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Elio e le Storie Tese live in Torino 10/3/2000

Il biglietto del concerto!

I PREPARATIVI
Si erano già fatte le 19, quando un esausto giovane riusciva finalmente ad evadere dal tristo loculo dove un avverso destino l'aveva ingiustamente segregato: per gli amici, Palapiercing.

Arrivare per tempo era un'impresa disperata, ma il nostro eroe non si perse d'animo e schizzò.
La meta era la pizzeria Colosseo, splendido localino che tutto il mondo ci invidia e nel quale da lì a poco avrebbe avuto inizio la fantastica pizzata con gli Elii, organizzata nientemeno che dal terzo braccio del fave club: MAX KAVA!
I CONTATTI UMANI
Grazie al teletrasporto, arrivai sul posto alle sette e mezza; mi facevo schifo per quanto ero puntuale.
In compenso, rimasi sorpreso dalla quantità esuberante di gente che mi stava aspettando!!! Alle ore 19:40 di fronte alla pizzeria c'erano in tutto due forme di vita: la prima ero IO, la seconda era il terzo dito del fave club, MAX KAVA.

Alle 19:50 avevamo perso ogni speranza... ed invece apparve Marok e Megan Megan, accompagnata come sempre dalle sue due enormi tette.
Sarebbe rimasta l'unica donna della serata.

Megan era in pizzeria per un motivo a scelta tra la vhs di Telekommando, che le avevo promesso, oppure il mio giovane corpo.
Acquisita la videocassetta, la fanciulla contemplò a lungo il mio giovane corpo ed esclamò: "Non c'è nessun altro?"
Insoddisfatta dei successivi monosillabi, privi di consonanti, la giovane entrò in pizzeria.
Per sua disgrazia, decisi di seguirla.

L'unico a rimanere fuori fu Max Kava, che fissava il nulla e ripeteva: "Ma... non capisco... mi avevano detto che venivano...".
Ci piace ricordarlo così.

Contro ogni previsione, le fave arrivarono davvero: alle ore 20:00 apparvero quattro loschi figuri di Casale... e la cena favica poté iniziare.
La gang dei casalesi era allegra e colorata: il loro capo, per gli amici Gas, avrebbe passato l'intera serata a parlare di rutti.
La sua cultura era immensa: dei rutti sapeva origine, storia, composizione, religione, usi, costumi... era il fondatore di un torneo di rutti chiamato "Magico Gorgo" e fece leggere a tutti un malloppo di articoli di giornale che dicevano che era coglione.
Sarebbe diventato l'eroe della nostra serata.
I CONTATTI VIP
Le sorprese non erano finite: alle 20:10 entrò nel locale nientemeno che... Cesareo!
La pizzata con gli Elii esisteva davvero!!!

Cesareo ci vide, ci passò davanti, ci cagò come se fossimo una colonna portante di cemento (anzi... forse di meno... perché a volte le colonne portanti di cemento fanno un po' la loro porca figura) e, senza proferir parola né cenni del capo, si appartò ad un tavolo per i cazzi suoi, seguito a ruota da qualche membro dello staff.

E va be'... poteva andare peggio.
Alle ore 20:15 arrivò... IVAN PIOMBINO!!!!!!
Era MARRONE, si doveva essere fatto almeno dieci lampade... e si era completamente bruciato quel po' che gli rimaneva di cervello. Iniziò a sparare cazzate a dose QUADRUPLA rispetto al solito, un flusso incontrollabile per intensità, profondità ipotattica e numero di parole al secondo.

Non avevo mai visto Piombino così in forma. Implorai tutti i santi e le divinità di tutte le religioni passate, presenti e future che arrivasse il Favone a troncarglielo nel culo... ma ogni preghiera fu vana.

Contrappasso del destino, alle 20:20 apparve il grande Rocco Tanica, che si fermò al nostro tavolo, vide Ivan Piombino con la faccia marrone e gli disse: "Sai che mi ricordi Rocco Siffredi?"
Ivan Piombino lo prese per un complimento e ringraziò.
Sergione gli rispose: "Eh sì, sembri proprio Rocco Siffredi DALLA TESTA IN SU!!!"
Fu un bel momento.

Tra un'amenità e l'altra, il buon tastiere ci raccontò che nella scaletta della serata era prevista "The Peak of The Mountains".
Adoravo quella canzone e non l'avevo MAI sentita dal vivo... era una notizia meravigliosa!!!
"Poi Mangoni ha PERSO i cartelloni... - continuò - quindi non la facciamo!"
Eh sì... era decisamente una bella serata.

Alle 20:45 decidemmo che era giunta la nostra ora, così fankulammo la pizzeria e ci fiondammo nel teatro, pronti per occupare il nostro posto in prima fila.
Tutti tranne Max Kava, che aveva deciso di andare in galleria, perché voleva provare a filmare.
Tutto il mondo sa che al teatro Colosseo, dopo la quarta fila, si sente solo eco... ma nessuno ebbe nulla da eccepire: cazzi suoi.
Per la cronaca: di Elio e degli altri del gruppo, nessuna traccia.
CONCERTONE!
Nel teatro suonava ancora il gruppo di supporto.
Erano cinque gagni, avranno avuto sì e no quattordici anni, si chiamavano "Ossi Duri" e facevano prog... ma da paura! Suonavano DA DIO!!!
Mi piacevano un casino!

