Non sei loggato (Login)

Ricerca Veloce

  • Inutility e Linx

    • Archivio Audio/Video
    • Banner
    • Blog
    • Chat
    • Foto (Cumpa)
    • Foto (EelST)
    • Ghestbuk
    • History
    • I Siti Strani
    • Piombino
    • KAAAAAAASTROX!




    • Questo forum è stato realizzato da Marok basandosi sul progetto open-source Vanilla 1.1.5a, realizzato da Lussumo. Su Internet trovate la Documentazione e la Comunità di Nerd che ci stanno dietro. A breve, rilascerò il codice sorgente di questo forum... giusto il tempo di rileggere con calma le minkiate che ho scritto! :)

Vanilla 1.1.5a is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime06/01/2020, 09:35
      1 punto
    L'antica diatriba: era melio quando c'era Elio o quando c'erano gli Squallor?

    Considerazioni, riflessioni e cenni a cazzo di cane sparsi su due gruppi storici, provvidenzialmente intervallate da canzoni più o meno a caso per alleviare il rompimento di coglioni procurato dal messaggio qui presente

    Tutto nacque e nascerà da qui:



    In questo piccolo brano introduttivo tratto dall'album "Tocca l'albicocca" ed esclusivamente parlato (non essendoci alcuna base di sottofondo), le voci narranti Cerruti e Pace lasciarono ai posteri la storica frase “Era molto meglio quando c’erano gli Squallor”, detta quasi per caso e presto divenuta slogan, emblema e rimpianto del passato quand’era ancora presente.

    Vota Verdi è questo: in una Napoli diventata palude, con gli abitanti costretti a viaggiare in canoa e a rinunciare a qualsivoglia svago (“tu non sai quanto ci guadagni in salute!”), i due viaggia-narratori giungono a profetizzare, più che il futuro di Napoli, aspetti di costume pienamente contemporanei per l’uomo del 2000 2020.

    Proprio Cerruti sbotta, a un bel momento, con un'altra frase che all’epoca era soltanto liberatoria e oggi verrebbe definita politicamente scorretta: “Ma io me romp’o’ cazz’, aggi’ a dicere a verità! Non mi piace questa vita, era meglio prima…

    Profeti in italico suolo

    La vena premonitrice degli Squallor, ribadita dalla sovrumana Pret a porter, è una delle doti più preziose di questa band nata per ischerzo e da noi tutti conosciuta in un clubs.



    Assurti alle cime del nonsense sensato e dello sproloquio a proposito, più che ai vertici del trash (di cui tratterò suo loco), Bigazzi Cerruti Pace e Savio sono usciti pian piano allo scoperto, dapprima con testi assurdi e poi con un linguaggio sempre più liberamente sboccato.



    Anche loro, come gli Elii, avrebbero potuto affermare con orgoglio "pronunciamo tante parolacce", "siamo al centro delle vostre attese" (grande quanto inconfessato il loro successo presso i giovani di ieri, ora adulti di oggi), nonché "alfieri del bel canto" grazie alla voce di Totò Savio, il cui timbro è un puro distillato di jazz partenopeo, anche se tra i due complessini ci sono meno analogie e punti di contatto di quanto si potrebbe pensare.

    (Fine della prima parte)
    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime06/01/2020, 12:43
      1 punto
    (Inizio della seconda parte)



    Vade retro, commentator del tubo

    Il revanscismo da tastiera e gli inutili quanto gratuiti confronti qualitativi fra un gruppo e l'altro, tipici dei commenti youtubici e dei siti dedicati a band minori (da lasciare a chi pensa che elogiare un gruppo equivalga a scagliare fango su tutti gli altri e viceversa), ci rivelano indirettamente l’influsso e la popolarità degli Elii anche presso i fan di altri complessini più o meno affermati.

    Valga un esempio per tutti: su Trashopolis, sito il cui nome già la dice chilometrica, si rivendicano ai danni degli Eelst improbabili meriti dei Coccobelli, un duo partenopeo che si dilettava di storpiare canzoni celebri. (Nota del sottoscritto cagacazzi: ho aggiunto l'ipercollegamento a cotanto sito, ma ne sconsiglio vivamente la visione).

    Tralasciando il livello della loro produzione, peraltro non malvagio, i Coccobelli son di fatto rimasti fermi al punto da cui il Simpatico complessivo era partito: tante cover in cui veniva comicamente modificato del testo originale.

    La differenza è nello stile

    Si sgombri subito il campo dagli equivoci in cui è incorso Trashopolis: il giuoco intellettuale, lo scavo di dialetti, gerghi, linguaggi e modi di dire sono totalmente assenti in molte band di musica cosiddetta demenziale erroneamente confuse con gli Elii, che son tutto men che demenziali (casomai eclettici).

    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime06/01/2020, 21:05
      1 punto
    Anche gli Squallor, da cui gli Eelst sono (molto in parte) derivati*, basano la loro comicità e la loro satira di costume sull'improvvisazione e sul nonsense, senza contare che il secondo è spesso una diretta conseguenza della prima.

