Panino Day, Panino Day, tu sei molto birichino.
Tu sei il giorno in cui ricordiamo Panino, il grande Paolone Feiez.
Tu hai convinto centinaia di Fave ad attraversare l'Italia per ritrovarsi a Crema e centinaia di abitanti di Crema a lasciare Crema pur di evitare le Fave e PiombinoKastrox.
Tu sei un concerto spettacolare in cui gli Elii vengono posseduti da mostri sacri del rock e del jazz, con la supervisione del buon Paolone che, dall'alto, sospira e dice al suo capo: "Perdonali, non sanno quello che fanno!"
Tu però, Panino Day, dal 2002 non esisti più.
Perché non esisti più?
Perché hai fatto
uno,
due,
tre
e non più mila?
Panino Day, guarda che quest'anno c'è pheega! Pensaci!
Così mormoravano da tempo immemore le verdi anime delle Fave, senza nemmeno sperare che, un bel giorno, i loro sogni sarebbero potuti diventare realtà. Ed invece, t'tt'd'n tratt', l'oracolo parlò: IL 2005 AVREBBE VISTO UN NUOVO PANINO DAY!!!
Certo, un tempo alle Fave veniva dato un preavviso di diversi mesi, la data era sempre fissata di sabato sera in modo che tutti potessero venire e gli Elii organizzavano servizi di AUTOBUS GRATUITI da Napoli fino a Crema, andata e ritorno, solo per le Fave!
Certo, nel 2005 il giorno prefissato era un LUNEDÌ SERA, era stato comunicato CINQUE giorni prima e le Fave sarebbero dovute arrivare a Crema in autostop.
Certo, qualche differenza c'era, ma era trascurabile. L'essenziale era che CI SAREBBE STATO IL PANINO DAY NUMERO QUATTRO! SBORROH!!!
SI PARTE!
Passai il viaggio a misurare curvilinearmente il culo che avevo avuto nell'essere libero: in teoria avrei dovuto ricominciare il mio porco lavoro di insegnante per soli maski proprio quel lunedì, ma alla scuola era successo un casino ed avevano rinviato tutto di una settimana. Fico.
Molti altri sokavano: c'era chi aveva una casa ed una scuola, come la minorenne
@Flo,
e c'era chi, ahimé, aveva un - scusate la parola - LAVORO, come il
@Favone e
Uollano.
L'immaginare Uollano che andava dal capo e gli diceva: "Tra cinque giorni non posso lavorare perché sono FAVA ed ho il PANINO DAY!" mi rallegrò la giornata.
Ma piuttosto... al Panino Day chi cazzo avrebbe suonato?
Ero arrivato da
Roma il giorno prima ed avevo fatto tutto così in fretta da non trovare il tempo di cercare notizie su Internet. Avevo letto qualcosa a casa di
Grumo,
ma non mi ricordavo granché... ok, ci sarebbe senz'altro stata la Biba, ma poi? Ike Willis? Traves? La Drummeria? Ruggeri? Qualche mito del rock o del jazz?
I miei dubbi si dissolsero a Milano, quando vidi la pheega:
Francy e
Daiconan.
Non mi seppero dare alcuna informazione utile, ma smisi di pensare al concerto.
FAVE = FANKULO!
Il massimo che mi ricordavo di Crema era che stava più o meno in Lombardia, ma arrivare non fu un problema: avevamo la macchina di "col cazzo che prendo la macchina!"
Don Diego e, per la navigazione, c'era l'autistico Grumo, con la cartina stampata da Internet.
I progressi della tecnologia.
L'autismo di Grumo fu provvidenziale: era l'unico ad aver avuto voglia di cercare notizie su Internet, così ci seppe regalare tre news.
Primo: non ci sarebbe stata la Biba Band, al suo posto le VIBRAZIONI.
Secondo: forse avremmo finalmente conosciuto dal vivo il misterioso Fabio alias Fabiocom alias Fabc76, un bizzarro individuo che passava le giornate a scrivere su forum e newsgroup e che nessuno aveva mai visto nemmeno in foto.
Terzo: il concerto sarebbe stato nel cortile di una cascina, il podere Ombrianello, quindi all'APERTO!
Con GRUMO!!!
PiombinoKastrox.
Per una volta, Francy e Daiconan erano state più previdenti di noi: si erano premunite con
l'ombrellino anti-Grumo. Dopo
l'
ombrellone di Schopenhauer
nulla mi poteva più stupire, nemmeno il fatto che al podere Ombrianello il soundcheck era già iniziato ed il cancello d'entrata era CHIUSO.