Poi iniziai a seguire le parole delle loro canzoni e maledissi il fatto di capire l'italiano.
Senza esagerare, a livello di testi avrebbe fatto di meglio PIOMBINO.

Alle ore 21:40, gli Ossi Duri levarono il culo e sul Colosseo calò il buio più completo.
Ebbe inizio un'orgia selvaggia, giovani donne si spogliarono e si gettarono a capofitto sulla folla urlante di passione, finché non terminò l'effetto dell'acido e mi accorsi che la poltrona era un oggetto inanimato.
Mi ricordai anche che dovevo tirar fuori dallo zaino il registratore, la cassetta vergine e farli chiavare... ed ero al buio! Completo.
È in questi momenti che si distinguono i veri uomini... infatti combinai un gran casino. Per fortuna, il mondo era distratto dalla sigla iniziale, che era il playback della sigla di Ritorno al Futuro (no, non ho voglia di cercare su Internet come si chiama... cazzi vostri).

Poi si accesero le luci, Elio zompò sul palco ed introdusse la sigla dell'eurovisione (poi copiata da Beethoven), seguita da quel bellissimo pezzo strumentale che veniva usato come finale di Alfieri2 nell'88 (la giovane Claragnese mi sta obbligando fisicamente a scrivere il titolo: "Out into the daylight" di Mike Rutherford, bassista dei Genesis).

Non erano passati che pochi minuti, ma i simpaticoni del teatro (che salutiamo) erano già venuti a cagare il cazzo per le foto.
Per fortuna, non si erano nemmeno accorti che esistevo... cazziavano sempre e solamente Ivan Piombino.
Il fatto che l'artista poliedrico stesse usando un flash cubitale potrebbe "forse" rappresentare un'aggravante a suo carico?
Nel dubbio, decisi di scattare solo quando ero al buio, eliminando il flash. Probabilmente, le foto non sarebbero esattamente risultate un capolavoro... ma chissenefotte: l'essenziale era ricordarsi di mandare al signor Colosseo una copia del bootleg su cd.

Nel frattempo, sul palco si scatenava "Balla Coi Barlafus"! Spettacolo!!! Era la prima volta che riuscivo a sentirla in un concerto!
Famosa come sigla storica di "Mai dire Gol", pochi sanno che "Balla Coi Barlafus" in realtà è una cover GENIALE di "Timewarp" del "Rocky Horror Show": se vi capita, cercate il video originale e vi aprirà un mondo!
Ironia della sorte, il Rocky Horror era anche stato l'ultimo spettacolo rappresentato in quel teatro prima di Elio e le Storie Tese.

Senza concedersi un solo attimo di sosta, gli Elii inanellarono una sequenza impressionante di figate Momenti rock, dando vita ad un medley eccezionale che comprendeva "Help Me" (mai eseguita dal vivo dopo l'88), "L'astronauta Pasticcione", "Tonza Patonza", "Urna" (versione Peerla, con citazione di "September" degli Earth Wind & Fire), "Buona Giornata" (che a parte - scusate la parola - Carosello, non suonavano dal '90!) ed "ÙNANIMI", che fu la loro vecchia intro dell'87!!!

Solo allora, gli Elii staccarono i propri organi dagli strumenti che li tenevano in vita, il pubblico fu finalmente libero di applaudire in santa pace... e fu il TRIONFO!!!
In mezzo alle grida del popolo scalmanato e vibrante di passione, partì "Psichedelia", con Rocco Tanica nella parte di Lucio Dalla, seguita da "Discomusic", "Carro", "Milza" ed "Acido Lattico". Poi il complessino, esausto, si ritirò dietro le quinte, lasciando il palco nelle sapienti mani dell'architetto Mangoni.
Fu una mossa molto saggia... nei panni di un direttore d'orchestra serio ed accigliato, l'architetto iniziò a dirigere una sua composizione dal titolo Il signor speziale "Il Signor Speziale".
Si trattava naturalmente dell'intro lirica di Farmacista: il nostro amico Elio, vestito da ultrà, impersonava nientemeno che il povero drogato bistrattato dal farmacista (Faso, tenore) e dalla cliente (Cesareo, soprano leggero)... IRRESISTIBILE!!!

Aveva così inizio "Farmacista", seguita da "Evviva/La Visione", "Caro 2000" e, udite udite, "Vivi Rocco", la parodia di "We will rock you" dei Queen! Era fuori scaletta dall'89!!! Stavo godendo come un riccio.

Seguivano "El Pube", "Yes I Love You" (senza effetti elettronici sulla voce) e poi... la vera perla della serata: "L'indianata".
Il testo era fantastico (dicono che fosse improvvisato e non ci credo nemmeno se lo giurano sulla testa di Ivan Piombino) e la massa umana che affollava Elio vs Cesareo il teatro esplose.
Per questo, partì "TVUMDB".

