio numero dell'albergo? Ormai non lo usiamo più!"
Perfetto.
"Quindi? Le trovo ancora le camere?"
"Eh, no... una doppia credo di sì, ma la singola me l'han presa oggi! Ma è un vostro amico, no? Fate una camera unica!"
"Mmm... ma l'altra singola, al primo piano?"
"Eh, quella l'ha prenotata un amico di mia figlia... però se per caso non viene ti faccio sapere, ok?"
"Ok..."
Passai la giornata a pensare agli SCLERI di GRUMO... poi il telefono squillò.
"Buone notizie per voi, anche l'altra singola si è liberata! Decidete voi chi va al primo piano e chi va al secondo... per me è uguale!"
Ero allibito: le probabilità che la camera si liberasse erano UNA... fratto INFINITO.
Richiamai Schopenhauer e gli dissi che aveva capito male, era tutto a posto... e che però aveva avuto culo, perché gli era toccata la singola migliore, quella al primo piano! Così non avrebbe dovuto fare troppe scale.
"Oh, grande dottoreeee! Neanche sapevo ci fossero le scale... meno male che ci sei tu!"
Il dottor Marok risolve.
Di tutto il casino, a GRUMO non dissi nulla... altrimenti, si sarebbe incazzato tantissimo. Quindi, mi raccomando, non mettetelo su Internet.
Venerdì 12: IL RISVEGLIO
Alle cinque del mattino, prima di andare a dormire, mi ricordai che era Venerdì 12 e mandai un meraviglioso
sms di "Buongiorno!" al Favone Grassone,
che si alzava per aprire l'edicola.
Mi risvegliai, come sempre, all'alba: mezzogiorno. Per prima cosa, andai su
ilmeteo.it, controllai che a
Laigueglia ci fosse bel tempo e che la temperatura di
Oxford,
dove stava la bella Choo, non superasse mai 12 gradi, con almeno un po' di vento e pioggia. Subito dopo, le inviai un'email con le temperature di
Torino
e delle città considerate le più fredde del mondo
(
Mosca,
Vancouver,
Pechino...), che in quei giorni superavano tutte, e di gran lunga, i 25 gradi.
Il risultato fu un sms di GRUMO:
sarebbe venuto al PERCFEST per TUTTA LA SETTIMANA!
Il motivo era semplice: tutta la ditta di GRUMO, al gran completo, si era accorta che non ce l'avrebbe fatta MAI a finire il lavoro per tempo... quindi, aveva semplicemente deciso di posticipare la consegna di DUE MESI! E GRUMO poteva andare in ferie.
"GRUMO! - dissi
- Non ti vergogni a prenotare così TARDI?"
Mentre GRUMO rispondeva qualcosa di autistico, io telefonai alla figlia della signora Corallo, che mi rispose con tono gentile, poi allarmato e poi mi supplicò di aspettare in linea.
Sentii un sacco di rumori strani, una sinfonia di scrosci, fruscii ed altri effetti altrettanto sgradevoli, poi il rumore di una porta che sbatteva ed infine il silenzio.
"Eccomi... - disse
- Scusa per prima, ma è successa una cosa incredibile... ad un tratto, è andato via il sole ed è scoppiato un temporale! Son dovuta correre dentro, mi son presa una lavata... cosa volevi dirmi?"
"Viene GRUMO a partire da lunedì..."
Dall'altra parte del telefono, sentii un TUONO... e la figlia della signora Corallo che abbassava una tapparella.
"Ok... ok... converto la singola in doppia?"
"Sì... da lunedì a giovedì. Rimane singola per il weekend!"
"Ok, scusa ma ti devo lasciare... c'è il finimondo qua fuori!"
- clic -
Per curiosità, ritornai su ilmeteo.it.
Digitai Laigueglia.
Le previsioni erano appena state aggiornate:
davano TEMPESTA.
Subito dopo, mi rispose la bella Choo: ad Oxford, in realtà, splendeva il sole.
Perfetto.
Sabato 13: SENZA LA CHIOCCIOLA
L'autistico GRUMO non era il solo ad avere fortuna a lavoro: per espiare chissà quale peccato,
Uollano
era stato spedito a NIZZA.
"Ciao cazzoni! - disse
- Visto che siete a Laigueglia, vi va di fare un salto a Nizza? Non è lontano, no?"
E tutti in coro rispondemmo:
"SOOOOOKA! O vieni tu a Laigueglia o FANKULO!"
Dopo un po' di tira e molla, raggiungemmo un accordo:
martedì sera ci saremmo trovati a metà strada.
A SANREMO.
A casa di... SCHOPENHAUER!
Poi accesi la TV... e TUTTI i TG stavano rimbalzando la stessa notizia:
la FRANCIA aveva CHIUSO la frontiera con l'Italia!
