FIGGATTA DE BLANC
Questa traccia è la nipote dell'intro del
primo album,
Adolescenti a Colloquio.
Chiaramente, vista l'età, è un po' dispettosa... così ha pensato di girare tutte le sillabe all'incontrario.
VACANZA ALTERNATIVA
"I giovani, al pari delle persone anziane che vogliono sentirsi vive e ancora utili alla società, ogni giorno che Dio manda in terra vogliono andare alle terme sempre più. Fanno eccezione quelli della mezza età. Alle terme si possono fare i fanghi e conoscere donne d'esperienza che - in confronto - le MILF, le cougar e le mature lasciano il tempo che trovano."
Il
canto Tuvano che all'inizio si sente in sottofondo potrebbe essere una citazione (o persino un campionamento...) di
"Dance Me This"
di Frank Zappa (tnx Apocaloso).
Tutto il resto è funky, compresi i fanghi, i funghi ed il brodo che comincia a girare girare girare.
L'aria della prima strofa ricorda anche molto
"Lady Marmalade"
di Patty LaBelle, meglio nota come
"voulez vous coucher avec moi" (tnx Dautàrr).
La piccola frase di fiati dopo
"un piatto che profuma di bosco" potrebbe citare
"September"
degli Earth Wind & Fire (tnx Ayamar).
L'amica della nonna diversamente eterosessuale (o, se preferite,
"cisgender") è ovviamente impersonata da Victor, alias Vittorio Cosma, che cita i propri peccati di gioventù in
"Cinquecento" e
"Suicidio a sorpresa" (tnx MeemmoW).
Tra l'altro, quando dice:
"non mi fare le menaaateee che vaaado in paaaranoia!" fa esplicitamente il verso a Finardi
(
"La musica ribelle"
e
"Valeria come stai?"). Il lato più divertente è che Vittorio Cosma ha suonato davvero quei brani sul palco con Finardi per intere tournée (tnx Giorgio/Lelev*/Niccodemo/Pietro)!
Lo stacco finale ricorda chiaramente
"Sex Machine"
di James Brown (tnx Giuppi1996).
Curiosità: alla fine, si sentono le risate inconfondibili di uno dei fonici... ebbene, è Andrea Pellegrini, alias... il
Pelle! {tnx [u]}
Arrangiamento fiati: Demo Morselli. Tromba: Andrea Tofanelli. Sassofono: Massimo D'Avola. Trombone: Ambrogio Frigerio.
Testi trascritti da Asilorepublic & MeemmoW.
Fanghi,
andiamo a fare i fanghi.
Fanghi,
alle terme a fare i fanghi.
Nonna nonna, ti voglio accompagnare,
quest'estate non voglio andare al mare.
Nonna nonna, io verrei alle terme con te
a bere l'acqua calda ma soprattutto a fare i
Fanghi,
andiamo a fare i fanghi.
Fanghi,
alle terme a fare i fanghi.
Nonna nonna, mi devi presentare
le tue amiche, che ho voglia di parlare.
Nonna nonna, donne di esperienza per me,
che ho voglia di imparare a cucinare con i
Funghi,
polenta con i funghi.
Funghi,
con le nonne a mangiar funghi.
Vieni vieni, Tato,
che ti insegno il segreto di
un piatto che profuma di bosco:
metti i funghi secchi a rinvenire
in acqua tiepida,
ma fallo per almeno due ore.
Prepara il brodo e in una casseruola
metti burro e olio per rosolare una cipolla,
poi aggiungi i funghi e il riso,
fai andare per un paio di minuti,
aggiungi il vino bianco e lascia evaporare.
Metti il brodo e comincia a girare, girare,
girare, girare....
Manca ancora un ingrediente,
ma un'amica della nonna te lo vuole svelare.
"Driiin! Chi è? Uuuuh, sciao Tato! La nonna mi ha parlato tanto di te... Ma vieni a sederti qui viscino a me. So che tu sei un grandi fan di Elio e le Storie Tese... Pensa, io ero quella che disceva 'Scinquanta di bocca cento scopare a casa mia', ah ah, sì. Solo che adesso non lo fascio più, ho una scerta età..."
L'amica della nonna è un trans
l'amica della nonna è un trans
"Adesso fascio una mela cotta chi è una cannonada, ah ah ah. Scusa, sono un po' brutale, te lo chiedo... sono anche un po' sinscera... ti piace il dito nel sedere?"
Dito nel sedere paura non fa.
"No, non è una riscetta, non aver paura, è solo per sapere"
Molto meglio una mela cotta
con l'amica della nonna trans
Molto meglio una mela cotta
con l'amica della nonna trans.
"Tato, dai, non mi fare le menaaateee che vaaado in paaaranoia!"
"E lo la... e lo lasciamo questo. Solo per il mercato però della Norvegia, in Finlandia..."
"Esatto..."
"Esatto..."
"Bellissima..."
"Qualche sprecisione c'è, si prende quelle buone, si sostituiscono..."
"No, ma è bello!"
"Bene, adesso mangio!"
"...Hi, a nice one! Questo era 'U battellucce, uno dei più bei canti popolari del Molise, una canzone che è un po' l'inno ufficiale di Termoli. E rimaniamo un po' in questa atmosfera notturno con il sound di Elio e le Storie Tese: featuring Sergio Antibiotice, She wants."
SHE WANTS
"Le donne e il posterior: un binomio avvincente e controverso. L'altra metà de cielo può essere suddivisa in due fazioni: colore (= coloro al femminile) che lo vogliono in the posterior e colore che no. Colore che non lo vogliono non vanno colpevolizzate né criminalizzate; colore che lo vogliono meritano incoraggiamento e sovvenzioni"
I fan della storica
The peak of the mountains (citata esplicitamente, tra l'altro!) apprezzeranno sicuramente questo secondo episodio, sempre in lingua inglese... ma finalmente con un lieto fine!
Del resto, come dice il proverbio, il culo è la figa del futuro... e, se ci fossero ancora i singoli su vinile, questo sarebbe sicuramente un'ottimo lato B.
Come avete letto, la traccia è preceduta da un breve parlato in cui si parla del Molise. Secondo un'amica, che salutiamo, l'argomento non è casuale, perché la donna a cui piace prenderlo nel culo è come il MOLISE: NON ESISTE! (tnx Lady Molisn't)
L'attacco di batteria iniziale ricorda Gargaroz (tnx Danito).
Per il resto, le sonorità sono estremamente simili a quelle del signore che Rocco Tanica cita nei ringraziamenti, cioè il James Ingram di
One Hundret Ways {tnx [u]}.
Inoltre, ai minuti 0:31 ed 1:39, ricorda
Human
della Human League (tnx Betlemme).
Per l'uso del vocoder, la traccia appare anche una commovente parodia dei lenti dei Daft Punk in
Random Access Memories
(tnx MeemmoW/Metallus).
Tuttavia, è anche notevole la somiglianza con i coretti di
Goodnight Tonight
di Paul McCartney con i Wings (tnx Ale).
Cantante maschile: Sergio Antibiotice. Cantante femminile: Paola Folli. Cantante confidenziale: Nick the Nightfly. Registrazione voce del sig. the Nightfly: Patrick Gonella. Grazie a: James Ingram.
Trascrizione by Asilorepublic.
She wants in the morning,
she wants in the evening
she wants all night long.
She wants in the ballroom,
she wants in the playground,
she wants in any circumstance
But when she really falls in love,
she wants in the posterior, baby.
But when she really falls in love,
she wants in the posterior.
Up in the posterior.
She wants, she wants, she wants in the posterior, baby.
She wants in the morning,
she wants in the evening,
and everytime she wants it more and more,
up in the posterior
She wants in the city,
she wants in the country,
she wants in the gym.
She wants in the stadium,
in the peak of the mountain,
she wants when floating in the swamp.
She wants in the posterior, baby.
But when she really falls in love,
she wants in the posterior,
up in the posterior
She wants, baby, baby, baby.
She wants and she love,
shooting out good humour from all the pores.
She wants,
she wants, she wants, she does, she does,
in the posterior, baby.
I can't believe you're so sexy,
and I want it, and I need it.
"Don't judge her on the bases of the posterior. That's not the way to get her heartbeat and her emotions. She's a beautiful creature, a persone with doubts and uncertainties, but that won't hold her back from loving endlessly."
Non la giudicate
con la discriminante del posterior.
Non è così
che potrete scongiurare quel suo batticuore.
Perché sono una persona
coi dubbi e le incertezze
che non mi impediscono di amare senza remore.
coro:
"She wants, she wants"
She wants in the posterior, she wants it, baby.
(che mi impediscono di amare senza remore)
Say yes, don't say maybe, don't say no.
Baby, baby, baby, baby.
(she wants in the morning, she wants in the evening)
Anche l'anterior.