Perfetto.
"Aprite! - urlarono le giovani donne - Siamo LE FAVE! Dobbiamo entrare al soundcheck!!!"
Ci vennero incontro due tizi con la pancia rotonda ed i capelli brizzolati, avevano l'aria pacifica ed un po' assonnata.
"Che volete?" ci chiesero.
"Siamo LE FAVE! Dobbiamo entrare al soundcheck!!!"
In altre circostanze, sarebbero saltati fuori dieci armadi palestrati e ci avrebbero roncolato di mazzate. I due al contrario si guardarono tra loro, scossero le spalle e poi ritornarono dentro, facendo finta che nulla fosse accaduto.
Ce l'eravamo cavata con poco: un soffice ed indolore FAVE = FANKULO!
Col passare delle ore, attorno a noi si formò una discreta coda.
Le Fave erano poche ma handicappate:
Dagarlass, Palmira,
Schopenhauer, Piombino
e
la piccola Cate,
con mamma, papà e fratellino. Nessuna traccia di Fabc76.
Il resto della folla era un agglomerato di fan delle Vibrazioni, un popolo simile al nostro ma portatore di due segni particolari: cinque anni in meno pro capite e, per i tre quarti, pheega.
Un gemellaggio col loro fans club sarebbe stato un'ottima mossa... peccato che FAVE = FANKULO.
Rimanemmo più di due ore fuori dal cancello, mentre Don Diego fotografava Dagarlass riuscendo a fargli venire gli
occhi rossi persino in pieno giorno,
Francy se la prendeva con me perché Grumo diceva le parolacce e Piombino ballava con Schopenhauer la danza degli handicappati.
Il soundcheck finì verso le sette, con noi peccatori ancora chiusi fuori, con la faccia dove sappiamo, sempre zitti, sotto.
A quel punto, il fatto che non ci facessero ancora entrare era secondario: la cosa allucinante era che il cielo era ancora sereno... l'unica traccia del potere di Grumo stava in un
rubinetto
che schizzava acqua a 360 gradi. Dove avevamo sbagliato?
Alle otto il cancello si aprì all'improvviso, il grande mucchio selvaggio si riversò nel cortile e tutto, finalmente, fu chiaro: il concerto sarebbe stato sotto un tendone, al coperto!
Ecco perché c'era bel tempo fuori!!!
Tirai un sospiro di sollievo: le nostre certezze non si erano infrante, il continuum era salvo, il potere di Grumo non aveva fallito.
SORRIDI, SEI SU MAROK PUNTO ORG!
Anche questa volta ce l'avevo fatta: ero in prima fila, in mezzo alla pheega!
Missione compiuta!!!
Ed ora?
Che fare quando si è in mezzo alla pheega?
Don Diego e Grumo tirarono fuori un pacco-bomba.
Conteneva un oggetto misterioso: una maglietta bianca, con una scritta: "SORRIDI, SEI SU MAROK.ORG!"
"È un regalo! - dissero - Adesso te la metti e ti ci fai una foto con Faso!"
Lo spregio in sè era geniale. Tuttavia, dopo i recenti sviluppi, qualunque persona intelligente non solo avrebbe evitato di fare foto a Faso, ma si sarebbe anche mantenuta ad una doverosa distanza di sicurezza.
"Ok! Ci sto!" risposi.
"Alèèèèèèèè!!!"
Guardandomi intorno, vidi che non sarei stato io quello conciato peggio: a parte
Piombino e Schopenhauer con occhiali e nasi finti
(che già erano casi psichiatrici),
vicino a noi c'era un tizio con un sacco in testa, una foto di mangoni sul sacco ed una scritta
"
Mangoni fans club".
Che fosse lui Fabc76?
Non lo sapremo mai, peccato.
MUSICA!
Il concerto fu aperto da Elio e
Silvia Panigada,
che ci raccontarono del vecchio progetto di Paolone di costruire una sala prove per i musicisti di Crema: la
Fondazione Panigada, tra mille ostacoli, aveva deciso di portarlo avanti.
L'ultima volta che avevo messo piede in una sala prove suonavo il BASSO con la TASTIERA nei Quarantena. Di peggio c'è solo Ivan Piombino. Lo porteremo nella sala prove, promesso.
I decibel non tardarono ad impennarsi con il primo gruppo, due vecchi amici di Feiez: i
WA. Dopo di loro i
Clivius,
una band ska che cantava nel dialetto di Crema.
Erano bravi e simpatici, soprattutto il loro fotografo, chiamato
Sergione.
