Il telefono mi tolse ogni dubbio: erano le 11... per il terzo giorno di fila, mi ero svegliato in tempo per il fitness.
PiombinoKastrox!
Non capivo cosa mi stesse succedendo... da veeeeeekkio che cazzo avrei visto? Il Qi Gong?
Scesi dal letto e mi accorsi che il pavimento era pieno di sabbia, così come la sedia ed il tavolo... ma un po' tutta la camera era deliziosamente spoooorka!
E la cosa più bella era che dall'indomani ci avrebbe dormito l'autistico GRUMO!
Mi sembrava già di sentire l'eco degli scleri, provenienti dal futuro.
Nel presente, la giovane Choo mi avvisava che Palombino non aveva ancora aggiornato facebook.
Ed era la prima volta che capitava, dall'inizio della settimana!
"Dove l'hai portato l'altra notte per ridurlo in quello stato?"
Bene, il ragazzo stava guarendo... il dottor Marok risolve.
Comunque, visto che l'aveva deciso il destino, scesi in spiaggia con l'hard disk: Palombino avrebbe finalmente avuto le sue cazzo di foto!
Forse.
FITNESS
Al Fitness,
GP
era quello preso meglio, stava addirittura filmando... avete presente? È esattamente quel video che non vedremo MAI.
Anche
Alfredo Romeo,
il mitico direttore di Percussioni, viveva un raro momento di ottimismo: mi guardò e disse:
"Comunque stasera PIOVE!"
Gli spiegai che era un evento impossibile, perché il CAPO aveva pagato miliardi per montare il tetto
sul palco... ma Alfredo rispose che la gente si sarebbe bagnata lo stesso. E la gente è SFIGAAAATA. L'argomentazione era interessante.
Un po' defilato, rispetto al kernel del fitness, c'era Rese, reduce dalla notte in macchina.
Finalmente, non era solo: con lui c'erano il Compa, Mariangela e Marta, che era il motivo della camera d'albergo.
E la lista degli argomenti di conversazione si ridusse ad un solo elemento: l'autistico GRUMO.
"E il tuo socio? Che fine ha fatto? Quando arriva? Quando parte? Tromba?"
La prossima volta girerò con un bigliettino.
E va be'... aspettai la fine del fitness e poi andai da Giorgio Palombino, per consegnargli ufficialmente l'hard disk con le foto.
Palombino mi guardò, sospirò e disse:
"Tutto inutile Marok, si è sminchiato il computer!"
Perfetto.
E dire che qualcuno pensava che lui non avesse più aggiornato facebook perché era sbronzo... certa gente non la capirò mai!
CAZZEGGIO POMERIDIANO
La presenza femminile aveva fatto diventare Rese iperattivo: nel giro di pochi minuti era andato al Galeone, aveva CAGATO ed al ritorno aveva preso pizza e birra per pranzare in spiaggia.
Era una bella idea, ma Diversamente Mariasole aveva riaperto e io andai là, DA SOLO, perché nel 2006 c'era pheega.
Tempo di un panino e una birra e si alzò un vento porco, freddo e gelato... iniziai a pensare che Alfredo potesse aver ragione.
E va be'... mandai affankulo la spiaggia e mi feci un giro per il budello, perché era l'unico posto in cui ero sicuro di non trovare vento.
Eravamo in due a pensarla in quel modo... e l'altro era Dado Sezzi, che vagava solitario fissando
il nulla.
A quanto pare, nemmeno lui era più nello staff: dal 2011 era ufficialmente pari grado del Pastrano e del sottoscritto, cioè "turista".
Festeggiammo la sua "promozione" con un gelato da Linux con contorno di cazzate e poi, alle ore 17, ci spostammo all'Anfiteatro, per il seminario del prode Gilson Silveira.
Vicino a lui, crescevano due piccoli Gilson... e sapevo che mi avrebbero regalato soddisfazioni!
Il maaaaaaskio era lo stesso che qualche anno prima monopolizzava i mezzi di comunicazione di casa Silveira, tra cui telefono e citofono, attaccava i bollini Chiquita sulla pelata del papà... e adesso era CHIARAMENTE un METALLARO.
Magari non sapeva di esserlo, ma io ci avrei scommesso venti libri di Ivan Piombino.
La sorella, invece, sembrava prendere le distanze sia dal metal che dal jazz... come si può facilmente intuire dalla
diapositiva.
Insomma, sarebbero stati i protagonisti ideali di una sit-com familiare di argomento musicale.
"Comprate mio dvd! - diceva Gilson
- Comprate mio dvd! Guardate LUI! LUI mio figlio! LUI non mangia da un mese! Guardate quant'è magro... LUI potrebbe andare in giro a rubare e invece siamo umilmente qua a suonare. Voi avete disco vecchio? Sappiate che disco vecchio SCADE. Dopo cinque anni disco vecchio diventa sempre più sottile e poi si SPEZZA, come OSTIA! Comprate mio dvd! Comprate mio dvd!"
Per me, avrebbero successo.
