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Sciopero dei musicisti - Qua ci andava un'immagine con cinque bacchette da batterista incrociate, ma non ce l'ho, quindi non scassate il cazzo!

Complici le progressive ore di sonno perdute, ormai ero riuscito ad assuefarmi al bordello delle cameriere al mattino e a mandarle automaticamente affanculo quando bussavano alla porta senza nemmeno svegliarmi. In queste condizioni di adattamento evolutivo riuscii a svegliarmi a mezzogiorno e mezza, finalmente riposato e sfoggiando un mal di gola da paura. Mi sentivo molto rock.
L'INCONTRO
Il concorrente vincitore, alias Maurizio Mirabelli, sarebbe dovuto arrivare a Laigueglia in mattinata e infatti aveva già provato a telefonarmi una ventina di volte. Per fortuna avevo saggiamente silenziato il telefonino altrimenti avrebbe rischiato di traumatizzarmi svegliandomi e mi sarebbe addirittura potuta venire voglia di andare a vedere il Fitness in spiaggiafitness in spiaggia.

Invece mi richiamò verso l'una meno un quarto, mi disse che era quasi arrivato a Laigueglia e così gli diedi appuntamento al bastione saraceno all'ingresso del paese, che difficilmente passa inosservato.
Avevo la sua foto, lui aveva visto il sito, riconoscerci non fu difficile.

"Dove dormi stanotte?" gli chiesi.
"Al campeggio!"
"Ah... quello di Capo Mele in culo alla montagna?"
"No, l'altro, è qua dietro!"
Nessuno era così disperato come il kompagno Gillette.

Accompagnai Maurizio e la sua band dai backline per mettersi d'accordo per gli strumenti ed organizzare il soundcheck. Angelo gli disse che c'era la metà della roba richiesta e di attaccarsi al cazzo, Maurizio rispose: "Ah va be', pazienza!" e ce ne andammo a zonzo per Laigueglia. Avevo trascinato tutti nello spirito giusto, il dottor Marok risolve.
IL DOTTOR MAROK RISOLVE
Come gli altri anni, l'ultima sera del Percfest l'avrebbe dovuta presentare Elione, così feci un giro per il budello a cercarlo. Fu allora che incrociai Christian Meyer che stava correndo all'impazzata avanti e indietro e gli chiesi di darmi da vendere i cd della Drummeria, perché in serata mentre suonavano sarebbero andati a ruba. Mi rispose che glieli avrebbe portati Federico e quando gli chiesi: "Scusa, chi è Federico?" era già lontano qualche chilometro.
Peccato, non avevo fatto in tempo a chiedergli se voleva il mio cd di Collegno.

I conti Subito dopo incontrai il Pastrano.
"Marok, hai da fare oggi?"
"Mah... spiaggia, magliette, cazzeggio, solite cose..."
"Ok, allora tra un po' vengo da te! Stiamo preparando un DVD del Percfest e voglio fare una videointervista a te e a Grumo!"
Sono cose che fanno pensare.

Andai ad avvisare gli altri handicappati ma, nonostante avessi intrapreso tutti i percorsi alternativi possibili e immaginabili, non riuscii a mancare l'incontro col destino, sotto forma del Capo: anche stavolta mi chiese che fine avessi fatto per tutta la mattina, anche stavolta si rassegnò, mi disse di andare in magazzino, fare l'inventario delle magliette e di tenergliene da parte una sessantina.
Arrivato in magazzino trovai un foglio attaccato sul portone, con su scritto: "Il canale 14 stanca!"
Proprio non capisco a cosa si riferissero...

In ogni caso il conteggio delle magliette fu estremamente veloce.
"Ne avanzano cinquanta!" dissi al Capo.
"Ma come, ne abbiamo vendute così tante?"
"No, ne abbiamo vendute meno di una su cinque, metà le abbiamo regalate e tutte le altre LE HANNO FOTTUTE!"

Di fronte alle sue perplessità gli feci ammirare i conti:
220 regalate, 136 fottute, 94 vendute, 50 avanzate.

Mi disse di mettergli da parte tutte le 50 rimaste e se ne andò borbottando. Mi ero appena guadagnato la giornata libera e finalmente me ne potevo andare in spiaggia: il dottor Marok risolve.
LIBERA USCITA
Terminata con successo la missione magliette, chiamai il Pastrano per sapere se era pronto a fare la videointervista, lui mi disse: "No Marok non ora, passo io dopo!".
Conoscendolo, ci misi definitivamente una croce sopra e mi svaccai sul lungomare insieme all'autistico Grumo e a ciò che rimaneva dei due cadaveri ambulanti, ovvero Grip e Gillette.