Il motivo era delirante: i francesi volevano bloccare i PROFUGHI AFRICANI che erano sbarcati in Italia e cercavano di raggiungere l'Inghilterra passando per la Francia.
Quindi, la Francia aveva preso il
Trattato di Schengen, l'aveva arrotolato e l'aveva ficcato su per il culo al resto dell'Unione Europea... e l'effetto era che
a Ventimiglia, esattamente a metà strada tra Nizza e Sanremo,
stava succedendo il finimondo: i profughi africani si stavano ammassando a centinaia, la polizia non riusciva a tenerli a bada e i nostri cugini d'oltralpe volevano mandare l'esercito.
E tutto questo SOLO perché UOLLANO voleva andare da NIZZA a SANREMO la settimana del PercFest!!!
È sempre bello avere un ruolo nella storia.
Domenica 14: IL TEMPISMO
Alla vigilia della partenza, mi aspettavo di trovare notizie su scioperi dei treni, o attentati dell'ISIS a Laigueglia o catastrofi naturali... ed invece, più semplicemente squillò il telefono: era
la giovane Len.
"Marok! - disse
- Sai la novità? VENIAMO AL PERCFEST!!! C'è anche
Franz Crack!!!"
"Fico! Quando arrivate?"
"Io giovedì e lui venerdì... perché LAVOOOOORA!"
"Grandi! Che cosa avete trovato per dormire? Andate in campeggio o..."
"No, volevamo andare nel vostro albergo... il Corallo! Come funziona? Dici che è meglio prenotare?"
Lasciai a Len il cellulare del Corallo... e la giovane donna mi rispose che nei prossimi giorni ci avrebbe pensato.
Non oggi, però... non aveva voglia.
Tanto, che fretta c'era?
La salutai pregustando la sua sagoma in controluce mentre montava la tenda più scomoda del mondo, sotto la pioggia più bagnata del mondo, di fronte allo sguardo impassibile dell'autistico GRUMO!
Sarebbe stata una bella recensione.
Lunedì 15: SI PARTE!
Avevo accusato ingiustamente l'autistico GRUMO: c'era un tempo splendido... anzi, era una delle poche, rarissime volte che partivo per Laigueglia con il sole.
Così, bagnai le piante grasse, salutai il gatto grasso e mi infilai nel tubo dell'amico metrò.
In stazione, vidi in lontananza SPUTO e sorrisi: i writer l'avevano dipinto a festa, ma il suo sporco brillava, invicibile.
Non appena mi vide, Sputo sbuffò e scorreggiò: mi aveva riconosciuto! Da fuori, in effetti, puzzavo e facevo cagare più o meno come l'anno precedente... era il contenuto, modestamente, ad essere PEGGIORATO in modo strabiliante: dopo la Fly Experience, non potevo neanche più alzare una valigia, senza rischiare di rimanere bloccato in quella posizione fino alla fine dei miei giorni.
Così, avevo scelto il primo vagone di testa, quello in cui non sale NESSUNO, a parte i diversamente figati. Avevo incastrato la valigia sotto i culi dei sedili e, col mio CASINO, avevo occupato un set da quattro posti, così potevo appoggiare l'acqua, perché con i calcoli dovevo sempre bere quattro litri d'acqua al giorno, e potevo distendere le gambe, altrimenti le ginocchia mi avrebbero mandato affankulo già a Moncalieri.
A conti fatti, le mie uniche parti sane erano quelle elettroniche: le mie due macchine foto, la
G1X
e la
SX10,
godevano di ottima salute e pochi megapixel. Così come il mio
cellulare Nokia 2600,
vecchio di nove anni, il
lettore mp3 da 2 giga
ed il mitico portatile Toshiba NB200 con sopra Windows XP, che avevo deciso di portarmi dietro per i backup.
Anche Sputo, comunque, aveva un'ottima cera: parecchie porte non si aprivano, altre, semplicemente, erano indecise. Le macchie appiccicose dei sedili erano talmente ben definite da sembrare creature viventi... e forse lo erano! E si raccontavano l'un l'altra storie di schizzi e di culi. L'unto era ovunque, attaccato alle pareti e ai vetri, che irradiavano nell'atmosfera una luce opaca, fumosa e pigra. Ringranziando il cielo, l'aria condizionata era SCASSATA... un paio di anziani iniziarono a brontolare, per questo, ma non se li inculava nessuno.
Comunque, Sputo partì puntuale, alle 14:25 spaccate! Ed iniziò la sua folle gara di lentezza
con fare sicuro: sapeva di essere imbattibile! Ogni tanto, ci superavano persino le biciclette.
Abbracciai Sputo ed iniziai a sonnecchiare, cullato dalla ruggine, dallo schifo e dagli infiniti adorabili errori della natura.