Lo tenevo scrupolosamente d'occhio ma faceva il bravo: stava usando sempre i comandi manuali. Il dottor Marok risolve.
Il rock si trasformò in poesia con le liriche di
Ugo Dossena,
amico di Paolone ed ospite fisso di tutti i Panino Day.
La poesia si trasformò in sogno con due incantevoli assoli di tastiera del maestro Rocco Tanica, due colonne sonore che aveva scritto anni prima assieme a Feiez... davvero un bel sentire.
E, subito dopo, il sogno si trasformò nelle VIBRAZIONI!
Col Panino Day, diciamocelo, non c'entravano assolutamente un cazzo,
però in fondo mi stavano simpatici, sembravano una scheggia impazzita degli anni 70.
Il loro look era privo di senso, si muovevano in modo esagerato, portavano le chitarre sotto ai coglioni, si dipingevano il volto di smorfie allucinanti e lo stile del cantante sembrava un misto tra Olmo e Piero Pelù.
Mi avevano messo di buon umore.
Su "Ovunque andrò", Elio salì sul palco e si mise a duettare con loro al flauto. Era un chiaro segnale: le Vibrazioni passavano il testimone ad Elio e le Storie Tese!
ELII
Tutti dicevano che la Biba Band non ci sarebbe stata, ma io non ci credevo: era un PaninoDay, passi il Fave = Fankulo, ma la Biba! Non poteva mancare!!!
Infatti gli Elii attaccarono SHPALMAN, senza alcun ospite.
PiombinoKastrox!
Il concerto in sè non era male, tutt'altro: gli Elii erano in splendida forma, l'alluvione di Roma gli aveva fatto una succosa sega.
Però non riuscivo ad arrendermi all'assenza di qualcosa di memorabile: ospiti, guest star, brani inediti, preistorici, riarrangiati, insomma, qualunque cazzo di cosa che facesse Panino Day.
Invece la scaletta conteneva solo classici, senza sorprese: UOMINI COL BORSELLO, NELLA VECCHIA AZIENDA AGRICOLA, IL VITELLO (sempre con PIATTAFORMA come ascolto forzato), CASSONETTO, TVUMDB, NÉ CARNE NÉ PESCE, CARO 2000, SILOS e SUPERGIOVANE... insomma, un misto degli ultimi brulé.
Era chiaro che il concerto era studiato su misura per il pubblico delle Vibrazioni, cosa peraltro comprensibile dal momento che erano la maggioranza ed annoveravano tra le loro fila greggi di pheega minorenne.
L'unico lampo di luce fu l'assolo di TVUMDB, che in quel contesto assumeva il suo bel perché... per il resto paaaaaacco.
Eppure noi eravamo ancora là sotto, felici e commossi come sei anni prima: tutto stava andando a cazzo, appunto per questo era perfetto. Francy ed Andreina, abbracciate, cantavano ogni parola delle canzoni, Piombino e Schopenhauer
giocavano con i megafoni per entrare nel brulé, Elio passava il tempo a prenderli per il culo come nella migliore tradizione e l'autistico Grumo, immobile come una statua, registrava ogni nota su minidisc, nonostante tutti sapessimo che dopo il concerto avremmo avuto il cd brulé. Quel Panino Day era il pacco del millennio, eppure avrei voluto che durasse in eterno... ero Fava, non sarei guarito mai.
Dopo la pausa, gli Elii tornarono sul palco accompagnati dal cantante delle Vibrazioni per duettare su UNA MINIERA dei New Trolls. Fu un momento splendido, come quella notte al Palatrussardi.
Subito dopo, una travolgente TAPPARELLA, con Elii e Vibrazioni al gran completo! Il concerto finalmente stava diventando fico!!!
Ed era finito.
Perfetto.
BACKSTAGE
Col diradarsi della folla, come per miracolo mi apparve un volto noto:
Duccio.
Allora non eravamo soli nell'universo!
E la domanda sorse spontanea: "Duccio, tu che sai tutto, secondo te lo fanno il backstage?"
Il Capo alzò le braccia e sosprirò.
Due giorni prima, a Roma, Duccio era andato dietro il palco per cercare di convincere gli Elii a fare backstage, non ci era riuscito e per questo era stato schifato, sokato e fankulato da un coro di individui tutti rigorosamente maschi... ma in fondo sono cose che capitano.
Una qualunque persona intelligente avrebbe fatto tesoro dell'esperienza del Capo e sarebbe fuggito, declinando ogni responsabilità.
Infatti andai dai buttafuori, con il pass di Alan Magnetti bene in vista, e dissi che dovevamo andare dietro il palco perché blinda antani la supercazzola con scappellamento a destra.
