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Elio e le Storie Tese live al Manicomio di Collegno 23/6/2004
I PREPARATIVI
Poche le certezze nella vita, il due di picche, l'handicap, qua una volta era tutta campagna, con l'euro è tutto più caro, pheega + informatica = costante, pheega + GRUMO = GRUMO, ma soprattutto il concertone estivo di Elio e le Storie Tese al manicomio di Collegno!

Sarà la vicinanza da casa, saranno i verdi prati, sarà l'istinto, sarà la vita, ma non ho mai trovato un habitat migliore del manicomio per un concerto di Elio e le Storie Tese. Quindi, tutto bene... no?
Certo, io quel giorno potevo già essere a Laigueglia con mare, sole e pheega al Percfest, a spese del Capo, invece... Manikomio.
Di Collegno.
Dopodiché, avrei avuto un picosecondo per teletrasportarmi a Laigueglia ed iniziare il mio porko e disonesto lavoro!
Mi consolai pensando che, per il Favone Grassone di Biella e la sua edicola, tutto ciò era routine: "Vaffankulo, stronzo, stasera non so se vengo, ché domani mi alzo alle CINQUE. Infatti, organizzare concerti di mercoledì è veramente da pezzi di merda, teste di cazzo e..."

Nulla del resto della telefonata è pervenuto fino a noi, eccetto il finale: "...e pigliami due biglietti, c'è pure Gollum! Vengoh! Sborrø¤º°`°º¤ø,¸¸,øh!"

Tutto secondo copione.
Nel fare lo zaino, che poi avrei dovuto rifare per Laigueglia, pensai molto all'obeso: sboccava di bootleg che mi aveva chiesto lui, per il totale di un peta di cd (tra Elio e le Storie Tese e i suoi Southaphoss) che aveva prestato a cani e porci, che, logicamente, se l'eran tenuti, perché tanto è handicappato.
Per lo stesso motivo, non era in grado di duplicare i cd.

Lo zaino, però, conteneva anche una ghiotta novità: la mia nuova macchina foto digitale! Ebbene sì, avevo fatto il grande passo, grazie alla scintillante Canon Powershot A80Canon Powershot A80.
Era stato amore al primo pixel: entrava in tasca e, finalmente, concedeva alle dita umane di controllare tutti i parametri (tempi, apertura e messa a fuoco: era l'unico rimedio contro l'insostenibile lentezza delle digitali).
E il display girava all'indietro. Per autoinquadrarsi!!!
L'unica feature esclusa, infatti, erano i soggetti, cioè la pheega.
Per ribadire il concetto, in due giorni avevo già girato due video, a 320x240!!!
Interamente sprecati.
FOTTITI FANKULO SOKA!
(RoundAbout & Dark Edition)


FottitiFankuloSoka Roundabout Edition (11/6/2004) FottitiFankuloSoka Dark Edition (11/6/2004)

IL LATO BAGNATO DEL SOUNDCHECK
Alle ore 16, la porta del Manikomio era aperta... e dentro c'erano Max Kava ed Ivan PiombinoMax Kava ed Ivan Piombino!
Tutto aveva senso.

Anche Ivan Piombino si era appena convertito alla fotografia digitale, con una imponente HP PhotoSmart C850 che arrivava a 300mm di zoom (per i diversamente alfabeti: 8x), senza perdere luce, perché l'apertura rimaneva quasi costante.
D'altro canto, era ancora più lenta della mia, le mancava il display girevole e quelle dimensioni saranno gratificanti, sì, ma anche faticose da trasportare. Tipo John Holmes con il cazzo.

La mettemmo subito alla prova, perché arrivarono (da sinistra a destra) Dagarlass, Francesco Zaza e (udite udite!) Alan Magnetti Fans ClubALAN MAGNETTI, il mito del teatro Colosseo!

"L'altro giorno - raccontava Alan - sono andato fino a Roma apposta per chiedere a Elio se potevo aprire il concerto. Al manicomio! Mi ha sorriso e ha detto sì!!!"