    * Resterà impresso nella mente di numerosi eliofili l’omaggio di Faso agli Squallor (“Non lo voglio pijà ‘n culo, no!”) in occasione di un Dopofestival allo Zelig. Per la cronaca e per chi non conoscesse l’origine della frase incriminata, si tratta di una citazione da Incubo (a 1:39):



    In Elio l'improvvisazione e il nonsense sono aspetti ben presenti, ma con ben altra rilevanza rispetto al gruppo napoletanofono: basterebbe la presenza di numerose protoversioni di canzoni che erano già dei classici prima degli anni ’90 per dimostrare quanto abbondino lo studio e l’elaborazione nei pezzi eliistici.



    Oltretutto gli Squallor parlano – quasi sempre su una base, spesso magistralmente realizzata - molto più di quanto non cantino, sicché si può dire che giusto un 10% della loro produzione, affidata pressoché in blocco a Totò Savio sia di carattere canoro; il resto è per l'appunto parlato, fors’anche per mettere maggiormente in evidenza la natura satirica dei loro brani.

    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime07/01/2020, 08:02
      1 punto
    Un successone birra Ok, chiudo 'sta mappazza assurda con la punta(na)ta finale:

    Cita che ti spassa

    Negli Squallor il citazionismo è sì presente, ma in forma solo testuale e in quantità ben ridotta in confronto alla sovrabbondanza di rimembranze riscontrabili e ancora da riscontrare nella produzione eliica.

    Il caso degli Eelst è, da questo punto di vista, precisamente agli antipodi rispetto agli Squallor: tutti i componenti cantano, e non solo Elio e Rocco Tanica, di modo che non avrebbe avuto senso non sfruttare questa possibilità, anche tutti insieme nello stesso pezzo (Ùnanimi, Alfieri, I delfini nuotano, ecc.).

    Non c’è dunque posto nella loro discografia, o ce n’è comunque pochino, per pezzi parlati. Gli Squallor cantano tutt'insieme solo in un caso (Guatemala Guatemala).



    Gli intermezzi

    Ecco qui una caratteristica degli Eelst che già ricorreva felicemente e assiduamente nella produzione squalloriana, e che potrebbe fare esclamare “Ma lo facevano già gli Squallor!”

    Si potrebbe rivendicare altrettanto anche ai danni dei Latte e i suoi derivati o arrovellarsi per cercare di stabilire chi abbia applicata per primo l'idea. Il punto, come sempre, consiste nella modalità: Elio inserisce spesso negli intermezzi personaggi che faranno saga nei CD successivi (valga il parrucchiere Carmelo per tutti, ma anche Maurizio Crozza con la Toscana è un ottimo esempio); gli intermezzi degli Squallor sono invece limitati all'album in cui si trovano, se proprio va tutto bene bene, e talvolta si esauriscono in citazioni lampo (tipo quelle di Confucio).

    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime07/01/2020, 16:21
      0 punti
    E voi, icché ne pensate degli Squallor? Percursori o semplici colleghi degli Elii?
    •  
      CommentAuthor[u]
    • CommentTime08/01/2020, 10:48
      8 punti
    Gli Squallor li ascoltava mio papà, più o meno di nascosto, e li faceva ascoltare a me.
    Gli EelST li ascoltavo io, più o meno di nascosto, e li faccio ascoltare ai miei bimbi.

    ehehe
    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime08/01/2020, 11:12 modiFICAto
      0 punti
    Posted By: [u]Gli Squallor li ascoltava mio papà, più o meno di nascosto, e li faceva ascoltare a me.
    Gli EelST li ascoltavo io, più o meno di nascosto, e li faccio ascoltare ai miei bimbi.

    ehehe

    Ricordo di averli scoperti in vacanza, con un'audiocassetta (Cantasquallor) che si consumò a sangue e il registratore che implorava pietà. In casa allestivamo pure simposi linguistici per capire meglio i testi in napoletano, che oggi grazie all'internét non sono più un mistero :)



    •  
      CommentAuthorQiQQo
    • CommentTime18/01/2020, 14:56 modiFICAto
      4 punti
    Posted By: krausE voi, icché ne pensate degli Squallor? Percursori o semplici colleghi degli Elii?


    Percursori sicuramente, più che altro perché è una parola molto strana
    •  
      CommentAuthorlelev*
    • CommentTime19/01/2020, 11:34
      -1 punti
    Posted By: QiQQo
    Posted By: kraus E voi, icché ne pensate degli Squallor? Percursori o semplici colleghi degli Elii?


    Percursori sicuramente, più che altro perché è una parola molto strana

    Percursore è uno che suona le percussioni, un po' come uno che suona la pianola è un tastiere.
    •  
      CommentAuthorkraus
    • CommentTime19/01/2020, 13:54 modiFICAto
      1 punto
    Mi sento percursore anch'io, una volta pestavo le mani sul registratore per segnare il ritmo... Un batterista mancato :(
    E dire che avrei potuto suonare in Rep e Rip:

 

Welcome to the Handicap Site. We have cookies!