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Spazi vettoriali

L'eterna lotta tra il dottor Marok ed il bordello dell'albergo si concluse con un degno compromesso: alle undici e mezza gettai la spugna, scaturii dal letto e, già che c'ero, mi fiondai in spiaggia per vedere il finale del fitness con Christian Meyer. L'appuntamento era nella spiaggia davanti a piazza Marconi, ma appena sceso in strada incrociai Angelo dei backline che camminava con una cassa di batteria in mano e mi fermai a salutarlo.

"Ciao Marok! Piaciuto canale14 stanotte?"
Al mattino faceva impressione, anche la sua voce era uguale a quella di Ligabue.
"Sì, non era male, ma come mai trasporti batterie da queste parti?"
"Eh, dai bagni vicino a piazza Marconi ci hanno mandato affanculo e così ci trasferiamo qua..."
Perfetto, servizio a domicilio.
FITNESS!
Feci così in tempo a vedermi Chris e Ellade l'esibizione balneare di Christian ed Ellade ma soprattutto della Frappa e del kompagno Gillette, che sudavano sette camicie per cercare di fare (senza peraltro riuscirci) tutto quello che senza difficoltà facevano casalinghe, vecchi e bambini. Vennero derisi dall'intero stabilimento.

In spiaggia incontrai anche l'autistico Grumo e lo squilibrato Grip.
"Ti piace il mio costume?" chiese la Frappa a Grumo.
"Mi piace anche quello che c'è dentro!" rispose Grumo.

Fitness La folla intorno vide la scena e si preparò ad affiggere cartelli "WANTED" con la faccia di Grumo sui muri di tutto il paese, così decidemmo di cambiare aria e trasferirci nella spiaggia libera vicina al molo, questa volta senza passare per il budello per essere sicuri di non incontrare il Capo.
Verso l'una la Frappa tornò in albergo per andare a portare a letto la colazione a base di crauti al tedesco, così noi maschi italiani ci potemmo finalmente cimentare in veri discorsi da uomini: figa e informatica.

"È inutile girarci intorno - dicevo - abbiamo passato anni a scuola a fare un cazzo, senza imparare nulla che servisse a qualcosa, qualunque piciu che prenda in mano un computer e non sia completamente imbecille può imparare tutto quello che sappiamo fare noi nel giro di un mese. Non dico che sia negativo, mi sono divertito a fare un cazzo tutto il giorno e se tornassi indietro rifarei senz'altro l'università, anzi ne sceglierei una ancora più inutile e ci metterei ancora più tempo perché fare un cazzo tutto il giorno mentre gli altri lavorano è una figata, ma non mi si venga a dire che a scuola ci abbiano insegnato qualcosa di utile!"
"Lo vedi che non capisci un cazzo? - mi rispose il kompagno Gillette - Se non avessi fatto informatica, non avresti mai imparato la teoria degli spazi vettoriali!"
"E allora? Ti pare una cosa utile?"
"Certo! Quando hai fatto geometria e spiegavano gli spazi vettoriali, non hai provato a immaginarli?"
"Be'... sì..."
"Fino a tre dimensioni è facile, ma lo sforzo per ricreare visivamente nella tua fantasia una quarta dimensione dello spazio, poi una quinta, una sesta..."
"Boh... e allora?"
"E allora se ci pensi mentre trombi RITARDI L'EIACULAZIONE e godi molto di più!"

La massima serietà con cui Gillette aveva espresso la sua interpretazione del mondo universitario non mancò di aprire in noi nuovi orizzonti, specie in Grumo che stava ancora frequentando. "Ridete, ridete - diceva il kompagno - ma un giorno mi direte grazie per gli spazi vettoriali!"
Sono cose che fanno pensare.

Poco dopo arrivarono anche la Frappa ed il tedesco, che ci trovarono in stato altamente confusionale.
"Ciao!" disse Grumo.
"Che palle!" disse la Frappa.
"Buongiorno anche a te!" rispose Grumo.
Anche questo è amore.