QUELLI CHE ASPETTANO
Alle sette della sera, andammo in piazza a prendere i posti.
Sulla destra del mixer, la giovane
Vale
stava già sclerando, perché tutto quello che poteva spaccarsi su un solo palco si era già spakkaaaaato.
Era un bello spettacolo, ma noi eravamo superiori a queste cose: preferimmo sederci vicino a Zazà, per essere comodi alla birra, lontani dal vento e vicini alla finestra del VEEKKIO.
Speravamo che riprendesse la sana abitudine di sparare a palla Radio Maria, con le casse fuori dalla finestra, perché qualunque cosa sarebbe stata meno deprimente del Drum Circle... ed invece niente. Probabilmente, gli s'era fuso lo stereo.
Al banchetto del PercFest, intanto, vendevano delle parrucche afro... oppure, a scelta,
Gilson Silveira era cambiato.
La mia attenzione, però, si focalizzò su alcune cagacazzo tritolacoglioni della minchia che stavano RISERVANDO i posti sui quali la gente si era GIÀ SEDUTA.
Per fortuna, non si spinsero fino alla nostra posizione... però andarono ad importunare un tedeeesko, o forse inglese, comunque uno che stava a nord.
Come i celti.
L'isterica di turno lo fece alzare e lui urlò:
"YOU'RE NO JAZZ FRIEND! YOU OUT FROM HERE!"
Era bellissimo... l'avrei voluto su marok.org.
Tra la folla in piazza, vidi l'ultimo volto femminile che mi aspettavo di trovare a Laigueglia: la
DONDA,
cioè la moglie del Dondi, il vecchio batterista dei Farinei dla Brigna.
Le andai incontro con aria incuriosita.
"Ma ciao! - dissi
- Come mai da queste parti?"
"Marok! - mi rispose
- Avrei giurato di trovarti in un posto del genere!"
Lo presi come un complimento.
Come ampiamente previsto, la Donda mi confessò di non avere la più pallida idea di che cazzo
fosse il PercFest: era ospite da amici che avevano la casa a Laigueglia e voleva farsi un po' di mare. Faceva parte del 99%.
Però domenica sarebbe arrivato anche il Dondi... forse. Per adesso c'erano solo i gaaaaaagni.
"Minchia - commentai -
ma tuo figlio non è quel gagno che nei check saliva sul palco, suonava la batteria e si divertiva un casino?"
"Sì..."
"E allora devi troppo fargli fare le percussioni per bambini!"
"Cioè?"
Prima che potessi formulare una risposta, alla Donda squillò il telefono e sparì.
Peccato.
JAZZ!
Anche la seconda semifinale del concorso PercFest iniziò puntuale alle ore 21:00. I
concorrenti erano simpatici,
anche se ai tempi di Comecazzosichiama ci si divertiva di più.
Alle ore 21:25 arrivò
la Ferilli, con tanto di bimbe al seguito, si mise in seconda fila centrale e NESSUNO le ruppe il cazzo. Non era possibile... aveva dei poteri soprannaturali.
E va be'.. alle ore 21:30 salì sul palco il primo gruppo. Era un trio eccezionale, formato da
Hamid Drake (batteria e percussioni),
Rosario Bonaccorso (contrabbasso) e
Fabrizio Bosso (tromba).
No, tranquilli, non lo dico.
Comunque... beato lui.
Alle ore 22:00 caddero le prime gocce di pioggia... due gocce di numero, che però meritano di essere ricordate, perché
il VEEEEEEKKIO, non appena si accorse che fuori stava piovendo, spalancò la finestra, ci guardò e si mise a RIDERE.
Rideva sul serio, di gusto... era fantastico.
La pioggerellina durò una decina di minuti, poi il VEEEEEEEEEEEEKKIO chiuse la finestra.
Peccato.
Alle ore 22:45, il Pipppero divulgò il giudizio della giuria:
Cisco aveva vinto la semifinale! Aléééé!
Alle ore 23:00 salì sul palco il secondo gruppo, un quintetto spagnolo formato da
Cedric Baud (saz),
Sabrina Romero (voce e cajon),
Jose Montealegre (voce),
Miguel Sanchez (cajon) e
Louis Winsberg (chitarre e saz).
Il
"saz" è una specie di liuto col manico molto lungo, al contrario dei vostri cazzi.
A parte questo, il quintetto sembrava poco divertente... anzi, era veramente una PALLA MICIDIALE... tanto che riuscì dove la pioggia aveva fallito: parecchia gente andò via prima del finale... persino Rese e il Compa.
Alle ore 23:45, quando ormai la piazza si era per metà svuotata, il gruppo all'improvviso divenne fighissimo e sfoderò un tiro da paura, tanto che era impossibile stare fermi.
Era travolgente, scatenato, fantastico!
A quel punto, quando l'atmosfera si era scaldata e la piazza era pronta a ballare fino all'alba, fu il tempo di spegnere: era arrivata mezzanotte.
Perfetto.