Gillette era di buon umore, la notte era dovuto correre al cesso un paio di volte perché aveva avuto la diarrea, che tra l'altro era molto strano visto che mangiava così bene, e ogni volta per arrivare al cesso dalla sua tenda aveva dovuto fare al buio un quarto d'ora in discesa, che al ritorno ovviamente diventava salita. Inoltre le formiche gli avevano definitivamente invaso la tenda, per cui dormiva barricandosi dentro con la cerniera lampo perché se avesse lasciato anche solo uno spiraglio gli sarebbero entrate in bocca, avrebbero trascinato il suo pancreas nel formicaio, ci avrebbero sboccato dentro e l'avrebbero rimesso a posto, però montato all'incontrario.

Grip invece ci rivelò che l'unico motivo per cui avevano messo un campeggio in un posto così inculato è che sotto c'era La Suerte, una discoteca tarrificio stile Naxos di Torino. E il fatto che oggi fosse domenica implicava inevitabilmente che il giorno prima fosse sabato, quindi la discoteca aveva sparato decibel a palla per tutta la notte e poi, una volta finita la musica, tutti gli handicappati erano saliti su al campeggio sversi da paura, avevano piantato su bordello fino all'alba e, appena Gillette era corso al cesso in preda alla diarrea, l'avevano centrato con un gavettone, così adesso l'intero campeggio lo pigliava per il culo.
Le ultime parole che lo squilibrato Grip ci disse furono: "In quel cazzo di posto non ci rimetto più piede!", dopodiché prese e ripartì destinazione Torino. Azzardai che prendere il treno dal mare domenica pomeriggio era letteralmente un suicidio, ma lui non volle sentire ragioni. Avrà un buon ricordo del Percfest.

Anche la Frappa decise di partire, una sua amica l'aveva invitata ad una festa e in ogni caso ogni occasione era buona per mandarci affanculo. L'allontanarsi dell'unica figa della compagnia come logica conseguenza non poteva che incrementare il numero degli handicappati, infatti arrivò un ospite inatteso: il giovane Sanfru! Grazie a lui il numero delle Fave presenti al Percfest salì addirittura a tre.

Ogni tanto per divertimento mandavo un sms al Pastrano dicendogli: "Facciamo la videointervista?".
Purtroppo alla fine smise di rispondere e cessò il divertimento, in compenso andando a zonzo per il budello incontrammo Christian Meyer che mi chiese se alla fine quella sera avrei venduto i suoi cd della Drummeria.
Gli dissi che l'avrei fatto molto volentieri, ma lui avrebbe prima dovuto darmeli.
"Te l'ho detto - rispose - chiedili a Federico!" e anche stavolta prima che potessi formulare la frase "E chi cazzo è Federico?" si era già allontanato per destinazione ignota. Peccato.

E va be', era il momento di abbioccarci a lume di panino da Zazà, passando il tempo a leggere le nostre carte di identità con Sanfru ed un suo amico handicappato, e a scrivere "noi ci siamo e tu no fankulo!" sulla cartolina per il Favone Grassone.
Inaspettatamente dopo un po' anche il Pastrano si unì alla nostra allegra comitiva, così gli dissi: "Facciamo la videointervista?".
Questa volta era veramente palese che non aveva un cazzo da fare, in più aveva addirittura la telecamera in spalla, per cui si rassegnò e procedette, dicendo a me e a Grumo di farci domande da soli perché lui non sapeva che cazzo chiederci. Ecco i risultati:
Marok: "Grumo, come hai conosciuto il Percfest?"
Grumo: "Dal sito di Marok!"
Grumo: "Che cosa cambieresti del Percfest?"
Marok: "Toglierei Grumo!"
Marok: "Qual è l'artista che ti piace di più?"
Grumo: "Ligabue!"
Marok: "No, ma del Percfest!"
Grumo: "Ah... allora... Angelo Albani che ci assomiglia!"
Grumo: "Perché sono quattro anni che vieni al Percfest?"
Marok: "Eh... solo quattro anni perché nel 2000 ero a Naja!"
Marok: "Perché ci vieni tu invece?"
Grumo: "Perché c'è la Frappa!"
Grumo: "Al Percfest si sono alternati esponenti delle tendenze musicali più svariate... cosa manca ancora?"
Marok: "Il PIPPPERO®!"
Marok: "Dì un po' ma... dove sono finite quelle 136 magliette?"
Grumo: "Questa è una buona domanda, grazie per avermelo chiesto!"

