Luglio 2005.
Il mondo stava rapidamente cambiando.
Casa Marok si era trasformata in un ostello per tutti gli handicappati che venivano a vedere i concerti dell'Extrafestival.
A Torino, gli Ultras del Toro rompevano i coglioni all'intera città perché loro stavano in B. E con Ultras del Toro intendo
KASTROX.
Ed a Villa Arconati, vicino a Castellazzo che è vicino a Bollate che è vicino a Milano, gli Elii sarebbero entrati nella storia eseguendo il primo DVD BRULÉ della loro lunga carriera: il video del concerto sarebbe stato masterizzato e venduto la sera stessa, immagini e suoni della serata sarebbero stati riversati in diretta in un dvd, per godere ancora, ancora e poi ancora.
Sarebbe bello replicare l'esperimento quando si va a troie...
Un giorno ci arriveranno.
Oh, con tutto ciò non voglio dire che avessi la minima intenzione di andare al concerto.
Va bene che sono fava, va bene che sono coglione, ma certo non fino al punto da fiondarmi in un posto in culo al mondo chiamato Castellazzo di Bollate per vedere una roba di Elio uguale a
quella di due giorni prima.
Tanto più che sarebbe stato mandato in diretta in streaming su Rosso Alice: se proprio avessi voluto vederlo, potevo farlo da casa e vaffankulo!
"Marok, vieni? - disse
Francy
- ci siamo io e
la minorenne Flo!
Poi dormiamo tutti assieme..."
SI PARTE!
Arrivai a Porta Susa armato delle migliori intenzioni, quando la voce metallica eppur suadente del signor Loquendo disse: "Il treno per Aosta proveniente da Torino Porta Nuova arriva e parte con un ritardo di mezz'ora!"
"AHAHAHAHA! SFIGATI! - pensai - Io non vado ad Aosta, vado a Milano, gnègnègnègnègnè!"
Subito dopo, la stessa voce: "Il treno per Milano proveniente da Torino Porta Nuova arriva e parte con un ritardo di UN'ORA!"
PiombinoKastrox!
Un'ora di ritardo, per un treno che partiva dalla stazione a fianco!!!
Dieci minuti dopo, la stessa voce: "Tutti i treni provenienti da Torino Porta Nuova subiranno un RITARDO NON QUANTIFICABILE, a causa dell'occupazione dei binari da parte di un gruppo di manifestanti!"
Un gruppo di manifestanti???
Chi cazzo potevano essere?
Studenti non ce n'erano, eravamo a luglio.
Operai nemmeno... non era periodo di scioperi.
La conclusione non poteva che essere una: gli ULTRAS DEL TORO!!!
KAAAAAAASTROX!!!
PIANO B
Per arrivare fino a Castellazzo occorreva una cazzo di macchina e un cazzo di qualcuno che la guidasse.
Ero rimasto d'accordo con Uollano per trovarci alle sei alla stazione di Milano, poi un certo
iCara
ci avrebbe caricati e portati a destinazione.
Adesso però NON sarei arrivato a Milano alle sei.
E quindi?
I Motivi erano già là, quindi soka.
Altre Fave di Milano a cui chiedere uno strappo non ce n'erano, quindi soka.
La vita è proprio strana, un concerto del quale non me n'era mai fottuto un durissimo e succossimo cazzo, adesso era diventato questione di vita o di morte: non mi potevo fottere una serata per colpa di KASTROX!
Fu allora che la voce del signor Loquendo annunciò un treno diretto a Chivasso.
La direzione era giusta... saltai su.
Durante il viaggio, il controllore ci informò che i manifestanti non erano quelli del Toro ma quei pezzi di merda degli spazzini di Porta Nuova.
La prossima volta gli cago nell'atrio.
E, comunque, KASTROX.
A Chivasso era in partenza un treno per Novara... per una volta, il culo era mio amico.
Ed una volta arrivato a Novara? Cazzo fare se non c'era un treno?
Preso dalla disperazione, telefonai a tutte le Fave limitrofe che mi venivano in mente, compresi cani, porci, puttane e vaffankulo. Risposta unanime: soka.
