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Giovedi 25 - IL VERRO
Il sole gocciolava sull'acqua azzurra, dorato come miele, e, tra le onde, le modelle ridevano e giocavano a strapparsi l'un l'altra i costumi.
Poi decisedero di lasciarli là, in mare.
Con le tette al vento, uscirono dall'acqua, corsero in spiaggia e si buttarono l'una sull'altra, rotolandosi sulla sabbia.
Ad un tratto, la mora prese un tubetto di panna spray e spruzzò la bionda di bianco, mentre la rossa le leccava le tette, sorseggiando whisky e margarita.
E, tutt'ad un tratto, la porta fece "SLAM!"

Che cazzo ci fa una porta in spiaggia?

Sentii in lontananza la voce di Vale... aprii gli occhi e mi ritrovai nella penombra.
Oltre il muro, solo grigio e silenzio: era la vita reale.

Presi il telefonino per guardare l'ora (mezzogiorno) e trovai l'sms di una persona a caso: Foniuglia.
"RICORDAMI DI INCULARTI: UNA CALABRESE HA DETTO DI AVERMI VISTA SU INTERNET MENTRE CERCAVA UNA DI FIRENZE..ANZI, IL FIGLIO MI HA TROVATA,MENTRE CHATtAVA"

Ok, la giornata prometteva bene: finalmente, avevo CAGATO.
E tantissimo!
Per sopperire alla mancanza di asse del CESSO, Saluti da FONIUGLIA avevo attaccato al bordo della tazza un soffice tappeto di CARTA DA CULO, una ciambella candida e soffice destinata ad un futuro tiepido e marrone.
Ed avevo prodotto una vera e propria montagna di MERDA!
Modestia a parte, ero un creativo.

Il CESSO senz'asse, una volta pieno di MERDA fino all'orlo e recintato da CARTA DA CULO, era COMUNQUE la parte più pulita ed ordinata della stanza. Tutto il resto era un agglomerato informe di coperte, lenzuola, vestiti appallottolati ed asciugamani da spiaggia. E poi c'era sabbia, tantissima sabbia, che ricopriva il pavimento, il letto, il tavolino e, scivolando sotto la porta, raggiungeva anche il corridoio.

Uscii con riluttanza, mi spiaceva abbandonare quel mondo così perfetto. Per fortuna, anche fuori c'era skiiiiiifo: cielo plumbeo e vento freddo... la giornata ideale per dormire.
Mi incamminai verso la spiaggia il più lentamente possibile e feci comunque in tempo a vedere la finale del fitness, che era ancora sul molo.

Salutai KG, che si incamminò verso di me e mi guardò fisso negli occhi.
Pendevo dalle sue labbra.
Il responso fu negativo: nemmeno quel mattino aveva visto il Qi Gong.
Loro non fanno testo. Non sono umani. Palombino percuote
View from Hotel Marok View from Hotel Marok - reprise
IL VERRO: DAL PARADOSSO ALL'INFINITO
Il tempo era troppo skifoso per buttarsi in acqua... così mi svaccai in spiaggia con gli altri handicappati, a parlare di un solo argomento: il VERRO.

La compagnia di Uollano aveva innalzato il livello filosofico della compagnia: I tre filosofi il VERRO stava assumendo un'identità sempre più precisa e definita... era un essere mitologico, una divinità creatrice.
Il VERRO CAGAVA, SBOCCAVA e SBORRAVA GIRANDO... e questo si sa.
Ma era stato proprio il VERRO, CAGANDO, SBOCCANDO e SBORRANDO contemporaneamente, a creare il mondo.
Nonostante CAGASSE, SBOCCASSE e SBORRASSE in maniera continuata, girando su se stesso, il VERRO non variava mai di massa, perché al suo interno generava materia, che poi cagava, sboccava e sborrava, girando: questo era il suo superpotere. Sborra di VERRO Non c'era nulla che potesse turbare il VERRO.

C'è uno tsunami in Asia? "Il VERRO gira, caga, sbocca e sborra!"
Arrivano gli emo e tagliano a fette i gatti? "Il VERRO gira, caga, sbocca e sborra!"
Mutilazioni, suicidi, omicidi, genocidi? "Il VERRO gira, caga, sbocca e sborra!"

Dopo un po' mi guardai intorno... fissai la bottiglia che GRUMO aveva posato in bella vista davanti a noi, con scritto sull'etichetta "SBORRA DI VERRO"... e mi accorsi che in spiaggia non era rimasto NESSUNO.