"Eh?"
Andai avanti a sparare cazzate per cinque minuti buoni, senza mai nominare la parola Fave né un qualunque altro vegetale od alimento che potesse provocare allergia.
Alla fine uno dei buttafuori, stremato, mi disse: "Ok, va' dentro, ma solo te! Là c'è una donna che comanda, fatti dare l'ok ed io a quelli col pass li faccio entrare!"
Lasciai le altre Fave ed oltrepassai la transenna della vita e della morte per incontrare la
"donna che comanda": era la nostra amica Chiara della Casi Umani. Chi meglio di lei poteva aiutare dei casi umani?
"Ciao Chiara! Posso far entrare le Fave per il backstage?"
Mi resi conto dell'errore quand'era troppo tardi.
"MA NO!!! - urlò - MA BASTA!!! ANCHE STAVOLTA!!! NON È POSSIBILE!!!"
Sono un coglione... avevo usato la parola "Fave".
La missione era fallita.
"Ehm... allora no? - mormorai - Vabbe'... peccato però..."
"Ma sì - esclamò, rassegnata - Falle entrare..."
Ritornai dal buttafuori, ma non era più lo stesso: ce n'era un altro.
Perfetto.
"Salve - dissi, ruotando la testa di 45 gradi verso l'alto - io..."
"Tu chi cazzo sei - disse lui, ruotando la testa di 45 gradi verso il basso - e che cazzo ci fai qua?"
"Devo antani blinda la supercazzola Chiara della Casi Umani prematurata torcicollo ragazzi dello staff a destra quelli col pass al collo devono entrare subito..."
"Sgrunt!"
Il buttafuori mi fece cenno di chiamare chi cazzo dovevo chiamare e, subito dopo, sparire. Per fortuna tutti avevano il pass al collo, con l'unica eccezione di Francy e Daiconan che a nessun buttafuori sarebbe mai venuto in mente di fermare.
Sembrava impossibile, ma eravamo dentro!!!
Il dottor Marok risolve.
FASO VS IVAN PIOMBINO!
Il backstage era una figata, c'era da mangiare, da bere, c'era Claudio Dentes e, soprattutto, la Bolbo!
Gli handicap però insistevano perché mi cambiassi maglietta e mi facessi una foto con Faso con la scritta: "Sorridi, sei su marok.org!".
All'inizio mi avevano convinto, poi iniziai ad avere qualche dubbio: se volevamo che lo spregio venisse bene dovevamo aspettare il momento giusto ed il momento giusto probabilmente era MAI.
Ivan Piombino intanto aveva un'aria strana,
era meno rompicoglioni del solito.
"Che succede?" gli chiesi.
"Eh? No niente... è che c'è la Cate che..."
"AAAAAAH!!! BASTAAA!!! HAI ROTTO IL CAZZO!!!"
"Eh ma stavolta è successo che..."
"Non me ne fotte un cazzo! Piombino, fattene una ragione, sei handicappato!"
"Eh... fankulo... oh, ma te? La foto con Faso? Te la fai o no?"
"Uhm... ma anche no!"
"Dai, adesso lo convinco io!"
"In qualità di dottore, ti sconsiglio vivamente di rompere il cazzo a Faso!"
"Ma va - rispose, sorridendo - A me mi adora! Sono la Fava 31!"
Ebbi solo il tempo di vedere PIOMBINO la Fava 31 partire per destinazione FASO, seguito da SCHOPENHAUER, che Francy mi disse: "Mi accompagni fuori a fumare?"
Colsi la palla al balzo e mi defilai immediatamente: in questi casi l'unica strategia vincente è la fuga.
"Che vuol dire che Piombino è la Fava 31?" mi chiese Francy.
"Quando aveva senso parlare di Fave Club - spiegai - ogni fava aveva un numero. A Piombino era toccato il 31, che pare che sia il numero della maglia di Faso quando gioca a baseball, o qualcosa del genere. In virtù di questo fatto, Piombino adora Faso alla follia e, cosa ancor più grave, è convinto del viceversa!"
Francy non disse una parola, ma disegnò nell'aria nuvole di fumo femminile.
Vorrei essere una sigaretta.
Rientrammo dentro un paio di minuti dopo, Faso era sparito e tutt'intorno c'era gente ammutolita.
Perfetto, la situazione era chiara.
"Penso di aver intuìto - dissi a Duccio - ma mi faresti un riassunto?"
"Ah, è semplice - rispose il Capo - Piombino è andato a rompere il cazzo a Faso, Faso gli ha urlato contro una cifra di vaffankuli e se n'è andato!"