Unica eccezione il Favone Grassone, che ai soka ed al "Domani mi alzo alle cinque sborroh!", aggiunse una postilla creativa: "Già che vai pigliami il dvd!"
Perfetto.
Rimasi un paio d'ore alla stazione di Novara seduto su una panchina con zero pheega, poi presi un lento diretto a Milano. Orario di arrivo previsto: le sei e mezza.
Per l'intero viaggio implorai Uollano di rallentare il suo autista suggerendogli un polygen di supercazzole tra cui il caldo, il traffico, lo stress e l'amore trovato per la strada nella persona di una coppia di modelle bisessuali svedesi e minorenni che a tutti costi avevano preteso di fare un pompino.
Alle sei e quaranta arrivai a Milano, mi guardai intorno e, incredibile a dirsi, i due handicap c'erano ancora! iCara non era nemmeno troppo incazzato: le svedesi pompinare funzionano sempre.
Per farmi perdonare gli regalai un pass di Alan Magnetti.
Potevamo partire.
WELCOME CASTELLAZZO!
Castellazzo di Bollate era davvero in culo al mondo e Villa Arconati era il palazzo più in culo di tutta Castellazzo di Bollate. Però, una volta scesi dalla macchina, i suoni del soundcheck ci condussero dritti dritti tra le braccia di una ventina di buttafuori grossi ed incazzati, schierati in assetto antisommossa davanti all'entrata.
PiombinoKastrox.
Come fare ad entrare?
Semplice: un sorriso ed i PASS DI ALAN MAGNETTI!
Se avevano funzionato a Collegno, perché avrebbero dovuto fallire a Castellazzo?
I buttafuori ci guardarono con aria un po' dubbiosa, ma i pass parlavano chiaro: c'era scritto "ALL AREAS", mica ci potevano fermare!
Ebbene sì, eravamo DENTRO, anche STAVOLTA!
Sotto il palco, trovammo i due Motivi
Francy e Flo: nessuno di noi si chiese come avessero fatto ad entrare.
Incontrare un Motivo è sempre un'esperienza meravigliosa. In questo caso, però, Flo aveva una marcia in più: era già senza voce, ancora prima che il concerto iniziasse. La sua laringe aveva completamente bannato le frequenze medie ed ogni sua parola era uno yodel sussurrato, una marmellata di dissonanze... insomma, era a tutti gli effetti la versione analogica di Carambola.
Una volta riacquistato un barlume di lucidità, mi misi a consegnare un pass di Alan Magnetti a tutte le Fave che vedevo arrivare, con un particolare occhio di riguardo alla
piccola Cate,
perché è minorenne e quindi SBORROH, ed a
Don Diego
perché è handicappato.
Il Don ricambiò tirando fuori dallo zaino alcuni
strumenti delle medie
che voleva suonare durante il concerto.
Nemmeno PIOMBINO e KASTROX erano mai arrivati a tanto.
In suo onore osservammo un minuto di silenzio, poi iniziammo a fare bordello.
FAVE = FANKULO!
A neanche due minuti dall'inizio dell'unplugged arrivarono i buttafuori, ci dissero che Fave = fankulo, che, sì, quelli coi pass potevano anche stare dentro, però i posti erano numerati ed i nostri, se c'erano, stavano in fondo. Il più possibile. Meglio ancora, fuori.
Ci mettemmo in piedi ai bordi del palco, ascoltando in un orecchio i
Frocioni
e nell'altro cani, porci, puttane e vaffankulo che ci dicevano che non potevamo stare lì e PiombinoKastrox.
Don Diego per tutta risposta tirò fuori un aggeggio per fare le bolle ed iniziò a prendere a bollate tutti quelli che rompevano i coglioni.
I buttafuori smisero di cagare i nostri cazzi quando capirono che, da qualunque altra parte ci avessero messo, avremmo causato danni di proporzioni maggiori... tantovaleva lasciare che la natura facesse il suo corso.
CONCERTO!
