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Evviva gli sposi!

ALBE E MOTORI
Almeno di sabato mattina speravo che i meccanici si crogiolassero in quella beata attività che consiste nel fare un benemerito cazzo, o se proprio dovevano fare qualcosa almeno che non faccia rumore. Probabilmente in tutte le altre parti del mondo è così, probabilmente anche per tutti gli altri meccanici di Laigueglia è così, ma per quello che sgommava sulla mia finestra no: lui era nel colmo dell'attività psicofisica.
E così anche oggi lasciai la camera d'albergo qualche minuto prima di mezzogiorno. Non mi ero mai alzato così presto per tre giorni di fila dall'inizio del nuovo millennio.
Che vita di merda!
EVVIVA GLI SPOSI!
Temendo che il fitness potesse essere contagioso fuggii rapidamente dalla spiaggia e me ne andai a spasso per il budello, dove con mia grande sorpresa mi imbattei nell'ultima cosa che avrei potuto pensare di vedere quel giorno: Evviva gli sposi!il matrimonio di Rosario Bonaccorso!

Una piccola folla di curiosi si era radunata di fronte al municipio, tra cui un bizzarro individuo che si trascinava dietro una macchina fotografica reflex con tanto di cavalletto, indossando un impeccabile vestito nero con scarpe marroni stile Timberland anni 80, dirottando verso di sé l'attenzione dei turisti e dei locali.

Era ovviamente il Pastrano, l'uomo che non deve chiedere mai e che quando va a fare il bagno nel mare tiene gli occhiali perché così vede la figa.
Mi salutò con la sua carica di sana allegria, ottimismo ed insulti a tutte le divinità passate, presenti e future, già pregustando Moda Pastrano 2003la sua foto su internet.

"Non è che la metti vero?"
"No no, tranquillo!"

FIGA E INFORMATICA
Dopo un breve giro turistico, come sempre feci finta che ci fosse il sole e mi spalmai sul lungomare vicino al molo, insieme all'autistico Grumo, a Rese, ma soprattutto alla Frappa, raro esempio di giovane donna contemporaneamente figa e nerd.

Rese, Marok e la Frappa "MA IO NON SONO NERD!!!" mi disse, dopo mezz'ora passata a parlare di javascript, fogli di stile, grafica vettoriale, Linux, Windows, Leisure Suit Larry 1, Monkey Island, Windows Commander, UltraEdit e chat. Basta essere convinti delle proprie idee...

Ma sapeva parlare anche di altri argomenti.
"Vedi il mio asciugamano? - mi disse con aria soave - Dei tossici ci hanno fatto pisciare sopra il cane ieri sera!"
Strana persona.

Poteva essere la mia anima gemella, ma il mondo non era ancora pronto per lei; la affogammo nel mar Ligure e andammo a caccia di cibo per i locali del budello.
QUELLI CHE ASPETTANO...
Da Pacan ci aspettavano le crepes e, a sorpresa, i compari concorrenti.
Ma non quelli di quest'anno, quelli dell'anno scorso: Andrea Beccaro e Riccardo Ruggeri.

Ogni anno vige la simpatica consuetudine di far suonare i vincitori dell'ultima edizione, così i due biellesi erano gioiosamente pervenuti su questi lidi e si erano uniti al nostro cazzeggio pomeridiano.
Mancava solo più la fatidica domanda: "E il Favone Grassone?"
"Non ha avuto ferie quest'anno..."
"Ma va? AHAHAHAHAHA!"
Gran cosa l'amicizia.

Dal canto suo, Laigueglia era veramente un unico immenso troiaio. C'era il pieno di gente dappertutto, in ogni angolo qualcuno percuoteva oggetti di varia natura e dovunque mi girassi c'era un mare di figa. Praticamente il Paradiso.
La serata invece si preannunciava l'Armageddon.
Non solo erano in programma Stefano Tedesco Soundcheck trecentocinquantasette gruppi, non solo bisognava anche recuperare gli High Five Quintet che non avevano suonato la prima sera per via della tempesta di Grumo, ma c'era anche la finale del concorso: insieme ai suoi concorrenti aveva acquisito una priorità zero, vincendo a grande richiesta l'ultimo posto al soundcheck.
Se c'era tempo.

Intanto comunicai al Pastrano chiaro e tondo che un'altra sera piantato nel banchetto in culo ai lupi da solo non me la sarei fatta manco per il cazzo. O mi dava una posizione decente e, soprattutto, un altro handicappato su cui scaricare i miei lamenti esistenziali, oppure potevano ficcarsi le magliette ed i cd tutti quanti su per il culo, contemporaneamente.
Magicamente il tavolino si spostò di fianco al mixer, e magicamente spuntò l'handicappato: l'Grumo e il nullaautistico Grumo, reclutato per la missione.