Il suono del sax del grande Paolone diffuse un velo di commozione, finché Elio si lanciò in un acuto da un paio di minuti.
"Ragazzi, è tutto in playback! - spiegò l'artista peloso - Quando cantiamo, quanto parliamo, non siamo noi, è un nastro!!!"

Tutto ciò per ribadire che il brano successivo, invece, sarebbe stato un medley unplugged: una riedizione della struggente "Perdo anche l'Ultimo Dente e Cerco di Riavvitarlo".
No, niente foto, non sono venute, soka.
Rispetto alle due versioni precedenti (datate 87 e 90), il testo era completamente stravolto... e gli Elii suonavano con gli strumenti del saggio delle medie, cioè tamburelli, flauto dolce e diamonica.
Solo Cesareo suonava una chitarra da due milioni e mezzo ("cazzo volete? è un bambino ricco!"), e Mangoni faceva cose zozze con delle marionette, che salutiamo.
Il medley comprendeva frattaglie di pezzi rari e mai pubblicati (come "el Sciur Francesco" o "Settore Giovanile Targato Travagliato"), ma anche tracce del tristo presente, come "la Terra dei cachi" o "Presidance". Il tutto si concluse, poi, con l'indimenticabile strofa: "Sì, è la canzone dell'amore, che scaturisce dal mio cuore, e la canterà Piero Pelù, che coi Litfiba non canta più..."

Scontata e meritata la sommersione di applausi, con urla bovine annesse e connesse.
Poi "Il Rock And Roll", "Burattino Senza Fichi", "Tell Me You Love Me" del grande Francone Zappa ed infine il bis: "Tapparella".
BACKSTAGE IN VIA BIDONE
Il pubblico era in delirio ed aveva porcatroiamente ragione, era stato uno dei migliori concerti che io avessi mai sentito nella vita.
Inevitabilmente, una massa informe di corpi giovani, maschi e puzzolenti si fiondò sotto il palco, così i buttafuori cacciarono TUTTI. Indistintamente.
Solo la Bolbo ci salvò dalla rappresaglia etnica, nascondendoci in un angolo dell'atrio... e backstage fu!

Gli Elii avevano una discreta voglia di sparare cazzate, sembravano veramente in forma, così i buttafuori dopo pochi minuti cacciarono fuori tutti: le Fave, la Bolbo ed Elio e le Storie Tese.
Grazie.

Fu così che l'incontro continuò nella piccola strada di fianco al teatro, che non a caso si chiamava via Bidone... e fu il delirio: chiunque offriva da bere a chiunque e le stronzate raggiunsero vette inimmaginabili per il genere umano.

Il più contento era Rocco Tanica, che era letteralmente assalito da una forma di vita femminile, o qualcosa del genere, che avremmo poi scoperto chiamarsi Sara Caiazzo. Il buon tastiere cercava di fare finta di niente, ma ne era terrorizzato.

Anche Max Kava era di buon umore: nella penombra della galleria era riuscito a filmare l'intero concerto senza che nessuno gli rompesse i coglioni. Era la prima cosa buona che faceva nella vita... non vedevo l'ora di penetrare il reperto nel mio videoregistratore.

Intanto, dal lato opposto della strada, Elio vs Ivan PiombinoIvan Piombino obbligava Elio a vedere tutto il suo album di foto... e non erano nemmeno foto con gli Elii... erano AUTOSCATTI! SUOI!!!
Numerosi quelli a torso nudo.

Fu allora che Elio gli rivolse la prima domanda della serata: "MA TU... CHE COSA FAI NELLA VITA???"
Ed Ivan Piombino rispose: "Mah... faccio foto..."
"Complimenti!" gli disse Elio, allontanandosi schifato.

Fu uno scambio veloce, ma di quelli che rimangono nel cuore.

Mentre scappava dalla Caiazzo, anche Rocco Tanica apprezzò quel dialogo ed ebbe il tempo di aggiungere l'ultima parola: "IPOTROFICO".
Credo sia l'insulto più educato che sia mai stato rivolto ad Ivan Piombino da quando è nato... in ogni caso, lui non capì.
Ad essere sincero, neanche noi.
Sono cose che fanno pensare...
AFTER
L'indomani, digitalizzai l'audio del concerto e la qualità non era un granché, ma si lasciava ascoltare.

Qualche mese più tardi, mi arrivò, finalmente, il filmato di Max Kava!
Il video era orripilante (pixelato, tremolante e sfocato), l'audio non si sentiva. Non nel senso che facesse cagare... era semplicemente MUTO!
Dulcis in fundo, Max Kava aveva cambiato cassetta DURANTE l'Indianata... che quindi era tagliata.
Penso di non dover aggiungere altro.

E va be', da Torino è tutto,
alla prossima!
Fankulo
BONUS: ASCOLTA UN CORTO DI 1:23 MINUTI DELL'INTERO CONCERTO!



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