Alle ore 15:30 mi risvegliai, perché squillò il telefono: era GRUMO.
E fuori stava PIOVENDO!
PiombinoKastrox.
"Come va? - chiese
- Sei partito? Qua c'è un TEMPORALE!"
Perfetto.
PORKO A MARE!
Sputo aveva stravinto ogni record di lentezza, ma anche il pullman Alassio-Laigueglia ci aveva messo del suo: arrivai al Corallo alle sei e mezza.
Né il passaggio dei profughi, né le minacce dell'ISIS, né l'incombenza del PercFest sembravano avere scalfito il piccolo borgo marinaro. Persino il temporale era finito: le strade erano piene di pozzanghere, ma il cielo era limpido, si respirava un'aria piacevolmente frizzantina e la signora Corallo era di ottimo umore!
"Allora? - disse
- Siete pronti? Quest'anno fate meno eh?"
"Eh sì... il festival inizia giovedì! Ma noi siamo qua lo stesso! Anzi... ci sono ancora camere libere, nel fine settimana?"
"Non lo so... devo chiedere a mia figlia... ma perché, c'è qualcun altro che vuole venire?"
"Forse..."
"Come forse? - la signora Corallo sorrise
- Quando lo sapete?"
"Boooooooooooh..."
Scoppiammo a ridere tutti e due come diversamente figati, poi trascinai la valigia su per i due piani di scale, cercando di generare il massimo CASINO possibile. La camera era la mitica 11, quella di fianco a Saakkoman! Una volta dentro, notai che le uniche tracce della presenza dell'autistico GRUMO erano la valigia appoggiata sopra l'armadio e qualche raro effetto personale disposto in maniera ordinata sulla sedia e sul comodino. Il resto era vuoto come gli ambienti finti di un mobilificio... ma, adesso, tutto sarebbe cambiato!
In pochi minuti, avevo già sparpagliato la mia roba in modo perlopiù casuale, saturando completamente la mia metà della stanza... e, devo dire, ero molto contento del risultato. Così, per festeggiare, feci un salto alla CRAI a comprare
l'acqua e le PRUGNE per sturarmi il CULO.
Ritornai all'hotel che si erano fatte le 19:30... e finalmente, nel centro della metà autistica della stanza, c'era GRUMO, che stava montando i tubi per fare le macro con la macchina foto.
"Allora, andiamo al Pescatore?" chiesi.
"Ho appena prenotato!" rispose... e tirai un sospiro di sollievo: è reato dire di NO al Pescatore.
E così, ci incamminammo allegri per il budello.
Il bello di girare con un autistico è che offre delle certezze: si chiama routine, ai veekki piace.
Tuttavia, il Pescatore l'avevamo scoperto grazie al FAVONE, nel lontano 2002: aveva una cucina eccezionale ed era il modo migliore per festeggiare il fatto di non avere un CAZZO da fare.
"Te l'immagini se chiudesse persino il pescatore? Eh?" dissi, guardando le vetrine dei vecchi negozi che avevano tutti, o quasi, cambiato padrone.
GRUMO non rispondeva. Mi voltai e lo vidi che arrancava, parecchi passi dietro di me.
"GRUMO! Che succede?"
"Eh, le ginocchia... - rispose -
Arrivo!"
Scoppiai a ridere: eravamo davvero la coppia più sfigata del pianeta.
Per fortuna, esisteva l'alcool... ed il vino bianco del Pescatore era qualcosa di eccezionale. E dire che ce l'aveva fatto conoscere il FAVONE, che è ALLERGICO al vino bianco!
Per terminare la serata in bellezza, alzammo i gradi dai
signori Sirò:
nonostante gli apriculi dei vicini, esistevano ancora!
La cosa strabiliante però era un'altra: GRUMO non aveva sonno!!!
E così, l'autistico mi tenne compagnia nei miei vagabondaggi notturni, passando dalle piazze alla spiaggia al mitico Mayflower.
Là, appoggiato ad una parete, un foglio recitava:
"10 Skandal Im Sperrbezirk / 11 SCHIFOAN".
Forse era un programma in basic!
Comunque, la 11, cioè
la Schifoan,
era la nostra stanza!!!
Ci conoscevano anche là... era bello!
E poi, alle ore 2:30, il Nokia 2600 fece bip.
Era Len, confermava l'albergo, per lei e Franz Crack... erano in tempo, no?
Per il sistema nervoso dell'autistico GRUMO fu la fatality... e così, per non farlo sentire solo, lo accompagnai al Corallo, feci GOTO 11, cioè entrai nella camera SCHIFOAN, e mi misi anch'io a dormire: mi aspettava una lunga settimana!
Voi, invece, potete tranquillamente andare affankulo.