Come ampiamente previsto.
Per una volta ero stato nel posto giusto al momento giusto: FUORI, con la pheega. Grazie per la splendida serata.
ED ANCHE IL BRULÉ FAVE = FANKULO!
Ok, prima di fare altri danni era tempo di lasciare il backstage e passare dal presidente Cops a prendere i brulé. Qualcuno diceva che sul disco ci sarebbe stata anche "Una miniera", qualcun altro no, alla fine vinse la terza ipotesi: niente brulé, FAVE = FANKULO!
"No - disse il presidente Cops - il brulé sdasera non ge sdà..."
"Ah, e perché?"
"Eh, hanno degiso ghe sdasera meddono solo gli emmebbiddré sulla ghiave uessebbì... non so berghé..."
"Mh... quanto costa?"
"Guindigi euro!"
"Ok..." risposi, e mi voltai verso Schopenhauer.
"SCHOPENHAUER - urlai - È IL TUO MOMENTO! SI PAGA!!!"
"ALÈÈÈÈÈÈÈÈ!!!" rispose Schopenhauer, tirando fuori i soldi.
Gli mp3 della chiave usb ed il bootleg di Grumo sono le sole testimonianze audio che siamo riusciti a recuperare, visto che fino ad oggi,
,
il Panino Day è l'unico concerto di tutto il 2005 a non essere stato pubblicato sul sito. Ogni tour ha la sua
Vinadio.
E va be', anche quella sera Schopenhauer si era reso utile e meritava un premio: si stese in mezzo alla strada perché voleva che Francy lo calpestasse.
Guardai la scena con apprensione: avevo paura che si rovinasse la chiave usb.
L'apprensione divenne terrore quando per poco non fu stirato dalla macchina di Silvia Panigada, da quella degli Elii e dal macchinone americano anni 70 di Francesco Sarcina.
Non nego che sarebbe stato un bello spettacolo, ma ci saremmo fottuti gli mp3.
AFTER
Arrivammo a Milano che si erano fatte le cinque, giusto in tempo per inviare l'sms "Buongiorno!" al Favone Grassone e svaccarci sul treno a sparare minchiate, circondati dalle anime dannate dei pendolari che andavano al lavoro.
Piombino si addormentò quasi subito, sereno come un angioletto. Ancora non sapeva che, pochi giorni dopo, la piccola Cate l'avrebbe mandato definitivamente affankulo, ponendo finalmente termine al martirio delle nostre orecchie.
E, soprattutto, ancora non sapeva che Faso avrebbe continuato a mandarlo affankulo anche sul sito di Elio e le Storie Tese, con la storica frase: "D'ora in poi tu ed il tuo amico (Schopenhauer - NdM) rivolgetevi a me solo per autografi e cose del genere!".
Ivan Piombino sarebbe diventato la prima ed unica Fava ad aver mai ricevuto risposta da uno degli Elii sul loro sito internet, almeno fino al 2005 ma probabilmente anche dopo.
Ed io ancora non sapevo che
una foto che avevo fatto al Civas
sarebbe diventata lo sfondo di un
volantino della Ibanez,
facendomi sburrare parecchio.
Il Quarto Panino Day avrebbe lasciato macchie grosse come medaglie nella memoria di tutti noi.
Solo lo spregio della maglietta per Faso era fallito.
Cioè... fallito... a dire il vero il vaffankulo c'era stato, ma senza passare dallo spregio!
Nessuno di noi poteva immaginarlo, ma neanche due mesi dopo avremmo recuperato alla grande il tempo perduto, con l'aiuto del Pelle, del Mazzantini e dei nostri amici toscani... ma quella è
un'altra storia!
Quello che sapevo era che la voce di Paolone canta ancora.
La possiamo sentire, bella come non mai, ogni volta che voliamo sopra le nuvole... e noi Fave lo facciamo spesso.
E, chissà, magari un giorno riusciremo a sentire Feiez cantare Verso l'ignoto in un locale pieno di Fave, chiamato "IL PURGATORIO DI MOGOL".
Oppure sentiremo Mogol cantare l'originale di Verso l'ignoto in un locale chiamato: "L'INFERNO DELLE FAVE"!
Oppure vivremo in eterno, perché l'handicap non si crea e non si distrugge: semplicemente, si trasforma.
Adesso però era tardi per i sogni: il treno era arrivato al capolinea ed era tempo di svegliare Piombino per il gusto di pronunciare l'ultimo, inevitabile ed improrogabile vaffankulo.