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SAAAAAKKO
La finestra si affacciava ad oriente: in un mondo perfetto, svegliandomi avrei visto sole, mare e pheega!
Invece c'era una bombola di GPL... quella che "tanto non capita niente".
Ma sì, effettivamente non ero ancora bruciato... tutto il resto era grasso che cola.

Indeciso se alzarmi o meno, seguii la luce, che zebrava un cartello giallo con una scritta nera: "LASCIARE LA STANZA ENTRO LE ORE 10".
Guardai l'ora: erano le undici. Potevo ritenermi soddisfatto.

GRUMO e KG, che NON avrebbero dovuto lasciare la stanza, erano già usciti. Però erano stati bravi, non avevano fatto rumore.
Mi trascinai stancamente fino al cesso, poi passai qualche secondo a contemplare Indovina da quale lato ho dormito l'ambiente.

La camera era meravigliosa.

C'era ordine, precisione e pulizia ovunque, TRANNE che nella porzione di spazio in cui avevo dormito io.

Non avevo nemmeno disfatto le valigie... eppure la quantità di SCHIFO che ero riuscito a generare in così poco tempo ed in così poco spazio era impressionante... e terminava esattamente lungo il perimetro del mio letto.

Poche volte sono stato così fiero di me stesso... quell'immagine, da sola, raccontava tutto ciò che avrei voluto fare nella vita.
Purtroppo, era già ora di tirar su armi e ritagli, lasciare il posto a Riccardo Lombardo e cambiare albergo.

Purtroppo un cazzo: era un "tre stelle" e me lo pagava il Percfest.
TRE STELLE
Il nuovo albergo era subito al di là dell'Aurelia e lo ben conoscevo: aveva l'ascensore, il cesso in camera ed il porno sul canale 14... il paradiso!

Entrai nella nuova dimora col sorriso stampato sul volto.
Il cesso era in fondo a destra.
Aprii la porta e lo guardai a lungo... fate altrettanto.
Ebbene sì... MANCAVA L'ASSE DEL CESSO!!!
Al suo posto, c'era una vaschetta reclinabile forata e concava che, se alzata, impediva di sedersi.
Era la cosa più brutta, triste e skifosa che avessi mai visto... dopo Johnny Mnemonic.

Scesi alla reception.
Non c'era nessuno... suonai un po' di volte il campanello e, finalmente, arrivò l'albergatrice.

"Ci sarebbe un problema..." dissi.
"Ah, e quale?"
"Nel mio bagno manca l'ASSE..."
"In che senso?"
"Eh, al posto dell'asse c'è una vaschetta che..."
"Ah, sì... È NORMALE! Il water fa anche da bidé!"
"Eh... sì... fico... potrei avere un'altra stanza?"
"Ma SONO TUTTE COSÌ!"

Nel mio albergo alloggiavano tutti i musicisti del Percfest, che arrivavano da TUTTO IL MONDO.
La FIGURA DI MERDA che il Festival si stava facendo con l'intero panorama jazzistico internazionale era totale... e questo mi riportò il buon umore.
FITNESS, CHE RITMO!
Nonostante avessi compiuto ogni singola operazione nel modo più lento possibile, ero ancora in tempo per vedere il fitness, la ginnastica in spiaggia guidata dai batteristi del Percfest.

C'era tantissima gente ed erano tutti belli, ma io decisi di salutare solo quelli col berretto: Ellade Bandini, GRUMO e KG.
Tutti e tre si erano alzati presto... ma non abbastanza per vedere il Qi Gong.
Peccato.
Artisti in Angelo Vai Gilson!
Yeah! Forza, pigroni! Ritmo!
LA LINGUA DEI GIOVANI
Il tempo era splendido, ma l'acqua era ancora ghiacciata... però c'era parecchia pheega ed era OVUNQUE, tranne dove eravamo noi. Attorno ai nostri cazzi, il MARE era TERRA BRUCIATA

KG si guardava intorno con aria annoiata... così decisi di tirarlo su con una frase ad effetto.
Avrei voluto dire: "Stasera si SUUUUCA!" che fa sempre ridere.
Invece mi uscì: "Stasera si FUCCA!"... che NON aveva alcun senso.