Anche l'anterior.
PARLA COME MANGI
"Ultimamente, negli ultimi secoli, i termini britannici vanno per la maggiore. Vocaboli come yes, hockey, rapunzel, brunch, waterclòs sono sempre più utilizzati da coloro (color) che (that) pur (too) essendo (being) italiani (italians) vogliono (want) darsi (give themselves) un (one) tono (tune) internazionale (international). Ad essi va detto: ma va' là, pirletta."
Uno dei primi sintomi della vecchiaia è l'accorgersi di come alcune cose che sono sempre state considerate delle CAGATE vengono all'improvviso rivalutate... con un altro nome! Possibilmente in un'altra lingua.
A quanto pare, l'argomento mette tutti d'accordo, ma l'elenco NØ: la maggioranza di quei termini non sembra di uso comune (es: bakery? applepie?) oppure non sembra traducibile (es: roastbeef?). La verità è che, probabilmente, ognuno di noi scriverebbe un suo elenco e cancellerebbe quello di tutti gli altri. Ad esempio, io avrei messo
"apericena" (per dire aperitivo),
"bistrò" (il vagone ristorante),
"driver" (nel senso di "autista"... Rocco Tanica lo usa DAVVERO e, sulle prime, sentire frasi tipo
"sto cercando un driver" e scoprire che, per
"driver", si intendeva il conducente di un'autovettura, è lievemente disorientante!),
"selfie" (il comune autoscatto),
"stage" (l'apprendistato pagato un cazzo e alla fine soka) o le banalità della politica, come
"election day",
"jobs act",
"spending review" o
"spread". Ma soprattutto... vi assicuro... c'è della gente (e non dico chi, ma se cercate sull'Internet lo trovate) che al posto di CULO... ripeto, al posto di CULO... dice POSTERIOR!!!
Questo per dimostrare che la maggioranza di voi cancellerebbe tutto quello che ho scritto e rifarebbe l'elenco da capo! Quindi, prima di incazzarvi con gli Elii... pensateci! :)
Uno dei pregi di questa traccia è che gli Elii cantano un po' tutti: la prima strofa è di Cesareo, la seconda di Faso, il ritornello lo canta Elio e poi, con l'arrivo del bel René, scatta la grande ammucchiata.
Mangoni, grande escluso, arriva all'ultimo momento, ma la sua presenza è decisiva! Su una base che vagamente ricorda un po' i Radiohead ed un po' il finale di
Take the power back
dei Race Against the Machine, ed un'intonazione che riporta decisamente alle parolacce di Supergiovane, l'architetto recita un lungo elenco di parole inglesi, tra le quali compare l'intrusa:
Prisencolinensinainciusol.
È il titolo di un famoso brano di Adriano Celentano del 1972 e non è una citazione casuale: il testo era composto di parole inventate, che non volevano dire assolutamente nulla e che però avevano un suono
"finto-anglofono", cioè
"sembravano inglese" (ogni tanto, per rincarare la dose, c'era un
"all right"). Si trattava, insomma, di una bonaria presa in giro dei tanti che ascoltavano, adoravano e cantavano la musica in inglese, nonostante non capissero un cazzo. Negli anni '70, la canzone ha avuto due effetti collaterali assolutamente imprevisti: è piaciuta più in America che in Italia ed è stata classificata da diverse fonti come il primo esempio di rap italiano... nonostante non sia in italiano (tnx Choo/MeemmoW/NonSonoMeyer/P).
Trascrizione by ALE, Asilorepublic, P. & [u]
In ufficio ci sarebbe una riunione,
non ci vado, partecipo solo a meeting.
Tu vorresti darmi alcune spiegazioni,
non le voglio, accetto solo briefing.
Egli è stufo di indossare i vecchi occhiali,
scende giù e si compera degli eyewear.
In passato andavamo a far la colazione,
mentre adesso preferiamo di gran lunga il brunch.
"American coffee with orange juice"
Non vorrei ritrovarmi avvoltolato tra le spire
di una terminologia vocabolata vecchia.
La grammatica complessa di una lingua superata
che nessuno parla più.
Parla come mangi, scrivi come bevi,
sforzati di usare i nuovi termini britannici.
Non vorrai finire come quello stolto
che si ostina a usare le parole degli italici.
Torta con le mele fatta da mia nonna,
che tristezza, vado in bakery e mi faccio un apple pie.
Mi offri da mangiare manzo freddo cotto,
lo respingo, prediligo nettamente il roast-beef.
Si lamenta che lavora tutto il giorno,
(eh, sì...)
pensa io che lavoro H24.
Un barbone chiede i soldi davanti alla stazione
e la cosa non mi suscita emozione alcuna.
Ma se vedo un homeless che elemosina del cash,
io gli do del finger food.
Parla come mangi, scrivi come bevi,
sforzati di usare i nuovi termini britannici.
Mangia come parli, bevi come scrivi,
scordati le cose complicate e un po' difficili.
Devi divenire come quello stronzo
che si incula tutti con parole incomprensibili.
Mentor, diversity, community, sharing, trading mentor, social, gender, governance, trendy, briefing, free-climbing, development, environment, continental, conference call, featuring, call sheet, direct score, sentiment, gap, competitor, celebrity, mainstream, outfit, comfort zone, buyer, cinepark, joint-venture, plain, know-how, of course, to be confirmed, advisor, partnership, underfriendly, network, planning, brainstorming, flashmob, food and beverage, personal trainer, personal manager, all-inclusive, asset, brand manager, break-even, sentiment, prisencolinensinainciusol, new entry, prime time, question time, road map, selfie, situation, sold-out, tutor, target, enterprise, aftershow, booking, cuckold, cooking, master chef, Braccobald Show, bodyguard, location, showcase, fidaty card, touchscreen, tech screen... e vaffanculo va', è finita.
IL MISTERO DEI BULLI
"Se i bulli sono una piaga sociale, mettere il dito nella piaga significa mettere il dito nei bulli (con tutto ciò che ne consegue: chi ha messo almeno una volta un dito in un bullo sa di cosa parliamo). I bulli sono sempre esistiti, dal pitecantropo all'homo sapiens, ma il capostipite dei bulli scolastici è senz'altro Attila alunno."
I campanelli delle bici, ad inizio traccia, potrebbero essere i nipoti di quelli di
"Bicycle Race"
dei Queen. Tuttavia, se di campionamento si tratta, l'originale è stato accelerato e stretchato con una smodata dovizia di crudele brutalismo digitale (tnx Tito Perve).
I
Fratelli Lumiére, invece, sono gli inventori del cinema, mentre
"Attila alunno" è ovviamente un gioco di parole con
"Attila l'unno" (e lo scrivo APPOSTA per evitare che me lo segnaliate! :D)
Sotto ai
"tamarri del neolitico", l'intenzione ritmica e gli intervalli fra gli accordi sembrano ispirati al riff principale di
"Message in a Bottle"
dei Police.
La
"hit parade" degli Ostrogoti potrebbe nascondere un doppio senso legato all'accezione più nota del verbo
"hit", cioè
"colpire" (tnx Ayamar).
Infine, il mood della chiusura ricorda quello di
"Maggie May"
di Rod Stewart (tnx Giuppi1996).
Il parlato finale di Victor riprende uno sketch del Musichione (che non posso caricare, altrimenti la RAI me lo banna e mi goatsa), in cui tutti gli Elii erano scoppiati a ridere quando lui aveva detto:
"pesso di merda". E, subito dopo:
"filio di putana" (tnx QiQQo).
Trascrizione by Asilorepublic, MeemmoW & QiQQo.
"Pista! Pista! Spostati! Spostati, levati che ti spezzo le gambe! Anzi, vieni qui, dammi il telefonino... Cos'è? Un aiPone 4... Vabbè, dammi anche il giubbotto... Ma cacchio! L'hai comprato al mercato questo? Ma sei un barbone! Vai via che ti spezzo tutto! Via, via! Pista!"
In questi tempi moderni
pieni di telefonino
c'è la piaga dei bulli
che bullizzano e girano un filmino.
Come i fratelli Lumière
che eran dei bulli francesi:
non gli bastavan le foto
e hanno inventato il filmino.
Il bullo è
il figlio del tamarro che picchiava pure me.
Il bullo è
un giovane moderno molto problematico.
Il bullo è
presente in ogni antica civiltà:
ad esempio i Camuni
che furono i bulli dell'antichità.
Tamarri del neolitico
chissà chi vessavate voi,
nessuno l'ha saputo mai,
non ci sono i reperti,
o non li hanno trovati.
Pensiamo ai vandali antichi,
(lo dice pure il tg4)
i padri del vandalismo,
(che è colpa dei videogiochi)
bullizzavano i goti
imbrattandone gli elmi con le feci.