Fin da subito fu chiaro che la scaletta era la solita del
brulé volume 1,
senza infamia e senza lode, a parte ALFIERI che è sempre un piacere da godere fino in fondo.
La nostra posizione offriva una splendida panoramica
sui monitor della regia, e tutto ciò era molto bello perché avevamo la prova diretta ed inconfutabile che regista, troupe, cameramen, aiutocameraman, macchinisti, fuochisti ed uomini di fatica inquadravando tutti tranne noi, perché FAVE = FANKULO.
Dopo un po' però arrivò un sms dal Favone Grassone: "Ti hanno inquadrato mentre facevi le bolle come un coglione insieme agli altri handicappati! Che schifo!"
Avevamo appena scoperto che il nostro pubblico era il Favone Grassone!
Perfetto.
La prima vera chicca fu CADAVERE SPAZIALE, con l'unico, vero, inimitabile
RITZ SAMARITANO!
SKIZZOH!!!
In tutti e tre i brani, c'erano di nuovo le coreografie malate di Collegno: nel Rock and Roll, Mangoni appariva con un mantello rosso alla Freddie Mercury e si faceva inculare da Elio, in Urna c'erano delle lampade da camera mortuaria giapponese, probabile citazione di qualche musical di chissachicazzo, ed in Supergiovane Mangoni si arrampicava fino in cima ai tralicci del palco, rischiando due o tre volte la pelle. Insomma, di tutto il concerto, l'unica parte che avrei rivisto volentieri era davvero quella fuori dal dvd.
PiombinoKastrox.
BACKSTAGE
Prima che la coda assumesse proporzioni non computabili, andammo al banchetto dei brulé da Cops a ritirare i dvd da "guindigi euro". Non l'avrei mai detto, ma dopo una mezz'ora erano già pronti. Per una volta, i masterizzatori avevano fatto egregiamente il loro dovere.
A quel punto affrontammo i buttafuori con fare sicuro: avevamo i pass di Alan Magnetti, avevamo la
pheega,
ed in effetti miracolo fu: eravamo passati indenni oltre alle transenne.
Era la prima volta che in un backstage vicino a Milano filava tutto così liscio: avevamo rischiato di prenderle per molto meno persino quando esisteva il Fave Club.
Finché non mi arrivò un sms di GRUMO.
Che era in Germania.
Guardai il cielo... per adesso non pioveva.
"Puoi far entrare
Danilo
al backstage? - diceva il messaggio - È quello ALTO, vicino alle transenne!"
Mi voltai, in fondo all'orizzonte vidi un coglione alto due metri che si sbracciava.
La situazione era a dir poco paradossale: questo Danilo, che avevo visto solo una volta un anno prima alla
festa dell'autistico
e del quale a malapena mi ricordavo l'esistenza, mi aveva visto in lontananza mentre entravo ed aveva chiamato Grumo in Germania perché mi telefonasse per dirmi di farlo entrare. Viva la globalizzazione.
Purtroppo avevo finito i pass di Alan Magnetti, comunque riuscii a farlo entrare lo stesso.
Per la bellezza di dieci secondi.
"E tu cosa ci fai qua???" gli chiese uno dei buttafuori. Per l'esattezza, quello più grosso.
"Eh... io..."
"Fuori!!!"
Se avessi provato ad insistere, di fisso il buttafuori avrebbe cacciato a calci in culo anche me senza troppi complimenti, così decisi di fottermene il cazzo dell'handicappato e ritornai dalla pheega.
Il dottor Marok risolve.
"Sapete che oggi è il mio compleanno?" dissi ai Motivi ed alle Minorenni.
"Ma come? Non l'abbiamo già festeggiato due giorni fa a Collegno?"
"Be', sì... ma comunque è oggi!"
"Ah... AUGURIIIII!"
Cosa non si fa per essere aggredito da tre giovani donne, di cui due Motivi e due Minorenni, per assaporare fino in fondo l'ultimo scampolo di gioventù.