"Di che parlavate per ridere così tanto?"
"Del fatto che Gillette quando tromba pensa alla teoria degli spazi vettoriali per sborrare dopo!"
"Ah, uno dei miei ex quando trombava con me pensava agli SCAMPATI DI BRUXELLES!"
Il kompagno Gillette ci meditò un po' su, poi esclamò: "Ma io sono granata, se penso agli scampati di Bruxelles SBORRO!"
I RIFORNIMENTI
Fu un bel momento, i discorsi del kompagno Gillette ci facevano sempre venire appetito e decidemmo di trasferirci da Pacan per una ghiotta crépe. Erano molto invitanti, così ce ne prendemmo una a testa, tutti tranne la Frappa che invece ne prese una salata e una dolce Nutella e panna, perché era a Dietadieta.
A quanto pare la lentezza non era prerogativa della Ciassa, anche da Pacan ci stavano mettendo un'ora e mezza a portarci sette crepes, ma almeno c'era un fottio di gente in coda quindi una parvenza di ragione c'era. Fatto sta che mentre mangiavamo iniziò il seminario del buon Gilson e la Frappa, che era interessatissima, iniziò a fare foto a noi, perché "non ne aveva" (1 giga su marok.org non basta? mah...)
"Però spostati - disse a Gillette - perché se no becco in pieno la tua pelata!"
"PELATA??? MA IO NON SONO PELATO!!!" esclamò il kompagno cadendo dalle nuvole.
La Frappa gli fece una foto alla pelata, gliela fece vedere e lui cacciò fuori un: "NOOOOOOOOO!!!!" rimanendo basito ed atterrito, tra le risate generali.
Dissi alla Frappa di mandarmi la foto, così l'avrei messa in rete in questo punto qua.
Mi rispose: "Sisì ok!"
Non l'avrei mai più vista.

Essendo arrivati in anticipo rispetto al mondo, ci eravamo accaparrati gli unici posti del dehors in cui si vedeva bene il seminario senza patire il caldo del locale, e così dietro di noi si formò una piccola folla, un microcosmo di gente che sbracciava per riuscire a sbirciare da in piedi e di striscio quello che noi potevamo vedere comodamente da seduti.
L'unico inconveniente fu che la prima sedia del tavolo era occupata dal giovane Grip. Il fatto in sé non rappresentava un grosso contrattempo, perché tanto non si può cadere da seduti, se non fosse che l'handicappato dormiva. Ma non in modo discreto: era svaccato con la faccia sul tavolo e russava.
La gente dietro lo stava per linciare, così decisi di abbandonarlo al suo destino, incitai la folla al pestaggio e me ne andai in piazza, seguito a ruota dagli altri. Se avessimo sentito delle urla disumane saremmo ritornati a scattare le foto della rissa, fino ad allora potevamo cazzeggiare.
PROGETTI PER IL FUTURO
Una volta arrivati in piazza, trovammo Christian che stava discutendo con Ellade e Maxx Furian di simpatici progetti per il futuro. C'è chi discute di spazi vettoriali e chi discute di progetti per il futuro, ma una volta nati in uno o nell'altro sottoinsieme biologico non ci si può più dare il cambio. Peccato.
"Domani andrà in onda un fuori programma - mi disse - La Drummeria!"
"Fico! - risposi - Lo vuoi il mio cd di Collegno?"
"No!"

In compenso l'elvetico batterista diede incarico a me e Grumo di appendere due manifesti della Drummeria dietro al banchetto del merchandising. Erano molto belli, la scritta recitava: "sciopero dei musicisti, suonerà la drummeria!". Essere artisti porta anche a questo.

Sciopero dei musicisti: suonera' la Drummeria! Il muro era piuttosto umido, c'era vento e lo scotch in dotazione non teneva un cazzo, così attaccai il primo abbondando negli angoli, per essere sicuro che arrivasse fino alla fine della serata.
"Fa schifo al cazzo!" disse l'autistico Grumo, che appese il secondo centellinando lo scotch al millimetro.
"Il tuo va giù entro un paio d'ore!" gli dissi, osservando i due millimetri di nastro che sorreggevano tutto.
Nessuno di noi ebbe modo di sapere qual era il poster più resistente, perché tempo mezz'ora arrivò il Capo e ci disse di appenderli da tutt'altra parte, così fummo costretti a togliere e rimettere lo scotch. Questa scena si ripeté a intervalli regolari per tutta la serata, finché non si radunò una folla tale da impedirci di andare avanti e indietro e i manifesti rimasero appesi in un punto in cui nessuno poteva vederli. Meglio, perché a furia di togliere e rimettere il nastro erano diventati una monnezza.