KG si voltò: "Stasera si FUCCA? Che cazzo vuol dire?"

Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione.

"COME CHE CAZZO VUOL DIRE??? - risposi, serissimo - Ti pensavo più nerd... lo dicono tutti, su Internet! Non leggi diochan? È il 4chan italiano! Come da SUCK derivano SUCA e SOKA, da FUCK deriva FUCCA... lo dicono tutti i nerd!"

Il Kompagno non rispose subito... ma ci pensò un po' su.

"Suca deriva da 'SUCK!'? - mormorò - Non ci avevo mai pensato..."

(per la cronaca, "suca" e "soka" sono voci dialettali e derivano dal latino)

"Certo! Ma davvero non conoscevi 'FUCCA'? Lo dicono tutti, su Internet! E poi c'è FAPPARE... che deriva da FAP: il rumore della mano quando si sega sul cazzo!"
"Ah..."
"Dovresti leggere di più 4chan! - continuai, sempre serissimo - E poi c'è il GOATSE... che è quando qualcuno ti DIVARICA il CULO! Deriva da goatse.cx, cioè goat sex, un sito che mostrava in home l'immagine di un tizio che si apriva il culo da solo. Così, dire ad uno 'TI GOATSA', vuol dire 'ti apre il culo'!"
"Fico!"


Non ci potevo credere: ero riuscito a convincere KG!

Non lo potevo nemmeno immaginare, ma saremmo TUTTI andati avanti a ripetere "SI FAPPA!", "SI FUCCA!" e "GOATSE!" per tutto il resto del 2009. Ed avremmo trombato come a Laigueglia.
MARE, SOLE E KILLER
Era ufficiale: la distanza minima tra noi e la pheega era di 100 metri.

"Però... - dissi - sapete che cosa ci manca qua a Laigueglia?"
"La pheega?"
"No... KILLER! Con lui non ci sono tempi morti. Ogni volta che apre bocca disintegra la pheega... e quindi si ride!"

Raccontai agli handicappati un casa KillerKILLER dei tempi dell'università... quindi anni 90.
KILLER stava facendo vedere a me e JOCO le vhs di quando faceva saltare in aria modellini di automobili per SIMULARE STRAGI, quando la mamma gli disse di buttare via il sacco della spazzatura.

Killer, tra sé e sé, aveva commentato: "SAAAAAAAAAAAACCO!"

Noi non ci avevamo nemmeno fatto caso: era normale, faceva sempre così.
MammaKiller invece era rimasta AMMUTOLITA, TERRORIZZATA, SKIFATA! Poi si era rivolta a me (come se fossi il SERIO del gruppo) e mi aveva detto testuali parole: "MA QUESTI RAGAZZI SI DEVONO SPOSARE!"
Ed io avevo riso per tutto il resto della giornata.

Killer imparava una parola nuova al giorno... e la ripeteva in continuazione: "MENAAAAARKA!", "BUUUUUUUURZUM!" "AAAAASUSTEK!" "SFEEEEEROFLEX!" "BRUTALAAAAAAAAAIZER!"

Una volta, a lezione, avevo scritto su una bottiglietta d'acqua "HO LA TISI!" e l'avevo lasciata sul banco, sicuro che nessuno me l'avrebbe fottuta. KILLER aveva letto. E NON aveva smesso di ripeterlo per TUTTO IL GIORNO... ed eravamo in prima fila. Inutile dire che siamo stati SEGAAAAAAAATI.

Anche le parole più insignificanti, pronunciate da KILLER, diventavano SKIFOSE.
Un pomeriggio era entrato in aula dicendo: "VEEEEEERRO!"
E io, timidamente, avevo commentato: "Che cazzo vuol dire?"
"NON SAI COS'È IL VEEEEEEEEEEERRO?"
"No... io veramente..."
"IL VEEEEEEEEEEEEEEEERRO È IL MARITO DELLA SKROOOOOOFA! Ihihihhiiiiiii! VEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRO!!!"
Era andato avanti a ripeterlo ed a ridere da solo per ore... aveva smesso solo a tarda notte.