ROTTA VERSO LA FERILLIMOBILE
Anche stavolta, il jazz aveva ucciso le belve:
le Ferilline erano stecchite. Se mai avrete delle figlie femmine, o se le avranno i vostri vicini di casa, e romperanno i coglioni, provate col PercFest: funziona meglio del gas!
Comunque, non saprei dire se quella sera ero particolarmente buono, o particolarmente pirla, però decisi di dare una mano alla Ferilli... non tanto a trascinare le bimbe alla macchina, quanto proprio a ritrovare la macchina, perché la Ferilli era riuscita a perdersi a Laigueglia.
Il problema principale della Ferilli è che era donna: in uno spostamento,
non CAPIVA le coordinate della partenza, né quelle delle della destinazione, ma era solo capace di ricordare il PERCORSO che aveva fatto all'andata. Se lo ritrovava, bene... se no fankulo.
"Non riesco a ritrovare la strada! - diceva
- eppure era qua..."
"Ma più o meno non ti ricordi dove hai messo la macchina?"
"Era davanti a una grande chiesa..."
Tirai un sospiro di sollievo.
"Minchia - risposi
- la chiesa di Laigueglia! Si vede da ogni angolo, persino dal cielo o dallo SPAZIO... guarda là, è enorme... Andiamo!"
"No, ma aspetta... questa strada non me la ricordo! Questa nemmeno! Non sono passata di qua! E neanche di là! Oddio, dove finiamo... Questo non l'ho visto! Questo all'andata non c'era! Ehi, ma siamo arrivati lo stesso! Ma com'è possibile!?"
Una nota positiva c'era: la Ferilli era la persona che aveva trovato parcheggio più vicino alla piazza del concerto, in tutta la storia del PercFest.
"Però... - dissi
- Sei stata brava a trovare posto così vicino!"
"Ma era mezzo vuoto... - rispose la Ferilli
- E dire che non costa poi così tanto..."
"Ah! - esclamai
- Ecco svelato l'arcano... SI PAGA! Qua non vuole pagare nessuno, per nessuna ragione. Preferiscono farsi tre chilometri a piedi!"
"Sì, ma comunque sono molto ospitali! Un vigile ha cercato di farmi la multa mentre stavo andando a pagare al parchimetro!"
"Benvenuta in Liguria!"
La Ferilli scosse la testa e ripartì alla volta di Andora.
Anche lei, un giorno, avrebbe imparato Laigueglia. Forse.
BASTA!
Rimasto solo come uno SFIGAAAATO, ritornai da Sirò, feci quattro foto alla
jam (altrimenti Palombino non avrebbe avuto più un cazzo da chiedermi) e posai il culo nel dehors.
Oltre a Barbara, Samantha e Sabrina, stavolta c'erano altri due tizi, di cui uno col COLLARE di gesso: sembrava veramente la fiera degli handicappati... ed eravamo solo all'inizio.
All'1:30, da una finestra arrivò un grido:
"BAAAASTAAAAAA!"
Da dentro il locale, Silveira, Palombino e soci gli fecero eco:
"BAAAASTAAAAAAAAA!".
Erano riusciti a ripeterlo con la stessa voce, riproducendo il timbro da Dio.
La scena si ripeté ad intervalli regolari:
"BAAAAAAASTAAAAAAAAAAAA!"
"BAAAAAAASTAAAAAAAAAAAA!"
E così via, per un'oretta abbondante.
Era la migliore jam che avessi visto mai.
Alle 3:00, ci trasferimmo tutti all'Albatros, con Gilson che ci parlava di suo figlio che gli aveva chiesto di comprargli il suo primo cd.
Era di un gruppo chiamato
"SEPULTURA... ma che roba è???".
Scoppiai a ridere come un deficiente, perché mi era bastato uno sguardo per capire che
il figlio di Gilson era nato metallaro... e (grazie al cielo!) niente e nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea.
Avrei pagato per vedere i dialoghi tra loro due.
All'Albatros la jam era terminata, ma questo non era un buon motivo per tornare a dormire... almeno, non prima delle quattro.
L'ultima immagine degna di essere ricordata fu quella di Samantha ubriaca, che progettava di spogliarsi nuda prima di entrare in casa, perché altrimenti la sorella si accorgeva che le fotteva i vestiti. Ci piace ricordarla così.
Alle ore 4:01, le uniche due forme di vita rimaste all'Albatros erano Palombino ed il sottoscritto.
E Palombino mi disse:
"Ricordati!"
"Che cosa?"
"L'hard disk!"
Scoppiammo tutti e due a ridere come handicappati... poi lui andò a nanna, ed io proseguii il mio giro per il paese.
Una volta fuori dal budello, mi accorsi che il vento si era calmato.
E così, per un picosecondo, mi venne l'idea di stare sveglio tutta la notte, vedermi l'alba, fare colazione e poi andare al QI GONG delle nove e mezza di mattina. Così, a spregio.
Subito dopo, andai a dormire.
L'indomani volevo stare a letto fino a mezzogiorno... a qualunque costo... e qualunque forma di vita umana o subumana che avesse provato ad impedirmelo sarebbe dovuta andare improrogabilmente affankulo.