Con 100 magliette, Frappa in omaggio! Intanto avevo sperimentato un nuovo modo di vendere le magliette: usare la Frappa come modella. Effettivamente gli incassi aumentarono, ma molti richiesero la maglietta indossata dalla Frappa. Come disse l'autistico Grumo, anche il contenuto ha il suo bel perché.

Dopo un po' Gillette convinse il superstite Grip ad andare a mangiare la pasta che avrebbe cucinato lui in campeggio anziché mangiare fuori da qualche parte, perché lui in vacanza vuole "mangiare bene e dormire di merda". Conoscendo le proverbiali doti di cuoco del kompagno Gillette ero curioso di sapere se avrei mai più rivisto Grip vivo, in ogni caso mi presi un panino da Zazà e mi abbioccai sul tavolo del merchandising. Alle otto la piazza era già stracolma di gente, ma le magliette in ogni caso non se le inculava nessuno.

Tutto questo bordello mi aveva quasi fatto dimenticare che l'indomani era prevista la premiazione del vincitore del concorso Percfest 2004, alias Maurizio Mirabelli, e gli dovevo organizzare il soundcheck. Siccome nel suo gruppo erano in cinque, gli serviva una grande quantità di strumentazione, tra cui microfoni e cuffie. Feci leggere la lista ad Angelo dei backline, che mi disse che c'era meno della metà della roba richiesta.
Usai tutta la mia arte retorica per convincerli a provvedere al più presto: "Cazzi suoi!"
CONCERTONE!
Il concerto iniziò alle nove, con l'amico Giorgio PalombinoGIORGIO PALOMBINO, già vincitore del Percfest 2000 ed oggi musicista affermato. Si proseguiva con il duo DANILO REA/ROBERTO GATTO, e poi con il FRANCO AMBROSETTI, GEORGE GRUNTZ EUROPEAN QUARTET.
Più o meno a metà arrivarono anche il kompagno Gillette e lo squilibrato Grip. Quest'ultimo aveva un'aria particolarmente devastata, e ci raccontò che la pasta cucinata da Gillette e rimasta praticamente cruda era la cosa più schifosa che mai avesse mangiato nella vita, compresi gli anni in cui fotteva i panini radioattivi dal Baffo a informatica, e che mai più avrebbe introdotto nella sua cavità orale qualunque cosa provenisse anche solo dal quartiere in cui abitava Gillette. Anche questo è amore.
JAM
Gilson Silveira e Christian Meyer Il concerto era stato carino, ma il bello doveva ancora arrivare: la Jam da Mayflower fu spettacolare, con il duo Christian Meyer/Gilson Silveira che si produceva in una performance da brivido! Infatti Grip e Gillette in letargoGrip e Gillette si addormentarono un'altra volta, destando lo schifo di tutti i presenti.

Grumo provò a risvegliarli usandoli come tavolino per la sua birra, e di fronte alle loro perplessità disse: "È acqua, non è merda!".
L'argomentazione era convincente ma fu tutto inutile e gli handicappati se ne andarono prima della fine perché come vecchi schifosi non riuscivano a tenere gli occhi aperti. L'autistico Grumo ed io invece rimanemmo fino all'ultimo, non tanto per il gusto di sentire il concerto quanto per quello di vedere il Pastrano che si arrampicava sui tavoli per filmare rimanendo obliquo.

A fine concerto gli chiesi: "Poi me lo passi il filmato, vero?" "Sisì!"
Siccome mi doveva ancora passare tutto il percfest del 2003 più parte del 2002, mi posi in fiduciosa attesa per il materiale del 2004, nel frattempo andai da Christian e gli chiesi: "Allora, lo vuoi il cd di Collegno?" "No!"

E va be', me ne andai affanculo sul lungomare, dove mi unii ai backline per i lieti festeggiamenti della penultima sera. A forza di non dormire e, soprattutto, a forza di subire escursioni termiche diurne di una ventina di gradi, ero completamente devastato, avevo un sonno boia e anche un mal di gola allucinante, ma rimasi in ogni caso fuori a cazzeggiare fino a notte inoltrata perché andare a dormire presto è da froci e poi ci mandammo tutti quanti affanculo.



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