Bravo Elio, era la scelta giusta.
Per quanto riguarda la foto, se il vostro universo è compatibile potete esaminarla e farvi un'idea, ma spezzerei una doppia lancia a favore dell'HP: la colpa principale è della natura.
In secondo luogo, lo zoom di quella macchina meritava schizzi e applausi, come questo Elio Soundcheckprimo piano peloso di Elio può testimoniare.

Sfortunatamente, la natura non era d'accordo: si mise a piovere e ci dovemmo rifugiare sotto il tendone del merchandising a lato del palco.

Sms del Favone Grassone: "Piove! Torno a casa! Fankulo!"
Mia risposta: "Piove? Strano... qua c'è il sole!"
Sms del Favone Grassone: "Guarda che sono arrivato a Collegno, stronzo!"
Mia risposta: "Qua non piove, vieni tranquillo, poi è tutto al coperto!"

Per fortuna, l'obeso ed il Gollum ci misero mezz'ora ad entrare, perché non erano in grado di trovare la porta, ed il breve temporale estivo nel frattempo cessò.

D'altro canto, il Favone non avrebbe trovato il tempo di mandarmi affanculo, perché, non appena messo piede nel parco, vide Ivan Piombino e snocciolò un loop di bestemmie che sarebbe durato fino a notte inoltrata, nonostante Foffo gli avesse intimato di tacere perché "QUI UN C'È DA FARE CASINO, QUI STIAMO FACENDO IL SOUNDCHECK!!!".

Questo imperdibile istante è stato immortalato dalla mia fedele Canon Powershot A80, tutto a fuoco, compreso il Foffo Checkmixer di Foffo (in primo piano) e il palco (sullo sfondo)!
Se i signori Canon e HP avessero mai immaginato il nostro uso di cotanta profondità di campo, si sarebbero suicidati.

Intanto, Francesco Zaza notò un tubo con decine di poster dei cd brulé.
Così, con la massima ironia, ce li inculammo TUTTI e li imboscammo nella macchina di Dagarlass, prima che venissero lordati da una seconda ondata di pioggia o gomorrati dall'Apocalisse.
FIOCCANO I PACCHI
Parecchi diversamente figati mancavano ancora all'appello, ma l'assenza più presente era quella dell'autistico GRUMO, che era ancora in vacanza coi suoi e sarebbe riapparso solo l'indomani, direttamente a Laigueglia.
A forza di sentirmi ripetere questa rassicurazione, il cielo si rasserenò del tutto e il disco orario solare, solo e decadente come la vostra musica, sputò riflessi vermigli sugli assoli di Christian e Faso, in fondo al palco. Uno scenario romantico, da spezzare e brutalizzare, assolutamente. Per questo, apparve Il giovane Iko Look 2004il giovane Iko.
In giacca e cravatta.

"Handicappato, ti vedi il concerto così?"
"No, dopo il soundcheck vado via!"
"Ah, ok, vai a casa, ti cambi e torni!"
"No, me ne vado proprio, fankulo!"
"Che cosa? E perché???"
"Non avrei mai pensato di arrivare a dirlo... ma mi sono proprio rotto i coglioni di vedere concerti di Elio e le Storie Tese!"


Non sapevo neanche se registrarlo come pacco o come pentimento tardivo del flusso di coscienza.

Tra i ritardati ritardatari dati ormai per assenti, ci terrei a citare anche Konico, KASTROX e Foniuglia.
Tirai fuori il cellulare e li richiamai all'ordine, in ordine casuale.

"Non so se Riesco a veniRe! - rispose Foniuglia - Poi come toRniamo a casa???"
"Non vengo CAUSA SUONARE!" rispose Kastrox.
"Arrivo tardi! - rispose Konico - Mi tieni due posti, per me e Kronica?"

