Dischiusi gli occhi e guardai l'ora: non era neanche mezzogiorno.
Avevo tutto il giorno davanti... ed era
il giorno dello sciopero della pheega!
PiombinoKastrox.
La disperazione mi spinse in strada.
Avevo fatto comunque tardi per il Qi Gong, grazie al cielo. Al limite potevo cercare il fitness, ma i miei occhi incrociarono prima lei:
la civetta.
Stava là, fuori dall'edicola, dritta, rigida e bianca... e recitava:
"GABBIANO IMPICCATO A LAIGUEGLIA".
Ok, era ufficialmente iniziato il PercFest.
Stranamente, c'era un bel sole... così camminai per il lungomare e mi imbattei nel fitness in spiaggia.
La cosa più jazz era il pubblico: c'era più gente che suonava di quella che ascoltava... ed erano tutti VEEEEKKI!
Lo sciopero della pheega era già iniziato.
Lo show stava terminando, ma Angelo & Friends fecero in tempo a rivolgermi la prima domanda dell'edizione 2011:
"Quando arriva il tuo SOCIO? Quello BIANCO che al sole diventa ROSSO?".
Pura poesia.
Il miracolo, però, accadde alla fine: un bambino si mise ai tamburi.
Qual era il miracolo? Semplice: Angelo lo guardava e RIDEVA!
Era la PRIMA cazzo di VOLTA che vedevo RIDERE Angelo Albani durante il PercFest!!!
Il mondo della musica era così: c'era Susan Boyle, che piaceva perché era veeeekkia, cessa e vergine, c'era Laurenti, che piaceva perché sembrava SFIGATO, e poi c'era quel bambino, che piaceva perché era GAAAAAGNO.
Era tempo di buttarmi in acqua.
I VEEEEEEKKI E IL MARE
Scelsi la spiaggia libera... ed era completamente priva di pheega: l'adesione allo sciopero era del 100%!
Comunque, non ero solo: dove c'era ombra c'era qualche veeeeekkio, perché sul molo c'era una RUSPA ed ai veeeekki piace.
Mi tuffai in mare, per guardare i veeeeeekki che guardavano i lavori in corso. L'acqua era eccezionale: calda, trasparente e pulita... sorrisi, ero nel posto giusto al momento giusto, ero nel migliore dei mondi possibili!
Poi, quand'ero già USCITO dalla spiaggia, vidi VALE che stava entrando.
Perfetto.
E va be', era tempo di mangiare qualcosa.
Diversamente Mariasole era ancora CHIUSO per LUTTO, alla BUNASSA c'era ancora un CANTIERE, il nuovo nuovo MAYFLOWER era chiuso perché apriva alle SEI, PACÀN era chiuso perché apriva a CAZZO, ma grazie al cielo il GALEONE esisteva ancora.
Posai il culo in un angolino del dehors, tutto il resto era okkupato da VEEEEEEEKKI.
Erano belli: quelli che avevano gli occhiali da lontano seguivano i lavori sul molo, gli altri con gli occhiali da vicino leggevano il
"Secolo XIX", per ribadire il fatto che non erano piemontesi.
Sbirciai il contenuto con estremo interesse: c'era un'intera pagina dedicata al GABBIANO che si era IMPICCATO nel budello di Laigueglia alla vigilia del PercFest!
La foto era meravigliosa, un'opera d'arte.
Secondo il Secolo, non si trattava di suicidio ma di incidente: il gabbiano sarebbe rimasto impigliato in un cavo... ma
non specificava CHE TIPO di cavo... così mi divertii a pensare che si trattasse di una connessione ad Internet.
E va be'... era tempo di cazzeggiare per il budello, prendere per il culo gli Angelo & Friends che SKARICAVANO e documentare lo sciopero della pheega.
DRUM CIRCLE
Alle sette della sera, Piazza Marconi era splendida... mi sarebbe venuta voglia di chiavarmela, se solo il "Buco Del" non l'avessero CHIUSO.
Mi accontentai di un panino da Zazà ed una birra, poi mi svaccai in seconda fila, perché ero curioso di vedere se qualcuno sarebbe venuto a rompermi i coglioni già di martedì.