Eravamo stati SKIFATI dalla pheega, dai maaaaaski e dai VEEEEEEKKI.
Potevamo andare a mangiare.
GRUNGU IL PISCIAFOGU E LO SGRUNGU
Anche se non si direbbe, Uollano è un sovversivo: volle a tutti i costi paccare Diversamente Mariasole per un nuovo locale... il "Molo".

Non era male: i panini avevano nomi meravigliosi.
Vi risparmio i dettagli più scabrosi, vi basti sapere che il mio panino si chiamava PISCIAFOGU, quello di GRUMO GRUNGU.

"PISCIAFØØØØGU!"
"GRUUUUUUUNGU!"
"SI FUUUUUUUUCCA!"
"SI FAAAAAAAAAAAPPA!"
"MENAAAAAAAAAAAARKA!"
"VEEEEEEEEEEEEEEERRO!"
"GOOOOOOOOOOOOOOATSE!"
"TIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIISI!"


Chissà perché, in nessuna parte del locale si vide pheega.
INFORTUNIO SUL CAZZEGGIO
Ci incamminammo lungo il budello come in un viaggio che non ha meta nè destinazione, quando beccammo il seminario di Ellade Bandini in piazza Cavour.

Il maestro voleva accompagnare alla batteria una base di De André.
Potrei perdere ore a spiegarvi che Ellade Bandini è stato il batterista di Ellade rocks De André per un sacco di date, tra cui quella mitica del 98 che mi sono perso perché sono un coglione... ma sarebbe offendere la vostra competenza.
Così, vi ricorderò soltanto che è il batterista della sigla di Ufo Robot.

Comunque, Ellade accese un Ipod, lo collegò all'impianto... e SALTÒ TUTTO.
Potevamo tornare in spiaggia.

Alle ore 16:30, per miracolo uscì il sole... ed il mare si riempì di pheega!
Ci tuffammo in acqua e contammo fino a dieci.
TERRA BRUCIATA... missione compiuta!
Potevamo ricominciare a parlare del VERRO.

Alle ore 17:00 apparve Rese.
Al capo portava una strana bandana: la notte prima si era ubriacato, era scivolato dal molo e si era SPACCATO LA TESTA!
Se avesse avuto un VERRO, non sarebbe successo.

Alle ore 17:30, Uollano mi sconvolse.
"Marok! - disse - Che ora è?"

Odio quando mi pongono domande così difficili. Non so perché, ma là fuori è pieno di gente che, per qualche motivo, pensa che io sia intelligente. Domandatemi se c'è vita nell'universo, interrogatemi sulla critica della ragion pura, interpellatemi sulla gerarchia delle monadi secondo Leibniz, chiedetemi se esiste Dio, ma non mi fate domande così complicate. Che ora è? Come faccio IO, comune mortale, a rispondere?
Fissai Uollano negli occhi... e gli dissi: "Ma che CAZZO te ne fotte???"
Uollano capì... e ricominciammo ad immaginare la pheega.
QUELLI CHE ASPETTANO
Dopo aver consacrato l'intero pomeriggio alla cultura, avevamo la testa che fumava... troppo intelletto in un giorno solo.
Così, a nessuno di noi venne in mente di okkupare i posti per il concerto della sera. Però facemmo un giro all'anfiteatro, perché c'erano un tizio sui trampoli ed un pupazzo azzurro enorme... e di conseguenza c'era Il dF che compare nel nome del file è assolutamente casualepheega.

Alle ore 19:30 andammo in piazza e riuscimmo a sederci solo in FONDO, nel posto degli SFIGATI.

Uollano ci chiese di tenergli la sedia mentre andava a comprare della frutta.

"Marok - disse - ne vuoi un po' anche tu?"
"Nø - urlai - mi sono già STURATO IL KUUUULO! E poi mi manca L'ASSE DEL CEEESSO e QUANDO CAGO È UN CASIIIIIIIIINO!"
In quell'istante un gruppo di ragazze che stava casualmente venendo verso di noi CAMBIÒ DIREZIONE e ritornò indietro.
Sicuramente, sarà stato un caso.
Per avere la certezza, iniziai a fare foto comparative con lo zoom.

1x 20x

GIUPPI1996, che era di nuovo vicino a noi, parlava con la voce di Killer.
"CAIAAAAAAZZO! SCHOPENHAAAAAAAAUER! KAAAAAASTROX!"
E poi faceva domande a GRUMO... che sclerava.