In tutta l'intervista la cosa più divertente fu la faccia schifata del Pastrano quando avevo pronunciato la parola PIPPPERO®, peccato non si veda nell'intervista perché meriterebbe da sola l'intero dvd.

Visto che si stava facendo tardi, per scrupolo di coscienza feci un salto al magazzino per vedere se i backline avessero idee sull'ubicazione dei cd della Drummeria o se qualcuno avesse mai conosciuto chiunque al mondo chiamato Federico a partire dai propri amici d'infanzia fino ai giorni nostri. Ogni ricerca diede esito negativo. Fu un peccato: almeno io all'asilo un Federico lo conoscevo.
In compenso, una volta ritornato in piazza, vidi che oltre alle 136 magliette fottute si erano anche inculati anche tutti i poster della Drummeria ed il nostro tavolino del merchandising. Sono cose strane.

Intanto era anche iniziato il soundcheck della Drummeria, era un buon momento per beccare Christian statico e chiedergli i cd della Drummeria da vendere, ma mi disse: "Ora non posso, chiedi a Federico, no, ora qua non c'è, ma quando passa lo vedi!".
Archiviai l'esistenza di Federico come leggenda metropolitana e mi svaccai in piazza di fronte a una crépe ed una granita.

Nonostante mancasse ancora parecchio all'inizio del concerto, la piazza si era già riempita all'inverosimile, ancora più delle sere precedenti. In tutto quell'oceano di persone catturarono la mia attenzione due tizi poco distanti da me che rimanevano in un angolo, quasi in soggezione. In spregio ad ogni più elementare norma della privacy cercai di captare qualcosa dei loro discorsi, ma riuscii solo a sentire uno dei due che apostrofava l'altro al grido di "FEDERICO!!!"
Mi avvicinai circospetto al personaggio e gli dissi: "Ciao, tu hai i cd della Drummeria?"
Lui mi guardò un po' con aria stupita, ci pensò un po' su e sussurrò: "Be'... sì..."
"Ah bene... io sono Marok e dovrei venderli..."
"TU SEI MAROK??? MA DAI!!!"

Per fortuna il buon Federico si limitò ad alcuni istanti di trepidazione e non mi chiese nulla della rissa al Night Express, in compenso mi spiegò che era il nuovo manager della Drummeria e mi consegnò i preziosi cd... almeno quelli non li avevano fottuti. Per il momento.
Pochi secondi dopo passò Christian: "Ah bene, vi siete incontrati eh?"
Prima che potessi rispondergli qualunque cosa era già riscomparso nel nulla.
"Fa sempre così?" mi chiese Federico.
"Alle volte..." risposi.

In mancanza di un tavolo su cui appoggiare la roba montammo due sedie per sorreggere i cd, attaccammo sulla cancellata un foglio con scritto "cd drummeria" in stile terzo mondo e ci svaccammo in attesa degli eventi.
CONCERTONE parte prima: LA DRUMMERIA!
L'accendersi dei riflettori rivelò la prima sorpresa della serata: ElioElio finalmente era arrivato!
Rimase sul palco più o meno dieci secondi, tempo di annunciare il primo gruppo, ovvero LA DRUMMERIA.
Christian Meyer, Ellade Bandini, Walter Calloni, Paolo Pellegatti e Maxx Furian, alias i cinque batteristi con i coglioni più grossi e duri d'Italia, diedero anche questa volta spettacolo, suonando in sincronia perfetta le loro cinque batterie e poi fraseggiando frizzanti virtuosismi appropiandosi ciascuno di un pezzo della stessa batteria.

Fu più o meno allora che arrivò l'sms del compare Grip: "Il treno del ritorno era un CARRO BESTIAME, due SVENUTI, PANICO, FANKULO!"
Eh sì, conserverà proprio un buon ricordo del Percfest.
La Drummeria
LA PREMIAZIONE
Subito dopo ci fu la premiazione del vincitore del Percfest 2004, alias MAURIZIO MIRABELLI, curata dal Capo e da Elione.
Quella sera finalmente faceva caldo, ma dopo il freddo delle serate precedenti stavo retroattivamente spezzato e, a quanto potevo vedere, non ero il solo ad avere subito danni fisici irreversibili dall'esperienza: sul palco il Capo era completamente rauco.

Per fortuna Elio invece era in ottima forma.
"Prendi questa cassa, hai vinto!" disse Elio a Maurizio.
"Bella - commentò - MI MANCAVA!"
"Sì, cari amici - intervenne Elio - dovete sapere che i batteristi fanno gli ALBUM delle casse per batteria!"
Maurizio non afferrò perfettamente il concetto, ma si produsse comunque in un'ottima performance. Il kompagno Gillette si addormentò dopo due minuti.

