HO VISTO UNO STAMBECCO CARICARE TORI
Gli Inediti (1983-1988)
La storia di
Elio e le Storie Tese inizia come quella di mille altre band: concerti nei localini, pochi soldi, oggetti lanciati sul palco, linciaggi sfiorati e cambi di formazione. Tuttavia, nessuna testimonianza fotografica o sonora confermerà le leggende sui primi componenti del complessino:
Zuffellato alterava davvero lo spazio-tempo quando si accostava a una batteria, come racconta
Elio? Quale crimine commise
Cosma per essere rimpiazzato da una batteria elettronica suonata da
Rocco Tanica? Come spiegare la giostra di bassisti che si susseguirono nei primi 5 anni di concerti, da
Cortellino a
Faso, passando per
Chiosco e
Scaffale? Quali frasi venivano sussurrate all'orecchio di
Cesareo durante
"Alfieri"? Qual è il significato di
"Rararors" o
"Sciasciasciosh"? E chi è
Roy Pecoreccio?
Poco importa, quello che è certo è il motivo della nascita del mito.
Molti penseranno all'ironia o al talento musicale... ed hanno ragione, ma solo in parte! La fama iniziale è dovuta principalmente ad un rettangolo di plastica, ferro e cromo:
la CASSETTINA.
Registrate abusivamente da mixer o da dispositivi di infima qualità, le musicassette iniziarono a circolare a metà anni '80: i fan se le scambiavano per ascoltare i concerti degli Elii, che erano sempre diversi, o per salutarsi con simpatia sul ritornello di
"Faro".
Nell'era precedente ad Internet, Social Network ed Influencer, la musicassetta fu
pubblicità gratuita, diffusa in modo
"virale" dai fan del complessino: permise di farli conoscere in tutta Italia ed avere un pubblico anche in concerti distanti centinaia di km da Milano,
pur senza un promoter o un vero disco ufficiale.
La qualità delle registrazioni già in origine tendeva al terzo mondo e, in più,
peggiorava ad ogni duplicazione, ma è grazie a quelle cassettine se, a partire dall'83, sappiamo vita, morte e miracoli del gruppo e se sono giunte fino a noi
"Sei pelosa, sei scontrosa" o
"Nenia", la prima versione di
"Tenia"! O forse è per colpa loro se Elio non potrà negare di aver intonato una perla di Stevie Wonder trasformandola in una canzone sullo scolo!
Il patrimonio magnetico, destinato all'obsolescenza, sarà restaurato negli anni successivi da un manipolo di fan (detti FAVE), che ordineranno e digitalizzeranno i preziosi nastri, prima dell'inevitabile degrado. La selezione di questo disco è una piccola testimonianza del raccolto della rete dei
"Ghiotti Scambi", attiva sul sito marok.org tra '98 e 2004.
Infine, è grazie al primo manager/presentatore/fantasista e provvido archivista
Grussu se, all'interno di questo CD, possiamo mostrarvi gli splendidi reperti fotografici che ne fanno un
"Esco dal mio corpo e ho molta paura" 2.0...in attesa che qualcuno trovi altre cassette (o che gli Elii aprano l'archivio privato!), così da riportare alla luce
"Sono un artista, sono un autista",
"Cabriolettandomi" o
"Mosche", per ora relegate all'oblio.
CANONICO!
CREDITS
Più di tutti gli altri volumi del Vero Cofanetto Falso,
"Ho visto uno stambecco caricare tori" è un super tributo a TUTTI gli intrepidi eroi che hanno fatto parte della rete dei
"Ghiotti Scambi"
di marok.org, tra il '98 e il 2004! Con un lavoro di squadra di bulgara memoria, in soli sei anni abbiamo recuperato e digitalizzato una quantità iperspaziale di cassette, che, altrimenti, sarebbero finite in poltiglia! Nel dettaglio, le tracce
"elette" sono arrivate a noi grazie a:
Anacleto Faina, AndyPinky, Apocaloso, ColonnelloNunziatella, DjAndry93, DjFix, DrShpalm, Federico23, FrancoCostanzo, Il Pazzo, IvanPiombino, JJFlash, Justpippen, Manovella, Mancyoh, Marok, Max Kava, Mistika di Happymusic, Roberto, Simone Persano, Tracca e Zio Arturone.
Fategli un bell'applauso! Fatelo anche alle creature che, nell'anno 2018, si sono date da fare per dare a queste tracce una nuova vita, partorendo questa prestigiosa riedizione:
Apocaloso, Elviro, Mapo_Sae, Rewind
...oltre al sottoscritto e a tutti gli utenti del
Buko di Marok.org,
che hanno contribuito al progetto de IL VERO COFANETTO FALSO.
Un ringraziamento speciale va ad Elviro, per la splendida grafica, e a GRUSSU, che ci ha dato le foto (ma lui non lo sa).