Recensione by MaRoK:
Che dire... la vera forza di quest'album risiede proprio... nell'averlo vissuto! :)
Alcuni concerti tra quelli presenti in scaletta (come Torino, Collegno o Padova)
sono stati dei veri e propri eventi, che meriterebbero un capitolo a parte.
Disco 1:
La prima scaletta è a mio avviso la migliore, soprattutto per la presenza di
vere e proprie rarità come
Cateto,
Cartoni animati giapponesi e
La ditta.
In realtà la scelta di queste tracce fu dettata da ragioni squisitamente
burocratiche: la casa discografica precedente non dava agli Elii il diritto
di pubblicare brani già presenti sui loro dischi da Eat The Phikis in poi,
con l'eccezione di Tutti gli uomini del deficiente (non mi chiedete perché).
Così nel disco sono finite solo rarità che da diversi anni non venivano pubblicate.
I fan tuttora ringraziano! :)
Il cd1 porta le tracce dell'evidente assunzione di sostanze stupefacenti
prima, dopo e durante il concerto, visto che Elio ride ancora prima di iniziare.
Effettivamente a Collegno non so cos'avessero fumato ma erano
riusciti a cannare tutti i pezzi, compresi Tapparella e Shpalman.
Notevole il finale di CARRO, chiara citazione di
I want it all
dei Queen (tnx Lelevez), mentre
Psichedelia
presenta il nuovo personaggio dell'estate,
alias il tastierista "IL NUOVO BOOSTA", subito traslitterato in "UOMO BUSTA"
dal pubblico rock.
In CATALOGNA abbiamo poi una citazione alla tastiera di
The Final Countdown
degli Europe, mentre l'inizio di CATETO assomiglia vagamente a "Live is life" degli Opus,
brano di Oktoberfestiana memoria (tnx Lelevez).
Una delle domande che quasi tutti si fanno di fronte ad un "The best"
di qualunque natura è: "Chi sceglie cosa mettere e cosa no? E perché?"
Mai domanda fu più azzeccata di fronte alla versione di
Largo al Factotum
(FIGAro), dato che è una delle poche in cui l'audio non è perfetto...
l'unica risposta sensata è che trattasi di tributo ad Ivan Piombino.
Disco 2:
Quando gli Elii hanno scritto la seconda scaletta live evidentemente
la casa discografica si era arresa: compaiono un fottio di brani
di Made in Japan.
L'inizio con
John Holmes è molto rock,
ed
Essere Donna Oggi di Riccione è assolutamente stupenda,
emmenomale perché minghia quella di Made in Japan faceva cagare.
Che poi la mia preferita rimane quella di Bardonecchia... ma in quel caso sono un po' di parte :)
Ricordiamo con affetto i guizzi perignanesi di
Uomini col Borsello,
le canne da pesca, la carne, le carpe, le scarpe e le pesche dell'omonimo brano,
i saluti ad Alan Magnetti, le MESTURAZIONI di Uomini col Borsello
e: "Stai zitto pirla! Sto incidendo un disco! Come non capite un cazzo! Va be', cancelliamo in elettronica!"
Unica grande assente la SBORRA del dottor Stramangone.
Censura dettata dalla sua candidatura per il nobel per la pace?
"L'anno scorso era candidato Berlusconi, quest'anno Mangoni,
l'anno prossimo io, tra due anni Faso!". Tra tre anni il dottor Marok... :)
Disco 3:
Guardando le date, vi accorgerete di come il primo cd fosse il meglio di un trimestre di concerti,
il secondo il meglio di un bimestre, ed il terzo il meglio di un paio di settimane.
Ciononostante è venuta fuori un'ottima secrezione, grazie ai pezzi rock di Craccracriccrecr,
alle due old new entry
Ocio ocio e
Pork & Cindy,
e soprattutto alle invocazioni a "Mangoni nudo!" sovrapposte alla vocina del neotrombato Mentana.
Da segnalare anche la citazione di "Revolution #9" dei Beatles, col loop della frase 'Number Nine'
(tnx Alessandro Forgione)
Il fatto poi che tra tutti i concerti con la scaletta 3 abbiano preso l'unica versione di
Cassonetto in cui Elio canna il testo
("Lo spazzino è più faceto e poi si impressiona meto!") rivela che sono dei gran simpaticoni.
Il cd si apre con una vera e propria sfida nei confronti degli intellettuali:
"Provate a entrare con 10 euro ad un concerto di Vasco!",
e prosegue con qualche contaminazione Alanmagnettiana, vedi "Le mani di Mantova".
Nulla in contrario, ma preferivo "Le mani di Loano!"
In
Evviva Elio è un po' senza fiato
(chissà che cazzo aveva combinato prima :D),
in ogni caso complimenti a Foffo e/o a chi ha fatto il missaggio con
La visione:
non si sente alcuna differenza di suono sebbene vengano da due concerti diversi.
Però anche qua alla fine Mangoni non sborra. Non si fa così.
Notevoli i deliri di
Servi della Gleba,
Ocio Ocio, ma soprattutto
Cara ti amo live in Padova, forse la migliore che abbiano fatto mai.
Be', la migliore dopo quella del Vidia Club (Cesena 90) in cui cantavano leggendo le riviste porno
che gli tiravano dalle prime file, ma non si può avere tutto...
Non ho parole... ascoltatela e godete!