In sottofondo a tutto ciò, Elio provava i pezzi usando BiodegradoIvan Piombino come unico testo di tutte le canzoni, solo per il gusto di far bestemmiare il Favone Grassone.
Una bestemmia dietro l'altra, sempre più potente, e tutti noi capimmo di essere caduti in una trappola: dietro il cancello, che si era chiuso, si era già formata una coda puttana.
No, NON era una bella notizia: se i buttafuori ci avessero fatti uscire, ce la saremmo presa tutta longitudinalmente nel culo.
QUELLI CHE ASPETTANO
Di fronte all'emergenza, implorammo l'aiuto di Il batterista BoboChristian Meyer, che andò a meditarci su; in altre parole, si addormentò su un'amaca nel parco.

Francesco Zaza ed Ivan Piombino decisero di uscire subito, prima che fosse troppo tardi. Sembrava la mossa più saggia, in effetti.

Quindi, feci esattamente l'opposto: visto che i buttafuori sembravano seguire il protocollo della pheega, cioè non mi cagavano neanche di striscio, mi nascosi nel bar interno, insieme a Gollum e al Favone Grassone.

Mi dissero che per bere c'era un po' da aspettare, ma in fondo che fretta c'era? Ingannammo il tempo contemplando, dall'alto, le proporzioni siffrediane della coda ai cancelli e riconoscendo senza fatica le due espressioni cariche di gioia di Zaza e Piombino, che si ritrovavano in fondo alla coda.

Dopo una ventina di minuti, la birra era finalmente pronta, esattamente quando aprirono i cancelli. E così addio birra, addio civiltà, solo violenze, insulti, rapine e saccheggi, pur di arrivare all'agognata transenna.
E nonostante tutto... anche stavolta ero in prima fila. Sborroh!

Alla mia sinistra Gollum, alla mia destra il Favone Grassone, dietro di me i vincitori della carica dei 101: Konico e Kronica, Ivan Piombino, Francesco Zaza, Max KavaMax Kava, Dagarlass e (udite udite!) Foniuglia.

"E adesso come toRniamo a casa?" domandò la diversamente giovane.

Abitavamo a quattro miseri chilometri dal Manikomio di Collegno e me l'ero fatti infinite volte a piedi, estate dopo estate, handicap dopo handicap.

"Fa' autostop! - risposi - vedrai che qualcosa succede..."

Chissà perché le mie idee non vengono mai apprezzate. Peccato.
IL GENIO
Cos'è il genio?
Fantasia, intuizione, decisione, velocità di esecuzione!
In altre parole... il VOLO DELLA FENICE di Alan MagnettiALAN MAGNETTI.

Il ritratto (che potete osservare se avete occhi compatibili con l'Infinito), è stato secreto dalla nuova digitale di Konico: Fujifilm FinePix S5000.
Era simile all'HP di Ivan Piombino, lo zoom era strabiliante (370 mm, 10x), ma l'obiettivo era enorme!
Mi potevo accontentare della mia Canon tascabile.

Per quanto riguarda la performance di Alan Magnetti, invece, non ho parole, ma vi assicuro che me la ricorderò per tutta la vita.
Anzi, vi cito anche un frammento del testo, quello che secondo me è il più significativo: "Potresti pentirti d'esser stato Innocenti!"
Anche il resto, però, non è male.
Quindi, se volete cimentarvi in un allegro karaoke... ecco testo ed mp3!
ALAN MAGNETTI
IL VOLO DELLA FENICE

(live in Collegno 23/6/2004)



Download: mp3, 4.8Mega
QUELLI DOPO ALAN MAGNETTI
Alle dieci e mezza iniziò finalmente il concerto degli Elii, preceduto da un breve messaggio carico di amore e speranza per il futuro, nonché dal verbo del buon Gennaro.

La scaletta sembrava identica a quella del Colosseo: l'intro era la splendida strumentale "Elio polistrumentistaBABE", poi "GIMMI I.".