Era la prima volta che raccontavo quella storia ad anima viva.. e GRUMO e KG erano ESPLOSI.
A più di un DECENNIO di distanza, KILLER aveva generato due mostri. Max e Francesca, uniti nel Cusio

"IL VERRO CHE CAAAAAAAGA!"
"IL VERRO CHE SBOOOOOKKA!"
"IL VERRO CHE SBOOOOOORRA!"
"GIRAAAAAAANDO!"

Nel giro di pochi minuti, esisteva già un'intera mitologia... del VERRO.
Il VERRO era un supereroe che si librava nello spazio sborrando, sbokkando e cagando contemporaneamente, girando su se stesso.

"CANADAIR CHE BUTTA SBORRA DI VEEEEEEEEEERRO!"

Mi guardai intorno... non era rimasta traccia di pheega in NESSUNA parte della spiaggia. Avevamo annullato il concetto stesso di essere femminile nel MONDO. Persino i GABBIANI avevano il CAZZO.

Alle tre il sole andò via, però apparve Massimo e ci presentò Francesca, la sua tipa.
"Venite a mangiare con noi?"
"VEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEERRO!"
"Eh?"
"SAAAAAAAAAAAAAAAACCO!"


Massimo non capì, ma sorrise.
Francesca invece si scompose in una smorfia di noia, disgusto, raccapriccio, brivido e skiiiiiiifo.
Ed eravamo solo all'inizio.
DIVERSAMENTE MARIASOLE
Per il quarto anno di fila, decidemmo che avremmo sempre mangiato da Diversamente Mariasole, Killer perché nel 2006 c'era pheega.

Da allora, era la prima volta che una ragazza si sedeva al nostro tavolo... perciò decidemmo di darci una regolata.
Ordine del giorno: evitare parolacce e volgarità.
Soprattutto, VIETATO nominare KILLER.

Poi mi arrivò un SMS.

Era KILLER!

E diceva: "A STOCCOLMA SI SBORRA!"

Fu la fine.
CAZZEGGIO ALL'ANFITEATRO
Per la prima volta dal 2003, nessuno di noi era dipendente del Percfest: avremmo potuto tranquillamente vagare liberamente per Laigueglia, senza paura di incontrare il Capo... ed invece facevamo COMUNQUE le vie degli imboscati, perché GRUMO aveva paura che il Capo lo facesse LAVORARE.
Da quando TROMBA, è veramente cambiato.

Comunque, il muretto del lungomare era pieno di ragazze stupende e diversamente vestite, che parlottavano, ridevano, giocavano... e la RAPIDITÀ e la POTENZA con la quale riuscivamo ad annullarle era straordinaria: non dovevamo nemmeno interagire con loro, bastava il pensiero.

Non appena la nostra distanza era inferiore ad una costante, si alzavano tutte assieme, iniziavano a correre e, il più delle volte, SI BUTTAVANO IN MARE. Sembrava una vera forza di repulsione elettromagnetica.
L'esperimento fu ripetuto una VENTINA di volte, e diede sempre lo stesso risultato.
Era spaventoso, ma anche entusiasmante... come tutti i fenomeni paranormali.
Cosa facevamo, noi, per meritare tutto questo?

"SI FUUUUUUCCA!"
"SI FAAAAAAAAAPPA!"
"VEEEEEEEEEEEEEERRO!"
"BRUTALAAAAAAAAAAAIZER!"
"BUUUUUUUUUUUUUUUUUURZUM!"
"SAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAKKO!"


Ad un tratto apparve il Capo. Non sembrava averci visti, così cambiammo direzione al volo e ci rifugiammo all'anfiteatro... dove c'era FOTOALDO!
"Ciao! Mi date una mano a spostare due tavoli?"

Io scappai, GRUMO obbedì.
Ed erano ENOOOORMI!
Sono soddisfazioni.

Grumo at work

Sulle scalinate c'era anche Rese, FotoAldo, Marok e Grumo ready for actionRESE, accompagnato dalla nuova tipa.
La teneva a debita distanza da chiunque di noi: un tempo l'avrebbe fatto per gelosia... adesso lo faceva perché facevamo SKIIIIIFO.