Ma il più tamarro di tutti
(anche gli Alani ed i Bastarni)
è stato Attila alunno
(erano gente cattive)
a scuola aveva rubato
(unnò)
le feci di un visigoto.
Il bullo è
il figlio del tamarro che picchiava pure me.
Il bullo è
un giovane moderno molto problematico.
ma il bullo c'è
già in epoca preistorica,
e la prova è il disegno rupestre del celebre
bullo di Neanderthal.
Tamarri paleolitici
chissà chi vessavate voi,
nessuno l'ha scoperto mai,
purtroppo non si investe assai
su indagini di questo genere.
Il mistero dei bulli
si infittisce in un modo che te lo raccomando.
Sì, te lo raccomando.
Secondo me
di gente più tamarra degli Ittiti non ce n'è.
Secondo me
comunque gli Ostrogoti sono in vetta all'hit parade.
Mi han detto che
stasera danno "Bulli e pupe" al cinema d'essai.
Ci vengo se prometti di restare tutto il tempo
accanto a me.
"Allora, chi cassu è? Che io domani matina svelia ale sei di matina... Din dooon... Chi è che rompe i colioni? I sempre questo che fischia. E no ha rispeto dile persone quindi è... testa di caso, ansi... piso di merda!" "Ah ah ah!" "...ansi, filio di putana!"
CHINA DISCO BAR
"La Cina e i cinesi sanno il fatto loro. Non per niente la esportano e si esportano in tutto il mondo. Prova ne è il fatto che in ogni città o quasi (esempio: a Milano sì, a Nanchino sì, a Monfalcone forse) c'è una Chinatown coi fiocchi. Questo brano indaga le implicazioni musicali e di costume di tale fenomeno, e non solo i massaggi con l'happy ending (la ricevuta fiscale)"
Le sonorità ed il ritornello cinesi ricordano molto il Giappone. Pensate, per esempio, a
Merry Christmas Mr. Lawrence di Ryuichi Sakamoto e
Japanese Boy
di Aneka (tnx Carmelo/Lelev*/ScriGno).
Curiosamente, ricordano vagamente anche
Take Your Clothes Off When You Dance
di Frank Zappa (tnx Humar).
"Situato ai bordi di Chinatown" è una probabile citazione di
"Nato ai bordi di periferia", da
Adesso tu di Eros Ramazzotti (tnx Jonathan Grass).
Infine, una curiosità: il video di
Fossi Figo,
nel lontano 2003, ritraeva Elio che passeggiava con Gianni Morandi in un quartiere di Milano a caso: quello cinese (tnx Pietro)!
Alle pianole: Jantoman.
Il mio appartamento è situato ai bordi di Chinatown
brulicante di negozi tipici tecnologici.
E dietro a un vecchio garage
a pochi passi da me
c'è una discoteca cinese,
la frequento da un mese,
dai, andiamoci!
Vieni insieme a me a ballare sulle note di Shanghai,
è la disco deng, senti che fa deng?
Alla consolle c'è un disc jockey del Sichuan
vedrai che roba, David Guetta lo rispetta.
Centro benessere al posto del privè,
scegli free massaggio oppure free drink.
Vedrai che sorpresa il China disco bar.
Sgranocchiavo nuvole di drago al banco del disco bar
quando una ragazza con il tipico occhio a mandorla
si siede vicino a me, parla di ying e di yang.
Certo che mi piace Neil Young,
anche se io preferisco Crosby, Stills e Nash.
Vieni insieme a me a ballare sulle note di Shanghai,
è la disco deng, senti questo deng?
E' il mio telefono caduto sul parquet,
lei si avvicina e mi sussura dolcemente
"centlo assistenza cambia vetlo di smaltphone
dopo mezz'ola lo puoi litiral"
Lestiamo abblacciati, al China disco bar.
Nasce l'amore tra oriente e occidente
e due bambini sino-lumbard.
Col passeggino schivar carrelli ed entrare a comprar
un set di mutande e anche le pile.
IL QUINTO RIPENSAMENTO
"Il rapporto amoroso, sia eterosessuale che busone maschile che busone femminile che altri gender, è l'eterno riproporsi in rapida sequenza di cinque modalità: ti amo; non ti amo più; forse ti amo tuttora; torna da me; vattene. Dopo il quinto ripensamento si ricomincia da capo, con il medesimo partner o con altri. E Beethoven lo aveva previsto"
Il brano è una metacover: è liberamente ispirato ad
A Fifth of Beethoven
di Walter Murphy, che nel 1976 rivisitava in chiave dance la
Sinfonia n.5 di Ludwig Van Beethoven.
Un esperimento simile era già stato realizzato nel 2002 da Robin Thicke, con
When I get you alone... però attenzione: è in inglese (tnx Choo).
Prima dell'inizio, c'è il simpatico sketch
"
Radio coatta classica", che è un tormentone della trasmissione radio
"610" di Lillo e Greg. Il brano citato è
"Dance of the persian slaves" dall'opera
"Chovanščina" di Modest Petrovic Musorgskij, mentre successivamente viene citato anche il
"Boris Godunov", sempre dello stesso autore. (tnx Asilorepublic/Julius).
"Io ti cerco, io ti voglio" è una chiara citazione di
Rock 'n Roll Robot
di Alberto Camerini (tnx ALE).
"Ma quanto è bravo, ma quanto è forte", oltre a citare il tormentone di Celentano, è anche un probabile richiamo ai famosi sketch di
Tarzan
di Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (tnx Simone).
Inoltre,
"Quanto è bello fare l'amore" è un'ovvia citazione di
Tanti auguri della Carrà (tnx Pietro).
Preproduzione: Jantoman.
E ariecchice! Ritornamo qua a Radio Coatta Classica, so' DJ Spinetta e quello che avete sentito insino a mo' era "Dance of the persian slev", dall'opera "Covashkina" di Modest Petrovìc Mussosky, 'sto grande compositore russo che ha coniugato mejo 'a tradizione co' 'a sperimentazione, sia sur piano ritmico che su quello armonico. Ma quanto je fumano 'e palle a 'sto Mussosky, eh? Mitico! Sentimo si c'è quarcuno in linea.
- Pronto?
- Bella DJ Spinetta, so' 'r Caccola.
- Grande Caccola. Hai sentito quanto spacca 'sto Mussoski?
- Da paura.
- Daje Mussoski!
- Aho, stamo a parlà de Modest Petrovìc Mussosky!!
- 'a zì!
- Quello che ha scritto er "Boris Gudunof", mica pizza e fichi.
- Vabbè, dimme Caccola.
- Sentì Spinè, volevo dedicà 'n brano a 'na pischella che m'attizza 'na cifra.
- Aaaah, che voi 'na cosa 'n po' da scortico? Si te manno 'a "Suite in Re minore" de Rachmaninoff?
- Veramente pensavo a 'a Quinta de Beethoven.
- Ah.
- Ma no diretta da Abbado che è piena de manierismi...
- So' d'accordo!
- Vojo 'na cosa potente come Barenboim quanno dirige Schumann.
- Senti, che ne dici daa Boston Simphony Orchestra?
- Annamo! Quella diretta da Eric Leinsdorf!?
- E che no? Senti, come se chiama 'a pischella?
- Jessica.
- Allora pe' Jessica dar Caccola, er primo movimento daa Quinta sinfonia de Ludwig Van Beethoven! Noi se ribeccamo dopo sempre qui a Radio Coatta Classica.
Amore mio, dove sei andata?
Dài vieni qui, vicino a me.
Non devi andare via da me, ritorna qui,
se te ne vai io già lo so che impazzirò.
Sì che lo so che non è facile convivere con me,
ma io migliorerò,
te lo giuro.
Io ti prometto che non ti farò più piangere così,
non verserai più calde lacrime per colpa dell'amor.
So che tu soffri, so che patisci.
So che tu soffri, che patisci,
che le pillole ingerisci
e poi sparisci, ma però
torna da me, amore mio.
Il tuo profum sul cuscinò,
sulle labbrà,
io ti cercò,
io ti vogliò.
Dove sei andata?
Ma quanto è bravo Beethoven,
specialmente se pensi che è dell'ottocent.
Ma quanto è forte Beethoven,
chi l'avrebbe mai detto,
fa musica dance.
Ma quanto è bravo Beethoven,
specialmente se pensi che è dell'ottocent.
Ma quanto è forte Beethoven.
Ma quanto è bravo Beethoven.
Ma quanto è forte Beethoven.
Torna, amore.
Torna.
Torna qui da me.
Ma quanto è bello fare l'amore.
A questo punto della nostra relazione
appare chiaro che non siamo compatibbili.
Lungi da me volerti ancor,
ma non ti porterò rancor.
Restiamo amici, vuoi?
Chiamami tu.