Un contatto umano ci fu: era un giovane messaggero e mi consegnò un'enorme CONGA, perché... anche nel 2011... c'era... il...
DRUM CIRCLE!
Gianni Branca ci riprovava! Alééééééééééééé!!!
L'idea, lodevole, era di insegnare le percussioni alla gente, distribuendo strumenti a cazzo per tutta la piazza.
Il risultato era una CATASTROFE TOTALE, da SEMPRE... ma questa sera un po' di più, per la ragione che potete ammirare nella seguente diapositiva.
Ebbene sì: la Ferilli e le bimbe erano arrivate alle NOVE, si erano sedute nei posti riservati e NESSUNO le aveva cacciate.
Non c'era più religione.
Unica nota positiva: il signor "Giorgio lègnami", il mitico veeeekkio di piazza Marconi, aprì la finestra, apparve, ci vide, ci SKIFÒ e richiuse.
Almeno lui esisteva ancora... ero preoccupato.
JAZZ
Alle ore 21:30 iniziò il primo concerto del PercFest: era un
tributo a John Coltrane, col trio "
Tranety" formato da
Lorenzo Tucci (batteria),
Claudio Filippini (piano) e
Luca Bulgarelli (contrabbasso).
Era un tributo ad un sassofonista SENZA un sax... ed era una figata.
Dipendesse da me, i tributi sarebbero tutti così.
Poi il Capo salì sul palco.
Ero in ansia: mi aspettavo grandi cose.
Alle sue spalle, si presentò il secondo gruppo... ed il Capo, con voce assolutamente monocorde, disse:
"Anche loro si meritano un applauso ehehé".
Sembrava Natolia dei Bulgari di Mai dire Gol.
E scese il GEEEEEEEEEEEEEEELO.
La seconda formazione si chiamava
"
Tinissima 4tet"
ed era formata da
Francesco Bearzatti (sax),
Danilo Gallo (contrabbasso),
Zeno De Rossi (batteria) e
Giovanni Falzone (tromba).
A questo punto sarebbe veramente gravissimo, da parte mia, ripetere le solite battute infantili, trite e ritrite, che fanno la differenza tra una recensione di qualità ed un turpiloquio inutile e volgare, indegno di una manifestazione culturale prestigiosa ed unica... comunque, beato lui.
Tutti i brani erano legati tra loro da un unico filo conduttore, cioè
MALCOLM X, quello che, attraverso GANDHI e SAN PATRIGNANO, arriva da un prete in periferia che... ok, basta con la cultura.
Anzi, no: il Capo indicò
Francesco Bearzatti
e disse: "
Ha vinto il referendum come miglior SASSOFONISTA italiano".
Ed anche stavolta fu il GEEEEEEEELO.
Era meraviglioso... mi chiedevo come avessi fatto a vivere un anno senza di lui.
Comunque, il quartetto spaccava di brutto: usando una specie di distorsore, azionato via pedale, i quattro si divertivano a "travestire" i propri strumenti. Il sax suonava come una "chitarra elettrica a fiato", la chitarra era diventata un basso, e gli assoli facevano paura.
Il concerto era davvero splendido... e la prova era che TUTTE le finestre della piazza erano CHIUSE! E le luci, dentro, erano ACCESE.
Sarebbe stato un bel PercFest!
JAM
Il jazz aveva UCCISO le bimbe della Ferilli: al termine del concerto erano più STECCHITE del gabbiano che si era IMPICCATO nel cavo ADSL per crepare su Internet, pur di non sentire il PercFest.
Così, la Ferilli passò il resto della nottata a cercare di trascinare le sue belve fino ad Andora, ed era giusto così, perché
"bimbi e grulli, chi l'ha fatti se li trastulli!".
Il sottoscritto, invece, prima che gli venisse richiesto il minimo sforzo fisico, si era già imboscato da Sirò, per
la prima jam del 2011.
Solo quando il telefono vibrò, mi accorsi che era passata da un pezzo la mezzanotte: ERA FINITO LO SCIOPERO DELLA PHEEGA!
Sokai la jam ed uscii fuori nel dehors, per sentire la voce femminile della giovane Choo.