Uollano ritornò con un po' di frutta e tanta birra... è proprio un bravo ragazzo, a parte che non ha la chiocciola.
Grumo ringraziò, appoggiò la birra per terra e Giuppi gliela PRESE IN PIENO, rovesciando il bicchiere e facendo un LAGO.

"MA BASTA! MA CAZZO! FA' ATTENZIONE!!!" urlò GRUMO.
Giuppi non era abituato alle crisi autistiche e fece un balzo indietro, terrorizzato.
"Beh... dai - dissi - può capitare... certo, NON A ME, però può capitare..."

A neanche dieci minuti da quella frase, io stesso inciampai nella MIA BIRRA e la versai per terra, schizzando anche lo zaino di GRUMO.
"MA PORCA TROIA, MA POSSIBILE? POSSO CAPIRE GIUPPI... MA KAAASTROX! SIETE TUTTI HANDICAPPATI!!!"

Poco tempo dopo, a GRUMO squillò il telefonino.
Era la Gruma, come sempre.
GRUMO si alzò di scatto... e ROVESCIO' il bicchiere PIENO FINO ALL'ORLO di un perfetto SCONOSCIUTO, che aveva la sfiga di stare di fianco a noi.

E tutti, in coro, COMPRESO GIUPPI: "HANDICAPPAAAAAAAAAAAAAATO!!!"

Immagine delle fave a Laigueglia: -1000%.
NON È MAI TROPPO TARDI
Pensavo di avere già visto tutto nella vita... Pubblico jazz quando un tipo mi passò di fianco, sorrise, mi mollò una CONGA e se ne andò.
Gli altri mi fissarono ammutoliti... finché non capitò lo stesso con tutti quelli della nostra fila... tra cui GRUMO, che è la persona più negata per la musica che io abbia mai conosciuto.

Dopo ANOVEX, PIOMBINO e DJ FRANCESCO.

Una decina di minuti più tardi, il personaggio misterioso riapparve sul palco: si chiamava GIANNI BRANCA ed era in compagnia di DADO SEZZI.
Gianni Branca e Dado Sezzi "DAAAAAADO!"
"CORRAAAAADO!"
"KAAAAAAAAASTROX!"


Senza saperlo, eravamo dentro a "NON È MAI TROPPO TARDI", il corso di Percussioni in piazza.
Prevedevo il PEEEEGGIO... si faceva interessante.

I due eseguivano un ritmo sul palco e speravano che i veeeeeeekki della piazza lo ripetessero nello stesso modo, usando strumenti che NON sapevano suonare. Il risultato era CATASTROFICO... quindi SUBLIME!

Andarono avanti così fino alle nove... poi i due martiri si arresero all'handicap e lasciarono spazio al concerto.
CONCERTO!
Alle ore 21:30 gli abitanti della piazza si barricarono in casa, chiudendo ermeticamente porte e finestre, ed accendendo la TV.
Buon segno: iniziava la musica.

Prima tappa, il concorso Percfest. E poi... il gruppo che avrebbe cambiato per sempre le nostre vite: TOM HARREL QUINTETTOM HARREL QUINTET.
Tom Harrel: tromba e flicorno.
Wayne Escoffery: sax tenore.
Danny Grisset: piano.
Ugonna Okegwo: basso.
Johnathan Blake: batteria.

Li riconobbi senza difficoltà: è con loro che Uollano ed io avevamo fatto l'alba la notte precedente, parlando per due ore ininterrotte del fatto che mancava l'ASSE nel mio CESSO. Loro però non ridevano, perché non capivano l'italiano. Peccato.

Tom HarrelTom Harrel era avanti migliaia di anni... era fottutamente PAZZO.
Magrissimo, capelli bianchi lisci e lunghi come un druido, barba ispida ed incolta, teneva la tromba in mano e camminava lento, il corpo rigido, lo sguardo rivolto verso il basso.
Si avvicinò al microfono, ma non proferì parola né diede cenni di vita: rimase in piedi, imbalsamato.
La band alle sue spalle iniziò a suonare e lui non fece una piega. Poi, all'improvviso, cacciò la tromba in bocca e tirò fuori l'impossibile.
All'inizio pensavo che ci facesse... poi capii che era autentico! Era un MITO!!!
Da grande sogno di essere come lui: voglio che scrivano, vicino al mio nome, "tromba".