Io non ti chiamo per non farti più soffrire per amor,
e sì lo so che non è facile restare lontanissimi
ma amici, andare in bici,
restare amici, andare in bici per guardar le meretrici
ma pensando solo a te, amore mio.
Vattene via.
Ma quanto è bravo Beethoven,
Ma quanto è forte Beethoven.
Ma quanto è bravo Beethoven.
Ma quanto è forte Beethoven.
Rimani qui, torna da me.
Vattene via, poi torni,
poi te ne vai, vai via.
Fai come credi!
BOMBA INTELLIGENTE
"Le parole di questa canzone sono di
Francesco Di Giacomo,
la musica l'ha scritta Paolo Sentinelli. Francesco non ha avuto il tempo di completarla e ci abbiamo provato noi. Siamo grati a lui, a Paolo e ad Antonella Caspoli per averci concesso questo onore. Grazie a
Duccio Pasqua
per averci messo tutti in contatto."
L'idea della
"bomba intelligente", dotata di volontà propria e ribelle verso l'uomo che la vorrebbe lanciare, è un grande classico della musica e della fantascienza.
La troviamo già in
"Dark Star",
film capolavoro di John Carpenter datato 1974, in cui la prospettiva è opposta: l'equipaggio vorrebbe convincere la bomba a tornare indietro e non esplodere... e la bomba decisamente non ne vuole sapere.
Sospesi nello spazio, il tenente e la bomba iniziano a parlare, ma quest'ultima si rifiuta di obbedire agli ordini, poiché capisce di essere intelligente (
"Penso, dunque sono") e deciderà di farsi esplodere, paragonandosi a Dio (
"In principio era il buio e io venni dopo il buio. E luce sia!") (tnx Woody Alien).
Il termine
"bomba intelligente" è poi entrato nel linguaggio comune con la
prima guerra del Golfo,
quando l'obeso generale
Schwarzkopf
presentava il nuovo gioiellino, talmente intelligente che non avrebbe mai mancato il bersaglio, né scambiato un obiettivo militare per uno civile! I risultati li ben conosciamo un po' tutti... e Schwarzkopf sarebbe ben presto diventato una macchietta popolare, così come il concetto di
"armi intelligenti".
In Italia, i primi a tradurre l'idea in musica sono stati i Bisca, con un brano chiamato proprio
"La bomba intelligente":
nella loro versione, si chiamava Carmela e si innamorava perdutamente di Ciruzzo, un vecchio residuato bellico. Obbligata dal generale a causare un'ecatombe nucleare nel mediterraneo, Ciruzzo convinceva Carmela a disubbidire e riportare l'ordine al mittente, puntando la carica verso l'ombelico di Schwarzkopf.
Qualche anno più tardi, grazie a Francesco Di Giacomo, il tema della
"Bomba intelligente" associato alla disubbidienza civile riprende vita e ritorna a far parlare di sé... con un finale forse meno bellicoso, ma decisamente più poetico.
Come in
"Carro",
appena prima dell'inizio dell'assolo di chitarra, c'è un campionamento dell'aereo di
"Back in the U.S.S.R."
dei Beatles (tnx ScriGno).
I cori del ritornello (
"Ah, quel rubacuori...") potrebbero ricordare quelli di
"Across the Universe"
dei Beatles (tnx Ayamar).
Sul finale, le tastiere citano le ultime note di
"Bohemian Rhapsody"
dei Queen (tnx ScriGno).
Musica ed arrangiamento originale: Paolo Sentinelli. Preproduzione altre pianole: Jantoman. Cori femminili: Paola Folli.
Curiosità: il violino è suonato da Mauro Pagani... che però nei credits NON viene citato. Perché? Boh...
Sostenendo, con la forza della ragione,
che una bomba possa essere molto intelligente,
le potresti domandare, poco prima dell'esplosione,
la descrizione di un tramonto
o se ha fatto già l'amore oppure no.
A quel punto questa bomba molto molto intelligente
parlerebbe, lo direbbe con il cuore in mano,
racconterebbe del suo amore, che era un mitico aeroplano,
che diceva "il mondo è strano
forse è meglio stargli lontano, mon amour".
Ah, quel rubacuori mi portava controvento.
Ah, chi avrebbe detto che poi mi sganciava... qui.
Seducendo il congegno di puntamento,
dimostrandosi un bomba molto intelligente,
con un gesto eccezionale strinse al cuore il suo potenziale
e tuffandosi nel mare abbracciò tutta le gente e salutò
quel peccator che la portava controvento.
Ah, ma quale amor, non era amore quello li.
E intanto cambiano le stagioni e le opposte fazioni
stilano accordi e conclusioni
che non tengono conto e non prevedono eventuali
amori... eventuali.
Ah, ci mise amore a stare zitta li sul fondo.
Ah, che grande giorno quando un pesce diventò.
Sostenendo, con la forza della ragione,
che una bomba possa essere molto intelligente,
le potresti domandare, poco prima dell'esplosione,
la descrizione di un tramonto
o se ha fatto già l'amore oppure no.
- Maremma puttana, come l'è bello quest'assolo di chitarra, ragazzi...
- Ma che chitarra? Ma cos'hai ascoltato?
- Eeeeh.. Perchè, che d'è?
- Ma guarda che questo è un violino, è un violino rock!
- 'rca miseria.
- Ma è Mauro Pagani che suona.
- Eeeeh...
- E quello faceva zin zun zan, poi gli abbiam detto "ma non sei capace a fare zinzunzan zinzunzan zinzunzan?"
- Eeeeh, e lui l'ha fatto.
- Col distorsore! E' il violino rock!
- Porca miseria, ma questo, ragazzi, e gli spacca il culo a' passeri!
INQUISIZIONE
"Da che mondo e mondo, l'inquisizione arde la gente; più nel medioevo che in altre epoche, ma comunque la arde. La gente arsa si conta in parecchie migliaia, se non di più. Dipendesse da quelli a cui piace inquisire, il fenomeno sarebbe tuttora diffusissimo. Per fortuna non lo è, perché un forte movimento d'opinione lo avversa."
L'intro d'organo è un riarrangiamento della
Marcia nuziale di Wagner
(la classica canzone dei matrimoni, tratta dall'opera
"Loengrin"),
suonata in modo minore (tnx Dautàrr/Julius).
La voce in inglese che a 20 secondi dall'inizio si sovrappone sul canale destro sembrerebbe un campionamento da un documentario di History Channel (tnx MeemmoW).
I riferimenti storici della canzone sono abbastanza ovvi... comunque, per chiarezza, facciamo un piccolo riassunto:
- il "signore" che "cinquecento anni fa osservava con il cannocchiale" è
Galileo Galilei (che viene di nuovo chiamato in causa alla fine, con l'atto di abiura)
- il "giordano contemporaneo tipo bruno" è
Giordano Bruno
- il "britannico" che "duecento anni fa osservava col suo microscopio" è
Charles Darwin
- in "qualcuno che sostiene che giriamo intorno al sole [...] è una rivoluzione copernicana" si parla di
Copernico. La "rivoluzione Copernicana" in origine indicava il passaggio dalla teoria "geocentrica" a quella "eliocentrica", poi è diventato un comune modo di dire per indicare il ribaltamento di uno schema. In astronomia, però, si chiama
"periodo di rivoluzione"
il tempo che impiega un corpo orbitante a compiere un'orbita completa, quindi è il tempo che impiega un pianeta a girare attorno al Sole (tnx MrCaesar).
Sempre a proposito di cenni storici, riporto per intero un'osservazione dell'autistico GRUMO:
"All'inizio dice '500 anni fa osservava con il cannocchiale'.
Peccato che l'utilizzo del cannocchiale applicato all'astronomia risale AGLI INIZI DEL 1600 (precisamente 1608).
Quindi SONO 400 ANNI, e NON 500.
Non fu Galileo a inventarlo, ma importò l'idea dall'Olanda e la applicò all'utilizzo astronomico, perfezionandola.
Giordano Bruno, invece, sì che risale a 500 anni fa (non proprio, in realtà, direi più 450), ma di certo non osservava con il cannocchiale.
È anche difficile che Torquemada andasse a interrogare Galileo e Giordano Bruno, dato che egli è morto nel 1498, ben prima che nascessero sia Bruno sia, a maggior ragione, Galileo."
Avete capito? La canzone è ottimizzata per essere ascoltata nel futuro: gli Elii sono sempre avanti.
I versi:
"c'è la santa inquisizione che arrostisce le persone oh, no!" potrebbero essere un richiamo ad
Eppur mi son scordato di te di Lucio Battisti:
"Ma che disperazione nasce da una distrazione..." (tnx CannoliAzzurri/Dautàrr).
"La Santa Inquisizione / arriva dalla Spagna / ma chi se l'aspettava?" è un probabile riferimento a
Nessuno si aspetta l'Inquisizione Spagnola!
dall'omonimo sketch dei Monty Python (tnx KenjU).