Parecchia gente stava passando a chiedere i cd della Drummeria, era la prima volta che ci chiedevano di comprare qualcosa che avevamo da vendere, non eravamo abituati.
Per fortuna molti ci chiedevano anche se avevamo magliette da vendere.
"No - rispondevamo - sono andate A RUBA!"
Le soddisfazioni della vita.
CONCERTONE parte seconda: THE GREAT NACO ORCHESTRA
Intanto era iniziata la drum battle dei vincitori delle storiche edizioni del Percfest, ovvero RICCARDO LOMBARDO e STEFANO INCANI, poi l'ottimo IRIO DE PAULA TRIO, seguito dalle giovani promesse di HEY CI SIAMO ANCHE NOI.

Dopo di loro gli indiani The Baul of BengaliTHE BAUL OF BENGALI, quelli che avevano rimpiazzato i Cubani e per questo motivo avevano reso Laigueglia una roccaforte del razzismo antiindiano. In realtà non erano malaccio, ma mai contraddire il popolo.

In ogni caso anche loro presero parte con tutti gli altri musicisti al gran finale di THE GREAT NACO ORCHESTRA, splendida come tutti gli altri anni. Erano più di venti sul palco tra batteristi, percussionisti, chitarristi, bassisti, fiati e vocalist.
Speravo che Elio ritornasse sul palco, invece da buon gas nobile era già evaporato nell'infinito. Il mondo se ne fece una ragione e si andò avanti fino all'una inoltrata, alla faccia degli sfigati che abitavano nella piazza.

Certe volte mi chiedo quale sofferenza umana sia insita nell'abitare a Laigueglia e odiare la musica, non tanto per i concerti in piazza quanto per le jam notturne che tirano minimo fino alle due e che riecheggiano per tutto il budello e anche oltre. E mi rispondo che è giusto così: i vecchi hanno solo da traslocare dagli altri vecchi ad Andora e non rompere i coglioni, anche questa è selezione naturale.
THE GREAT NACO ORCHESTRA
JAM
Ci trasferimmo da Mayflower ma era completamente vuoto, ne approfittammo per prendere un paio di birre per una volta indisturbati. Poco dopo ritornarono quelli del Meta-Choro Trio, questa volta però alla batteria avevano reclutato il nostro amico MAX PIEDE (vedi Percfest 2002).

Drummeria Jam Risentirlo fu un piacere ma un bel gioco dura poco e ben presto il tapino venne scacciato dal maestro Ellade, seguito a ruota da Christian Meyer, poi Maxx Furian, poi Paolo Pellegatti: finalmente il fuori programma a sorpresa della Drummeria poté iniziare.

Fu veramente un bel sentire, l'atmosfera raccolta del Mayflower dona sicuramente più di un grande palco, qualche litro di alcool nelle vene indubbiamente aiuta e, per una volta che sarebbe servita, la telecamera del Pastrano non c'era.
Gli scrissi di correre e filmare tutto ma arrivò solo qualche ora dopo, quando stavano finendo. Sarà che farsi tutto il budello camminando obliquo non è impresa facile, sarà che probabilmente il Capo l'aveva assoldato per dare la caccia ai ladri delle magliette, in ogni caso il filmato non l'avrei avuto in ogni caso prima del 2058, quindi pazienza.
Drummeria Jam
AFTER
Dopo la jam, chiesi a Christian: "Lo vuoi il mio cd di Collegno?"
Alla fine il batterista si arrese, mi disse: "Sì!" e lo mise nel suo zaino. Probabilmente ora lo starà usando come supporto per tavoli che ballano o l'avrà attaccato dietro alla macchina per fottere l'autovelox.

Anche stavolta in compenso si erano fatte le due, e l'autistico Grumo ed il kompagno Gillette come al solito andarono a dormire come dei vecchi. Nonostante nel frattempo il mal di gola mi si fosse trasformato in una tosse della madonna mi sarei sentito troppo frocio ad andare a dormire a quell'ora, così girovagai un po' senza meta per il lungomare, poi scorsi l'afterhour di Angelo & Friends davanti alla spiaggia e decisi di estinguermi là assieme a loro, lasciando che i fumi dell'alcool ci aiutassero a riassumere in una sola serata tutti gli episodi di vita da Fave dal primo Percfest ad oggi, Canale14 compreso. Fu un modo come l'altro per fare l'alba e poi mandarci tutti quanti affankulo.



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