Appena ricevuto l'incarico si mise a contare e suddividere tutte le magliette, fece l'inventario fino all'ultimo centesimo dei soldi della cassa e compilò un quaderno con entrate, uscite ed estratto conto. Avrebbe anche derivato un grafico in Excel, se solo avesse avuto dietro un computer portatile.

Abbandonai Grumo al suo destino e mi diressi verso l'albergo per andare a raccattare i fogli da dare alla giuria.
Fu allora che incrociai le ultime due persone che mai avrei pensato di incontrare a Laigueglia: le fave romane Mumble e MulderMumble e Mulder.

Contrariamente ai loro compaesani avevano deciso di farsi almeno le ultime due serate del Percfest, dormendo nel campeggio sulla collina.
"Questo è essere veri uomini!" pensavo, mentre mandavo affanculo Grumo ed il banchetto e mi sedevo in prima fila tra la giuria.

Christian Meyer quella sera era a Tregnago con Elio e le Storie Tese, così il posto di giudice vacante fu ereditato da Alessandra Belloni.
Per una volta tutti i giurati erano puntuali e si potè iniziare subito con la finale. Fu una fortuna, perché un ritardo anche minimo sarebbe sfociato in omicidio.
LA FINALE SARDA
A sorpresa, il duo Tedesco/Campus aveva deciso di cambiare brano, mentre Stefano Incani conservava il suo primogenito.

Stefano Tedesco Stefano Incani

Fu un duello all'ultimo sangue, entrambi avevano fatto colpo sulla giuria, ma alla fine il risultato fu inequivocabile: PAREGGIO.

Decidemmo di nominarli vincitori ex aequo e dividere i premi in parti uguali, così andai a chiamare i concorrenti per la premiazione. Il duo Tedesco/Campus com'era logico accorse in un picosecondo, mentre nessuna notizia si aveva del batterista Stefano Incani.
Era scomparso.
Prima della premiazione.

La premiazione Provai a chiamarlo, il telefonino era spento.
Provai a chiamare Riccardo Lombardo, che era sempre con lui. Nemmeno lui rispondeva.

Girai mezza Laigueglia, ma si era dissolto nel nulla.

Rosario ed il Pastrano presero atto della sparizione e decisero di fare la premiazione senza di lui.

Solo dopo avrei avuto la soluzione dell'enigma: aveva trovato della figa I vincitori del Percfest 2003 e si era infrattato in spiaggia.
"COME SI PERMETTE??? NON È AMMISSIBILE!!! PERCHÉ LUI SÌ E IO NO???" sbottò il Pastrano.
Sono cose che fanno pensare.

Decisi per pietà di raggiungere l'autistico Grumo, che dall'inizio della serata era da solo al banchetto del merchandising.

Mentre capitava tutto questo bordello avevano fatto in tempo ad esibirsi gli High Five QuintetHIGH FIVE QUINTET, il gruppo alluvionato della prima sera, ed il cantante aveva annunciato che al banchetto del merchandising sarebbe stato possibile comprare i loro cd.
Il banchetto del merchandising eravamo noi.
Nessuno ci aveva dato i cd degli High Five Quintet e nessuno li aveva mai visti da nessuna parte.
Ce li chiedevano TUTTI, una folla immensa: a non averceli dati gli High Five ci avevano rimesso tipo un miliardo. Peccato.

In ogni caso grazie alla pubblicità dal palco e alla posizione meno sfigata, quella sera facemmo affari d'oro.
Il cliente tipo si avvicinava con aria circospetta, chiedeva un cd degli High Five Quintet, poi si dirottava sulle magliette e, illudendosi di essere magro, ne comprava un paio di taglia M o L, che non gli entreranno MAI. Affinando la sublime arte della supercazzola riuscimmo a fare fuori anche un paio di dischi, spergiurando che "assomigliavano moltissimo alla musica degli High Five Quintet".
Ultima performance della serata lo Shawn Monteiro QuartetSHAWN MONTEIRO QUARTET; la cantante era quella che avevo allietato con la mia cultura anglosassone la sera precedente.
In effetti aveva una bellissima voce, e anche i musicisti che la accompagnavano erano in gamba, compreso un personaggio bizzarro chiamato Archie Shepp.
Però nessuno ci chiese il loro cd, tutti volevano sempre e solo quello degli High Five Quintet.
Un miliardo di vendite sfumato nel nulla.

Ma in fondo la vita è così, un immenso vortice che zampilla al fondo dell'immenso cesso dei nostri destini, portandosi dietro le tracce di quello che è stato e rispecchiando il volto di quello che è e sarà.
Quali sorprese ci avrebbe regalato l'ultimo giorno del Percfest? Lo avremmo saputo solo vivendo.
Ma intanto andate tutti affankulo.



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