Il
"Patroclo" che compare sul finale (e che ricorda molto
"Ballate Bastardi") è un campionamento del tormentone del maestro Giorgio Bracardi, reso famoso dalla trasmissione "Alto gradimento" di Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, nonché dal film
"
Patroclooo! E il soldato Camillone, grande grosso e frescone", interpretato dallo stesso Bracardi e da Pippo Franco (tnx MeemmoW).
Cori femminili: Paola Folli. Cori maschili: Faso. Arrangiamento fiati, tromba: Demo Morselli. Tromba: Andrea Tofanelli. Sassofono: Massimo D'Avola. Trombone: Ambrogio Frigerio.
"The interrogation would start commonly enough, with seemingly innocent questions about the prisoner's lifestyle and that of his family"
Un signore, cinquecento anni fa,
osservava con il cannocchiale.
Quello che vedeva non piaceva
a quelli delle scritture, antiche.
Un Giordano contemporaneo, tipo Bruno,
molto erudito, l'hanno interrogato, processato,
condannato alla brace.
di scienza e conoscenza è sempre meglio non parlare se...
C'è la Santa Inquisizione che
arrostisce le persone, oh no!
Dannata Inquisizione!
Basta dire due cagate per la strada
e viene a interrogarti Torquemada.
Un britannico duecento anni fa
osservava col suo microscopio.
Quello che scopriva infastidiva
i ministri del culto, antico.
Non è facile da mandare giù
che il tuo avo fosse un babbuino,
soprattutto quando sei convinto
di esser stato creato perfetto.
Il pensiero libero fatica ad affermarsi se...
C'è la Santa Inquisizione che
arrostisce le persone, oh no!
Noiosa inquisizione!
C'è la Santa Inquisizione che
arrostisce le persone, oh no!
Dannata Inquisizione!
Se non riesci a sopportare la tortura,
non ti resta che ricorrere all'abiura.
C'è la Santa Inquisizione che,
che arriva dalla Spagna, oh no!
Ma chi se l'aspettava?
C'è qualcuno che sostiene che
giriamo intorno al sole, oh no!
E' una rivoluzione
co-oo-pee-rnica-na-a!
"At this point the prisoner might hope that a small confession would be enough for the inquisitors to stop the interrogation"
Patroclo!
Patroclo!
Paaaaaatrocloooooooo!!!!
"La Cina, ecco. Cari cinesi, benvenuti nel nostro Paese. Benvenuti in quanto etnia diversa ma unita dalla stessa voglia di fratellanza, ecco qua. Etnia diversa, però, chiedo io: il carrellino, il cartoncino e l'oggettino di scarso valore... Per piasè, eh! E' obbligatorio fare casino tutta la notte anche con la disco music cinese? Uè, disi mi, Nino. Fa già cagare quella italiana, figurati quella cinese. Con tutto il rispetto della cultura, Büddha e tutto..."
RITMO SBILENCO
"La musica difficile è spesso considerata brutta a ragion veduta, specie se eseguita da persone arcigne e supponenti. Ma è sufficiente ascoltarla suonata in allegria da brava gente, magari sorbendo un buon vino in cartone al calice, per apprezzarla nella sua sostanza di ritmo sbilenco e simpatia contagiosa. Viva il progressive! Abbasso il regressive!"
Nella parte di flauto, Elio sembra ricalcare molto lo stile di Ian Anderson (ma l'intero brano è chiaramente un tributo ai gruppi prog rock), mentre il ritornello cantato da Paola Folli è una chiara autocitazione: faceva parte del medley che apriva la scaletta live del complessino nel 2013, per intenderci quella del tour dell'Album Biango (tnx Julius/Rombo).
Un'altra ovvia autocitazione è la frase:
"ad esempio battere le mani in un punto tipo questo non è mica facile" (credo che tutti se lo ricordino, in apertura di
"Cateto" o, in epoca più recente, di
"Budy Giampi",
"Pagàno" o altre canzoni sbilenche!).
Il brano
"regressive" cita tutto e niente... purtroppo (nel senso che il regressive è un genere che ormai sta dominando il mondo... e non esiste salvezza. Nessuna. La sordità, forse). Comunque, le due analogie più simpatiche sono quella con
Because I got high di Afroman ed
Umbrella di Rihanna (l'intro è identica! Tnx CannoliAzzurri/QiQQo).
"Ciao sono io" è ovviamente l'ennesima citazione di
Buonasera dottore
di Adriano Celentano e Claudia Mori (tnx Pit).
Cantante femmina nel ruolo della musica difficile, presumibilmente femmina anch'essa: Paola Folli. Ukulele, chitarra acustica, assolo di synth, mellotron, cori: Faso. Vocal producer per Paola Folli: Francesco Rapaccioli.
Chi l'ha detto, chi l'ha detto,
che la musica orecchiabile
debba limitarsi a quattro accordi
ed un banale motivetto?
Dov'è scritto, dov'è scritto,
che scalare le classifiche
non sia consentito alle canzoni
che non hanno un tempo dritto?
Credo che ne avrebbero il diritto.
Ritmo sbilenco,
lo ballo e non mi stanco,
mi sembra tutto storto,
ma mi piace assai.
Ritmo sbilenco,
non si capisce il tempo,
e non mi annoio mai.
Ad esempio battere le mani
in un punto tipo questo
(clap!)
non è mica facile.
(clap!)
Sì, ma la soddisfazione che ne deriva
fa pensare che ne valga la pena,
valga la pena.
Se ascolterai
la musica difficile
forse comprenderai
che è solo una questione d'abitudine.
Provaci e vedrai.
Fischiarla puoi
radendoti la barba e i baffi,
ma io non ce li ho
e chiaramente non li posso radere,
ma le mie ascelle sì,
posso fischiettare depilandole.
Critici famosi dei giornali di settore
hanno scritto che canzoni come questa
sono di genere progressive.
Quindi è normalissimo pensare
che sia stato sviluppato
anche un genere di musica che
si chiama regressive
Chissà com'è il regressive?
Com'è? Dov'è?
Voglio ascoltare il regressive!
Aha, aha!
Aha, aha!
Aha, aha!
Aha, aha!
Aha, aha!
Critici famosi dei giornali di settore,
vi annunciamo con grandissimo piacere
che abbiamo scoperto il regressive.
Ora il nostro prossimo obiettivo
è lavorare tutti i giorni con lo scopo di trovare
l'arma che potrà distruggerlo.
Ad esempio il momento degli assoli
può servire alla bisogna,
ma non è abbastanza.
Ciao, sono io, la musica difficile,
l'arma che tu
cercavi per eliminare il regressive.
Provami e vedrai!
- Senti...
- Eh
- Ma mi sa che siamo bloccati in tangenziale. Non si potrà sentire almeno un po' di radio?
- Non ce l'ho!
- Ma come non ce l'hai?
- Eh, scusa...
- Ma ce l'hanno tutti!
- E' una macchina prestata.
- Ma da chi?
- Da... Spiffero!
IL ROCK DELLA TANGENZIALE
"Generalmente in tangenziale si è arrabbiati, si biasimano tutti e cose del genere. Ma da oggi è possibile fischiettarvi questo motivetto, la cui popolarità crescerà in base al numero di nuove tangenziali costruite ogni giorno nel mondo. La nostra speranza, anche vista la popolarità di J-Ax negli emirati, è di vederla scelta come inno di Expo 2020 a Dubai"
È una nuova versione del
quasi omonimo brano di J-Ax, nel cui video, tra l'altro, c'era anche lo zampino di Elione (tnx MeemmoW).
Lo stile richiama moltissimi classici del rock and roll più puro, ad esempio
Helter Skelter
dei Beatles (specie nell'intro) e
Too Rock For Country, Too Country For Rock And Roll di Lonnie Mack (tnx GRUMO/ScriGno).
"Quando ero bambino giocavo con gli amici nei prati" è una chiara citazione di
Ragazzo della via Gluck
di Celentano (tnx Pit).
Al termine, c'è una divertente ghost track, che si presta a diverse chiavi di lettura: la voce di Paola Folli sembra cantare il ritornello di
"Ritmo Sbilenco" con le sillabe digitalizzate al contrario (come nell'introduzione); tuttavia, girando l'intera ghost al contrario, la si sente pronunciare chiaramente
"Contesterai la Pai, la Pai, la Pai!"... che è il nick di Paola su Facebook. Le sorprese, però, non sono finite! Sempre tenendo la traccia in reverse, si potrà ascoltare la calda voce di Vittorio Cosma ammonire l'ascoltatore ingenuo, con un saggio consiglio... o forse un invito:
"Ma secondo me a te piace di più dritto!" (tnx Galeans).