L'INGRESSO NELLA TERZA ETÀ
E va be', iniziammo a parlare del più e del meno, finché da una finestra del piano di sopra non si affacciò Faso, ci vide, urlò: "TUTTO QUELLO CHE DITE È FALSO!".
Poi richiuse la finestra e scomparve, come se nulla fosse successo.
Sono cose che fanno pensare.
Intanto,
il Civas salutava una fava a caso
ed Elio vagava per il prato con aria un po' malinconica.
"Elio - gli dicemmo - che succede, qualcosa non va?"
"No - rispose - è che..."
"Che cosa? Dicci!"
"È che ieri sera in macchina... tornavo dal concerto e... ho fatto una cazzata..."
"Hai bocciato?"
"Peggio..."
"Hai stirato qualcuno?"
"Peggio. Mi annoiavo così, senza accendere la luce, ho preso un cd a caso, l'ho messo nell'autoradio, e..."
"..."
"...ed era il CD DI IVAN PIOMBINO!!!"
L'estrema sofferenza con cui Elio parlava dell'avvenimento, gli occhi carichi di tristezza mista a rassegnazione, il moto di profondo schifo che animava i suoi ricordi erano a dir poco commoventi.
Certo, il fatto di essergli tutti scoppiati a ridere in faccia probabilmente non era stato molto carino da parte nostra, però...
"Be', ma hai subito levato il cd, no?"
"No. L'ho ascoltato fino alla traccia 27. Fino a quando Piombino non ha cantato PAGANO. Lì non ce l'ho più fatta e l'ho buttato via!"
Meraviglioso.
Elio non era il solo ad accusare sofferenza: anche
Foffo,
il mitico fonico degli Elii, vagava come un'anima in pena.
"Ci son problemi, Foffo? Hai sentito il cd di Ivan Piombino?"
"Chi???"
"No... niente... qualcosa non va?"
"Eh... devo andare in stazione centrale e un ho la macchina... a quest'ora un ci arriva nulla..."
La macchina di iCara era piena, ma con l'arte della più sublime supercazzola gli rimediai un passaggio dai GENITORI della Cate... visto che vengono sempre, che almeno servano a qualcosa!
Il dottor Marok risolve.
AFTER
Terminato il backstage, ci concedemmo una breve sosta nel
paradiso di Flo (che per fortuna era chiuso),
poi onorammo il motto "dove non c'è chiocciola c'è casa" ed andammo a morire a casa Uollano... in fondo c'erano almeno due ottimi Motivi per passare la notte da lui.
Per propiziare l'arte amatoria nulla era meglio di una veloce visione del dvd brulé.
L'esperienza superò le nostre più rosee previsioni: avevamo davanti a noi un video in cui tutte le inquadrature erano fatte alla cazzo!
Alèèèèèèè!!!
Quando suonava il Civas, sullo schermo appariva un primo piano di Christian, quando suonava Christian la telecamera riprendeva Elio, quando gli Elii suonavano e cantavano tutti assieme l'inquadratura era sul pubblico.
Per giunta, il volume era compresso in modo abnorme: dinamica zero, come alla radio. Insomma, uno schifo.
Solo in seguito avremmo saputo che la regia era di una troupe di Ligabue (avete presente quello che fa chiudere i siti dei suoi fan? Ecco, lui!) ed aveva filmato senza conoscere nessuna delle canzoni di Elio perché prepararsi pareva brutto. E quindi le telecamere erano a tutti gli effetti state manovrate alla cazzo di cane.
Avrebbe fatto meglio Ivan Piombino.
Il resto della nottata fu indimenticabile, ma anche il giorno successivo ebbe il suo perché: facemmo un salto al Bosco di Gioia, giusto il tempo necessario per vedere che
stavano scaricando i MATTONI per il grattacielo.
Dunque, tutti i nostri sforzi non erano serviti assolutamente a un cazzo.
La regione Lombardia aveva pronunciato il suo Fave = Fankulo.
Fu allora che ci guardammo negli occhi, capimmo che era giunta la nostra ora e pronunciammo l'ultimo, unico, irrevocabile vaffankulo.