Il Percfest era ormai finito ma la voglia di mare, sole e figa no, così decisi di fermarmi qualche altro giorno a Laigueglia a cazzeggiare e altrettanto fece il kompagno Gillette.
"Vieni in campeggio da me?" mi propose.
Sono questi i casi in cui l'eloquio diventa fantasioso ed elegante, il vaffankulo sorge soave e spontaneo e le movenze delle proprie dita si prestano a testimoni della nostra gioventù.
Piuttosto chiesi all'albergo pagato dal Percfest quanto sarebbe costato fermarmi qualche altro giorno.
"78 euro a notte!"
Gli risposi più o meno come avevo risposto al kompagno Gillette e mi trasferii nell'hotel Corallo, dall'altro lato della strada. Aveva una stella sola ma a vederlo sembrava pure meglio e costava 27 euro a notte anziché 78.
Il tre stelle avevo dovuto lasciarlo per le dieci, ma quelli che occupavano la camera nel nuovo albergo non si erano ancora alzati perché alzarsi prima delle dieci è da froci. La tipa al bancone mi chiese se volevo che li svegliassi per liberare la camera, le dissi che anche secondo me alzarsi prima delle dieci è da froci e di lasciarli dormire, l'essenziale era che l'albergo mi custodisse i bagagli mentre andavo a fare un giro per il budello a vedere i froci che giravano per Laigueglia al mattino, e già che c'ero avrei fatto in tempo a salutare Grumo, il Pastrano, i backline e Max Piede che avevano deciso di partire.
Più o meno allora mi arrivò la chiamata di Riccardo Lombardo: "Ohu Marok, ho dimenticato della roba in magazzino, me la prendi?"
Fin da quando abitava nella mia casa l'avevo etichettato come distributore di bordello, in ogni caso gli dissi che io non avevo le chiavi (e per fortuna, visti gli accadimenti) e conclusi con la massima cortesia che si poteva attaccare al cazzo.
Il mio ex coinquilino batterista tuttavia fu fortunato, perché il magazzino era aperto e Angelo & Friends stavano trafficando per imballare la roba e spedirla al mittente.
"Uè Marok, hai visto che figata canale 14 ieri notte? Vieni alla festa stasera?"
È sempre bello iniziare una giornata così.
In strada incontrai anche il kompagno Gillette che si stava facendo la spesa, oggi voleva cucinare lui perché mangiare fuori tutti i giorni è di destra. Lo convinsi a prendere una granita di sinistra e ci svaccammo sul lungomare.
Il kompagno dopo quattro giorni di cucina autogestita e campeggio montano era completamente devastato, al confronto della vitalità che sprizzava da ogni poro mi sentivo un atleta olimpionico, se non altro perché riuscivo a camminare per più di dieci metri senza fermarmi, sdraiarmi sul marciapiede e sussurrare con l'ultimo fiato rimasto: "Non ce la faccio più!". Da assoldare per i periodi di depressione.
La cosa che più deprimeva il kompagno Gillette era che nemmeno dopo quattro giorni di Percfest non aveva trombato.
"Vedi - mi diceva - il motivo per cui è difficile trombare è il CALO DEMOGRAFICO!"
"E perché?" gli chiesi sorpreso.
"Che età hanno mediamente le tipe che ti fanno sborrare?" mi chiese con fare scientifico.
"Boh, premesso che ci sono tipe che attizzano pure a trent'anni, di solito le più fighe vanno dai 16 ai 24... dopo i 24 la maggioranza è scazzata e mette ciccia... però se la tipa è minorenne, è troia e i genitori sono stronzi capita un casino, quindi, potendo scegliere, preferisco da 18 a 24!"
"Esatto, come tutti. Ma noi abbiamo più di 24 anni. E negli anni dopo di noi sono nate sempre meno persone, sia maschi che fighe. Quindi le fighe sono meno di noi, ed è per questo che è difficile trombare!"
Decisi di lasciare il kompagno alle sue illusioni e, come sempre accade nei momenti di svacco, incontrai il Capo.