Cantante tangenziale: J-Ax. Chitarra basso: Cesareo.
Ueeeee
Questo è il rock della coda in tangenziale,
il rock di una vita vissuta male.
E dico: "rock!"
Dico: "rock!"
Mentre accendo e spengo gli stop!
Ueee
Siamo qui tutti insieme in tangenziale
con un solo scopo: andare a lavorare.
Ma non si va
via di qua,
non riesco a prender velocità.
Quando ero bambino giocavo con gli amici nei prati,
ora ci ritroviamo qui chiusi negli abitacoli.
Ma fra la gente in coda in tangenziale
c'è una persona che non va a lavorare:
è stato al rave,
è affumicato,
e sta andando a casa a dormir.
Sto in giro da 24 ore in mano ho ancora il drink,
il braccialetto area vip,
il traffico che non si muove e a me scappa la pipì!
E' sotto zero ma sto sudando,
alzo la radio, scendo il vetro,
ho 2 tipe che stanno limonando sul sedile qua dietro.
E ora vogliono il mio aiuto
e tu vai piano perché ha piovuto.
Faccio le corna e ti saluto
un po' perché io amo il rock
ma anche perché ti devi muovere, cornuto!
Questo è il rock della coda in tangenziale,
rock di una vita vissuta male.
Non siamo nati per stare in un'auto.
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto! Aiuto! Aiuto! Aiuto!
Aiuto!
Aiuto!
Aiuto!
Aiuto!
Aiuto!
Cameroon
"Il Camerun - qui chiamato per comodità Cameroon - è una delle più ambite repubbliche unitarie dell'Africa equatoriale. Il prefisso telefonico +237 è fra i più desiderati, e le pelvi di giovani e meno giovani collidono al clangore dei suoi andamenti musicali nativi, makossa e bikutsi su tutti. Ma non è tutto oro (Camerunense) quello che luce (in Cameroon)"
Questo brano abbraccia amorevolmente il genere musicale
Afro Zouk,
al pari di antenati più famosi tra cui
Zangalewa,
Diamonds On The Soles Of Her Shoes di Paul Simon e, soprattutto,
Ara Che Ben
dei Pitura Freska (tnx Lelev*).
Il testo sembra perculare il turista un po' cazzone, che gira il mondo senza capire nulla di ciò che vede e rimpiange il panino al salame, perché il cibo africano, beh... sarà bello e tutto quanto ma, alla lunga, rompe le balle (come il sole, la musica balcanica, gli oratori ecc...)!
In questo caso, però, chiunque sia andato a cercare i piatti su google si sarà accorto che l'inizio della canzone è un copiaincolla della sezione
"gastronomia" della
pagina della Wikipedia italiana del Camerun, così come si presentava a febbraio del 2016:
"fra i piatti tipici del Camerun si possono citare il fu-fu con giama-giama (una sorta di polenta con verdure), il toucunì (un impasto di patate e verdure), lo n'dolè (verdura cotta con spezie), lo nkwa' kuku (una sorta di polenta con salsa bianca di arachidi) e lo mbongo'o (una salsa che viene preparata con pesce).".
Tra l'altro, trovare la pagina di wikipedia era inevitabile, perché era uno degli UNICI DUE SITI di tutta l'Internet in cui il
"njama-njama" veniva scritto
"Giama-Giama" (perché? boh...). Il secondo era il sito di Elio e le Storie Tese, su cui la gente andava a leggere i testi. Oggi ce n'è un terzo, che è marok.org.
Soprattutto, mi spiace per l'ingiusta esclusione dello nkwa' kuku... comunque, sì: anch'io, come tutti, ho cercato i piatti su Internet pensando che fosse roba porno. Non siete soli nell'universo.
Il verso
"All'ombra del penultimo sole si era assopita la balena" è ovviamente una citazione da una delle più famose canzoni italiane:
Il Pescatore
di Fabrizio de Andrè (tnx Giorgio/KenjU/rael).
La parola
"Bwana" (per dire
"signore") è probabilmente buttata lì perché è l'unico termine Swahili che conosciamo un po' tutti... soprattutto per via dei fumetti (tnx Marco).
Insomma, tutto sembra messo lì per dare una forte idea di approssimazione: un po' come Totò e Peppino che cercano la nebbia a Milano... e si ritrovano in Africa.
Il verso
"...e non mi sveglio più" in realtà è un errore più fine: contrariamente a quanto si crede, la cosiddetta
"malattia del sonno", causata dalla puntura della mosca TseTsé, ha come sintomo principale l'insonnia (tnx Marco).
"Cameroon Cameroon qua, Cameroon Cameroon là, Cameroon Cameroon su, Cameroon Cameroon giù", invece, cita chiaramente
Largo al Factotum (tnx Asilorepublic)
Finché quelli grossi non lo levano, il film
Ultime grida della savana
si può trovare in chiaro su
youtube. Se siete interessati alla scena dell'uomo sbranato da un leone, è al minuto 36:00 (tnx MeemmoW)
Pianole: Vittorio Cosma. Percussioni: Christian Meyer. Ukulele: Faso. Cori: Faso, Paola Folli, Elio.
Nei ristoranti di Bafoussam
servono il toucunì,
il Giama-Giama con il Fu-Fu
e per finire Mbongo'o
Quello che ti cucinano qua
è buonissimo ma dopo un po' stufa.
Sono le specialità,
si però mi manca un panino col salame.
Cameroon Cameroon qua,
Cameroon Cameroon là,
Cameroon Cameroon su,
Cameroon Cameroon giù.
Sono andato a fare il bagno in Cameroon
per sentire l'acqua com'è.
All'ombra del penultimo sole
si era assopita la balena
e il pescatore nipponico
l'ha catturata e la serve per cena.
Bwana che cosa pensi di far?
Vado in spiaggia a farmi una dormita.
Scusa perché non dormi in hotel?
perché mi ha punto la mosca tze-tze.
E non mi sveglio più.
E non mi sveglio più.
E non mi sveglio più.
Cameroon Cameroon qua,
Cameroon Cameroon là,
Cameroon Cameroon su,
Cameroon Cameroon giù.
Sai che cosa dicono qua?
Sì, lascia stare in santa pace gli animali.
Non è come abitare in città
che devi stare solo attento al tram.
E se vuoi andare a fare il safari
ricorda di non scender dalla jeep
sennò fai la fine del turista
che viene divorato dai leoni
e non è tornato più,
come si vedeva nel film
"Ultime grida dalla savana".
E non importunare l'elefante
perché ricorda tutto a meraviglia,
e se vi rivedete un'altra volta
ti schiaccia con il suo piedone enorme,
e non ti rialzi più.
Resti spiaccicato così,
una piadina di carne umana.
E se ti piace andar con la canoa,
solcare le correnti del Sanaga,
usa con parsimonia la pagaia,
magari l'ippopotamo si sveglia
e non ti diverti più.
Poi si sentiranno le tue
ultime grida dalla savana.
I DELFINI NUOTANO
"I veri amici non si bisticciano per una canzone. I veri amici se la spartiscono un quarto per uno (un po' nel senso di 25% pro capite, ma più nel senso del quarto inteso come valore musicale). Da quest'intesa sottintesa nasce una canzone con quattro argomenti che si alternano, quasi a simboleggiare... dài, ci siamo capiti, neanche voi siete di primo pelo."
Il giro di accordi è lo stesso di
Piattaforma (sarà lo stesso anche il pinolo?), mentre il finale è un chiaro riferimento a quello di
Smoke on the Water
(tnx ScriGno).
"Pensieri stupendi striscianti" è una probabile citazione di
Pensiero Stupendo di Patty Pravo:
"Pensiero stupendo. Nasce un poco strisciando" (tnx Dautàrr).
Al termine del brano, si sentono alcuni dialoghi degli Elii, catturati in sala di registrazione. In sottofondo, probabilmente per cazzeggio, Faso accenna un simpatico motivetto: è la linea di basso di
Everybody needs somebody
dei Blues Brothers (tnx Giuppi1996).
Nota: ognuno degli Elii canta una propria strofa, una parola alla volta, a turno... quindi, nell'audio originale, le strofe sono frammentate. E noi abbiamo deciso di fare DEFRAG e mandarle in onda in forma ricomposta, per venire incontro alle vostre capacità mentali! All'inizio avevamo anche pensato di rappresentarle graficamente in forma di tabella... ma poi è sopraggiunto un inconveniente insormontabile: non abbiamo avuto voglia. Trascrizione by Asilorepublic & ScriGno.
"Ciao, sono Carmelo. Niente, volevo ringraziare molto Elio e le Storie Tese di questo piccolo spazio che mi hanno concesso e... dopo la mia permanenza a Berlino, splendida peraltro, perchè a livello di parrucchieria, come sappiamo, sono avanti, proprio, anche con la tecnologia. Niente, ho riaperto un piccolo posto mio, sempre di ricerca sul capello e sul concetto di hair styiling nel... scusa! Ok va bene."