In tutto ciò, Giuppi1996 urlava in continuazione: "FONIUGLIA! FONIUGLIA!!!"
"Perché urli Foniuglia?"
"Perché è VEEEEEEEEEEEEEKKIO!!!"
Sono soddisfazioni

Il batterista, Johnathan Blake, era un Dio, ed era l'opposto di Tom Harrel: nero, enorme, pestava come un dannato, ma con una grazia ed una precisione spettacolare... sembrava un elefante che danzava su un filo sospeso nel vuoto, era talmente agile da far venire i brividi.
Eravamo troppo lontani per vederlo bene ad occhio nudo, ma gli feci una raffica di foto a 560.

Johnathan Blake Johnathan Blake

"Marok - disse Uollano - mi fai vedere un attimo le foto?"
"Ma certo... perché?"
"No, perché... guarda bene..."
"Eh?"
Anche GRUMO e KG si voltarono verso il display.
"Guardate bene vi dico... - ripeteva [u] - non vi viene in mente niente?"
"Beh..."
"Cinque lettere..."
Uno. Due. Tre.
"IL VEEEEEEEEEEEEEERRO!!!"

L'intera piazza si girò verso di noi per ucciderci, ma era tutto inutile... avremmo continuato a ridere anche da cadaveri, in quello stato.
Io non ce la potevo fare ad andare avanti, così mi alzai, corsi dentro a Zazà e mi presi un paio di birre.
Quando tornai, gli altri stavano ancora ridendo.
Persino Giuppi1996.
"IL VEEEEEEEEEEEEEERRO!!!"

Era ufficiale: quella sera non ne sarei uscito vivo.

Sul palco, intanto, suonava il gruppo successivo, il sestetto del percussionista Ray Mantilla, con Bill Eider alla batteria, Gaspare Pasini al sax, Bruno Cesselli al piano, Ares Tavolazzi al basso ed Alberto Negroni alla chitarra.

1x 40x

Erano bravi, ma non riuscii a seguire granché... ridevamo tutti come idioti, mentre Giuppi ripeteva: "FONIUUUUGLIA!" perché erano VEEEEEKKI.
Solo KG si era stranamente spento... non riusciva più a tenere gli occhi aperti.

"Oh, stai bene?" gli chiesi.
"Eh? Sì... tutto a posto... solo che... HO SOOOOOONNO!"
Tutto normale... era quasi mezzanotte, KG era in fase :kg:.
"Oh, vuoi andare in albergo? - gli disse GRUMO - Ti do le chiavi..."
"Nø!"
"Perché no?"
"Perché MI VERGOGNO AD ANDARE A DORMIRE PRIMA DI GIUPPI96!"

Ci piace ricordarlo così.
AFTER
A mezzanotte, il concerto finì e MammaGiuppi portò il figliolo a dormire... quindi poté dormire anche KG.
Era la sua ultima sera a Laigueglia, era giusto così.

Noi, invece, andammo a morire al Mayflower... si era fatto il 26 giugno e, come gli altri anni, c'era da rispettare un appuntamento: era il compleanno di DAICONAN!
E noi non potevamo telefonarle senza avere davanti dell'alcool.

La telefonata si protrasse a lungo... ma non vi racconto i dettagli, perché potrei ferire la sensibilità di favetta80, che salutiamo.

All'una, anche GRUMO KAAAAASTROXGRUMO si spense, così Uollano ed io rimanemmo soli a bere ed a vagare per il lungomare, ubriachi persi.

"VEEEEEERRO!"
"CAAAAAAAAAAAGA!"
"SBOOOOOOOOOOOOOOKKA!"
"SBOOOOOOOOOOOOOOOORRA!"
"VEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRO!"

Da quando era finito il concerto, non avevamo smesso per un istante di introdurre alcool nel nostro corpo... ed il risultati erano brillanti.

"Oh... - dissi - Entriamo nel budello?"
Uollano ci pensò un po' su, poi obiettò: "E se c'è il VERRO?"

Scoppiammo entrambi a ridere come idioti: la frase non voleva dire un CAZZO!
Poi entrammo nel budello... ed alla prima curva spuntò fuori JOHNATHAN BLAKE, il batterista di Tom Harrel.
Uollano spalancò le braccia ed urlò: "IL VEEEEERRO!!!!!!!!!!!!!!!!"

Il grande Johnathan ci riconobbe, chiaramente non capì, sorrise, disse: "Hi!" e passò oltre.

"Ma sei impazzito???" dissi a Uollano.
"Ma va... non può farci del male... è il VEEEEEEEEEERRO!"

Andammo a morire sul molo, perché la natura doveva fare il suo corso.
Poi, alle tre e mezza, decidemmo che era tempo di tornare alla base... e di pronunciare l'ultimo, irrevocabile, vaffankulo.


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