Quindi, come da protocollo, partiva la registrazione del cd brulé: prima "CARRO", poi "PSICHEDELIA" e la mitica "CARTONI ANIMATI GIAPPONESI", con Mangoni che contava tutti i quarti della canzone, per poi arrivare sempre e comunque fuori tempo.
Poi "LA DITTA", rara occasione in cui Christian Meyer si sfogava suonando jazz, in attesa del PercFest.

La scaletta del brulé proseguiva imperterrita con "MangoniLA VENDETTA DEL FANTASMA FORMAGGINO", poi "ABITUDINARIO", "CATALOGNA", "CATETO", "BURATTINO SENZA FICHI", "MIO CUGGINO" e, soprattutto, una spettacolare "LARGO AL FACTOTUM".

Le condizioni mentali di Elio erano perfettamente adatte al luogo: non so cos'avesse fumato, ma era riuscito a cannare praticamente tutto, scoppiando a ridere dall'inizio alla fine, con tanto di dedica ad Ivan Piombino finale. Sarebbe stato un bellissimo cd brulé.

Altra novità di rilievo, la nuova identità del tastierista Rocco Tanica: dopo la parentesi caramboliana, veniva contagiato dall'habitat torinese ed acquisiva il nome di "Nuovo Boosta".

"Ah, Bootsa come quello degli Africa Unite!" commentò Ivan Piombino.
Per i non torinesi: Boosta è il tastierista dei Subsonica.
Comunque, la voce c'era, gli mancava solo la tastiera con le molle e poi sarebbe stato perfetto.

Intanto, lo show continuava come al teatro Colosseo con "FOSSI FIGO", "LA CHANSON", "EL PUBE" e la bellissima "ESSERE DONNA OGGI".

Seguiva una breve pausa, poi una new release di "SHPALMAN", iniziata due ottave sopra dall'inesperto Nuovo Boosta.
Per fortuna, Ivan Piombino non si era accorto di nulla: si poteva andare avanti.

Tutti noi speravamo in qualche pezzo in più rispetto al Colosseo (perché, in fondo, siamo tutti handicappati!) e invece era già l'ora di "TAPPARELLA".
Fu allora che al Nuovo Boosta l'inesperienza costò cara: gli SQUILLÒ il telefonino e le interferenze fecero casino sull'intero impianto!!!
Si vedeva che era la prima volta che saliva su un palco.

Nella tragedia e nello sfacelo, fu notevole il tentativo di Christian MeyerChristian Meyer di andare a tempo sulle interferenze: un raro caso di jam session elettromagnetica.

Soprattutto, fu notevole la prontezza di ALAN MAGNETTI, che approfittò del casino per salire sul palco a tradimento ed appollaiarsi di fianco a Mangoni. Così, come se niente fosse.

Nessuno ebbe voglia di cacciarlo e lui rimase là, tranquillo, a ballare, mentre Mangoni girava la scopa, ed alla fine raccolse le urla e gli applausi più grandi di tutto il pubblico rock.
Alan Magnetti Superstar
BACKSTAGE
Nonostante l'esplosione del nostro immorale livello di Favecasino, o forse proprio grazie a quello, riuscimmo comunque a penetrare dietro le quinte.

Là ci aspettavano con gioia tutti gli Elii... anzi, mi correggo, tutti tranne uno: il Nuovo Boosta, ovviamente, era andato a rispondere al telefonino... ma non aveva importanza, spiritualmente era con noi.

E adesso cinque domande resteranno per sempre nell'aria: perché ci hanno fatti uscire dal manikomio? E Foniuglia, com'è ritornata a casa? E dove sarebbero finiti i poster dei cd brulé, dimenticati nella macchina di Dagarlass? E io ce l'avrei fatta, l'indomani, ad arrivare in tempo a Laigueglia per il PercFest? E, soprattutto, quanto ci avremmo messo per pentirci del digitale e ritornare, con i pixel tra le zampe, alla cara vecchia e veloce pellicola?

Non lo saprete mai... e del resto la vita è così, si nasce, si mangia, si caga, si beve, si chiava, si sborra, si fava, si muore, ma soprattutto si va affankulo!


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