Elio:
I delfini giocano nel mare con i tonni e non fanno differenza, ben sapendo che i tonni non sono cetacei. Questo ci insegna che in natura non esistono differenze di razza, tanto siamo tutti esseri nuotanti in un fluido che è l'aria, ma in talune condizioni esso si comporta come l'acqua e perciò noi potremmo pensare di essere pesci o cetacei che respirano un fluido che fornisce ossigeno.
Christian:
Potrei essere il re della pausa pranzo
Potrei essere il migliore
Non vengo sfruttato
Do energia
Mi chiamo pinolo
Elio:
Ma l'ossigeno serve a tutti e viene respirato da tutti e non per questo cambia le sue proprietà perciò amici continuiamo a respirare l'aria.
Cesareo:
La mia mano è una compagna bella, sincera. Mi tiene compagnia e non mi tradisce mai. Io l'amo.
Faso:
Penso l'uomo acqua fuoco ricordi pensieri stupendi striscianti. Adesso che faccio, che dico, che penso la luna all'una astronauta alluna se tutti allunassimo.
Rocco:
Io ritengo che l'affetto sia qualcosa da condividere specialmente se si è soli, ma ricorda di non scordare il giusto.
Elio:
O l'acqua!!
(risate)
Elio:
Che pirla, tu ti metti a ridere mentre io canto.
Rocco:
Secondo me all'inizio puoi anche variarla un po' la melodia: naaa, na na, na na, na na, na na, na na...
Elio:
E non è che dopo diventa meno commerciale? Bisogna stare attenti a non cambiare troppo.
Rocco:
È un attimo!
Faso:
Tra l'altro sembra una minchiata, ma il super set... Il super diminuito poi cambia il senso degli accordi.
Cesareo:
Eh, sì, Parti dal re.
Elio:
Perchè parte dal re, e certo, certo.
Rocco:
Ecco, puoi iniziare così: occhio, ragazzi, perchè è un attimo che diventa meno commerciale.
Cesareo:
Dai, un'altra subito!
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA
"Tutti ricordano il primo giorno di scuola, eccetto chi non l'ha ancora vissuto. E tutti riassaporano quel gusto agrodolce di pila scarica fatto di entusiasmo disilluso, smarrimento, abbandono da parte dei propri genitori (talvolta momentaneo e in alcuni drammatici casi definitivo), percezione di pupù imminente"
Le voci infantili presenti nel singolo sono di Dante e Ulisse (figli di Elio) e di Haru (figlio di McCosta, produttore con gli Elii del singolo) (tnx Mapo_Sae).
"Son vestito elegante e mi prendono in giro" potrebbe essere una citazione autoironica del pinguino del famoso spot Vodafone che tante prese in giro ha causato al povero Elione: nel video, il protagonista è perculato proprio da un pinguino (tnx Lelev*).
Il riff di chitarra è simile a quello di
Immigrant Song
dei Led Zeppelin, ripreso alla fine anche dal cantato di Paola Folli, mentre le cornamuse finali ricordano vagamente
"It's a long way to the top" degli AC/DC (tnx Lelev*/Pit).
Arrangiamento fiati, tromba: Demo Morselli. Trombone: Ambrogio Frigerio.
"Oggi è il primo giorno di scuola"
Uè mamma: oggi è il primo giorno di scuola!
Il cortile è affollato e mi scappa la pupù.
Sono molto emozionato, mi hanno messo in 1
aB.
Mamma lasciami la mano, un bambino non son più.
Mamma tienimi la mano, non conosco nessuno.
Mamma stringi forte la mia mano,
che non sono amico di nessuno.
Chi saranno i miei compagni? Quello lì meglio di no,
lo conosco dall'asilo e mi sta sulle balle.
E c'è pure la pediculosi,
i capelli sono pidocchiosi.
Sto perdendo dei denti,
non ho ancova la evve,
son vestito elegante
e mi prendono in giro.
Il mio diario è brutto,
mi consolo con l'astuccio.
Mi vien voglia di piangere,
abbandono, abbandono!
Maledetto primo giorno di scuola,
la mia vita per sempre sarà
segnata da te, primo giorno
di scuola, di scuola, di scuola.
Maledetto primo giorno di scuola,
è finita la mia libertà.
Per sempre seduto ad un banco
di scuola, di scuola, di scuola.
Devo darmi una mossa fin da subito
perché il mio babbo mi ha detto
"devi fare come me".
Tra vent'anni sarai laureato,
poi sussidio da disoccupato.
Nel frattempo un compagno che non pensa al futuro
sta mangiando qualcosa che gli è uscito dal naso.
È da un po' che lo tenevo d'occhio,
era un cappero color pistacchio.
Benedetto intervallo,
si potrebbe giocare,
non ci viene concesso
da un severo commesso
della scuola primaria.
Si chiamava bidello,
era molto più bello.
La riforma, la riforma!
Maledetto primo giorno di scuola,
la mia vita per sempre sarà
segnata da te, primo giorno
di scuola, di scuola, di scuola.
Maledetto primo giorno di scuola,
è finita la mia libertà.
Per sempre seduto ad un banco
di scuola, di scuola, di scuola.
Quanta sofferenza in un luogo deputato all'istruzione
e alla formazione degli uomini di domani
Maledetto primo giorno di scuola,
la mia vita per sempre sarà
segnata da te, primo giorno
di scuola, di scuola, di scuola.
Maledetto primo giorno di scuola,
è finita la mia libertà.
Per sempre seduto ad un banco
di scuola, di scuola, di scuola.
Maledetto primo giorno di scuola,
la mia vita per sempre sarà
segnata da te, primo giorno
di scuola, di scuola, di scuola.
Maledetto primo giorno di scuola,
è finita la mia libertà.
Per sempre seduto ad un banco
di scuola, di scuola, di scuola.
È finito il primo giorno di scuola
e domani il secondo verrà.
E poi tanti tantissimi giorni
di scuola, di scuola, di scuola.
Io da questo primo giorno di scuola
francamente mi aspettavo di più
Non è poi 'sto granché il primo giorno
di scuola, di scuola, di scuola.
Oh, no! Un po' di amaro un bocca.
Oh, delusione totale!
Ma papà, questo primo giorno di scuola è una delusione!
Che delusione il primo giorno di scuola!
...pi!
VINCERE L'ODIO
"Il momento più atteso delle canzoni è il ritornello; checché se ne dica, le introduzioni, le strofe, le parti strumentali e gli 'a solo' sono schifati da tutti. Ecco allora - finalmente - una canzone fatta di soli ritornelli, come i medley di Peppino di Capri a Porta a Porta. Vincere l'odio significa sconfiggerlo, ma anche aggiudicarselo"
È la canzone con cui gli Elii hanno partecipato al Festival di Sanremo nel 2016, classificandosi al dodicesimo posto.
Il titolo è, ovviamente, l'opposto di
Perdere l'amore
di Massimo Ranieri, canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 1988. Quindi, se provate a mixare le due canzoni, riuscite ad ottenere del silenzio perfetto? Non lo sappiamo, ma è certo che nell'originale suonava le tastiere il maestro Rocco Tanica, mentre al sax c'era Feiez (tnx asilorepublic/Pietro)!
La canzone non ha strofe: è composta da soli ritornelli (o
"andarelli", come dicono gli Elii), che ricordano vagamente quelli delle canzoni in gara a Sanremo negli anni '60.
L'incipit strumentale è quasi uguale a quello di
Si fa sera di Gianni Morandi (tnx Pit).
Subito dopo, sotto
"Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi", la musica è simile all'attacco di
Come prima
di Tony Dallara, ma ricorda un po' anche
Riderà
di Little Tony... e mezza discografia dello stesso Gianni Morandi (tnx KenjU/Lelev*).
I due occhi che
"per sguardarsi sono pochi" sono una probabile citazione di
"Ma due occhi sono pochi", dal brano di Biagio Antonacci
"Se è vero che ci sei" (tnx Nicola Cesaro).
Al tempo stesso, la frase sgrammaticata riferita agli occhi ricorda sicuramente
l'Amore
dei Sonohra, che ha già dato luogo ad
una delle migliori parodie
dell'intera discografia del simpatico complessino, al Dopofestival di tantissimi anni fa (2008). Infine,
"Ce ne vuole almeno tre", cita chiaramente
Il tuo bacio è come un rock
di Adriano Celentano (tnx Carmelo).
Il secondo
"andarello" è un evidente tributo al genio creativo di Gigi d'Alessio e della Tatangelo, onorati come i Sonohra al Dopofestival del 2008 per
"Il mio amico" (
"e a chi ti dice che non sei normale, tu non piangere su quello che non sei...").