Al centro dell'anfiteatro, c'era un seminario del grande Gilson Silveira.
Terminata l'esibizione, ci accolse a braccia aperte e ci regalò il suo ultimo dvd: "A boy from Ipoema"
Avevamo partecipato alle riprese insieme, l'anno prima, e Uollano, che non aveva fatto un CAZZO e non aveva NEMMENO LA CHIOCCIOLA, era accreditato assieme a FOFFO come MECCANICO DEL SUONO.
Anche questo è amore.

Uollano meccanico del suono Uollano come Foffo

Subito dopo, iniziò il seminario di Dado Sezzi, in duo con un chitarrista: Giangi Sainato.
La presenza di una chitarra al festival delle percussioni aveva rivoluzionato la qualità della realtà: c'era pheega e rimaneva al suo posto... nonostante ci fossimo noi!
Guardate le foto, ma fate i bravi e non sporcatemi lo sfondo. Grazie!
Pubblico rock - 8x Giangi Sainato Vs Dado Sezzi Giangi Sainato si perplime Anfiteatro jazz Approved by Massimo
Pubblico jazz - 1x Pubblico jazz - 20x Pubblico jazz - 20x - upgraded Sapete che stamattina non ho ancora ricompilato il kernel? Gilson dialettico
NEL CUSIO
Cazzeggiando per il budello, trovammo un seminario di Ellade BandiniEllade Bandini in piazza Cavour e decidemmo di morire là.

Massimo, intanto, distribuiva degli strani volantini: PERCUSSIONI NEL CUSIO".

"L'ho inventato io il nome! - spiegò - È IL NOSTRO PERCFEST. È dal 10 al 12 luglio, sul lago d'Orta! Ci sono Walter Calloni, Giorgio Palombino, Tullio de Piscopo, Christian Meyer, la DRUMMERIA! Tutto gratis!"

Ero contento per Massimo: dopo anni di tentativi, ce l'aveva fatta.
Per questo, si decise all'unanimità di fargli PACCO.

Alle ore 19:00 iniziò il soundcheck in piazza Marconi... e noi andammo a cenare al Pescatore, che è nella piazza di fianco.
Era una manovra a tenaglia: se una pheega si fosse trovata a metà strada tra le due piazze avrebbe avuto da una parte NOI e dall'altra il JAZZ. Quindi sarebbe rimbalzata avanti e indietro come una pallina del flipper, fino a perdere tutti i vestiti.
Sono soddisfazioni.
CONCERTO!
Alle ore 21:00 avevamo appena finito di cenare... ed ovviamente in piazza Marconi non c'era più posto.
Soprattutto per noi.

E va be', c'era sempre chi stava peggio: al banchetto quest'anno c'era Marco, il ragazzo che curava la grafica dei volantini.
Non quella del sito, purtroppo... nessuno è perfetto.
Oltre alle solite cose (cd, magliette...) vendeva anche degli strani cappelli... che facevano discretamente CAGARE.

"Ciao Marok! - disse - Li hai visti i cappelli?"
"Belli! - commentai - Si vendono?"
"Sì, un casino! Ci vorrebbero più persone qua al banchetto, ma..."

Due secondi dopo, eravamo già dalla parte opposta della piazza, svaccati sul muretto DIETRO il palco, per annullare la pheega che scappava dal jazz.

Il primo gruppo fu il Francesco Cafiso Italian Quartet: Francesco Cafiso al sax, Stefano Bagnoli alla batteria, Riccardo Fioravanti al contrabbasso, Dino Rubino pianoforte e tromba.
Lungi da me ripetere sempre le solite facili battute... comunque, beato lui.

Feci un salto in fondo alla piazza, per provare lo zoom della sx10.

Francesco Cafiso - 1x Francesco Cafiso - 20x

Poi tornai alla solita postazione, appena in tempo per beccare il CAPO.

