SERVI DELLA GLEBA
Live at NIGHT EXPRESS
"Allora, com'è andata con la tipa? "
"Ma, devo dire bene, bene!"
"Hai pucciato il biscotto, o almeno hai limonato?"
"No, ragazzi, non scherziamo.
Lei non è come tutte le altre!"
"Bll b b bll parlaci di lei!"
"Ah, guardate, questa qui è una favola,
simpaticissima, mi ha raccontato delle storie
sulle sue ferie divertentissime,
ma tipo che lei era andata là
con un sacco di creme dopo sole,
dopo non sapeva più quale scegliere,
ne ha presa una, se l'è mangiata completamente"
"Ma le hai mostrato il poparuolo?"
"No, ma ho buone possibilità!"
"Allora ci vediamo questa sera?
Una serata fra amici, una chitarra e uno spinello!"
"Ma, guardate, purtroppo questa sera
sono invitato a casa sua per vedere
le diapositive del mare delle sue ferie,
poi subito dopo devo accompagnare
i suoi genitori a prendere il treno
perché sono rimasti senza macchina,
l'hanno distrutta,
pensate, era la mia, pensate che sto..."
Siamo tutti servi della gleba
e abbiamo dentro al cuore una canzone triste:
Servi della gleba a testa alta
verso il triangolino che ci esalta.
Niente marijuana né pasticche:
noi si assume solo il
due di picche.
Servi della gleba in una stanza
anestetizzati da una stronza,
come dei simbolici Big Jim:
schiacci il tasto ed esce lo sfaccimm.
"Ehi, guardate un po' chi si rivede!"
"Ué, ciao ragazzi!"
"Hai la faccia di legno, dove cazzo eri finito?"
"No no, niente, è che
avevo quell'esame in ballo
e poi non son stato molto bene!"
"Dicci cosa hai avuto di preciso!"
"Ma niente, guarda, una roba veramente strana,
ci avevo un pelo qui che mi è cresciuto..."
"Eh?" "Eh, sembra una... sembra una storia,
un metro e mezzo, mi si è
ingarbugliato tutto nei piedi,
"Prego?" "Son casca... no, è che...
ho delle storiacce con la tipa"
"Aaaah! Lei ti ha dato il due di picche!"
"Ma no, che cosa dite?
Lei mi é molto affezionata, solo che
ha delle storie col suo tipo che
la rendono infelice,
e siccome a lei ci tengo più che a me,
ho parlato al suo ragazzo
e l'ho convinto a ritornare da lei..."
"Ma non starai mica piangendo?"
"No no, è che mi è entrata
una bruschetta dell'oltrepò in un occhio!"
L'occhio spento e il viso di cemento,
lei è il mio piccione e io il suo monumento.
Servi della gleba a tutta birra
carichi di ettolitri di sburra;
cuore in fiamme e maschera di ghiaccio,
noi col nostro carico di sfaccio.
Servi della gleba planetaria
schiavi della ghiandola mammaria,
come dei simbolici Big Jimme:
schiacci er tasto ed esce lo sfaccimme.
Lassame cantà 'sto stornelletto.
"Pronto? Ciao, sono io, senti, hai 5 minuti,
perché volevo dirti due cose...
ecco, sì, niente, per ieri sera, guarda,
ho saputo che poi sei uscita con Tafano,
e ci sono rimasto male, perché cazzo, scusa,
t'ho chiamato a cena, ti ho detto: ci vediamo,
andiamo fuori, andiamo...
facciamo un giro con gli amici,
andiamo al bar,
no, devo studiare,
poi vengo a sapere dagli altri
che sei uscita con lui,
cioè, non è una cosa bella, capisci,
io ci soffro molto perché in fondo
ti voglio bene veramente
e non ti ho mai chiesto nulla,
e non capisco perché
mi devi sempre trattare come un pupazzo,
come un pupazzo rotto buttato in un angolo,
e allora dimmi tu che cosa devo fare,
devo mettermi una scopa in culo
così ti ramazzo anche la stanza eh?
No, cioè. non faccio il polemico,
è perché voglio capire,
cioè scusa
io dovrei mettermi la scopa nel culo
e anche ramazzarti la stanza,
perché tanto questo atteggiamento qui,
scusa, scusami, sono al telefono,
perché tanto questo atteggiamento qui
ce l'hai sempre con le persone,
quelle che ci tengono un po',
cazzo, e io sono anche stufo, porca..."