"Senti, ma le magliette che mi hai messo da parte ieri erano cinquanta?"
"Sì - lo rassicurai - erano cinquanta"
"No perché ne sono rimaste solo dieci..."
"Eh - lo rassicurai - le altre le avranno fottute!"
"Ah... vabbe'" disse con aria rassegnata, e se ne andò.
Quindi il conto definitivo su 500 magliette fu: 10 avanzate, 94 vendute, 220 regalate, 176 FOTTUTE!
In altre parole, ne avevo venduta meno di una su cinque e ne avevano fottute quasi una su due. Il dottor Marok risolve.
Gillette assistette alla scena allibito, ma dopo un po' se ne fece una ragione.
Poco dopo incontrai anche il grande Christian Meyer, che si preparava a tornare a Milano. Aveva la testa interamente avvolta da un asciugamano e come sempre stava correndo via. Appena mi vide mi disse, serissimo: "Grazie Marok! Senza te e Grumo qua al Percfest sarebbe successo un casino!", poi mi strinse la mano e schizzò verso la stazione.
Questa volta il kompagno Gillette non se ne fece una ragione e iniziò ad urlare: "Cazzo, non è giusto, ti sei fatto fottere duecento magliette su cinquecento e sono contenti, a me se scrivo mezza riga di codice sbagliata fanno il culo, vaffankulo, voglio anch'io lavorare in un posto così, voglio anch'io che il mio capo quando gli porto una merda mi dica: 'grazie, hai fatto un buon lavoro, se rinominavo in exe un jpeg a caso e lo lanciavo funzionava peggio del tuo programma, bravo!', non è giusto, vaffankulo!!!"
Il kompagno andò avanti così per mezz'ora buona, tanto che si era fatta quasi ora di colazione. Lasciai che l'handicappato salisse in culo alla montagna a nutrirsi di pasta cruda autoprodotta per poi diarreare in giro per il campeggio schivando gavettoni ed andai ad occupare la mia camera d'albergo.
Ero molto pessimista riguardo alla mia nuova collocazione, visto che si pagava un quarto dell'altro mi aspettavo di trovare uno schifo, invece l'hotel Corallo fu davvero una ghiotta sorpresa: condizionatore, televisore, bagno ogni due stanze (ma l'albergo era mezzo vuoto, per cui di fatto era solo mio), all'ultimo piano c'era un terrazzo per stendere ed una lavatrice per fare il bucato, il tutto estremamente pulito e ben tenuto. Molto meglio l'una stella del tre dunque? Solo in parte: il televisore non prendeva canale 14.
Tornai dal kompagno Gillette, che ancora stava ripetendo "grazie dottor Marok" bestemmiando, e gli dissi: "L'albergo non è male, c'è anche il condizionatore ma oggi non credo lo accenderò, si sta bene, l'unico casino è che il televisore non prende canale 14!"
"Oh, scusa... - rispose - oggi non mi sono nemmeno entrate formiche in bocca mentre dormivo nella tenda! Fankulo!" e andò avanti ad insultare tutto il mondo, finché non incontrammo in strada il solo individuo messo peggio di lui: Lorenzo, ovvero il tipo dei backline che abita tutto l'anno a Laigueglia.
Gli chiedemmo di parlarci degli altri suoi concittadini che gli tenevano compagnia nelle solitarie giornate invernali, ci disse che non era facile perché il paese d'inverno era completamente deserto e i pochi che c'erano rimanevano là solo perché in realtà con la mente erano altrove.
Un incontro che gli aveva cambiato la vita era avvenuto proprio nella piazza del concerto qualche inverno or sono, una signora era ferma in mezzo al nulla della piazza e guardava continuamente l'ora, come se aspettasse qualcosa o qualcuno.
"Buongiorno signora, cosa aspetta?" le chiese.
"No, niente - rispose - è che SOLITAMENTE A QUEST'ORA SVENGO!"
Sono cose che fanno pensare, così ci svaccammo in spiaggia e ci risvegliammo solo una settimana dopo, quando era ormai giunto il momento di mandarci nuovamente, indefinitivamente e costantemente affankulo.