GRUMO, ostentando un'impareggiabile faccia da culo di Berluskoniana memoria, disse: "Oh, finalmente ti vedo! Di solito ti becco dopo 5 minuti che sono sceso dal treno..."
Ed il Capo rispose: "Stamattina vi ho visti nel budello..."
L'avevamo visto anche noi... ed eravamo SCAPPATI.
"...solo che avevo cose da fare e ho dovuto cambiare strada!".
Il dottor Marok risolve.

Nella vita, però, i CAPI non finiscono mai... ed a GRUMO squillò il telefono: era la GRUMA.
Nonostante fossimo in pieno concerto, GRUMO si allontanò e rispose.
Aveva la pazienza di un santo... io non ce la farei.
E quindi, si fappa.

Alle ore 22 iniziarono i fuochi ed il falò sul molo. C'era ogni anno quella festa... e non avevo ancora avuto voglia di cercare su Internet che cazzo fosse. Aspetto che sia la festa a cercare me.
ROBERTO GATTO IS BACK!
Secondo gruppo della serata, il Roberto Gattoquartetto di Roberto Gatto: Roberto Gatto alla batteria, Max Ionata al sax, Luca Mannutza al piano e Marco Tamburini tromba.
Non vi preoccupate, non ripeterò le solite facili battute... comunque, beato lui.

Scherzi a parte, Roberto Gatto era un grande: il quartetto faceva venire i brividi, ed i colori dei fuochi che si riflettavano sulle onde regalavano alle note un effetto psichedelico. Per i fortunati che abitavano nella piazza e potevano guardare dall'alto, il panorama doveva essere di una bellezza unica.

Infatti, tutte le case avevano le finestre CHIUSE e la luce ACCESA.
Gli abitanti di Laigueglia erano tutti barricati in casa a guardare la tv!
Ed a maledire il Percfest.
Amo questo pianeta.
MAYFLOWER
Terminato il concerto, era d'obbligo la tappa da Mayflower: non potevo vivere un'intera giornata senza la mia crépe a forma di pheega.
E poi, al grido di "stasera si FUCCA!", tirai fuori dallo zaino TUTTE E TRE LE MACCHINE FOTO.

"Come mai ce l'hai tutte e tre stasera?" chiese GRUMO.
"Voglio fare le FOTO COMPARATIVE!"

In quel preciso istante, le uniche due ragazze presenti nel locale uscirono.
Sicuramente sarà stato un caso.

Comunque, fu una bella serata: passai il tempo a fotografare GRUMO, però in modalità comparativa.
A80 S2 SX10
LA BUNASSA (attenzione: non è porno)
Ridendo e annullando, si era fatta l'una.

"E Riccardo Lombardo?"
"SI FOOOOOOOOTTE!"

Grumo e KG ovviamente andarono a dormire: troppe emozioni in un giorno solo... e poi il mattino dopo c'era il Qi Gong!
Li salutai ed iniziammo a vagare per il budello: io, il mio cazzo e le tre macchine foto.

Il casino in giro non era molto... ma, seguendolo, mi ritrovai all'Osteria della Bunassa.
Era esattamente come l'avevo lasciata l'anno prima: dentro c'era un jam, ma non si vedeva un cazzo e non si sentiva un cazzo: era al mio livello. La jam alla Bunassa Così, mi svaccai là, ordinai da bere e lasciai che il biodegrado facesse il suo corso.

Poche file più avanti c'erano Massimo e Francesca, ma non fecero caso alle dimensioni del mio zoom: il maaaskio era elettrizzato dal jazz e la pheega versava in stato catatonico.

L'unica altra donna della Bunassa era una diversamente giovane che passò il tempo a scattare col telefonino. Tutto il resto erano CAZZI.

Avevo intenzione di rimanere là fino all'alba, ma la jam smise alle DUE.
Il giorno che avrò sonno alle due starò crepando o avrò lavorato.
Francesca trascinò Massimo in albergo ed in giro non c'era più nessuno, così iniziai a vagabondare per le strade deserte come uno zingaro felice.
Dopo due ore passate ininterrottamente a bere, avevo in corpo più alcool che sangue... e decisi di andare a morire sul molo deserto, di fianco ai resti carbonizzati del falò.

L'indomani, al mio risveglio, avrei visto questa foto.

Fankulo


E mi sarei mandato affankulo.


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