"Mare chiaro" naturalmente è un ovvio omaggio al classico napoletano
A Marechiaro,
di Salvatore Di Giacomo e Francesco Paolo Tosti.
Il terzo, più che un brano sanremese, ricorda le sigle di Carosello, tipo
Dom Bairo, ma anche i cartoni animati cantati da Cristina d'Avena, come
Pollon (tnx Carmelo).
Nel quarto, l'aria di
"Sto partendo con il treno per andare a Katmandu, dove ti sei trasferita per fondare una tv" ricorda chiaramente
Una casetta in Canadà del Quartetto Cetra (tnx MrCaesar).
Curiosità: Claudio Rocchi, autore della Macellazione, è andato davvero a Katmandu... a fondare una RADIO (tnx Pietro)!
L'aria del quinto andarello si articola su tre temi twist:
- "Tubero [...] Tu dici no, no, no, poi dici forse, forse, forse, poi ti lasci prendere" sembra una citazione precisa di
Greased Lightning, dal film "Grease": "you are supreme, ah ah, the chicks'll cream, ah ah, for Greased Lightning"
- La !mononota "Tintarella di luna" ("poi ti lasci prendere")
- "Tremarella" di Edoardo Vianello ("col tuo amico topinambur") (tnx Carmelo/Rewind).
Il sesto ricorda un po'
Zingara
di Iva Zanicchi,
un po'
C'era una volta il West di Morricone,
un po'
Creola
di Crivel
e un po' una miriade di canzoni anni '50 (tnx Carmelo/Jacopo/Niccodemo).
Tuttavia,
"Sotto a quei 90 chili di burbera. Non cambiare mai, burbera" è una probabile citazione di
Rosalina
di Fabio Concato:
"novanta chili di libidine e bonta', ma non importa amore non cambiare mai" (tnx Vito).
Curiosità: in tutte le versioni live in Sanremo, tranne la finale, al posto di
"accarezzami lo stesso", Elio ha cantato
"accarezzami lo sterno". Perché? Boh... (tnx Choo/Rombo).
Nel settimo,
"brutta", il finale della base ricorda un po'
The Pink Panther
di Henry Mancini (tnx Giorgio). Inoltre,
"Sarà capitato anche a voi" è una nuova citazione di
Zum zum zum
di Amurri-Canfora, sigla di Canzonissima 1968 e già citata in
"Litfiba tornate insieme" (tnx asilorepublic/Pietro).
Brutta
è anche una canzone di Alessandro Canino, portata a SanRemo nel 1992. L'andamento ritmico suggerirebbe una citazione in
"reverse", tuttavia la melodia è troppo differente da qualunque cosa da noi conosciuta, al diritto o al contrario (tnx Carmelo).
La parola finale della canzone (cioè
"l'odio") è cantata con una sequenza di note che suona
"innaturale" rispetto a quanto le precede. Per spiegare il perché ed il percome, il popolo favico si è sbizzarrito... formulando varie teorie che, in misura diversa, coinvolgono generi musicali, patologie psichiatriche, animali e divinità. Ne salvo in tutto tre, perché quantomeno sono divertenti:
- Potrebbe essere il reverse delle note di "l'amore" dal ritornello "Perdere l'amore" di Massimo Ranieri. Le note non sono esattamente le stesse, ma un po' di somiglianza c'è.
- Potrebbe essere una citazione del "Guglielmo Tell" di Rossini, che è stata la vecchia sigla delle trasmissioni RAI. Ad avvalorare questa tesi, il fatto che alle spalle del complessino, su quelle note comparivano proprio le immagini della vecchia sigla (tnx Lelev*).
- L'ultimo accordo è lo stesso (o molto molto simile) dell'introduzione in "Televisione Russa", prima traccia de "L'album Biango". Quindi, aprono un album con Sanremo e chiudono l'album seguente "al contrario" (tnx Mattia).
Arrangiamento orchestrale: Rocco Tanica e Jantoman. Cantanti maschili e femminili: Silvio Pozzoli, Moreno Ferrara, Paola Folli.
Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
io ti sfido a innamorarmi di te.
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi,
per amarci ce ne vuole almeno tre.
Femminiello che vivi a Napoli,
coi problemi presenti a Napoli,
femminiello di una metropoli sul mare chiaro.
Femminiello ma quanti ostacoli
nel tuo cuore disperso a Napoli.
Per fortuna che poi c'è il Napoli
al San Paolo di Napoli.
San Paolo, San Paolo,
convertitoti nei pressi di Damasco.
San Paolo, San Paolo,
quante lettere scrivevi tu.
San Paolo, San Paolo,
ebreo ellenizzato di Tarso.
San Paolo, San Paolo,
per fortuna che il Signore ti è apparso.
Perché tu perseguitavi i cristiani,
e giustamente lui ti ha detto stop, stop, stop.
Sto partendo con il treno per andare a Katmandu,
dove ti sei trasferita per fondare una tv
che trasmette televendite di vini calabresi,
che in Nepal vanno forte ma li fanno a Kathmandu.
Quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella tu.
Tubero, che mediti tranquillo sotto terra,
finché c'è una mano nerboruta che ti afferra.
Tu dici "no, no, no" poi dici "forse, forse, forse"
poi ti lasci prendere.
E ti abbandoni a questo mio pelapatate
accompagnato dal tuo amico topinambur.
Topinamburbera,
sedicente burbera
Chi l'avrebbe detto?
Nascondevi un cuore d'oro
sotto a quei 90 chili di burbera.
Non cambiare mai, burbera.
Energumena, accarezzami lo stesso.
Cantando questa canzone brutta,
brutta da cantare se vuoi.
Sarà pure brutta,
però a me mi piace.
Canzone brutta,
sarà capitato anche a voi
di avere una canzone in testa...
Brutta!
Brutta!
E il messaggio che noi qui
vogliamo comunicar
con questi ritornelli è...
Vincere l'odio!
GHOST TRACK
Che cosa succede se si prende il cantato di un brano e lo si sovrappone alla base di un altro brano, stretchandolo un po' per farlo andare a tempo?
Ma soprattutto... perché?
Trascrizione by Asilorepublic.
- Dove, dove
- Fanculo!
- Dove, dove
- Fottiti!
- ...Kathmandu, dove ti sei tras..
- Argh!
- ...Kathmandu, dove ti sei trasferi...
- Note più basse
- Dove, dove, dove, dove, dove, dove, dove
- E vaffanculo!
- Dove, dove, dove, dove, dove, dove, do... ...mandu, dove ti sei trasf...
- Argh!
- ...are a Kathmandu, dove ti sei trasferi...
- Mmm, non è male.
- ...il treno per andare a Kathmandu, dove ti sei trasferita per fonda...
- E' sufficiente.
Tu tu tu tuuuuu.
Tu tu tu tuuuuu.
Se mi guardi con quel sguardo dentro agli occhi
io ti sfido a innamorarmi di te.
Ma due occhi per sguardarsi sono pochi,
per amarci ce ne vuole almeno tre.
Femminiello che vivi a Napoli,
coi problemi presenti a Napoli,
femminiello di una metropoli sul mare.
Femminiello.
Disperso a Napoli.
C'è il Napoli.
Ma quanto è bravo Beethoven,
specialmente se pensi che è dell'ottocent.
Di Napoli.
Ma quanto è forte Beethoven,
chi l'avrebbe mai detto,
fa musica dance.
Quanti ostacoli.
Ma quanto è bravo Beethoven,
specialmente se pensi che è dell'ottocent.
A Napoli.
Ma quanto è forte Beethoven.
Ma quanto è bravo Beethoven.
Ma quanto è forte Beethoven.
Per fortuna che poi c'è il Napoli
al San Paolo di Napoli.
Paolo San.
Quante lettere scrivevi tu.
San Paolo, San Paolo,
ebreo ellenizzato di Tarso.
San Paolo, San Paolo,
per fortuna che il Signore ti è apparso.
Perché tu perseguitavi i cristiani...
Stop, stop, stop.
Sto partendo con il treno per andare a Kathmandu,
che trasmette calabresi che vanno forte
ma quanto è bella la Calabria, quanto che sei bella Kathmandu.
Tu tu tu tuuuuu.
Tu tu tu tuberoooo.
Ma quanto è bravo Beethoven,
Ma quanto è forte Beethoven.
Ma quanto è bravo Beethoven.
Ma quanto è forte Beethoven.
Pelapatate.
Pela.
Sotto a quei 90 chili di burbera.
Brutta, ah.
Figgatta de blanc, figgatta de blanc, figgatta de blanc.
Lalalalala lalalalalala, lalalalala lalalalalalala.
Figgatta de blanc, figgatta de blanc, figgatta de blanc, figgatta de blanc.
Figgatta de blanc, figgatta de blanc.