Mi disse che stava bene, lo sciopero era stato divertente, e per l'indomani era prevista un'eclissi di Luna!
Le risposi che era una figata, perché avrei usato l'eclissi per fare i test comparativi tra le macchine foto... e lei si annullò.
Tirai un sospiro di sollievo... era ancora pheega.
Prima di rientrare, mi guardai intorno e vidi il miracolo: nel dehors di Sirò si era rigenerata tutta la vecchia compagnia del VECCHIO VECCHIO Mayflower.
Al tavolino centrale c'era la mitica Barbara, che mi vide, sorrise ed urlò:
"Marok!"
"Ciao!" risposi timidamente.
"Ma che fai tutto solo? Dai, vieni qua al tavolo con noi!!!"
Lo sciopero era VERAMENTE finito!
"No è che... di là c'è la jam... e..."
"Dai che ti presento una persona!"
"Ah..."
"Questo è mio MARITO!!!"
Per riprendermi, ordinai da bere: grazie al cielo,
le birre artigianali
c'erano ancora.
A quanto pare, non ero il solo a dover bere per dimenticare: al tavolo vicino al nostro c'erano due giovani donne in grossa crisi.
La prima si chiamava Sabrina, era una ragazza minuta e riservata, che aveva un problema: la sua compagna di tavolo.
Il "problema" mi si presentò come Samantha... non so se fosse un nome d'arte, ma ci stava da Dio: era completamente fuori di melone, continuava a bere e diceva di essere sotto shock da lunedì... perché aveva visto una cosa terribile...
era divertente.
"I carabinieri! - ripeteva -
Pezzi di merda!"
"Eh..."
"Ah, ma io ho chiamato l'ENPA!"
"L'ENPALS?"
"No, l'ENPA!!!"
"Lempa. E chi è?"
"L'ENPA! L'ente Nazionale Protezione Animali!"
"Ah... e perché?"
"Perché c'era un GABBIANO... sigh sigh..."
Il discorso si faceva interessante.
"Era là... nel budello... - diceva
- Era appeso a un filo... Io sono stata la prima a vederlo, ho chiamato io i carabinieri... questi sono arrivati... l'hanno visto... e SI SONO MESSI A RIDERE! STRONZI! BASTARDI!!! Allora io ho iniziato a insultarli... e loro mi volevano sbattere dentro... e io gli ho detto che ci dovevano solo provare a toccarmi... e poi sono scappata e ho chiamato l'ENPA! E adesso ci pensano loro a quelli là! E vedremo chi sarà lo stronzo che ride per ultimo!"
Per cercare di non ridere, pensai alle cose più tristi che mi venissero in mente... tipo il LAVORO... ma era un'impresa sovraumana: l'immagine dei carabinieri che scoprivano di essere stati chiamati per un GABBIANO IMPICCATO e la prendevano per il CULO era superiore ad ogni argine umano.
Per fortuna, arrivò Palombino
a riportarmi alla realtà.
"Marok! - mi disse -
Allora? Come ti è sembrata la jam?"
"Eh? Ah... figata!"
"Hai fatto foto?"
"Foto? Sìsì, un casino!"
Ne avevo fatte in tutto DIECI, e facevano anche discretamente CAGARE.
"Oh, meno male... sei l'UNICO!!!"
Il dottor Marok risolve.
Giorgio Palombino si unì al nostro tavolo e mi spiegò il suo dramma: da quest'anno,
voleva aggiornare il suo profilo facebook in tempo reale... ripeto, era Giorgio Palombino, quello che fino a dieci anni prima non sapeva nemmeno che cosa fosse Internet!
Purtroppo per lui, da Sirò non c'erano computer, quindi non gli potevo copiare i file al volo... così gli dissi di beccarci da
"Anime Salve", l'internet point di Laigueglia.
La troppa informatica annullò Barbara, che si alzò e se ne andò... ma non prima di avermi detto che l'indomani aveva appuntamento con Remo e Marina, i vecchi vecchi signori Mayflower!
"Dai, Marok, vieni anche tu! Alle cinque al bastione saraceno!!!"
Ecco, avevo già accumulato impegni per tutta la giornata.
Potevo doverosamente andare affankulo.